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Storia 10: Il patto di Dio con Abramo e la nascita di Ismaele
Genesi 15 e 16

Questa storia (10) è una traduzione dal libro: The Bible Story Told to our Children, di John Vreugdenhil, che racconta la Bibbia in forma di storie per bambini, da Genesi ad Apocalisse, Volume 1.
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Tanti anni erano passati da quando Abramo aveva lasciato la casa di suo padre per andare verso Canaan. Il Signore aveva benedetto Abramo arricchendolo con tanti beni. Infatti era ricco di bestiame e ricco di oro e di oggetti preziosi. Il Signore gli era andato davanti e lo aveva fortificato quando i suoi soldati avevano rincorso i soldati di Chedorlaomer, facendoli scappare di spavento al punto che avevano lasciato tutto. Così Abrahamo aveva salvato Lot da loro. Vediamo che Dio aveva aiutato Abramo in tutte le cose. Eppure...

In una buia serata, con il cielo pieno di milioni di stelle che brillavano, Abramo era seduto da solo nella tenda con le mani che reggevano il mento, ed era molto pensieroso. Aveva un aspetto molto serio. Cosa c'era? Era ammalato? No, non era ammalato. Era molto pensieroso.

Abramo aveva molti pensieri non risolti. Dio gli aveva promesso un figlio. Ma aveva già vissuto 10 anni in Canaan e ancora nessun figlio. Stava diventando vecchio. Aveva già 85 anni. Sarai, sua moglie aveva già 75 anni. Erano troppo vecchi per poter aver figli. Chissà? Forse sarebbero morti presto senza avere figli. Abramo era pensieroso e sofferente. Era solo. Non c'era nessuno che lo vedeva, che gli stava vicino per portare il suo peso? É vero che nessuno lo vedeva? No, infatti, c'era Uno. C'era una Persona che lo vedeva anche in quel momento e sapeva cosa aveva sul suo cuore. Questa Persona era al corrente di tutte le sue tristezze e paure. Conosceva tutto quello che aveva nel cuore.

Bambini, quella Persona che era al corrente dei pensieri di Abramo è il Signore. Il Signore vede anche te! Sa quando hai un bisogno. Ti vede quando combini qualcosa, quando stai pensando male o quando sei triste o pensieroso. Anche quando pensi di essere da solo, quando pensi che nessuno ti vede, il Signore vede tutto. E conosce perfino ciò che è più nascosto nel tuo cuore. Pensi mai al fatto che Dio ti vede sempre? Il Signore vide anche Abramo.

Tutto ad un tratto, una voce risuonò nella tenda di Abramo dicendo, “Non aver paura. Io sono il tuo scudo e il tuo premio sarà grandissimo.” È stato il Signore a parlargli dicendo di non aver paura e che l'avrebbe protetto e gli avrebbe dato un premio.

Abramo riconobbe subito la voce del Signore che gli aveva parlato. E Abramo Gli rispose: “Signore, Dio, che cosa mi vorresti dare, dato che sono senza figli?”

Era come se avesse detto, “Signore, ho già tante ricchezze, onore, pecore, buoi, oro e argento, ma non ho figli. Ho soltanto un servo fedele, Eliezer, che diventerà il mio erede quando morirò. Egli riceverà tutti i miei buoi, pecore, oro e argento.”

Eliezer era di Damasco, una città non tanto lontana da dove abitavano. Era un uomo e un servo timorato di Dio. Dopo, sentiremo un po' di più di questo uomo.

Ma quando Abramo condivise questi suoi pensieri con Dio, Dio gli rispose, “Non è così, Abramo. Questo tuo servo non sarà il tuo erede. Tu avrai un figlio. Vieni fuori con me, Abramo!”

Abramo si alzò e uscì fuori, come gli chiese il Signore.

Allora il Signore gli disse, “Guarda le stelle, Abramo! Cerca di contarle, se ci riesci. No, non riesci a farlo. Sappi che negli anni a venire, io farò della tua discendenza una grande nazione. Così tanto grande sarà la tua discendenza che non sarà possibile contarla. Tu sai dove vivranno, Abramo? Guarda! Io darò questa terra di Canaan alla tua discendenza per dimorarci.”

Abramo credette a ciò che il Signore gli aveva promesso, e confidò nell'Eterno che tutto ciò che aveva promesso l'avrebbe portato a termine. Poi, il Signore fece un patto con Abramo. Un patto è un accordo molto speciale e molto importante. Quando Dio fa un patto, è una cosa sicurissima. È molto più importante di una promessa, che è già importante in sé. Un patto è così importante che bisogna stabilirlo con sangue, che rappresenta la morte.

Perciò, in base a quello che Dio gli comandò, Abramo prese una giovenca. Prese pure una capra, un montone, una tortora e un piccione giovane. Allora Abramo gli portò tutti questi animali, li divise in due e pose ciascuna metà di fronte all’altra. Ora alcuni uccelli rapaci calarono sulle bestie morte ma Abramo li scacciò. Abramo passò molte ore là. Verso il tramontare del sole, un profondo sonno cadde su Abramo; dormì varie ore. Di colpo, si alzò spaventato. C'era una oscurità profonda intorno a lui.

Ad un tratto, una fiamma di fuoco passò in mezzo agli animali divisi. Abramo vide fiamme, come da un fuoco, e fumo come da una fornace. La fiamma e il fumo rappresentavano la presenza di Dio. Poi Abramo sentì la voce di Dio. Dio spiegò ad Abramo ciò che sarebbe successo alla sua discendenza. Avrebbero avuto prima una dimora in Egitto, dove sarebbero stati oppressi. Ma, dopo un certo tempo, sarebbero stati liberati per mezzo della potenza di Dio e portati nel paese di Canaan, dove sarebbero vissuti fino alla fine dei loro giorni.

A questo punto, Abramo non era né triste né scoraggiato. Aveva fiducia che, nonostante la sua età avanzata, il Signore gli avrebbe dato al meno un figlio per adempire la Sua promessa.

Come Abramo era stato scoraggiato, a volte anche Sarai, sua moglie, si scoraggiava. Voglio parlarvi ora di lei, di come Sarai si era scoraggiata e rattristata. Quante volte Sarai si era inginocchiata a chiedere al Signore un figlio. Ormai, a lei sembrava che il Signore non sentisse la sua preghiera. Perciò, decise lei di cercare una soluzione per conto suo. Un giorno Sarai disse ad Abramo, “Io certamente non avrò figli. Sono troppo vecchia per potere partorire figli. A questo punto, dovresti sposare la mia serva, Agar.” Agar era Egiziana. Vi ricordate che Abramo aveva vissuto a Canaan per poco tempo e poi era andato in Egitto a causa di una grande fame nel paese. Il re gli aveva portato via Sarai e gli aveva dato una serva egiziana. Adesso Sarai voleva che Abramo sposasse Agar, e poiché Agar era sua schiava, suo figlio sarebbe stato come se fosse figlio di Sarai. Probabilmente direste che non è giusto il fatto di avere due mogli. Oggi non è permesso da Dio avere due mogli. Nei tempi antichi non era normale, ma succedeva qualche volta. Non era buono, e portava quasi sempre problemi, ma era tollerato da Dio a quel tempo. Però, era una decisione sbagliata, che Sarai prese perché dubitava Dio.

Abramo, anziché aiutare Sarai ad avere più fede, ascoltò Sarai e prese anche Agar come moglie. Così Abramo aveva due mogli, una era Sarai e l'altra era Agar.

Dopo un po', Agar rimase incinta. Visto che lei stava per avere un figlio, mentre Sarai non aveva mai potuto avere figli, cominciò ad essere orgogliosa e a disprezzare Sarai. Allora, non voleva più ascoltare gli ordini di Sarai. Se Sarai gli diceva, “Vai a prendere una brocca di acqua,” Agar diceva, “Vai a prenderla tu!”

Sarai fu molto irritata per questo, e lo raccontò ad Abramo. Ma Abramo la rassicurò che Agar doveva continuare ad ubbidire a lei.

Un giorno Sarai diede un altro ordine ad Agar che Agar rifiutò di adempire. Poi Sarai alzò la voce con durezza, dicendo, “Tu devi ubbidire ai miei ordini!”

Ma sapete, bambini, ciò che fece Agar allora? Scappò via dalla tenda. È corsa via nel deserto. È corsa via veloce per non essere scoperta e chiamata a ritornare. Ma dopo un po', era assetata e sfinita. Finalmente ha trovato una pozza di acqua e lì decise di sedersi.

Ma quasi subito sentì una voce che diceva, “Agar, come sei arrivata qui? Che cosa fai qua e dove stai andando?” Dio stesso le aveva parlato. Agar rispose con onestà dicendo, “Sto fuggendo.” Ma Dio gli ripose, “ Non sei permessa di fuggire. Non stai facendo la cosa giusta. Devi ritornare da Abramo e Sarai. E nel futuro, se Sarai ti comanderà di fare una cosa, dovrai ubbidire e non dovrai essere insolente.” Agar ascoltava attentamente, e il Signore continuò a parlarle. “Agar, tu riceverai un figlio e lo chiamerai Ismaele. E lui diventerà una grande nazione.”

Agar non poteva più essere disubbidiente. Perciò, si alzò e tornò da Sarai. Le chiese perdono, dicendo che qualunque cosa le avrebbe chiesto, l'avrebbe fatto.

Ciò che dichiarò il Signore fu anche realizzato. Agar ricevette un figlio e Abramo lo chiamò Ismaele, perché il Signore aveva detto questo ad Agar. Ora Abramo era contento. Ora aveva un figlio. Amava molto Ismaele.

Quando Ismaele cresceva ed aveva l'età da poter camminare, Abramo delle volte lo portava con sè per vedere il suo bestiame e le pecore. Se Abramo faceva un viaggio, Ismaele lo accompagnava. Abramo pensava fra sè, “Dopo, quando arriverà l'ora di morire, il mio servo Eliezer non riceverà tutto. Tutto il mio bestiame, le pecore, l'oro e l'argento sarà per mio figlio Ismaele.” Anche Agar, sua madre, pensava che sarebbe stato così. Delle volte, gli avrebbe detto, “Ismaele, tu devi fare il tuo meglio perché quando morirà tuo padre, tu riceverai tutto. Che bello, figlio mio!”

Ma di Sarai, cosa ne farà il Signore? Ormai, chi pensava a Sarai? Abramo usciva tutto il giorno nei terreni da pascolo con Ismaele. Agar pensava, “ Dopo, quando morirà Sarai, io sarò l'unica moglie di Abramo.” E Sarai pensava che dopo, Ismaele avrebbe ricevuto tutto i beni di Abramo e ne era contristata perché lei era senza figli. Abramo cominciò a dimenticare un pochino Sarai. Anche Ismaele e Agar si dimenticarono di Sarai. Ma il Signore non si dimenticò di Sarai. No. Il Signore si ricordò di Sarai. Spesso, Sarai era triste ma il Signore l'avrebbe fatta diventare gioiosa. In che modo? ....Vedremo in che modo nella prossima storia.

Domande

Dio aveva grandemente benedetto Abramo: come mai allora all'inizio della storia era molto pensieroso?

Chi conosceva quello che Abramo aveva in cuore?

Quali promesse fece Dio ad Abramo?

----- Un figlio e una grande discendenza

Visto che Sarai non aveva figli, che decisione prese? Era una decisione giusta?

Sarai era contenta del figlio che era nato ad Abramo?

----- No, il peccato non produce gioia ma tristi conseguenze.