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Siate Irreprensibili - Filippesi 2:14-18

filename: 50-0214.k00 - sermone di Marco deFelice, per RO, 12-ottobre-2000, ventesimo sermone in una serie su Filippesi; oggi Fil 2:14-18

intro

Abbiamo considerato quello che Dio fatto per noi, abbiamo visto l’incredibile umiliazione di Cristo, tutto per salvarci. In base a tutto questo, Dio ci chiama a vivere in un modo che è degno di un cittadino di cielo, perché tali siamo. Abbiamo visto che dobbiamo impegnarci con tutta la nostra forza, perché se no, non abbiamo un chiaro frutto della nostra salvezza. Però, dobbiamo anche ricordare che Dio è all’opera in noi.

Ora, tramite Paolo, Dio ci dà dei comandamenti che riguardano la nostra vita. Attenzione, perché i comandamenti di Dio sono per il nostro bene. Sono simili alle istruzioni che vengono fornite con una macchina dalla casa produttrice. Non servono per limitare l’uso della macchina, ma per permettere all’autista di usufruire al massimo dell’auto.

I comandamenti di Dio sono fatti per il nostro bene, per provvederci delle benedizioni, per farci evitare dei problemi e delle difficoltà, e soprattutto per tenerci vicini a Dio. Perciò, sono da seguire con tutto il nostro cuore, perché ci fanno un eterno bene.

v.14 come fare ogni cosa

Allora, iniziamo, guardando il v.14. Leggiamo dal vv.12-16.

12 Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand’ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; 13, infatti, è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo. 14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 15 perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, 16 tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato. (Filippesi 2:12-16)

Notiamo ancora il v.14

Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute,

Dio ci comanda di fare ogni cosa senza mormorii e senza dispute. Prima di tutto, questa è una descrizione dell’atteggiamento spiegato nei vv.3-5, dove siamo chiamati ad agire con umiltà.

Nel mondo, mormorare è molto normale. Dai bambini piccoli ai vecchi, mormorare fa parte del mondo in cui viviamo. Perché mormorare è un peccato così grave? È un grave peccato per due motivi.

Innanzitutto, mormorare nasce sempre da un atteggiamento d'orgoglio. Cioè, se una persona è veramente umile, come Dio ci comanda di essere, non mormora. L’umiltà esclude il mormorare. Si tratta di due cose opposte. Anche quando succedono delle cose che umanamente sono ingiuste, colui che è umile sa che in realtà, non merita il bene, e perciò, accetta senza agitazione quello che gli arriva. Invece, uno mormora quando resta offeso perché crede di meritare qualcosa di meglio di quella che è la sua sorte.

Secondo, mormorare è un peccato perché indirettamente è una forte critica di Dio. La Bibbia ci spiega che tutta la nostra vita è sotto il controllo di Dio. Le prove e i problemi e le ingiustizie che accadono nella nostra vita sono scelti da Dio per noi. Mormorare contro qualche situazione della nostra vita vuol dire mormorare contro Dio, perché è Dio che ha ordinato le prove che ci arrivano.

Vediamo questo chiaramente in Esodo. Mosè aveva guidato i Giudei fuori dall’Egitto. O per meglio dire, Dio li aveva guidati fuori dall’Egitto tramite Mosè. Nel deserto, vi furono delle situazioni difficili. Il popolo mormorava contro Mosè. In realtà, il loro mormorare era contro Dio.

2 Tutta la comunità dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto . . . 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» (Esodo 16:2,7)

Quindi, mormorare è un grave peccato perché nasce dall’orgoglio, da un cuore peccaminoso che crede di meritare del bene, e poi, è un modo di criticare fortemente Dio, sebbene indirettamente, per le prove che Egli ci ha dato. Perciò Dio qui ci comanda di fare OGNI COSA senza mormorii e senza dispute.

DISPUTE:

La parola qui usata per “dispute” vuol dire dubitare, domandarsi se la cosa è veramente giusta, in altre parole, valutare la validità di qualcosa. Vediamo la stessa parola in greco in tanti brani. Per esempio:

In Luca 24:38

Ed egli disse loro: «Perché siete turbati? E perché sorgono dubbi nel vostro cuore? (Luca 24: 38 NRV)
Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Che cosa pensate nei vostri cuori? (Luca 5: 22 NRV)
Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi. (Luca 6: 8 NRV)

Non dovremmo avere dispute perché non dovremmo dubitare della volontà di Dio. Cioè, quando s'impara un comandamento di Dio, umanamente, sarebbe naturale stare là e discutere il valore o la validità di questo comandamento. Così fanno gli uomini con quasi tutto. Invece, un figlio di Dio dovrebbe vivere senza dispute. Le persone intorno a noi dovrebbero vedere in noi uno spirito tranquillo e mansueto, sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno male. Infatti, il versetto dichiara: fate OGNI COSA senza mormorii e senza dispute.

È importante notare che questo comandamento non si limita al lato spirituale della vita. Ci viene comandato di fare OGNI COSA senza mormorare. Questo non vuol dire che non possiamo mai fare reclamo, quando c’è un'ingiustizia. Però, vuol dire che il nostro atteggiamento e comportamento devono sempre essere umili, senza mormorare e senza dispute.

Che cosa serve per vivere così?

Vivere in questo modo non è naturale. Cosa ci serve per permetterci di veramente vivere così, facendo ogni cosa senza mormorii e senza dispute? Ci vogliono due cose: la fede e l’umiltà. Vale a dire, dobbiamo avere umiltà, e capire che non meritiamo nulla di buono. Tutto il bene che riceviamo, in fin dei conti, viene da Dio. La Bibbia dice in Giacomo 1:16,17

Non v’ingannate, fratelli miei carissimi; 17 ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento.

Comprendendo questo possiamo capire che anche quando un non credente ci tratta bene, viene da Dio. Allora, la vera umiltà ci permette di ricordare che non meritiamo alcun bene. Se Dio ci trattasse come meritiamo, non permetterebbe mai a nessuno di farci del bene. Certo, umanamente possiamo meritare del bene, però, chi è umile sa che tutto è un dono non meritato da Dio.

Allora, chi è veramente umile è riconoscente quando arriva il bene, ed è paziente e tranquillo quando arriva il male. Perciò, non mormora. Quando Dio permette le cose che umanamente sono ingiuste, oppure difficili da sopportare, sappiamo che è comunque molto meglio di quello che veramente meritiamo, e accettiamo tutto con calma. La vera umiltà ci permette di accettare tutto senza mormorare.

Anche la vera fede in Dio è necessaria per poter fare tutto senza mormorii e senza dispute. Quando abbiamo vera fede in Dio, possiamo accettare per fede che ogni prova e ogni ingiustizia sia la cosa giusta per noi in quel momento. Chiaramente, ci saranno delle volte che non comprenderemo il perché di una situazione. Però, l’unico modo di poter vivere senza mormorare e senza disputare è fidarci del sovrano controllo di Dio. Quando Giuseppe si trovava ingiustamente in prigione in Egitto, non poteva capire il perché. Poteva solamente fidarsi che Dio aveva il controllo della situazione. Infatti, Dio ne aveva il controllo. Quando il Faraone rifiutò volta dopo volta di lasciare andare il popolo d'Israele, per non mormorare Mosè poteva solamente fidarsi che Dio aveva il controllo della situazione. E Dio ne aveva il controllo. Quando il popolo d'Israele si trovava nel deserto, senza cibo e senza acqua, per non mormorare, potevano solamente fidarsi che Dio aveva il controllo della situazione. Dio ne aveva il controllo. Però, come sappiamo, NON ebbero quella fiducia, e perciò, caddero nel peccato di mormorare e disputare. Infatti, a causa del loro peccato, tutta quella generazione, tranne Caleb e Giosuè, rimasero nel deserto fino alla loro morte.

O fratelli, quanto è importante che possiamo veramente camminare per fede, e non mormorare!

il risultato di questo tipo d'atteggiamento

Ora, vorrei considerare quale sarà il meraviglioso risultato se camminiamo per fede, e facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute.

Leggiamo i vv.14-16a.

14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 15 perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, 16 tenendo alta la parola di vita…

Avete visto ciò che produce in noi una vita senza mormorare e senza disputare? Ci rende:

  1. irreprensibili e integri

  2. figli di Dio senza biasimo

  3. risplendenti come astri nel mondo

  4. tenendo alto la Parola di vita

Consideriamo questi meravigliosi risultati che arrivano nella nostra vita quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute.

irreprensibili e integri

Quando camminiamo per fede, con umiltà, e perciò facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, saremo irreprensibili e integri.

Il nostro comportamento è la base della nostra testimonianza. Vale poco essere pronti a parlare di Dio se in realtà il nostro comportamento non rispecchia la presenza di Dio in noi.

Quando questo versetto dice: “perché (o affinché) siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo” sta parlando di come possiamo essere davanti al mondo. Chiaramente, davanti a Dio, non siamo mai completamente irreprensibili e integri. Finché siamo in questo corpo, lottiamo contro la carne, e avremo sempre da chiedere perdono da Dio. Però, tramite lo Spirito di Dio che opera in noi, possiamo vivere in modo tale da essere veramente irreprensibili e integri in questo mondo.

La parola “irreprensibile” vuol dire senza colpa, senza motivo di poter accusare. Quando viviamo con umiltà e con fede, non mormorando e senza dispute, allora, il mondo non avrà veri motivi per accusarci. Saremo irreprensibili.

Non solo, ma saremo integri. La parola in greco vuol dire non mischiato, in altre parole, puro, sincero. Vuol dire puro, senza pensieri doppi. Quello che dichiariamo è la verità. Dà l’idea di non nascondere secondi scopi o pensieri doppi.

Si usa questa stessa parola in Romani 16:19

Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male.

Qui la parola è tradotta: “incontaminati”, incontaminati dal male. L’idea è quella di uno che rimane puro, senza mischiare il bene e il male.

Quindi, quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, saremo irreprensibili e integri. Un terzo risultato o frutto sarà che noi saremo, davanti al mondo, figli di Dio senza biasimo. Biasimo vuol dire giudizio morale negativo. In altre parole, biasimo vuol dire che le persone hanno qualche motivo di giudicarti o criticarti.

Allora, quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, saremo figli di Dio senza biasimo. Le persone intorno a noi non avranno alcun vero motivo per criticarci e giudicarci male.

Chiaramente, ci saranno delle volte in cui il mondo odierà i figli di Dio, senza motivo. Cristo ci avverte di questo in Giovanni 15:18,19

18 «Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.

Leggiamo in 1 Pietro che ci saranno delle volte in cui il mondo ci accuserà falsamente del male.

11 Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima, 12 avendo una buona condotta fra gli stranieri, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui lì visiterà. (1 Pietro 2:11-12)

Nonostante questi casi di false accuse, quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, saremo figli di Dio senza biasimo. In altre parole, le persone intorno a noi non avranno alcun vero motivo di accusarci del male.

in mezzo ad una generazione storta

Notiamo in quale mondo viviamo.

Fil. 2:15 perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo,

Viviamo in una generazione storta e perversa.

Entrambe queste parole vogliono dire “non diritto”. Il senso è che Dio ha stabilito la via nella quale l’uomo dovrebbe camminare. Ma gli uomini non camminano nella via di Dio. Invece, il mondo va per un'altra via. La generazione in cui viviamo, come durante tutta la storia, è una generazione storta e perversa. È perversa nel senso di malvagia. In Isaia 5:20 leggiamo

Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!

Oggi, la società dichiara male quello che Dio dichiara bene. Dichiara bene quello che Dio dichiara male. Questa è una generazione storta e perversa. Dio ci chiama a fare ogni cosa senza mormorii e senza dispute, per essere figli di Dio senza biasimo in questa generazione.

Risplendiamo nel mondo

Quando noi abbiamo l’umiltà e la fede di fare ogni cosa senza mormorii e senza dispute, allora, in mezzo a questa generazione storta e perversa, succede un’altra cosa meravigliosa. Dio opera in noi in modo che risplendiamo come astri nel mondo.

Cioè, il mondo senza Dio è un mondo di tenebre. Possiamo essere una luce per le persone intorno a noi. Saremo astri nel mondo, luci in mezzo alle tenebre.

Gesù ci chiama ad essere luci in Matteo 5:14-16

14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. (Matteo 5:14-16 NRV)

Gesù ci comanda: così risplenda la vostra luce davanti agli uomini che vedono le nostre buone opere e glorificano Dio. SIAMO la luce del mondo. La domanda importante è: se la nostra luce è brillante o no.

Anche in Efesini 5, Dio ci parla del fatto che siamo la luce del mondo.

8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce 9 -poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità- 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; 12 perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. 13 Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; (Efe 5:8-13)

Com’è chiaro questo brano! Siamo chiamati a comportarci come figli della luce. Siamo chiamati ad evitare le opere delle tenebre.

Considerando questi brani, il nostro brano d'oggi diventa ancora più chiaro. Il MODO in cui possiamo essere una luce brillante, è facendo OGNI COSA senza mormorii e senza dispute.

tenendo alta la parola di vita

Quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, come Dio ci comanda di vivere, allora, risplenderemo come astri nel mondo. Non solo, ma così vivendo, terremo alta la parola di vita.

Gesù Cristo è la parola di vita.

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio . . . 4 In lei era la vita. (Giovanni 1:1,4)
Giovanni 6:68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;
Giovanni 14:6 Io sono la via, la verità, e la vita.

Fratelli e sorelle, quando viviamo facendo tutto senza mormorii e senza dispute, Gesù Cristo, la Parola di vita eterna, diventa visibile in noi. Le persone possono vedere Cristo in noi; e vedendolo, possono contemplarlo. Noi possiamo manifestare Gesù Cristo al mondo. Come? Non tramite qualche costosa pubblicità, non tramite qualche opuscolo scritto bene, ma tramite una vita vissuta con umiltà e per fede, che ci porta a fare ogni cosa senza mormorii e senza dispute.

Chiedo a ciascuno di noi: le persone intorno a te vedono Gesù Cristo in te? Vedono in te la vera umiltà che viene quando qualcuno veramente crede in Dio? Vedono una vita vissuta per fede, perché tu credi veramente che Dio abbia il controllo delle circostanze, e perciò, come dichiara la Bibbia, ti rallegri in ogni circostanza, perché sai che Dio ne ha il controllo?

Quando viviamo così, le persone intorno a noi vedranno la Parola di vita, in altre parole Gesù Cristo, in noi.

il risultato di tutto questo

Guardiamo il v.16, e notiamo un altro frutto di tutto questo.

16 tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato. 17 Ma se anche vengo offerto in libazione sul sacrificio e sul servizio della vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi;

In questo versetto, vediamo che Paolo sta aspettando il giorno di Cristo. O che ciascuno di noi possa vivere aspettando il giorno di Cristo!

Cos’è il giorno di Cristo? È quel meraviglioso giorno, meraviglioso per i salvati, che Cristo Gesù ritornerà alla terra per salvare e per giudicare. Notiamo quante volte, solamente in questa lettera ai Filippesi, Paolo ha già parlato di quel gran giorno.

E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. (Filippesi 1:6 NRV)
E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, (Filippesi 1:9,10 NRV)
Secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. (Filippesi 1:20 NRV)

Paolo sta parlando di non aver nulla da vergognarsi nel giorno di Cristo, quando ogni credente sarà giudicato per le sue opere mentre era sulla terra.

Per nulla spaventati dagli avversari. Questo per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi di salvezza; e ciò da parte di Dio. (Filippesi 1:28 NRV)

Qui, ovviamente, Paolo sta parlando del Giudizio nel grande Giorno di Cristo.

Paolo sapeva che tutta la vita serve a prepararci per il gran giorno di Cristo. Ogni giorno della vita, dovremmo tenere gli occhi fissati sul quel gran giorno. Ogni decisione che prendiamo dovrebbe tener conto di quel giorno. Solamente così possiamo vivere senza rimpianti.

Fratelli, quando c’è una dura guerra, per vincere, un paese deve tenere sempre in mente la guerra in ogni decisione. Se non si ricorda la guerra, si possono prendere facilmente decisioni che sembrano giuste, però dopo diventerà chiaro che hanno causato danno alla causa più importante.

Fratelli, quando arriveremo a quel grande Giorno, il Giorno di Cristo, vedremo che l’unica cosa che veramente ha valore è quello che porta gloria a Cristo. Allora vedremo che ogni decisione di questa vita andava presa alla luce di quel giorno. Allora vedremo che ogni atteggiamento andava valutato alla luce di quel giorno. Paolo sapeva questo, e perciò, in questa lettera egli esortava ogni credente, noi compresi, a vivere in modo che in quel gran giorno, ciascuno di noi non avrà faticato invano, e non avrà corso invano. In altre parole, Paolo ci incita a condurci in modo che in quel giorno, non avremo da vergognarci. Gli sforzi di coloro che si sono impegnati per la nostra crescita, non saranno vani.

v.17 Paolo pronto a sacrificarsi

Concludiamo leggendo il v.17.

Ma se anche vengo offerto in libazione sul sacrificio e sul servizio della vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi;

Paolo era prontissimo ad essere offerto in libazione per la loro fede. Cos’è una libazione? Nelle religioni antiche, la libazione era un’offerta sacrificale di sostanze liquide versate sull’altare o sulla terra. Quindi, quello che Paolo stava dicendo è che egli era pronto ad essere versato, fino alla morte, per promuovere la loro fede. Infatti, in questo momento, Paolo si trovava in prigione a causa del vangelo. Paolo aveva subito tante terribili sofferenze per poter annunciare il vangelo e insegnare a coloro che avevano creduto. Perciò, questa dichiarazione di Paolo non erano parole vuote, ma una sincera dichiarazione della sua disponibilità a sacrificare tutto per promuovere la loro fede.

Non solo, ma Paolo gioiva e si rallegrava della loro fede. Abbiamo già visto, in Filippesi 1, che Paolo pregava sempre con gioia a causa della loro partecipazione al vangelo.

Fratelli, ogni persona nel mondo vorrebbe la gioia. Infatti, ogni persona si dedica a cercare la gioia. Il problema non è cercare la gioia. Il problema è cercare la gioia nel posto sbagliato. Paolo sapeva che l’unico posto giusto in cui cercare la gioia era in quello che porta gloria a Cristo Gesù. Perciò, Paolo trovava la gioia nella fede delle altre persone. Egli si dedicava completamente a promuovere la fede degli altri. E così, la gioia di Paolo era veramente grande.

In v.18, Paolo invita i Filippesi, e anche noi, a trovare la nostra gioia nel posto giusto.

e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene con me.

Gioitene e rallegratevene con me. Il “ne” si riferisce alla nostra FEDE. O che possiamo trovare gioia nella nostra fede! Che importa la situazione o le circostanze d'oggi, abbiamo la vera FEDE, e perciò, abbiamo la vita eterna. Gioiamo nella nostra fede. Rallegriamoci nella nostra fede.

applicazione

Resta solamente una cosa da chiederci: TU, hai mormorii nella tua vita? Se una persona CON o SENZA dispute nella propria vita? Hai l’umiltà e la fede di evitare completamente questi peccati?

Ti invito ad esaminarti.

Esempi di quando mormoriamo: quando le cose vanno come non volevamo. Quando ci troviamo con qualche responsabilità che sembra troppo. Quando qualcuno (anche un altro credente) manca nei nostri confronti. Quando Dio permette cose che ti creano problemi. Come reagisci in questi casi? Con calma? Oppure, ti agiti. Mormori, o stai là chiedendo perché le cose devono andare in quel modo che non ti sembra giusto; allora, stai mancando fede in Dio.

Se ti riconosci colpevole in questo, chiedi perdono a Dio. Grazie a Dio per il perdono che possiamo avere quando confessiamo di cuore i nostri peccati.