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Matteo 5:1-12 – Beatitudini

Studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 20 gennaio, 2010 ---- cmd mp -----
parole chiavi: beato, salvezza, come essere salvato, sermone sul monte

Vuoi essere beato? Veramente beato? Vuoi veramente stare bene?

Stasera, vogliamo considerare insieme la parola di Gesù Cristo, in un insegnamento molto conosciuto, ma non sempre compreso bene, la prima parte del Sermone sul Monte, che troviamo in Matteo 5. Il messaggio che Gesù dichiara qua è il messaggio più importante della vita, e dell'eternità. Leggiamo insieme Matteo 5:1-12.

Notate che nella prima parte, non si tratta di persone diverse, non descrive più persone. È una descrizione delle tappe che fa chiunque arriva alla salvezza. Cioè, questa è una progressione che avviene nella vita di chiunque arriva alla vera salvezza.

“1 Ed egli, vedendo le folle, salì sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono. 2 Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo:
3 "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. 4 Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati. 5 Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra. 6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati. 7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. 8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. 9 Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5:1-9 LND)

Consideriamo insieme questo insegnamento importante da Gesù Cristo, per poi riflettere sulla nostra condizione davanti a Dio.

Il cuore di Gesù

La prima cosa che notiamo è il cuore di Gesù. Leggo i vv. 1,2:

“1 Ed egli, vedendo le folle, salì sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono. 2 Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo:

Notiamo il cuore di Gesù. Vede la folla, e vuole insegnare loro, vuole spiegare loro come essere beati! Vuol mostrare a loro la verità di Dio, e anche a noi, e perciò ci ha dato la Bibbia, la Parola di Dio.

Gesù vuole che siamo veramente beati!!!!

Chi siamo noi, che abbiamo peccato contro Dio da quando siamo nati, abbiamo trascurato Dio, abbiamo preso per noi stessi la gloria che appartiene a Dio, non abbiamo ringraziato Dio come Egli merita. Alla luce di questo, come mai Cristo vuole insegnarci come essere beati? Che cuore tenero ha nei nostri confronti!

Cosa vuol dire “Beato”?

Due parole sul significato della parola Beato. Vuol dire uno stato d’animo in cui veramente ci si sente bene.

Non qualcosa di superficiale, ma di veramente profondo. Chi è beato, sta bene nel profondo dell'anima.

Chi può benedire?

Possono gli uomini veramente benedire? Hanno quel potere? ---No!

Può la fortuna benedire? NO! Non esiste la fortuna.

Può un talismano o scongiuro o qualcosa di simile benedire? No!

Solo Dio può benedire.

Quindi, se vuoi essere benedetto, l'unico che può benedirti è Dio.

Allora, consideriamo ciò che Gesù spiega in questo brano, che è la via che uno deve prendere per essere veramente beato. Ricordate che l’elenco che segue non è riferito a persone diverse, ma piuttosto sono tappe che percorre chi arriva ad essere veramente benedetto da Dio per ora e per tutta l'eternità.

Beati i poveri in spirito

Prima tappa: povero in spirito

3 "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

Non parla dello stato economico, perché dice: in spirito. Essere povero in spirito vuol dire essere umile, per avere un concetto realistico della nostra condizione spirituale, ovvero che siamo peccatori davanti ad un Dio santo.

Infatti, alla luce della santità di Dio, ogni uomo è gravemente colpevole. Siamo peccatori, e il nostro peccato è un'offesa terribile contro il nostro Creatore. Quindi, quando guardiamo il nostro conto spirituale nei confronti di Dio, vediamo che è pari a zero, anzi, abbiamo un debito spirituale così terribile che non potremo mai pagarlo.

Essendo il nostro creatore, il Signore di tutto l'universo, e Colui che ci sostiene con la vita, e con tutto ciò che abbiamo, Dio richiede da noi ringraziamento per tutto, onore, e ubbidienza.

Invece, nessuno di noi ringrazia Dio quanto dovremmo. Nessuno di noi onora Dio con l'onore che Egli merita. E nessuno di noi ubbidisce a Dio con quella ubbidienza perfetta che Egli merita come nostro Signore.

Perciò, secondo il metro di Dio, siamo terribilmente colpevoli davanti a lui, e abbiamo un debito spirituale che non potremo mai pagare. Quindi, siamo spiritualmente poveri.

Questa è la condizione di ogni uomo, ma di natura, nessuno riconosce questa sua condizione. Perciò, quando Gesù dichiara Beati i poveri in spirito, descrive quelle persone che per opere di Dio sanno e riconoscono veramente la loro condizione davanti al Dio santissimo.

Questo è il primo passo per arrivare a Dio. Tu, che mi ascolti, sai di essere veramente spiritualmente povero?

Gesù dichiara: Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Quando uno ha questo cuore, è sulla via che porta ad avere la vita eterna, di passare l'eternità in cielo con Dio. Il regno dei cieli è un altro modo per dire stare nella presenza di colui che regna su tutto, e si siede nei cieli sopra tutto e tutti.

Seconda Tappa: coloro che fanno cordoglio

La seconda tappa, dopo che uno arriva a capire quanto brutta è la sua condizione davanti a Dio, è che ne fa cordoglio.

4 Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati.

Poi Gesù dichiara: Beati coloro che fanno cordoglio.

Fare cordoglio qui è una parola che vuol dire essere grandemente rattristati per qualcosa, solitamente per un morto. È una condizione in cui la tristezza è profonda e riempie la vita.

Quand’è che si fa cordoglio? Si fa cordoglio quando si è aggravato a per una situazione molto triste e pesante, ovvero, quando si ha una condizione della vita che rende estremamente triste. Nel nostro contesto, la persona che fa cordoglio lo fa perché si rende conto di quanto terribile è la sua situazione spirituale. Sa di essere spiritualmente morta, senza speranza, terribilmente colpevole davanti al Dio santo. Questa realtà rende la persona estremamente aggravata, che non può fare altro che fare cordoglio.

Certe persone possono capire di essere grandi peccatori, ma nonostante questo non ne sono rattristate. Esse non fanno cordoglio. Colui che è beato è colui che sa quanto è povero di spirito, e questa conoscenza lo porta a fare grande cordoglio. Beati coloro che fanno cordoglio per la loro condizione spirituale.

Potrebbe sembrare che fare cordoglio sia il contrario di essere beati, ma è il fatto di fare cordoglio per la condizione di povertà spirituale che porta ad essere veramente beati.

Nell'economia di Dio, spesso le cose non sono come sembrerebbero a noi uomini. L'apostolo Paolo parlava di vantarsi nelle afflizioni. Leggo le sue parole in Romani 5:3-5.

“3 E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, 4 la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. 5 Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.” (Ro 5:3-5 LND)

nell'economia dell'uomo, nessuno potrebbe vantarsi delle sue afflizioni, che sono una forma di sofferenza. Ma nell'economia di Dio, si guarda non alla situazione, ma a quello che produce. Per uno che ha Gesù Cristo, le afflizioni producono perseveranza, che produce esperienza, che a sua volta produce speranza, una speranza viva. Perciò, chi ha Cristo può vantarsi delle afflizioni.

Similmente, quando uno riconosce quanto è povero spiritualmente, e questa realtà lo porta a farne cordoglio, quella persona è beata, perché sarà veramente eternamente consolata. Sarà consolata perché sarà Dio stesso a trasformare la condizione di quella persona, in modo che chi era spiritualmente povero diventerà spiritualmente ricchissimo.

Infatti, quando uno riceve perdono, riceve un'eredità piena delle ricchezze della gloria, un'eredità così gloriosa che ci vuole un'opera divina di Dio per potere comprendere la grandezza di questa eredità tra i santi. Infatti, scrivendo ai credenti della chiesa di Efeso, l'apostolo Paolo prega specificamente che Dio illumini gli occhi della loro mente, per sapere delle ricchezze della gloria della loro eredità. Leggo una parte della sua preghiera in Efesini 1:17,18.

“17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi,” (Ef 1:17-18 LND)

Terza tappa: i mansueti

Arriviamo ora alla prossima tappa: quella di essere mansueta. Leggo sempre da Matteo 5 il v.5.

5 Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra.

Gesù dichiara che i mansueti sono beati. Ricordando che stiamo parlando di una progressione, ovvero di tappe che uno deve attraversare per arrivare ad essere un figlio di Dio, questa mansuetudine rappresenta il cuore di colui che si è reso conto della sua povertà spirituale, questa verità lo ha aggravato al punto che fa cordoglio, e ora, in quella condizione non può essere altro che mansueto.

Essere mansueto è quella condizione di cuore in cui uno è umile e accetta quello che gli arriva senza brontolare. Non pretende nulla, perché sa di non meritare nulla. Infatti, ricordando la progressione delle tappe sopra, uno che sa di essere spiritualmente povero, ovvero sa di non aver alcun merito nei confronti di Dio, e sa inoltre che ogni bene viene da Dio, anche se avviene tramite altre persone, sa di non meritare alcun bene. Perciò, quando gli arriva del male nella vita, non si agita, perché sta facendo cordoglio per il fatto che ha davanti a sé il tormento eterno.

Chi è in questa condizione, proseguendo su questa via, arriverà a ereditare la terra. Non si tratti di ereditare questa terra, che è destinata a essere distrutta, ma erediterà un posto nella nuova terra e il nuovo cielo. Erediterà un posto nella presenza di Dio.

Quarta Tappa: Essere affamato e assetato

Arriviamo ora alla tappa in cui uno viene perdonato da Dio e passa dalla morte alla vita, diventando un figlio di Dio. Leggo il v.6:

6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.

Continuando nella nostra progressione delle tappe, Gesù dichiara: Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.

Che cosa vuol dire essere affamato o assetato? Vuol dire essere in una condizione in cui sei ossessionato dal pensiero di ottenere subito da mangiare o da bere. È probabile che nessuno di noi sia mai stato in questa condizione. Noi conosciamo cosa vuol dire avere fame, nel senso di magari mancare un pasto per qualche motivo. Ma essere affamato va molto oltre aver fame, vuol dire avere passato giorni senza aver mangiato. Essere assetato vuol dire aver passato molto tempo senza aver bevuto, è il momento in cui il corpo sente disperatamente il bisogno di acqua, e non si riesce a pensare ad altro.

Quindi, essere affamato e assetato va molto oltre ad avere fame e un po' di sete. Si può dire di essere in condizioni così disperate che non si può pensare ad altro, una condizione in cui si pensa solamente a cibo e acqua.

Allora, teniamo questo in mente e consideriamo le parole di Gesù Cristo. "Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia."

Gesù usa un concetto umano che gli uomini comprendono, per descrivere una condizione spirituale. La persona beata è quella persona che si rende conto quanto è spiritualmente povero, questa realtà lo affligge così tanto che fa cordoglio, non può pensare ad altro, e per questo diventa mansueta, molto umile. A quel punto, vuole una cosa sola: vuole la giustizia di Dio nella sua vita. Nello stesso modo in cui una persona affamata e assetata nel senso fisico vuole cibo e acqua più di qualsiasi altra cosa, la persona che è spiritualmente affamata e assetata vuole la giustizia di Dio più di qualsiasi altra cosa.

Cosa vuol dire desiderare la giustizia di Dio? Vuol dire sapere che si arriverà davanti al giudizio di Dio, consapevole di essere un peccatore, anziché essere giusto, e quindi colpevole. Si è consapevoli di non poter arrivare ad essere giusto davanti a Dio per i propri meriti, e perciò, si desidera quella giustizia che si può ricevere solamente come dono da Dio, la giustizia di Cristo Gesù.

Chi arriva ad essere in questa condizione, vuole una cosa sola per la vita, vuole il perdono, quel perdono che gli permetterà di essere in comunione con Dio. Quindi, vuole la giustizia di Cristo Gesù.

Vediamo un esempio di questo tipo di cuore in due parabole che Gesù ci dà in Matteo vv. 13:44-46. Notate che questi due uomini vogliono una cosa sola.

“44 "Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto ciò che ha e compera quel campo. 45 Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. 46 E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.” (Matteo 13:44-46)

Chi dice di voler Dio, ma vuole altre cose in più, non troverà mai Dio. Infatti, se ci pensi, è un'offesa terribile considerare qualcos'altro più importante di Dio. Dio ci offre perdono, a grande costo per Lui, e tu consideri altre cose più importanti? Quando Dio ti offre di essere riconciliato con Lui, per entrare in un rapporto personale con Lui, e tu pensi che è una bella cosa ma al momento hai altre cose a cui devi pensare, ti rendi conto quanto questo sia un'offesa a Dio?

Perciò, l'unica persona che trova Dio è quella persona che cerca Dio con tutto il suo cuore, che è affamato e assetato per la giustizia, quella giustizia che non ha in se stesso, ma può avere gratuitamente in Cristo Gesù.

Quando uno arriva al punto di avere un cuore che desidera più di qualsiasi cosa di essere giustificato davanti a Dio, ovvero di ottenere il perdono per poter entrare in rapporto con Dio, quella persona viene giustificata gratuitamente, non per i propri sforzi, ma come dono da parte di Dio. Quella persona non è più colpevole. Da quel momento, quella persona è un figlio di Dio, ed è perdonata e salvata da quell’istante e per tutta l'eternità. Inizia ad essere in un rapporto di pace con Dio.

Nella nostra progressione, in questo elenco, questo è il momento della salvezza, è il momento che uno passa dall’essere sotto la condanna eterna, all’essere perdonato e salvato.

Primo frutto: diventare misericordioso

L'elenco continua, e descrive quale sarà il frutto in quella persona che ha ricevuto la giustizia di Cristo nella sua vita.

7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia.

Quando una persona viene perdonata e giustificata, allora diventa misericordiosa. Infatti qua Gesù dichiara: Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia.

Quando uno ha capito veramente la sua povertà spirituale, è rimasto così aggravato che ha fatto cordoglio, riconoscendo di essere spiritualmente morto, e questo lo ha spinto a essere così abbattuto che per questo è mansueto, e arriva al punto che più di qualsiasi altra cosa vuole il perdono per poter essere giusto, vuole la giustizia che si trova solamente in Gesù Cristo, quando una persona arriva a questo punto, Dio agisce con grande misericordia, lo perdona, prende il suo peccato e lo carica su Gesù Cristo, lo perdona, e lo giustifica con la giustizia di Cristo. La persona passa da essere colpevole ad essere perdonata. Tutto questo Dio lo fa in base alla sua misericordia. Quella persona viene salvata per la misericordia di Dio!

Quando qualcuno ottiene questa misericordia e salvezza, il suo cuore viene trasformato. Riconoscendo l'immensa misericordia che ha ricevuto da Dio, diventa misericordioso verso gli altri. Riconoscendo la gravità del proprio peccato, e perciò, la grandezza del perdono che ha ricevuto, è pronto a perdonare coloro che hanno peccato contro di lui. Chi vive così, mostrando frutto della vera salvezza, il frutto di essere misericordioso verso gli altri, otterrà misericordia al giorno di giudizio.

Quindi, un frutto della vera salvezza è che una persona riconosce quanta misericordia ha ricevuto da Dio, quanto grande è il suo perdono, e perciò facilmente perdona e ha misericordia verso gli altri.

Secondo frutto: essere puro di cuore

8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio.

Quando Dio salva una persona, quella persona riceve un cuore nuovo, e perciò è puro di cuore. Leggo il v.8, un'ulteriore tappa in questa progressione.

Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. Una persona che ha veramente ricevuto il perdono ed è stata giustificata, ha un cuore nuovo, e quindi è pura di cuore. Questo non avviene per qualche merito suo, ma per l'opera di Dio in quella persona. I veri salvati sono puri di cuore, e camminano in santità, in contrasto con come vivevano prima.

Essere puro di cuore vuol dire vivere una vita di santità e ubbidienza, non per ottenere la salvezza, che sarebbe impossibile, ma come frutto della salvezza.

Da questo possiamo capire che chi ci dice di appartenere a Dio, chi ci dice di essere salvato, ma continua a vivere come prima, non ha ancora ricevuto il perdono da Dio. Non ha ancora ricevuto un nuovo cuore.

Nella prima epistola dell'apostolo Giovanni 2:4-6, leggiamo:

“4 Chi dice: "Io l’ho conosciuto," e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. 5 Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è veramente reso perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. 6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.” (1Gv 2:4-6)

Questo è un frutto di essere puro di cuore, perché il cuore è stato trasformato da Dio. La religione ci insegna come vivere. La religione ci dice cosa fare e cosa non fare, e spesso, quello che ti dice è giusto. Ti dice di amare il tuo prossimo, ti dice di essere onesto, ti dice di fare del bene e non fare del male. Sono tutte cose buone, che vengono da Dio. Però, la religione non ti dà la capacità di vivere così! Non cambia il tuo cuore. Quindi, se tu cerchi di essere veramente buono in base a quello che insegna la religione, sarai frustrato, perché non ci riuscirai.

Invece, la salvezza che Gesù Cristo offre, l'unica vera salvezza, ti cambia il cuore. Quando una persona sa che ha bisogno della giustizia e che non può ottenerla da sola, ed è affamato e assetato di giustizia, allora Dio cambia il suo cuore, lo perdona, e gli dà la giustizia di Gesù Cristo. Allora, il suo cuore è puro, e può iniziare a camminare in novità di vita.

Se tu hai cercato di vivere diversamente, ma non ci sei riuscito, sappi che quello che ti serve è un nuovo cuore, che solo Dio può darti.

Quando hai un cuore puro, che ha ricevuto da Dio, allora, hai la promessa certa di passare l'eternità nella presenza di Dio. Perciò, tu vedrai Dio, lo vedrai nella sua gloria, e il tuo cuore sarà eternamente soddisfatto.

Terzo frutto: Adoperarsi per la pace

chi ha ricevuto questo cuore, chi è entrato in rapporto di pace con Dio, anziché essere nemico di Dio come era prima, poiché era sotto condanna, quella persona per la gioia che ha, vuole annunciare questo perdono e la possibilità di avere pace con Dio agli altri. Perciò, chi ha veramente ricevuto il perdono, si darà da fare per annunciare la pace agli altri. Si adopererà per la pace. Leggo quello che Gesù dichiara nel versetto 9.

9 Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.

I veri figli di Dio, coloro che hanno ricevuto il perdono e sono diventati figli di Dio, si adoperano per la pace, si mettono ad aiutare gli altri affinché possano anche loro trovare il perdono in Gesù Cristo. E per questo, vengono riconosciuti come figli di Dio. Sono già figli di Dio quando fanno questo, ma il frutto del loro impegno di proclamare questa salvezza ad altri li rende più visibili del fatto che sono figli di Dio.

Saranno chiamati figli di Dio per tutta l'eternità, perché tali sono per mezzo della salvezza che hanno ottenuto.

Vi leggo quello che dice l'apostolo Giovanni al riguardo, a coloro che avevano ricevuto il perdono e la nuova vita in Gesù Cristo. Leggo dalla prima epistola di Giovanni 3:1-3.

“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro.” (1 Giov 3:1-3 LND)

Applicazione

Alla luce di questo, cosa possiamo dire?

Riconosci il cuore di Gesù, che ti offre di essere veramente beato?

Tu vuoi veramente accogliere la sua offerta?

Valuta la tua vita alla luce di questo elenco. A che punto sei col tuo?

3 "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. 4 Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati. 5 Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra. 6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati. 7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. 8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. 9 Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5:1-9 LND)

Una nota sulla persecuzione

Si penserebbe che proclamare agli altri la pace che si può avere con Dio porterebbe chi proclama questa pace ad essere apprezzato. Ma in realtà, chi non accetta questo messaggio, chi non vuole vedersi davanti a Dio, non apprezza chi gli ha parlato di Dio. Infatti, chi vive per il Signore sarà perseguitato.

Alla luce di questo, leggo quello che Gesù dichiara nel v.10:

10 Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. (Matteo 5:10 LND)

Quando uno è perseguitato a causa della giustizia, dimostra che egli appartiene al regno dei cieli. Attenzione, non è qualunque persecuzione che porta questo beneficio. È solamente quando uno è perseguitato a causa della giustizia. In altre parole, quando è perseguitato proprio a motivo del fatto che egli cammina con Cristo, in ubbidienza e per fede, proclamando la giustizia che si può avere per mezzo di Gesù Cristo.

Chi vive così, sarà perseguitato, perseguitato a causa della giustizia, è quella persona è veramente beata. Quella persona appartiene al regno dei cieli, ovvero appartiene al regno di Dio, e vivrà nella presenza di Dio per tutta l'eternità.

Questa persecuzione è così parte della vita di chi appartiene a Gesù Cristo che Gesù ne parla ancora di più. Leggo anche i vv.11, 12

11 Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi".” (Matteo 5:11-12 LND)

Quando arrivano insulti, e persecuzione, e parole cattive, anziché esserne turbati, c'è motivo per rallegrarsi, e giubilare, perché quando queste cose arrivano a causa della giustizia, ovvero arrivano perché uno cammina strettamente con Dio, allora vuol dire che ci sarà un grande premio dei cieli, un premio che durerà per tutta l'eternità.

Ascoltami: finora nella tua vita, che cosa è stato il tuo tesoro? La famiglia? il lavoro, divertirsi con gli altri, quello che pensano di te gli altri?

Quante di queste cose si possono tenere con sé oltre alla morte?

Chiaramente, nessuna di queste cose dura oltre alla morte. Quindi, se tu hai come Tesoro qualcosa che appartiene a questa vita, sicuramente con la morte fisica tu perderai il tuo tesoro, e ti troverai non preparato per l'eternità.

Invece, se tu cerchi il tuo tesoro in Gesù Cristo, chiaramente subirai insulti, e sarai perseguitato. Però, puoi rallegrarti e giubilare grandemente, perché vuol dire che avrai un premio grande nei cieli, un premio che vale più di tutti tesori della terra, e non solo vale di più, ma durerà di più, perché durerà per tutta l'eternità!