Aiuto Biblico

Luca 7:11-16; Romani 6:23 - la salvezza in Gesù Cristo

Studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 29 luglio, 2009 – cmd fd --
parole chiavi: il Vangelo, come essere salvato, nuova vita, perdono, salvezza.

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Chi è Gesù? Perché Gesù è venuto al mondo? Molto più importante sarebbe chiederci: chi è Gesù Cristo per te? L'hai accolto in modo da sapere che è venuto per te?

L'unica fonte affidabile per conoscere Gesù Cristo è ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola. Dio ci ha dato la Bibbia, in modo che possiamo avere una parola autorevole e sicura, che non cambia negli anni, e non dipende dagli uomini.

Gesù stesso dichiara perché è venuto al mondo. Leggiamo insieme Matteo 20:28. Ricordate che Gesù parlava di sé attribuendosi il titolo: “ il Figlio dell'uomo”, titolo che faceva parte delle profezie di lui date secoli prima del suo arrivo sulla terra. Quindi, quando Gesù dice il figlio dell'uomo, si sta identificando come il Cristo promesso nei secoli nelle profezie.. Notiamo il motivo per chi è venuto, leggendo Matteo 20:28.

“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti".” (Matteo 20:28)

Gesù è venuto per dare la Sua vita come prezzo di riscatto per molti. Lo scopo principale della venuta di Gesù Cristo sulla terra era di dare la Sua vita, ovvero morire, come il prezzo di riscatto per molte persone. Se ricordate: riscattare vuol dire liberare qualcuno da una condizione che lo tiene schiavo, pagando il prezzo di riscatto al suo posto. Perciò, per riscattare qualcuno dalla pena di morte, bisogna morire al suo posto.

Gesù è venuto per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti. In altre parole, Gesù è venuto per pagare la condanna eterna per tutti coloro che verranno a Lui per la salvezza nei secoli.

Un altro brano in cui Gesù dichiara il motivo per cui è venuto al mondo è in Luca 19:10. Leggiamolo.

“Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".” (Lu 19:10 LND)

Gesù Cristo è venuto al mondo a cercare e a salvare ciò che era perduto. In altre parole, Gesù è venuto per salvare i peccatori, coloro che si erano perduti nel loro peccato, senza speranza.

Gesù è venuto, ha dovuto lasciare cielo, ha lasciato la Sua gloria, ha lasciato la presenza del Suo Padre eterno. Il solo fatto di lasciare il cielo per venire sulla terra era già un sacrificio immenso. Questo, Gesù ha fatto per poter salvare uomini e donne perduti.

Gesù è venuto per te? Dipende da se tu ti rendi conto che sei perduto. La persona che non riconosce di essere perduta, non può essere salvata da Gesù Cristo. Quando quella persona sa di essere perduta sa anche che solo Gesù Cristo può salvarla.

La nostra condizione

Consideriamo la realtà della nostra vita:

Siamo tutti peccatori. Non lo dico io, lo dice Dio nella Sua parola.

Leggiamo Romani 3:10-18, e poi 3:19-20, e il v.23.

Alla luce di quello che Dio ci dichiara nella sua parola, qual è la condizione di ogni persona? Qual è la tua condizione naturale?

Di natura, siamo morti nei nostri peccati, colpevoli davanti a Dio, separatì da un Dio santo a causa dei nostri peccati.

Guardiamo a tre brani che ci ricordano del nostro peccato.

Isa 53; 6

“Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.” (Isa 53:6 LND)

Siamo peccatori perché abbiamo seguito la nostra propria via, la via che volevamo noi, anziché camminare nella via stabilita per noi dal nostro Creatore. Per questo, siamo colpevoli.

Romani 1:18-23;

“18 Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia, 19 poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. 20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. 21 Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato. 22 Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in un’immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.” (Romani 1:18-23 LND)

Nel versetto 21: Pur vedendo la realtà di Dio nella natura, non Lo hanno glorificato né Lo hanno ringraziato.

Infine, leggiamo Giacomo 2:10,11

“10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. 11 Difatti, colui che ha detto: "Non commettere adulterio," ha anche detto: "Non uccidere". Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.” (Giacomo 2:10-11 LND)

Qua, Dio ci rende chiaro che anche se non abbiamo commesso certi peccati, siamo comunque peccatori per il fatto che pecchiamo.. Perciò, siamo colpevoli e per natura sotto la condanna eterna.

Per natura, siamo peccatori. Siamo nati nel peccato, e abbiamo peccato ogni giorno della vita. Dio ci dichiara che dopo la morte, ci sarà il giudizio. Quale sarà la condanna per il nostro peccato?

Troviamo la risposta in Romani 6:23.

“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 6:23 LND)

Questo versetto parla del salario. Ci piace ricevere il salario, cioè, lo stipendio, dal lavoro. Lavoriamo per quello. Però, questo versetto parla di un altro salario, il salario per il nostro peccato. Il salario del peccato è quello che riceveremo per i peccati che abbiamo compiuto nella vita. Il salario per il nostro peccato è la morte, la morte eterna, ovvero, la separazione da Dio per sempre, in un luogo di tormento. La morte vuol dire separazione da Dio, perché Dio è vita.

Tanti brani parlano di questa separazione di Dio, come per esempio:

“7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. 9 Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10 quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei suoi santi, per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta.” (2Tess 1:7-10 LND)

Mettendo insieme quello che abbiamo visto finora, vediamo che ogni persona è virtualmente morta, a causa del fatto che è un peccatore. Nasciamo separati da Dio, a causa dei nostri peccati, e ci aspetta un'eternità di tormento lontani dalla presenza di Dio.

Siamo veramente peccatori. Il salario del nostro peccato è la morte. Non possiamo ottenere la vita con le nostre forze. E perciò, nessun uomo può salvare un altro uomo.

“7 Nessuno può in alcun modo riscattare il proprio fratello, né dare a DIO il prezzo del suo riscattò, 8 perché il riscatto della sua anima è troppo caro, e il suo costo non basterebbe mai,” (Salmo 49:7-8 LND)

Abbiamo bisogno della salvezza, per ottenere la vita spirituale che solo Cristo Gesù può darci.

Luca 7:11 la storia della vedova

Tenendo tutto questo in mente, ora vogliamo leggere un avvenimento che ci insegna alcuni principi importanti riguardo a Gesù. Lo troviamo nel Vangelo di Luca 7:11-16

Ricordiamo qualche verità importante. Prima, ricordiamo che i miracoli di Gesù avevano sempre uno scopo profondo. Cioè, non erano mai solamente fatti per il bene immediato. Invece, servivano prima di tutto come segni, per mostrare che Gesù è veramente Dio e il Cristo. Poi, molto spesso, servivano anche per insegnarci qualche cosa riguardo all’opera che Gesù è venuto a compiere sulla terra. Ricordiamo sempre che Gesù è Dio, e che è diventato anche uomo per compiere l'opera più importante di Dio.

Ora, leggiamo questo brano.

“11 E il giorno dopo egli si recò in una città, chiamata Nain; e con lui andavano molti dei suoi discepoli e una grande folla. 12 E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei. 13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". 14 Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: "Giovinetto, io ti dico, alzati!". 15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo consegnò a sua madre. 16 Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: "Un grande profeta è sorto fra noi" e: "Dio ha visitato il suo popolo".” (Luca 7:11-16 LND)

la tristezza della morte.

In quest’occasione, dobbiamo capire quanto era difficile la vita di una vedova in quella società. Essendo senza marito, una vedova era indifesa e povera. Però, avere un figlio grande in casa era un immenso aiuto. E infatti, questa vedova aveva un unico figlio, evidentemente ancora in casa con lei, perciò, in lui aveva un grande appoggio e aiuto. Però, questo giovane muore. La povera donna rimane veramente sola. Le sue speranze, e l’unica persona rimastale, le vengono tolte. Che brutto colpo!

il potere della morte

Nella vita, forse la cosa più triste è la morte. In ogni altra difficoltà, si può sempre avere speranza che le cose possano migliorare. Non è così nel caso della morte. Una volta che arriva la morte, gli uomini sono incapaci di fare qualsiasi cosa. Anche se questa donna fosse stata ricca, e avesse portato il figlio dai migliori medici, non avrebbero potuto fare nulla. Una volta morto, il figlio era morto.

Anche oggi, con tutta la tecnologia della medicina moderna, quando arriva la morte, l’uomo non può fare più nulla. Nessun uomo può ridare vita ad un morto. Muoiono i ricchi, muoiono i poveri. Muoiono in ogni nazione e in ogni epoca. Quando Adamo ed Eva hanno scelto di ribellarsi contro Dio, come Dio aveva preavvertito loro: la morte è entrata nel mondo. E da allora, ogni persona è soggetta alla morte.

Possiamo immaginare che gli amici della vedova le avessero fatto le loro condoglianze a lei, ma non potevano ridare la vita a suo figlio. Non c’è speranza dopo la morte.

Ognuno di noi deve riconoscere che la morte arriverà sicuramente. Non sappiamo quando, ma arriverà. Se non siamo pronti, sarà troppo tardi. Possiamo essere salvati in questa vita, ma al momento della morte, la porta della salvezza viene chiusa, come leggiamo in Ebrei 9:27

“...è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27 LND)

il dono della vita

Voglio leggere di nuovo Romani 6:23. Parla della morte, ma parla anche di qualcosa di meraviglioso.

“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 6:23 LND)

Siamo tutti peccatori, e perciò, siamo tutti soggetti al salario del nostro peccato: la morte, la morte eterna. Però, questo versetto parla di qualcosa di incredibile: il dono di Dio che è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Nel nostro brano in Luca, Gesù sta camminando con molti dei suoi discepoli. Tutti volevano stare vicino a Gesù, tutti volevano sentire quello che aveva da dire. C’era un'atmosfera gioiosa e entusiasta. Gesù era al centro dell'attenzione.

Quando arrivano vicino alla porta della città di Nain, vengono incontro ad un'altra grande folla, un corteo funebre, che sta accompagnando la salma di un giovane al cimitero.

Appena Gesù vide questa folla, e la vedova che aveva perso suo figlio, ebbe compassione di lei.

La compassione di Gesù

Pensate a questo. Gesù era ormai molto conosciuto e famoso. Però, volta dopo volta, come qua, vediamo che Gesù aveva compassione delle persone grandi e piccoli. Gesù aveva un grande cuore per le sofferenze delle persone.

È importante notare questo per poi ricordare che Gesù non cambia mai. Egli è lo stesso ieri, oggi, e per sempre. Nello stesso modo che Gesù era pieno di compassione allora, Gesù è ancora pieno di compassione per gli umili di cuore.

Allora, tornando alla storia, questa grande folla sta accompagnando questa vedova al cimitero dove devono seppellire il suo unico figlio. Gesù e i suoi discepoli stanno venendo dalla direzione opposta, e incrociano questo corteo. Gesù è pieno di compassione, e si ferma per parlare con questa vedova così piena di tristezza.

Prima di tutto, Egli dà una parola di conforto alla vedova. Alla vedova Egli dichiara: non piangere. Gesù conforta questa donna nella sua tristezza.

Per capire correttamente questo avvenimento, sarebbe utile capire come erano la vita per le vedove in quell'epoca. All'epoca, non esisteva alcun tipo di assistenza sociale. Le donne solitamente non lavoravano fuori casa. Perciò, una vedova che non aveva figli che potessero prendersene cura versava in stato di forte bisogno. Volta dopo volta nella Bibbia, troviamo comandamenti di curare le vedove, proprio perché erano persone estremamente bisognose, e a causa di quello, nella Bibbia, rappresentano persone veramente umili.

Quindi, in questo avvenimento, Gesù mostra un grande cuore nei confronti di questa donna umile e bisognosa.

È molto importante dire che visto che Gesù non cambia mai, anche oggi, Egli ha compassione per coloro che soffrono che sono umili di cuore.

Dopo che Gesù rivela a questa donna che lui ha compassione per lei, Gesù comanda una cosa molto strana alla salma di questo ragazzo morto. Gesù dice: Giovenetto, io ti dico, alzati.

Fermatevi a considerare questo. A livello scientifico, è assurdo comandare ad un morto di fare qualcosa. Un morto è morto, quello che rimane è solo un guscio vuoto. Non può ascoltarti, e non può fare nulla. Che assurdo comandare qualcosa ad un morto, se non sei il Principe della vita, il Signore Gesù Cristo. Egli ha il potere di comandare i morti, perché le sue parole danno vita.

Solamente il SIGNORE Gesù Cristo, il Principe della vita, può comandare un morto di tornare in vita.

Notiamo poi quello che succede. Leggo ancora.

“12 E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei. 13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". 14 Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: "Giovinetto, io ti dico, alzati!". 15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo consegnò a sua madre.” (Luca 7:12-15 LND)

Quando il morto riceve quest’ordine da Gesù, accade l'impossibile, a motivo della parola onnipotente di Gesù Cristo. Questo morto torna in vita subito, e subito comincia a parlare. Gesù lo consegna a sua madre vivo.

Pensate a questo miracolo. Non era qualcosa di graduale, non era il risultato di un lungo intervento o procedura, per esempio come un intervento di trapianto di cuore. Con la Sua parola autorevole e divina, Gesù fece tornare subito in vita questo ragazzo morto. Gesù può dare vita dove vita non c'è! Oh possiamo riconoscere la grandezza di questo miracolo!

La reazione della folla

È importante notare la reazione della folla a questo miracolo di Gesù. Leggo ancora il brano, aggiungendo il v.16.

“12 E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei. 13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". 14 Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: "Giovinetto, io ti dico, alzati!". 15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo consegnò a sua madre. 16 Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: "Un grande profeta è sorto fra noi" e: "Dio ha visitato il suo popolo". 17 E questo detto a suo riguardo si sparse per tutta la Giudea e per tutta la regione all’intorno.” (Luca 7:12-17 LND)

A motivo di questo miracolo, le persone hanno riconosciuto che Gesù veniva da Dio. In realtà, avrebbero dovuto riconoscere anche che Gesù è Dio. Comunque, questo miracolo serviva per rendere visibile la divinità di Gesù Cristo, tramite il suo potere divino di fare ciò che l'uomo non potrebbe mai fare. Facendo questo miracolo, Gesù Cristo rivela che è Dio.

Alcune considerazioni

Fermiamoci a pensare. Leggendo i Vangeli, è chiaro che Gesù aveva il potere di compiere qualsiasi miracolo. Nello stesso modo che aveva risuscitato questo ragazzo, poteva risuscitare chiunque. Ma non lo fece. Aveva guarito tante persone, avrebbe potuto guarire tutti quanti. Ma non lo fece.

Sicuramente, c’erano tante vedove ed altre povere persone che avrebbero apprezzato tanto se Gesù avesse compiuto questo o un altro miracolo anche per loro. Ma non lo fece. Come mai?

È importante capire lo scopo dei miracoli di Gesù Cristo.

I miracoli avevano uno scopo estremamente importante. Non servivano solamente a quelle persone che ne hanno ricevuto il beneficio in quel momento. Se lo scopo dei miracoli fosse solamente di sollevare le sofferenze delle persone, allora Gesù avrebbe girato di paese in paese guarendo tutti gli ammalati, risuscitando tutti i morti, provvedendo cibo a tutti gli affamati.

Ma anche se avesse fatto così, concluso il Suo tempo sulla terra, per la grande maggioranza degli uomini nel mondo, non sarebbe cambiato nulla.

Invece, i miracoli di Gesù avevano e hanno tuttora uno scopo assai più grande. Certamente, erano qualcosa di straordinario per coloro che ne avevano ricevuto i benefici.

Però, il beneficio più grande dei miracoli è che dimostrano prima di tutto chi è Gesù Cristo. Gesù è il Cristo, Dio diventato uomo, il Signore e Salvatore del mondo. Dimostrano questo, non solo alle persone di allora, ma anche a noi.

Inoltre, i miracoli ci mostrano il cuore di Gesù Cristo. Nello stesso modo in cui Gesù aveva compassione degli umili di cuore di allora, Gesù continua ad avere compassione per gli umili di cuore oggi.

In più, i miracoli di Gesù Cristo ci dimostrano che nello stesso modo in cui Gesù poteva dare vita fisica ad un morto, può dare vita spirituale ad uno morto spiritualmente.

Gesù ha risuscitato questo giovane uomo. Però, dopo vari anni, quell'uomo è morto fisicamente. La vera vita non è la vita fisica su questa terra, la vera vita è la vita spirituale, per chi viene vivificato spiritualmente.

Gesù ha risuscitato poche persone fisicamente, ma vivifica spiritualmente tutti coloro che nei secoli hanno creduto di cuore in Lui. Quelle poche persone che sono state risuscitate fisicamente sono morte dopo alcuni anni. Invece, coloro che credono in Gesù ricevano la vita spirituale che non finisce mai.

Quindi, quando leggiamo dei miracoli di Gesù Cristo, non dobbiamo vederlo come uno sterile racconto storico, piuttosto dobbiamo vederlo come il messaggio da Dio per noi, per farci conoscere Colui che può salvarci eternamente: Gesù Cristo.

I miracoli ci mostrano il potere di Gesù Cristo, e il cuore di Gesù Cristo. I miracoli ci danno il coraggio di affidare la nostra vita e la nostra eternità nelle sue mani.

C'è da dire anche che i miracoli di Gesù portano le persone a glorificare Gesù. Se dovessimo leggere i miracoli di Gesù come una favola, non ci sarebbero di alcun beneficio. Quando invece li leggiamo per quello che sono, avvenimenti storici realmente accaduti, e ci fermiamo a meditare sull'immensità divina della potenza di Cristo, non possiamo fare altro che glorificare Dio per Gesù Cristo.

Perciò, se leggendo dei miracoli di Gesù non arrivi a glorificare Dio, allora, non stai comprendendo la grandezza dei miracoli. Li stai vedendo come se fossero gli effetti speciali in qualche film, anziché avvenimenti realmente avvenuti, che dimostravano il potere divino di Gesù Cristo, potere che nessun uomo ha mai avuto. Gesù Cristo è onnipotente, può fare tutto, e quindi può fare tutto quello che promette a coloro che Lo accolgono nella loro vita, come Signore, Re, e Salvatore.

la nostra condizione

Per trarre beneficio dal racconto della risurrezione di questo ragazzo, dobbiamo ricordare che ognuno di noi, come tutti gli uomini, è spiritualmente morto come condizione naturale.

Cioè, quando una persona nasce fisicamente, è spiritualmente morta nei suoi peccati, separata da Dio, separata dalla vita. Perciò, abbiamo bisogno di ricevere la vera vita in Cristo Gesù, ciò che la Bibbia chiama nascere di nuovo.

Il giovane in questo racconto ricevette vita fisica da Gesù Cristo in un attimo, per mezzo della potente parola di Gesù Cristo. Allora subito si è alzato, e ha guardato intorno a sé.

Similmente, quando Cristo dà la vita spirituale, ci alziamo, spiritualmente, e guardiamo alle cose di Dio in una nuova luce. Iniziamo a sentire veramente la voce di Dio tramite la Sua Parola. Con la nuova vita, cominciamo veramente a capire le verità della Bibbia. Abbiamo un nuovo cuore, e una nuova gioia. Siamo nuove creature.

Nascere di nuovo è molto simile a nascere spiritualmente in tanti aspetti. La salvezza arriva quando si nasce spiritualmente, e poi, ci si ravvede e si crede in Gesù Cristo, ricevedo il perdono e la salvezza.

il Signore ha visitato il suo popolo

Prima di lasciare questo brano, vogliamo considerare la reazione delle persone a questo miracolo, perché ci aiuta a capire come dobbiamo reagire noi.

La folla era meravigliata di questo miracolo. Esclamarono: «Dio ha visitato il suo popolo». Avevano timore di Dio. Tramite questo miracolo, capivano che Gesù non era semplicemente il figlio del falegname di Nazaret. Invece, iniziarono a capire che Gesù è il Cristo, Dio venuto in terra. Solo Dio può dare la vita.

Considerando come queste persone hanno compreso questo miracolo, è giusto chiedere a ciascuno di voi: come vedi tu Gesù?

Riconosci che Gesù è vivente oggi, che non è solo un personaggio storico, ma che è vivente e potente e attivo oggi nel mondo? Riconosci che Gesù sta ancora dando vita ai morti? Non sta risuscitando coloro che muoiono fisicamente, no, Gesù compie un miracolo infinitamente più grandi, Gesù sta vivificando coloro che sono spiritualmente morti.

Quando Gesù vivifica una persona, quella persona riconosce il suo peccato, riconosce di essere colpevole davanti a Dio, in attesa della condanna e il tormento eterno. Non solo, ma la persona riconosce che Gesù Cristo è il Salvatore, che può salvare pienamente chiunque si ravvede e pone la sua fede in Gesù Cristo. Chi fa questo viene perdonato e giustificato, e passa dalle tenebre alla luce.

Gesù salva chiunque si ravvede e pone la sua fede in Lui. Non importa quanto malvagia una persona sia stata. Gesù è capace di perdonare e dare vita a chiunque. Non c’è peccato troppo grande per Cristo. Il suo sacrificio sulla croce è così grande che è sufficiente per pagare la condanna per qualsiasi peccatore.

Gesù offre a tutti la nuova vita. Gesù offre a TE la nuova vita. Puoi avere questa nuova vita gratuitamente, come DONO. Però, devi riconoscere il tuo peccato e la tua colpa davanti a Dio. Devi semplicemente e di cuore ricevere Gesù Cristo come il tuo SIGNORE. Chi fa questo, riceve perdono e la nuova vita. Dio salva immediatamente, come Cristo ha risuscitato istantaneamente il figlio della vedova.

conclusione

Abbiamo visto, tante volte, che il peccato ci separa da Dio. Finché rimaniamo nel nostro peccato, siamo spiritualmente morti. Non possiamo noi fare nulla per togliere la nostra colpa. Possiamo cercare di vivere meglio, possiamo cercare di seguire Dio, ma non basterà mai. Invece, l’unico modo per essere perdonato è semplicemente quello di riconoscere veramente la nostra colpa e confessare i nostri peccati a Dio. In più, bisogna credere nel sacrificio di Cristo, cioè, credere che hai bisogno del Suo sacrificio per pagare i tuoi peccati. E finalmente, devi ricevere Cristo come il tuo SIGNORE, cioè, il tuo Dio sovrano. Puoi ricevere la nuova vita e il perdono subito, non li devi pagare, non li puoi pagare. Gesù Cristo ha già pagato la salvezza per tutti coloro che umanamente si rivolgono a Lui per fede.

Alcuni di voi hanno già ricevuto la nuova vita in Gesù Cristo, il perdono dei loro peccati, sono diventati figli di Dio. A voi chiedo: state ancora riconoscendo la grandezza dei miracoli di Gesù Cristo? Non solo i miracoli nel tempo della Bibbia, ma i miracoli che Gesù sta compiendo ancora oggi? Restate meravigliati del miracolo della nuova nascita, quando Gesù vivifica i morti oggi, come ha vivificato voi?

A voi che NON avete la nuova vita in Gesù, voi che siete ancora sotto condanna per i vostri peccati, ancora morti spiritualmente, ho una parola:

Guardate a Gesù! Riconoscete che Egli può salvarvi, Egli può perdonarvi, Egli può darvi una nuova vita, che dura per tutta l'eternità.

Cristo ti offre perdono e la vita nuova come un dono. Come Gli risponderai?