Aiuto Biblico

Peccati di Fondo

Studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org, per mercoledì, 23 gennaio, 2013 --- cmd apb ----
parole chiavi: peccato, come superare il peccato, perdono.

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Questo insegnamento è adatto a chi è stanco del suo peccato, stanco di cadere continuamente negli stessi peccati, stanco di un cuore che vacilla. È per chi vuole conoscere di più Cristo, per chi vuole godere una più forte e ricca comunione con Cristo.

Fra tutto quello che Dio ci offre in Cristo, uno dei doni più meravigliosi è la vera libertà.

Dio ci offre libertà: non la libertà di fare quello che vogliamo noi, ma la libertà dalla schiavitù del peccato. Quanto è importante capire che lo stesso peccato che ci promette tanto, in realtà ci rende schiavi.

Ricordate le parole di Gesù in Giovanni 8:34-36

“34 Gesù rispose loro: "in verità, in verità vi dico: chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il figlio vi farà liberi sarete veramente liberi".” (Giovanni 8:34-36 LND)

Qui, vediamo chiaramente che la libertà che abbiamo in Cristo è la libertà dalla schiavitù del peccato.

Quanto è importante ricordare sempre che la vera libertà non è quella di fare quello che vogliamo noi, che sarebbe fare quello che vuole la nostra carne. Chi è libero di fare quello che vuole è ancora schiavo del suo peccato.

Grazie a Dio, la vera libertà è la libertà dai nostri peccati. È la libertà di camminare in comunione con Dio, quello per cui Dio ci ha creati, ciò che il peccato ha rovinato. In Cristo, possiamo avere vittoria sui peccati che ci affliggono, anche da anni.

Per essere liberati dai nostri peccati, dobbiamo confessarli.

Però, a volte, non confessiamo i nostri peccati, perché non li riconosciamo.

In realtà, spesso non riconosciamo i nostri peccati, e perciò, non li confessiamo, e in questo modo, rimaniamo schiavi dei nostri peccati.

Con l'aiuto di Dio, in questo studio vogliamo comprendere meglio come riconoscere i peccati che spesso non riconosciamo, in modo che possiamo confessarli, per esserne liberati.

Quello che Ogni Uomo Cerca

Per iniziare, vogliamo cercare di capire il cuore dell'uomo, e quindi, anche il cuore di ognuno di noi. Noi siamo stati creati da Dio, ad immagine di Dio. Consideriamo come Dio ha creato il cuore dell'uomo.

Dio ha creato il cuore dell'uomo con un profondo desiderio di gioia. Solo la gioia può soddisfare il cuore dell'uomo. L'uomo vive cercando attivamente la gioia. Molti nostri pensieri durante il giorno sono legati a come poter trovare gioia. Non sempre ci rendiamo conto di ciò che stiamo facendo, ma in realtà, viviamo cercando la gioia, perché Dio ci ha creati per la gioia.

Dio ci ha creati per la gioia, perché Dio ci ha creati a sua immagine, e Dio gioisce.

Leggo anche brani che ci aiutano a capire che Dio prova gioia. Questo è il motivo per cui l'uomo desidera la gioia.

In Isaia 62:5, leggiamo che Dio gioisce per il suo popolo.

“perciò, come un giovane sposa una vergine, i tuoi figli sposeranno te, e come lo sposo gioisce per la sposa così il tuo DIO gioirà per te.” (Isa 62:5 LND)

In Isaia 65, leggiamo ancora che Dio gioisce per il suo popolo.

“mi rallegrerò di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; in essa non si udrà più alcuna voce di pianto né voce di grida,” (Isa 65:19 LND)

In Sofonia 3:17, leggiamo che Dio grida di gioia per il suo popolo.

“L’Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te e il potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia.” (Sof 3:17 LND)

In Geremia 32:41, Dio dichiara che troverà gioia nel fare del bene al suo popolo. Ve lo leggo.

“gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima".” (Geremia 32:41 LND)

In Luca 15, Gesù parla della gioia che c'è in cielo quando un peccatore viene salvato. Leggo Luca 15:7 e 10. Quando dice che c'è gioia presso gli angeli di Dio, sarebbe meglio dire “davanti” anziché “presso”, qui si sta dichiarando che Dio stesso prova gioia. Leggo.

7 io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. ...10 allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di dio per un solo peccatore che si ravvede". ” (Luca 15:7,10 LND)

Infine, in Giovanni 15:11 Gesù dichiara che ha dato il suo insegnamento affinché la sua gioia sia in loro. Gesù Cristo, Dio incarnato, è pieno di gioia. Leggo.

“vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.” (Giovanni 15:11 LND)

Quindi, la gioia è un attributo di Dio. E Dio ha creato l'uomo con un profondo desiderio di avere gioia.

Il nostro desiderio di ottenere gioia è quello che sta alla base di quasi tutto quello che facciamo. Anche quando cerchiamo di evitare il dolore e le difficoltà, questo fa parte del nostro impegno di cercare la gioia, perché crediamo che il dolore e le difficoltà ci ostacolano nell' avere la gioia. Però, non è vero.

A livello fisico, abbiamo bisogno di cibo, e di ripararci dal freddo. Però, questo non soddisfa il nostro cuore. Quello che il nostro cuore cerca è la gioia. Cerchiamo ciò che riempie il cuore.

In sé, non è sbagliato desiderare la gioia. Non è sbagliato desiderare un cuore soddisfatto. Anzi, Dio ci ha creati per questo. Voglio farvi notare degli esempi che affermano che Dio desidera la nostra gioia.

Consideriamo quello che Dio ha fatto quando ha creato il mondo, e specificamente, quando ha creato il Giardino di Eden come dimora dell'uomo.

Prima, il mondo fu creato tutto buono, come leggiamo in Genesi 1:31.

Dio ha creato tutto buono. Le cose buone sono da godere, da apprezzare, come leggiamo in 1Timoteo 6:17

“ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne” (1Timoteo 6:17 LND)

Tornando alla creazione del mondo, notiamo che quando Dio creò il giardino come dimora per l'uomo, non solo provvide ciò che serviva, ma provvide anche cose piacevoli. Leggo Genesi 2:8,9

“8 poi l’Eterno DIO piantò un giardino in eden, ad oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato. 9 E l’Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare; in mezzo al giardino vi erano anche l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male.” (Genesi 2:8-9 LND)

Dio vuole che abbiamo gioia. Dio ha creato l'uomo con la capacità di provare gioia, lo ha creato dotato di un'anima, in modo che possa avere comunione con Dio. Infatti, comprendiamo da Genesi 3 che era normale per Dio camminare con l'uomo nel giardino, prima del peccato.

Il Comandamento

Dio diede un comandamento all'uomo. Solo uno.

In Genesi 2, nel passo in cui Dio fece spuntare ogni sorta di alberi piacevoli da vedersi e da mangiare, vediamo che Egli creò anche un albero da cui l'uomo non doveva mangiare. Perché?

“16 E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: "mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; 17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai".” (Genesi 2:16-17 LND)

Perché un comandamento? Perché mettere questo albero in mezzo al giardino? Avrebbe potuto non metterlo nel giardino.

Cioè, in sé, non serviva avere quell'albero là. Dio avrebbe potuto NON metterlo nel giardino. L'ha messo là per un motivo. Tutto quello che Dio fa, lo fa per uno scopo, secondo la sua saggezza.

Quale scopo buono si poteva avere nel mettere quell'albero là, proprio al centro del giardino, comandando all'uomo di non mangiare del sul frutto?

Lo scopo era ricordare all'uomo che DIO era la sua gioia. Solo il suo rapporto con Dio poteva soddisfare il suo cuore. L'ubbidienza a quel comandamento era una prova del fatto che l'uomo cercasse in Dio la sua soddisfazione.

Cioè, solo avendo possibilità di trovare la gioia altrove si rende possibile sceglierla in Dio. È solo quando c'è la scelta che possiamo confrontare e riconoscere che Dio vale più di qualsiasi cosa.

E così, Dio ha provveduto per l'uomo la possibilità di scegliere di ubbidire, perché era in quella scelta che l'uomo poteva riconoscere che Dio valeva più delle altre cose.

E perciò, l'ubbidienza è un risultato della fiducia in Dio, del cercare in Dio la soddisfazione.

Chi sceglie Dio, lo fa per la fede in Dio, perché vede il valore di Dio. Chi sceglie Dio sceglie di ubbidire. Quella persona avrà Dio, e la gioia. Questa è la vera vita.

Chi invece cerca la gioia al di fuori di Dio, si allontana da Dio. Questa è disubbidienza, questo è peccato, che come Dio dichiarò ad Adamo, produce la morte.

Il Cuore del Peccato

Spesso, quando pecchiamo, non riconosciamo quello che stiamo facendo. Il peccato più visibile non è sempre il peccato di cuore.

Per capire questo, consideriamo il primo peccato dell'uomo, che troviamo in Genesi 3.

Cercare la vera vita, la vera gioia, al di fuori di Dio.

Genesi 3:1-7

Qual è stato il peccato di Eva, e presumiamo, di Adamo?

Non è stato il fatto di mangiare il frutto in sé. Certo, quello era un peccato. Però, non era il peccato di cuore. Il vero peccato, ovvero, il peccato di cuore, quello di base, è stato credere che c'era vera vita, e vera gioia, al di fuori da Dio. Eva, e anche Adamo, credevano che c'era qualcosa di meglio di quello che avevano in Dio.

Pensate: che cosa disse il serpente ad Eva? Parlava di quanto il frutto era gustoso?

NO. La tentazione non riguardava il frutto stesso, riguardava piuttosto avere soddisfazione, avere potere, ed essere importante.

Allora: se avessero confessato il loro peccato, che cosa avrebbero dovuto confessare?

Se avessero confessato questo peccato, in un secondo momento, non sarebbe stato sufficiente dire: O Eterno, perdonaci, abbiamo peccato contro di te, mangiando il frutto che tu hai comandato di non mangiare.

Piuttosto, avrebbero dovuto confessare il loro vero peccato. Il vero peccato, quello del loro cuore, non era mangiare il frutto proibito.

Il loro vero peccato era voler essere come Dio, era credere che ci fosse qualcosa di più prezioso di Dio. Perciò, per confessare il loro peccato di fondo, il peccato principale, avrebbero dovuto dire: o Eterno, perdonaci per aver creduto che esiste qualcosa migliore di te. Perdonaci perché abbiamo creduto di poter trovare la vera vita, la vera soddisfazione per i nostri cuori, al di fuori di te. Che terribile disprezzo della tua gloria!Che terribile disprezzo del tuo valore! Perdonaci perché credevamo che essere come Te, e quindi, indipendenti da Te, sarebbe stato meglio che essere in stretta comunione con Te.

Così avrebbero dovuto pregare, per confessare il loro vero peccato.

Dobbiamo capire che il peccato di Adamo e Eva non fu principalmente di mangiare un frutto, ma di credere che esisteva qualcosa migliore rispetto all'essere in stretta comunione con Dio. Quindi, il loro peccato, come ogni peccato nostro, fu credere alla menzogna che esiste qualcosa che può soddisfare il nostro cuore, al di fuori di Dio.

Quindi, ciò che uno fa per ottenere quello in cui cerca la sua soddisfazione è peccato, ma il peccato più grande è il fatto di vedere qualcos'altro come se fosse più preziosa di Dio.

In effetti, la radice di ogni peccato è considerare qualcosa come avendo maggior valore rispetto a Dio. Questa è una forma di idolatria.

Trova la tua Gioia Nel Signore

È idolatria cercare la nostra gioia in qualsiasi cosa oltre che in Dio, perché volta dopo volta, la Bibbia ci comanda di cercare la nostra gioia nel Signore.

In tutta la Bibbia, troviamo molti brani in cui Dio ci comanda di cercare la nostra gioia, o il nostro diletto, in Lui, e nella sua Parola, cioè in Dio e ciò che Egli dichiara. Leggo solo alcuni di questi versetti.

“1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.” (Salmo 1:1-2 LND)
“prendi il tuo diletto nell’Eterno ed egli ti darà i desideri del tuo cuore.” (Salmo 37:4 LND)
“vengano a me le tue grandi compassioni e possa così vivere, perché la tua legge è il mio diletto.” (Salmo 119:77 LND)
“se la tua legge non fosse stata il mio diletto, sarei già perito nella mia afflizione.” (Salmo 119:92 LND)
“13 se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell’Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi, 14 allora troverai il tuo diletto nell’Eterno, e io ti farò cavalcare sulle alture della terra e ti darò da mangiare l’eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato".” (Isa 58:13-14 LND)
“ma si rallegrino tutti quelli che si rifugiano in te, mandino grida di gioia per sempre, perché tu li proteggi; esultino in te quelli che amano il tuo nome.” (Salmo 5:11 LND)
“gioirò e mi rallegrerò in te; canterò le lodi al tuo nome, o altissimo.” (Salmo 9:2 LND)
“«al maestro del coro. salmo di Davide» O Eterno, il re si rallegrerà nella tua forza, e quanto esulterà per la tua salvezza!” (Salmo 21:1 LND)
“esulterò e mi rallegrerò per la tua benignità, perché tu hai visto la mia afflizione e hai compreso le angosce della mia anima,” (Salmo 31:7 LND)
“rallegratevi nell’Eterno ed esultate, o giusti; mandate grida di gioia voi tutti, retti di cuore.” (Salmo 32:11)
“sì, il nostro cuore si rallegrerà in lui, perché confidiamo nel suo santo nome.” (Salmo 33:21 LND)
“L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno.” (Salmo 34:2 LND)
“allora l’anima mia esulterà nell’Eterno e si rallegrerà nella sua salvezza.” (Salmo 35:9 LND)
“si rallegrino e gioiscano in te tutti quelli che ti cercano; quelli che amano la tua salvezza dicano sempre: "magnificato sia l’Eterno,"” (Salmo 40:16)
“il giusto si rallegrerà nell’Eterno e cercherà rifugio in lui, e tutti i retti di cuore si glorieranno.” (Salmo 64:10)
“si rallegrino e gioiscano in te tutti quelli che ti cercano, e quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: "sia magnificato DIO!".” (Salmo 70:4)
“rallegratevi nell’Eterno, o giusti, e lodate il suo santo nome.” (Salmo 97:12 LND)
“per il resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore; per me certo non è gravoso scrivervi le stesse cose, e per voi è una salvaguardia.” (Filippesi 3:1 LND)
“rallegratevi del continuo nel Signore lo ripeto ancora: rallegratevi.” (Filippesi 4:4 LND)

Spero che stiate vedendo il punto chiave del discorso

Dio ha creato tante cose belle, e ha creato le cose perché noi ne godessimo. Però, non c'è nulla che è paragonabile a Dio stesso.

Solo Dio può soddisfare il nostro cuore. Dio ci comanda di cercare la nostra gioia in Lui.

E perciò, cercare la nostra gioia in qualsiasi altra cosa è peccato. In realtà, è una forma di idolatria. È come se ci prostrassimo davanti a qualcosa, credendo che quella cosa, o situazione, o rapporto, può soddisfare il nostro cuore, prendendo il posto che appartiene a Dio solo.

Cisterna vuota:

Quando cerchiamo la nostra soddisfazione in qualcos'altro, è come cercare acqua in una cisterna vuota, anziché in una sorgente di acqua viva. Questo è ciò che Dio dichiara al suo popolo in Geremia 2.

Dio ci parla della stoltezza di colui che cercala sua gioia al di fuori di Lui. Leggo quello che Dio stesso dichiara in Geremia 2:13, parlando del suo popolo.

“"poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l’acqua.” (Geremia 2:13 LND)

Dio è la fonte di acqua viva, la vera acqua.

Il nostro peccato è abbandonare la fonte di vera vita, di vera gioia, e cercare di soddisfare la sete della nostra anima in posti che non possono MAI soddisfarci.

Soldi, potere, una vita con pochi problemi, libertà da regole o dall'autorità, successo, divertimento, un matrimonio, figli, approvazione degli altri, qualsiasi cosa in cui cerchiamo la nostra gioia. Un idolo di molti è una vita con meno problemi.

Siccome Dio ci ha creati cosi, ognuno vive cercando gioia. Non importa chi siamo, non importa dove viviamo, non importa quanto bella o brutta è la nostra vita: ogni persona vive cercando gioia, cercando qualcosa che possa soddisfare il proprio cuore.

Dio ci ha creato per la gioia. Il nostro peccato è che cerchiamo la gioia al di fuori di Dio.

Isaia 55: beviamo dell'acqua viva, mangiamo quello che Dio ci offre. Non cerchiamo altrove, perché resteremo delusi.

Quando Qualcuno Ostacola ciò in cui cerchiamo gioia

Quando pecchiamo cercando la gioia al di fuori di Dio, per ottenere quello che vogliamo, pecchiamo in tanti altri modi.

Spiego: Nulla e nessuno può ostacolarci da Dio. Quando, in Atti 16, Paolo e Sila erano in carcere, essendo stato frustati, e hanno i loro piedi in catene, umanamente, stavano vivendo solo una situazione brutta. Invece, cantavano inni a Dio.

In tanti Salmi, vediamo Davide cantare di gioia all'Eterno, anche in mezzo a profonde prove.

Quindi, il nostro accesso a Dio non dipende dalle circostanze.

E perciò, cercare la gioia in Dio non ci spinge mai a peccare.

Ostacolati dagli Altri

Invece, quando cerchiamo la nostra gioia in qualsiasi cosa che sia oltre che in Dio, gli altri possono ostacolarci, e infatti, di solito, gli altri sono un ostacolo.

Pensate a questo. Se io voglio qualcosa di terreno: un oggetto, una situazione, un rapporto, evitare problemi, ecc, altre persone possono ostacolarmi dall'ottenere quella cosa o quella situazione.

Soldi: matrimonio.

Non essere sotto autorità: genitori, mariti, datori di lavoro, lo stato, ecc.

Tempo libero: lavoro, impegni, bisogni degli altri.

Cosa facciamo quando Qualcuno ci ostacola?

Quando qualcuno ci ostacola da quello che crediamo ci darà gioia,, che cosa facciamo?

Pecchiamo.

Esempi: Per avere soldi: Si trascura Dio e gli altri. Si ruba, si fanno cose disoneste, si cerca di frodare. Si mente.

Non essere sotto autorità: moglie: pecca a non essere sottomessa, figli: non sono ubbidienti, non onorano i genitori, nascondono cose dai genitori, mentono.

Piaceri: abbiamo pensieri negativi verso chi ci ostacola dall'ottenere quello in cui cerchiamo la nostra soddisfazione.

Il modo sbagliato di confessare

Solitamente, quando confessiamo i nostri peccati, confessiamo i peccati che abbiamo commesso per ottenere quello in cui cerchiamo la nostra gioia.

Chi ha rubato: chiede perdono per aver rubato. Chi ha mentito, chiede perdono per aver mentito. Il marito che ha trascurato la famiglia: chiede perdono poiché non è stato il padre che avrebbe dovuto essere. La moglie chiede perdono per essersi ribellata al suo ruolo di essere sottomessa. Il credente che chiede perdono per l'ennesima volta perché ha sprecato tempo anziché passare tempo nel meditare a Parola di Dio. C'è chi chiede perdono perché ha avuto timore degli uomini.

Tutto questo è buono, ed è necessario. Ma in ognuno di questi casi: non stiamo chiedendo perdono per il peccato di fondo, il peccato di idolatria che ci ha spinto a peccare in modo visibile.

Esempi: soldi, vita con pochi problemi, libertà dall'autorità, ecc.

Quindi, applicazione:

Non confessare solo il tuo peccato, ma valuta il tuo cuore, per capire quello che c'è sotto. Confessa l'idolo, ciò in cui stai cercando la tua gioia. Così, sarai liberato dal tuo peccato.