Aiuto Biblico

IO sono chi IO sono

Esodo 3:13-22

filename: 02-03-c.k02 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - Sermone 6 su Esodo, di Marco deFelice, per 10 novembre, 2002

Riassunto degli avvenimenti visti finora

Nell’ultimo sermone, abbiamo considerato la prima parte di Esodo 3. In quei versetti, abbiamo ascoltato Dio annunciare a Mosè che Egli aveva visto e udito e preso a cuore la sofferenza degli Ebrei in Egitto. Dio dichiarò anche che Egli stesso sarebbe sceso alla terra per liberare il suo popolo. Poi, informò Mosè che lo avrebbe mandato dal Faraone per comandargli di liberare gli Ebrei. Abbiamo considerato che Dio si serve degli uomini per compiere le sue opere, però in realtà è Lui che le compie.

Mosè, udendo l’ordine di Dio ad andare dal Faraone per comandargli di liberare gli Ebrei, e l’ordine di guidare gli Ebrei fino alla terra promessa, chiese a Dio: “Chi sono io” per fare un’opera così grande e difficile? La risposta di Dio a Mosè non consistè nel cercare di convincerlo delle sue grandi capacità, ma fu una semplice dichiarazione da parte di Dio: “Io sarò con te!” Se Dio è con noi, nulla ci è impossibile. Possiamo compiere qualsiasi opera che Dio ci dà da fare se Dio è con noi. O che possiamo anche noi ricordare questa verità! Non dobbiamo temere alcun male né alcun pericolo, se siamo in Cristo, perché allora, Dio è con noi.

il nome di Dio

Ora, vogliamo continuare a considerare questo brano. Siamo arrivati a Esodo 3:13. A questo punto, Mosè ha la promessa che Dio sarà con lui. Però, egli ricordava fin troppo bene gli avvenimenti di quarant’anni prima, quando, cercando di risolvere una lite fra due Ebrei, uno gli aveva chiesto: “chi ti ha costituito giudice e principe sopra di noi?” In quell’occasione, non aveva risposto, ed era stato costretto a fuggire per salvarsi la vita. Questa volta, egli volle sapere come rispondere alla stessa domanda. Volle sapere come convincere gli Ebrei che era stato Dio a stabilirlo come giudice e principe, prima di andare dal Faraone. Perciò, Mosè chiese a Dio come spiegare la cosa agli Ebrei.

Leggiamo il v.13.

“13 Allora Mosè disse a DIO: "Ecco, quando andrò dai figli d’Israele e dirò loro: "Il DIO dei vostri padri mi ha mandato da voi," se essi mi dicono "Qual’ è il suo nome?," che risponderò loro?". ” (Esodo 3:13 LND)

Mosè sapeva che era importante far capire agli Ebrei che non stava agendo di testa sua, ma che era stato realmente mandato dal Signore. Non dobbiamo dare retta a chi viene con la propria autorità. Per loro, chiedere il nome del Signore significava domandare sulla base di quale autorità Mosè agiva.

Nel NT, vediamo i farisei chiedere a Gesù con quale autorità faceva le sue opere. Ad esempio, leggiamo un esempio di questo in Matteo 21:23

“Quando entrò nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre insegnava, e dissero: "Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?".” (Matteo 21:23 LND)

Quindi, per gli Ebrei, chiedere il nome di Dio a Mosè era un modo per chiedergli con quale autorità dichiarava queste cose.

È importante capire che in quell’epoca, il nome rappresentava molto più di quello che rappresenta oggi. Il nome rappresentava il carattere e perfino la persona stessa. In diverse occasioni, vediamo che Dio cambia il nome di qualcuno, quando cambia il loro carattere. Per esempio, Dio cambiò il nome di Abramo, di Sarai, e di Giacobbe.

Perciò, per gli Ebrei, chiedere il nome di Dio significava anche voler capire meglio chi è Dio. Dopo generazioni di dura schiavitù, avevano poca conoscenza di Dio. Avevano bisogno di conoscere Dio di più, per poter avere la fede in Lui necessaria a trovare il coraggio di presentarsi al Faraone seguendo Mosè.

il nome di Dio

Quindi, Mosè chiese a Dio il modo in cui doveva presentarLo agli Ebrei. Ascoltiamo attentamente la risposta del Signore.

“14 DIO disse a Mosè: "IO SONO COLUI CHE SONO". Poi disse: "Dirai così ai figli d’Israele: "L’IO SONO mi ha mandato da voi"". 15 DIO disse ancora a Mosè: "Dirai così ai figli d’Israele: "L’Eterno. il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, il DIO d’Isacco e il DIO di Giacobbe mi ha mandato da voi. Questo è il mio nome in perpetuo. Questo sarà sempre il mio nome col quale sarò ricordato per tutte le generazioni".” (Esodo 3:14-15 LND)

In questo brano, il Signore dichiara il suo nome a Mosè. IO SONO COLUI CHE SONO. In Ebraico, le parole sono semplicemente: “IO SONO IO SONO”, che potremmo anche tradurre come “Io sono ciò che Io sono.”

Questo nome non è un nome paragonabile ai nomi che vengono dati agli uomini. Questo nome, “Io sono colui che sono” è un termine che denota esistenza autonoma, e denota tante altre cose.

Il senso del nome di Dio è estremamente profondo, perché Dio è imperscrutabile. Egli è quello che è, non si può veramente descrivere Dio in modo chiaro. Egli esiste in Sé, non ha origine. Egli è, senza bisogno di spiegazione, Egli esiste, da sempre, e per sempre.

È impossibile capire a fondo Dio, perché Egli è infinito, mentre noi siamo estremamente limitati. Però, nella Bibbia, Dio rivela tante qualità di Sé, per aiutarci a comprenderLo meglio. Consideriamo alcune di queste qualità, che possiamo riconoscere tramite il suo nome.

la personalità di Dio

IO SONO COLUI CHE SONO indica che Dio è una persona, non una forza. Egli è cosciente di Sé, il che è una qualità di chi è una persona, anziché solamente una forza. Dio, dichiarandoSi “IO SONO!,” proclama la sua esistenza come Essere. Come persona divina, Dio aveva chiamato Mosè, parlava con Mosè. Dio è una persona, un essere, non solamente una forza. Dio ha una volontà, è pienamente cosciente di Sé.

Come persona, Dio è al di sopra di ogni cosa nell’universo.

In Efesini 4:6, Paolo descrive Dio così:

“un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.” (Efesini 4:6 LND)

Dio è sovranamente al di sopra di ogni cosa in tutto l’universo.

Dio è in tutto e in tutti, però, allo stesso tempo, Dio è distinto dalla sua creazione. Cioè, è assolutamente sbagliato di dire che Dio è tutto, e tutto è Dio. Dio è Dio, il Creatore di tutto, distinto e separato dalla sua Creazione.

Quando preghiamo, dobbiamo meditare sul fatto che stiamo pregando e comunicando con Dio, una persona divina, non una forza o una potenza indistinta. È troppo facile fare le nostre richieste, dire grazie, ma mancare di pensare veramente alla persona di Dio. Dio è, tutto il resto passerà, ma Dio esiste in eterno. O che possiamo cercare di conoscere sempre di più la persona di Colui che è.

Dio è Eterno

Un’altra qualità del nome di Dio: IO SONO COLUI CHE SONO ci aiuta a capire che Dio è eterno. Dio non è limitato al tempo, come siamo noi. Non ha bisogno di imparare alcuna cosa, perché sa già ogni cosa, da sempre. Egli è, era, e sarà.

In Ebrei 1, leggiamo:

“10 E ancora: "Tu, o Signore, nel principio fondasti la terra e i cieli sono opera delle tue mani, 11 Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito, 12 e li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati; ma tu sei lo stesso, e i tuoi anni non verranno mai meno".” (Ebrei 1:10-12 LND)

In Apocalisse 1, Giovanni descrive Dio così:

“… grazia a voi e pace da colui che è, che era e che ha da venire, e dai sette spiriti che sono davanti al suo trono,” (Apocalisse 1:4 LND)

Poi in Apocalisse 1:8, Dio dichiara di se stesso:

“"Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio, e la fine," dice il Signore "che è, che era e che ha da venire, l’Onnipotente".” (Apocalisse 1:8 LND)

Dio era, è, e sarà! Dio è l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine di tutto. Non ha inizio, Lui è l’inizio. Non ha fine, Lui è la fine di tutto. Egli, ed Egli soltanto, è eterno.

Tutto cambia, tranne Dio, perché Dio è eterno! Non cambia mai. Egli è. Dio non ebbe inizio, da sempre è Dio, da sempre è “Io Sono”. In Giovanni 1:1, leggendo di Cristo Gesù, che è Dio, leggiamo una dichiarazione che ci aiuta a capire l’eternità di Dio, quando leggiamo:

“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.” (Giovanni 1:1 LND)

Nel PRINCIPIO già ERA la Parola. Dio è eterno.

Dio è Inaccessibile

Il nome di Dio: IO SONO COLUI CHE SONO ci aiuta anche a capire che Dio di natura è inaccessibile, per quanto è al di sopra della sua creazione. Dio è infinitamente superiore alla sua creazione. L’unico modo in cui Dio può descrivere Se stesso è con Se stesso. Io sono Colui che Io Sono. Non si può confrontare Dio con alcuno. Dio non è simile ad alcun’altra cosa. Egli è infinitamente al di sopra di tutto il resto della creazione. Tutto l’universo messo insieme non è minimamente paragonabile a Dio.

Dio stesso ci ricorda di questo in Isaia 40, vv.18 e 25.

“A chi vorreste assomigliare Dio e quale immagine gli mettereste a confronto?” (Isaia 40:18 LND)
“"A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?," dice il Santo.” (Isaia 40:25 LND)

Quindi, Dio è Eterno e al di sopra di tutta la sua creazione. Nessuno è paragonabile a Dio, Dio è al di sopra di ogni creatura.

Dio il Redentore

Un altro aspetto che possiamo capire dal nome di Dio è che Dio è il Redentore. L’Ebraico può essere ugualmente tradotto: IO Sarò Chi Io Sarò. Dio non cambia mai, allora, il futuro qui è usato per dire che Dio sarà per loro Colui che sarà per loro. Quando parlava con Mosè, stava per liberare gli Ebrei dall’Egitto. Poi li avrebbe portati nel paese promesso. In futuro avrebbe mandato Gesù Cristo, il Redentore. Quindi, in quel senso, questo nome potrebbe essere tradotto: Io sarò per voi quello che Io sarò. In quello che Dio stava per fare, si sarebbe rivelato come il loro Redentore. Quindi a Mosè, e agli Ebrei, un senso del nome di Dio per loro sarebbe stato: Io sarò colui che io sarò per voi, e io sarò il vostro Redentore.

Dio è per noi quello che Dio è per noi, e per chiunque è salvato in Cristo Gesù. Per chi è salvato, Dio è il Redentore. Per chi non è salvato, Dio è il Giudice. Quindi, questo termine, detto a Mosè, vuol dire anche: Io Sarò quello che Io Sarò. Egli è il Redentore.

Dio si è rivelato a noi come Redentore! Dio è Eterno, e personale.

Dio, il Dio del Passato

Nella sua dichiarazione a Mosè, Dio si è dichiarato il Dio Eterno, e anche il Dio della storia. I vv. 14,15 dichiarano:

“14 DIO disse a Mosè: "IO SONO COLUI CHE SONO". Poi disse: "Dirai così ai figli d’Israele: "L’IO SONO mi ha mandato da voi"". 15 DIO disse ancora a Mosè: "Dirai così ai figli d’Israele: "L’Eterno. il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, il DIO d’Isacco e il DIO di Giacobbe mi ha mandato da voi. Questo è il mio nome in perpetuo. Questo sarà sempre il mio nome col quale sarò ricordato per tutte le generazioni".” (Esodo 3:14-15 LND)

Dio comandò a Mosè di presentarLo agli Ebrei come il Dio dei loro padri, il Dio d’Abrahamo, il Dio d’Isaaco, e il Dio di Giacobbe. In altre parole, quello che Dio aveva rivelato di Sé ad Abrahamo, Isaaco e Giacobbe, era vero anche al tempo di Mosè, perché Dio non cambia. Quello che Dio rivela di Sé agli uomini di allora è sempre valido, perché Dio non cambia mai.

Presentandosi come il Dio d’Abrahamo, Isaaco e Giacobbe, Dio si stava impegnando ad adempiere il patto che aveva fatto con loro. Cioè, quando Dio si riferisce al passato, possiamo sapere che quello che era vero di Dio ieri è vero di Dio anche oggi. Le promesse che Dio ha fatto ieri sono ancora valide oggi. Il patto che Dio ha fatto ieri, Egli lo manterrà fino in fondo oggi. Questa è la persona di Dio. Io sono Colui che sono.

Come esempio di questo, Dio aveva promesso ad Abrahamo di liberare i suoi discendenti dalla schiavitù dell’Egitto. Dio non può rinnegare Se stesso. Dio farà sempre quello che ha dichiarato da fare, perché questo fa parte del Suo carattere. Egli è quello che Egli è, e non può essere una cosa oggi, e un’altra cosa domani. Perciò, il nome di Dio ci aiuta a capire anche questo aspetto della persona di Dio.

Se pensiamo ad un’applicazione di questo, tutte le promesse che Dio ci ha fatto nel passato, sono sicure ancora oggi. Quello che Dio era per noi ieri, Egli lo è oggi, e lo sarà domani. Le promesse fatte ieri sono realtà anche oggi. La realtà che Dio non cambia mai è più sicura di qualsiasi altra realtà, perché Dio è il Dio eterno, uguale oggi a quello che era nel passato, e quello rimarrà per tutta l’eternità.

Gesù Cristo IO SONO

Quando consideriamo esempi in cui la Bibbia usa il nome di Dio “Io sono colui che sono”, o la forma abbreviata “Io sono”, dobbiamo guardare anche nel Nuovo Testamento.

Nel Nuovo Testamento, Gesù Cristo usa questo stesso nome, IO SONO, per descrivere Se Stesso. In altre parole, Cristo usa il nome di Dio, che appartiene solamente a Dio e a nessun altro, per Se stesso, e in questo modo, si dichiara Dio.

Notiamo questo in Giovanni 6, quando i discepoli videro Gesù camminare sull’acqua. Si spaventarono. Per calmarli, Gesù dichiarò:

“Ma egli disse loro: "Sono io, non temete!".” (Giovanni 6:20 LND)

In Italiano, i traduttori hanno scritto “Sono IO”, però nel greco, il termine è: Ego Eimi, che vuol dire, letteralmente, “Io sono”. In questa frase, non c’è qualcosa dopo, come per esempio c’è in Giovanni 6, dove Gesù dichiara: “Io sono il pane della vita.” Solitamente, la frase “io sono” viene seguita con un predicato, per esempio, io sono Italiano, io sono un marito, io sono felice. Non è comune usare le parole “io sono” senza indicare un predicato.

Però in questo caso, con i discepoli, Gesù fa come già faceva il Signore nell’AT. Gesù dichiara semplicemente: IO SONO. Per questo i discepoli non dovevano temere.

In Giovanni 4, Gesù parla con la donna Samaritana. Leggiamo i vv.25,26

“25 La donna gli disse: "lo so che il Messia, che è chiamato Cristo, deve venire quando sarà venuto lui ci annunzierà ogni cosa". 26 Gesù le disse: "Io sono, colui che ti parla".” (Giovanni 4:25-26 LND)

Anche qua, le parole di Cristo, nel Greco, sono Ego Eimi, “Io Sono”, il nome di Dio.

Poi, in Giovanni 8, Gesù parla con i Giudei. Tre volte, si dichiara “Io Sono”, Ego Eimi.

“Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono, voi morirete nei vostri peccati".” (Giovanni 8:24 LND)
“Quindi Gesù disse loro: "Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato.” (Giovanni 8:28 LND)
“56 Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". 57 I Giudei dunque gli dissero: "Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abrahamo?". 58 Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono".” (Giovanni 8:56-58 LND)

In ognuno di questi brani, Gesù Cristo si identifica come “Io Sono”, che è il nome di Dio. Gesù Cristo è l’Eterno Dio, Colui che era, che è, e che sarà.

Applicazione

Cari, fermiamoci qui. La nostra fede è fondata totalmente sulla persona di Dio. Cioè, il valore della nostra fede non dipende da quanto essa è forte, ma dipende dall’oggetto della nostra fede, ovvero, dipende da Dio. Dio è l’IO SONO, Dio è eterno. Dio non cambia mai. Perciò, la nostra fede in Dio è una fede sicura.

Quindi, il nostro impegno dev’essere di conoscere sempre di più l’eterno Dio, l’IO SONO. Tante persone si impegnano molto per la casa, o per qualche hobby, o per la laurea, o per qualcos’altro che desiderato. Ma la vera saggezza sta nell’impegnarci a conoscere di più l’Eterno Dio.

l’annuncio di come andrà

Voglio considerare il resto di questo brano. L’Eterno Dio appare a Mosè, e gli comanda di presentarsi agli anziani degli Ebrei, per poi presentarsi a Faraone, ordinando al Faraone di lasciare andare gli Ebrei. Dio sapeva che questa sarebbe stata un’impresa enorme. Perciò, annunciò a Mosè come sarebbe andata.

Leggiamo dal vv.16-22

“16 Va’ e raduna gli anziani d’Israele e di’ loro: "L’Eterno, il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe mi è apparso, dicendo: "Io vi ho certamente visitato e ho visto quello che vi fanno in Egitto; 17 e ho detto: Io vi farò salire dall’oppressione d’Egitto al paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, dei Perezei degli Hivvei e dei Gebusei, in un paese dove scorre latte e miele". 18 Ed essi ubbidiranno alla tua voce; e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: "L’Eterno, il DIO degli Ebrei ci è venuto incontro; ed ora lanciai andare per il cammino di tre giorni nel deserto, perché possiamo sacrificare all’Eterno, il nostro DIO". 19 Ma io so che il re d’Egitto non vi lascerà andare, se non costretto da una potente mano. 20 Allora io stenderò la mia mano e percuoterò l’Egitto con tutti i prodigi che io farò in mezzo ad esso; dopo di che vi lascerà andare. 21 E concederò a questo popolo favore agli occhi degli Egiziani; e avverrà che, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote; 22 ma ogni donna chiederà alla sua vicina e alla donna che abita in casa sua oggetti d’argento, oggetti d’oro e vestiti; e voi li metterete addosso ai vostri figli e alle vostre figlie; così spoglierete gli Egiziani".” (Esodo 3:16-22 LND)

Dopo aver annunciato agli Ebrei il nome di Dio, Mosè doveva spiegare loro che Dio aveva notato la loro condizione e le loro sofferenze, e che stava per farli uscire dall’Egitto, per poi portarli nella terra promessa.

Poi Dio annunciò a Mosè che gli Ebrei avrebbero ubbidito alla sua voce. Questo rinfrancò il cuore di Mosè. Però a quel punto, Dio annunciò a Mosè che il Faraone NON avrebbe concesso loro di partire, finché non sarebbe stato obbligato dalla potente mano di Dio. Dio rivelò a Mosè che avrebbe compiuto grandi miracoli contro l’Egitto, e che in seguito gli Egiziani avrebbero lasciato uscire gli Ebrei. Non solo, ma Dio avrebbe operato nei cuori degli Egiziani in modo che essi avrebbero concesso agli Ebrei tutto quello che gli avrebbero chiesto, e in quel modo, gli Ebrei avrebbero spogliato gli Egiziani.

Dio può ogni cosa. Gli Ebrei erano schiavi, quindi, molto poveri. Ma per Dio non era niente, e con la sua potenza Egli agì in modo che gli Egiziani dessero agli Ebrei tutto quello che domandarono. In questo modo, gli Ebrei spogliarono gli Egiziani, portando con sé un enorme bottino. Tutto questo per mostrare ancora la potenza di Dio, e la sua cura per il suo popolo.

Conclusione

Oggi, abbiamo considerato, anche se solo brevemente, il nome di Dio, “IO SONO COLUI CHE SONO.” Il nome di Dio dichiara l’autoesistenza di Dio. Dio soltanto esiste per conto proprio. Non ha ricevuto la vita, ha la vita in Sé. Dio è eterno, sempre uguale. Dio è infinito, non si può descrivere Dio, Egli è imperscrutabile. Dio è infinitamente al di sopra di tutta la sua creazione. Dio è il Dio che non cambia mai, perciò, quello che Dio era ieri, Dio lo è anche oggi, e Dio lo sarà domani. Quindi, le promesse che Dio ha fatto nei nostri riguardi ieri, e anche secoli fa, sono sicure, perché il Signore non cambia. Quello che Dio ha promesso ieri, Egli lo porterà a termine oggi e anche domani.

In Filippesi 1:6 l’Apostolo Paolo dichiara:

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

L’opera buona della salvezza che Dio ha iniziato, Dio la porterà a compimento.

Quando consideriamo quanto l’Eterno Dio è innalzato sopra di noi, che siamo le sue creature, sarebbe impossibile poter credere di avvicinarsi a Lui. Infatti, ciò sarebbe del tutto impossibile, se DIO stesso non avesse provveduto la via. L’IO SONO ha compiuto questo miracolo: il CREATORE, l’Eterno Dio, è diventato un uomo. Come abbiamo visto, Gesù Cristo si è identificato come “IO SONO”. In questo modo, ha aperto la via perché noi uomini potessimo passare l’eternità nella Sua presenza. Gesù Cristo è diventato uomo, e ha pagato il prezzo del nostro peccato, morendo sulla croce. Poi, è risuscitato, ed ora regna in cielo, aspettando il tempo stabilito per tornare sulla terra per giudicare il mondo e salvare coloro che aspettano il suo ritorno.

Impegniamoci a contemplare il nostro Dio. Impegniamoci a conoscerLo sempre di più. Gioiamo nel nostro Signore: Ricordiamo che Gesù Cristo è vero uomo, ma dall’eternità passata, Gesù Cristo è il VERO DIO. AdoriamoLo.