Aiuto Biblico

Alla Chiesa di Laodicea - Apocalisse 3:14-22

filename: 66-03-d.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Apocalisse 3:14-22, parte di una serie su Apocalisse, per RO, 13 dicembre, 1998, di Marco deFelice

Introduzione

Finora abbiamo studiato le parole che Cristo ha rivolto a sei delle sette chiese in Apocalisse 2 e 3. Oggi, arriviamo all’ultima chiesa: Laodicea. Nelle sei lettere che abbiamo studiato finora, abbiamo visto delle qualità preziose, che vengono lodate da Cristo, qualità che dovremmo mirare ad avere nella nostra chiesa. Fra queste qualità, abbiamo visto l’importanza di impegnarci a operare per il Signore giorno per giorno, finché siamo sulla terra. Abbiamo visto l’importanza di perseverare nelle opere per Dio, e di avere costanza. Poi, abbiamo visto l’importanza di non tollerare in mezzo a noi alcuna impurità: né una dottrina impura, cioè, una dottrina sbagliata, né persone che si dichiarano credenti ma vivono una vita di peccato. Abbiamo visto che sopra tutte queste cose, è importante amare Cristo e amarci l’un l’altro.

Poi, abbiamo visto che le chiese che non avevano queste qualità sono state duramente criticate da Cristo, e rischiavano perfino di essere abbandonate da Lui. In altri casi, rischiavano una dura e dolorosa disciplina, perché Cristo è un Dio santo, ed è geloso della sua gloria. O che possiamo evitare gli esempi negativi che abbiamo visto.

Allora, oggi, arriviamo all’ultima lettera: la lettera alla chiesa di Laodicea. Prego che possiamo prestare molta attenzione a ciò che Cristo dichiara in questa lettera, per imparare la lezione che Egli ha per noi qui.

Come Cristo si identifica

Consideriamo come prima cosa il modo in cui Cristo si identifica. Ricordiamo che in ogni lettera, Cristo si identifica con qualità diverse, in base a ciò che ha da dire a quella chiesa. Per poter fissare il nostro sguardo su Cristo, è importante meditare sulle sue meravigliose qualità. Ascoltiamo ciò che Egli dice:

Apocalisse 3:14 «All’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio:

Come in ogni lettera, Cristo si identifica con vari titoli. O che possiamo meditare sui tanti titoli di Cristo, perché ci insegnano molto su chi è il nostro Signore. Cristo ha tanti titoli, perché Cristo è Dio, e dunque è impossibile descriverLo con un titolo solo.

Cristo è l’Amen di Dio. Abbiamo già considerato questo titolo, in passato. (vedi sermone: Gesù è l’Amen) Amen è una parola che vuol dire “verità”, “così sia”. Gesù è il “sì” di ogni promessa di Dio, cioè, tutte le promesse hanno il loro sì in Gesù.

2 Corinzi 1:20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio.

Allora, quando Gesù ci ricorda che è l’Amen, vuol dire che Egli è il “sì” di ogni promessa di Dio, Cristo è il tutto della vita cristiana, Egli è il tutto della vera salvezza. Cristo non è uno dei benefici della salvezza, Cristo è la salvezza.

Cristo è il testimone fedele e veritiero. Più volte, Cristo ha menzionato che è veritiero. Nella vita, ci sono tante occasioni in cui possiamo sentire cose che non sono vere. Cristo, e la Sua Parola, è il metro con il quale possiamo misurare ogni cosa. Non solo possiamo misurare quello che udiamo, ma possiamo misurare tutti i nostri pensieri. Molto spesso, abbiamo pensieri che non sono veritieri. Se stiamo lì a meditare su questi pensieri, senza controllarne la veridicità, possiamo trovarci in grande confusione, oppure delusi, oppure pieni di rancore o paura. Invece, dobbiamo fare quello che dichiara

2 Corinzi 10:4,5 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;

Allora, è molto importante ricordare che Cristo è veritiero, e che rendiamo ogni pensiero sottomesso a Lui, ovvero, ogni pensiero sottomesso alla verità.

Il fatto che Cristo è il Veritiero vuol dire anche che ciò che Cristo dice riguardo a noi è vero. Ci sono volte in cui non vogliamo accettare qualche dichiarazione di Cristo. Per esempio, conosciamo 1 Corinzi 15:33

Non v’ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi».

In questa, e tante altre verità, avremmo la tendenza ad ingannarci, cioè, a non voler accettare quello che Cristo dichiara nella sua Parola. Però, dobbiamo umiliarci e riconoscere che Cristo è veritiero, e la sua parola è sempre vera.

La frase: il principio della creazione di Dio: parla del fatto che Cristo è l’origine di tutta la creazione di Dio. Se ricordiamo Giovanni 1:1,3

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.

Se mai la vita ci sembra troppo pesante per noi, se ci sembra che i problemi possono schiacciarci, abbiamo bisogno di ricordare che il nostro Signore, Gesù Cristo, è il Creatore di tutto, e perciò, Egli è Sovrano su tutto. Quello che sembra troppo grande per noi, non è troppo grande per Colui che ha cura di noi. O che possiamo ricordare che Gesù Cristo è il Principio di tutta la creazione, cioè, non esiste nulla in tutta la creazione che sia fuori del controllo di Cristo. Non sono in grado di capire tutto quello che succede, ma posso capire che Cristo è il Sovrano Signore, e che Egli mi ama e ha cura di me.

Allora, con questa descrizione di Se Stesso, Cristo inizia questa lettera alla chiesa di Laodicea.

Quello che Cristo trova in loro

Cosa trova Cristo in questa chiesa? Leggiamo Apocalisse 3:15-17

15 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! 16 Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca. 17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.

Che cosa terribile dichiara Cristo! Egli dichiara che la chiesa è tiepida, non è né fredda né fervente. Inoltre, la chiesa vede se stessa in modo falso: si vede come spiritualmente ricca, in buone condizioni.

Da come Cristo parla, possiamo capire che essere tiepidi è qualcosa di intollerabile per Cristo. Egli non permetterà a questa chiesa di continuare così. Cosa vuol dire, che una chiesa è tiepida? Perché è così terribile?

Cosa vuol dire: essere tiepidi?

Essere tiepido, vuol dire che questa chiesa era viva. Non era una chiesa morta, come lo era la chiesa di Sardi. No, questa chiesa aveva dei credenti viventi. Non era una chiesa con dottrine sbagliate, come lo erano le chiese di Pergamo e Tiatiri. Non era una chiesa senza opere. Faceva delle opere per Cristo. Non era una chiesa senza amore. Aveva amore per Cristo e gli uni per gli altri. Aveva tutto quello che doveva avere, almeno esteriormente. Però, lo faceva per abitudine, o per altri motivi, non per zelo. Era tiepida!

Questa chiesa era viva, ma non vivace, in senso spirituale. Aveva amore per Dio e per altri credenti, ma non aveva fervore. Aveva la luce della verità, ma non era zelante per le verità del Vangelo. Non era piena di false dottrine, come Pergamo e Tiatiri, e non era piena di peccatori, come varie chiese, ma non lottava di cuore contro la falsa dottrina e contro il peccato. Cioè, non camminava nel male, ma non lottava contro il male. Non abbandonava il bene, ma non si aggrappava al bene con fervore e zelo. Senza abbandonare il Signore, era impegnata in altre cose.

Per capire meglio, consideriamo come vive un credente tiepido. Frequenta la chiesa, accetta le dottrine, non cammina nei peccati visibili, però, fa tutto per abitudine. Va al culto, perché sa che è la cosa giusta da fare, ma non lo fa con zelo. Accetta le verità che gli vengono insegnate, ma non lascia che queste verità producano in lui dei frutti. Non cammina in peccati palesi, ma nemmeno è turbato e agitato nel suo cuore dai peccati intorno a sé. Cioè, la sua religione è una cosa ormai quasi di abitudine. Segue le cose giuste, ma lo fa quasi per inerzia, non spinto da un forte amore per Cristo e da uno zelo che mira a vedere Dio glorificato.

Questa è un esempio di un credente tiepido.

Oltre ad essere tiepida, questa chiesa aveva il problema di non riconoscere la propria condizione. Ascoltiamo ancora le parole di Cristo nel v.17

Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.

Questa chiesa, che aveva una vita religiosa corretta, ma tiepida, non si rendeva conto del suo stato. Cioè, era spiritualmente addormentata. Come città, Laodicea era molto ricca, perciò, probabilmente questi credenti erano benestanti. Forse credevano che la ricchezza materiale che avevano era la prova delle benedizioni di Dio. Visto che esteriormente faceva le cose giuste, e seguiva il Signore esteriormente, e credeva nelle dottrine giuste, e non accettava peccati in mezzo a sé, questa chiesa si credeva ricca spiritualmente, senza bisogno di niente. Cioè, credeva di stare bene. Vedendo che seguiva le dottrine giuste, vedendo che non commetteva gravi peccati, vedendo che aveva una certa attività spirituale, credeva di stare bene. Molto spesso, quando uno arriva ad uno stato di tiepidezza spirituale, non riesce più a vedere la propria condizione. Non vede più il suo vero stato spirituale, perché non guarda sinceramente alle cose di Dio.

Però, anche se la chiesa credeva di star bene, non stava bene. Ascoltiamo quello che Cristo dice a questa chiesa: Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.

Abbiamo sempre bisogno di Cristo per poter vedere noi stessi. Cosa dichiara Cristo a questa chiesa che diceva di stare così bene? Egli dichiara: sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco, e nudo.

Cosa vogliono dire, questi aggettivi?

Infelice fra tutti: (disgraziato): i non credenti sono veramente disgraziati, infelici, però sono ciechi, e non si rendono conto del loro stato. Invece, un credente che riconosce il peccato che esiste ancora in sé, quando guarda a quel peccato, sarà infelice. Notiamo la parole di Paolo in Romani 7:20-25

Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l’uomo interiore, ma vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.

Quando Paolo considerava quanto umanamente era ancora capace di peccare, questa realtà provocava in lui un profondo senso di dispiacere e tristezza. Infatti, guardando a se stesso, egli riconosceva che non c’era speranza di migliorare con le proprie forze. Quando Paolo guardava il suo peccato alla luce dell’essere in Cristo, si sentiva miserabile e infelice fra tutti. Cioè, nulla è peggio per un credente che considerare la grandezza del peccato che ancora ha dentro di sé.

Grazie a Dio, Paolo non solo ci rivela il problema, ma anche la soluzione: Chi ci libererà da questo corpo di morte? Solo Uno: Gesù Cristo, nostro Signore.

Allora, il problema della chiesa di Laodicea era che non guardavano attentamente a Cristo, e perciò, non vedevano quanto erano mancati. Perciò, Cristo dichiara che invece di stare bene, erano veramente infelici e disgraziati, perché perdevano le piene benedizioni di chi è fervente per Dio.

Miserabile: questa chiesa era miserabile, cioè, la sua condizione era veramente tale, e peggio ancora, essa non riconosceva quanto stava male. La chiesa era miserabile, come lo sono tanti credenti, non per condizioni esterne, ma per la sua condizione nel cospetto di Dio. Ci sono tanti credenti che hanno grandi problemi di salute o di persecuzione, tanti tipi di difficoltà, eppure stanno molto bene, perché sono in stretta comunione con Dio. Invece, ci sono altri credenti che possono avere tante benedizioni materiali, però, sono tiepidi, e non hanno la gioia che viene quando si tengono gli occhi su Cristo; così, la loro vita cristiana è un fatto formale, non è pieno di vita e di spirito. Allora, questo tipo di credente crede le cose giuste, e fa le cose giuste, ma le fa meccanicamente, perché è tiepido, e perciò, manca la gioia e le benedizioni, e senza rendersene conto, è miserabile.

Povero: in termini spirituali, chi è tiepido è anche povero, perché manca le ricchezze della vita in Cristo. Ha tutto, ma essendo tiepido, manca le benedizioni che vengono su quelli che hanno il cuore fisso su Cristo. È una condizione pietosa.

Cieco:soprattutto, chi è tiepido è cieco. Un non credente può capire di essere senza Dio, e perciò, riconoscere il proprio bisogno. Invece una persona tiepida, vedendo che non è fredda, crede di stare bene, quando invece sta molto male. Chi è tiepido è veramente cieco, e questa è una condizione molto pericolosa e triste.

Nudo: una persona tiepida è anche nuda: cioè, non rimane vicino a Cristo, per essere coperto con la gloria e la giustizia di Cristo. Agli occhi di Dio, l’uomo è spiritualmente nudo, tutti i suoi peccati sono visibili. L’uomo non riesce a coprirsi nel cospetto di Dio, i cui occhi vedono ogni cosa. L’unica soluzione sta nell’essere coperti con la giustizia di Cristo.

Questa chiesa, che non era vicina a Cristo, non era coperta da Cristo, e perciò, era nuda. Cristo vedeva la sua triste condizione. La chiesa non si rendeva conto di quanto stava male.

Allora, questa chiesa credeva di stare bene, spiritualmente parlando, quando in realtà, stava molto male. Questa chiesa credeva di camminare bene, quando in realtà, era fredda, non conosceva affatto cosa vuol dire essere zelante per Cristo. Questo è ancora più pericoloso che essere freddi, perché chi è freddo, almeno sa di essere lontano da Dio.

il comandamento di Cristo

Quale parola di esortazione aveva Cristo per questa chiesa?

vv.15-19 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! 16 Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca.

Prima, al v.16, Cristo spiega che se la chiesa rimane così, cioè, se rimane tiepida, Egli la vomiterà dalla sua bocca.

In altre parole, una chiesa così è intollerabile per Cristo. Per noi, è piacevole bere una bibita calda, ed è anche piacevole bere qualcosa di fresco. Ma una cosa tiepida non è gradevole.

Questo avvertimento di Cristo è molto forte. Una chiesa fredda può facilmente riconoscere il proprio errore, e può riconoscere quanto è lontana da Cristo. Per una chiesa tiepida, invece, è più difficile riconoscere il proprio stato. Ma Cristo non accetterà una chiesa tiepida. Egli “vomiterà” dalla bocca una chiesa così.

Però, nonostante questo duro avvertimento, vediamo l’immenso amore di Cristo in quanto Egli non vuole rigettarla. Nonostante la condizione della chiesa, Egli spiega quello che è necessario per la chiesa affinché possa avere la benedizione di Cristo.

Il consiglio di Cristo: v.17,18

17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. 18 Perciò io ti consiglio di comperare da me dell’oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere.

Cristo consiglia a questa chiesa di comperare da Lui tutto quello che gli mancava: oro purificato dal fuoco per arricchirsi; delle vesti bianche per vestirsi perché non appaia la vergogna della loro nudità; e collirio per ungere i loro occhi e vedere. Consideriamo questo consiglio di Cristo.

Prima, prego che possiamo riconoscere e ricordare che ogni consiglio di Cristo è un consiglio perfetto. In Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. I consigli di Cristo sono luce e verità. Non seguire i suoi consigli vuol dire camminare nelle tenebre, vuol dire cadere, vuol dire perdere le benedizioni che si trovano solamente in Cristo. O che possiamo imparare a seguire sempre i consigli di Cristo.

Allora, cosa rappresentano le cose che Cristo ha consigliato a questa chiesa?

Prima di tutto, quando Cristo dichiara: ti consiglio di comperare da me oro, vesti bianche e collirio, non vuol dire che per loro è possibile pagare per ricevere queste cose. Cristo aveva già detto che erano poveri. Quello che Egli aveva per loro era troppo costoso da poter essere pagato. Ma questo pagare è come il pagare di cui si parla in Isaia 55:1-3

«O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti! Porgete l’orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide.

Allora, quando Cristo dice di comperare da Lui, non è nel senso che noi possiamo realmente pagare, ma che anziché spendere quello che abbiamo altrove, cerchiamo solo in Lui le cose vere e buone.

L’oro purificato dal fuoco: rappresenta le ricchezze spirituali che ci sono in Cristo. In 2 Pietro leggiamo che la nostra fede provata è come oro purificato. In Cristo possiamo avere le vere ricchezze, le ricchezze spirituali.

Vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità. Le vesti bianche rappresentano la giustizia di Cristo. L’unico modo per poter stare nella presenza di Dio è essere vestiti con la giustizia di Cristo. Allora, la nudità del nostro peccato viene coperta. Nella Bibbia, molto spesso si parla di vesti bianche. Anche qui in Apocalisse:

Apocalisse 3:5 Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
Apocalisse 4:4 Attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo.

Questa chiesa, essendo tiepida, non riconosceva il suo bisogno di essere coperta dalla giustizia di Cristo. Cristo chiamava i credenti di questa chiesa a rivolgersi a Lui, per essere coperti completamente dalla sua giustizia.

Del collirio per ungerti gli occhi e vedere. Questa chiesa credeva di poter vedere bene, invece, Cristo gli dichiara che sono ciechi. Allora, Cristo offre del collirio, per permettere loro di vedere. Senza la Bibbia, non siamo in grado di riconoscere la nostra condizione. Ogni uomo è spiritualmente cieco. Come credenti, se cerchiamo di capire le cose per conto nostro, siamo ciechi. Allora, Cristo è Colui che può aprirci gli occhi. Egli ci ha dato la sua Parola, e lo Spirito Santo. Se leggiamo la Parola con cura, e ascoltiamo quello che lo Spirito Santo ci dice tramite la Parola, anche noi possiamo vedere quello che prima non vedevamo.

Per esempio, se non stiamo leggendo la Parola di Dio, e non stiamo sensibili allo Spirito Santo, anche noi possiamo allontanarci sempre di più da Cristo, senza rendercene conto. Possiamo avere dei peccati nella nostra vita che non riconosciamo. Possiamo continuare ad avere la forma esteriore della vita cristiana, ma interiormente, possiamo diventare tiepidi e perdere ogni zelo e calore per Cristo.

Invece, se leggiamo fedelmente la Parola di Dio, e abbiamo un cuore aperto allo Spirito Santo, se ascoltiamo quello che Dio ci dice anche tramite l’insegnamento degli altri credenti della chiesa, allora, Cristo ci farà vedere dove stiamo sbagliando. Egli sarà fedele ad aiutarci a vedere tutto quello che ci serve, perché Egli vuole aiutarci a camminare bene.

Mi meraviglia che nonostante che questa chiesa fosse tiepida, e meritava di essere vomitata fuori dalla bocca di Cristo, Egli offriva loro la cura per poter ritornare ad essere caldi e vicini a Lui. Che amore e che misericordia da parte di Cristo! Quanto grande è la sua grazia.

Infatti, il v.19 ci insegna qualcosa del cuore di Cristo:

19 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti.

Cristo dichiara: tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo. Quando Cristo sceglie di amare una persona, il suo amore è tanto, tanto perseverante. Il suo amore non Gli permette di abbandonare qualcuno appena questo cammina male. Invece, Cristo, spinto dal suo grande amore, riprende e corregge. Essere ripreso da Cristo non è una cosa piacevole, in quanto spesso, Egli riprende con una disciplina anche molto severa. Abbiamo letto qualche domenica fa che spesso, nel disciplinare, Cristo arriva a permetterci di attraversare grandi problemi, a volte problemi fisici e malattie, e altre volte, perfino la morte fisica. Ma tutto questo serve per spingerci a ritornare a Cristo e a camminare vicino a Lui, per ricevere le benedizioni che Egli ha per noi.

La disciplina umana, di bravi genitori, ha sempre come scopo il bene del figlio. La disciplina non è una cosa piacevole, ma è una cosa utile. Cristo è il buon Signore: quando Egli ama qualcuno, Egli riprende e corregge, anche in modo duro, perché Egli sa che l’unica benedizione è nello stare vicino a Lui.

Perciò, amando la chiesa di Laodicea, Egli li esorta ad essere zelanti e a ravvedersi. Cioè, Egli li esorta a riconoscere la loro condizione, cioè, che sono tiepidi, e a diventare zelanti e ravvedersi da questo terribile peccato. Se no, Egli li correggerà con la sua divina disciplina.

Io prego che ciascuno di noi possa esaminarsi, perché essere tiepido nei confronti di Cristo è un peccato terribile. Cristo Gesù è il Signore, il Creatore di tutto, il Sovrano di tutto l’universo. Dipendiamo da Cristo per ogni cosa, per ogni respiro, per ogni battito del cuore. Molto di più, dipendiamo da Cristo per ogni benedizione spirituale. Dipendiamo da Cristo per la vita eterna. In Cristo c’è ogni perfezione, e ogni gioia, e ogni sapienza, e ogni purezza.

Allora, come potremmo mai essere tiepidi nei confronti di Cristo? Sembrerebbe impossibile. Invece, dobbiamo riconoscere che siamo tutti capaci di trovarci più o meno tiepidi. O che possiamo riconoscere il pericolo di questa condizione, e se riconosciamo di esserci minimamente raffreddati, che possiamo ravvederci ed essere nuovamente zelanti per Colui che ci ha comprati con il suo sacrificio.

parole di incoraggiamento

Quando consideriamo la condizione di questa chiesa, l’amore di Cristo diventa ancora più incredibile. Ascoltiamo quello che Egli dichiara al v.20:

Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.

Egli sta parlando a quelli che ama. Quando una chiesa si raffredda, perde la piena presenza di Cristo. Allora, a quella chiesa, o a quel credente, Gesù dichiara: Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. Che invito tenero, e meraviglioso, e pieno di grazia, perché non è una cosa che uno merita. Visto che questa chiesa era diventata tiepida, Cristo aveva ogni diritto di vomitarla fuori dalla sua bocca. Invece, Egli li invita teneramente ad aprire la porta a Lui. Egli offre di entrare di nuovo in intima comunione con quella chiesa e con quel credente che è diventato tiepido.

Chi accetta questa offerta avrà intima comunione con Cristo.

Allora: io vorrei fermarmi per chiedere a ciascuno: tu, nella tua vita, sei un po’ tiepido? Hai perso lo zelo e il calore che avevi nei confronti di Cristo all’inizio? Continui a credere le dottrine giuste, continui a evitare i peccati grossolani, ma il tuo cuore è tiepido, non trovi più zelo e calore per Cristo?

Se questa è la tua condizione, voglio ripeterti le parole di Cristo: sii zelante e ravvediti. Apri la porta a Cristo, ed Egli entrerà, e avrai di nuovo tenera e ricca comunione con Lui. Questa è l’offerta che Egli fa a tutti quelli che Egli ama, che una volta erano zelanti, ma che sono diventati tiepidi. Come risponderai? Ricordati: chi non apre a Cristo, Cristo lo vomiterà fuori dalla sua bocca.

la promessa

Anche nella lettera a questa chiesa, Cristo dichiara la promessa di quello che sarà il premio per chi vince, cioè, per chi ascolta sinceramente e cammina per fede, seguendo Cristo di cuore.

Apocalisse 3:21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono.

Chi vince, cioè, chi è veramente salvato, e perseverà fino alla fine, siederà con Cristo sul suo trono. Chi vince avrà l’incredibile onore e gioia di sedere con Cristo sul suo trono.

Si tratta qui del periodo in cui Cristo stabilirà il suo regno sulla terra per 1.000 anni. In quel periodo, coloro che sono veramente salvati avranno la responsabilità di regnare e amministrare per la gloria di Cristo. Sarà una cosa meravigliosa. Come Cristo è seduto con il Padre in cielo, così i credenti si sederanno con Cristo per regnare sulla terra durante i 1.000 anni quando Cristo regnerà. Che gioia sarà!

Chi ha orecchi

Come in tutte le altre lettere, Cristo conclude con l’avvertimento: Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Oggi, abbiamo considerato il terribile pericolo di diventare tiepidi. Prego che possiamo capire quanto questa condizione può verificarsi facilmente in noi, affinché possiamo stare i guardia, e rimanere sempre zelanti, finché non vedremo arrivare il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.