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Opere buone: parte 3

filename: opere-buone-03.06e.odt di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 31 maggio, 2006 cmd
parole chiave: opere, buone opere, charisma, doni spirituali

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Negli ultimi studi, abbiamo considerato l'importanza di essere dedicati alle buone opere. Anche se abbiamo già esaminato tanti brani che parlano dell'importanza delle opere buone, in realtà, la Bibbia ne parla così tanto che potremmo avere vari altri studi solamente per esaminare altri brani.

Però, visto che ne abbiamo già visto tanti, in questo studio, vogliamo comprendere più in modo specifico che cosa sono le opere buone, e vogliamo anche considerare in modo pratico come scegliere le opere buone da compiere e come possiamo compierne di più.

Esempi pratici di opere buone

Iniziamo considerando un brano molto importante per quanto riguarda le opere buone. Guardate con me 1Pietro 4:10,11. Questo brano ci insegna vari principi fondamentali che riguardano le opere buone.

“10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. 11 Se uno parla, lo faccia come si annunziano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1Pi 4:10-11 NRV)

Prima di tutto, in questo brano Dio, tramite Pietro, ci esorta ad essere buoni amministratori. Dobbiamo sempre ricordare che siamo degli amministratori, non dei padroni. Esiste un solo Padrone, Dio. Tutto quello che siamo, tutto il nostro tempo, tutti i nostri soldi, tutte le nostre capacità, tutta la nostra forza, tutta la nostra intelligenza, tutta la nostra vita stessa, appartiene a Dio.

Quindi, quando investiamo il “nostro” tempo per Dio, in realtà, stiamo solamente dando a Dio quello che è già suo. Quando NON ci dedichiamo alle opere buone, stiamo rubando quello che non è nostro.

Ricordiamoci quindi che siamo degli amministratori, non dei padroni. Dovremo rendere conto a Dio di come abbiamo usato tutto quello che ci ha dato. Quindi, siate buoni amministratori!

La variata grazia di Dio

Siamo amministratori della svariata grazia di Dio. Tutto quello che abbiamo viene da Dio e lo abbiamo ricevuto per grazia, non per merito.

Secondo il dono che ha ricevuto

Questo brano comanda a ciascun credente, secondo il dono che ha ricevuto, di metterlo al servizio degli altri.

La parola Greca tradotta con “dono” è una variazione della parola tradotta con “grazia” nella frase precedente. Si potrebbe anche tradurre “secondo il dono della grazia che ha ricevuto”. I nostri doni, le nostre capacità, la nostra forza, TUTTO viene da Dio ed è una parte della sua grazia.

Quello che abbiamo ricevuto dobbiamo metterlo al servizio degli altri. Qui il termine “gli altri” indica principalmente gli altri credenti.

Dobbiamo utilizzare quello che abbiamo ricevuto da Dio, NON per il nostro comodo, NON per quello che ci fa rimanere a nostro agio, ma per il bene degli altri, secondo il bisogno.

Questo brano non dice di usare i nostri doni con lo scopo di restare comodi, o per darci piacere, o per soddisfare le nostre preferenze.

Invece, ci comanda di mettere quello che abbiamo ricevuto da Dio al servizio degli altri. Dobbiamo servire! E si serve in base al bisogno!

Parlerò di più di questo discorso fra alcuni minuti.

Per ora, continuiamo a scavare sempre di più in questo brano per poterne cogliere le preziose verità.

Il v.11 continua, spiegando come dobbiamo mettere al servizio i nostri doni.

Leggiamolo ancora.

“Se uno parla, lo faccia come si annunziano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1Pi 4:11 NRV)

Notiamo che ci sono principalmente due categorie di doni. C'è il parlare, e ci sono i servizi.

doni di parlare

La categoria del parlare comprende quei doni che riguardano, chiaramente, il parlare delle cose di Dio. Per esempio, insegnare è un dono che riguarda il parlare, come lo è il predicare. Un altro di questi doni è proclamare il vangelo, che lo chiamiamo anche evangelizzare. Poi c'è il consolare, l'incoraggiare, e anche l'esortare. Questi sono tutti esempi di doni spirituali che riguardano il parlare.

Quando abbiamo un dono che riguarda il parlare, dobbiamo adoperarlo per il bene degli altri. Dobbiamo servire gli altri con le nostre parole.

Però, non è così automatico. Non dobbiamo dire del nostro, dobbiamo dire solamente quello che realmente edifica e che è solidamente fondato nella Parola di Dio. Questo richiede tempo e preparazione, come vedremo fra qualche minuto.

Quando parliamo delle cose di Dio, dobbiamo farlo come si annunziano gli oracoli di Dio. In altre parole, dobbiamo farlo come un sacro servizio, con grande riverenza e serietà, ricordandoci della grandezza sia del privilegio sia della responsabilità.

doni di servire

Poi, ci sono i doni che sono legati al servizio. Un esempio di questo tipo di dono è la misericordia, che riguarda l'aiutare in modo pratico qualcuno che è molto nel bisogno. Poi c'è il donare, che riguarda il dare soldi o altri beni materiali, che servono, in modo da edificare gli altri e glorificare Dio.

C'è anche il dono di servire o di aiutare, che è chiamato anche ministero. Questo dono riguarda il dare aiuto pratico, di tanti tipi, in base al bisogno, se questo aiuto può edificare altri e glorificare Dio.

Per esempio, l'Apostolo Paolo aveva tanti collaboratori. È evidente che maggiormente, era Paolo che predicava e insegnava. Quindi, tanti dei collaboratori,che avevano questo dono, aiutavano in tanti modi diversi.

Un esempio sono quegli uomini che portavano le sue lettere nelle varie chiese. Quest'opera richiedeva lunghi e faticosi viaggi.

Poi c'è l'esempio, in Tito, in cui Paolo comanda a Tito di provvedere con cura per il viaggio di Apollo e Zena, che andavano probabilmente a predicare o insegnare. Tito, pur essendo un evangelista, doveva impegnarsi a provvedere tutto il necessario, soprattutto materialmente, di cui questi uomini avevano bisogno, in modo che quando sarebbero partiti avrebbero avuto tutto pronto. L'opera di Tito in quel caso era di esercitare il dono dell'aiuto, di servire.

Il dono di servire è estremamente importante per promuovere la crescita della chiesa e la gloria di Dio, anche se, molto spesso, è un dono poco visibile. Spesso, e tristemente, tanti credenti considerano questo dono poco importante. Questo modo di pensare ostacola molto l'opera di Dio compiuta dalla chiesa. Il dono di aiutare è molto importante. Però essendo poco visibile, ci sono coloro che, ricercando un dono per poter essere notati e benvisti, cercano di evitare questo tipo di servizio. Invece, chi vuole glorificare Dio, sarà attratto da questo tipo di servizio. Notiamo questo atteggiamento in Romani 12:16.

“Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.” (Rom 12:16 NRV)

Tornando al nostro brano in 1Pietro 4, chi compie un servizio, deve farlo mediante la forza che Dio gli fornisce. In altre parole, in ogni cosa che facciamo per Dio, dobbiamo essere pienamente a conoscenza del fatto che quello che riusciamo a fare, lo facciamo con la forza che abbiamo ricevuto da Dio. Quindi, a LUI va tutta la gloria.

Lo scopo di tutto

Quale deve essere lo scopo di tutto questo impegno nel servire gli altri? Come ho spiegato nel primo studio sulle opere buone, NON è principalmente quello di fare loro del bene, anche se solitamente, è un frutto che arriva. Questo versetto ci spiega il motivo per cui bisogna mettere al servizio degli altri tutti i nostri doni.

“affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo.”

Lo scopo di tutto quello che facciamo dovrebbe essere quello di glorificare Dio.

Infatti, il v. dichiara: in OGNI COSA. Dio ci comanda di vivere in modo da glorificare Dio in tutto quello che facciamo. Ricordiamoci, siamo amministratori! Tutto appartiene a Dio!

Questo v. si conclude con le parole “per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli. Amen.”

Tutto quello che facciamo che porta gloria a Dio, lo facciamo per mezzo di Gesù Cristo. Quindi, a LUI tutta la gloria!

Riassumendo, siamo amministratori. Dobbiamo mettere i vari doni che abbiamo ricevuto, solamente per grazia, al servizio degli altri, per portare gloria a Dio.

Atteggiamento

Dobbiamo mettere quello che abbiamo al servizio degli altri. Se consideriamo il ruolo di servire, possiamo capire l'atteggiamento che dobbiamo avere nel compiere le buone opere.

Dobbiamo essere servi gli uni degli altri.

Come si comporta un servo buono? Un buon servo è umile, un buon servo pensa sempre agli altri. Sta sempre attento per notare quali sono i bisogni di coloro che sta servendo. Un buon servo non aspetta che venga fatta qualche richiesta, egli stesso è attento a notare quale sono i bisogni. Un esempio di questo è un buon cameriere. Egli non aspetta che il cliente lo chiama per riempire il bicchiere di acqua o di vino. Egli è attento ai suoi bisogni, e lo serve ancora prima che gli venga chiesto di farlo.

Un servo fa cose che gli sono comode, e fa cose che lo mettono a disagio, perché riconosce che servono. A volte saranno dei servizi facili, e a volte saranno difficili. A volte potranno essere piacevoli, e a volte potranno essere causa di lacrime.

Un esempio di questo è quando l'Apostolo Paolo dovette scrivere una lettera di riprensione ai credenti di Corinto. Fu estremamente difficile per lui, ma bisognava farlo. Vi leggo le sue parole, da 2Corinzi 2:4

“Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l’amore grandissimo che ho per voi.” (2Cor 2:4 NRV)

In un'altra occasione, Paolo pregò per avere coraggio di poter parlare con franchezza come doveva, che significa che gli fu difficile farlo.

Spesso, NON siamo attratti a compiere le opere buone naturalmente perché spesso possono andare contro i desideri della nostra carne.

Servire può essere difficile, e delle volte anche doloroso. Però, uno che ha il cuore giusto, deve servire in base al bisogno, e non in base a quanto gli possa essere facile o piacevole.

Quello che Dio ci mette davanti

A volte Dio sceglie di farci compiere un'opera buona mettendocela proprio davanti, anche se è qualcosa che è entro le nostre possibilità ma che noi non ci sentiamo all'altezza di farlo.

Ma se vedo un gruppo di 100 persone che stanno morendo di fame, ed io sono disoccupato e riesco a malapena a mangiare, Dio non pretende che io provveda per tutti i loro bisogni.

Un brano che ci insegna questa verità è: 2Corinzi 8:12-15

“12 La buona volontà, quando c’è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha. 13 Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza; 14 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: 15 «Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco, non ne ebbe troppo poco».” (2Co 8:12-15 NRV)

Dio non ci chiede di fare oltre alle nostre possibilità. Però, se io ho un pranzo a sacco, e so che in casa ho cibo per la cena, e mi capita davanti una persona che non ha mangiato da qualche giorno, allora in quel caso, HO la possibilità di sollevare il suo bisogno, e non mi farà male, anche se mi farà avere fame fino a cena. Posso dargli il mio pranzo, sapendo che avrò la possibilità di poter mangiare fra alcune ore.

Ricordatevi una cosa importante. Ci sono certe opere che all'inizio saranno più difficili di quanto lo saranno dopo che le avrete fatto più volte.

Chi predica, solitamente è estremamente nervoso le prime volte. Inoltre, quando cerca di capire il senso corretto di un brano, spesso trascorre delle ore solo per scoprire poi che ha mancato il punto principale. Questo è normale, ma con tempo ed impegno ed esperienza, solitamente quest'opera diventa meno difficile.

Chi deve fare un lavoro di misericordia, magari lavando un'anziana, potrebbe avere un certo disagio all'inizio. Però, con tempo, questo passa.

Chi deve guidare un gruppo, spesso si sentirà molto inadeguato le prime volte, ma con il tempo solitamente si prende sempre più la mano, e anche se forse non sarà mai facile, può comunque diventare molto meno pesante.

Il punto importante da ricordare qua è che quasi tutto sembra molto difficile all'inizio. Quindi, una parte importante di essere dedicati alle buone opere è di non arrenderci alle prime difficoltà.

Per quanto riguarda come capire se un'opera è per noi, una parabola che può aiutarci a valutare è la parabola del Buon Samaritano, in Luca 10:30.

“30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all’oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". 36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?» 37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa».” (Luca 10:30-37 NRV)

Ci sarebbero tante cose da dire di questa parabola. Per il momento, voglio notare specificatamente che questo Samaritano era in viaggio, ed nella provvidenza di Dio, trovò un uomo lungo il suo cammino che aveva bisogno di aiuto. Egli era in grado di dare questo aiuto, anche se gli avrebbe costato tanto. Infatti gli costò tempo. Gli fu inoltre molto rischioso, perché aiutando quell'uomo, rischiò anche lui di essere attaccato dai briganti. Inoltre, gli costò una discreta quantità di soldi, perché pagò il padrone della locanda affinchè curasse quell'uomo. Quindi, Dio gli mise davanti una situazione di bisogno, che egli era capace di soddisfarlo, anche se a grande costo. Questo samaritano si dedicò a fare quest'opera buona, e Gesù insegna che dobbiamo anche noi fare come lui.

In altre parole, anziché vivere per quello che piace a noi, per quello che ci è comodo, e per quello che ci permette di stare a nostro agio, o per quello che ci è poco costoso, dobbiamo avere occhi aperti per i bisogni che Dio ci mette davanti, di qualsiasi tipo essi siano. Solamente facendo così, potremo usare i doni che abbiamo per il bene degli altri e per la gloria di Dio.

L'atteggiamento che dovremmo avere è lo stesso atteggiamento che ebbe Isaia in Isaia 6:1-8

“1 Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. 3 L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!» 4 Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo. 5 Allora io dissi: «Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il SIGNORE degli eserciti!» 6 Ma uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, tolto con le molle dall’altare. 7 Mi toccò con esso la bocca, e disse: «Ecco, questo ti ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato». 8 Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»” (Is 6:1-8 NRV)

Anche questo brano meriterebbe un sermone intero. Ma per il momento, voglio notare due cose. Uno, per essere utile al Signore, Isaia aveva bisogno di essere purificato. Anche noi abbiamo bisogno di essere puri per essere utili a Dio.

Secondo, notiamo che quando Dio chiamò dicendo: “chi manderò?”, Isaia prontamente rispose: “manda me!”.

Oh che possiamo anche noi avere questo tipo di cuore, non tenendo conto di noi stessi, ma solo del bisogno!

La necessità della preparazione

Allora, per non lasciare un'idea sbagliata, voglio chiarire un concetto importante.

Ho menzionato prima che Dio non ci chiede di fare quello che ci è impossibile. Dall'altra parte, spesso ci chiede di fare quello che non ci è comodo o facile. E a volte, vuole che facciamo qualcosa che ci è impossibile al momento, ma ci dà la possibilità di prepararci, in modo che non ci sarà più impossibile farlo.

Se uno non sa insegnare, non deve considerarsi di essere la persona scelta da Dio per predicare per i prossimi sei mesi.

Se uno non sa nulla di come si lavora sul computer, non dovrebbe pensare che il Signore vuole che lui si offra per scrivere programmi sul computer che servono per la chiesa prossimamente.

Se uno non sa cucinare nemmeno per se stesso, non deve offrirsi come cuoco per una conferenza con cinquanta persone.

Però, mentre in tutti questi casi le persone non erano in grado di svolgere quei servizi in quel momento, NON è detto che queste stesse persone non potrebbero impegnarsi per diventarne capaci.

Cioè, un aspetto importante delle opere buone è la preparazione. Chi vuol dedicarsi alle opere buone, dovrebbe capire l'importanza di prepararsi per le opere buone.

Ricordiamoci che ci sono due categorie di opere buone. Opere di parola e opere di servizio. Consideriamo le preparazioni per ciascuna categoria.

Preparazione per Opere di parole

Le opere di parole riguardano tutte il trasmettere le verità di Dio che servono in una data situazione. Che siano parole di incoraggiamento, o di consolazione, o di esortazione, o di insegnamento, o di evangelizzazione, sono tutte parole di verità.

Per essere in grado di dire le verità giuste, uno deve prepararsi. Deve conoscere la verità, ed essere in grado di capire cosa serve in quel momento.

Timoteo era un Evangelista, quindi, aveva la responsabilità di insegnare, di predicare e di adoperare tutti i doni della parola.

Però, doveva anche impegnarsi molto nella preparazione, per svolgere quest'opera in modo giusto. Ascoltiamo l'esortazione che Paolo fece a Timoteo in 2Timoteo 2:15

“Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo fidato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità.” (2Tim 2:15 NRV)

Timoteo doveva sforzarsi, ovvero, doveva impegnarsi tanto nella preparazione, in modo da poter dividere rettamente la Parola della verità, ovvero, in modo da poter essere in grado di usare la verità giusta al momento giusto.

Questa preparazione era un grande impegno, uno sforzo, e richiedeva anche grande perseveranza.

Leggiamo una cosa simile in 1Timoteo 5:17, riferendosi agli anziani della chiesa, che sono coloro solitamente insegnano:

“Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento;” (1Tim 5:17 NRV)

Paolo dichiara che gli anziani che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento sono degni di doppio onore. Fare un buon lavoro richiede grande impegno, al punto di faticare. Questo impegno è maggiormente nella preparazione!

Questa fatica e questo impegno non riguardano solo le ore che uno prepara un certo insegnamento, ma riguardano anche gli anni di preparazione che servono per poter essere in grado di svolgere l'incarico di insegnante.

Potrebbe un uomo prepararsi per fare un intervento chirurgico in pochi giorni, se non si è preparato già per anni prima? Assolutamente no! Per fare il dottore, uno deve prepararsi per anni, prima di poter fare il suo primo intervento, o prima di poter prescrivere delle medicine.

Similmente, la preparazione per chi insegna riguarda non solo la preparazione settimanale mentre sta insegnando, che comunque è faticosa, ma anche la preparazione negli anni prima.

Quindi, per esempio, per poter adoperare i doni che riguardano la Parola di Dio, uno dovrebbe prepararsi, con grande impegno e costanza, per anni, per poter conoscere sempre di più la Parola di Dio. Non basta solamente leggere la Bibbia, bisogna studiarla, e ricevere tanto insegnamento, e affaticarsi per capire correttamente la Parola. Serve un impegno più grande dell'impegno solito. Richiede tanti sacrifici, per anni, per poter diventare sempre più preparato, in modo da poter essere sempre più usato da Dio per l'edificazione dei credenti.

Preparazione per opere di servizi

Ci sono anche delle opere di servizio che richiedono una preparazione, alcune anche per anni.

Quando Dio fece un'opera immensa nella Riforma Protestante, tramite Martino Lutero ed altri, oltre ai predicatori ci fu un gruppo di uomini ben preparati che furono fondamentali nel portare avanti quell'opera. Avevano anni di esperienza, che permise loro di essere grandemente usati da Dio. Chi furono?

Furono gli uomini che adoperarono, giorno e notte, le macchine da stampa, che Dio usò per spargere l'insegnamento di Lutero e di altri. Questi uomini avevano trascorso anni, imparando ad adoperare bene quelle macchine molto meno raffinate di quelle di oggi. Erano veri artigiani. Le loro capacità, acquistate con anni di fatica e di preparazione, furono estremamente importanti nell'opera di Dio. Lutero esercitò un dono di parola, e quegli uomini esercitarono un dono di servizio. Entrambi servirono per portare avanti l'opera di Dio.

Anche oggi, ci sono tantissimi servizi estremamente importanti, che richiedono anni di preparazione.

Al tempo di Lutero, servivano uomini che sapevano adoperare bene le macchine da stampa, per promuovere la Parola di Dio in forma scritta. Prima di quello, servivano gli scribi, uomini che sapevano scrivere bene a mano per scrivere a mano la Bibbia ed altri insegnamenti.

Oggi, servono persone che sanno usare molto bene vari programmi sul computer, per esempio. Questa non è un'opera nella quale uno può offrirsi occasionalmente, così come uno non potrebbe offrirsi di adoperare una macchina da stampa complessa occasionalmente. Servono persone che sanno affaticarsi e perseverare nella preparazione, in modo di essere in grado di svolgere queste opere importanti per anni.

Caro amico o cara amica, chi si prepara diventa molto più utile al Signore. Ma per avere questo tipo di impegno, uno deve vivere guardando in avanti. Chi si lascia prendere da tutti gli impegni del momento, non troverà mai tempo di prepararsi per essere molto più utile. E perciò, la sua via porterà meno gloria a Dio.

Oh che possiamo essere un popolo che sa guardare in avanti e non solo pensare alle cose di oggi.

L'importanza di usare bene il tempo

Oltre alla preparazione, c'è un'altra cosa assolutamente necessaria per poter compiere buone opere.

Che cos'è che OGNI opera buona richiede, sia che siano opere di parole oppure opere di servizi? Non è la preparazione, perché anche se certe opere richiedono una preparazione, non tutte la richiedono. Invece, c'è qualcosa che è necessario per poter compiere qualsiasi opera buona. Certamente, serve l'opera di Dio in noi, e quindi, abbiamo bisogno di un cuore puro. Però, sto pensando a qualcos'altro, che in un certo senso, dipende molto da noi.

Quello che serve per poter compiere qualsiasi opera buona è il TEMPO.

Ogni opera richiede del tempo.

Allora, dobbiamo capire che il tempo è un dono estremamente prezioso, e quindi è da usare con grande cura ed attenzione.

Principi sull'uso del nostro tempo

La Bibbia parla molto di come dobbiamo usare il nostro tempo. Notiamo alcuni versetti che ci aiutano a capire come dobbiamo usare il nostro tempo per portare gloria a Dio.

Leggiamo Efe 5:15,16

“15 Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16 ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi.” (Efe 5:15-16 NRV)

Dobbiamo avere grande premura e diligenza di usare bene il nostro tempo, per cercare di ricuperare, ovvero usare nel migliore modo possibile il nostro tempo. I giorni sono malvagi e le opere buone sono estremamente importanti. Perciò, è importante usare bene il nostro tempo.

Un altro brano è Romani 13:11

“E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.” (Rom 13:11 NRV)

Dobbiamo essere consci del momento cruciale. Tante opere buone, come tante opportunità per prepararci, arrivano all'improvviso e, se non le sfruttiamo, le perdiamo per sempre. Quindi, il momento è cruciale, il tempo è breve, usiamo bene il nostro tempo, ogni giorno!

Anche Galati 6:10.

“Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede.” (Gal 6:10 NRV)

Finché ne abbiamo l'opportunità. Non si può sempre fare buone opere. Oggi abbiamo tempo, abbiamo la salute, abbiamo l'opportunità! Non sprechiamo le opportunità che Dio ci ha dato! Dedichiamoci alle opere buone finché possiamo!

Anche Colossesi 4:5

“Comportatevi con saggezza verso quelli di fuori, ricuperando il tempo.” (Col 4:5 NRV)

Anche qua, Dio ci esorta a ricuperare il tempo. Quanto è prezioso il dono del tempo, quanto è importante usarlo bene!

Leggo un ulteriore versetto: Ecclesiaste 12:1

“Ma ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: «Io non ci ho più alcun piacere»;” (Ec 12:1 NRV)

Brevemente, la verità citata qui è che quando siamo giovani, solitamente abbiamo più opportunità, più buona salute e più tempo. In questa stagione della vita, in cui poniamo un fondamento che difficilmente cambiamo dopo, è tanto importante ricordarci del nostro Creatore, ovvero, vivere alla luce del fatto che dobbiamo comparire davanti a Lui. Quindi, è estremamente importante usare bene il nostro tempo. Questa è anche la stagione di vita in cui stabiliamo le nostre abitudini.

Mettendo il tutto in pratica

Le verità che abbiamo appena considerato sull'importanza di usare bene il nostro tempo sono estremamente importanti. Però, finora, abbiamo esaminato un principio biblico. Dobbiamo anche arrivare a capire come mettere questo principio in pratica. Cioè, se impariamo i principi biblici, e siamo pienamente d'accordo, ma non arriviamo a metterli in pratica, la nostra vita sarà poca diversa dalle vite delle persone senza Dio.

Dobbiamo non solo capire i principi di Dio, ma metterli in pratica!

Perciò, vorrei menzionare qualcosa per quanto riguarda COME possiamo ricuperare il tempo, ovvero, come possiamo usare bene il nostro tempo per poter compiere opere buone.

Prima di tutto, tieni sempre presente l'importanza del tuo tempo. Suggerisco di pregare ogni giorno, chiedendo specificatamente a Dio di aiutarti a spendere bene il prezioso dono del tuo tempo in quel giorno. Questo già ti aiuterà molto, perché sarai più cosciente di come spendi il tuo tempo.

Secondo, impegnati tanto a diventare più organizzato. Si può sprecare moltissimo tempo ogni giorno non essendo organizzato. Una persona organizzata riesce a fare molto di più in meno tempo, il che significa che ha ricuperato il tempo e ha tempo avanzato che potrà usare per buone opere. Invece, una persona poca organizzata spreca molto tempo, e perciò, pur volendo compiere buone opere, si trova senza il tempo per farlo.

Essere organizzato NON è naturale. Richiede impegno, richiede consigli, richiede pratica. Però, è possibile per chi lo desidera, e con impegno anche TU potrai diventare molto più organizzato, potrai ricuperare moltissimo tempo, negli anni, che potrai investire per compiere opere buone, ovvero, potrai dedicarti a glorificare Dio!

Per tante persone, e forse anche per te, essere organizzato significa andare contro la carne, e significa essere duro con te stesso. Spesso, non ci piace dover cambiare. Quindi, devi essere disposto a dire “no” alla tua carne! Non sarà facile, però, sarà un investimento con un grande guadagno!

Un altro aspetto della vita molto importante per poter ricuperare il tempo è di imparare a non sprecarlo e a lavorare in modo più sbrigativo. Ci sono persone che dicono che non è nel loro carattere di sbrigarsi. Però spesso, quelle stesse persone, quando c'è qualcosa che desiderano molto, sono capaci di sbrigarsi moltissimo. Si può vedere questo facilmente nei bambini e nei ragazzi. Quindi, è una questione di voler veramente vivere alla gloria di Dio, e così, di impegnarsi ad imparare a sbrigarsi, in modo da poter avere molto più tempo per le opere buone.

Conclusione

Abbiamo esaminato molte verità. Brevemente, ricordiamoci i punti principali. Siamo amministratori, non padroni. Dobbiamo rendere contro a Dio per come investiamo il nostro tempo e le nostre vite. Viviamo in modo da non vergognarci!

Dio ci comanda di adoperare tutti i doni che abbiamo, che sono manifestazioni della grazia di Dio in noi, al servizio degli altri. Quindi, dobbiamo vivere per edificare gli altri. Dobbiamo avere il cuore di un servo, attenti a riconoscere i bisogni. Tante delle opere che Dio ha per noi, ce le metterà davanti Lui stesso. Non saranno sempre facili, né sempre piacevoli, ma possono edificare.

Ricordatevi dell'importanza di prepararvi per poter svolgere certe opere. Alcune delle opere più utili richiedono molta preparazione. Impegnatevi in questo!

Ricordatevi, infine, che ogni opera buona richiede tempo. Perciò, è estremamente importante usare bene il vostro tempo. È importante essere organizzati, e imparare a non sprecare tempo, e a sbrigarvi.

Dedichiamoci alle opere buone, per il bene gli uni degli altri, e per la gloria di Dio. Amen!