Aiuto Biblico

Non temete, abbiate fede

Sermoni di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 4 marzo, 2012 ---- cmd na -----
Parole chiave: fede, timore, difficoltà, cura di Dio, potenza di Dio, amore di Dio, saggezza di Dio.

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Avere Gesù Cristo come Signore e Salvatore vuol dire essere estremamente benedetto. Però, vuol dire anche avere una vita di prove e difficoltà. Abbiamo ricevuto la grazia, non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per Lui.

Un vero credente può avere gravi malattie che portano sofferenze e anche la morte mentre è giovane. Chi è in Cristo può avere grossi problemi di famiglia, per esempio figli che prendono una brutta strada e portano molto dolore ai genitori, matrimoni che vengono distrutti o problemi con parenti. Può avere problemi economici, anche al punto di perdere la casa ed avere grandi difficoltà.

Chi è in Cristo può avere un lavoro difficile, può essere maltrattato ingiustamente a scuola o al lavoro. Può avere problemi con vicini, può essere tradito da amici, può soffrire in tanti modi.

Scusatemi ma, essendo questa la realtà delle cose, ed è così nei fatti, potrebbe sorgere e, soprattutto per gli increduli, sorge la domanda di rito: stando così le cose, che vantaggio c'è nell'avere Cristo?

Cioè, se possono succedere tutte le cose brutte di cui abbiamo parlato e tante altre che non ho qui elencato, allora, che vantaggio c'è nell'avere Cristo, visto che avere Cristo non ti rende la vita più facile e non ti fa evitare difficoltà e dolori?

Attenzione: una tale domanda è fondata su di un ragionamento falso e sbagliato, che solitamente si dà per scontato essere invece veritiero.

Il problema di questo ragionamento è che esso è fondato su di una presupposizione che non è veritiera. Quanto è importante che impariamo a riconoscere la veridicità o meno delle nostre presupposizioni, perché su di esse costruiamo i nostri ragionamenti e con esse valutiamo tutto nella vita! Se una presupposizione è vera, allora i ragionamenti che ci si costruiscono sopra possono essere veri. Però, se una presupposizione è falsa, allora tutti i ragionamenti che ci costruiamo sopra saranno falsi. Però, se non si riconosce una presupposizione falsa, sarà quasi impossibile riconoscere l'errore del ragionamento che ci si è costruito sopra.

Pertanto, il ragionamento che ho menzionato prima, cioè che, se l'essere in Cristo non ti fa evitare le cose brutte della vita, allora non conviene essere in Cristo, è un ragionamento costruito sulla presupposizione che la vera benedizione consiste nell'avere una vita terrena con pochi problemi e con poca sofferenza.

Cari fratelli e sorelle, per quanto quello di base sia un pensiero che comprensibilmente può essere fatto, specie quando si affrontano problematiche molto pesanti e prove durissime, esso non corrisponde al vero. Se noi fossimo solamente un corpo materiale, cioè se la nostra esistenza fosse limitata soltanto a questi pochi anni sulla terra, allora la benedizione più grandi sarebbe quella di avere una vita facile e bella durante tali anni, una vita con meno problemi possibili da affrontare.

Però, in realtà, noi non siamo solo un corpo di carne e la nostra esistenza non è limitata ai pochi anni sulla terra. In realtà, siamo un'anima vivente che, per questo breve pellegrinaggio, dimora dentro un corpo materiale! Quindi, le più grandi benedizioni sono quelle che riguardano la nostra anima e che dureranno, non solo per questi pochi anni, ma per tutta l'eternità.

Se il corpo sta bene, ma l'anima no, allora, NOI non stiamo veramente bene. Invece, se l'anima sta bene, veramente bene, allora stiamo bene, indipendentemente dalla condizione del corpo. Questo è il messaggio che vediamo ripetersi più volte nella Bibbia. Ascoltate, a riguardo, le parole dell'Apostolo Paolo in 2Corinzi 4:16-18:

“16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Corinzi 4:16-18 LND)

Avere Cristo è il dono più grande del mondo, perché le benedizioni di Cristo sono eterne e di immenso valore, smisuratamente più grandi delle benedizioni che sono limitate alla nostra esistenza terrena.

E come è scritto in Efesini 3, in Cristo abbiamo ogni benedizioni spirituale:

“Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,” (Efesini 1:3)

Fratelli e sorelle, il motivo per cui ci scoraggiamo è perché, spesso, stiamo cercando le benedizioni sbagliate. Siamo focalizzati sulle piccole cose, anziché su quelle grandi e perciò, quando Dio, nella Sua perfetta saggezza, per poterci dare di più delle cose grandi, ci fa mancare quelle piccole, stiamo male. Questa è una mancanza di fede in Dio.

Quello che vorrei fare oggi è aiutarci a ricordare l'opera di Dio in noi, in modo che possiamo avere più fede in Lui, mentre aspettiamo di vederLo nella Sua gloria, per tutta l'eternità.

Dio vuole che abbiamo fede

Iniziamo ricordando che Dio vuole che abbiamo fede in Lui. Ma che cos'è la fede? In parole semplici, la fede è quando accetto la scelta di Dio come scelta migliore, anche se va contro quello che avrei scelto io. La fede è considerare quello che Dio fa come la cosa migliore, non perché capisco razionalmente che è così, ma perché so che Dio non può sbagliare, mentre io sbaglio costantemente. È credere che Dio sta facendo la cosa giusta.

Il motivo per cui mi fido di Dio è perché credo che Dio ha a cuore il mio meglio. Credo nel Suo amore per me e credo che Dio non può sbagliare. Riconosco umilmente che spesso io non so qual è la cosa migliore e mi fido di quello che Dio decide.

Quindi, la fede in Dio NON è credere che Dio farà come vogliamo noi, piuttosto vuol dire fidarci di quello che Dio fa. La vera fede vuol dire fidarmi delle scelte di Dio.

In tutta la Bibbia, Dio ci insegna ad avere fede in Lui. Guardiamo insieme Marco 4:35-41, in cui Gesù Cristo, che è Dio, riprende i discepoli perché non avevano fede in Lui, quando si trovavano nella barca sul mare di Galilea, in mezzo ad una grande tempesta che rischiava di affondare la barca. Gesù dormiva ed i discepoli avevano grande paura. Leggo Marco 4:35-41:

“35 Or in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: "passiamo all’altra riva". 36 E i discepoli, licenziata la folla, lo presero con loro, così come egli era, nella barca. Con lui c’erano altre barchette. 37 Si scatenò una gran bufera di vento e le onde si abbattevano sulla barca, tanto che questa si riempiva. 38 Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: "Maestro, non t’importa che noi periamo?". 39 Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "taci e calmati!". E il vento cessò e si fece gran bonaccia. 40 Poi disse loro: "perché siete voi così paurosi? Come mai non avete fede?". 41 Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: "chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?".” (Marco 4:35-41 LND)

Prima di tutto, notate che la situazione dei discepoli era umanamente disperata, in quanto essi erano in grave pericolo. Si trovavano infatti in mezzo al mare di Galilea, in una piccola barca che stava riempiendosi di acqua a causa di una terribile tempesta. Umanamente parlando, rischiavano di morire. Quante volte noi ci agitiamo per delle situazioni molto meno gravi di questa! E la loro era una situazione veramente gravissima!

Cionondimeno, per quanto la situazione fosse grave, Gesù li riprende perché avevano paura, anziché avere fede in Lui. Quindi, si comprende che i discepoli, pur nella loro terribile circostanza, avrebbero dovuto avere fede. In altri termini, nonostante la loro fosse una situazione estremamente grave, avrebbero dovuto avere fede in Cristo anziché paura.

Certamente, qualcuno mi potrebbe dire che, nel loro caso, potevano avere fede perché Gesù era con loro, ma che non è più con noi come era con loro.

A chi pensa così voglio citare le parole di Gesù Cristo mentre stava per tornare in cielo, parole che troviamo, per esempio, in Matteo 28:

“18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: "ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. amen".” (Matteo 28:18-20 LND)

Due punti sono importanti da notare in questo brano che ho appena letto. Prima di tutto, Gesù Cristo ha ogni potere. Gesù Cristo è onnipotente e pertanto Egli è sovrano su ogni circostanza della nostra vita. In secondo luogo, Gesù Cristo è con noi e resterà con noi fino alla fine dell'età presente. Quindi non dobbiamo avere timore. Leggiamo una cosa simile in Ebrei 13:5:

“5 Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: "io non ti lascerò e non ti abbandonerò". 6 Così possiamo dire con fiducia: "il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l’uomo?".” (Ebrei 13:5-6 LND)

Dio è con noi, non ci lascerà, e quindi possiamo avere fiducia e non temere alcun male. Perciò, la riprensione che Gesù fece ai discepoli, in quell'occasione nella tempesta, vale anche per noi in qualunque momento in cui abbiamo timore in mezzo a circostanze difficili o pericolose. Gesù Cristo è veramente con noi in ogni momento della vita, in ogni situazione, in ogni difficoltà! Se ricordiamo questa meravigliosa verità, avremo grande gioia e consolazione in essa.

Pensando ancora a quando Gesù era addormentato nella barca che si riempiva di acqua a causa delle onde, consideriamo il motivo per cui i discepoli non dovevano avere paura, che è lo stesso motivo per cui noi non dobbiamo avere paura, qualunque sia la nostra situazione.

I discepoli non dovevano avere paura perché dovevano ricordare tre verità che anche noi dobbiamo ricordare.

Ricordare queste tre verità ci darà pace in mezzo alle prove più difficili. Queste verità sono una rocca solida sulla quale possiamo fondare la nostra vita. Esse vengono proclamate ripetutamente nella Bibbia e perciò è importante, non solo conoscerle, ma anche ricordarle ogni giorno.

Queste verità riguardano la potenza di Dio, la saggezza di Dio e l'amore di Dio nei nostri riguardi.

La prima verità è che Dio è onnipotente. In Matteo 28 Gesù dichiara che ogni potere Gli è stato dato. Non esiste potere che può opporsi a Dio. Dio è assolutamente sovrano e onnipotente in ogni circostanza.

La seconda verità è che Dio è pieno di saggezza e sa sempre qual è la cosa giusta da fare. Dio non può sbagliare e pertanto gestisce tutto perfettamente.

La terza verità è che Dio ci ama con un'amore eterno. Quindi, Egli usa il Suo potere e la Sua saggezza per curarci perfettamente.

Se Dio non fosse potente, pur amandoci e pur essendo saggio, se non fosse potente da adempiere la Sua volontà per noi, allora saremmo soggetti a delle circostanze che vanno al di fuori del controllo di Dio. Grazie a Dio, non è così, anzi Dio è potente, è onnipotente e non esistono circostanze al di fuori del Suo controllo! La Bibbia rende questo concetto in modo estremamente chiaro. Dio ha ogni cosa sotto il Suo perfetto controllo!

Se, pur essendo onnipotente e saggio, Dio non ci amasse, allora avremmo di che aver paura, perché Dio a quel punto non avrebbe stimolo alcuno ad impegnarsi per il nostro vero bene, visto che, di natura, siamo peccatori e quindi nemici di Dio. Ma, grazie a Dio, Dio ci ama, ci ama di un amore eterno, un amore così profondo che nulla può separarci dall'amore di Dio per noi in Cristo Gesù. L'amore di Dio per noi è così immenso che serve un'opera divina per renderci capaci di comprendere di più di questo amore che sorpassa la conoscenza stessa. Vi leggo la preghiera di Paolo per i credenti di Efeso, preghiera in cui impariamo come pregare per poter comprendere di più l'amore di Dio per noi. Leggo Efesini 3:14-21:

“14 Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, 15 dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, 16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore, 17 perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, 18 affinché, radicati e fondati nell’amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza, 19 e conoscere l’amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.” (Efesini 3:14-19)

Le parole umane non sono adeguate per poter descrivere l'immensità dell'amore di Dio per noi. Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio, cioè quello che era più prezioso per Lui, al fine di poter salvare tutti coloro che veramente crederanno in Gesù Cristo. Quindi, possiamo essere sicuri che Dio userà la Sua grande potenza e la Sua perfetta saggezza per il nostro vero bene.

Infine, se, pur essendo onnipotente e pur amandoci, Dio non avesse saggezza per sapere come amarci e come curarci, allora anche in quel caso avremmo d'aver paura. Però, Dio è infinitamente saggio, proprio come leggiamo in Colossesi, dove si parla di Gesù Cristo:

“2 Affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell’amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d’intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo, 3 in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.” (Colossesi 2:2-3 LND)

In Cristo, il nostro Signore, si trovano tutti i tesori della sapienza e della conoscenza dell'universo. Dio conosce sempre perfettamente il modo migliore di adoperare il Suo grande potere per la Sua gloria e per il nostro bene. Non esiste mai una situazione in cui Dio non sa perfettamente come agire. Dio non può sbagliare nel Suo modo di gestire le circostanza per il nostro bene.

Alla luce di questo, come i discepoli della barca con Gesù, non dobbiamo mai avere paura, ma piuttosto possiamo fidarci di Dio. Ricordate che avere fede in Dio vuol dire fidarci che quello che Egli sta facendo nella nostra vita è la cosa giusta e perfetta e porta al nostro vero bene. Possiamo fidarci che Egli è in controllo di tutto e sa esattamente quello che fa.

Nella saggezza di Dio, durante la tempesta sul mare di Galilea, Gesù scelse di calmare il mare. Però, nella Sua sapienza, Dio non sempre calma il mare dei nostri problemi. Invece, a volte, nella Sua saggezza Egli sceglie di curarci in modo diverso, a volte permettendo quello che noi chiamiamo il male.

Per esempio, Dio permise nella Sua saggezza che vari degli Apostoli fossero messi a morte. Permise che l'Apostolo Paolo fosse tenuto in carcere ingiustamente per vari anni e restasse prigioniero a Roma in un appartamento sotto guardia per due anni.

In Apocalisse 2 e 3 troviamo le lettere che Cristo Gesù ha mandato alle sette chiese. Nella lettera alla chiesa di Smirne, Gesù Cristo parla della Sua cura per loro, ma notate che nella Sua cura fu compresa anche la morte a causa di persecuzione. Eppure, quella morte non è una sconfitta, perché dopo i credenti che vengono uccisi ricevono la corona della vita! Leggo Apocalisse 2:8-11:

“8 "E all’angelo della chiesa in Smirne scrivi: queste cose dice il primo e l’ultimo, che morì e tornò in vita. 9 Io conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: chi vince non sarà certamente colpito dalla seconda morte".” (Apocalisse 2:8-11 LND)

Umanamente parlando, sentire che qualcuno viene messo in prigione e poi messo a morte, sarebbe considerata una sconfitta. Uno che non comprende le verità eterne si domanderebbe dov'era la cura di Dio per quelle persone. Anzi, umanamente, uno direbbe che Dio ha mancato di curarli.

Invece Dio non ha mancato di curare quei credenti, anzi, Dio, Gesù Cristo, era con quei credenti che sono stati messi a morte, perché la morte fisica non è una sconfitta quando uno ha la vita eterna. Quei credenti sono stati vittoriosi e sono vittoriosi tutt'ora.

Ricordiamo che siamo un'Anima

Perciò, per avere pace nelle prove, dobbiamo ricordare il punto che ho evidenziato all'inizio. Il mondo, che è senza Dio e perciò senza lo Spirito Santo, considera la vita fisica sulla terra come la cosa più preziosa. Invece, chi è in Gesù Cristo e quindi ha la vita eterna, capisce che la vita fisica sulla terra è destinata a finire e che la vera vita è la vita spirituale che durerà per tutta l'eternità con Cristo in cielo.

Quindi, le prove e le difficoltà sono strumenti nelle mani di Dio che Egli usa per compiere la Sua buona opera in noi. Quando comprendiamo e ricordiamo questo, possiamo avere gioia nelle prove, come leggiamo in Giacomo 1:2-4:

“2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.” (Giacomo 1:2-4 LND)

In realtà, chi è senza Cristo non riesce a capire questo. Le prove, che comprendono le difficoltà e le cose che definiamo essere brutte, sono strumenti che Dio usa per compiere la Sua buona opera in noi. Possiamo trovare gioia in esse se crediamo questo!

Potremmo paragonare le prove ai tagli che un dottore fa durante un'operazione chirurgica che porta grande beneficio al paziente. In sé, i tagli sono dolorosi, però fanno parte di un'opera che porta bene alla salute del paziente.

Similmente, le prove sono dolorose e difficili da sopportare, però ci portano un grande beneficio che dura e vale per tutta l'eternità. Dio fa cooperare tutto per il nostro bene eterno, quando siamo in Cristo.

Dio cura perfettamente chi è in Cristo e gestisce tutto in modo che ogni avvenimento, ogni prova ed ogni situazione porti al vero bene di quella persona, cooperando per modellare la persona affinché sia conforme all'immagine di Cristo.

Così possiamo essere santi ed irreprensibili davanti a Dio, nell'amore, per tutta l'eternità.

Dio completerà la Sua opera

A ciascuno di voi che ha Gesù Cristo come Salvatore e Signore, Dio dichiara nella Sua Parola: “Non esiste alcuna prova o difficoltà che può separarti dal Mio amore in Cristo Gesù. Io ho iniziato un'opera buona in te, prima della fondazione del mondo e la porterò a compimento”. Egli porterà quell'opera a compimento, proprio come leggiamo in Filippesi 1:6:

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

Le prove sono strumenti scelti con cura e con amore da Dio per completare la Sua buona opera in ogni vero credente.

Ricordiamo che nessuna prova, nemmeno la morte, può separarci dall'amore di Dio per noi in Cristo Gesù, proprio come leggiamo in Romani 8. Dio è in controllo e ci ama. Ascoltate:

“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.
31 Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36 Come sta scritto: "per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello". 37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati. 38 Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, 39 né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 8:28-39 LND)

Non solo le prove non possono separarci dall'amore di Dio per noi in Cristo Gesù, ma, in realtà, le prove fanno parte dell'amore di Dio perché producono un bene eterno in noi che siamo Suoi figlioli.

Quando l'Apostolo Paolo ha capito questo, ha trasformato il modo in cui vedeva le sue prove. Una delle sue prove più difficile era rappresentata dalla spina nella carne che Dio gli aveva dato per proteggerlo dalla superbia. Leggo da 2Corinzi 12:7-10. Notate la lezione che Paolo imparò:

“7 inoltre, affinché non m’insuperbisca per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi affinché non m’insuperbisca. 8 A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me. 9 Ma egli mi ha detto: "la mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza". Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.” (2Corinzi 12:7-10 LND)

O che possiamo noi imparare questa lezione così importante! Le prove e le difficoltà ci rendono deboli ed è nella debolezza più profonda che conosciamo la potenza e la grazia di Dio più che in qualsiasi altro momento della vita. Quando Paolo è arrivato a quel punto, ha capito che era così meraviglioso conoscere la grazia e la potenza di Cristo, che trovava diletto nelle debolezze e nelle sofferenze.

Possiamo avere pace nelle prove quando siamo umili, fidandoci della buona opera di Dio in noi, ricordando che Egli è in controllo di ogni cosa.

Applichiamo a noi tutto questo

Carissimi, queste verità ci servono perché siamo tutti deboli. Ci è difficile sopportare le difficoltà,le sofferenze e le prove della vita.

Abbiamo quindi bisogno di ricordare le verità che abbiamo visto oggi, verità che Dio ci insegna ripetutamente nella Bibbia.

Abbiamo bisogno di ricordare che Dio è onnipotente e perciò è pienamente in controllo di tutto. Visto che, come la Sua Parola dichiara, Egli controlla perfino quanti capelli hai in testa, quanto di più Egli tiene sotto controllo tutti gli altri avvenimenti della tua vita, piccoli e grandi che siano!

Ricordate che Dio è onnisciente, sa tutto, è perfetto nella Sua saggezza e perciò non può mai sbagliare in quello che Egli stabilisce per la nostra vita.

E poi, dobbiamo ricordarci e gioire dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. L'amore di Dio nei nostri confronti è la base della Sua cura perfetta per noi. Dio è in controllo di tutto e controlla ogni cosa alla luce del Suo amore per noi in Cristo.

Quindi, possiamo gioire in ogni situazione, anche le situazioni difficili, perché siamo curati da Dio ed Egli continuerà a curarci per tutta l'eternità.

Allora, o credente, tu che veramente ti aggrappi a Gesù Cristo come Signore e Salvatore, ti dico: fidati di Dio! Poni la tua fede in Lui, ovvero credi che quello che Egli ha predisposto nella tua vita oggi è la cosa migliore, secondo la Sua perfetta saggezza, alla luce del Suo grande amore per te.

Fidati, non perché capisci quello che Dio sta facendo, e spesso non siamo in grado di capirlo, piuttosto perché sai che Dio fa sempre la cosa giusta. Fidati perché sai che Dio ti ama e che Egli è pienamente in controllo di ogni aspetto della tua vita, per il tuo bene.

Alla luce di questo, certamente non devi lamentarti nelle prove e nelle difficoltà e non devi scoraggiarti. Piuttosto, tu puoi ringraziare Dio che Egli è con te e che non ti abbandonerà mai. Ringrazia Dio che Egli è in controllo, per il tuo bene e per la Sua gloria! Ringrazia Dio che la prova passerà, al momento giusto, ma il Suo amore per te non finirà mai! Ringrazia Dio che hai l'eternità con Lui!

Tutto questo è vero per chi ha Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Se tu non hai Gesù Cristo come il tuo Signore e Salvatore, non rimandare ancora di fare quello che è per te di vitale importanza, non solo per questa vita, ma per l'eternità. Ravvediti oggi, riconoscendo il tuo peccato, e credi in Gesù Cristo come l'Unico che può salvarti! Se ti aggrappi a Lui come Salvatore e Signore, tu sarai perdonato e salvato ed allora le verità che hai sentito oggi saranno pure tue!

Grazie a Dio per tutto questo!