Aiuto Biblico

il Padre Nostro, parte 6: Dacci oggi il nostro pane quotidiano

sermone 6 sul Padre Nostro, di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org Rovigo, 7/settembre/2008, -cmd-
parole chiave: padre nostro, preghiera, pregare, come pregare, i nostri bisogni.

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Riassunto delle parti precedenti

Visto che abbiamo tanto bisogno dell'aiuto di Dio, oggi vogliamo continuare a capire meglio come pregare, studiando quello che Gesù ci insegna nella preghiera “il Padre nostro”.

Abbiamo già considerato il privilegio di chiamare Dio Padre, se siamo salvati per fede in Gesù Cristo, e abbiamo visto l'importanza di ricordare la sua gloria e maestà quando preghiamo.

Abbiamo parlato dell’importanza di conoscere e meditare sugli attributi di Dio per poter santificare il suo nome, cioè, per poter attribuire gloria a Dio per chi Lui è. Dobbiamo anche desiderare ardentemente il regno di Dio. E poi, nell'ultimo sermone, abbiamo considerato la frase “sia fatta la tua volontà”, e abbiamo visto che, fra altro, vuol dire arrenderci totalmente alla volontà di Dio nella nostra vita, e accettare quello che Egli ci manda.

Oggi, dacci il nostro pane quotidiano

Allora oggi, arriviamo alla frase “dacci oggi il nostro pane quotidiano.”

Il Padre nostro contiene ben sette richieste. Sei di queste richieste riguardano cose spirituali, solo questa richiesta riguarda qualcosa di materiale. Vediamo questa stessa priorità sulle cose spirituali in quasi tutte le preghiere della Bibbia. Questo fatto ci aiuta a capire che la priorità nelle nostre preghiere dovrebbero essere le cose spirituali.

Perciò, dovremmo impegnarci di più a pregare per il progresso del regno di Dio, per la nostra condizione spirituale e per quella delle persone intorno a noi, e solamente dopo per i nostri bisogni materiali e fisici.

Allo stesso tempo, è vero che Dio ci ha creati come creature che hanno bisogni fisici, e perciò, proprio come Gesù ci insegna qui, è giusto e buono che preghiamo anche per i nostri bisogni fisici. Riceviamo tutto da Dio, sia le cose spirituali che ci servono, sia la cura fisica.

Ora, consideriamo più a fondo alcuni aspetti della richiesta “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.

Tutti i bisogni fisici

Cosa vuol dire, pregare per il nostro pane quotidiano? Iniziamo considerando la parola “pane”. Nella Bibbia, a volte la parola “pane” viene usata per descrivere sia il pane come alimento specifico, sia come cibo in generale. Nella cultura romana, al tempo di Cristo, a volte la parola “pane” indicava tutti i bisogni fondamentali di una persona, perciò, sia cibo che vestiti. Quindi, possiamo dedurre che la parola “pane” indica tutti i bisogni fisici che servono per sostenere la vita.

Tenendo questo in mente, notate che dobbiamo chiedere a Dio “dacci oggi il nostro pane quotidiano.” Per mezzo di Cristo Gesù, possiamo chiedere a Dio Padre di darci tutto quello che ci serve giorno per giorno. Non dobbiamo chiedere a Dio di venderci ciò che ci serve, perché non abbiamo nulla da offrirGli che non sia già suo. Dobbiamo presentarci a Dio, chiedendoGli di darci, come dono, tutto quello di cui abbiamo bisogno. Solo Dio può provvedere ogni nostro bisogno. Ricordare questo, ci aiuta a capire che siamo incapaci da soli di fare qualsiasi cosa, e che tutto quello che abbiamo viene da Dio. Questo ci aiuta a non essere orgogliosi, e a riconoscere che anziché essere autosufficienti, dipendiamo da Dio per ogni respiro, e ogni cosa, che Lui ci dona generosamente. Ricordare che riceviamo tutto da un Dio generoso, ci aiuta ad essere generosi con gli altri.

Quello che è una necessità

Quindi, con questa frase, Gesù ci insegna a chiedere a Dio per i nostri bisogni. Ma mi domando: è giusto pregare per qualsiasi cosa vogliamo, o dobbiamo chiedere solo per i bisogni necessari?

Troviamo la risposta nel fatto che Gesù ha scelto di usare la parola “pane”. Il pane rappresenta quel cibo di base che serve al corpo per sopravvivere. Non è un cibo di lusso. Alla luce di questo, dovremmo pregare solamente per quelle cose che veramente servono nella vita, quelle cose che sono necessarie.

Il modo che Gesù ci insegna a pregare non lascia né lo spazio né il diritto di pregare per le cose di lusso o che vanno oltre al necessario. Non possiamo pregare per ciò che serve solamente per spendere nei nostri piaceri. Questo è chiaro in Giacomo 4:1-3

“1 Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra? 2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:1-3 LND)

Questo brano in Giacomo dimostra che è molto sbagliato pregare per qualcosa soltanto perché ci fa piacere. Questo è uno dei principi che Gesù ci insegna in questa preghiera: possiamo pregare per i nostri bisogni, non dovremmo pregare per i nostri piaceri.

Quando abbiamo troppo?

In quei casi in cui il Signore ci provvede più di quello che ci serve, allora, abbiamo bisogno di una grazia speciale per non cadere nel peccato di trovare la nostra gioia nelle cose che abbiamo. Avendo ricevuto più del necessario, dovremmo pregare per avere saggezza per sapere come gestire bene quello che il Signore ci ha dato in più, che siano soldi, tempo o altro, per la gloria di Dio.

Troviamo un esempio di una preghiera in cui si prega per il pane quotidiano, e non oltre, in Proverbi 30, da un certo Agur. Ve lo leggo.

“7 Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia: 8 allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario 9 perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: "Chi è l’Eterno?," oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO.” (Prov 30:7-9 LND)

Egli prega di non avere né troppo poco, né troppo. Chiaramente, se uno non ha abbastanza per sfamarsi, quella fame potrebbe tentarlo spingendolo a rubare, e a non guardare al Signore. Però, quando abbiamo più del necessario, c’è il pericolo di non riconoscere più di avere bisogno del Signore. Per questo, Gesù ci insegna di pregare per il necessario, e non per il superfluo. Quando Dio sceglie di darci più del necessario, abbiamo la grande responsabilità di gestire quello che abbiamo per la gloria di Dio.

Capendo questo, ognuno di noi dovrebbe valutare quello che chiede a Dio. Quando desiderate qualcosa, dovreste (o dovete)considerare se quello che volete vi serve veramente, se è giusto, e se onora Dio, oppure se è solamente per spendere nei vostri piaceri. Dovete esaminarvi, per capire se il vostro desiderio principale è la gloria di Dio.

Dovreste chiedervi se quello che desiderate potrebbe ostacolarvi dal promuovere il regno di Dio, e se potrebbe trascinare altri a cercare prima il regno di Dio.

Faccio un commento a questo riguardo per voi genitori: quando insegnate a pregare ai vostri figli, è importante che li aiutate a capire che Dio non esiste per darci qualsiasi cosa vogliamo. Non possiamo pretendere nulla da Dio, ma possiamo chiederGli per i nostri bisogni. Non mancate di guidare i vostri figli anche in questo aspetto!

La descrizione del pane

Tornando al discorso del pane, e pensando più specificatamente a cos'è il pane, è chiaro che il pane non è un cibo speciale. Cioè, il pane può essere anche molto buono, ma non è considerato qualcosa di speciale come invece lo possono essere altri cibi. Il motivo che rende il pane così comune è il fatto che è semplice ma nutriente. Provvede energia e forza per affrontare la vita e il nostro lavoro.

Similmente, il “pane” per cui dovremmo pregare è quello che è utile per permetterci di vivere e compiere quello che il Signore ci chiama a fare. Quindi, dovremmo valutare se quello per cui preghiamo è una nostra necessità, e se è utile per compiere l’opera di Dio.

Questa valutazione dovrebbe riguardare le decisioni di tutti i giorni, quelle grandi e quelle piccole. Per esempio, se uno sta cercando una casa, dovrebbe pregare per una casa che sarà sufficiente per la famiglia, e che sarà utile per proclamare il vangelo e per aiutare altri credenti a crescere. Non si dovrebbe pregare, né cercare, una casa per soddisfare la carne.

Similmente, se cercate una macchina, dovreste cercarne una che vi sarà utile, e quindi, che non vi legherà ad un debito, che non vi tenterà a vantarvi né a trovare la soddisfazione nelle cose materiali.

Questo principio vale anche nelle decisioni più piccole, dalla scelta dei vestiti, ai cellulari, e a quello che si desidera in ogni campo della vita.

Pensando ancora al pane, quando si invitano degli ospiti, non si serve il pane per fare una bella figura. Si serve il pane perché è nutriente. Nello stesso modo, non dovremmo desiderare né pregare per quelle cose che riguardano l'opinione che gli altri avranno di noi.

Per quanto il pane possa essere buono, non è mai un cibo che si mangia con golosità, come invece lo può essere per esempio la cioccolata o qualche altro dolce. Non ci si può ubriacare con il pane. In altre parole, il pane non è un cibo che si mangia per piacere. E quindi, con questo insegnamento, Gesù ci insegna di pregare per quello che serve, non per i piaceri.

Dimostra che dipendiamo da Dio

Il fatto che Gesù ci insegna di pregare per il nostro pane quotidiano, quindi, per i bisogni più basilari, ci aiuta a capire quanto siamo deboli per conto nostro, e quanto dipendiamo da Dio per tutto.

Al tempo di Gesù, non esistevano i mezzi che esistono oggi per conservare i cibi per lunghi tempi. Quindi, l'avere abbastanza pane da mangiare dipendeva dall'aver avuto una buona stagione di pioggia, non troppi insetti, e da altri fattori sui quali l'uomo non ha alcun controllo.

Perciò, era più facile per le persone di allora, e anche per le persone di oggi che vivono nel terzo mondo, rendersi conto della necessità di guardare a Dio per ogni bisogno.

Oggi, la tecnologia moderna ci nasconde questo nostro bisogno, però, abbiamo ancora bisogno di Dio per tutto. E perciò, pregare, chiedendo a Dio per i nostri bisogni più semplici, ci aiuta a ricordare che comunque dipendiamo da Dio, anche quando non è subito visibile.

Inoltre, pregare per bisogni così fondamentali è un aiuto contro il nostro orgoglio.

Certamente, siamo capaci di fare tante cose, e abbiamo accumulato tante cose, però, tutto quello che abbiamo e tutte le nostre capacità vengono da Dio. Possiamo perdere tutto in un attimo, anche se potrebbe sembrarci impossibile.

Ricordatevi di Giobbe. Egli era estremamente ricco. Sembrava impossibile che un uomo così ricco avrebbe potuto perdere tutto, eppure, nello stesso giorno, perse tutto, compreso i suoi figli. Nessun uomo può fermare gli avvenimenti stabiliti dalla provvidenza di Dio!

Vi esorto a non credere di essere minimamente autosufficienti! Come Giobbe, la situazione più stabile può cambiare da un giorno all'altro. Dipendiamo da Dio per tutto! Tante, tante persone nel mondo hanno scoperto quanto velocemente e drasticamente la vita può cambiare.

Perciò, pregate, giorno per giorno, e chiedete a Dio le cose più fondamentali, come il pane e tutto il resto che vi serve per vivere. Questo ci aiuterà ad essere umili, e a dare a Dio la gloria che Egli si merita.

Per quanto riguarda il fatto che dipendiamo da Dio per tutto, dipendiamo non solo per i nostri bisogni fisici e materiali, ma anche per i nostri bisogni spirituali.

Quindi, nello stesso modo che è giusto e importante chiedere a Dio per il pane materiale che ci serve, è anche giusto chiederGli per la forza e la capacità di leggere e capire la Bibbia, per la forza di pregare, per un cuore giusto per camminare in santità, per il coraggio di evangelizzare, e per la forza spirituale di compiere ogni altri tipo di opera buona.

Visto poi che Dio ci ha creati come creature sociali, possiamo anche pregare per veri amici, con cui possiamo parlare delle cose di Dio ed edificarci reciprocamente. È giusto pregare per questo bisogno, aspettando poi i tempi e i modi di Dio per la risposta.

Nel campo spirituale, come nel campo materiale, non siamo capaci di compiere nulla da soli, però, in Cristo Gesù, non siamo soli. Quindi, è giusto e importante pregare per ciò che ci serve, sia materiale, sia spirituale. Facendo così, Dio ci aiuterà, e Lui ne riceverà la gloria.

Pane quotidiano

Adesso, consideriamo per qualche minuto il fatto che Gesù ci insegna di pregare oggi per il nostro pane “quotidiano”. Chiaramente, Dio vuole che Gli chiediamo giorno per giorno, per i nostri bisogni immediati. Vuole che riconosciamo che dipendiamo da Lui, non da quelle cose che abbiamo accumulato.

Quando Dio provvedeva la manna per gli Israeliti nel deserto per quarant'anni, dava loro la quantità che serviva solamente per un giorno alla volta.

La nostra tendenza umana è di voler stabilire le cose in modo da sentirci sicuri in quello che abbiamo accumulato e stabilito noi, per oggi e per il futuro. Questa è stoltezza! Così pensava l'uomo di cui Gesù parla nella parabola che troviamo in Luca 12.

“16 Ed egli disse loro una parabola: "La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; 17 ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, 19 poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" 21 Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio".” (Luca 12:16-21 LND)

Non possiamo assicurarci di nulla da soli. Dipendiamo da Dio, ed è importante ricordare sempre questo. Anche se è giusto cercare di gestire bene ogni cosa, anche pensando al futuro, dobbiamo fidarci di Dio, non di quello che abbiamo stabilito o accumulato noi!

Certamente, pensando alla situazione in un'economia agricola, è giusto accumulare del cibo durante l'estate come provvisione per l'inverno. Però, bisogna ricordare sempre che tutto viene da Dio.

Oggi, c'è molta enfasi sul prepararsi per l'avvenire, come viene detto, però, non per l'avvenire eterno, ma solamente per gli anni futuri sulla terra. Tante persone pensano tanto al loro futuro sulla terra, ma poco alla loro eternità. Vogliono assicurarsi un buon lavoro, credendo che sarà la loro sicurezza.

Certamente è buono gestire bene i soldi, e anche investire tempo per poter avere un lavoro adeguato. Però, non dobbiamo mai confidare in quello che abbiamo costruito noi, perché possiamo perderlo in un attimo. E non dobbiamo mai avere come priorità le cose di questa vita, ma piuttosto quelle cose che riguardano il regno eterno di Dio. Dobbiamo cercare per primo il regno di Dio, e accontentarci del necessario, non desiderando di più.

Vivere essendo contento di avere solo il necessario, e trovando la tua gioia nel Signore, ti fa andare contro corrente nel mondo in cui viviamo, ma è proprio quello che Dio ci insegna, come per esempio in 1Timoteo 6:6

“6 Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. 7 Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla, 8 ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti.” (1Timoteo 6:6-8 LND)

Dobbiamo essere contenti con quel po' che ci serve, e chiedendo a Dio di provvederlo per noi, e sapendo che quando ci arriva, giorno per giorno, è un dono di Dio! Vivendo così, potremo avere come tesoro le cose eterne di Dio.

il “nostro” pane quotidiano

Un'altra verità che possiamo trarre dalla richiesta “dacci oggi il nostro pane quotidiano” è un principio che vediamo ripetutamente nella Bibbia, cioè, che nessuno deve pensare solo a se stesso. Gesù ci insegna di pregare per il “nostro” pane quotidiano, non il “mio” pane. Quanto è importante pensare e pregare ai bisogni gli uni degli altri! Infatti, tutta la preghiera “il Padre nostro” è fatta al plurale. Al plurale, chiediamo a Dio perdono, chiediamo il pane, chiediamo di proteggerci dal maligno.

Quanto è importante capire che quando Dio ci salva, ci fa diventare parte di un corpo, e nel corpo, ogni membro deve avere una cura e premura per ogni altro membro!

Quindi, un metro per valutare se le nostre preghiere sono come Dio vuole è di considerare se stiamo pregando maggiormente per noi stessi, magari anche per la propria famiglia, oppure anche per gli altri. Oh che possiamo imparare a pregare per gli altri!

Un pericolo grande: la prosperità

Quando consideriamo che questa preghiera riguarda il chiedere a Dio per quel minimo che serve per le nostre necessità, giorno per giorno, ci porta a chiedere: ma se, come la maggioranza di noi, abbiamo già in abbondanza, molto di più del minimo che ci serve? Allora, in questa condizione, come possiamo chiedere a Dio per il nostro pane quotidiano, se abbiamo già molto più del necessario?

Quando abbiamo tutto quello che ci serve, sia per oggi che per domani, allora, prima di tutto, dovremmo abbondare nel ringraziamento a Dio, ringraziandoLo per quello che abbiamo. Questo ci aiuta a ricordare che quello che abbiamo viene tutto da Dio, e non da noi stessi. Quindi, se ci ha già dato oggi in abbondanza anche per il domani, comunque ogni cosa è un dono di Dio, e inoltre, vuol dire che siamo responsabili di investirlo per la Sua gloria.

Se tu hai la salute di alzarti dal letto, e di curarti da solo, e di lavorare, sappi che sono tutti doni Dio. Se in casa tua qualcuno ha un lavoro, che provvede una busta paga che vi permette di avere cibo in abbondanza, sono tutti doni di Dio, sia la capacità di lavorare, sia il fatto di avere un lavoro.

Il fatto che abbiamo in abbondanza non ci rende meno dipendenti. Abbiamo sempre bisogno di Dio.

Inoltre, avendo molto più del minimo necessario, è importante ricordare che siamo responsabili di investire tutto quello che abbiamo in più del necessario per la gloria di Dio. Non abbiamo nulla che sia nostro, e non apparteniamo nemmeno noi a noi stessi, perché siamo stati comprati a caro prezzo. Quindi, quando Dio ci dà più del necessario, non è per spenderlo nei nostri piaceri. Piuttosto, è qualcosa da investire per la gloria di Dio. Ricordate che dovremo rispondere a Dio di come abbiamo investito quello che Egli ci ha dato durante la vita!

Pane spirituale

Allora, finora, abbiamo parlato principalmente di bisogni materiali. Però, quando parliamo di pregare per il “pane” quotidiano, possiamo intenderlo anche come “pane spirituale”. Gesù disse “Io sono il pane della vita”. La salvezza è simboleggiata dal pane.

Pensare alla salvezza come pane ci aiuta a capire meglio vari aspetti della salvezza. Per esempio, il pane materiale arriva dall'esterno del corpo, perché il corpo non può produrre nutrimento da sé. Similmente, anche la salvezza arriva dall'esterno dell'uomo. Dio deve “darci” nuova vita, non possiamo crearla da soli. Dio deve applicare la giustizia di Cristo a noi, non possiamo arrivare ad una giustizia nostra.

Così, come il pane materiale è essenziale per la vita fisica, così la salvezza è essenziale per la vita eterna spirituale.

Il pane viene da Dio, eppure, bisogna raccogliere il frumento, macinarlo, impastarlo e cucinarlo. Similmente, la salvezza è da Dio, però, bisogna impegnarci per riceverla. Se non cerchiamo Dio, non Lo troveremo. Se non ci ravvediamo, non riceveremo il perdono; se non ci arrendiamo a Dio, non avremo la sua guida. Quindi, chiedere a Dio per il nostro pane non vuol dire non impegnarci, né per il pane materiale, né per il pane spirituale. Perciò, chiediamo a Dio per il pane spirituale di ogni giorno, e poi, impegniamoci per ricevere quello che Dio ci provvede!

Quando si mangia il pane, esso inizia quasi subito ad essere assorbito dal corpo, e a nutrire ogni parte del corpo. Similmente, quando una persona si rivolge al Signore con ravvedimento e con fede, viene subito trasformata nel suo cuore, e questo cambiamento comincia a trasformare, man mano, ogni aspetto della sua vita.

Agli occhi del mondo, il pane non è visto come un cibo speciale. Similmente, la salvezza non è riconosciuta come preziosa dal mondo, nonostante non esista nulla di paragonabile. Quando Gesù era appeso sulla croce, non aveva niente da attirare lo sguardo degli uomini come leggiamo in Isaia 53

“1 Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? 2 Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. 3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato.” (Isa 53:1-4 LND)

Le cose più preziose non sono riconosciute come tali dal mondo. Gesù è il pane della vita. Agli occhi del mondo, vale poco o niente. In realtà, è il dono più prezioso che c'è.

Chiediamo a Dio per il nostro pane quotidiano, che in realtà vuol dire chiedere a Dio per avere sempre più di Cristo Gesù!

Nello stesso modo in cui abbiamo bisogno di pane materiale ogni giorno, abbiamo anche bisogno di pane spirituale ogni giorno. Oh che possiamo impegnarci ad avere il pane spirituale con lo stesso impegno, anzi, con maggiore impegno, che abbiamo per ottenere il pane materiale.

Quindi, nello stesso modo che ogni persona ha una priorità di mangiare fisicamente ogni giorno, impegniamoci a prendere sempre il tempo di mangiare spiritualmente ogni giorno. Prendiamo del tempo per leggere la Bibbia, e per pregare! Umiliamoci per avere un cuore pronto ad accettare ed applicare quello che Dio ci insegna! Dobbiamo impegnarci ad avere comunione con altri credenti, per parlare insieme delle cose di Dio, e così edificarci a vicenda!

Parlando di cibo spirituale, ricordate che il pane è un cibo semplice, e del tutto normale. Similmente, il cibo spirituale che ci serve, giorno dopo giorno, non è qualcosa di miracoloso o straordinario. Piuttosto, abbiamo bisogno di cibo semplice ma nutriente. Ci serve leggere la Bibbia, e meditare su quello che abbiamo letto per poi applicarlo, ci serve la preghiera, ci serve insegnamento, ci serve comunione, e ci serve adoperarci per l'avanzamento del regno di Dio, utilizzando i nostri doni spirituali.

Conclusione

Prego che abbiate capito meglio il senso di chiedere a Dio di darci il nostro pane quotidiano.

Oh che possiamo riconoscere che dipendiamo da Dio per ogni nostro bisogno, e quindi, che non solo possiamo chiedere a Lui, ma che possiamo ringraziarLo per tutto quello che Lui ci dà gratuitamente! A volte, Dio provvede in un modo che non vediamo direttamente la sua mano, ma in realtà, Egli sta dietro alle quinte di ogni cosa. Quindi, è importante capire che dipendiamo da Dio per tutto.

In modo particolare prego che possiamo capire che la preghiera non serve per chiedere qualsiasi cosa vogliamo, ma per chiedere quello che è un vero bisogno, una necessità. Usando il cibo in modo simbolico, è giusto pregare per il nostro pane quotidiano, ma non per qualsiasi cibo vogliamo, come se fossimo in un ristorante. La preghiera è per avere il necessario, e per poter vivere per la gloria di Dio. Impariamo a pregare così, e a valutare quello che chiediamo a Dio!

Quando ci troviamo in condizione di avere più del necessario, ricordiamoci che nulla è da spendere per i nostri piaceri, ma è tutto da investire per la gloria di Dio.

Quando pensiamo al nostro pane quotidiano, ricordiamoci che non abbiamo bisogno solamente di cibo materiale, ma anche di quello spirituale. Perciò, questa preghiera comprende sia l'uno che l'altro. Non manchiamo di pregare per il cibo spirituale che ci serve per crescere, giorno per giorno!

Concludo questo sermone, leggendo quello che John Trapp, un predicatore puritano di vari secoli fa, scrisse per quanto riguarda la richiesta del nostro pane quotidiano:

“Non abbiamo neanche una briciola di pane che abbiamo meritato noi, ma dobbiamo ricevere tutto chiedendo. Se uno va a Dio come il figlio prodigo, quando voleva lasciare la casa, e dice a Dio: “Dammi quello che mi spetta!”, quella persona riceverà il salario del peccato.

Un mendicante non riesce a pagare i suoi debiti, ma piuttosto, riconosce e ammette la propria incapacità, e chiede aiuto umilmente, senza orgoglio. Noi dobbiamo fare la stessa cosa. E visto che chi è mendicante non può pretendere, come dice il proverbio “o mangiare questa minestra o saltare questa finestra”, dobbiamo anche noi chiedere come il nostro Signore ci insegna, cioè, dobbiamo chiedere per pane semplice, cioè, per il necessario. Un uomo pio chiede solamente il pane per quel giorno, per avere abbastanza per arrivare a casa quella sera.”

John Trapp aveva capito bene il senso di questa richiesta che Gesù ci insegna nel Padre nostro.

Oh che possiamo pregare a Dio per il nostro pane quotidiano, e ringraziarLo per la sua cura fedele nel darcelo! A Dio tutta la gloria, amen!