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Perché non Lamentarci

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, -- cmd apb ---
parole chiavi: lamentarsi, lamenti, mormorare, brontolare, la grazia di Dio, quello che meritiamo.

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Cosa pensate di una persona che sa di avere un'allergia alle noci, ma continua a mangiarle, nonostante le provocano una terribile nausea e mal di testa per giorni, e sono un veleno per lei? Certo, per quei pochi momenti che le assapora in bocca sono buone, però, il male è grave, e dura tanto.

Io chiamerei quella persona stolta. Allora, devo chiamare me stesso stolto, ogni volta che scelgo di cadere in qualcosa che Dio mi ha già mostrato essere un peccato. Sto dando spazio alla mia carne, danneggiando molto la mia anima.

Oggi, vorrei parlare di un peccato estremamente grave, che danneggia moltissimo, però, è così comune che spesso non lo vediamo come peccato. Infatti, per tanti credenti, questo peccato, pur essendo terribile, è una parte normale della vita di ogni giorno.

Questo terribile peccato contamina i nostri pensieri e il nostro cuore. È un veleno nei nostri rapporti con gli altri. Non ci fa vedere tante benedizioni che abbiamo in Cristo. Quando c'è questo peccato nella vita, è impossibile godere della gioia della salvezza. Tende a rovinare l'atmosfera di una famiglia o di un rapporto. Danneggia molto i nostri rapporti. Infatti, finché abbiamo questo peccato nella nostra vita, non possiamo stare veramente bene.

Qual è questo peccato così terribile? Sto parlando del peccato di lamentarci. Sappiamo che è peccato, ma continuiamo a farlo.

Quanto è facile lamentarsi. Il lamento può essere una semplice esclamazione, come “uffa!!, può essere voler raccontare cose ingiuste che ci sono successe, o le nostre difficoltà, può essere criticare qualcuno che ci ha creato problemi. Può essere descrivere il tempo meteorologico come brutto. Ci lamentiamo in tanti modi diversi.

Pensate a quanto danno fa questo peccato.

Per esempio, se una moglie si impegna a fare una buona cena, e il marito o un figlio si lamenta che non gli piace, il suo lamento ferisce e scoraggia molto la moglie.

Se i genitori si impegnano a organizzare un viaggio, però, accadono problemi che sfuggono al loro controllo, e i figli si lamentano, questo rovina l'atmosfera della viaggio.

In una chiesa, se le persone si lamentano, creano un'atmosfera negativa, in cui anziché ricevere edificazione, si riceve una forma di veleno spirituale.

Lamentarsi può rovinare qualsiasi benedizione seppure fosse bellissima. Ferisce. Rende la persona che si lamenta insoddisfatta. Infatti, è impossibile avere gioia e lamentarsi allo stesso tempo. E, peggio ancora, lamentarsi è un grave offesa a Dio.

Pensate a quanto è diversa la vita di una persona che non si lamenta, ma piuttosto abbonda nel ringraziamento! Anziché danneggiare i rapporti lamentandosi, abbondare nel ringraziamento edifica molto i rapporti. Laddove lamentarsi porta a non riconoscere le benedizioni, e perciò, a non goderne, abbondare nel ringraziamento porta a vedere le benedizione e trovarne grande gioia.

Il ringraziamento è il contrario delle lamentele. Come lamentarsi fa del male, essere veramente riconoscente fa tanto bene, a noi stessi, agli altri, e porta gloria a Dio.

Lamentarsi e ringraziare sono contrari l'uno all'altro. È impossibile vivere tutti e due allo stesso tempo. Possiamo vivere abbondando nel ringraziamento, oppure, possiamo vivere lamentandoci.

Ringraziare cancella le lamentele. Lamentarsi cancella il ringraziamento.

Chi si lamenta, non riconosce e non gode le benedizioni. Chi abbonda nel ringraziamento non si concentra sui problemi, e avrà tanta gioia.

Scopo di oggi:

Il mio scopo in questo sermone non è di convincervi che lamentarsi è un peccato. Lo sappiamo già. Voglio capire meglio quanto è grave, ma soprattutto, voglio aiutarvi a capire qual è il vero peccato, spesso nascosto, che ci porta a lamentarci. Se non riconosciamo il peccato sottostante, per poi confessarlo e abbandonarlo, continueremo a ricadere ogni volta nel peccato di lamentarci.

Quindi, non basta riconoscere che il lamentarsi è un peccato. Dobbiamo anche riconoscere il peccato che ci porta a lamentarci. Allora, quando riconosciamo e confessiamo quel peccato, possiamo avere vittoria sul peccato di lamentarci.

Versetti Contro il Lamentarsi

È chiaro che la Bibbia condanna il peccato di lamentarsi, o, come viene chiamato a volte, il mormorare, sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento. Ci dimostra che è un grave peccato contro Dio. Anche mormorare nei casi di gravi problemi è un grave peccato

Per esempio, quando il popolo di Israele era nel deserto, tre giorni dopo che Dio aveva fatto passare loro per il Mar Rosso all'asciutto, si trovarono senza acqua da bere. Questo è un gravissimo problema in mezzo ad un deserto. Allora il popolo mormorò contro Mosè, indirizzandosi in realtà contro Dio. Leggo Esodo 15:

“22 poi Mosè fece partire gli Israeliti dal mar rosso ed essi si diressero verso il deserto di Shur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. 23 Quando giunsero a Mara non poterono bere le acque di Mara perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara. 24 Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: "che berremo?" ” (Esodo 15:22-25 LND)

Poi, nel capitolo seguente, Esodo 16, si trovarono senza cibo. leggiamo:

“2 E tutta l’assemblea dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d’Israele dissero loro: "oh, fossimo pur morti per mano dell’Eterno nel paese d’Egitto, quando sedevamo presso le pentole di carne e mangiavamo pane a sazietà! poiché voi ci avete condotti in questo deserto per far morire di fame tutta questa assemblea".” (Eso 16:2-3 LND)

Quindi, davanti ai grossi problemi, il popolo mormorò contro Mosè e Aaronne, in realtà lamentandosi contro l'Eterno. Mancava loro la fede che Dio avrebbe provveduto cibo e acqua. Il loro mormorare era un grave peccato.

Il fatto che dicevano di mormorare contro Mosè e Aaronne non cambiava il fatto che stavano mormorando contro l'Eterno, perché è Dio che gestisce ogni cosa. Leggo ancora da Esodo 16.

“6 Allora Mosè ed Aaronne dissero a tutti i figli d’Israele: "alla sera voi conoscerete che l’Eterno è colui che vi ha fatto uscire dal paese d’Egitto; 7 e al mattino vedrete la gloria dell’Eterno, poiché egli ha udito le vostre mormorazioni contro l’Eterno; ma noi che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?". 8 Mosè disse ancora: "questo avverrà quando l’Eterno vi darà carne da mangiare alla sera e pane a sazietà al mattino, poiché l’Eterno ha udito le vostre mormorazioni che avete fatto contro di lui. Ma noi che cosa siamo? Le vostre mormorazioni non sono contro di noi, ma contro l’Eterno". ” (Eso 16:6-8 LND)

Quindi, lamentarci, o mormorare, anche davanti a veri problemi, è un grave peccato.

Passiamo al Nuovo Testamento, dove questo peccato viene condannato ancora. Per primo, vi leggo 1Corinzi 10:10, in cui Paolo avverte i credenti a non mormorare, usando l'esempio degli Israeliti nel deserto.

“E non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, per cui perirono per mezzo del distruttore.” (1Corinzi 10:10 LND)

In altre parole, il peccato di mormorare era così grave che Dio aveva fatto morire alcuni di loro.

In Filippesi 2:14 troviamo un chiaro comandamento di non mormorare. Ve lo leggo.

“fate ogni cosa senza mormorare e senza dispute,” (Filippesi 2:14 LND).

È un grave peccato mormorare o lamentarci. Ci sono tanti altri brani nella Bibbia che ci mostrano questo insegnamento, ma credo che sia già chiaro che è un grave peccato. Credo che già sapevamo questo.

Il Peccato nascosto

Quello che voglio fare è considerare il motivo per cui ci lamentiamo. In altre parole, quando ci lamentiamo, in realtà, abbiamo un altro peccato nel cuore, che spesso non riconosciamo. Il fatto di lamentarci è solamente una conseguenza di questo altro, gravissimo peccato.

Se non riconosciamo e confessiamo il peccato nascosto, continueremo a cadere ogni volta nel peccato di lamentarsi. Non solo, ma non potremmo mai avere un cuore veramente soddisfatto.

Qual è il peccato nascosto, che ci porta a lamentarci?

L'Esempio di Due Bambini

Ve lo spiego con una storia, che ci aiuta a capire il peccato nascosto.

Arrivano le giostre in paese. La famiglia del piccolo Pierino è povera, il padre non ha un lavoro fisso. Con grandi sacrifici arriva a comprare per Pierino cinque biglietti per fare dei giri sulle giostre.

Invece, la famiglia del piccolo Riccardo è ricca. Suo padre gli compra cinquanta biglietti per le giostre. Quindi, Pierino ne ha cinque, e Riccardo cinquanta.

Arriva il sabato pomeriggio, e entrambi i padri portano i loro figli.

Pierino, prima di fare qualsiasi giro, vuole camminare mano in mano con suo padre, guardando tutti. Poi, con cura, sceglie una giostra. Dopo corre dal padre, ringraziandolo, e raccontando di quanto era bello.

Nel frattempo, il ricco Riccardo corre da una giostra all'altra, spingendo per arrivare prima in fila. Ignora completamente suo padre, che cerca di non perderlo nella folla. Appena finisce un giro, corre subito per farne un altro.

Tornando a Pierino, egli ha solo quattro biglietti rimasti. Egli dice al padre che vuole fare un giro insieme. Nonostante il padre gli dice di usare i biglietti per lui, Pierino insiste. Dopo quel giro insieme, Pierino parla per dieci minuti di quanto era bello. Poi, con soli due biglietti rimasti, insiste che il padre faccia l'ultimo giro con lui, anziché fare due giri da solo. Dopo, ringrazia il padre e parla di quanto era bello.

Non avendo soldi per la benzina, iniziano la lunga camminata a casa. Per tutto il tempo, Pierino ringrazia il padre. Poi, quando entrano in casa, corre dalla mamma, e la ringrazia ripetutamente. La famiglia è piena di gioia.

Invece Riccardo, dopo che ha finito tutti i suoi cinquanta biglietti, nonostante sono in ritardo per gli ospiti che arrivano, litiga con il padre, finché il padre non gli compra altri dieci biglietti.

Dopo quei dieci giri, vuole altri biglietti, ma il padre rifiuta perché sono molto in ritardo. Riccardo si mette in macchina tutto arrabbiato, dicendo che il padre è cattivo. Quando arrivano a casa, ha il muso lungo, dicendo alla mamma che è stata una brutta giornata, perché il padre è cattivo e non voleva lasciargli fare altri giri. Si lamenta per giorni. L'atmosfera in casa è molto pesante e negativa.

Perché Pierino era contento e riconoscente, e Riccardo era scontento e si lamentava molto? Pierino ha fatto solo tre giri, ed è rimasto molto contento e riconoscente. Riccardo ha fatto sessanta giri, ed è rimasto scontento, e si è lamentato per giorni. Come mai?

Se comprendiamo il motivo per cui uno era contento, pur avendo poco, e l'altro era scontento, pur avendo tanto, possiamo comprendere qual è il nostro peccato nascosto sotto al peccato di di lamentarsi..

Il motivo per cui Pierino era contento era perché credeva di non meritare nessun biglietto. Perciò, vedeva anche quei pochi biglietti come una grazia. Quando sai di non meritare nulla, quando capisci la grazia, allora anche quel poco diventa una cosa molto speciale e bellissima.

Invece, Riccardo credeva di meritare tutto quello che voleva. Perciò, nonostante avesse ricevuto tantissimo, era scontento perché voleva di più, e credeva di meritare tutto quello che voleva.

Quando noi ci lamentiamo, possiamo essere certi che sotto sotto, crediamo alla menzogna di meritare del bene. Non comprendiamo la grazia.

Allora, per forza, quando riceviamo meno di quello che crediamo di meritare, ci è difficile accettare. Ecco perché così spesso cadiamo nel peccato di lamentarci.

Non Capire che dipendiamo dalla Grazia

Quando noi crediamo di meritare più di quello che abbiamo, non stiamo capendo che viviamo totalmente per grazia. In realtà crediamo di avere qualche merito nei confronti di Dio.

Certamente, se meritiamo qualcosa, e non ci arriva, è difficile accettare. Per esempio, se cominci un lavoro, e pattuisci uno stipendio con il datore, e ti impegni tanto, e fai oltre quello che ti è stato chiesto, ma poi, quando è tempo di pagarti, il datore ti dà la metà di quello che avevate pattuito, tu sarai agitato. Sarai agitato perché tu meriti di più.

Invece, se a causa delle brutte scelte che hai fatto, ti trovi senza soldi, senza casa, a dormire al freddo, senza cibo, e il tuo nemico, colui contro il quale avevi fatto tanto male negli anni, ti offre aiuto, e ti porta in casa sua, e ti dà una stanza, se tu tieni in mente che avevi fatto del male a lui, e che per colpa tua ti trovi senza soldi, e che da lui meriti solo il male, allora, sarai riconoscente per qualunque bene che ti dà. Anziché lamentarti, sarai molto riconoscente, se ti ricordi della realtà della tua situazione, e che quello che hai è una grazia.

È così con noi

Similmente: quando crediamo, in modo subdolo e indiretto, di meritare il bene nella vita, e nella sua provvidenza Dio ci manda del male, saremo scontenti. Facilmente cadremo nel peccato di lamentarci.

In altre parole, ogni volta che siamo scontenti, ogni volta che ci lamentiamo, mostriamo che crediamo di meritare di meglio. Questa è una menzogna, una menzogna che ci porta tanto male.

Che cosa Meritiamo da Dio

Infatti, il motivo per cui ci lamentiamo meritiamo è perché crediamo di meritare meglio di quello che ci succede.

Ma che cosa meritiamo, realmente, da Dio? Oggi, abbiamo tempo di considerarlo solo brevemente. Vi consiglio di valutare molto più a fondo questo per conto vostro.

Per capire quello che meritiamo da Dio, iniziamo considerando quello che Dio merita da noi.

Chi è Dio? Egli è il nostro Creatore, Egli è il Creatore di tutto. Tutto appartiene a Lui. Egli ci dà la vita, ci sostiene, e provvede ad ogni nostro bisogno. Quindi, Dio merita da noi che Lo ringraziamo per ogni cosa che abbiamo, giorno per giorno.

Inoltre, Dio è glorioso, e merita che Lo adoriamo e Lo lodiamo. Dovremmo adorare Dio ogni giorno, ripetutamente per tutto quello che fa e quello che è.

Come il nostro Sovrano Creatore, Dio ha stabilito la sua legge su tutta la creazione. E perciò, Dio merita assoluta, perfetta ubbidienza da noi. Qualunque disubbidienza è una gravissima offesa a Dio.

E perciò, Dio merita da noi abbondante ringraziamento, merita da noi ubbidienza immediata, totale, costante, fatto di cuore, e in ogni campo della vita. E Dio merita da noi adorazione e lodi, giorno per giorno.

E come viviamo noi nei confronti di Dio? Diamo a Dio quello che Egli merita da noi? La risposta chiara è no.

Non ringraziamo Dio giorno per giorno, in ogni cosa, come dovremmo. Non ubbidiamo a Dio totalmente e immediatamente, come dovremmo. Non lodiamo Dio in ogni cosa, come dovremmo. Piuttosto, ogni volta cerchiamo gloria per noi stessi.

Allora, in realtà, abbiamo una grande colpa nei confronti di Dio.

Perciò, a questo punto, invito ciascuno di noi a fermarsi per valutare, seriamente, quello che merita da Dio.

Se siamo onesti, se consideriamo la realtà di come ci comportiamo nei confronti di Dio, che cosa meritiamo da Dio?

La chiara risposta è che NON meritiamo il bene. Non meritiamo la bontà di Dio, e la pazienza di Dio, e la cura di Dio, e l'amore di Dio. Non meritiamo che la provvidenza di Dio ci dia cose belle.

Eppure, Dio ci Benedice

Eppure, riceviamo tante benedizioni, le riceviamo in abbondanza, le riceviamo giorno dopo giorno.

Anche nelle prove più profonde, riceviamo la cura e l'amore di Dio. Infatti, se siamo figli di Dio, abbiamo la promessa che Dio gestisce le cose in modo che TUTTE le cose cooperano al nostro bene.

Un taglio che arriva per sbaglio è una cosa brutta, Però, se uno viene tagliato da un chirurgo esperto, nonostante quel taglio fa male viene considerato un grande bene.

Similmente, Dio è il grande dottore che sa curarci perfettamente. Egli usa tutto, le cose belle e anche le cose brutte, per completare la sua opera perfetta in noi.

Quindi, anche le cose brutte della nostra vita, dal traffico pesante, alla morte di una persona cara, ad un licenziamento ingiusto, sono tutte gestite da Dio per il nostro bene. Infatti, per chi è in Cristo, non arriva mai alcun male che non serva per il suo bene.

Alla luce di quanto pecchiamo nei confronti di Dio, quanto è importante che riconosciamo l'immensa GRAZIA di Dio nella nostra vita.

Noi meritiamo il male, meritiamo la punizione, meritiamo il castigo, invece, Dio ci ricolma di bene. Noi viviamo per grazia.

Quando è importante ricordare questo, giorno per giorno.

Quando ricordiamo l'immensa e preziosa GRAZIA di Dio, allora, non ci sarà spazio nel nostro cuore per lamentarci. Piuttosto, il nostro cuore sarà ricolmo di ringraziamento a Dio. E avremo grande gioia.

Quando ricordiamo il male che meritiamo, e pensiamo a tutto il bene che riceviamo, tutto per grazia, allora, possiamo vincere il brutto peccato di lamentarci. Allora avremo la gioia della salvezza.

Solo quando viviamo così possiamo portare frutto che dura, e perciò, solo così possiamo avere una vita che vale.

Carissimi fratelli e sorelle, quanto soffriamo inutilmente, di quanta gioia manchiamo, quanto pecchiamo, quanto influenziamo male gli altri, tutto perché non riconosciamo l'immensa grazia di Dio nella nostra vita, ma piuttosto crediamo di meritare quello che non meritiamo.

Quanto spesso siamo come il piccolo Riccardo, scontenti, quando in realtà abbiamo ricevuto tanto, e potremmo essere pieni di gioia.

Il Bene Più Grande

Quando pensate al bene che ricevete, ricordate che il bene maggiore non è quello legato alla vita fisica sulla terra. Certamente, Dio spesso ci dà buona salute, beni materiali, una bella famiglia, ed altre benedizioni. Però, non sempre ci dà queste cose. A volte ci manca la salute, a volte Dio permette grossi problemi in famiglia, e a volte Dio permette grossi problemi economici.

Però, le benedizioni più grandi non sono queste. Piuttosto, le benedizioni più grandi sono le benedizioni spirituali che abbiamo in Gesù Cristo. Sopra ogni altra cosa, abbiamo il perdono dei nostri peccati. Abbiamo Gesù Cristo come Sommo Sacerdote che ci dà libero accesso al trono di Dio stesso. Abbiamo Gesù Cristo come Mediatore e Avvocato, che ci permette di ricevere il perdono e la sua di Dio. Abbiamo la viva speranza dell'eternità nella presenza di Dio. Abbiamo il sigillo dello Spirito Santo, e molto, molto di più.

Allora, alla luce di tutto questo, quando consideriamo il fatto che NON meritiamo alcun bene, e invece Dio manda tanto bene nella nostra vita, e poi, gestisce anche i mali per il nostro bene, non è possibile lamentarci a causa delle difficoltà che ci arrivano.

Infatti, alla luce delle benedizioni che abbiamo in Cristo, e delle promesse delle benedizioni eterne che abbiamo, sapendo che Dio gestisce tutte le cose in modo che tutte le cose cooperano per il nostro bene, allora, che cosa sono le difficoltà, che dovremmo lamentarci di esse?

Ricordate che non solo il lamentarci è un grave peccato, ma ci fa anche venire meno la gioia della salvezza.

È impossibile avere la gioia della salvezza quando ci lamentiamo. Quando ci lamentiamo, non possiamo vedere la grazia di Dio nella nostra vita. Non stiamo vedendo le benedizioni che Dio fa abbondare nella nostra vita. E perciò, non possiamo avere la gioia della salvezza.

Inoltre, quando ci lamentiamo, la nostra vita è un veleno per le persone intorno a noi. Quando ci lamentiamo, contaminiamo le persone intorno a noi.

Allora, cosa Facciamo?

Allora, alla luce di questo, che cosa farai? Vi spiego quello che bisogna fare. Prego che non ascolterai soltanto per continuare come prima.

Prima di tutto, dobbiamo riconoscere quanto è grave il peccato di lamentarci. Qualsiasi tipo di lamentela è un grave peccato, sia che si tratta di grossi problemi, come quando il popolo di Israele non aveva acqua nel deserto, sia quando si tratta di piccoli disagi, come una lunga fila in un negozio.

Lamentarci è un gravissimo peccato, che offende moltissimo Dio e fa tanto male anche a noi. È una terribile offesa a Dio, perché implica che Dio non sia giusto nel modo di dirigere la provvidenza nella nostra vita. Implica che Dio non sia buono. Implica che Dio non abbia usato saggezza nel predisporre gli avvenimenti di cui ci lamentiamo.

Lamentarci implica che le benedizioni che abbiamo in Cristo valgano poco, perché ci focalizziamo di più sulle cose difficili che sulle meravigliose benedizioni che abbiamo in Cristo.

Inoltre, lamentarci è il contrario dell'essere mansueto. Se ricordate, la Bibbia spesso dichiara che dobbiamo essere mansueti. La parola mansueto descrive un cuore che accetta con pace qualunque cosa che la provvidenza di Dio porta, fidandosi della saggezza e dell'amore di Dio.

Invece, quando ci lamentiamo, ci rifiutiamo di accettare quello che Dio ha stabilito per la nostra vita. Riconosciamo quanto è grave il peccato di lamentarsi.

Quindi, dobbiamo ravvederci da questo peccato. Però, non basta ravvederci solo del peccato di lamentarsi. Dobbiamo anche riconoscere e confessare il peccato di credere di meritare il bene, ovvero, il peccato di non riconoscere la grazia di Dio.

Dobbiamo pensare spesso a quanto pecchiamo nei confronti di Dio, e che perciò non meritiamo alcun bene da Dio. Pensate poi a quanto Dio ci ricolma di benedizioni, soprattutto benedizioni spirituali.

Quando pensiamo a queste cose, allora, cominceremo a riconoscere meglio l'immensità della grazia di Dio per noi. Quanto bene Dio ci fa, tutto per grazia! Pensate alle innumerevoli benedizioni terrene, ma molto di più, pensate alle benedizioni spirituali che abbiamo in Gesù Cristo. Pensate alle promesse meravigliose e preziose che abbiamo, che possono sostenerci in ogni prova, e viviamo guardano a queste promesse.

Quando viviamo così, allora, possiamo abbondare in ringraziamento. Vivremo dando gloria a Dio.

Quando noi viviamo così, riconoscendo la grazia di Dio, e perciò, abbondando nel ringraziamento, saremo come il piccolo Pierino. Anche la nostra vita traboccherà di gioia. E porteremo gioia alle persone intorno a noi. Inoltre, cosa ancora più importante, porteremo gloria a Dio.

Ultime Parole

E quindi, alla luce delle verità che abbiamo visto oggi, voglio invitare ciascuno ad esaminare la propria vita.

Tu: sei colpevole del peccato di lamentarti? Non importa il motivo. Lamentarci è sempre un peccato.

Perciò, se tu sei colpevole di questo peccato, riconoscilo davanti a Dio. Confessalo a Dio. È un brutto, brutto peccato. Non scusarti. Confessalo per quello che è, cioè un peccato.

Confessa anche il peccato di credere di meritare il bene.

Purtroppo, per tanti, lamentarsi non è un peccato in cui cadono ogni tanto,ma, lamentarsi fa parte della vita quotidiana.

Se tu sei così, riconosci la gravità di questo tuo peccato. Chiedi a Dio di cambiare il tuo cuore. Ringrazia Dio per il perdono che ci offre per mezzo di Gesù Cristo.

Pensa molto alla grazia di Dio. Viviamo per grazia! Ringrazia Dio ogni giorno per la sua grazia nella tua vita.

Impegnati a pensare molto di più all'immensità della grazia di Dio verso di te. Impara a contare le tue benedizioni, giorno per giorno, soprattutto le benedizioni spirituali.

Quando viviamo così, confessando il peccato di lamentarci, e anche il peccato di non riconoscere la grazia di Dio, e iniziamo ad abbondare nel ringraziamento per le benedizioni che abbiamo in Cristo, allora il nostro cuore sarà pieno di gioia, e Dio sarà glorificato in noi! Allora, cominceremo a conoscere la pienezza della gioia!

La mia preghiera per ciascuno di voi è che possiate riconoscere e confessare il peccato di lamentarvi, e piuttosto, riempire il vostro cuore pensando all'immensità della grazia di Dio nella vostra vita. Così, avrete una gioia e pace che supera ogni conoscenza!