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Dio è in Controllo - Atti 5:12-42

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 23 giugno, 2013 ----cmd ap-----
parole chiavi: Atti, persecuzione, fede

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Dio è sovrano, e in controllo. Senza togliere la responsabilità degli uomini, Dio gestisce tutto. Gestisce tutto per portare avanti l'avanzamento del suo regno. Inoltre, fa cooperare tutto per il bene eterno di coloro che hanno fede in Gesù Cristo. Guardando a Dio, possiamo essere forti, anche quando arriva la persecuzione.

Oggi voglio continuare a esporre il brano di Atti 5, perché ci mostra ancora di più che Dio era all'opera per edificare la sua Chiesa. Dio aveva operato potentemente a Gerusalemme, perfino compiendo miracoli tramite gli apostoli. Questo apriva la porta perché ancora altre persone potessero credere. Riprendiamo il testo da dove abbiamo concluso l'ultimo sermone. Trovate con me Atti 5:12-16. Leggo.

“12 Or molti segni e prodigi erano fatti fra il popolo per le mani degli apostoli. tutti con una sola mente si ritrovavano sotto il portico di Salomone. 13 E nessuno degli altri ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava. L'14 Così si aggiungeva al Signore un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne, 15 tanto che portavano i malati nelle piazze, li mettevano su letti e giacigli perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16 Anche la folla delle città intorno accorreva a Gerusalemme, portando i malati e quelli che erano tormentati da spiriti immondi, e tutti erano guariti.” (Atti 5:12-16 LND)

In questo brano, vediamo che in quel periodo iniziale, Dio compiva miracoli tramite gli apostoli. Abbiamo visto questo prima in Atti 2:43. Poi abbiamo letto della guarigione dell'uomo zoppo in Atti 3. Anche in questo brano, Dio stava dando agli apostoli il potere di compiere grandi miracoli. Questo era il mezzo che Dio scelse di usare in quel momento all'inizio della Chiesa per mostrare che la predicazione degli apostoli veniva da Dio.

Ricordate che i miracoli della Bibbia erano momenti speciali. Non facevano parte della vita normale. I miracoli nell'Antico Testamento erano limitati a pochi momenti specifici. Anche nel Nuovo Testamento, vediamo i miracoli principalmente solo nella prima parte degli Atti.

Infatti, Ebrei 2, scritto vari anni dopo questi avvenimenti, descrive questi segni e prodigi come già appartenenti al passato, e spiega che servivano come segni per confermare la predicazione degli apostoli. Ascoltate mentre leggo Ebrei 2:3,4

“3 come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita, 4 mentre Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà.” (Ebrei 2:3-4 LND)

Quindi, i segni e prodigi che succedevano all'inizio della Chiesa erano conferma da parte di Dio che gli apostoli stavano annunciando veramente il messaggio di Dio.

E così, tutta Gerusalemme, e anche le regioni intorno ad essa capivano che Dio era all'opera. Infatti, anche i capi religiosi capivano che Dio era all'opera.

Notate che le persone venivano non solo da Gerusalemme, ma anche delle città intorno. Abbiamo letto nel versetto 16:

Anche la folla delle città intorno accorreva a Gerusalemme

Se ricordate, appena prima di ritornare in cielo, Gesù aveva detto ai suoi discepoli:

“ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra".” (Atti 1:8 LND)

Nei primi capitoli di Atti, il messaggio di Cristo fu predicato alle persone di Gerusalemme. Ora, vengono delle persone da tutta la Giudea. In avanti, vedremo la testimonianza raggiungere anche la Samaria, e poi, in Atti 10, essa arriverà anche ai Gentili, per poi estendersi all'estremità della terra. Dio porta avanti il suo piano. Possiamo fidarci di Dio.

Tutti con una sola mente

La seconda parte del versetto 12 menziona di nuovo quello che abbiamo già visto ripetutamente in Atti. Tutti i credenti si ritrovavano con una sola mente. Erano uniti in una sola mente. In altre parole, non avevano ciascuno i propri traguardi. Non cercavano ognuno i propri interessi. Erano uniti nel desiderare di glorificare Dio.

Abbiamo già visto ripetutamente che quando loro erano uniti con una sola mente, Dio operava grandemente tramite loro. È fondamentale che noi viviamo per la gloria di Dio. Quando ognuno vive per i propri traguardi, Dio cercherà altre persone per portare avanti la sua opera. Quando invece viviamo per la gloria di Dio, ci porterà ad essere uniti con una sola mente, e così possiamo essere strumenti utile nelle mani di Dio. Impariamo dall'esempio di questi credenti, e uniamoci per vivere per la gloria di Dio.

Notate che è dichiarato che si ritrovavano sotto il portico di Salomone. Questo era un portico immenso, una parte del tempio. Così, quando si incontravano, gli altri potevano ascoltare. Ricordate che Gesù dichiara che noi siamo la luce del mondo. È importante che la luce sia messa in un posto visibile, da poter illuminare gli altri.

La Potenza di Dio visibile al popolo

Passando al versetto 13, vediamo che quelli che non erano credenti in Gesù Cristo riconoscevano la potenza e la presenza di Dio in quei credenti. Leggo di nuovo il versetto 13:

e nessuno degli altri ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava.

Le persone capivano che questi credenti erano da Dio. Capivano che stavano proclamando la verità. E quindi li magnificavano. Però, tanti avevano paura dei capi religiosi, e perciò non si univano ai credenti. Avevano più timore degli uomini che di Dio. Era vero di loro quello che era vero di alcuni farisei quando Gesù predicò prima di andare alla croce. Vi leggo dall'evangelo di Giovanni 12:42,43

“42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga, 43 perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio.” (Giovanni 12:42-43 LND)

Avere timore degli uomini è vergognarsi di Cristo, che è un grave peccato. Vi leggo l'avvertimento di Gesù in Marco 8:38.

“perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo, con i santi angeli".” (Marco 8:38 LND)

è importante non vergognarci di Cristo.

La Chiesa Cresce

ò, come leggiamo nei versetti 14 a 16, si aggiungeva alla chiesa un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne.

Leggo Atti 5:14-16.

“14 Così si aggiungeva al Signore un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne, 15 tanto che portavano i malati nelle piazze, li mettevano su letti e giacigli perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16 Anche la folla delle città intorno accorreva a Gerusalemme, portando i malati e quelli che erano tormentati da spiriti immondi, e tutti erano guariti.” (Atti 5:12-16 LND)

Abbiamo già visto che i miracoli erano il mezzo che Dio usava per confermare la testimonianza degli apostoli. Era evidente a tutti che Dio era all'opera. L'opposizione da parte dei capi religiosi non poteva ostacolare l'opera di Dio.

Quando è importante per noi riconoscere che i problemi e le difficoltà che abbiamo sono gestite da Dio, e non ostacolano l'opera di Dio in noi. Dio è sempre in controllo. Dio è onnipotente, e possiamo fidarci di lui in ogni situazione della nostra vita.

Opposizione alla Predicazione

produceva nei capi religiosi. Dall'inizio, Satana ha tentato di ostacolare l'opera di Dio per mezzo di uomini malvagi. Molto spesso nella storia, questi uomini malvagi sono stati uomini religiosi che di nome erano seguaci di Dio. Quanto è importante ricordare che molte cose fatte nel nome di Dio non hanno nulla a che fare con Dio.

Questi capi religiosi erano Giudei, la religione che Dio stesso aveva stabilito tramite Mosè nel deserto sul Monte Sinai. Quindi, il vero giudaismo è da Dio. Però, come succede spesso, gli uomini cambiano quello che Dio fa. E perciò, nonostante avessero le scritture, i capi dei Giudei avevano rifiutato Gesù come il Cristo. Questo perché non seguivano Dio, ma usavano la religione per ottenere vantaggio per loro stessi.

E perciò, il fatto che gli apostoli stavano predicando il vero messaggio di Dio era una grande minaccia per questi uomini religiosi. Chi credeva veramente in Gesù e veniva salvato non seguiva più questi falsi capi religiosi. E perciò i capi religiosi perdevano potere. Per questo, avevano fatto crocifiggere Gesù. Per questo avevano già comandato a Pietro e Giovanni di non predicare più nel nome di Gesù. E ora che gli apostoli stavano di nuovo predicando Gesù pubblicamente, i capi religiosi erano ripieni di invidia. Riprendiamo il nostro brano dal versetto 17 per leggere quello che è successo. Leggo i versetti 17,18.

“17 Allora si alzarono il sommo sacerdote e tutti coloro che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, ripieni di invidia, 18 e misero le mani addosso agli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica.” (Atti 5:17-18 LND)

ù persecuzione contro la giovane Chiesa. Notate che ciò è dovuto all'invidia. Questi uomini religiosi avevano invidia che Dio operasse tramite gli apostoli, in modo che la gente ascoltava gli apostoli anziché loro.

È importante notare che la loro invidia mostra che il loro desiderio non era la gloria di Dio, ma la loro gloria. Ogni volta che uno ha invidia, sta cercando il bene di se stesso. Quindi, se noi abbiamo invidia, è una chiara indicazione che non stiamo vivendo per la gloria di Dio. O che Dio ci protegga dal peccato di vivere per la nostra gloria.

Comunque, questi capi religiosi, ripieni di invidia, e avendo potere, misero le mani addosso agli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica. Volevano usare il loro potere per fermare la predicazione della salvezza in Gesù Cristo. Non capivano che l'uomo non può ostacolare quello che è il piano di Dio. In realtà, il potere degli uomini non può ostacolare l'opera di Dio. Leggo dal 19 alla prima parte del versetto 21

“19 ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse: 20 "andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita". 21 Ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano.” (Atti 5:19-21 LND)

le porte della prigione. Mostrava il suo potere agli apostoli, aumentando la loro fede. Notate che lo scopo di Dio non era tanto salvare la vita degli apostoli, ma manifestare la sua potenza.

Anche noi dobbiamo imparare da questo che Dio è potente ed è in controllo!

L'angelo non ordina agli apostoli di andare e nascondersi, ma proprio di tornare nel tempio a predicare Cristo.

Notate che la frase che l'angelo usa è “annunciare le parole di questa vita”. Il messaggio di Gesù Cristo non è una religione a cui appartenere, ma è vita. Ricevere il perdono in Gesù Cristo vuol dire ricevere la vera vita.

Avendo ricevuto questo ordine tramite l'Angelo, essendo liberati dalla prigione, appena fu mattina questi apostoli andarono subito nel tempio e insegnavano le verità di Gesù Cristo. Non si preoccupavano per le loro vite, volevano solo ubbidire a Dio e proclamare Gesù Cristo. Vivere così è vivere benedetti, fa parte del piano eterno di Dio.

le guardie alla prigione per prelevare gli apostoli. Ma essi non ci sono. Leggo dal versetto 21 al 23.

“21 ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano. Intanto il sommo sacerdote e coloro che erano con lui vennero e convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d’Israele; quindi mandarono le guardie alla prigione per prelevare gli apostoli. 22 Ma le guardie, giunte alla prigione, non li trovarono; e, ritornate, si fecero il loro rapporto, 23 dicendo: "noi abbiamo trovato la prigione ben chiusa con ogni precauzione e le guardie in piedi davanti alle porte; ma, avendole aperte, non vi abbiamo trovato dentro nessuno".” (Atti 5:21-23 LND)

In questo caso, non era il piano di Dio per gli apostoli di rimanere in prigione, né per loro di smettere di predicare Cristo. Così quando le guardie vanno a prenderli, non ci sono. Leggo poi 24 e 25.

6“24 ora, come il sommo sacerdote, il comandante del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi nei loro confronti, non sapendo che cosa significasse tutto questo. 25 Ma sopraggiunse uno che riferì loro dicendo: "ecco, quegli uomini che metteste in prigione sono nel tempio e stanno ammaestrando il popolo".” (At 5:24-25 LND)

un atto di misericordia da parte di Dio. Mostrando il suo potere a questi uomini malvagi, Dio stava dando loro un'ulteriore opportunità di ravvedersi e credere in lui.

È chiaro che questi uomini capivano che Dio era all'opera. Capivano che il popolo aveva riconosciuto la potenza di Dio all'opera per mezzo degli apostoli. E perciò, mandarono il comandante del tempio a riprendere gli apostoli, ma senza far loro violenza. Avevano timore del popolo. Leggo il versetto 26.

“allora il comandante del tempio andò con le guardie e li ricondusse, senza far loro violenza, per paura di essere lapidati dal popolo.” (Atti 5:26 LND)

Comunque, gli apostoli vengono riportati davanti al sinedrio. Notiamo che i capi cercavano di intimidirli. Volevano convincerli a smettere di predicare Gesù. Leggo i versetti 27,28.

“27 così essi li portarono e li presentarono davanti al sinedrio e il sommo sacerdote li interrogò, 28 dicendo: "non vi abbiamo severamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo".” (Atti 5:27-28 LND)

Prima di tutto, noto che qui e anche altre volte i capi religiosi non volevano nemmeno dire il nome di Gesù. Proibiscono loro di insegnare “in quel nome”. Parlano del fatto che gli apostoli volevano far ricadere su di loro il sangue di “quell'uomo”. Questi capi religiosi odiavano il nome di Gesù. Avevano capito che Gesù è il Cristo, e quindi il Signore. Ma non volevano piegare il ginocchio a lui, e perciò, quantdo potevano evitavano perfino di dire il suo nome.

Notate che dicono agli apostoli: "volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo". Ovvero, volete accusarci della morte di Gesù. Questi capi religiosi non volevano essere accusati della morte di Gesù, perché ormai il popolo cominciava a capire che Gesù era veramente il Cristo. Eppure, in realtà erano stati proprio questi uomini che avevano arrestato Gesù, e lo avevano portato davanti a Pilato insistendo che fosse crocefisso. Quindi, erano pienamente colpevoli della morte di Gesù. Però adesso, avevano paura di essere accusati di quello che avevano fatto.

C'è una lezione importante per noi qua. A volte, in mezzo ad una situazione, vogliamo peccare senza pensare minimamente alle conseguenze. Però, dopo riconosciamo che quello che abbiamo fatto era molto sbagliato, e abbiamo paura di esserne accusati. Che questo sia un avvertimento per noi di valutare attentamente tutto quello che facciamo.

Gli Apostoli non hanno timore

Comunque, questi capi stanno cercando di intimidire gli apostoli in modo che abbiano paura di predicare nel nome di Gesù Cristo. Però, non funziona, perché gli apostoli avevano timore di Dio, non degli uomini. Leggo il versetto 29.

“ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: "bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.” (At 5:29 LND)

Gli apostoli erano pronti a soffrire e anche a morire proclamando Gesù Cristo. Sapevano di aver ricevuto un'ordine da Gesù Cristo, che è Dio, di testimoniare di Gesù Cristo. E nulla poteva farli smettere.

Prego che anche noi possiamo avere coraggio di proclamare Gesù Cristo.

Proclamare la Verità di Cristo

A questo punto, gli apostoli rispondono di nuovo proclamando le verità di Dio, e che il Gesù che questi uomini avevano ucciso, è il Cristo. Leggo dal 29 al 32.

“29 ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: "bisogna ubbidire a dio piuttosto che agli uomini. 30 il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste, appendendolo al legno. 31 Dio lo ha esaltato con la sua destra e lo ha fatto Principe e Salvatore per dare ad Israele ravvedimento e perdono dei peccati. 32 E di queste cose noi gli siamo testimoni, come pure lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono".” (Atti 5:29-32 LND)

Questo è lo stesso messaggio che gli apostoli avevano proclamato più volte. Questo è il messaggio che dobbiamo anche noi proclamare. Gesù Cristo è stato crocefisso, è stato appeso al legno. Però, Dio lo ha risuscitato. Quindi Pietro e gli altri apostoli dichiarano chiaramente che questi uomini sono colpevoli del sangue di Gesù. Però, Dio ha vinto, risuscitando Gesù dalla morte. La risurrezione è una parte centrale dell'Evangelo.

Inoltre, Dio ha esaltato Gesù, e Lo ha fatto Principe e Salvatore. Dichiarando che Dio ha esaltato Gesù essi parlano della gloria che Gesù ha. Solo Dio ha gloria, perciò questi capi capivano che gli apostoli stavano dichiarando che Gesù è Dio. Il titolo Principe è il titolo riservato per il Cristo, colui che ha autorità in cielo e in terra. Quindi, gli apostoli dichiarano che Gesù è il Signore dei signori. Gesù è sovrano. In più Gesù è il Salvatore. Non c'è salvezza in alcun altro nome se non solamente in quello di Gesù. Pietro aveva dichiarato questo in Atti 4.

Notate quello che Gesù offre. Per mezzo di Gesù Dio offriva ad Israele, e di lì a breve a tutto il mondo, ravvedimento e perdono dei peccati. Il ravvedimento vuol dire cambiare mente, cambiare direzione della vita. Finora questi Giudei negavano che Gesù fosse il Cristo. Il ravvedimento sarebbe stato cambiare direzione, ed accogliere Gesù come il Cristo e Signore. Questo chiaramente implica porre la fede in Gesù Cristo. A questo punto, la persona che si ravvede e crede in Gesù Cristo riceve il perdono dei suoi peccati. Il primo beneficio della salvezza è il perdono dei peccati. Il perdono libera dalla condanna, e poi la persona è riconciliata con Dio, e riceve vita eterna con Dio.

Questo è il messaggio dell'Evangelo, e anche qui davanti al sinedrio, nonostante i gravi rischi, gli apostoli erano pronti a proclamare l'Evangelo di Gesù Cristo. E dichiarano di essere testimoni di questo, come pure lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo era testimone tramite i miracoli che essi stavano compiendo per il potere dello Spirito Santo. E quindi, con i miracoli Dio confermava la loro testimonianza al mondo.

La reazione dei Giudei

Perciò, gli apostoli avevano dichiarato che questi capi erano colpevoli della morte del Cristo, e che Gesù è il Cristo e il Salvatore. Come hanno reagito, questi capi religiosi? Leggo i versetti 33 a 40. Mentre leggo questo, ricordate che Dio è pienamente in controllo del mondo. Dirige anche la direzione che prende un uomo, senza togliere la responsabilità di quell'uomo. Per esempio, in Proverbi 21:1 leggiamo:

“il cuore del re in mano all’Eterno è come i corsi d’acqua; lo dirige dovunque egli vuole.” (Proverbi 21:1)

Dio controlla il cuore degli uomini. Dio è in controllo del mondo. Perciò, visto che nel piano di Dio, non era il momento per gli apostoli di rimanere in prigione, né per loro di morire, Dio guidò la situazione in modo che furono liberati. Dio operava tramite un uomo importante in mezzo al sinedrio, di nome Gamaliele. Adesso leggo Atti 5:33-40.

“33 all’udire queste cose, essi si infuriarono e deliberarono di ucciderli. 34 Ma un certo fariseo, di nome Gamaliele, un dottore della legge onorato da tutto il popolo, si alzò in piedi nel sinedrio e comandò di far uscire un momento gli apostoli. 35 Poi disse a quelli del sinedrio: "uomini d’Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. 36 Poiché un po’ di tempo fa sorse Teuda, che diceva di essere qualcuno; accanto a lui si raccolsero circa quattrocento uomini; ma egli fu ucciso, e tutti coloro che l’avevano seguito furono dispersi. 37 Dopo di lui, al tempo del censimento, sorse Giuda il Galileo che trascinò dietro a sé molta gente; anch’egli perì, e tutti coloro che lo seguirono furono dispersi. 38 Ora dunque io vi dico state alla larga da questi uomini e lasciateli stare, perché se questo progetto o quest’opera è dagli uomini sarà distrutta, 39 Ma se è da Dio, voi non la potete distruggere, perché vi trovereste a combattere contro Dio stesso!". 40 Ed essi gli diedero ascolto. E, chiamati gli apostoli, li batterono e comandarono loro di non parlare nel nome di Gesù; poi li lasciarono andare.” (Atti 5:33-40 LND)

Ricordate che questi Giudei sapevano che Gesù era veramente risorto, infatti erano loro che avevano inventato le menzogne che le guardie dovevano dire. Sapevano benissimo che Gesù aveva compiuto tanti miracoli che erano adempimenti delle profezie delle Scritture, che dimostravano chiaramente che Gesù è il Cristo. Sapevano che questi apostoli stavano compiendo veri miracoli che venivano da Dio. Quindi, capivano che Gesù era il Cristo e che questi uomini parlavano da parte di Dio.

Però, essendo pieno di peccato non volevano ammettere quello che era chiaro. Però, avevano un certo timore. E perciò, quando questo uomo, Gamaliele, li avverte di non trovarsi a combattere contro Dio, gli diedero ascolto. Decisero di lasciare andare gli apostoli. Però, per cattiveria, li fecero battere prima di lasciarli, e comandarono ancora di non parlare nel nome di Gesù. Così Dio dirige la cose in modo che gli apostoli vengono liberati.

La Gioia degli Apostoli

Agli apostoli s è stato ordinato di non predicar più nel nome di Cristo, e sono stati battuti. Come reagirono? Leggo i versetti 41 e 42.

“41 Così essi si allontanarono dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesù. 42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di annunziare la buona novella: che Gesù è il Cristo.” (Atti 5:41-42 LND)

Essendo stati battuti, avevano grande gioia. Tu hai gioia quando succedono le cose brutte e ingiuste?

Notate che il motivo per cui avevano gioia non era per il fatto di essere stati vituperati, era perché erano stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesù.

In altre parole, trovavano grande gioia perché erano stati identificati con Cristo Gesù. Ricordavano che Gesù aveva insegnato loro quello che noi troviamo in Giovanni 15:20-27, che appartenendo a Gesù e non al mondo, sarebbero stati odiati e perseguitati dal mondo. Ricordavano quello che Gesù dichiara in Matteo 5, che quando siamo perseguitati e vituperati a causa di Gesù, possiamo rallegrarci, perché abbiamo un grande premio in cielo.

E perciò, nonostante il dolore, avevano grande gioia, sapendo che appartenevano a Cristo, e quindi facevano parte della parte vincente.

Anche noi possiamo trovare gioia anche nelle persecuzioni, se soffriamo per il nome di Cristo. Le sofferenze per Cristo durano poco, la ricompensa dura per tutta l'eternità!

E perciò ogni giorno non cessavano di insegnare e di annunziare la buona novella che Gesù è il Cristo. Lo facevano pubblicamente nel tempio, e lo facevano anche per le case. Usavano ogni opportunità per parlare di Cristo. La dichiarazione che Gesù è il Cristo vuol dire che è in Gesù Cristo che c'è perdono, e la salvezza. Gesù è il Signore e il Salvatore!

Conclusione

E così, in questo brano vediamo ancora che Dio è in controllo, anche quando succedono le cose brutte. Quando fa parte del suo piano, può liberarci dalle cose brutte. E quando è il suo piano perfetto, può darci la pace in mezzo alle prove. Ricordiamo che Dio è veramente in controllo. Possiamo fidarci di Lui. Troviamo gioia nel fare parte del suo piano eterno! Lodiamo Dio che è Dio, sovrano, e completerà la sua opera.