Aiuto Biblico

La multiforme sapienza di Dio - Efesini 3:10-13

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 13 settembre, 2009
Parole chiave: salvezza, la sapienza di Dio, soffrire per Cristo

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Avete mai notato che un piccolo bambino non si rende minimamente conto del mondo in cui vive? È tutto preso dai suoi giochi, anche se succedono grandi cose intorno a lui. Perciò, egli non riesce a gioire, come fanno gli adulti, quando accadono fatti importanti.

Similmente, come credenti, abbiamo spesso la tendenza a non renderci conto delle verità che sono di un'importanza immensa e così abbiamo molto meno gioia di quanto potremmo avere.

Nel nostro studio su Efesini, siamo arrivati ad Efesini 3. Nell'ultimo sermone, abbiamo considerato i vv. 7-9. Oggi, vogliamo esaminare i vv.10-13, un brano che ci rivela una verità immensa e meravigliosa, che non avremmo mai potuto conoscere se non ci fosse stata rivelata da Dio. Inoltre, in questo passo, vediamo, almeno in parte, il grande privilegio di soffrire per la gloria di Dio. Leggiamo Efesini 3:1-13.

“1 Per questa ragione io, Paolo, sono il prigioniero di Cristo Gesù per voi gentili, 2 se pure avete sentito della dispensazione della grazia di Dio, che mi è stata affidata per voi; 3 come per rivelazione egli mi ha fatto conoscere il mistero, di cui prima ne scrissi in breve. 4 Nel leggere questo, voi potete capire quale sia la mia intelligenza del mistero di Cristo, 5 che non fu fatto conoscere nelle altre età ai figli degli uomini, come ora è stato rivelato ai santi apostoli e ai suoi profeti per mezzo dello Spirito, 6 affinché i gentili siano coeredi dello stesso corpo e partecipi della sua promessa in Cristo mediante l’evangelo, 7 di cui sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio che mi è stata data secondo l'efficacia della sua potenza. 8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo; 10 affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore, 12 in cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui. 13 Per la qual cosa vi chiedo che non vi scoraggiate a causa delle mie tribolazioni che soffro per voi, il che è la vostra gloria.” (Efe 3:1-13 LND)

Dio si glorifica tramite la nostra salvezza

Nel v.10, Dio proclama una verità che ci sarebbe impossibile conoscere se non ci fosse stata rivelata da Lui. Infatti, nella Bibbia, ci sono tante altre verità che non avremmo mai conosciuto se non ci fossero state rivelate da Dio.

Troppo spesso, il nostro mondo è molto piccolo. Pensiamo alla salvezza essenzialmente come a qualcosa che riguarda noi e il nostro destino. È facile immaginarci che Dio abbia scelto di salvarci principalmente per farci del bene.

Non c'è dubbio che la salvezza ci reca delle benedizioni infinite ed eterne.

Tuttavia, troppo spesso, ci limitiamo a pensare alla nostra salvezza come se riguardasse solo noi, la nostra vita su questa terra e poi la nostra eternità in cielo. In effetti, però, la nostra salvezza è solo una parte di una realtà di importanza eterna ed essa non esiste solamente, e nemmeno principalmente, per il nostro bene: più di ogni altra cosa, la salvezza, come tutto ciò che Dio fa, serve per manifestare la sua gloria. Infatti, quando comprendiamo che la nostra salvezza fa parte di qualcosa di infinitamente più grande di noi, che glorifica il nostro Dio, la nostra gioia aumenta grandemente.

L'unico modo per capire questo aspetto della nostra salvezza è tramite la rivelazione di Dio.

Il brano in Efesini ci insegna che,mediante la Chiesa, ovvero l'insieme dei veri credenti in tutto il mondo, Dio manifesta la gloria della sua sapienza ai principati e alle potestà nei luoghi celesti.

In altre parole, Dio si serve della nostra salvezza in Gesù Cristo per far risaltare la sua divina sapienza. Egli manifesta la sua sapienza non principalmente a noi uomini, ma soprattutto ai principati e alle potestà nei luoghi celesti.

Rileggo i versetti 8-12, in cui Paolo dichiara il motivo per cui è stato scelto per annunciare il mistero di Dio ai gentili. Notate che la Chiesa, che comprende le persone salvate dalla condanna eterna, manifesta la multiforme sapienza di Dio. E notate a chi viene manifestata questa sapienza di Dio. Leggo.

“8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo; 10 affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore, 12 in cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui.” (Efe 3:8-12 LND)

Lo scopo per cui Paolo e tantissimi altri dopo di lui sono stati mandati ad annunciare il Vangelo fra i Gentili è che, per mezzo della Chiesa (le persone che Dio salva) sia manifestata nel tempo presente la multiforme sapienza di Dio ai principati e alle potestà nei luoghi celesti. In altre parole, la salvezza di uomini peccatori manifesta la multiforme sapienza di Dio.

Notate davanti a chi viene manifestata la multiforme sapienza di Dio.

Essa viene manifestata davanti ai principati e alle potestà nei luoghi celesti. Esiste tutta una realtà spirituale di cui sappiamo poco, perché Dio ha scelto di rivelarcela solo in minima parte. Esistono dei principati e delle potestà nei luoghi celesti. Dio vuole manifestare la sua infinita sapienza, sapienza che è infinitamente al di sopra della sapienza di ogni creatura, sapienza che ammireremo per tutta l'eternità. Dio vuole manifestare questa multiforme sapienza ai principati e alle potestà nei luoghi celesti, e lo fa tramite la Chiesa. In questo modo, Dio viene glorificato davanti a queste potestà e questi principati nei luoghi celesti.

Notate che qua la sapienza di Dio è chiamata “la multiforme sapienza” di Dio, perché è infinitamente ricca e varia. È come un diamante che, se esaminato sotto tanti angoli, risplende con colori sempre diversi. La manifestazione più grande della sapienza di Dio è nella salvezza, per mezzo di Gesù Cristo, di peccatori provenienti da ogni tribù, nazione e lingua.

La sapienza di Dio ha trovato il modo di soddisfare pienamente la giustizia e la santità di Dio, punendo il peccato, ma provvedendo allo stesso tempo la misericordia e l'amore di Dio nel salvare e santificare peccatori.

Leggo di nuovo i vv.10,11. Notate che il piano di Dio della salvezza non è stato qualcosa che è stato concepito in un secondo tempo.

“10 affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore,” (Efe 3:10-11 LND)

Prima ancora della creazione del mondo è sempre stato nel proponimento eterno di Dio di salvare persone per mezzo di Gesù Cristo. Egli attuò questo suo proponimento in Cristo Gesù nostro Signore, al momento stabilito da Lui.

Fino al suo compimento, questo piano fu tenuto nascosto da Dio, non solo agli uomini, ma anche a tutti i principati e alle potestà. Infatti, se questi avessero conosciuto il piano di Dio di salvare per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, non avrebbero crocifisso Gesù. Vediamo questo in 1Corinzi 2:6-8.

“6 Or noi parliamo di sapienza fra gli uomini maturi, ma di una sapienza che non è di questa età né dei dominatori di questa età che sono ridotti al nulla, 7 ma parliamo della sapienza di Dio nascosta nel mistero, che Dio ha preordinato prima delle età per la nostra gloria, 8 che nessuno dei dominatori di questa età ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.” (1Corinzi 2:6-8 LND)

Se i dominatori di questa età avessero conosciuto il piano di Dio, non avrebbero crocifisso il Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria. Ma quel piano fu nascosto loro come anche agli uomini. La salvezza per mezzo di Gesù Cristo, una salvezza che vale sia per il giudeo che per il gentile, manifesta la gloriosa e multiforme sapienza di Dio. Questa salvezza dà gloria a Dio in un modo che non possiamo vedere su questa terra, ma che Dio ci rivela in questo brano di Efesini. Se il più grande desiderio del nostro cuore è di vedere Dio glorificato, conoscere questa verità ci procurerà una grande gioia, ora e per la l'eternità.

Il suo proponimento da sempre

Il piano della salvezza è il piano eterno di Dio. Il v.11 lo descrive così:

“secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore,” (Efe 3:11 LND)

Il piano di Dio di salvare gli uomini tramite Gesù Cristo costituisce il suo proponimento eterno; in altre parole, è il suo piano fin dall'eternità passata. Questo piano, Dio lo ha attuato in Cristo Gesù al momento stabilito. Quindi, questa salvezza, che dimostra la multiforme sapienza di Dio, è il piano perfetto che Dio aveva in mente da sempre. Non è qualcosa a cui Egli ha pensato in un secondo tempo.

Perché è importante per noi?

Fermiamoci qui a considerare qualcosa di molto rilevante. Il Vangelo dimostra la multiforme sapienza di Dio. Perché questa verità è importante per noi? Noi tendiamo a pensare ai nostri problemi quotidiani, e tendiamo a pensare alla nostra salvezza alla luce della vita su questa terra. Allora, perché occorre che capiamo che la nostra salvezza, insieme a quella degli altri credenti nel mondo, dimostra la multiforme sapienza di Dio alle potestà e ai principati nei luoghi celesti?

Se tu sei salvato, è importante perché riguarda la tua eternità! Tu sei benedetto eternamente per mezzo di questo Vangelo. La sapienza di Dio, manifestata nel Vangelo, non consiste solo in una verità intellettuale, o in una verità che riguarda gli altri: questo Vangelo ha salvato TE, ti ha portato dalle tenebre alla luce, dalla condanna eterna e dal tormento eterno, alla gioia ineffabile di stare per sempre nella presenza di Dio! Il Vangelo riguarda la tua salvezza, la tua eternità! Perciò, quando leggi descrizioni del Vangelo, prega di afferrare sempre di più la grandezza e la gloria della tua salvezza, una salvezza così incredibile che dimostra la multiforme sapienza di Dio ai principati e alle potestà nei luoghi celesti. È il nostro Dio, il nostro Salvatore, che viene glorificato, tramite la nostra salvezza.

Inoltre, nulla può soddisfare il cuore di un vero credente quanto vedere Dio glorificato. Allora, sapere che la nostra salvezza glorifica il nostro Dio e Salvatore è fonte di grande gioia.

La salvezza di peccatori provenienti da tutti i popoli del mondo, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, è fondata sulla sapienza di Dio che va infinitamente oltre i pensieri più alti degli uomini, come leggiamo in Isaia 55:8-10.

“8 "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie," dice l’Eterno. 9 "Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.” (Isaia 55:8-9 LND)

Le verità che Dio ci rivela sono meravigliose, e se ci fermiamo a meditare di più su di esse saremo stupiti, ed esse ci spingeranno a lodare e ringraziare Dio. Comprendere meglio e meditare di più sulle verità che riguardano il nostro Dio e la nostra salvezza ci darà una grande gioia.

Troppo spesso, riempiamo le nostre menti con tante sciocchezze, con cose di questo mondo che passeranno e saranno dimenticate per sempre. Ma queste cose non possono mai soddisfare il nostro cuore. Certamente, dobbiamo pensare alle cose di tutti i giorni per poter vivere in questo mondo. Però, c'è un'immensa differenza fra riflettere per prendere buone decisioni giorno per giorno e riempire la nostra mente e il nostro cuore con cose che finiranno per sempre.

Vi esorto a meditare di più sull'immensa e multiforme sapienza di Dio, la sapienza che vi ha procurato la salvezza. Allora il vostro cuore traboccherà di gioia, di lode e di ringraziamento.

Libero accesso a Dio per mezzo di Cristo

Tramite il Vangelo, questo mistero ora rivelato, abbiamo un incredibile e stupendo privilegio, presentato in Efesini 3:12, che parla di Gesù Cristo, il nostro Signore. Leggo dal v.10 a 12.

“10 affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore, 12 in cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui.” (Efe 3:10-12 LND)

Abbiamo già parlato di questa meravigliosa verità in un altro sermone. In Cristo Gesù abbiamo libero accesso a Dio stesso, al trono della grazia di Dio, e questo accesso è mediante la fede in Gesù Cristo. Gesù Cristo è la via, e nessuno può andare al Padre se non per mezzo di Lui. Egli è l'unico mediatore fra Dio e l'uomo. Grazie a Dio per Gesù Cristo, il nostro Salvatore e Mediatore, che ci dà accesso a Dio!

Nel mondo, viene posta molta enfasi sulle “conoscenze”. Se conosci un Tizio che ha una certa importanza, egli può aprirti qualche porta. Viviamo in un mondo che procede molto per raccomandazioni e conoscenze. Fermiamoci invece a considerare che cosa vuol dire avere il Figlio di Dio stesso ad “aprirci la porta” permettendoci di avere accesso al Padre. Non esiste alcuna conoscenza simile o paragonabile. Chiaramente, nessuna conoscenza umana è minimamente paragonabile a Gesù Cristo. Inoltre, i più grandi privilegi terreni non sono nulla, assolutamente nulla, in confronto con il privilegio di avere un libero accesso a Dio.

Possiamo riposare nella fiducia di avere accesso a Dio, e questo per mezzo della fede in Cristo Gesù. La porta che conduce a Dio, che abbiamo in Cristo, è una porta sicura, e sempre aperta. Quando abbiamo vera fede in Gesù Cristo, quando ci rivolgiamo a Dio con umiltà per mezzo di Gesù Cristo, troviamo la porta sempre aperta. Prego che possiamo comprendere sempre di più il significato di questa verità.

Quale situazione difficile hai davanti a te? Quali paure hai? Quanto grande è la battaglia che affronti per superare un peccato?

Qualunque sia la tua difficoltà o la tua prova, in qualunque battaglia ti trovi, avendo libero accesso a Dio, puoi trovare la grazia che ti serve per ottenere una vera vittoria. E tutto questo, per mezzo di Gesù Cristo! Lodiamo e ringraziamo Dio per un Salvatore simile!

Le sofferenze di Paolo:

Paolo inizia il capitolo 3 di Efesini dichiarando di essere un prigioniero di Cristo Gesù per loro, credenti gentili. Leggo ancora Efesini 3:1.

“Per questa ragione io, Paolo, sono il prigioniero di Cristo Gesù per voi gentili,” (Efe 3:1 LND)

In altre parole, Paolo era in prigione proprio a causa del suo ministero di proclamare il Vangelo ai gentili. Se ricordate, dal libro degli Atti sappiamo che i Giudei odiavano Paolo, perché egli proclamava il Vangelo ai gentili. L'odio spingeva i Giudei ad accusare falsamente Paolo davanti alle autorità romane; per questa ragione, Paolo si trovava in carcere, a causa del Vangelo. Quindi, era un prigioniero di Cristo Gesù, ovvero a causa di Cristo Gesù, per i gentili. Però, nonostante le sue sofferenze, l'apostolo non si tirava indietro, ma piuttosto continuava a proclamare Cristo. Notate il cuore di Paolo alla luce delle sofferenze in 2Timoteo 2:10:

“Perciò io soffro ogni cosa per gli eletti, affinché anch’essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù insieme alla gloria eterna.” (2Timoteo 2:10 LND)

Paolo era ben pronto a soffrire perché il Vangelo raggiungesse i gentili. Se conoscete la Bibbia, sapete che Egli soffrì terribilmente per il Vangelo. Avrebbe potuto mettere un termine alle sue sofferenze scegliendo di smettere di predicare il Vangelo. Ma Paolo era disposto a soffrire ogni cosa per portare il Vangelo ai gentili, affinché gli eletti ottenessero la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna..

In realtà, è probabile che il Vangelo ci sia stato annunciato da un discendente spirituale di Paolo. Quindi, in modo diretto o indiretto, le sofferenze di Paolo hanno provveduto il Vangelo non solo per i credenti di Efeso, ma anche per noi.

Tornando al nostro brano, visto che i credenti di Efeso lo amavano, l'apostolo non voleva che fossero scoraggiati perché egli si trovava in prigione per loro. Perciò, scrive il v.13. Ve lo leggo.

13 Per la qual cosa vi chiedo che non vi scoraggiate a causa delle mie tribolazioni che soffro per voi, il che è la vostra gloria.

Paolo li esorta qui a non scoraggiarsi a causa delle sue sofferenze, ovvero delle tribolazioni che affrontava per loro, perché questa sua sofferenza era per la loro gloria.

In altre parole, le sofferenze di Paolo producevano un frutto eterno, perché portavano alla gloria eterna coloro che Dio salvava tramite il suo ministero, in quanto quelle persone sarebbero state glorificate in Cristo per tutta l'eternità.

Paolo era ben contento di soffrire durante i suoi anni su questa terra, per recare loro quel beneficio eterno e dare gloria a Dio.

Fermatevi a riflettere insieme a me sul punto seguente: Paolo soffriva terribilmente per il Vangelo, ed era pronto a continuare a soffrire, perché teneva sempre in mente il frutto che Dio stava producendo tramite il suo ministero e le sue tribolazioni. Paolo annunciava il Vangelo, nonostante la grande opposizione che incontrava, perché sapeva che Dio aveva un suo popolo, e che Egli avrebbe salvato quelle persone. Chiaramente, Paolo non sapeva mai in anticipo chi Dio avrebbe salvato. Sapeva solo di dover proclamare il Vangelo a tutti, indistintamente.

In alcuni luoghi Dio salvava tante persone, mentre in altri ne salvava poche. Tuttavia ciò non era la responsabilità di Paolo. Egli doveva solamente andare avanti nel proclamare il Vangelo. Come dichiara in 1Corinzi 3, l'apostolo poteva seminare e annaffiare, ma solo Dio poteva dare la crescita.

Ora, occorre chiederci: ci rendiamo conto, e ricordiamo sempre, che Dio opera anche tramite noi quando viviamo per la sua gloria? Vivere per la gloria di Dio, il che comprende proclamare il Vangelo, porta con sé della sofferenza. Ma che immenso privilegio annunciare le verità che portano a manifestare la multiforme sapienza di Dio alle potestà e ai principati nei luoghi celesti! Che privilegio essere usati come strumenti nelle mani di Dio per condurre persone dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla condanna alla gloria eterna!

Di conseguenza, il privilegio che Paolo aveva di soffrire per portare altri alla salvezza è anche il nostro.

Infatti, le sofferenze di Cristo sono ancora da completare, come Paolo scrive in vari brani. Vi leggo 2Corinzi 1:5.

“Poiché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così per mezzo di Cristo abbonda pure la nostra consolazione.” (2Cor 1:5 LND)

Quando soffriamo per Cristo, Cristo fa abbondare la sua consolazione in noi.

In Filippesi 3, Paolo spiega che reputa tutto spazzatura per la gioia di conoscere Cristo. Notiamo che un aspetto del conoscere Cristo è conoscere la comunione delle sue sofferenze. Leggo Filippesi 3:10:

“per conoscere lui, Cristo la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte,” (Fil 3:10 LND)

Inoltre, in Colossesi 1:24, Paolo dichiara di rallegrarsi delle proprie sofferenze patite per quei credenti. Ve lo leggo.

“Ora mi rallegro nelle mie sofferenze per voi, e a mia volta compio nella mia carne ciò che manca ancora alle afflizioni di Cristo per il suo corpo, che è la chiesa,” (Col 1:24 LND)

Tutto ciò che serviva per compiere la salvezza, Cristo Gesù lo ha fatto sulla croce. Però, per condurre alla salvezza varie persone e farle raggiungere la maturità spirituale, servono ancora tante afflizioni da parte dei credenti. In questo senso, mancano ancora afflizioni per completare l'opera della salvezza e della santificazione. Paolo era pronto a soffrire per portare avanti l'opera di Cristo. Paolo viveva per un tesoro eterno.

E voi, vivete per un tesoro eterno? Siete ben pronti a soffrire per completare l'opera di Cristo?

Per natura, consideriamo la sofferenza un male, ma in realtà, quasi tutte le persone soffrono volontariamente per ottenere qualcosa che per loro è più importante della sofferenza stessa. Per esempio, l'atleta deve sottoporre il suo corpo a tanta sofferenza nell'allenamento e nelle gare, ma lo fa volentieri per vincere il premio.

Il soldato deve soffrire ma lo accetta di buon grado per vincere la guerra. I genitori soffrono tanto e in svariati modi, ma sopportano tutto ciò per amore dei figli. L'agricoltore soffre sotto il sole caldo perché fissa lo sguardo in avanti, sulla raccolta. Quindi, la questione non è di soffrire oppure no, si tratta di soffrire per quello che veramente vale più di tutto e che vale eternamente.

Quindi, certo, la sofferenza non è piacevole, ma è il prezzo che paghiamo volontariamente per quello che reputiamo importante per noi, per quello che consideriamo un vero tesoro.

Paolo capiva che non esiste alcun tesoro paragonabile a quello di glorificare Gesù Cristo, nell'essere uno strumento per promuovere il Vangelo e la crescita dei figli di Dio.

Io prego di avere di più quel tipo di cuore, e prego che ciascuno di voi capirà la gioia di essere spesi per Cristo, anche quando ciò comporta delle sofferenze.

Conclusione

Grazie a Dio, Gesù Cristo fu disposto a subire la peggiore delle sofferenze possibili, l'ira di Dio, per potersi salvare un popolo, a cui offrire la vita eterna nella presenza di Dio stesso.

Se tu sei salvato, sei salvato per mezzo delle sofferenze di Gesù Cristo. Se tu non sei salvato, grazie a Dio, puoi essere salvato, riconoscendo di essere veramente un peccatore, e vedendo in Gesù Cristo il tuo Salvatore e Signore.

Per noi che siamo stati salvati, prego che Dio ci farà comprendere sempre di più che la nostra salvezza non serve solamente per il nostro bene, anche se ci produce un bene infinito ed eterno, ma serve per qualcosa di molto più importante, ossia per portare gloria a Dio nei luoghi celesti. La nostra salvezza in Gesù Cristo manifesta alle potestà e ai principati nei luoghi celesti la multiforme sapienza di Dio. Che imperscrutabile sapienza Dio manifesta nella nostra salvezza! O che possiamo,durante tutta la nostra vita, glorificare Dio per quello che Egli ha fatto per noi in Cristo Gesù! O che possiamo comprendere sempre di più la grandezza di questa salvezza!

Infatti, quando il nostro breve soggiorno su questa terra finirà ed entreremo nella presenza di Dio, allora, vedremo senza velo la gloria di Dio e vedremo molto più chiaramente l'immensità della sua sapienza, sapienza che ha provveduto la nostra salvezza. E glorificheremo Dio per tutta l'eternità per questa sua sapienza.

Lodiamo Dio già ora, perché ha trovato il modo di salvarci, soddisfacendo la sua giustizia ed esercitando il suo amore e la sua misericordia verso di noi.

Avendo ricevuto questa salvezza, possiamo anche noi, come Paolo, essere pronti a soffrire, per portare altri alla salvezza! O che possiamo vivere così, in attesa di Cristo!

Amen! Preghiamo.