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Fino alla fine - Apocalisse 2:8-11

filename: 66-02-08.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Apocalisse 2:8-11, parte di una serie su Apocalisse, per RO, 8 novembre, 1998, di Marco deFelice

Non sempre le cose sono come sembrano. Spesso nella vita, quello che sembra essere una sconfitta non è sempre una vera sconfitta. Ci sono state tante situazioni durante le guerre in cui sembrava che uno vinceva, però alla fine, il risultato era il contrario. Non possiamo valutare sempre le cose da come sono in un certo momento.

Nella Bibbia abbiamo tanti esempi in cui, quello che sembrava essere una sconfitta, dopo si rivelò essere una grande vittoria. Quando viviamo per il Signore la cosa più importante è non arrendersi, ma di continuare ad avere fede in Dio. Egli sa quello che fa.

Chi si ricorda di qualche esempio nella Bibbia in cui quello che sembrava essere una sconfitta diventò una grande vittoria?

Vi do due esempi subito: Uno è Giuseppe in Egitto. Ricordate come Giuseppe, uno dei dodici figli di Giacobbe, arrivò in Egitto come schiavo e poi dopo, fu ingiustamente accusato di adulterio e dovette soffrire in prigione per vari anni? Però, Dio trasformò il male in bene, fece diventare Giuseppe il secondo più potente di tutto il regno d’Egitto. Tramite lui, tutta la sua famiglia fu salvata dalla carestia.

Ecco l’altro esempio: Ricordate quando il popolo d’Israele stava lasciando l’Egitto ed erano circondati da montagne da tutti i lati, il mare davanti e dietro l’esercito di Faraone. Apparentemente avevano perso tutto. Apparentemente non c’era più speranza. Però, Dio aveva un altro piano ed Egli trasformò la sconfitta in grande vittoria. Egli aperse il mare e Israele lo attraversò su terra asciutta. Però, quando l’esercito di Faraone cercò di seguirli, Dio chiuse il mare, e i soldati furono annegati.

Ci sono tanti altri esempi nella Bibbia. Nel NT, in Atti, vediamo che Satana voleva fermare la crescita della giovane chiesa. Allora Satana, usandosi del re, mandò una grande persecuzione sulla chiesa che si trovava in Gerusalemme.

Leggiamo il risultato:

Atti 8:1-4 E Saulo approvava la sua uccisione. Vi fu in quel tempo una grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. 2 Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui. 3 Saulo intanto devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne, li metteva in prigione. 4 Allora quelli che erano dispersi se ne andarono di luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola. 5 Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo.

Avete visto l’opera di Dio? I membri della chiesa furono dispersi a causa della persecuzione, ma anziché distruggere la chiesa, come Satana aveva pensato, questa fu usata da Dio per diffondere molto di più il messaggio del vangelo.

Allora è molto importante che non ci lasciamo scoraggiare quando le cose vanno male, perché Dio è all’opera e la cosa più importante non è solamente come vanno le cose al momento, ma come finiscono.

Oggi, vogliamo continuare a considerare le lettere che troviamo in Apocalisse 2 e 3 e che Cristo mandò alle sette chiese. La settimana scorsa, abbiamo considerato la lettera da Cristo alla chiesa di Efeso. Abbiamo visto che era una chiesa molto fedele alla parola di Dio, molto impegnata nelle opere per Cristo e molto attenta a conoscere e seguire la vera dottrina. Però, nonostante tutte queste buone qualità, Cristo aveva una forte critica contro di loro: avevano abbandonato il loro primo amore. In altre parole, avevano perso lo zelo iniziale per Cristo e per i fratelli. Allora, quel messaggio è un avvertimento per noi di non sbagliare e ad avere la dottrina giusta, né di non mancare ed essere impegnati nelle opere per Cristo, ma oltre a quello, è un avvertimento per noi di badare bene al nostro amore l’uno per l’altro e soprattutto per Dio.

Oggi, vogliamo considerare la seconda lettera di Cristo: la lettera alla chiesa di Smirne. È una lettera breve ma importante. Leggiamo questa lettera, che troviamo in Apocalisse 2:8-11.

8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.

Come Cristo si identificò

Quando consideriamo il messaggio di questa lettera, è molto importante considerare come Cristo si identifica con questa chiesa che aveva sofferto molto e che doveva ancora soffrire. Egli dichiara di Sé: “Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita.”

Gesù Cristo è il primo e l’ultimo, cioè Egli è eterno, non cambia mai. Quando ci troviamo nella sofferenza è importante ricordare che la nostra situazione può cambiare di giorno in giorno, ma il nostro Signore non cambia mai.

Però, c’è un altro aspetto di Cristo molto importante. Egli è Colui che fu morto e tornò in vita. Cosa dice, questo fatto di Cristo, per quanto riguarda la sofferenza che potremmo incontrare durante il nostro soggiorno in terra? Questo fatto ci ricorda che anche Cristo doveva soffrire, ma che la Sua sofferenza ha portato un meraviglioso frutto, il frutto della salvezza che è la vita eterna per chi riceve Cristo per fede. La Sua sofferenza fu trasformata in gloria.

Questo serve per esempio a noi, di come Dio permette la nostra sofferenza, per procurarci una gloria eterna.

la situazione di questa chiesa

Adesso, consideriamo quale era la situazione di questa chiesa. Prima di tutto, vorrei farvi notare che Cristo non aveva niente di negativo da dire a questa chiesa.

Leggiamo v.9

Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.

Quale era la situazione di questa chiesa? Cristo menziona sempre le cose più importanti di una chiesa. Allora, cosa menziona qui? Egli parla della loro tribolazione, la loro povertà e come aveva ricevuto calunnie.

Consideriamo queste cose. Molto spesso, queste cose fanno parte della chiesa che veramente segue Cristo. Perciò, molto spesso, fanno parte della vita di chi veramente segue Cristo.

Tribolazione

Prima di tutto, parliamo della tribolazione. La parola “tribolazione” vuol dire “essere schiacciato”. Il senso principale è “una situazione che mette pressione su una persona, in senso spirituale o mentale”. Sono problemi che pesano. Però, nel contesto di questo brano, Cristo non parla solamente di problemi qualsiasi, ma di problemi legati alla nostra fede. Cioè, tutte le persone nel mondo hanno problemi. Cristo sta parlando dei problemi che sono provocati dalla nostra fede in Lui.

Chiaramente, le situazioni che mettono pressione e i problemi che pesano tanto, non sono piacevoli. Anzi, la parola tribolazione indica qualcosa di difficile, dolorosa e pesante da sopportare.

Cristo dichiara alla chiesa di Smirne che Egli conosce la loro tribolazione. In altre parole, anche nei momenti di difficoltà e tribolazione, Cristo non li aveva abbandonati. Egli era sempre là con loro, curando loro, sostenendo loro. Egli conosce ogni dettaglio di ogni tribolazione che possiamo mai avere.

Forse tu hai una situazione di tribolazione nella tua vita in questo momento. Se non adesso, forse hai già passato un periodo di tribolazione a causa della tua fede in Cristo, o forse passerai un tempo di tribolazione. La cosa importante da ricordare è che Cristo sarà con te. Egli è fedele da curarci. Però, ascoltiamo il resto del suo messaggio a questa chiesa, per capire un altro motivo per cui non dobbiamo scoraggiarci quando abbiamo tribolazione.

Povertà

Cristo dichiara alla chiesa di Smirne che conosce la loro tribolazione, e anche la loro povertà.

Probabilmente, la tribolazione dei credenti in questa chiesa comprendeva anche persecuzione che provocava situazioni in cui perdevano i loro beni. Per esempio, forse vari di loro avevano perso il loro lavoro a causa della loro fede in Cristo. Forse alcuni erano artigiani, e avevano perso tanti clienti quando si seppe che seguivano Cristo. L’apostolo Giovanni qui non lo dice, ma sappiamo che questo succede spesso nel mondo.

Leggiamo quello che viene detto ai credenti in Ebrei 10:34

Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura.

Ci sono delle volte che i credenti possono venire derubati a causa della loro fede in Cristo. Che esempio questi credenti in Ebrei, che accettarono con gioia la ruberia dei loro beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura. Il segreto di poter agire così era di tenere i pensieri e il cuore sulle cose eterne, non sulle cose sulla terra.

Spesso, seguire Cristo vuol dire essere povero dei beni di questo mondo. Ascoltiamo qualche brano:

Giacomo 2:5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?

Pensate con me per qualche minuto. Perché seguire Cristo spesso vuol dire aver meno beni di questo mondo?

Pensateci: Chi avrà più soldi: chi paga sempre l’IVA, o chi riesce spesso a risparmiare il’20 percento? Chi avrà più beni, chi dà volentieri e con generosità per l’opera di Dio, come insegna Dio, o chi tiene per sé i suoi averi? Quale famiglia avrà più beni: Quella dove la moglie lavora nonostante un buon stipendio del marito, oppure quella famiglia che riesce, con tanti sacrifici, a lasciare la moglie a casa in modo che lei può dedicarsi al marito e ai figli, avendo più tempo per aprire la casa e parlare di Dio con altri?

Quando una chiesa è composta da membri che veramente seguono Cristo con tutto il cuore, di solito, avranno meno beni di quanti ne hanno altri intorno a loro.

Allora, si potrebbe dire che sono poveri dei beni di questo mondo.

Vedendo questo, però, è molto importante che notiamo quello che Cristo dichiara a questa chiesa.

v.9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco)

La povertà economica non è il vero metro di paragone. Quello che importa è lo stato spirituale. Cristo dichiara a questa chiesa che, nonostante erano poveri economicamente, in verità erano ricchi. Questi credenti avevano una ricchezza che vale molto più dei beni materiali. Avevano una grande ricchezza spirituale.

Ebrei 10:34 Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura.
Giacomo 2:5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?

La vera ricchezza non sono i beni materiali che il mondo offre. Ascoltiamo le parole di Cristo in Matteo 6:19-21

19 «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; 20 ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. 21 Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.

La vera ricchezza è la ricchezza spirituale.

È impossibile seguire Cristo con tutto il cuore e cercare anche di avere i beni del mondo. Non dico che è impossibile avere dei beni, perché delle volte, Dio opera in modo che qualche credente abbia tanti beni. Ma in quei casi i beni il credente, non deve tenerli per sé, ma deve gestirli per il regno di Dio. Notiamo 1Timoteo 6:19-21

17 Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo; 18 di far del bene, d’arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare, 19 così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per l’avvenire, per ottenere la vera vita.

Allora come credenti, non dobbiamo preoccuparci di quanti beni abbiamo. Tutto quello che abbiamo ci è stato dato da Dio per gestirlo per la Sua gloria. Dio ha promesso che chi cerca prima il Suo regno, Egli provvederà a tutto il necessario per la sua vita. Oh! Che possiamo essere una chiesa di persone ricche della vera ricchezza.

Calunnie da altri

Un’altra cosa che Cristo osserva in questa chiesa, sono le calunnie che sono state fatte contro di loro. Leggiamo ancora il brano: Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.

Secondo il vocabolario, calunnia vuol dire: “dicerie o imputazione coscientemente falsa e diretta a menomare l’integrità morale o la reputazione altrui”. In altre parole, le calunnie sono attacchi verbali contro la persona stessa, contro la sua integrità morale o la sua reputazione.

Gesù Cristo è stato calunniato: Per esempio, i Farisei Lo accusavano di compiere miracoli per il potere di Satana. L’Apostolo Paolo fu calunniato: È stato accusato, falsamente, di essere un falso apostolo e di predicare per interessi personali. Entrambi erano false accuse.

Chi veramente segue Cristo probabilmente sarà calunniato durante la vita. Dio preavvisa i Suoi figli di questo in tanti brani. Un esempio è 1Pietro 4:3-5

3 Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche. 4 Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi. 5 Ne renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti.

Dobbiamo aspettarci le calunnie. La cosa importante diventa: come le viviamo. Sicuramente, è doloroso quando siamo attaccati falsamente. È difficile accettare quando la nostra reputazione viene attaccata. Però, Gesù c’ insegna come dobbiamo reagire quando ci troviamo ad essere il bersaglio di false accuse e calunnie a causa della nostra fede in Cristo.

Matteo 5:10-12 10 Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. 11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.

Per la grazia di Dio, possiamo non solo sopportare le calunnie, gli insulti e gli attacchi verbali, ma possiamo avere motivo di rallegrarci e giubilare, perché a causa di questi attacchi verbali, abbiamo un grande premio in cielo. Gli attacchi durano poco, il premio durerà per tutta l’eternità. Quando facciamo questo paragone, gli attacchi fanno poco male, in confronto alla grandezza del premio celeste che ci producono.

da dove vengono le calunnie

Sarebbe utile considerare da dove possono venire le calunnie che possiamo ricevere per la nostra fede in Cristo.

Leggiamo ancora v.9.

Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.

Chi sono quelli che hanno lanciato le calunnie contro i membri della chiesa di Smirne? Erano persone che si dichiaravano Giudei, ma non erano veri Giudei, infatti, erano una sinagoga di Satana.

Un po’ di spiegazione per aiutarci a capire meglio questo brano. È molto importante che ricordiamo che i Giudei erano e sono il popolo di Dio. Prima dell’arrivo di Cristo sulla terra, era l’unico popolo di Dio. Adesso tramite il vangelo, chiunque crede veramente in Cristo, solo e completamente per la Sua salvezza viene salvato, e diventa parte del popolo di Dio. Però, la Bibbia dice chiaramente, che i Giudei rimangono ancora il popolo di Dio, cioè, fanno ancora parte del piano di Dio.

Impariamo però, nel NT, che un vero giudeo è uno che non lo è solo per sangue, ma anche per fede, praticamente un vero giudeo è un giudeo anche spiritualmente.

Romani 2:28,29 28 Giudeo infatti non è colui che è tale all’esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio.

Allora, quando Cristo dice che questi si dichiarano Giudei, ma non erano veri Giudei, non vuol dire necessariamente che non erano Giudei di razza, ma che non erano Giudei spiritualmente. Infatti ovviamente, erano religiosi. Ma non seguivano Dio, nonostante la loro religione. Cristo annuncia che anziché seguire Dio, in realtà seguivano Satana. La loro sinagoga era una sinagoga di Satana.

Vediamo in tutto il NT che chi attacava Cristo, Paolo, e i credenti per lo più non erano pagani, ma erano persone religiose, che di nome erano seguaci di Dio, ma di fatto erano seguaci di Satana.

La situazione oggi non è cambiata di molto. Anche oggi, spesso sono persone religiose che lanciano calunnie e attacchi contro chi veramente segue Cristo. I King ci hanno scritto dicendo che le suore in quel luogo, stanno sparlando contro loro, cercando di convincere i bambini della zona di non frequentare il “Club dei Bambini” dove i King insegnano ai bimbi di Cristo. Cioè, i credenti di SMS stanno subendo calunnie, a causa del fatto che cercano di proclamare la verità del vangelo.

Allora, anche noi possiamo aspettarci calunnie a causa della nostra fede in Cristo.

la nostra reazione

La cosa importante per noi è sapere come reagire quando siamo calunniati. Cristo ci dà la verità che ci serve in questi casi.

Apocalisse 2:10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.

Gesù preavvisa questi credenti che dovevano ancora soffrire. Infatti, Egli dichiara che alcuni di loro saranno cacciati in prigione, alcuni di loro dovranno soffrire per dieci giorni poi moriranno, ovviamente a causa della persecuzione.

Allora, seguire Cristo può portare grande sofferenza, anche il carcere e anche la morte. Però, la parola di Cristo per loro e per noi è semplice: “Non temere quello che avrai da soffrire”. Perché non dobbiamo temere, anche se dobbiamo soffrire il carcere e la morte? Perché non dobbiamo temere? Se sappiamo che una cosa così grave può succedere, come mai non dobbiamo temere? Sarebbe naturale temere.

La risposta e il segreto della vita cristiana, sta nel fatto che non dobbiamo guardare solo alla sofferenza, ma dobbiamo guardare a quello che viene dopo, alla ricompensa, alla gioia che spetta a chi soffre per Cristo.

Cristo annuncia qui che coloro che soffrono avranno la corona della vita.

Cos’è la corona della vita? Sopra tutto, descrive la vita eterna.

Giacomo 1:12 Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.

Si parla di corone anche in altri brani:

1 Corinzi 9:25 Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile.
2 Timoteo 4:8 Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.

Il mondo offre tanti tipi di corone. Però tutte sono corruttibili, oggi hanno un valore apparente ma domani, non valgono più. Invece Cristo ci offre la corona della vita, una corona eterna di infinito valore. Per avere questa corona, dobbiamo rimanere fedeli a Cristo, desiderare, ovvero amare, la Sua apparizione, cioè il Suo ritorno.

La persecuzione e la sofferenza possono essere grandi, possono durare tanto. Però, quando le vediamo alla luce della gloria eterna che avremo con Cristo, allora diventano brevi e leggere. Leggiamo quello che Paolo dichiara a riguardo:

Romani 8:16-18 16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. 18 Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo.
“16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:16-18 NRV)

Conclusione

Allora, oggi abbiamo visto il messaggio di Cristo per noi quando ci troviamo in situazioni di dover subire sofferenze o calunnie a causa della nostra fede in Lui. Il messaggio di Cristo è: non temere, rimani fedele fino alla fine, anche se la fine vuol dire la morte. Poi Egli dichiara che chi rimane fedele riceverà la corona della vita.

Perché è importante sapere queste cose?

1Pietro 4:12,13 Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.

È simile alla situazione di una donna incinta per la prima volta. Se lei pensa che il parto sia molto piacevole, senza qualsiasi dolore, che allevare un figlio non richiede mai alcun impegno serio o scomodità, allora ha un concetto falso e sarà delusa. Invece, se lei sa in anticipo che il parto sarà doloroso, che allevare il figlio comporta anche delle difficoltà e un grande impegno, potrà godere l’enorme benedizione di un figlio. Il problema non è il dolore e gli impegni di allevare il figlio, il problema è di avere un concetto sbagliato.

Similmente, nella vita cristiana, Dio vuole che abbiamo un concetto giusto. Per una madre, il dolore del parto e i sacrifici di allevare un figlio, sono poco in confronto alla gioia di avere il figlio. Se lei non pensa alla gioia, allora, può essere abbattuta dal dolore e dai sacrifici. La chiave sta nell’ avere una prospettiva giusta, cioè di valutare il dolore e le difficoltà insieme con la gioia.

Così dev’essere nella vita cristiana. Cristo preavvisa la Sua chiesa, cioè a noi, più volte della tribolazione, la persecuzione e la sofferenza, sia della gioia eterna, la corona, la meravigliosa ricompensa eterna.

Perciò, Cristo chiama noi a non temere quando dobbiamo soffrire, ma di esserGli fedele e a guardare in avanti, alla corona della vita che ci aspetta per tutta l’eternità.

Oh! Che possiamo fissare questa verità ben in mente e incoraggiarci quando arrivano momenti di sofferenze, di tribolazione e di persecuzione. Oh! Che possiamo rimanere fedeli, anche se la sofferenza porta alla morte fisica, sapendo che Cristo ha una corona di vita per noi.