Aiuto Biblico

Giovanni 1:29-42

filename: 43-01-35.07g.odt per 8 luglio, 2007 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org cmd
Parole chiave: Agnello di Dio, evangelizzare, perseverare

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Come tutti, eravamo nati nel peccato, e vivevamo nelle tenebre. Ora, per opera di Dio, se siamo in Cristo, viviamo nella luce. Eravamo condannati alla morte eterna, ora, in Cristo, abbiamo la vita eterna. Non eravamo il popolo di Dio, ora, in Cristo, siamo un sacerdozio regale, che Dio ha salvato affinché proclamiamo le meraviglie di colui che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua stupenda luce.

Quindi, è importantissimo che evangelizziamo. È uno dei motivi principali per cui Dio ci lascia sulla terra.

Oggi, vogliamo considerare insieme un brano che ci aiuta a capire il messaggio del Vangelo, e anche qualcosa del metodo. Inoltre, ci aiuta a capire come Dio può moltiplicare grandemente quello che facciamo.

La prima parte del brano che vogliamo considerare spiega il cuore del Vangelo. Poi, vogliamo considerare quello che probabilmente è il primo caso di evangelizzazione nel Nuovo Testamento. Leggiamo prima di tutto Giovanni 1:29-34

29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: "Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 30 Questi è colui del quale dissi: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era prima di me" 31 Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele". 32 E Giovanni testimoniò, dicendo: "Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo". 34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio".” (Giov 1:29-34 LND)

Chi è Gesù Cristo: l'Agnello di Dio

Questo brano ci parla del messaggio centrale del Vangelo: Gesù è l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

Gesù ha tanti titoli e tanti ruoli. Certamente, Gesù è il Signore, il Signore dei Signori. Gesù è il Leone di Giuda. Gesù è il Figlio di Dio, e anche il Figlio dell'uomo.

Però, per una persona perduta, sotto la condanna per i suoi tantissimi peccati, il fatto che Gesù è l'Agnello di Dio che toglie i peccati è il ruolo di Gesù più importante di tutti.

È proprio il fatto che Gesù Cristo è l'Agnello di Dio che ci permette di essere salvati. Gesù è l'Agnello di Dio, in quanto, Egli è il sacrificio che paga la condanna per il nostro peccato, provvedendo per noi la salvezza.

Da tanti secoli, Dio aveva annunciato che avrebbe provveduto l'agnello che avrebbe tolto il peccato, per poter salvare i peccatori.

Dal tempo di Adamo, Dio ha insegnato agli uomini che il salario dei loro peccati è la morte, la separazione da Dio. Per permettere all'uomo di vivere, serviva un sostituto, che sarebbe morto al suo posto. Solamente così gli uomini potevano essere salvati.

Per insegnare all'uomo la condanna per il peccato, e la necessità di un sostituto, per poter ricevere la salvezza, Dio ordinò agli uomini di sacrificare animali, e soprattutto agnelli.

Questi agnelli erano un “tipo” del vero agnello che Dio avrebbe provveduto che avrebbe tolto il peccato. Tutti questi agnelli erano solamente dei simboli, ovvero un “tipo” del vero Agnello. Solo il vero agnello di Dio poteva realmente togliere il peccato.

Vi menziono alcuni esempi degli agnelli che erano ”tipi” dell'Agnello di Dio.

Quando Caino ed Abele offrirono sacrifici a Dio, la frutta di Caino non fu accettata, mentre Dio accettò gli agnelli che Abele offrì. Quegli agnelli erano “tipi” di Cristo Gesù.

In Genesi 22, quando Abrahamo stava per sacrificare Isaaco, Isaaco gli chiese dov'era l'agnello. Abrahamo rispose:

Abrahamo rispose: "Figlio mio, DIO provvederà egli stesso l’agnello per l’olocausto". E proseguirono tutt’e due insieme.” (Gen 22:8)

Questa era una profezia di Gesù Cristo, l'Agnello provveduto da Dio. Infatti, il montone che poi Dio provvide per Abrahamo era un “tipo” di Cristo.

Quando i Giudei stavano per lasciare l'Egitto, sotto la guida di Mosè, per non essere colpiti dall'Angelo di Dio, dovevano spargere il sangue di un agnello sullo stipite della porta di ogni casa. Così l'Angelo non avrebbe colpito nelle case in cui avrebbe visto già il sangue dell'agnello. Quegli agnelli erano “tipi” dell'Agnello di Dio che sarebbe stato il Salvatore del mondo, morendo al posto di tutti coloro che sarebbero stati salvati.

Una volta che il Tempio fu stabilito, i sacerdoti dovevano sacrificare un agnello ogni mattina e ogni sera. Gli agnelli erano “tipi” del vero Agnello di Dio, Gesù Cristo. Come leggiamo in Ebrei, quei sacrifici non potevano mai veramente pagare il prezzo del peccato, non potevano liberare la coscienza, ma erano un “tipo” del vero sacrificio, che avrebbe realmente pagato la condanna per il peccato.

Volta dopo volta nei profeti, troviamo brani che parlano dell'Agnello di Dio, che avrebbe provveduto il perdono dei peccati. Per esempio, in Isaia 53, leggiamo:

5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca.” (Isa 53:5-7)

Da secoli, da migliaia di anni, Dio aveva spiegato al mondo che l'unico modo di ottenere perdono era tramite il sacrificio di un sostituto. Serviva un agnello provveduto da Dio. Questo agnello doveva essere un uomo, in modo da potersi identificare con gli uomini. Doveva essere un uomo anche perché doveva vivere perfettamente sotto la legge di Dio. Però, doveva essere anche Dio stesso, per poter pagare la condanna per i peccati di tutti coloro che sarebbero stati salvati.

Da secoli, i Giudei che avevano fede in Dio aspettavano il vero Agnello di Dio.

Così, quando Giovanni Battista dichiarò, quel giorno, che Gesù è l'Agnello di Dio, fu la dichiarazione che finalmente era arrivata la salvezza promessa da tanti secoli.

Finalmente, la condanna per il peccato stava per essere pagata. Finalmente, l'uomo avrebbe avuto libero accesso, per mezzo di Cristo, al trono di Dio. E infatti, oggi, abbiamo tutto questo in Cristo Gesù. Gesù Cristo è l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

Consideriamo alcuni aspetti del fatto che Gesù è l'Agnello che toglie i peccati del mondo.

L'Agnello che toglie i peccati del mondo

Gesù Cristo è l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. Finché siamo coperti con i nostri peccati, non c'è perdono, né possiamo entrare nella presenza di Dio. È impossibile che noi riusciamo a togliere i nostri peccati con le nostre forze.

L'uomo è capace a fare tante cose. Può guadagnare soldi, può costruire cose, può imparare tante cose, può fare tante cose durante il suo tempo sulla terra.

Però, l'uomo non può salvarsi dalla condanna per i suoi peccati. Ha bisogno di un Salvatore. L'uomo più ricco del mondo non può pagare il prezzo del proprio riscatto. Il militare più potente nel mondo non ha il potere di togliere la condanna del peccato. L'uomo più intelligente del mondo non può inventare un modo per liberarsi dalla condanna eterna.

Ogni persona nel mondo ha bisogno di un Salvatore, di chi toglie i suoi peccati.

È infatti, come Giovanni Battista annuncia qua, Gesù è venuto come Salvatore, Colui che toglie i peccati.

Gesù non è venuto per essere un grande Insegnante, anche se nessuno ha mai insegnato come Lui. Non è venuto per aiutare il mondo a vivere una vita più morale, anche se coloro che sono in Cristo possono camminare in novità di vita. Non è venuto per stabilire un impero politico, anche se il suo regno è un regno eterno.

Come Gesù stesso dichiara altrove, Gesù è venuto per salvare. Gesù Cristo è venuto al mondo per essere il Salvatore di peccatori, per togliere i peccati.

Tutte le benedizioni terrene di Dio, per quanto possono essere grandi, non valgono niente se uno non ha la salvezza. Perciò, la salvezza è il dono più grande, che trasforma la vita e l'eternità. Ecco perché il ruolo più importante di Gesù è quello di Salvatore. Abbiamo bisogno di un Salvatore, e Gesù Cristo è quel Salvatore. Gesù è l'Agnello di Dio, che toglie il peccato.

Gesù Cristo è il Salvatore perfetto e completo

Gesù Cristo è il Salvatore perfetto e completo. Non solo parla del perdono, ma come dichiara Giovanni Battista, Gesù toglie il peccato. Quando una persona invoca Gesù Cristo per la salvezza, Gesù toglie totalmente e per sempre i peccati di quella persona. Gesù toglie i nostri peccati, li carica su di Sé, e li porta alla croce. Con il suo sacrificio, fatto una volta per sempre, Gesù ha tolto i peccati di tutti coloro che Lo invocheranno per la salvezza in tutta la storia. Egli toglie i peccati totalmente, al punto che Dio ci guarda senza peccato, per mezzo della giustizia di Cristo.

Egli è il Salvatore di tutto il mondo

Egli è il Salvatore potente, e perciò, è il Salvatore di tutto il mondo. Come dichiara Giovanni Battista, Gesù è l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Gesù non è morto solamente per i peccati dei Giudei, il popolo di Dio, ma anche per i peccati dei Gentili. Non ha sofferto per pochi, ma per tutti coloro che, in ogni epoca di tutta la storia, si sarebbero rivolti a Dio per la salvezza. Il suo sacrificio sulla croce era così immenso da essere sufficiente per l'intero universo. Il suo sangue può purificare il cuore più malvagio.

Quanto è malvagio il tuo cuore? Forse tu ti vedi come una persona molto, molto più malvagia di tante altre. Forse è vero. Però, anche se i tuoi peccati sono profondi come il mare, il sangue di Gesù è così potente di salvare e purificare anche te.

Gesù è anche il Salvatore in Eterno

Oltre ad essere un Salvatore perfetto e completo, e un Salvatore Potente, Gesù è anche il Salvatore in Eterno, che non si stanca mai di salvare. Quando Giovanni dichiara: “l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” il verbo “toglie” in Greco è un gerundio, ovvero, “sta togliendo”.

Gesù non solo ha tolto il peccato una volta, ma Egli continua a togliere il peccato, da tutti coloro che vengono da Lui per la salvezza. Oggi, come in tutta la storia, Egli toglie il peccato, e purifica, tutti coloro che credono in Lui.

Ogni giorno, Egli toglie il peccato, purifica, e dona la sua misericordia e grazia a coloro che si rivolgono a Lui.

Cristo non ha smesso di lavorare per la salvezza quando ha completato il suo sacrificio sulla croce. Egli vive in cielo adesso, intercedendo sempre per tutti coloro che si rivolgono a Lui. Egli continua anche ora a togliere il peccato, applicando i benefici del suo sacrificio giorno per giorno a tutti coloro che si presentano a Dio per mezzo di Lui.

Quanto è importante che non solo conosciamo queste verità, ma che meditiamo giorno per giorno su di esse!

Queste meravigliose verità non sono solo da meditare per noi stessi, questo è anche il cuore del Vangelo che dobbiamo proclamare. Dobbiamo presentare Gesù Cristo come l'Agnello di Dio, che toglie il peccato. Dobbiamo parlare del peccato, e del Giudizio, perché è impossibile essere salvato senza sapere di essere perduto.

Però, soprattutto, dobbiamo parlare di Gesù Cristo come l'Agnello, Colui che toglie il peccato. Evangelizzare vuol dire presentare Gesù Cristo alle persone con cui parliamo.

Principi dell'Evangelizzazione

Ora, leggiamo Giovanni 1:35-42, e consideriamo insieme alcuni principi di evangelizzazione che troviamo in essi. Leggiamo dal v.35

35 Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli. 36 E, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l’Agnello di Dio". 37 E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesù. 38 Ma Gesù, voltatosi e vedendo che lo seguivano, disse loro: "Che cercate?" Essi gli dissero: "Rabbi (che, tradotto; vuol dire maestro), dove abiti?". 39 Egli disse loro: "Venite e vedete". Essi dunque andarono e videro dove egli abitava, e stettero con lui quel giorno. Era circa l’ora decima. 40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesù. 41 Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: "Il Cristo""; 42 e lo condusse da Gesù. Gesù allora, fissandolo, disse: "Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa che vuol dire: sasso".” (Giov 1:35-42 LND)

In un certo senso, questi versetti descrivono i primi credenti, i primi seguaci di Gesù Cristo. Questi due discepoli di Giovanni, che poi hanno iniziato a seguire Gesù, furono i primi due seguaci di Gesù Cristo. Questi due uomini sono stati evangelizzati per mezzo della testimonianza di Giovanni Battista.

Consideriamo alcuni principi importanti che riguardano l'evangelizzazione che troviamo in questo brano.

1) l'importanza di perseverare nel proclamare Cristo

Il primo principio che vediamo è che è importante continuare a proclamare Cristo, anche se non sempre vediamo dei risultati. È importante perseverare nell'evangelizzazione.

La prima volta che Giovanni il battista proclamò che Gesù era l'Agnello di Dio, da quello che vediamo, non ci furono risultati. Non leggiamo di qualcuno che chiese di saperne di più, né di persone che seguirono Gesù. Evidentemente, Giovanni proclamò Cristo, senza vedere risultati.

Nonostante questo, il giorno seguente, vedendo Gesù passare ancora, di nuovo Giovanni proclamò il fatto che Gesù è l'Agnello di Dio. Questa volta, due dei suoi discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesù. Questa volta, le parole di Giovanni ebbero effetto visibile.

Questi due uomini seguirono Gesù, e come tutti coloro che vengono a Gesù di cuore, furono accolti da Gesù con la grazia di Dio. Infatti, Gesù dichiara, in Giovanni 6, che Egli non caccia mai via chi viene a Lui. Il nostro brano dichiara che questi due uomini furono invitati da Gesù a venire a vedere dove stava, e passarono quel giorno con lui.

Quello fu il giorno più importante della loro vita, perché in quel giorno, diventarono discepoli di Gesù Cristo. Usando il linguaggio di Cristo, presero le loro croci, e seguirono Gesù da quel giorno, per tutta la vita. Seguirono Gesù nelle sue prove e nelle sue difficoltà. E così, quando Gesù ritornerà, saranno con Gesù anche nella sua gloria.

Almeno uno di loro, Andrea, diventò non solo un discepolo, ma anche uno dei dodici Apostoli, coloro che Cristo usò per fondare la sua Chiesa.

Tutto questo era frutto della perseveranza di Giovanni Battista che continuò a proclamare Gesù Cristo, anche se all'inizio non ci furono risultati.

La sua testimonianza era fatta di poche parole, ma portava grandi frutti, e sta portando frutto anche oggi.

Nel suo esempio, vediamo un principio importante, che viene applicato in ogni epoca della chiesa: con semplici parole di testimonianza, Dio salva e trasforma tantissimi uomini e donne.

Notiamo anche che le parole di Giovanni inalzavano Cristo, non la chiesa. Le sue parole inalzavano Cristo, non i sacramenti. Inalzavano Cristo, non il ministero.

Dio salva per mezzo della fede in Cristo, non per mezzo della fede nella chiesa, né per fede nella dottrina, né per fede in qualche ministero.

È quando Gesù Cristo è innalzato che Dio salva una persona, trasformando il suo cuore malvagio, e perdonando i suoi peccati.

Per il mondo, il messaggio di Gesù Cristo come Agnello di Dio, ovvero, il messaggio della croce, è visto come un messaggio debole o pazzia. Eppure, come il suono dei corni fu usato da Dio per far cadere le mura di Gerico, similmente, la predicazione della morte e della risurrezione di Gesù Cristo è potente da demolire i ragionamenti che si elevano orgogliosamente contro la conoscenza di Dio. È il semplice messaggio di Gesù che Dio usa per salvare le persone!

Gli uomini che sono stati usati di più da Dio nella storia sono stati uomini come Giovanni il Battista, uomini che hanno proclamato Cristo, e non loro stessi. Non dicevano: “Eccomi!”. Non dicevano: “Ecco la chiesa!”. Non dichiaravano: “Ecco la dottrina!”. Come Giovanni, dichiaravano: “Ecco l'Agnello di Dio!”. Se vogliamo essere strumenti nelle mani di Dio per portare le persone alla salvezza, dobbiamo proclamare Gesù Cristo come Salvatore, l'Agnello di Dio che toglie il peccato.

Per essere usati da Dio, dobbiamo sempre ricordare l'importanza di perseverare nel proclamare Cristo. Non basta proclamarlo una volta. Dobbiamo proclamare Cristo volta, dopo volta, dopo volta, come l'Agnello che toglie i peccati del mondo.

Dobbiamo raccontare la storia della grazia di Dio riga per riga, precetto su precetto. Spesso, Dio usa le gocce che continuano a cadere per consumare la dura roccia che ostacola il cuore dal credere. Non dobbiamo scoraggiarci solo perché non vediamo risultati subito.

La Bibbia promette che la Parola dell'Eterno non tornerà vuota. Però, non dice che porterà frutto la prima volta che viene predicata. Non fu la prima proclamazione di Giovanni il Battista che fu usata per spingere questi due discepoli a seguire Gesù, ma la seconda.

Quindi, ricordiamoci l'importanza di perseverare nel proclamare Cristo.

2) il bene che possiamo compiere, parlando di Cristo

Il secondo principio che voglio notare da questo brano è quanto bene un credente può compiere parlando con altri di Cristo.

Appena Andrea, uno di questi due discepoli di Giovanni, diventò credente in Gesù, andò a trovare suo fratello Simone, e gli parlò di Cristo. Avendo trovato il tesoro più grande della sua vita, subito volle parlare di questo con le persone più care a lui, quelli della sua famiglia. Così, annunciò a Simone che avevano trovato il Messia, il Cristo. Poi, lo portò da Gesù.

La Bibbia dichiara che nessuno sarà salvato, se non sente il messaggio di Gesù. Allora, che cosa sarebbe successo, se Andrea avesse scelto di non parlare con Simone, che noi conosciamo meglio come Pietro, di Gesù? Se fosse stato timido di parlare di Cristo? Senza sentire il messaggio di Cristo, Simone sarebbe morto come un semplice pescatore, senza la salvezza. Però, per l'impegno di Andrea, anche Simone Pietro è diventato un Apostolo di Gesù Cristo.

Perciò, grazie a Dio, Andrea non fu timido, come tanti credenti lo sono oggi. Piuttosto, il suo cuore traboccava con la meravigliosa notizia di aver trovato il Cristo, e dovette per forza parlare con altri di Gesù.

Quindi, la salvezza di Simone Pietro è dovuta alla testimonianza coraggiosa di Andrea.

Da questo, impariamo qualche lezione importante. Da questi primi tre membri della chiesa di Gesù Cristo, almeno uno è stato salvato tramite la testimonianza personale di uno che conosceva. Da quello che leggiamo nella Bibbia, Pietro non aveva sentito alcuna predicazione pubblica. Non aveva visto alcun miracolo. Non aveva sentito qualche profondo ragionamento. Invece, aveva sentito solamente la semplice ma fervente testimonianza di suo fratello Andrea, dicendogli che aveva trovato il Cristo.

Quindi, il primo atto nel piano di Dio per far diventare Pietro una colonna della Chiesa fu la semplice testimonianza di Andrea.

Quanto bene farebbe alla chiesa se tutti fossero di più come Andrea! Quanto bene a Dio farebbe se ogni persona che ha ricevuto il dono della salvezza, fosse sempre pronta a parlare con gli altri del Salvatore che ha trovato!

Quanti sarebbero salvati da Dio, se tutti fossero come Andrea? Evangelizzare non è la responsabilità solamente di alcuni, ma è il dovere e il privilegio di tutti coloro che, per grazia, hanno trovato il Cristo!

Tutti coloro che hanno ricevuto il perdono dei loro peccati, dovrebbero annunciare ad altri l'opera grande che il Signore ha compiuto per loro!

Tante persone ascolterebbero molto più facilmente al racconto personale di quello che Dio ha fatto per qualcuno, di quanto ascolterebbero una predicazione. Ogni vero credente dovrebbe essere una voce sempre pronta a parlare della salvezza ad altri.

E se uno non ha da dire di Gesù, è da dubitare che veramente conosca Gesù!

Non basta sapere tanti fatti di Cristo, dobbiamo conoscere Cristo personalmente. Dobbiamo conoscere il suo perdono nella nostra vita. Solamente allora, avremo veramente qualcosa di importante da dire agli altri!

Quando conosciamo Cristo personalmente, quando conosciamo il suo perdono, allora, è giusto ed importante che parliamo con altri di Cristo.

Dire quello che sappiamo

Vedo un'altra verità in questo brano, una verità che può incoraggiarci molto nell'evangelizzazione.

Quanta dottrina conosceva Andrea prima che iniziò ad evangelizzare?

Chiaramente, ne conosceva poca o niente. Da quello che Giovanni Battista aveva detto, Andrea sapeva che aveva trovato il Cristo, ma oltre a quello, probabilmente non sapeva quasi nulla.

Quindi, non poteva spiegare molto a Simone. Però, fu prontissimo a raccontare quel poco che sapeva.

Qua, vediamo un principio molto importante per noi. Il fatto che ci sono dottrine che ancora non comprendiamo bene, non deve ostacolarci dall'evangelizzare. Certamente, non saremo in grado di spiegare tutto. Ma, possiamo spiegare quello che sappiamo, e quello che serve per la salvezza. Se siamo salvati, sappiamo che tutti sono peccatori, sappiamo che il salario del peccato è la morte, e sappiamo che Gesù Cristo, Dio-uomo, è l'Agnello di Dio, l'unico Salvatore. Quindi, anche se non possiamo spiegare tante altre dottrine, possiamo spiegare quello che serve per essere salvati.

C'è un altro punto interessante che possiamo vedere. Alla luce di tutto quello che i vari Vangeli ci insegnano di Andrea, sembra ovvio che non era un tipo estroverso come Pietro. Non era uno forte di carattere, come Pietro, Giovanni e Giacomo.

Però, anche essendo un tipo più tranquillo, forse anche timido, fu comunque pronto ad andare a parlare di Cristo. Quindi, da questo vediamo che non importa com'è il nostro carattere, noi dobbiamo essere pronti a proclamare Cristo. Non dobbiamo mai scusarsi, dicendo che non è il nostro carattere. È la responsabilità e il privilegio di ogni credente di parlare con altri di Cristo. Perciò, parliamo di Cristo, senza vergognarci! Parliamo dell'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo!

Conclusione

Ora, per concludere, vorrei ricordarvi le verità principali che abbiamo visto in questo brano. Oh che possiamo tenere queste verità sempre presenti nella nostra mente!

Abbiamo visto che Gesù Cristo è l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

Qua, abbiamo visto che siamo tutti peccatori. I nostri peccati ci separano da Dio. È impossibile che una persona riesca a togliere da sola i propri peccati. Nessuno potrebbe mai cambiare il proprio cuore e liberarsi dai propri peccati. Siamo malvagi, schiavi dei nostri peccati. Abbiamo bisogno di un Salvatore. Gesù Cristo è quel Salvatore. Egli è il Salvatore potente da perdonare il più malvagio peccatore. Egli è il Salvatore del mondo, in quanto, salva qualsiasi peccatore, in tutto il mondo, che Lo invoca per la salvezza. Egli è il Salvatore eterno, che sta sempre alla destra del Padre, intercedendo per coloro che hanno fede in Lui. Quindi il messaggio da proclamare è Gesù Cristo come Salvatore, l'Agnello di Dio che toglie il peccato.

Abbiamo visto che è importante perseverare nel proclamare Cristo. Spesso, possiamo proclamare senza vedere risultati. Non dobbiamo scoraggiarci. Piuttosto, dobbiamo continuare a proclamare, e nel tempo di Dio, vedremo frutto.

Abbiamo visto che i nostri impegni possono essere usati da Dio a compiere grandi cose. Non sappiamo mai chi sono le persone che evangelizziamo. Quindi, non scoraggiamoci mai. Evangelizziamo, sapendo che stiamo facendo parte del piano di Dio!

Abbiamo anche visto che possiamo evangelizzare, anche se ci sono ancora tante verità che non comprendiamo bene. Per evangelizzare, basta sapere che siamo tutti malvagi peccatori, e che Gesù Cristo è l'unico Salvatore. Se siamo salvati, conosciamo già questo. Perciò, evangelizziamo, non aspettando di conoscere le dottrine che non comprendiamo bene.

Soprattutto, prego che possiamo iniziare questa settimana con cuori che traboccano di gioia, perché Gesù Cristo è l'Agnello che ha tolto i nostri peccati. Grazie a Dio anche che possiamo proclamarLo a tutti coloro con cui avremo contatto, come l'Agnello che toglie i peccati del mondo! Grazie a Dio che Egli è pronto a salvare la persona più malvagia, che si rivolge a lui per la salvezza!

Amen.