Aiuto Biblico

Ami veramente le persone?

studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 9 giugno, 2010 ---- cmd na -----
Parole chiave: amare il prossimo, amare gli altri, come amare, se qualcuno ti dà fastidio?

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Il tuo cuore è simile al cuore di Gesù Cristo? Tu ami gli altri? Spesso crediamo di amare molto più di quanto amiamo in realtà. Attraverso questo studio prego che possiamo tutti riconoscere quando è che non abbiamo amore per gli altri, affinché possiamo confessare il nostro peccato e crescere nel rispecchiare di più Gesù Cristo.

Il comandamento di amare

Iniziamo ricordando quanto è importante che amiamo quelle persone che Dio mette nella nostra vita. Ricordate che quando a Gesù fu chiesto quale fosse il più grande comandamento, Egli rispose parlando del nostro amore per Dio e del nostro amore per gli altri. Vi leggo Marco 12, dal v.28:

“28 Allora uno degli scribi che aveva udita la loro discussione, riconoscendo che egli aveva loro risposto bene, si accostò e gli domandò: "Qual è il primo comandamento di tutti?". 29 E Gesù gli rispose: "Il primo comandamento di tutti è: "ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l’unico Signore," 30 e: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 31 E il secondo è simile a questo: "ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi". 32 Allora lo scriba gli disse: "Bene, Maestro. Hai detto secondo verità che vi è un sol Dio e non ve n’è alcun altro all’infuori di lui; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima e con tutta la forza, e amare il prossimo come se stessi vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici". 34 E Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: "Tu non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno ardiva più interrogarlo.” (Marco 12:28-34).

Dobbiamo amare il nostro prossimo. Ci sono tanti altri brani che ci aiutano a capire quanto è importante amare gli altri nella nostra vita. Vi leggo alcuni di questi brani:

“Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.” (Giovanni 13:34 LND).
“Nell’amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri; nell’onore usate riguardo gli uni verso gli altri.” (Romani 12:10 LND).
“Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità mediante lo Spirito, per avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore,” (1Pietro 1:22 LND).
“Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte.” (1Giovanni 3:14 LND).
“E questo è il suo comandamento, che crediamo nel nome del suo Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri come egli ci ha comandato.” (1Giovanni 3:23).
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi,” (Giovanni 15:12 LND).
“Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri,” (Giovanni 15:17 LND).
“Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.” (Galati 5:22 LND).
“e camminate nell’Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.” (Efesini 5:2 LND).
“9 Ora, quanto all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva, perché voi stessi siete stati ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri. 10 Voi infatti fate questo verso tutti i fratelli che sono in tutta la Macedonia ma noi vi esortiamo, fratelli, a sovrabbondare in questo ancora di più,” (1Tessalonicesi 4:9-10 LND)

Ci sarebbero ancora altri versetti, ma questi bastano per farci capire quanto è importante che amiamo veramente le persone nella nostra vita.

Non bastano le parole

Però non bastano le parole, cioè non possiamo amare solo a parole. È facile dire “ti amo”, ma Dio ci comanda di amare veramente, di amare con i fatti e non solo con le parole.

Dobbiamo amare di cuore e dimostrare questo amore con le azioni che compiamo. Dire “amo gli altri” non ci costa niente e non è il metro del vero amore. Il vero amore cambia il cuore e produce frutto nella vita. Vi leggo 1Giovanni 3:18:

“Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità.” (1Giovanni 3:18 LND).

Questo frutto è visibile, proprio come leggiamo in Colossesi e 1Tessalonicesi nei commenti che Paolo fa ai credenti:

“perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e del vostro amore verso tutti i santi,” (Colossesi 1:4 LND).
“ricordando continuamente la vostra opera di fede, la fatica del vostro amore e la costanza della speranza che voi avete nel Signore nostro Gesù Cristo davanti a Dio, nostro Padre,” (1Tessalonicesi 1:3).

Dobbiamo amare, amare veramente, amare intensamente. Tu ami così? Non con le parole ma con i fatti? Ami così tutte le persone nella tua vita?

Esempi dell'amore

Dobbiamo esaminarci per vedere se veramente amiamo gli altri nella nostra vita.

Come puoi sapere se ami una persona?

Possiamo riconoscere il vero amore quando ci sono certi buoni frutti e non ci sono frutti cattivi.

Frutti buoni

Un frutto fondamentale che ci sarà quando amiamo veramente una persona è che troveremo gioia in quella persona. Dio ci ama e trova gioia in noi, come leggiamo in Sofonia 3:17:

“L’Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te è il Potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia.” (Sofonia 3:17 LND).

Chi siamo noi per Dio? Quanto riusciamo a vivere come Egli merita che viviamo? Quanto perfettamente santo è il nostro cammino alla luce della santità assoluta di Dio?

Chiaramente, pur cercando di camminare al nostro meglio, c'è molto in noi che è grave agli occhi di Dio. Eppure Dio ci ama intensamente e trova grande gioia in noi. Questo è come anche noi dobbiamo amare gli altri nella nostra vita comprendendo anche quell'amore che dobbiamo nutrire verso quelle persone che sono molto mancanti con noi.

Esempio della mamma che cambia il pannolino

Il vero amore ci porta ad avere gioia in quella persona che amiamo, anche quando non ci troviamo in una situazione piacevole.

Basta pensare alla mamma che sta cambiando un pannolino sporco. Non è bello, in sé, cambiare un pannolino sporco. Ma la mamma che veramente ama suo figlio non trova fastidio nel farlo, piuttosto trova gioia nel curare il figlio anche facendo cose che non sono piacevoli in sé.

TU trovi gioia nel curare le persone che ci sono intorno a te?

TU vedi le persone nella tua vita come preziose? Vedi il tuo coniuge, i tuoi figli, gli altri credenti come veramente preziosi?

Ostacoli ed esempi di mancanza di vero amore

Come ci sono buoni frutti che ci aiutano a capire che veramente amiamo, ci sono anche dei frutti non buoni che mostrano che non abbiamo vero amore nel nostro cuore, almeno, non un amore puro e solido.

Quando abbiamo fastidio non stiamo amando.

Un modo importante per riconoscere che manchiamo di provare il vero amore verso una certa persona è quando proviamo fastidio nei suoi confronti.

Il fastidio verso qualcuno rappresenta sempre una reazione peccaminosa da parte nostra e dimostra mancanza d'amore per quella persona.

Pensateci: Dio trova gioia in noi! Il Suo amore per noi è così profondo che Dio sta in silenzio per il Suo amore, guardandoci proprio con amore. Poi abbiamo letto nel brano di Sofonia che Egli grida di gioia per noi.

Questo è il contrario di avere fastidio verso di noi.

Il fastidio è una sensazione che si nutre quando, in un certo momento, una data persona persona ti è di peso anziché essere per te una gioia.

Se tu hai fastidio nei confronti di qualcuno, a volte tu manchi dall'avere amore per quella persona.

Vogliamo quindi capire quello che sta dietro il senso di fastidio che possiamo avvertire verso una persona.

Quando vediamo qualcuno come un intralcio, non stiamo amando

Similmente al nutrire fastidio per una persona, vedere qualcuno come un intralcio a ciò che stiamo facendo è anche una prova che manchiamo d'amore per quella persona.

Conosciamo tutti la sensazione che si ha quando siamo assorti nel fare qualcosa, di avere qualcosa per la testa che convoglia tante delle nostre energie, e poi, improvvisamente, qualcuno arriva e richiede la nostra attenzione. E' facile che, in quel momento, presi come siamo da quello che stiamo facendo, vediamo quella persona come un intralcio al nostro operare. Spesso ci giustifichiamo, anche con quella persona, con il pensiero che quello che stiamo facendo è molto importante e che quindi non abbiamo il tempo e la possibilità di prestargli attenzione.

Vedere qualcuno come un intralcio viene dallo stesso cuore del vedere qualcuno come un fastidio.

Che cos'è che ci fa vedere un'altra persona come un fastidio o come un intralcio? Pensateci con me. Quando noi abbiamo un progetto nostro, abbiamo i nostri piani, abbiamo le nostre preferenze riguardo al come vogliamo che le cose vadano e poi arriva qualcuno che scombussola quei piani, facilmente arriviamo a nutrire fastidio o a vedere quella certa persona come un intralcio. Perché è così?

Fondamentalmente, ciò avviene perché, anziché vivere per la gloria di Dio, anziché vivere per la Sua volontà, viviamo per la nostra volontà. Anziché cercare di capire la volontà di Dio e di adeguarci ad essa, abbiamo la nostra volontà e vediamo quella persona come un ostacolo a quello che NOI vogliamo compiere.

Anziché vedere Dio come Dio e noi come creature che esistiamo per servire Lui, in modo subdolo, quando vediamo altri come un fastidio o come un ostacolo, stiamo mettendo noi stessi sul piedistallo.

Inoltre, quando vediamo gli altri come un fastidio o come un intralcio, manchiamo nel dare amore a quella persona. Manchiamo nel dare al prossimo quell'amore che Dio ha per noi, manchiamo nel dare quell'amore che Dio ci comanda di avere gli uni per gli altri.

Vedere altre persone come un fastidio o un intralcio è una chiara evidenza che abbiamo egoismo nel cuore, anziché amore.

In quei momenti riveliamo con le nostre azioni ed i nostri atteggiamenti che desideriamo che le cose si svolgano come le vogliamo noi e dimostriamo totale disinteresse per le necessità altrui. Perciò, in questi momenti, NON stiamo vivendo in base a quello che vuole Dio.

Se qualcuno ti dà fastidio è perché stai vedendo i tuoi progetti come più importanti di quanto vedi quella persona.

Questo è un disprezzo al valore di una persona.

Pensate con me: se io vedo le persone come le cose più importanti, quando qualcuno mi interrompe in quello che sto facendo, magari in un momento in cui non posso lasciare quello che sto facendo, non lo vedrò con fastidio. Piuttosto, avrò dispiacere che non posso accoglierlo in quel momento. Sarò contento di vederlo, anche se non sarà realmente possibile prestargli la dovuta attenzione in quel momento e magari soddisfare le sue esigenze.

Voglio farvi un esempio importante: immaginate che il vostro carissimo amico, quello a cui siete più legati di tutti gli altri, deve andare a vivere lontano da voi. Ovviamente, se egli è il vostro miglior amico, sentirete tanto la sua mancanza perché avevate grande piacere a stare con lui e a condividere con lui le cose importanti della vostra vita. Dopo tanto tempo, un sabato, vi trovate alle prese con un grande lavoro in casa. A vostra grande sorpresa egli arriva alla porta per farvi una gradevole ed inaspettata visita.

Domanda: Avreste fastidio nel vederlo? Lo vedreste come un intralcio alla vostra seppur importante attività in casa, attività nella quale vi state cimentando proprio quel giorno in cui egli si presenta inaspettatamente da voi?

Chiaramente, la risposta a entrambe le domande è no! Non lo vedresti come un fastidio, perché egli è importante per te, è una persona cara a te e hai piacere a vederlo. Anche se non puoi interrompere quel lavoro che stai facendo, non vedi l'arrivo del tuo amico come un intralcio alla tua attività.

Piuttosto, lo accoglierai con un grande sorriso e avrai grande piacere e gioia che è arrivato, anche se il momento non è il migliore per riceverlo come avresti magari voluto.

Allora, se ti comportassi così con un amico del cuore, perché hai fastidio quando tuo figlio vuole passare delle ore con te? La triste risposta è che tu sei egoista e questo tuo egoismo ti ostacola dall'amare tuo figlio come dovresti.

Il tuo egoismo è evidente dal fatto che senti fastidio quando sei interrotto da lui mentre stai facendo qualcosa di tuo. O fratello, o sorella, quanto è importante riconoscere questo peccato! L'egoismo è il contrario dell'amore. Il sentirsi infastiditi quando si viene interrotti in qualcosa che si sta facendo è una forma di egoismo. E dove c'è l'egoismo, non c'è l'amore.

Come Dio ci guarda

Ricordando che noi dobbiamo amare gli altri perché Dio ama noi, possiamo capire come dovrebbe essere il nostro amore per gli altri quando consideriamo l'amore di Dio per noi.

Pensate con me all'amore di Dio per noi!

Dio ci vede mai come un intralcio? Dio ci vede mai come un fastidio? Dio ha altri progetti e noi siamo un disturbo per Lui?

Può mai accedere che preghiamo e Dio non vuole prendere del tempo per stare in comunione con noi?

Ovviamente la risposta a tutte queste domande è un chiaro no! Nonostante quanto pecchiamo, nonostante quanto pensiamo alle piccole cose e non seguiamo Dio come dovremmo anche quando facciamo questo al nostro meglio, Dio non ci vede mai come un fastidio o come un intralcio.

Piuttosto, Dio ha un cuore tenero nei nostri confronti. Questo è perché Dio ci ama. L'amore di Dio per noi è il motivo per cui Dio non percepisce mai alcun fastidio quando veniamo a Lui. Dio non ci vede mai come un disturbo.

Alla luce di questo, prego che possiamo comprendere la gravità del nostro peccato quando noi manchiamo di nutrire amore verso gli altri, soprattutto alla luce del fatto che noi siamo grandemente amati da Dio.

Per aiutarci a capire meglio il cuore di Dio verso di noi, leggo qualche versetto che ne parla:

“L’Eterno prende piacere in quelli che lo temono, in quelli che sperano nella sua benignità.” (Salmo 147:11 LND).
“perché l’Eterno si compiace nel suo popolo; egli corona di salvezza gli umili.” (Salmo 149:4 LND).

L'Eterno prende piacere negli uomini! E' davvero incredibile che il sovrano Dio di tutto l'universo, tre volte santo possa prendere piacere in uomini come noi. Quanto di più noi dovremmo prendere piacere gli uni negli altri!

Un esempio di uno che non amava : Luca 7

Un brano che ci aiuta a capire quanto è grave il peccato di non amare gli altri è Luca 7. Questo brano ci aiuta a comprendere che, quando noi non abbiamo un cuore per gli altri, è perché dimentichiamo quanto dipendiamo dal perdono di Dio. Vuol dire che siamo pieni di orgoglio, non riconoscendo che viviamo totalmente per grazia.

Prendete con me Luca 7 e ascoltate mentre leggo dal v. 36:

“36 Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato. 38 E, stando ai suoi piedi, di dietro piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugarli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l’olio profumato. 39 Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona è la donna che lo tocca perché è una peccatrice". 40 E Gesù, rispondendo, gli disse: "Simone, ho qualche cosa da dirti". Ed egli disse: "Maestro, di’ pure". 41 E Gesù gli disse: "Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di più?". 43 E Simone, rispondendo, disse: "Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di più". E Gesù gli disse: "Hai giudicato giustamente". 44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. 45 Tu non mi hai dato neppure un bacio; ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai unto il capo di olio; ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato. 47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama". 48 Poi disse a lei: "I tuoi peccati ti sono perdonati". 49 Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: "Chi è costui che perdona anche i peccati?". 50 Ma Gesù disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!".” (Luca 7:36-50 LND).

Quest'uomo vedeva quella donna come un disturbo, lei gli dava fastidio. Questo perché egli non capiva la grandezza del proprio peccato e per questo non vedeva gli altri con un buon occhio.

Quando noi assomigliamo a Dio, quando riconosciamo di più quanto grave è il nostro peccato e perciò quanto grande è la grazia di Dio nella nostra vita e la grandezza del Suo amore per noi, allora sarà naturale per noi amare gli altri profondamente.

Tornando a quell'avvenimento narrato in Luca 7, vi leggo ancora l'ultimo commento di Gesù a Simeone:

“Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama".” (Luca 7:47 LND).

In realtà, ad ogni vero credente sono stati perdonati molti peccati. Non amare tanto, sia Dio che gli altri, è dimenticare la gravità dei nostri peccati e la grandezza dell'amore di Dio per noi. Non amare tanto significa vederci come se avessimo qualche merito nostro. Quindi, questo non può che rappresentare un grave peccato, un peccato radicato nel nostro orgoglio e che ci fa vedere noi stessi meglio degli altri.

Il peccato di non vedere il valore delle persone intorno a noi

Quando vediamo altre persone come un fastidio o come un'interruzione a quello che stiamo facendo, prima di tutto vuol dire che non amiamo veramente quelle persone. Quando amiamo veramente qualcuno, quella persona ci dà gioia sempre e comunque, come nell'esempio dell'amico del cuore che era andato a vivere lontano e che arriva senza preavviso. In quel caso, avendo un vero cuore per lui, il fatto che egli arriva mentre sei impegnato non cambia la gioia che hai nel vederlo.

A questo punto, vorrei chiedere a ognuno se ha la stessa gioia a vedere il proprio figlio o il proprio coniuge ogni giorno così come ne ha nel vedere un vecchio amico? In realtà, tu dovresti avere molta più gioia nel vedere tuo figlio o il tuo coniuge di quanto ne hai nel vedere un vecchio amico.

Quando tu non hai quella gioia nel vedere tuo figlio o il tuo coniuge, è perché, anziché avere vero amore, hai egoismo nel tuo cuore. Il tuo cuore non rispecchia il cuore di Dio.

Tu vedi i tuoi progetti, i tuoi sogni, i tuoi piani, come più importanti di quanto vedi le persone che Dio ha messo nella tua vita.

Allora, alla luce di ciò, ti chiedo: che tipo di cuore hai in questo caso?

Cristo è venuto per salvare i nostri progetti? Dio ha riversato la Sua ira sul Suo unigenito Figlio per salvare i nostri piani?

Quanto sono importanti i nostri progetti e i nostri piani in confronto alle persone che Dio ha messo nella nostra vita?

Vedere un estraneo come una interruzione alla nostra attività o un fastidio è terribile. Vedere un figlio o un coniuge come una interruzione o un fastidio è estremamente terribile ed è il frutto di un cuore macchiato dal peccato.

Come esempio di questo, pensate ad alcuni brani biblici.

Per esempio, in Efesini 5 la Bibbia comanda al marito di amare la propria moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa. Che tipo di amore ha Gesù Cristo per la Chiesa? È possibile immaginare Gesù Cristo che vede la Chiesa come un fastidio? È possibile che Gesù Cristo veda la Chiesa come un disturbo?

Chiaramente, la risposta è: assolutamente no! No, non è possibile che Gesù veda la Chiesa come un fastidio o un disturbo perché Gesù ama la Chiesa e se ne prende cura con grande tenerezza e pazienza.

Perciò, visto che la Bibbia comanda al marito di amare la propria moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa, per un marito vedere sua moglie come un disturbo o come fastidio è un grave peccato.

Similmente, la Bibbia parla dell'amore di Dio per noi come quello di un Padre amoroso con i Suoi figli.

Ogni genitore deve vedere i propri figli come un immenso dono da parte di Dio. Infatti, nel Salmo 127 la Bibbia dichiara:

“3 Ecco, i figli sono una eredità che viene dall’Eterno; il frutto del grembo è un premio, 4 Come frecce nella mano di un prode, così sono i figli della propria giovinezza. 5 Beato l’uomo che ne ha la sua faretra piena! Essi non saranno confusi quando discuteranno coi loro nemici alla porta.” (Salmo 127:3-5 LND).

I figli sono una immensa benedizione da parte di Dio. Perciò, per un genitore il vedere un figlio come un fastidio rivela un cuore malvagio da parte di quel genitore. Inoltre, agire in questo modo rappresenta un grave peccato contro Dio. Se Dio ti darà qualcosa di tutto ciò, un così prezioso dono come potrai tu vederlo come una interruzione alle tue attività o un fastidio? Riconosci che fare questo sarebbe un grave peccato?

Poi, quando consideriamo versetti come Giovanni 15:12 e tanti simili ad esso, ci rendiamo concretamente conto che vedere chiunque come un fastidio o come un intralcio è un grave peccato contro Dio e rivela un cuore egoista, un cuore che non sa veramente amare. Leggo quel versetto:

“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi,” (Giovanni 15:12 LND).

Un frutto della vera salvezza è un vero amore per gli altri.

A questo punto voglio tornare all'esempio di colui vede l'amico del cuore che arriva all'improvviso dopo essersi spostato lontano da casa.

Immaginiamo che un certo Giorgio si trovi in questa situazione. Potremmo dire che Giorgio ha un vero amore per il suo amico se non lo ha per suo figlio che a volte gli dà fastidio?

In realtà, possiamo dire che Giorgio non ha né un vero amore per il suo amico, né per suo figlio. Giorgio è così contento di vedere il suo amico non a causa di un vero amore per l'amico, ma piuttosto perché lui sta bene con l'amico. Perciò la sua gioia nel vedere il suo amico è legata a quello che dà piacere a lui e non ad un amore puro.

E lecito affermare questo perché, quando poi Giorgio sente fastidio nei confronti del figlio, egli rivela un cuore che guarda le persone come oggetti da cui ricevere e non come individui preziosi da amare.

O che possiamo riconoscere questo grave peccato!

Come cambiare

Nel preparare questo sermone, mi sono reso conto che, a volte, spesso senza rendermi conto di ciò in quel preciso momento in cui avviene, cado in questo peccato. Quanto è facile avere egoismo nascosto nel cuore, anziché il vero amore per gli altri. È proprio questo peccato, questa mancanza di vero amore che ci spinge a vedere gli altri come un disturbo o come un intralcio alle nostre attività.

Immagino che anche voi abbiate commesso questo peccato, chi a volte, chi tutti i giorni. È un peccato gravissimo, un peccato che ci ostacola dal portare vero frutto spirituale e dal crescere ad immagine di Gesù Cristo.

Quando commettiamo questo peccato è perché crediamo che esistiamo per raggiungere i nostri traguardi, anziché capire che esistiamo per promuovere il regno di Dio e per essere esempi del Suo amore nel nostro modo di amare gli altri.

Vedere le persone come un ostacolo nel raggiungere i nostri traguardi è innalzare noi stessi al di sopra di Dio, dimenticando che siamo stati comprati a caro prezzo. Ricordate la verità in 1Corinzi 6:19,20:

“19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1Corinzi 6:19-20 LND).

La nostra vita non appartiene a noi, perciò è un grave peccato vedere gli altri come un disturbo, come se la nostra vita fosse nostra e i nostri programmi fossero più importanti della volontà di Dio per noi. Visto che Dio ci comanda di amare gli altri, di amare il nostro prossimo, non avere un vero amore per loro è un peccato gravissimo. Non importa quanto uno si impegna per il regno di Dio perché, se non ama veramente le persone intorno a lui, è palesemente nel peccato e non assomiglia a Gesù Cristo.

Come amare quando ciò non è naturale

Il peccato di non amare veramente gli altri è un grave peccato! La domanda che viene allora spontanea da porsi a questo punto è: come possiamo cambiare il nostro comportamento se pecchiamo in questo senso?

Chiaramente, come con ogni peccato, prima di tutto dobbiamo riconoscere il nostro peccato come peccato e confessarlo.

Visto che questo tipo di peccato riguarda più un atteggiamento del cuore, atteggiamento che poi si esprime con le azioni, dobbiamo confessare non solo le nostre azioni, per esempio il fatto di vedere qualcuno come un disturbo o un intralcio o di non dare amore in qualche altro modo, ma dobbiamo anche confessare il peccato di avere un cuore che vuole essere amato da Dio, ma non vuole amare gli altri come Dio vorrebbe fosse fatto.

Oltre a questo, ci sono anche dei passi da fare a livello pratico per imparare ad amare veramente gli altri.

Tornando al nostro esempio dell'amico del cuore che viene a trovarti, ti domando perché è così facile amare lui e invece è così difficile amare un piccolo figlio o un coniuge.

Questo avviene perché ci fa piacere, anche nella carne, stare con quell'amico. La sua compagnia è gradevole e, d'altronde, anche un pagano ha piacere a stare con un buon amico.

Invece, spesso, il figlio o il coniuge non ci danno piacere e ciò avviene a causa del nostro cuore peccaminoso.

Abbiamo letto all'inizio di questo studio che Dio ci ama profondamente e grida di gioia per noi. Che cosa vede Dio in noi di così grande valore che Lo fa gridare di gioia per noi?

Dio non vede nulla in noi di così grande valore, piuttosto Dio sceglie di vederci come preziosi.

Allora, sulla scorta di questo esempio, per imparare ad amare coloro che non sono sempre facili da amare, anche noi dobbiamo scegliere di vederli come preziosi.

Abbiamo bisogno di un lavaggio del cervello. In altre parole, il nostro cervello è pieno di ragionamenti sbagliati. Crediamo che i nostri progetti siano importanti. Invece, le persone intorno a noi sono ciò che è davvero importante.

Dobbiamo riconoscere e combattere i nostri falsi pensieri!

Un aiuto pratico

Vorrei condividere con voi qualcosa che io faccio da anni, qualcosa che mi aiuta ad amare gli altri, soprattutto in quei casi in cui naturalmente non avrei naturalmente l'amore che Dio mi chiede di avere.

Di natura, per come sono fatto di carattere, non amo i bambini. Eppure, chi mi conosce sa che molto spesso passo del tempo con i bambini. Infatti, grazie a Dio, provo grande amore per i bambini, anche se non sono così di natura.

Anni fa Dio m'ha mostrato questa mia tendenza peccaminosa, quella di non amare i bambini e di vederli come fastidiosi o come un disturbo.

Perciò, riconoscendo questo mio peccato di cuore, mi impegno a passare del tempo con dei bambini e, quando sono con loro, scelgo coscientemente di pensare a quanto sono preziosi per Dio. Ricordo come Gesù era ben pronto ad accogliere i bambini ed i genitori li portavano a Lui che era solito tenerli in braccio teneramente.

Mi ricordo di come Gesù sgridava i Suoi discepoli perché non volevano lasciar venire a Lui i bambini. I discepoli vedevano i bambini come un disturbo,come un fastidio. Invece Gesù li vedeva come preziosi.

Quando di natura non sento l'amore per i bambini che dovrei avere, mi ricordo la gravità del mio peccato e mi ricordo come i bambini sono per Gesù. La prima cosa che faccio allora è confessare il mio peccato.

Poi scelgo coscientemente di pensare a quanto un bambino è un miracolo, cioè che là, in quel piccolo corpo, c'è un'anima che vivrà per tutta l'eternità. Mi ricordo che quel bambino è stato creato ad immagine di Dio. Mi ricordo che io posso aiutare quel bambino a conoscere l'amore di Dio, amandolo io.

Quando faccio queste cose, confessando il mio peccato, ricordando il cuore di Gesù e pensando a quanto un bambino è un miracolo, allora trovo che il senso di fastidio svanisce e, al suo posto, comincio ad avere un profondo amore per i bambini. Parimenti all'esempio che ho citato, faccio la stessa cosa per le altre persone che orbitano nella mia vita. Quando qualcuno mi dà una sensazione di fastidio o mi sembra che rappresenti un'interruzione alla mia attività, penso al cuore di Gesù verso le pecore perdute, penso al Suo cuore nei miei confronti e questo mi aiuta a riconoscere la gravità del mio peccato. Poi comincio a pregare chiedendo a Dio di aiutarmi a riconoscere quanto questa persona è preziosa e chiedo a Dio di permettermi di essere una benedizione per quella persona.

Quando faccio questo, i pensieri negativi nei confronti di quella persona spariscono e comincio ad avere un profondo amore per lei.

Conclusione

Io credo che questo peccato tocca il cuore di ciascuno di noi in qualche modo.

La mia preghiera è che questo studio aiuterà ciascuno di noi a riconoscere questo come un grave peccato. Prego che possiamo confessarlo ogni volta che cadiamo in esso. Prego che possiamo iniziare ad amare veramente, anziché a vivere per i nostri progetti ed i nostri programmi.

Prego che cominceremo a vedere le persone intorno a noi come preziose, proprio come Dio le vede, affinché possiamo assomigliare di più a Gesù Cristo.

Pregate per queste cose con me!