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Lezioni da Gesù - Luca 11:27-32

filename: 42-11-27a.07d.odt, di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org domenica 29 aprile, 2007 cmd
parole chiave: incredulità, segni, risurrezione, vita eterna

Introduzione: contesto

Oggi, vogliamo considerare insieme un insegnamento di Gesù che può aiutarci ad avere più gioia e a vivere meglio nel nostro pellegrinaggio su questa terra, in viaggio verso il cielo. Il brano in cui troviamo questo insegnamento è Luca 11:27-32. Come sempre, per capire correttamente un brano, dobbiamo capirlo nel suo contesto. Quindi, vi spiegherò un po' del contesto di questo brano prima di iniziare a leggerlo.

Ormai Gesù era molto conosciuto. Aveva già mandato i dodici discepoli, e da poco anche i settanta, ad andare da villaggio a villaggio ad annunciare il Vangelo nel suo nome. Gesù aveva insegnato molto e aveva compiuto tanti miracoli. Ricordiamoci che i miracoli erano dei “segni”, o “prove”, che Gesù era il Cristo che i Giudei avevano aspettato da secoli. Infatti, quando Giovanni il Battista era in prigione da Erode e voleva sapere se Gesù era il Cristo, mandò alcuni dei suoi discepoli a chiedere a Gesù se fosse Lui il Cristo. E Gesù, anziché rispondere con un discorso, disse loro di riferire a Giovanni i miracoli che aveva compiuto perchè erano proprio quei miracoli che dimostravano che Gesù è il Cristo. Quindi, quando leggiamo che Gesù compì tanti miracoli, ricordiamoci che fu proprio questo fatto che rese chiarissimo ai Giudei, che conoscevano le Scritture, che Gesù è il Cristo.

Ricordiamoci anche che più Gesù era conosciuto dalla gente, più i Farisei Lo odiavano. Essi volevano ostacolare a tutti i costi che le persone credessero in Gesù. Visto che non potevano negare la chiara testimonianza dei suoi miracoli, avevano accusato Gesù di compiere miracoli per il potere di Belzebù, che è Satana.

In effetti, stavano usando la tattica che quando non è possibile negare la verità che uno dice, allora, si cerca di screditare la persona.

Questa tattica viene usata molto spesso. Per esempio, vediamo ripetutamente che l'Apostolo Paolo fu attaccato così, perché i suoi nemici non riuscivano a negare il suo messaggio.

Quando i farisei attaccarono Gesù con questa tattica, Gesù demolì il loro falso ragionamento, spiegando che tale accusa non poteva essere vera, perché voleva dire che Satana era diviso. Quindi, Gesù dimostrò che il suo potere di compiere miracoli non veniva da Satana, ma da Dio.

Il nostro brano inizia da questo punto, in altre parole, troviamo Gesù circondato da grandi folle che erano tutte entusiaste di ascoltarLo e di vedere quello che avrebbe fatto.

Una donna della folla, avendo visto questa manifestazione della gloria di Gesù, alzò la voce e fece una dichiarazione per onorare Gesù. Leggiamo Luca 11:27.

27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato". 28 Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l’osservano".” (Luca 11:27-28 LND)

1) il grande privilegio di sentire ed osservare la Parola di Dio

In questi due versetti, troviamo una grande verità, che riguarda ogni vero credente in Gesù Cristo, e quindi che riguarda noi che siamo salvati.

Questo brano ci aiuta a riconoscere che siamo grandemente benedetti essendo in comunione con Cristo. Consideriamolo attentamente, in modo da poter avere gioia nella nostra benedizione.

Questa donna dichiarò che la madre di Gesù era benedetta. A prima vista, potrebbe sembrare che stesse elevando Maria. In realtà, stava onorando Gesù, non Maria.

Spesso anche in Italiano dichiariamo una cosa simile. Se un gruppo di ragazze vede un ragazzo che secondo il loro parere è eccezionalmente speciale, dicono “beato chi lo sposa!”. Dicendo questo, non stanno innalzando la ragazza che sposerà quel ragazzo, piuttosto, è un modo per far capire quanto considerano quel ragazzo molto speciale.

Similmente, la donna che fece quella dichiarazione stava elevando Gesù.

Questa donna aveva visto che Gesù era così meraviglioso, così glorioso, che secondo lei, sarebbe stata una grandissima benedizione avere qualche legame familiare con lui. In modo particolare, riteneva che la madre di Gesù fosse stata una donna benedetta in modo speciale, perché aveva portato Gesù nel suo grembo, e lo aveva allattato ai suoi seni.

Per capire correttamente la risposta che Gesù diede a questa donna, dobbiamo capire il pensiero di questa donna. Come tante persone, questa donna riteneva essere una grande benedizione avere un legame fisico con Gesù. Cioè, nel suo modo di pensare, il fatto di aver conosciuto Gesù personalmente come uomo era una grande benedizione.

Questo pensiero è molto simile al pensiero dei Giudei, che credevano che il fatto di essere discendenti fisici di Abraamo fosse una grande benedizione.

Notiamo attentamente la risposta di Gesù al commento di questa donna. La sua risposta ci rivela una verità importante, per quanto riguarda qual è la vera benedizione. Leggo.

Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l’osservano".” (Luca 11:28 LND)

La risposta di Gesù ci insegna che l'aver conosciuto Gesù nel senso umano non era la più grande ( oppure la vera) benedizione, né l'essere Suo parente. La vera benedizione è di avere un legame spirituale con Gesù. La vera benedizione è di avere Cristo nel cuore.

Infatti, Gesù dichiara beati: “coloro che odono la Parola di Dio e l'osservano.”

Chi sono coloro che odono ed osservano la Parola di Dio? Sono coloro che sono stati rigenerati e camminano in ubbidienza a Dio. Sono coloro che sono veri figli di Dio. Solo chi è stato rigenerato da Dio, e quindi chi è un uomo spirituale e non più un uomo naturale, può capire quello che legge nella Parola di Dio in modo da poterla osservare.

In 1Corinzi 2, leggiamo che per l'uomo naturale, le cose di Dio sono pazzia. L'uomo naturale non è capace di comprenderle veramente. Perciò, se non può nemmeno comprenderle, quanto di meno può osservarle! Inoltre, di natura, l'uomo è un peccatore, ribelle a Dio. Come leggiamo in Romani 8:7,8

7 Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo. 8 Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.” (Ro 8:7-8 LND)

Un uomo non rigenerato, quindi un uomo naturale, non può camminare in ubbidienza, osservando la Parola di Dio.

Solamente chi è stato rigenerato da Dio può veramente udire ed osservare la Parola di Dio. Quindi, Gesù stava dichiarando che non è un legame naturale o fisico che porta le vere benedizione, ma un rapporto spirituale e vivente. La vera benedizione è il fatto di essere rigenerato, di essere “in Cristo”.

Applicando questo a noi

Dobbiamo fermarci e considerare quanto questa è una verità che tocca la nostra vita. Alla luce di questa grande verità, noi figli di Dio possiamo gioire, perché noi siamo grandemente benedetti, con la benedizione che Gesù descrive in questo brano. Questa benedizione è più grande di quella che ebbe Maria, essendo sua madre.

Se pensiamo a Maria, la madre di Gesù, il suo onore più grande non fu quello di aver portato Cristo nel suo grembo, ma quello di averLo avuto nel suo cuore come il suo Signore e Salvatore.

E questo immenso onore, questa benedizione incredibile, l'abbiamo anche noi, se siamo figli di Dio!

Quindi, non dobbiamo mai immaginare che stiamo mancando qualche benedizione, perché non possiamo conoscere Cristo personalmente sulla terra. Il fatto di aver visto Gesù con i nostri occhi non aiuterebbe la nostra fede. Migliaia di persone videro Cristo Gesù personalmente, eppure, la grande parte di loro non credettero in Lui. Perfino i suoi fratelli non credettero in Lui per un certo periodo.

Non è il fatto di aver conosciuto Gesù fisicamente che salva. La salvezza arriva quando uno conosce Cristo spiritualmente, come Signore e Salvatore.

In 2Corinzi 5:16, l'Apostolo Paolo parla proprio di questa distinzione. Ve lo leggo.

Perciò d’ora in avanti noi non conosciamo nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così.” (2Cor 5:16 LND

Ora che siamo salvati, non conosciamo Cristo secondo la carne. Lo conosciamo in spirito e in verità. La salvezza arriva tramite una conoscenza spirituale di Cristo. Questa conoscenza non è limitata a chi visse quando Gesù era sulla terra, ma arriva a chiunque cerca Dio con tutto il suo cuore e si ravvede e crede in Gesù. Uno può essere fra coloro che odono ed osservano la Parola di Dio oggi, quanto lo potevano essere le persone che vissero al tempo di Gesù.

Oh cari, abbiamo tanto bisogno di capire sempre di più la grandezza della benedizione che abbiamo in Cristo. Non dobbiamo mai credere che sarebbe stato più facile o migliore se fossimo vissuti al tempo di Gesù e se Lo avessimo conosciuto nella carne. Se anche avessimo potuto toccare la sua mano e vederLo con i nostri occhi, e se magari avessimo potuto ricevere qualche guarigione fisica, tutte queste cose non ci avrebbero fatto nulla di più di quanto una semplice ma vera fede ci fa ora. Anzi, la fede ci fa avere molte più benedizioni di quanto ci avrebbe fatto avere conosciuto Gesù personalmente.

Allora, visto che le più grandi benedizioni sono riservate a coloro che ascoltano ed osservano la Parola di Dio, è giusto farci una domanda importante.

Ascoltiamo la voce di Cristo tramite la Parola di Dio? Seguiamo la guida di Cristo che ci dà per mezzo della Bibbia? Sottomettiamo i nostri pensieri alla sua verità?

Osserviamo la Parola di Dio, sottomettendoci in ogni cosa a Lui? Abbandoniamo ogni altra speranza, per aggrapparci pienamente a Cristo? Lo vediamo come Unico Salvatore, il nostro vero Amico? Abbiamo posto tutta la nostra fede in Lui, facendo di Cristo la nostra unica speranza?

Se Cristo è il nostro tutto, allora, siamo i più privilegiati nel mondo! Non esiste privilegio più grande che avere Cristo come il proprio Salvatore, il proprio Signore, il proprio Tesoro. Chi ha Cristo nel suo cuore ha la benedizione più grande che esiste!

Non esiste ruolo o posizione o rapporta familiare che ci porta ad essere più vicino a Cristo, di quanto lo faccia la semplice e sincera fede in Lui.

Quindi, dalla dichiarazione di Cristo, impariamo che la benedizione più grande è quella di avere vera fede in Cristo. Non sprechiamo questa benedizione, non seguendo pienamente la Bibbia!

L'incredulità

Passiamo ora alla prossima parte di questo brano, dove impariamo un'altra verità importante, che vale oggi quanto allora.

Leggo i vv.27-32

27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato". 28 Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l’osservano". 29 Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: "Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona. 30 Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell’uomo sarà un segno per questa generazione. 31 La regina del Mezzodì si leverà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché essa venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32 I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona, ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona".” (Lu 11:27-32 LND)

Consideriamo la dura riprensione di Cristo contro l'incredulità di queste persone.

Leggo ancora il v.29.

Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: "Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona.” (Lu 11:29 LND)

Notiamo che le folle si strinsero attorno a Gesù. Tantissime persone cercavano Gesù. Volevano stare vicini a Lui. Volevano ascoltarLo, volevano vederLo, volevano vederLo compiere dei miracoli.

Eppure, Gesù dichiarò che quella fu una generazione malvagia. Come mai? Come poteva Gesù chiamarli “generazione malvagia”, se avevano tutta questa premura di cercarLo?

La risposta sta nel fatto che non è il cercare Gesù che rivela un cuore puro, ma è la motivazione con la quale uno Lo cerca che importa!

Queste persone vennero ad ascoltare Gesù, ma non avevano vera fede in Lui. Nonostante tutte le prove che avevano visto e sentito che affermavano che Gesù è il Cristo, non credevano veramente in Lui. Per questo dicevano di voler ancora un altro segno, un'altra prova.

Perciò, per questa loro incredulità, nonostante l'evidenza che avevano visto, Gesù li condannò severamente.

Pericoli da evitare

Voglio considerare la condanna di Gesù contro queste persone, perché ci aiuta a capire certi pericoli che dobbiamo evitare.

Prima di tutto, notiamo che nonostante che quei giudei avessero chiesto un segno, Gesù rifiutò categoricamente di darglielo. Leggo il v.29

Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: "Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona.” (Lu 11:29 LND)

Gesù dichiarò quanto essi fossero una generazione malvagia, e che, a causa della loro richiesta, non sarebbe stato dato loro nessun altro segno se non quello del profeta Giona.

La loro richiesta di un segno era malvagia perché essi avevano già ricevuto tantissimi segni. Ricordiamoci che i miracoli erano i segni, ovvero, le chiare prove che Gesù è il Cristo. Gesù aveva già compiuto tantissimi miracoli davanti al popolo. Perciò, la loro richiesta di un altro segno era una richiesta malvagia. Non veniva da un cuore sincero, che voleva credere, bensì da un cuore malvagio, che cercava scuse per NON credere.

Infatti, molto spesso, quando uno chiede continuamente delle prove e dei chiarimenti su di uno stesso argomento, è perché il suo cuore è malvagio, e non vuole credere. In un caso così, non mancano le prove, ciò che manca è un cuore umile e la fede.

L'unico segno rimasto per loro era il segno di Giona, che sarebbe stata la risurrezione di Gesù il terzo giorno dopo la sua crocifissione.

Ricordatevi che non fu il chiedere un segno in sé che era un peccato. Infatti, nel libro dei Giudici, quando Dio comandò a Gedeone di guidare il popolo di Israele contro i Madianiti, Gedeone Gli chiese un segno. E Dio accolse la sua richiesta. Poi, quando il re Ezechia era ammalato e vicino alla morte, Dio gli dichiarò che sarebbe stato guarito e avrebbe vissuto ancora per tanti anni e come conferma, senza che Ezechia l'avesse neppure chiesto, Dio gli diede un segno. In Isaia 7, il re Achaz fu rimproverato perché rifiutò di chiedere a Dio un segno.

Quindi, in questi casi, vediamo che in sé il chiedere un segno fu permesso. Però, una volta che il segno era stato dato, diventava peccato il non accettarlo.

Allora, nel caso di Gesù, Egli aveva già compiuto ampi segni che manifestavano che Egli è veramente il Cristo. Aveva insegnato molte cose, aveva compiuto tanti miracoli. Non serviva alcun altro segno. I giudei di allora avevano visto tutto quello che serviva loro per poter credere. Ma rifiutavano di credere, e per di più, chiedevano ancora un altro segno. Perciò, Gesù condannò quella generazione per aver chiesto un segno.

Similmente, l'Apostolo Paolo condannò i Giudei, in 1Corinzi 1, perché anche loro avevano chiesto ancora un segno.

Anche noi abbiamo già ricevuto tanti segni, perché abbiamo la Parola di Dio. Abbiamo tutto quello che ci serve per sapere senza dubbi che Gesù è il Cristo, e che le Sue parole sono vere. Non ci servono più altri segni, ci serve un cuore umile, pronto a credere. Chi dice che non può credere perché ha bisogno di più prove, non necessita di altre prove, ma ha un cuore duro e malvagio. Che possiamo noi tutti camminare per fede!

Il Segno di Giona

Parlando della generazione che aveva visto Gesù, Gesù dichiarò loro che avrebbero ricevuto il segno di Giona. Giona era un profeta, che per la sua disubbidienza, trascorse tre giorni dentro la pancia un grande pesce. Poi, dopo essere stato vomitato, andò a predicare il ravvedimento ai Niniviti. Similmente, anche Gesù sarebbe rimasto nella tomba per tre giorni, e poi, sarebbe risuscitato, e il ravvedimento sarebbe stato predicato nel suo nome. Perciò, la Sua morte e risurrezione sarebbero state l'ultimo chiaro segno della veracità del messaggio di Cristo.

Gesù, con quella dichiarazione, condannò duramente quei Giudei, confrontandoli con i Niniviti, perchè i Giudei erano il popolo di Dio, avevano le Scritture e avevano visto Gesù con i loro occhi. I Niniviti invece erano pagani, senza le Scritture e senza le promesse. Ma sentendo solamente una predicazione da Giona, si ravvidero dei loro peccati. Quindi, il loro ravvedimento mostrava la colpa di quei Giudei che, nonostante le chiare evidenze, non credevano a Cristo.

Applicazione:

C'è una chiara lezione anche per noi in tutto questo. Prima di tutto, se la grande maggioranza delle persone che avevano visto e sentito Gesù personalmente non Lo hanno creduto, non dobbiamo essere né sorpresi né scoraggiati quando tante persone non ci ascoltano oggi, e non credono quando predichiamo il Vangelo. Le persone di oggi hanno la Bibbia, non hanno bisogno di altro. Se non credono, non è perché mancano di prove. Hanno a disposizione tutti i segni che servono per credere nella Parola di Dio. Infatti, questo fu il commento dell'Apostolo Giovanni, verso la fine del suo Vangelo. Ve lo leggo:

Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù fece, che se fossero scritte ad una ad una, io penso che non basterebbe il mondo intero a contenere i libri che si potrebbero scrivere. Amen.” (Gv 21:25 LND)

Le cose che sono scritte nella Bibbia sono le cose che Dio ha scelto, che servono. Non serve altro per poter credere in Cristo. Chi dice che ha bisogno di altre prove, ha un cuore duro. Quello che abbiamo nella Bibbia è totalmente sufficiente.

Anzi, considerando che la maggioranza di coloro che vide Gesù non credette, non dovremmo essere sorpresi quando la maggioranza di oggi non crede alla nostra predicazione. Chi siamo noi, per pretendere che più persone debbano credere alla nostra predicazione di quanti credettero a quella di Gesù? Certamente, è giusto avere tristezza per la durezza di cuore che troviamo tutto intorno a noi. Però, non dovremmo essere né sorpresi e né scoraggiati per questo. Dio comunque salverà tutti coloro che ha chiamato. La nostra predicazione del Vangelo non è mai invano. Siamo chiamati ad annunciarLo. Facciamolo di buon cuore, lasciando i risultati nelle mani di Dio. Certamente, ci saranno coloro che non credono. Però, ci sono sempre stati. Continuiamo a proclamare il Vangelo con coraggio e costanza!

La risurrezione dei morti

Continuando a considerare il nostro brano, troviamo un altro insegnamento molto importante. Come tanti insegnamenti, anche questo, pur essendo molto evidente, se non stiamo attenti potremmo facilmente mancarlo. Quando leggiamo la Bibbia, dobbiamo avere occhi e cuori aperti e notare le verità che Dio ci presenta.

Leggo i vv. 29-32. Cercate di notare qual è la grande verità nascosta in mezzo al discorso di Gesù.

29 Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: "Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona. 30 Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell’uomo sarà un segno per questa generazione. 31 La regina del Mezzodì si leverà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché essa venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32 I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona, ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona".” (Lu 11:29-32 LND)

Avete visto qual è questa verità importante?

In questi versetti, Gesù parla della certezza della risurrezione e della vita dopo la morte.

La regina di Mezzodì

Notiamo prima quello che Gesù disse della regina di Mezzodì. Non conosciamo il suo nome, ma è la regina che venne per ascoltare la sapienza di Salomone. Consideriamo il grande contrasto fra questa regina pagana, e i Giudei della generazione di Gesù, per poi capire in che modo li condannerà al giudizio.

Lei era una pagana e non aveva avuto gli insegnamenti e le verità di Dio. I Giudei invece erano il popolo di Dio, avevano le promesse di Dio, avevano visto le potenti opere di Dio in loro favore, avevano i profeti.

La regina era venuta da lontano, per sentire la sapienza di Salomone, che era solo un uomo.

Gesù era venuto proprio dai Giudei. Mentre Salomone era solo un uomo, Gesù è Dio incarnato. La sapienza di Salomone non era minimamente confrontabile con l'insegnamento di Gesù, e in più, Gesù aveva compiuto grandi miracoli.

Quando Gesù dichiarò che la regina di Mezzodì si sarebbe levata e avrebbe condannato i Giudei di quella generazione, non intendeva dire che sarebbe stata lei a fare da giudice, ma che la sua fede in Dio, sarebbe stata la prova di condanna per la loro mancanza di fede, visto che loro avevano ricevuto molta più illuminazione di quanto ne avesse ricevuto lei.

I Niniviti

Consideriamo anche quello che Gesù dichiarò dei Niniviti. Leggo il v.32

I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona, ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona".” (Lu 11:32 LND)

Qui, vediamo una situazione simile a quella di prima. I Niniviti erano pagani, e non avevano ricevuto tutte le rivelazioni che i Giudei avevano. I Niniviti avevano sentito un solo sermone di ravvedimento, mentre i Giudei avevano sentito tanti insegnamenti da Gesù, e visto tanti miracoli.

Nonostante questa grande differenza, i Niniviti credettero e si ravvidero. Invece, la grande maggioranza dei Giudei non credette in Gesù.

Per questo, al giorno del giudizio, il ravvedimento dei Niniviti sarà una condanna contro i Giudei. Sarà usato per mostrare la grande malvagità del loro rifiuto di credere e di ravvedersi, nonostante le tante prove che avevano visto che dimostravano che Gesù è veramente il Cristo.

La certezza della vita dopo la morte

Il fatto che il ravvedimento dei Niniviti e la fede della regina di Mezzodì sarà fonte di condanna contro i Giudei della generazione di Gesù è molto chiaro.

Però, anche se notiamo questa verità importante, non manchiamo di riconoscerne un'altra altrettanto importante.

Questo brano ci insegna la realtà della risurrezione e della vita dopo la morte. Sappiamo intellettualmente della risurrezione. Però, legati come siamo ancora a questa terra, è difficile comprendere veramente la realtà che la vita non finisce con la morte. Troppo spesso, viviamo come se tutto fosse qui, ma non è così! La vita continua dopo la morte.

Per esempio, non sappiamo né il nome della regina di Mezzodì, né precisamente dov'era il suo paese. Eppure, la vedremo al giorno del Giudizio. Evidentemente, la riconosceremo.

I Niniviti come popolo non esistono più sulla terra. La città di Ninive non esiste più. Non ci sono le loro case, e perfino le loro ossa sono solo polvere. Nonostante questo, agli occhi di Dio che vede tutto, esistono ancora. Saranno risuscitati dalla potenza di Dio, e li vedremo al giorno del Giudizio.

Non finisce tutto quando il nostro corpo muore. Certamente, finisce la vita sulla terra. Altri potranno vivere nelle nostre case, altre spenderanno quello che rimane dei nostri soldi. Se passa qualche generazione, i nostri stessi nomi saranno dimenticati sulla terra.

Ma in realtà, non finirà tutto. Basta un po' di pazienza, e vivremo ancora nei nostri corpi. Ogni persona mai vissuta in questa terra sarà risuscitata, chi per essere gettata nel lago di fuoco, chi per restare per sempre nella gioia della presenza di Dio.

Quanto è importante che teniamo la nostra risurrezione sempre in mente! Dovremmo pensare molto spesso alla vita che avremo per tutta l'eternità. Se non ci fosse la risurrezione, la vita non avrebbe alcun senso. Questo infatti è quello che Paolo dichiara in 1Corinzi 15:19

Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini.” (1Co 15:19 LND)

Però, come Paolo spiega e come è chiaro dal discorso di Gesù, la nostra speranza in Cristo NON è solo per questa vita, ma va oltre, ed è per tutta l'eternità, perché la vita non finisce quando lasceremo questo corpo. Esiste la risurrezione, esiste la vita dopo la morte, esiste l'eternità!

Quindi, l'unico modo per vivere bene, l'unico modo per avere una prospettiva giusta ed equilibrata, l'unico modo per non essere né scoraggiati dai problemi di questa vita, né gonfiati e tentati da quello che questo mondo ci offre, è di tenere i nostri occhi fissati sulla realtà della risurrezione e della vita eterna che ci sta davanti. E le verità che Cristo proclama in questo brano ci aiutano a riconoscere la realtà che sta davanti a noi.

Conclusione, applicazione

Quindi, da questo brano, abbiamo meditato su tre verità importanti. Abbiamo visto prima di tutto che il rapporto con Gesù è la più grande benedizione e consiste nel vivere in stretta comunione con Lui, ascoltando ed ubbidendo alla Parola di Dio. La benedizione di aver visto Gesù personalmente, perfino il fatto di essere parte della sua famiglia umana, non è grande quanto la benedizione che abbiamo noi di conoscere Gesù in Spirito, e di avere comunione con Lui giorno per giorno. Ricordiamoci che questa comunione avviene solamente quando ascoltiamo ed osserviamo la Parola di Dio. Quindi, impegniamoci ad ascoltare attentamente la Parola di Dio, per poi osservarla in ogni aspetto della nostra vita! Solo così possiamo godere la benedizione di Cristo nella nostra vita!

In questo brano, abbiamo anche visto che tanti non credettero in Cristo, pur avendo visto i suoi tanti miracoli ed avendo ascoltato il suo insegnamento perfetto. Quindi, il motivo per cui le persone non credono non è perché mancano di prove. È una questione di avere un cuore duro. Dobbiamo ricordare questa realtà, per non essere scoraggiati quando tanti non credono alla nostra predicazione. Piuttosto, dobbiamo continuare a proclamare il Vangelo di Cristo, sapendo che coloro che il Padre ha attirato ascolteranno e crederanno in Cristo.

Infine, abbiamo visto ancora oggi la realtà della vita dopo la morte. Gesù parlò di quello che faranno la regina di Mezzodì e i Niniviti al giorno del giudizio. Quindi essi, anche se sono ormai dimenticati dai viventi sulla terra, esistono ancora. Noi viviamo su questa terra per un po' di tempo, ma la grandissima maggioranza della nostra vita sarà dopo che lasceremo questo corpo.

Perciò, mentre viviamo in questo mondo e ci impegniamo nelle cose che ci sono da fare, non poniamo le nostre speranze qua. Viviamo con i nostri occhi sempre in avanti, sempre su Cristo! Viviamo sempre in attesa di vedere Cristo! Allora, potremo vivere bene, venga quel che venga, nei pochi anni che abbiamo ancora di attesa. Amen.