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Efesini 5:28-30 – Mariti, parte 2

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 14 febbraio 2016, – mdf na –
Parole chiave: marito, mariti, matrimonio, moglie, come amare la propria moglie, Cristo e la Chiesa.

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La vita è piena di rapporti con altre persone. Il rapporto più importante della vita, escludendo certamente quello con Dio, è il rapporto fra un marito ed una moglie. Nel piano di Dio, è un rapporto che dura fino alla morte. È un rapporto così stretto che Dio dichiara che i due diventano una sola carne.

Se questo rapporto va bene, è un’immensa benedizione e fonte di gioia. Se va male, crea terribile sofferenza e dolore.

L’unico modo di avere un matrimonio benedetto è di viverlo secondo i comandamenti di Dio.

Stiamo studiando i comandamenti di Dio che riguardano i ruoli della famiglia, così come li troviamo nell'epistola di Paolo agli Efesini.

Nell'ultimo sermone di Efesini, abbiamo visto che il comandamento principale per il marito è quello di amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa. Lo scopo principale di questo amore, quello per cui noi mariti dobbiamo impegnarci, è quello di aiutare le nostre mogli a crescere nella santità. Certamente, dobbiamo lavorare per provvedere per la nostre famiglie e dobbiamo curarle in tanti altri modi. Però, la responsabilità più grande di noi mariti, l'aspetto centrale del nostro amore per le nostre mogli, è quello di aiutarle a crescere in santità davanti a Dio. Chiaramente, abbiamo bisogno di crescere e perciò non possiamo aiutare le nostre mogli a crescere in santità se non stiamo crescendo noi in santità per primi, camminando umilmente davanti a Dio per conto nostro.

Oggi vogliamo continuare a considerare il brano di Efesini relativo a questo comandamento per vedere altri aspetti dell'amore che deve avere un marito verso la sua propria moglie. Quindi, leggo Efesini 5:25-30:

“25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della parola, 27 per farla comparire davanti a sé una chiesa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile.” (Efesini 5:25-27 LND)
“28 Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, 30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa.” (Efesini 5:28-30 LND)

Amare la moglie come il proprio corpo
(vv. 28-30)

Avendo visto, nei versetti 25-27, il paragone usato da Paolo per far comprendere ai mariti come devono amare la propria moglie, ossia di amarla come Cristo ama la Chiesa, nei versetti 28-30 troviamo un altro paragone, quello di amare la moglie come essi amano il loro proprio corpo. Questo è un paragone che ogni persona può facilmente capire. Ogni marito è chiamato ad amare la propria moglie come ama il proprio corpo. Leggo ancora i versetti 28-30:

“28 Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, 30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa.” (Efesini 5:28-30 LND)

Il marito deve amare la propria moglie come ama il proprio corpo.

Questo brano parte dall'ovvio presupposto che ogni persona ama il proprio corpo. Se ricordate che il vero amore è un impegno per il bene di qualcuno, un impegno che spinge ad agire per promuovere quel bene, allora è chiaro che ognuno ama il proprio corpo in quanto si impegna tanto a curarlo per cercare di stare bene e non male. Perciò, il comandamento dato a noi mariti di amare la nostra propria moglie come amiamo il nostro proprio corpo, ci fa capire, in maniera semplice e diretta, come dobbiamo amarla.

Consideriamo più a fondo questi versetti. Questo brano dichiara che Cristo ama il Suo corpo, che è la Chiesa. Il marito deve imitare l’amore che Cristo ha per la Chiesa, Suo corpo, amando la proprio moglie come il proprio corpo.

Per poter amare le nostre mogli così, dobbiamo considerare come Cristo ama il proprio corpo e come noi amiamo i nostri corpi e, una volta fatto questo, dobbiamo amare la nostra propria moglie allo stesso modo!

È estremamente importante per il marito ricordare che, quando si sposa, diventa una sola carne con la moglie. Amare la moglie è amare se stesso, trascurare la moglie è trascurare se stesso.

Certamente, questo brano non sta dicendo che la cura della moglie dovrà essere identico alla cura del corpo, ma sta parlando del tipo di impegno che questo amore richiede e quanto esso debba essere profondo e costante.

Il punto da capire in questo brano è che, di natura, un uomo è molto attento a riconoscere i bisogni del suo corpo e, una volta individuatili, è altrettanto premuroso ad impegnarsi per provvedere al soddisfacimento di quei bisogni. Orbene, Dio chiede a ciascun marito di essere altrettanto pronto nel riconoscere i bisogni della propria moglie e, poi, di impegnarsi a soddisfarli.

Marito, è importante che tu capisca che tua moglie fa parte di te e tu sei un'unica carne con lei. Allora, considera il fatto che, amando lei, come dice il versetto, stai amando te stesso!

E, perciò, amare la propria moglie vuol dire avere lo stesso impegno e premura nel curarla che si ha nel curare se stessi. Infatti, il versetto dichiara: “Chi ama la propria moglie ama se stesso.”

Questa è una verità che ogni marito deve capire e fare propria. Amare la propria moglie è amare se stessi! A te, marito, voglio dire: “Tua moglie è veramente parte di te, perché Dio ha fatto le cose così e, perciò, se non ami tua moglie, vuol dire che non ami te stesso”.

Quanti meno problemi avremmo nel matrimonio se ogni marito comprendesse e ricordasse sempre che sua moglie fa parte di lui!

Marito, quando ti agiti con tua moglie, ricordati che lei fa parte di te. Non farle del male con le tue parole o con il tuo atteggiamento, perché, facendo così, stai peccando contro di Dio, oltre che contro di lei e stai facendo del male pure a te stesso!

La Cura perfetta e Tenera del Corpo

Per aiutarci a capire come dev'essere l'amore del marito per la propria moglie, nel v.29, Paolo ci ricorda il tipo di cura che un uomo ha per il proprio corpo. Leggo il v.29:

29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa,... (Efesini 5:29 LND).

È totalmente contro natura odiare la propria carne, cioè, il corpo fisico. Non facciamo mai male di proposito alla nostra carne. Piuttosto, ognuno nutre il proprio corpo, ovvero, si impegna a provvedere per i propri bisogni e più che per i soli bisogni. Inoltre, ognuno cura la sua carne teneramente. Per esempio, se hai una ferita, la curi con grande tenerezza.

Pensando al fatto che nessuno odia la propria carne, è anche vero che nessuno ha mai in fastidio la propria carne. Se tu hai un mal di testa, non hai in odio la tua testa perché sta male, piuttosto manifesti una notevole premura per essa e ti adoperi affinché essa non dolga più. Se hai male al tuo piede, non diventi mai impaziente con esso, se si è fatto male. Piuttosto, hai tutta la pazienza del mondo nel cercare di farlo stare meglio. Se hai mal di pancia, non ti agiti con la tua pancia perché ha rovinato la tua serata. Piuttosto, sei paziente con essa e cerchi di curarla e farla stare meglio. Noi cerchiamo sempre di curare il nostro corpo, con ogni dovizia, premura, pazienza e meticolosità, e non ci agitiamo mai contro una parte di esso quando sta male. Siamo, infatti, estremamente pazienti con il nostro corpo in tutte le sue debolezze.

Non solo, quindi, non si odia la propria carne, ma la si nutre e la si cura teneramente. Questo descrive sia quello che si fa, sia il modo in cui si fa ciò. Si nutre la propria carne e ci si impegna a provvedere per tutti i suoi bisogni. È un impegno immenso, un impegno costante, un impegno che viene dal profondo del cuore.

Nutrire descrive il provvedere ai bisogni del corpo. Per esempio, il corpo ha bisogno di cibo. Perciò, ognuno prende, giorno per giorno, un serio impegno nel nutrire il proprio corpo. Ci impegniamo con grande perseveranza, anche quando il farlo ci porta a faticare ed è difficile da compiere. Così, facciamo tutto il necessario per poter nutrire il nostro corpo e siamo costanti e zelanti nel farlo. Mariti, così dobbiamo impegnarci per provvedere per i bisogni delle nostre mogli, non solo i bisogni materiali, ma, ancora di più, i bisogni spirituali ed anche quelli del cuore.

Oltre a nutrire il proprio corpo, ogni uomo cura il proprio corpo. Il nutrire descrive il provvedere il cibo che serve al corpo, mentre il curare descrive il provvedere a tutto il resto. Mi curo quando mi vesto più caldo se sento freddo. Mi curo lavandomi quando mi sento sporco. Mi curo riposandomi quando sono stanco. Mi curo cercando sollievo o prendendo le giuste medicine quando sto male. Se mi sento solo, cerco compagnia. Mi curo provvedendo per ogni mio bisogno e, spesso, lo faccio in modo da provvedermi molto più del minimo necessario. Ogni uomo esercita giornalmente un grandissimo impegno nel curare il proprio corpo e, spesso, tale cura va molto oltre il solo provvedere per i bisogni strettamente necessari, arrivando a provvedere anche per i propri desideri e le proprie preferenze. Quindi, un marito si impegna a nutrire il proprio corpo ed anche a curarlo in tantissimi modi, in ogni maniera in cui c'è bisogno e lo si desidera. Non solo, quindi, ogni uomo nutre e cura il proprio corpo, ma, altresì, lo fa teneramente. Quando io ho una scheggia, cerco di toglierla con grande tenerezza, per farmi il meno male possibile. Quando mi procuro un taglio, cerco di curarlo con tenerezza. Infatti, ognuno cura se stesso con grande tenerezza, in ogni campo della vita.

Allora, il punto da cogliere in tutto questo è che l’amore che Dio comanda al marito di avere per sua moglie comprende il curarla e il provvedere per lei, con lo stesso impegno e cuore che ha nel curare se stesso. Perciò, il comandamento di Dio per ogni marito consiste nell'impegnarsi immensamente nel curare sua moglie in ogni cosa e nel farlo con grande tenerezza.

Tenete ben in mente che la cura deve essere fatta con tenerezza. In Colossesi 3:19 troviamo un comandamento simile, che, però, viene espresso sotto forma di divieto. Ve lo leggo:

“mariti, amate le mogli e non v’inasprite contro di loro.” (Colossesi 3:19 LND)

In questo versetto, Dio comanda al marito di non inasprirsi contro la propria moglie. Questo comandamento, qui riportato come un divieto, esprime lo stesso concetto del curare teneramente che abbiamo visto in Efesini. Quando un marito curerà la propria moglie con tenerezza, non si inasprirà contro di lei.

Alla luce di tutto questo, comprendiamo che l'amore che il marito deve avere per sua moglie sarà un amore paziente, sarà un amore che non trova fastidio nelle debolezze della moglie, né nelle sue cadute. Al contrario, sarà una cura caratterizzata da immensa pazienza, perché è così che il marito cura il proprio corpo.

Ho detto prima che un marito non si arrabbia mai con una delle membra del suo corpo. Se un piede calpestasse un chiodo, il marito non sgriderebbe mai il piede. Piuttosto, lo curerebbe teneramente. Poi, senza mai lamentarsi, prenderebbe il peso che il piede doveva portare e lo caricherebbe sull'altro piede ed, eventualmente, all'occorrenza, si servirebbe anche di un paio di stampelle.

Similmente, quando un marito comprende la realtà del fatto che è una carne sola con sua moglie e che amare e curare la propria moglie è amare se stesso, avrà la stessa tenerezza e premura per la moglie che ha per qualunque parte del suo corpo.

Come il Signore fa con la Chiesa

Leggendo ancora Efesini 5:28,29, notiamo che Cristo fa così con la Chiesa. Cristo è attento a notare ogni bisogno ed a provvedere nel modo migliore per la Chiesa, che è il Suo corpo. Leggo ancora i versetti 28,29:

“28 Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, ” (Efesini 5:28-29 LND)

Notate la frase: “come anche il Signore fa con la chiesa”. Cristo cura la Chiesa perfettamente. Egli è sempre attento ad ogni Suo bisogno e Le provvede sempre la cura giusta.

La cura giusta non è sempre piacevole nel momento in cui viene somministrata. Quando il tuo corpo viene ferito, a volte, la cura che occorre applicare per una sua corretta guarigione non è piacevole, almeno non lo è sul momento. Certe cure sono dolorose, talvolta lo sono anche molto. Ma, allora, perché uno farebbe qualcosa al proprio corpo quando tale cosa crea del dolore? Ovviamente lo fa se sa che, in realtà, nonostante all'inizio rechi dolore, essa porta del bene.

Similmente, Gesù Cristo cura la Chiesa perfettamente. Sa sempre qual è il vero bisogno e si impegna a provvedere sempre la cosa giusta, che porta al vero bene della Chiesa. Così Egli fa con ogni individuo credente.

Per poter Curare, Bisogna Conoscere

Mariti, per poter curare le nostre mogli così, oltre ad un cuore pronto, ci serve qualcos'altro. Ci serve conoscere bene le nostre mogli.

Una parte fondamentale della cura di Gesù Cristo per la Chiesa è di essere sempre ben informato sulla condizione della Chiesa. Non si può curare se non si sa qual è il bisogno. Gesù Cristo sa sempre quali sono i bisogni della Chiesa.

E, perciò, una parte della cura che ognuno di noi mariti deve avere per la propria moglie consiste nell'essere informato di quali sono i suoi bisogni per poi poter provvedere adeguatamente ad essi.

Uomini, dobbiamo impegnarci a conoscere bene le nostre mogli. Dobbiamo impegnarci ad essere al corrente di qual è la situazione di nostra moglie. Dobbiamo capire quali sono i suoi bisogni, quali sono le sue paure, quali sono i suoi pensieri giusti e quali sono quelli sbagliati, quali sono i suoi sogni ed i suoi desideri. Solo così possiamo avere la cura giusta e tenera come quella che Cristo ha per la Chiesa e come quella che noi mariti abbiamo per i nostri propri corpi.

Conoscere bene la propria moglie è fondamentale, come Dio ci comanda in 1 Pietro 3:7. Ve lo leggo:

“similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso più debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.” (1Pietro 3:7 LND)

Una traduzione più letterale, dal greco, della frase che qui è scritta “con la comprensione dovuta alla donna” sarebbe “secondo conoscenza”. Dio comanda al marito di vivere con sua moglie secondo conoscenza, ovvero, il marito deve impegnarsi a conoscere veramente la moglie, per sapere meglio come curarla.

E, quindi, tornando al nostro brano di Efesini 5, per poter curare il corpo teneramente, uno deve conoscere quali sono i bisogni del corpo. Similmente, la cura di Gesù Cristo è fondata su una profonda conoscenza della Chiesa, per capire qual è il Suo vero bisogno. E, perciò, analogamente, per poter curare la propria moglie, un marito deve impegnarsi ad essere veramente al corrente di qual è la sua condizione. Deve, quindi, conoscere bene sua moglie.

Ad ogni marito chiedo: “Che cosa ti serve per conoscere meglio tua moglie?”; e, quando dico conoscere, intendo dire sapere come sta oggi, qual è la condizione del suo cuore oggi. Cioè, in altre parole, ti chiedo: “Come puoi veramente conoscere la condizione attuale di tua moglie, per poterla curare teneramente?”

Passi per Conoscere la Propria Moglie

Cosa serve per conoscere bene la propria moglie?

Prima di tutto, ogni marito deve passare del tempo con sua moglie. Se non passi del tempo con tua moglie, sarà impossibile conoscerla veramente e, così, sarà altrettanto impossibile curarla veramente bene. Però, non basta solo stare nella stessa stanza con lei per conoscerla bene. Bisogna impegnarsi, in quel tempo che si sta assieme, a conoscerla meglio, a conoscere la sua condizione attuale.

E, quindi, serve parlare insieme, bisogna ascoltare attentamente quello che lei dice per capire i suoi pensieri. Bisogna osservarla e notare quando è stanca, quando è scoraggiata e quando è pensierosa. Tutto questo serve per poterla conoscere meglio in modo da poterla curare teneramente.

Ricordate che l’amore più grande che un marito può avere per sua moglie, quello a cui è chiamato, è di aiutarla a crescere in santità. E' per questo che è fondamentale conoscere i suoi pensieri, per poterli indirizzare verso le verità di Dio.

Certamente, una parte essenziale di questo è che anche il marito deve crescere in santità. Se tu non stai crescendo in santità, non sarai in grado di aiutare tua moglie a crescere in santità. Perciò, è fondamentale, per ognuno di noi mariti, non solo conoscere bene la propria moglie, ma anche crescere nel conoscere Gesù Cristo sempre di più personalmente e, di conseguenza, essere più conformati a Lui.

Detto in modo semplice: “Tu, o marito, devi curare te stesso spiritualmente per poter curare davvero tua moglie spiritualmente”.

Ci sono tante applicazioni di questo comandamento. Per esempio, un marito deve essere pronto a riconoscere e confessare i suoi peccati, per poter aiutare la moglie a crescere in questo. Un marito deve impegnarsi a leggere e conoscere la Bibbia, per poter aiutare la moglie ed esserle d'esempio nel fare altrettanto. Un marito deve essere un uomo di preghiera, per poter pregare per la propria moglie ed anche per poterla aiutare a crescere nella preghiera, pregando con lei. Un marito deve essere umile abbastanza da cercare e accettare consigli, per poter aiutare la moglie ad essere così. In ogni cosa, il marito dev’essere, prima di tutto, un esempio per la moglie, un esempio gradito a Dio.

Per curare la moglie, un marito deve sempre ricordare, però, che non può provvedere, da solo, a tutto quello che serve alla propria moglie per crescere. La Bibbia è molto chiara nell'evidenziare che il corpo, cioè, tutta la Chiesa, cresce quanto i membri sono ben legati fra di loro. Allora, una parte della cura che il marito deve avere per la moglie è di aiutarla ad avere buoni rapporti con altri membri di Chiesa, affinché lei possa essere edificata anche da altri credenti. Chiaramente, anche il marito ha bisogno di questi legami. Questo fa parte di curare e nutrire la propria moglie.

Non scoraggiarti

Se tu, come marito, consideri tutto questo onestamente, potresti facilmente esserne scoraggiato, realizzando la tua inadeguatezza nel curare la tua propria moglie così come dovresti. Potresti pure riconoscere che tu stesso lotti contro il tuo proprio peccato, che cadi spesso e che anche tu hai tanto bisogno di crescere.

Ma tutto questo non dovrebbe scoraggiarti, piuttosto, dovrebbe spingerti a riconoscere il tuo bisogno costante di camminare umilmente davanti a Dio, per ricevere da Lui l'aiuto e la forza che ti servono per essere il marito che Dio ti chiama ad essere.

Infatti, Dio non ci lascia mai soli. Quando ci comanda come vivere, Egli stesso è con noi e sta operando in noi con la Sua potenza, per darci la capacità di camminare in ubbidienza ai Suoi comandamenti. Quindi, non scoraggiarti, o marito, piuttosto riconosci la potenza di Dio che opera in te per permetterti di camminare in ubbidienza a quello che Egli ti comanda! Non sei solo. In Cristo Gesù, tu puoi essere questo tipo di marito.

Quindi, guarda a Cristo. Poi, impegnati! Quando cadi, confessa il tuo peccato, senza mezzi termini, e accogli il perdono di Dio. Poi, rialzati e riprendi la strada! Questo porterà alla tua crescita e costituirà anche un esempio per tua moglie, cioè, la tua umiltà e la tua prontezza nel confessare i tuoi peccati è anche un aspetto centrale del curare tua moglie moglie, fornendole un esempio concreto di come bisogna essere per piacere a Dio.

Siamo membri del corpo di Cristo

Torniamo al fatto che al marito è comandato di amare la moglie come il proprio corpo nello stesso modo in cui Cristo ama la Chiesa, il Suo corpo. Leggo ancora il v.29 e poi accludo il v.30:

“29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, 30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa.” (Efesini 5:29-30 LND)

Consideriamo più a fondo le verità che troviamo nel versetto 30 dove troviamo scritto:

“Poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa.”(Efesini 5:30)

Prego che ogni vero credente possa soffermarsi per riflettere sulla profondità di questa dichiarazione. Noi, noi credenti che siamo nati nel peccato e cresciuti peccatori, noi che siamo stati perdonati dai nostri peccati, ora, per la grazia e la misericordia di Dio, siamo stati uniti a Cristo nel battesimo spirituale al momento della salvezza e ora siamo membra del corpo di Gesù Cristo, della Sua carne e delle Sue ossa.

Chiaramente, quando questo brano parla della cura che Cristo ha per il Suo corpo e per la Sua carne, il senso di carne e corpo è spirituale. Paolo usa questa immagine così ricca per farci capire quanto siamo realmente legati a Gesù Cristo! Spesso, la religione presenta Cristo come una figura un po' lontana e distante dall'uomo. Al contrario, la Bibbia ci mostra che Gesù è in un rapporto intimo e molto stretto con i veri credenti e che, in quanto tali, siamo realmente parte di Lui.

Gesù ci considera il Suo corpo, la Sua carne. Perciò, la Sua cura di noi è una cura intima, una cura perfetta, una cura tenera. Gesù non verrà mai meno nella Sua cura di noi. È una cura perfetta, una cura costante, una cura potente, una cura giusta. Ed è una cura fatta sempre con amore. Gesù ci conosce a fondo e sa sempre qual è la cura che ci serve.

Dio chiama noi mariti a considerare la cura di Cristo per i credenti come modello da seguire nel come amare la propria moglie. Però, giorno per giorno, prima ancora di considerare i nostri doveri, è giusto meditare sull'immensità di questa benedizione e gioire profondamente per chi siamo per Gesù Cristo. Essendo noi il corpo di Cristo, essendo membra della Sua carne e delle Sue ossa, possiamo essere tranquilli che Gesù Cristo non ci abbandonerà e non ci trascurerà mai, ma, piuttosto, ci curerà sempre in modo perfetto, finché non ci porterà nella Sua presenza in cielo. Certamente, è giusto pregare per la cura di Dio, ma, allo stesso tempo, è giusto anche ringraziarLo per tale cura.

E, quindi, voglio incoraggiare ogni marito che è in Cristo Gesù a meditare molto sulla cura che riceve da Cristo. Il comandamento di amare la propria moglie è una conseguenza dell'amore che Cristo ha per il Suo popolo, e quindi, per TE, marito che sei in Cristo. Pertanto, quello di amare la propria moglie non è e non deve essere visto come un comandamento gravoso!

Applichiamo tutto questo

Prego che i principi di quello che abbiamo visto oggi siano chiari. Prego che ogni marito possa tenere questi principi bene in mente ed usarli per valutare e guidare il proprio amore per sua moglie.

Uomini, per valutare come stiamo andando nell'amare le nostre mogli, ricordiamoci, prima di tutto, la cura che abbiamo per i nostri corpi, una cura costante, una cura premurosa, una cura secondo il bisogno, una cura fatta con tenerezza! Teniamo in mente la grande pazienza che abbiamo nei confronti dei nostri corpi.

Ricordiamo anche che una base da cui bisogna partire per poter curare la nostra propria moglie è di conoscerla. Tu, marito, devi impegnarti per conoscere bene tua moglie e solo allora potrai curarla con l’amore che Dio ci comanda ad avere.

Ricordiamo che una parte fondamentale della nostra cura per le nostre mogli è di aiutarla a crescere nella santità. Perciò, dobbiamo impegnarci a crescere nella santità noi, riconoscendo e confessando il peccato, ascoltando lo Spirito Santo quando ci parla, sia tramite la lettura, che tramite un insegnamento o l’ammonimento di altri credenti.

Quando viviamo così, allora vedremo Dio all’opera in noi, permettendoci di amare veramente le nostre mogli.

Ricordiamo tutto questo, perché è così che dobbiamo amare e curare le nostre mogli.

Ad ogni marito dico quindi: “Ricordati che tua moglie è parte di te. Dal giorno che siete sposati, DIO stesso vi ha uniti. Siete una carne. Quindi, amare tua moglie è amare te stesso!”

Inoltre, ad ognuno di voi credenti, uomo o donna che sia, marito o moglie che sia, voglio dire questo: “Ricordate che i veri credenti sono il corpo di Cristo. Siamo amati da Lui, curati da Lui ed Egli ci sta preparando per stare nella Sua presenza per sempre!”

Invece, a chi non è in Cristo, voglio rivolgere questo invito: “Non continuare a vivere senza Cristo! Senza Cristo, la vita non ha senso e poi, cosa ancora peggiore, chi non ha Cristo, ha davanti a sé il tormento eterno!”

O che possiamo comprendere sempre di più l'amore di Cristo per noi e vivere noi in base a quell'amore! O che noi mariti possiamo amare le nostre mogli sempre di più, come Cristo ama la chiesa!

Dio volendo, nel prossimo sermone, vedremo alcuni modi pratici che il marito può usare per curare sua moglie. Per ora, prego che possiamo gioire tenendo a mente in chi siamo, cioè in Cristo Gesù il Signore!