Aiuto Biblico

Colossesi 1:9-13: per cosa pregare

sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 5 maggio, 2010
parole chiave: Come pregare, la preghiera, come fare la volontà di Dio, crescere, combattere la carne.

Audio:

Vi leggo delle parole di Gesù così come sono riportate in Giovanni 10:10 e vi chiedo se potete dire che la vostra vita è veramente conforme ad esse:

“Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” (Giovanni 10:10 LND).

La vostra vita è davvero così? Delle volte, e purtroppo spesso, capita che la vita cristiana non sembra essere una vita abbondante di benedizioni. Perché? Perché così spesso la vita cristiana sembra qualcosa di pesante, anziché una vita abbondante, piena di gioia?

Ci sono tanti motivi che causano tutto questo, ma uno dei motivi principali è perché non chiediamo. Ricordate la verità contenuta in Giacomo 4:2:

“Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate.” (Giacomo 4:2 LND).

Non abbiamo perché non domandiamo. Però, delle volte, domandiamo ma non riceviamo. Perché? Troviamo la risposta alla domanda contenuta in questo versetto in quelli immediatamente ad esso seguenti. Leggo Giacomo 4:2,3:

“2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2-3).

Per avere una vita abbondante, una vita in cui la nostra gioia trabocca, dobbiamo pregare. Però, non è sufficiente pregare chiedendo qualsiasi cosa. Piuttosto, dobbiamo pregare secondo la volontà di Dio, dobbiamo saper chiedere le cose giuste.

Stasera vorrei esaminare con voi una preghiera che ci mostra ciò per cui dobbiamo pregare. In questa preghiera l'apostolo Paolo sta pregando per i credenti di Colosse. Quello che egli prega per loro è ciò che praticamente serve anche a noi. Quindi consideriamo attentamente questa preghiera per riconoscere come pregare meglio per noi stessi e per gli altri, chiedendo a Dio quello che veramente serve, quello che porterà gloria a Dio e grande bene a noi e a coloro per cui preghiamo.

Questa preghiera la troviamo appunto in Colossesi 1:9-12. Ve lo leggo:

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio, 11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia, 12 rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce.” (Colossesi 1:9-12 LND).

Consideriamo ora questa preghiera, partendo dall'inizio di essa.

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo,

Che cosa aveva sentito Paolo di loro?

Troviamo la risposta nei versetti 4 e 5 di questo capitolo, versetti che vi leggo:

“4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e del vostro amore verso tutti i santi, 5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell’evangelo,” (Colossesi 1:4-5 LND).

Paolo aveva sentito parlare della loro fede in Cristo Gesù, ovvero dei frutti della loro fede, perché la fede in sé non si vede. Infatti è possibile riconoscere la fede dai frutti che essa produce. Quando abbiamo vera fede, camminiamo in ubbidienza e, anziché credere ai nostri ragionamenti, crediamo a quello che Dio dichiara. In realtà tutti viviamo per fede. La domanda sta in che cosa o in chi abbiamo fede. Abbiamo fede nei nostri ragionamenti, nei ragionamenti degli altri, oppure abbiamo fede in Dio e in quello che Egli dichiara?

Noi abbiamo fede in quello che crediamo ci porterà ad avere un cuore soddisfatto. Questi credenti di Colosse credevano che solo Dio poteva soddisfare il loro cuore e perciò questa loro fede si manifestava nelle scelte della loro vita. Paolo aveva sentito di come vivevano e per questo poteva dire che aveva sentito parlare della loro fede in Cristo Gesù.

Inoltre Paolo aveva sentito parlare del loro amore per tutti i santi. Anche in questo caso si tratta non dell'amore in sé, che è invisibile, ma del frutto che il vero amore produce. Il vero amore produce sempre un impegno, un impegno per il bene della persona amata. Quindi è ovvio che Paolo aveva sentito parlare dei loro impegni finalizzati a promuovere il bene di altri santi, ovvero di altri credenti. In un'altra epistola Paolo usa il termine la fatica del loro amore.

Poi Paolo menziona la loro speranza: i colossesi non speravano in cose di questa vita, non speravano in quello che soddisfa la carne, ma piuttosto speravano nelle promesse di Dio, nell'eredità celeste, nello stare con Dio per tutta l'eternità.

Per queste cose, avendo sentito di come stavano camminando bene, Paolo poteva pregare per loro affinché potessero crescere come si conveniva.

Tu in cosa stai sperando, giorno per giorno? In cosa hai sperato oggi?

Paolo aveva sentito queste cose di loro. Che cosa hanno sentito gli altri di te?

Non cessiamo di pregare per voi

Qui vedo un potente esempio di cosa vuol dire essere costante nella preghiera. L'apostolo Paolo aveva una vita estremamente piena, con tantissimi impegni, curava tantissime chiese, si prendeva cura di tante persone. La sua vita era interamente dedicata alla gloria di Dio e al bene degli altri. Eppure poteva dire, non solo a questa Chiesa, ma anche ad altre Chiese, che non cessava di pregare per loro. Noi pensiamo spesso a quanto Paolo era attivo. Paolo era attivo, si affaticava giorno e notte. Però Paolo era anche un uomo di preghiera.

Ho poco da dire ancora riguardo a queste parole, se non solo che anche noi abbiamo bisogno di crescere nell'essere uomini e donne di preghiera. Dio opera in risposta alle nostre preghiere. Stiamo noi pregando in modo da poter sperare nelle risposte di Dio?

e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale,

Arriviamo ora al cuore di questa preghiera di Paolo. Leggo ancora il v.9:

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale” (Colossesi 1:9-10 LND).

Qui arriviamo al contenuto della preghiera di Paolo. Questo è il cuore del nostro brano, ciò su cui dobbiamo assolutamente focalizzare la nostra attenzione. Che cos'è che Paolo prega per questi credenti? Questa preghiera non si trova nella Bibbia per caso. Dio ci ha dato questo brano per insegnarci meglio come anche noi dobbiamo pregare.

Paolo prega che questi credenti potessero essere ripieni della conoscenza della volontà di Dio.

Di natura, non conosciamo la volontà di Dio. Di natura, la nostra volontà è diversa dalla volontà di Dio. Non basta una lettura della Bibbia per capire la volontà di Dio. Abbiamo bisogno di pregare così come fa Paolo in questi versi affinché lo Spirito Santo ci faccia essere ripieni della conoscenza della volontà di Dio. Acquisiamo questa conoscenza tramite la sapienza e l'intelligenza spirituale che sono doni dello Spirito Santo e non qualcosa che otteniamo naturalmente. Lo studio della Bibbia è la parte centrale, ma serve anche l'opera dello Spirito Santo nei nostri cuore per farci veramente comprendere le verità di Dio.

Ricordate quanto scritto in 1Corinzi 2:13-15:

“13 Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali. 14 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. 15 Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno.” (1Corinzi 2:13-15 LND).

10 perché camminiate in modo degno del Signore,

Perché ci serve questa conoscenza? Perché ci serve essere ripieni della conoscenza della volontà di Dio?

La risposta sta nel v.10. Leggo i vv.9,10:

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9-10 LND).

Perché solamente così possiamo camminare in modo degno del Signore. Solamente se conosciamo la volontà di Dio possiamo vivere in modo degno di Lui. Non basta la buona volontà, non basta la sincerità, ma è necessario che cresciamo in conoscenza, ovvero ci serve anche la conoscenza della Sua volontà. Non è difficile capire questo fatto perché è ovvio che, se non conosciamo la volontà di Dio, espressa unicamente nella Sua Parola, è impossibile camminare conformemente ad essa.

Quindi Paolo inizia la sua preghiera chiedendo che possiamo essere ripieni della conoscenza della volontà di Dio, il che richiede intelligenza e sapienza spirituale, doni che ci vengono elargiti dallo Spirito Santo e che, per natura, non possediamo.

Avere questa conoscenza della volontà di Dio serve per poter camminare in modo degno del Signore, ovvero per camminare secondo la Sua volontà in ogni aspetto della vita. Essendo stati salvati a caro prezzo, apparteniamo a Dio e la nostra vita dovrebbe essere totalmente dedicata, in ogni suo aspetto, alla Sua gloria.

Se non viviamo secondo la volontà di Dio in ogni campo della vita, il nostro cammino non è degno del Signore, piuttosto, esso va contro Dio.

Infatti, Gesù Cristo dichiara, in Luca 6:46:

“Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?” (Luca 6:46 LND).

Non camminare secondo la volontà di Dio in ogni dettaglio della vita vuol dire essere in opposizione a Dio.

È dunque per questa ragione che dobbiamo piuttosto camminare in ogni cosa secondo la Sua volontà, il che vuol dire combattere contro la nostra carne, giorno per giorno. Per fare tutto ciò che è conforme alla volontà di Dio, dobbiamo rinnegare la nostra volontà, quella che ci viene dettata dalla nostra carne. Questo è il punto del discorso di Gesù riportato in Marco 8:34,35:

“34 Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua 35 perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà.” (Marco 8:34-35 LND).

per piacergli in ogni cosa,

Il versetto 10 continua e dichiara: “perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa”. Paolo prega che possiamo conoscere la volontà di Dio per poter camminare in modo degno di Lui. Viviamo in modo degno di Dio quando viviamo per piacere a Dio in ogni cosa.

Ascoltatemi: questo è un insegnamento duro perché esso si oppone duramente alla carne, cioè a quello che desideriamo e facciamo naturalmente. Per natura, non vogliamo piacere a Dio in ogni cosa, ma vogliamo piacere a noi stessi. Vogliamo agire in un modo che piace a noi, vogliamo trovare la soluzione alle nostre faccende quotidiane secondo come piace a noi, vogliamo vivere giorno per giorno in un modo che piace a noi. Invece, tramite quello che Paolo dice in questo brano, come pure in tanti altri, Dio ci insegna a vivere in modo da piacerGli in ogni cosa. In altre parole, Dio ci insegna a fare la Sua volontà, non la nostra.

Ricordate la preghiera di Gesù Cristo nel giardino di Getsemani, così come viene riportata negli vangeli di Matteo e Luca:

“E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu".” (Matteo 26:39 LND).
“dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua".” (Luca 22:42 LND).

O fratelli e sorelle, vivere in modo da piacere a Dio in ogni cosa vuol dire vivere in modo da non piacere alla nostra carne in ogni cosa! Finché siamo in questo corpo, la nostra carne avrà desideri diversi da quelli dello Spirito di Dio che abita in noi.

Pertanto, o seguiamo i desideri della carne, dando piacere alla nostra carne, oppure camminiamo secondo la guida dello Spirito di Dio, piacendo a Dio in ogni cosa. Non c'è via di mezzo, proprio come sta scritto in Galati 5:16-17:

“16 Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.” (Galati 5:16-17 LND).

portando frutto in ogni opera buona

Quando viviamo in modo degno di Dio, conoscendo la Sua volontà così come ci è nota dalla Sua Parola, vivendo in modo da piacere a Lui in ogni cosa, allora viviamo in modo da portare frutto in ogni opera buona!

Infatti, Dio ci ha salvati per grazia, non per opere nostre. Però, ci ha salvati affinché compissimo le buone opere che Dio ha precedentemente preparate per noi. Questa è la verità che viene dichiarata chiaramente in Efesini 2:8-10:

“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.” (Efesini 2:8-10 LND).

Lo scopo della vita cristiana è di portare il frutto, frutto in ogni opera buona. In altre parole, dovremmo vivere in modo da portare frutto giorno per giorno. Questo dovrebbe essere lo scopo della nostra vita.

Quanto è diverso questo da quello che è normale fare seguendo i desideri della carne. Nella carne vogliamo vivere per noi stessi, vogliamo vivere per godere la vita terrena. Vivere per portare il buon frutto va contro la carne. Eppure, vivere per portare frutto in ogni opera buona è lo scopo della nostra vita in Cristo Gesù. Qualunque altra vita è una vita condotta per soddisfare la carne ed è una vita che non produce buone opere, cioè i buoni frutti della fede, ragion per cui è una vita sprecata!

e crescendo nella conoscenza di Dio,

La vita che dà piacere a Dio è una vita in cui non solo stiamo portando frutto in ogni opera buona, ma stiamo crescendo costantemente nella conoscenza di Dio.

Quanto è importante conoscere Dio sempre di più?

Ricordate quello che Gesù Cristo dichiara in Giovanni 17,, nella preghiera prima degli avvenimenti che portavano alla Sua crocifissione, ovvero che conoscere Dio è il cuore della vita eterna. Leggo le sue parole:

“1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, l’ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato,” (Giovanni 17:1-3).

Conoscere Dio è la vita eterna. La cosa più meravigliosa del cielo sarà proprio il fatto di conoscere Dio. Infatti, più conosciamo Dio, più fede e gioia avremo. Più conosciamo Dio, e più conosceremo la Sua cura, la Sua potenza e il Suo amore per noi.

Però non possiamo crescere nella conoscenza di Dio senza camminare come abbiamo già letto, vivendo per piacere a Lui in ogni cosa, vivendo per fare la Sua volontà in ogni cosa, vivendo per compiere opere buone in ogni cosa.

In altre parole, conoscere Dio non è qualcosa che riguarda solo l'intelletto. Uno che vuole soddisfare la propria carne può studiare la Bibbia quanto vuole, può capire di più di Dio a livello intellettuale, ma non avrà vera conoscenza di Dio. Saprà più fatti di Dio, ma non crescerà in conoscenza e quindi non vivrà un sempre più profondo rapporto con Dio.

11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza,

È chiaro che vivere così, combattere costantemente la carne, rinnegarsi, vivere per piacere a Dio anziché alla carne, non è facile. È una guerra, una battaglia da condurre ogni giorno. Ma non è una battaglia che dobbiamo combattere da soli. Infatti, quando noi ci adoperiamo per vivere così, quando questo è il nostro desiderio, allora troveremo che siamo fortificati, dalla potenza di Dio, come leggiamo nel v.11:

“fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia,” (Colossesi 1:11 LND).

Un vero credente che cammina in sottomissione a Dio sarà fortificato con ogni forza, e qui s'intende la forza di Dio, perché lo sarà secondo la Sua gloriosa potenza, seconda la gloriosa potenza di Dio!

Ecco perché Paolo dichiara in Filippesi 4:13:

“Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.” (Filippesi 4:13 LND).

Io posso ogni cosa, io posso combattere la mia carne, io posso rinnegare la mia stessa carne e vivere per piacere a Dio in ogni cosa, in Cristo che mi fortifica. Questa è la meravigliosa verità di questo versetto.

Perciò, caro credente, non scoraggiarti a causa della difficoltà della battaglia. Piuttosto rivolgiti a Dio per ricevere da Lui la potenza che serve per avere vittoria.

per ogni perseveranza e pazienza,

Serve essere fortificati dalla potenza di Dio per poter avere perseveranza e pazienza.

Perseverare significa restare costanti, non sviarsi, andare sempre diritti senza girare né a destra né a sinistra, nonostante le difficoltà e i dolori.

Pazienza significa sopportare a lungo, sopportare offese e ingiustizie senza nutrire propositi di vendetta, ben consapevoli del fatto che essa spetta a Dio e solo a Dio.

Per vivere così, dobbiamo essere fortificati dalla potenza di Dio. Per vivere così dobbiamo rinnegarci, dire no alla carne e vivere per piacere a Dio in ogni cosa.

con gioia,

Quando siamo fortificati da Dio, quando viviamo per piacere a Lui in ogni cosa, allora, anche in mezzo alle difficoltà, vivremo con gioia.

Ricordate che la gioia è un frutto dello Spirito Santo. Non è qualcosa che possiamo produrre in noi stessi, non rientra nemmeno lontanamente nelle nostre capacità naturali. Non troviamo la gioia nel mondo. La gioia viene da Dio quando siamo riempiti dallo Spirito Santo. E quand'è che siamo riempiti dallo Spirito Santo? Quando noi viviamo secondo quello che Paolo prega in questa preghiera. In altre parole, noi avremo la vera gioia quando noi viviamo piacendo a Dio in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona, fortificati dalla Sua gloriosa potenza.

Quanto il peccato è ingannevole! Esso ci promette tanto, ma non può mai soddisfare il cuore. Non può mai darci la vera gioia, quella gioia che è duratura e prescinde dalle circostanze della vita e del momento. La vera gioia arriva da Dio solo!

12 rendendo grazie a Dio e Padre,

Vivendo così, dobbiamo ovviamente abbondare nel ringraziamento a Dio. Leggo i vv.11,12:

“11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia, 12 rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce.” (Colossesi 1:11-12 LND).

La vita in Cristo è una vita in cui rendiamo grazie al nostro Dio e Padre. Quanto è importante che viviamo una vita in cui stiamo ringraziando Dio giorno per giorno. Ogni buon dono viene da Lui. Egli ci ha salvati per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Abbiamo la vita eterna con Dio per mezzo di Cristo Gesù. Quanto è importante ringraziare Dio per questo!

Chiaramente, capire questo è un discorso, viverlo è tutt'altro discorso. Perciò vi chiedo: voi abbondate nel ringraziamento a Dio? In mezzo alle prove, riconoscete la cura di Dio, vi ricordate che Egli è in perfetto controllo di ogni cosa e gestisce tutto in modo che tutto cooperi per il vostro bene?

Non possiamo avere la gioia di Dio se non viviamo ringraziando Dio giorno per giorno.

che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce.”

Qui, nel v.12, Paolo ci spiega il motivo per cui possiamo ringraziare Dio ogni giorno, in ogni circostanza. Leggo di nuovo il v.12:

“12 rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce.” (Colossesi 1:11-12 LND).

Per mezzo di Cristo Gesù, Dio ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Noi eravamo nelle tenebre. Eravamo perduti, sotto condanna eterna, senza speranza, spiritualmente morti. Eravamo condannati alle tenebre per tutta l'eternità. Meritavamo quella condanna perché eravamo di natura e di pratica solo peccatori.

È impossibile per chiunque diventare degno della salvezza. È stato Dio a renderci degni di partecipare alla sorte dei santi della luce. Dio lo ha fatto mandando Gesù Cristo, Colui che non ha conosciuto peccato, e lo ha fatto diventare peccato per noi, in modo che noi diventassimo giustizia di Dio in Cristo. Questa è la verità che leggiamo in 2Corinzi 5:21:

“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2Corinzi 5:21 LND).

Che Dio ci aiuti a non dimenticare mai che siamo salvati perché Dio ha preso il nostro peccato, lo ha caricato in Gesù Cristo e ha coperto noi con la giustizia di Cristo. Noi eravamo morti nei nostri peccati e Dio ci ha vivificati.

Applicazione

Perché Dio ci ha dato questa preghiera? Solo per capire come Paolo pregava? No di certo! Piuttosto, questa preghiera serve soprattutto per aiutare noi a capire come pregare meglio.

Cari fratelli, questa preghiera serve a noi come modello per capire meglio come pregare. Infatti, questa è un'applicazione della preghiera che noi chiamiamo il Padre nostro. In essa chiediamo a Dio che faccia sì che la Sua volontà sia fatta e che il Suo regno venga. Quando noi preghiamo di poter piacere a Dio in ogni cosa e di portare frutto in ogni opera buona, stiamo vivendo le verità contenute nel Padre nostro.

Preghiamo così: Padre celeste, riempici della conoscenza della Tua volontà, donandoci ogni sapienza ed intelligenza spirituale in modo da poterTi piacere in tutto quello che facciamo, camminando conformemente al Tuo insegnamento. Dacci ogni giorno le forze che ci occorrono secondo la Tua gloriosa potenza, per essere perseveranti e pazienti nel nostro cammino e metti nei nostri cuori sincera e profonda gratitudine per l'opera Tua nella nostra vita e per averci chiamati a condividere la sorte dei santi. Amen!