Aiuto Biblico

Bisogna Giudicare?

filename: giudicar.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - studio di Marco deFelice, per mercoledì, 29 maggio, 2002>

Ci sono certe malattie che appena iniziano, mostrano tanti sintomi che è facile riconoscere, per cui ci si può curare prima che la malattia causi problemi gravi.

Ci sono altre malattie, per esempio, certi tipi di cancro, che sono molto meno visibili, e perciò, sono molto più pericolosi.

Similmente, ci sono certi peccati che sono ben visibili. Per esempio, il rubare è facile da riconoscere, come lo è anche il bestemmiare.

Ci sono però dei peccati che sono veramente gravi, ma che sono meno visibili, e perciò, più pericolosi.

Una cosa molto pericolosa è quella concernente il giudicare. Dobbiamo giudicarci l’un l’altro, oppure no? Se ci sono casi in cui NON dobbiamo giudicare, e giudichiamo, allora, questo diventa un peccato molto pericoloso, ma difficile riconoscere.

Lo scopo di questo studio è di aiutarci a conoscere quello che Dio ci insegna, in modo che possiamo evitare un peccato che è veramente come un cancro spirituale.

Alcuni mesi fa, abbiamo fatto uno studio in cui abbiamo visto che dobbiamo giudicare coloro che insegnano le cose di Dio. Non è una cosa facoltativa; Dio ci insegna a giudicare in questi casi, e perciò, è molto importante farlo.

Abbiamo visto che il METRO con il quale dobbiamo misurare gli insegnamenti che riceviamo è la Parola di Dio. Non dobbiamo giudicare in base a quello che a noi sembra giusto o sbagliato.

Allora, in questo studio, voglio continuare a considerare quello che la Bibbia ci insegna riguardo a quando dobbiamo giudicare, e quando non dobbiamo giudicare, e in più, COME dobbiamo giudicare.

Ci sono brani che ci insegnano a giudicare, e ci sono altri brani che parlano del fatto che non dobbiamo giudicare. In questo studio, vogliamo capire meglio che cosa intende Dio quando ci comanda di non giudicare, e come dobbiamo comportarci in quei casi in cui dobbiamo giudicare.

definizione

Prima di considerare vari brani biblici che ci aiutano a conoscere meglio la volontà di Dio in questo, dobbiamo capire il significato del temine “giudicare”. Questa parola vuol dire avere un’opinione, una posizione. Nel modo in cui viene usata nei brani che vedremo, vuol dire avere un’opinione negativa. Dobbiamo capire che non è detto che questa sia un’opinione che condividiamo. Può essere un’opinione, una posizione, che rimane nascosta nel nostro cuore, come può essere qualcosa che diciamo apertamente all’altra persona.

In altre parole, giudicare significa considerare colpevole qualcuno, anche se non diciamo niente ad alta voce. Quindi, se considero qualcuno nell’errore, anche se non dico niente, ho giudicato quella persona nel mio cuore. Dunque, gli insegnamenti che vedremo ora, dalla Bibbia, riguardano non soltanto i giudizi che dichiariamo, ma anche quelli che teniamo nascosti nei nostri cuori.

Detto questo, proseguiamo a considerare gli insegnamenti delle Scritture che riguardano il giudicare.

Un giudizio sbagliato

È molto chiaro dalle Scritture che è possibile giudicare in modo sbagliato, o per usare le parole delle Scritture, “giudicare secondo la carne”. In certi versetti, Dio ci ammonisce a non giudicare secondo l’apparenza. Ascoltiamo alcuni di questi versetti.

Un brano importante si trova in Giovanni 7, dove Gesù insegna una verità importante che riguarda il modo di giudicare.

Egli dichiara: Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia». (Giovanni 7:24 NRV)

Qui, vediamo che è possibile giudicare secondo l’apparenza, oppure, è possibile giudicare secondo giustizia.

Facciamo attenzione: la grammatica di questa frase di Cristo rende evidente che giudicare secondo l’apparenza NON è un giudizio secondo giustizia. Amici, è un peccato giudicare secondo l’apparenza. NON dobbiamo farlo. Ci servono prove, non basta guardare a come le cose sembrano in apparenza.

In Giovanni 8, Gesù critica i Farisei per il loro modo sbagliato di giudicare. Notiamo questo.

“Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.” (Giovanni 8:15 NRV)

Questi uomini giudicavano secondo la carne, secondo un metro umano, e non secondo il metro di Dio. Fratelli, quanto è facile per noi cadere in questo peccato. Quanto è facile per noi cadere nell’abitudine di giudicare secondo la carne.

In Isaia, troviamo una profezia che parla di come il Messia, il Cristo, giudicherà. Cristo fa tutto in modo perfetto, e quando il nostro modo di fare non è secondo l’esempio di Cristo, pecchiamo. Notiamo specificamente COME Cristo giudica.

1 Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. 2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE. 3 Respirerà come profumo il timore del SIGNORE, non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, 4 ma giudicherà i poveri con giustizia, pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra farà morire l’empio. (Isaia 11:1-4 NRV)

Cristo NON giudica secondo l’apparenza. Non dà una sentenza basata sul sentito dire. Egli giudica con giustizia. Egli richiede FATTI, e PROVE certe, prima di giudicare. Non Gli basta l’apparenza, non Gli basta il “sentito dire”.

applicazione per noi

Per applicare questo alla nostra vita, ed è una cosa che noi dobbiamo fare, bisogna capire che è carnale, è malvagio, giudicare, anche solamente nel nostro cuore, in base all’apparenza. Dio ci insegna a NON ARRIVARE a un giudizio senza avere prove certe. NON bastano impressioni, non bastano circostanze che SEMBRANO indicare una certa cosa, non basta l’apparenza.

In Giacomo, abbiamo un insegnamento che parla di quanto sia grave il peccato di giudicare in base a dei ragionamenti ingiusti.

1 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia immune da favoritismi. 2 Infatti, se nella vostra adunanza entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamente, 3 e voi avete riguardo a quello che veste elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d’onore»; e al povero dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio sgabello», 4 non state forse usando un trattamento diverso e giudicando in base a ragionamenti ingiusti? (Giacomo 2:1-4 NRV)

Non dobbiamo giudicare in basi a ragionamenti ingiusti. Dobbiamo usare i fatti, e il metro della Parola di Dio.

Perché non bisogna giudicare male

Giudicare male, giudicare in modo carnale, giudicare in base all’apparenza, è un terribile peccato, che distrugge i buoni rapporti, e porta il peccato nella vita del credente e nel seno della chiesa. Ci sono tanti motivi per cui non dobbiamo giudicare male.

Uno dei motivi più importanti è che giudicare secondo l’apparenza non è amore, e noi siamo stati chiamati ad amare, perché da Dio riceviamo amore.

1 Corinzi 13:4-7 contiene la nota descrizione biblica dell’amore. Ascoltiamola, notando specificamente gli aspetti dell’amore che riguardano il modo in cui dobbiamo giudicare.

4 L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. (1 Corinzi 13:4-7 NRV)

Qui dobbiamo notare una cosa: l’amore è paziente. L’amore è benevolo, vuole il bene della persona, quindi, non cerca il male. L’amore non cerca il proprio interesse, quindi, non giudica per ottenere quello che vuole. Non addebita il male, quindi, non tiene conto gli sbagli passati, che poi fanno sembrare più grave uno sbaglio attuale. L’amore crede ogni cosa, in altre parole, l’amore presume il bene, anziché presumere il male. Quando non ci sono fatti chiari, l’amore presume il bene. La malvagità presume il male.

Quindi, visto che Dio ci chiama ad avere amore come base dei nostri rapporti tra di noi, è un terribile peccato giudicare in base all’apparenza, o perché a noi sembra che una cosa stia in un certo modo.

principio: presumere innocente

Considerando che cos’è l’amore, e come non dobbiamo giudicare in base all’apparenza, arrivamo ad un importante principio biblico. Questo principio che Dio ci ha dato, che la stragrande maggioranza delle società nella storia del mondo hanno riconosciuto come giusto, è che non bisogna mai presumere una persona colpevole senza prove certe. In altre parole, finché non è impossibile negare l’evidenza delle prove, bisogna presumere che la persona sia innocente. Questo è molto importante. Ciò include sia il giudizio fatto in pubblico, sia il giudizio che resta nascosto nella nostra mente. Finché i fatti non permettono di pensarla diversamente, dobbiamo presumere che una persona sia innocente.

In Giovanni 7, i capi dei Giudei stavano discutendo fra di loro, e stavano sparlando di Cristo, giudicandoLo con le loro parole. Nicodemo, parlando della Legge di Dio data tramite Mosè, cercava di ricordare loro che la legge insegnava a non giudicare un uomo prima di avere delle prove certe. Ascoltiamo questo brano.

45 Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: «Perché non l’avete portato?» 46 Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest’uomo!» 47 Perciò i farisei replicarono loro: «Siete stati sedotti anche voi? 48 Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui? 49 Ma questo popolino, che non conosce la legge, è maledetto!» 50 Nicodemo (uno di loro, quello che prima era andato da lui) disse: 51 «La nostra legge giudica forse un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quello che ha fatto?» 52 Essi gli risposero: «Sei anche tu di Galilea? Esamina, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta». (Giovanni 7:45-52 NRV)

La dichiarazione di Nicodemo viene dall’AT, specificamente da Deuteronomio 19:15.

15 Un solo testimone non sarà sufficiente per condannare un uomo, qualunque sia il delitto o il peccato che questi ha commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o tre testimoni. 16 Quando un falso testimone si alzerà contro qualcuno per accusarlo di un delitto, 17 i due uomini tra i quali ha luogo la contestazione compariranno davanti al SIGNORE, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. 18 I giudici faranno una diligente inchiesta; se quel testimone risulta un testimone bugiardo, che ha deposto il falso contro il suo prossimo, 19 farete a lui quello che egli aveva intenzione di fare al suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te. 20 Gli altri lo udranno, temeranno, e non si commetterà più in mezzo a te una simile malvagità. (Deuteronomio 19:15-20 NRV)

Agli occhi di Dio, giudicare senza avere prove certe è una grande malvagità. Agli occhi di Dio, è chiaro che non bisogna mai presumere che qualcuno sia colpevole se non ci sono prove chiare. Il peccato va giudicato senza ombra di dubbio. Bisogna fare un’inchiesta diligente (v.18). Questa è la stessa cosa che diceva Cristo, quando parlava contro il giudizio basato sull’apparenza. Come vediamo al v.15, questo principio vale per qualsiasi tipo di peccato, non solo per i peccati gravi.

Quindi, un principio biblico importante è: non bisogna presumere che qualcuno sia colpevole senza avere delle prove chiare. Bisogna presumere che sia innocente.

Un altro brano in Deuteronomio che parla della stessa cosa è Deut. 1:16

In quel tempo diedi quest’ordine ai vostri giudici: «Ascoltate le cause dei vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che abita da lui. (Deuteronomio 1:16 NRV)

1Timoteo 5:

Vediamo questo stesso principio in vari brani della Bibbia. Per esempio, in 1 Timoteo 5, leggiamo della procedura da seguire quando ci sono accuse contro un Anziano, ovvero, un pastore, della chiesa. Leggiamo 1 Tim 5:19,20

19 Non ricevere accuse contro un anziano, se non vi sono due o tre testimoni. 20 Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore. (1 Timoteo 5:18-20 NRV)

Qui, la Bibbia ci insegna non solo a non giudicare in base all’apparenza, ma anche a non RICEVERE un’accusa se non ci sono più testimoni. Il principio qui è sempre lo stesso: non dobbiamo permetterci di credere il male se non ci sono chiare prove.

Non giudicare quando anche noi facciamo le stesse cose

Ci sono delle volte in cui riconosciamo qualcosa in qualcuno che costituisce chiaramente un peccato, cioè, non è una questione di apparenza, perché ci sono prove certe. Come dobbiamo giudicare in questi casi?

Un principio biblico che riguarda il giudizio è non giudicare gli altri quando noi stessi abbiamo un peccato da mettere a posto. Un brano che insegna questo è Matteo 7:1-5.

1 «Non giudicate, affinché non siate giudicati; 2 perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. 3 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? 4 O, come potrai tu dire a tuo fratello: “Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre la trave è nell’occhio tuo? 5 Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello. (Matteo 7:1-5 NRV)

Il punto qui è che quando abbiamo una situazione in cui notiamo il peccato in un’altra persona, prima di preoccuparci del suo peccato, prima di giudicare quella persona, dobbiamo preoccuparci del nostro peccato. Quindi, anche quando ci sono prove certe, e non è una situazione solo apparente, dobbiamo considerare se siamo in grado di giudicare, ricordando che noi saremo giudicati con lo stesso metro che usiamo per giudicare gli altri.

È molto importante ricordarlo: saremo giudicati con lo stesso metro che usiamo per giudicare gli altri. Perciò, chi ha un metro duro, senza misericordia, che presume il male senza prove certe, sarà giudicato duramente. Amici, questa è una cosa terribile. Non vogliamo essere giudicati da Dio così, perciò, noi non dobbiamo giudicare così.

Dunque, dobbiamo avere più premura di giudicare noi stessi che gli altri, e dobbiamo ricordare che abbiamo bisogno della misericordia e della benevolenza di Dio, perciò, dobbiamo usare misericordia e benevolenza verso gli altri.

Chi è senza misericordia non riceverà misericordia.

Continuando su questo pensiero, troviamo un altro brano che è un forte avvertimento contro la tendenza di giudicare senza usare misericordia. Leggiamo Giacomo 2:10-13. Questo brano si riferisce ai casi in cui il peccato è chiaro. Non è quindi una questione di apparenza, la persona ha realmente peccato. Che tipo di atteggiamento dobbiamo avere?

10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. 12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà. 13 Perché il giudizio è senza misericordia contro chi non ha usato misericordia. La misericordia invece trionfa sul giudizio. (Giacomo 2:10-13 NRV)

Questo messaggio è tanto chiaro, e tanto potente. Dio vuole che quando dobbiamo giudicare, abbiamo misericordia. Chi non usa misericordia con gli altri non riceverà misericordia da Dio. La misericordia trionfa sul giudizio.

Ci sono due principi qui. Il primo è che non dobbiamo mai presumere che qualcuno sia colpevole. Non dobbiamo permetterci di credere il male, solamente perché a noi SEMBRA che potrebbe essere così. Dobbiamo presumere il bene.

Secondo principio: quando c’è chiaramente una colpa, con prove certe, allora, possiamo giudicare, però, possiamo anche scegliere di usare misericordia. La misericordia trionfa sul giudizio. Dio non ci tratta come meritiamo, perché usa misericordia con noi. Come abbiamo ricevuto misericordia, e continuiamo a ricevere misericordia da Dio, dobbiamo anche usare misericordia nei confronti degli altri.

Noi siamo realmente colpevoli davanti a Dio giorno per giorno. Noi abbiamo bisogno di misericordia giorno dopo giorno. Allora, nei casi in cui qualcuno è realmente colpevole, se come regola noi usiamo un metro duro, e siamo senza misericordia, secondo questo brano, ci troveremo giudicati con lo stesso metro. Cari, questo è un messaggio terrificante.

Troviamo un esempio di questo in un insegnamento di Gesù in Matteo 18:21-35. In questo caso, i due servi erano realmente colpevoli.

Leggere Matteo 18:21-35

Questo insegnamento è un forte avvertimento da parte di Cristo, per aiutarci a capire l’importanza di agire con misericordia l’uno verso l’altro quando la colpa c’è realmente, avendo anche noi ricevuto misericordia nonostante i peccati da noi commessi volta dopo volta contro Dio.

1 Corinzi 4

Voglio brevemente guardare qualche altro brano, per rendere ancora più chiaro l’insegnamento di Dio sul giudicare. Abbiamo visto che non dobbiamo giudicare in base all’apparenza, ma solo in base ai fatti. Abbiamo visto che servono testimoni, che possono essere persone, oppure possono essere degli avvenimenti chiari che sono ripetuti. Abbiamo visto che questi princìpi valgono in ogni caso, non solo quando si tratta di peccati più gravi. Si tratta di princìpi da seguire in ogni situazione.

Tutto questo ci fa comprendere che ciò che possiamo giudicare sono solamente le azioni delle persone, NON il loro cuore.

Cioè, non dobbiamo mai giudicare la motivazioni del cuore, non dobbiamo giudicare i pensieri. Quelli non possiamo conoscerli veramente, perciò, non dobbiamo mai giudicare il cuore o i pensieri delle persone. Non dobbiamo presumere che una persona pensi in un modo o in un altro modo. Se io presumo che una persona stia pensando una certa cosa, sto peccando IO, perché io giudico nel mio cuore senza sapere, e quindi, sto giudicando in base all’apparenza, e non in base a dei fatti chiari. Questo è un grave peccato.

Quindi, sebbene noi possiamo giudicare le azioni quando ci sono prove certe, spetta solamente a DIO giudicare il cuore e la coscienza di ogni persona. Un brano che parla di questo è 1 Corinzi 4:1-5.

1 Così, ognuno ci consideri servitori di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. 2 Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele. 3 A me poi pochissimo importa di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppure da me stesso. 4 Infatti non ho coscienza di alcuna colpa; non per questo però sono giustificato; colui che mi giudica è il Signore. 5 Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. (1 Corinzi 4:1-5 NRV)

Il punto qui è chiaro: sarà DIO a giudicare il cuore e i pensieri. Non dobbiamo giudicare noi prima del tempo. Lasciamo quel giudizio a Dio. Altrimenti, noi pecchiamo.

il giudizio che siamo chiamati a fare

Lo scopo di questo studio è principalmente di aiutarci a capire in che modo NON dobbiamo giudicare. Ci sono casi in cui dobbiamo giudicare. Però, spesso il problema non è che non giudichiamo abbastanza, ma piuttosto che giudichiamo quando non dovremmo. Perciò, in questo studio, abbiamo considerato gli insegnamenti biblici che ci insegnano come NON giudicare.

Brevemente, leggiamo un brano che ci spiega il tipo di situazione in cui possiamo giudicare.

Un esempio: 1 Cor. 5

1 Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione; e tale immoralità, che non si trova neppure fra gli stranieri; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre! 2 E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi! 3 Quanto a me, assente di persona ma presente in spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso un tale atto. 4 Nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l’autorità del Signore nostro Gesù, 5 ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù. 6 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? 7 Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità. 9 Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; 10 non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl’idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; 11 ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. 12 Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? (1 Corinzi 5:1-12 NRV)

Brevemente, voglio notare i princìpi che vediamo qui. Innanzitutto, notiamo che si parla di giudicare solamente quelli di dentro, ovvero, altre persone che si considerano veramente salvate. Poi, notiamo che qui si parla molto chiaramente di peccati che costituiscono AZIONI, come accade ad esempio, in chi è un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, o un ladro. Questi sono chiari peccati derivanti da AZIONI, non da atteggiamenti del cuore. Dio giudicherà il cuore. L’unico tipo di giudizio che siamo chiamati a fare è quello dei peccati evidenti; non dobbiamo giudicare il cuore o i pensieri.

l’esempio da NON seguire, Satana

Quando nel nostro cuore giudichiamo qualcuno in base all’apparenza, o in base a come ci sembra che stiano le cose, senza prove certe, allora, stiamo seguendo l’esempio di Satana. Egli è l’Accusatore. Quando noi accusiamo, tranne nel modo che Dio ci insegna, stiamo seguendo l’esempio di Satana. Un brano in cui si parla di Satana come Accusatore è Apocalisse 12:10.

Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: «Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio, e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio. (Apocalisse 12:10 NRV)

O cari amici, non seguiamo l’esempio di Satana. Seguiamo l’esempio di Gesù Cristo.

esempi della vita

Spero che questi princìpi ci siano chiari. Vorrei fare un esempio, che può aiutarci a capire meglio l’applicazione di questi princìpi. Però, ci possono essere tante applicazioni oltre a questo esempio. Esso serve soltanto ad aiutarci a capire mediante un esempio pratico.

Spesso, una cosa ci SEMBRA molto chiara, ma in realtà, non è fondata su fatti chiari, ma piuttosto sulle nostre impressioni, ovvero, in base all’apparenza.

Per esempio, se io so che in una certa situazione penserei in un certo modo, quando vedo qualcuno nello stesso tipo di situazione, per me, è naturale presumere che quella persona debba pensare come penserei io. Quindi, posso facilmente presumere che la persona abbia un atteggiamento sbagliato, perché io ne avrei uno sbagliato in una situazione simile.

Fratelli, è naturale pensare così. Però, è anche un grave peccato pensare così.

Il problema è che io non devo presumere che la persona penserebbe in un certo modo. Non devo giudicare i pensieri. Quella persona può essere molto diversa da me. Le sue esperienze, il suo carattere, il suo punto di crescita spirituale, possono essere tutti molto diversi dai miei. Perciò, il modo di pensare di quella persona in una certa situazione potrebbe essere totalmente diverso dal modo in cui penserei io. Perciò, è peccato presumere che stia pensando in un certo modo, perché non ho delle prove certe di ciò. Sto giudicando in base alle apparenze. È un peccato, per tanti motivi. Primo, perché ci è stato comandato di non giudicare secondo l’apparenza. Secondo, perché Dio ci comanda di giudicare secondo giustizia, che significa facendo un’indagine diligente. Terzo, perché l’amore ci costringe a credere il bene, e a non presumere il male.

Vi faccio un esempio di come seguire le nostre impressioni possa portarci a giudicare male.

Immagina di lavorare come impiegato in un ufficio in una grande azienda. C’è una stanza che serve come magazzino da dove si può prendere liberamente, e senza controlli, tutto il materiale che serve per il lavoro. Ci sono penne, carta, quaderni, evidenziatori, ecc.

Dato che non c’è controllo, tanti dipendenti prendono molto più di quello che realmente serve per il lavoro, e lo portano a casa, per i figli, ecc. Questo, agli occhi di Dio, è rubare.

Un giorno, ti trovi in quella stanza, un po’ dietro una scaffalatura, in modo da non essere visibile, e vedi entrare un’altra persona, un credente, che prende tre penne, tre evidenziatori, e tre quaderni, e tre pacchi di carta. Tu sai che questa persona ha tre figli che fra pochi giorni inizieranno la scuola, e che avranno bisogno di queste cose per la scuola.

Supponiamo che fino a due anni fa, anche tu rubavi queste cose per i tuoi figli. Quindi, per te è ovvio che questa persona stia rubando del materiale, come fanno quasi tutti, per portarselo a casa. Dato che questa persona è un credente, ti pesa questo suo peccato.

Cosa c’è di sbagliato in questa storia?

Nel tuo cuore, hai già giudicato questa persona. Già presumi che questa persona abbia rubato quelle cose. Magari, non sei sicuro se dovresti ammonirlo o no, ma ti è chiaro che sta rubando. Nel tuo cuore, hai già giudicato, in base a quello per te è così chiaro.

Mentre stai lì, considerando in che modo dirgli qualcosa, arriva il capo, e gli senti dire a questa persona:

“Hai preso i materiali per le tre nuove impiegate?”

Hai capito? La persona non stava rubando quel materiale per portarlo ai propri figli. Era stato il capo a chiedergli di prendere il materiale per tre nuove impiegate.

Allora, quanto malvagio sei stato, nel tuo cuore, a giudicare in base all’apparenza. Tu hai peccato davanti a Dio. Hai presunto il male, nel tuo cuore. Ravvediti di questo terribile peccato.

Amici, nei nostri rapporti, nei nostri matrimoni, nelle nostre amicizie, possiamo facilmente avere la brutta tendenza di giudicare senza avere prove certe. Possiamo cadere nel peccato di giudicare in base all’apparenza, invece di limitarci ai fatti, come Dio ci insegna. Possiamo facilmente cadere nel peccato di giudicare non solo le azioni, ma anche il cuore e le motivazioni, cosa che NON spetta a noi, perché solo Dio conosce il cuore.

Amici, questo peccato è molto comune. Questo peccato è molto pericoloso. Questo peccato è molto, molto distruttivo.

Questo peccato può distruggere i rapporti che Dio ci dà e che dovrebbero esserci di benedizione. Cioè, Dio ci dà un rapporto come fonte di grande benedizioni, e a causa di un cuore peccaminoso che ci spinge a giudicare male, quel rapporto diventa un peso, una fonte di fastidio e di peso, anziché di benedizione. Questo è il frutto di questo terribile peccato.

Cosa dobbiamo fare quando riconosciamo questo peccato in noi?

Grazie a Dio, per mezzo di Gesù Cristo possiamo confessare i nostri peccati a Dio, per ricevere pieno perdono.

La Bibbia insegna che nel caso in cui un nostro peccato è anche contro un’altra persona, dobbiamo anche chiedere perdono a quella persona. Dobbiamo riconoscere e confessare il nostro peccato anche all’altra persona.

Perciò, cari amici, quando riconosciamo di aver giudicato male, sia in quei casi in cui l’abbiamo fatto solo nel nostro cuore e non abbiamo detto niente, sia quando abbiamo detto qualcosa, riconosciamolo come un grave peccato. Confessiamo questo peccato al Signore, e nel caso in cui abbiamo detto qualcosa, confessiamo questo anche all’altra persona. Abbandoniamo questo modo di pensare, e impariamo a credere il bene, ad agire con benevolenza, e in quei casi in cui c’è un peccato evidente, ad abbondare nella misericordia, perché anche noi abbiamo bisogno di tanta misericordia da Dio.

O che possiamo smettere di giudicare in modo sbagliato, affinché possiamo rispecchiare maggiormente Gesù Cristo!