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Lascia la vendetta a Dio: 1Samuele 24, 25

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, settembre 2010 ---- cmd na ----- Parole chiave: vendetta, quando qualcuno ti fa del male, ingiustizie, sofferenza ingiusta.

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In questo studio vogliamo considerare una situazione che ognuno di noi conosce personalmente, cioè quella di soffrire ingiustamente. Ognuno di noi conosce il dolore di subire il male in modo ingiusto.

Ti chiedo subito: quando soffri ingiustamente, qual è la tentazione più grande?

Per la maggioranza di noi, la tentazione più grande quando abbiamo sofferto ingiustamente, soprattutto quando soffriamo tanto o soffriamo per lungo tempo, è quella di volerci vendicare da soli. Anche se non sempre portiamo a termine i nostri pensieri, spesso nel cuore nasce questo pensiero, questo desiderio di vendetta.

Questo è un grave peccato perché la vendetta non appartiene mai a noi ma appartiene a Dio, proprio come leggiamo in Romani 12:19:

“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND).

In questo studio vogliamo continuare nella nostra lettura di 1Samuele e vedere come Davide si è comportato davanti a grandi ed ingiuste sofferenze.

Breve ripasso

Iniziamo ricordando la situazione di Davide e, prima ancora, la situazione in Israele, con Saul come re.

Dio aveva stabilito Saul come re di Israele. Ma, anziché camminare in ubbidienza a Dio, Saul disubbidì e per questa disubbidienza Dio gli annunciò, tramite Samuele, che gli avrebbe tolto il regno. Come succede spesso, quando Dio dice di fare qualcosa non vuol dire che la farà immediatamente. Anche nel caso di Saul, dopo averlo avvertito che non avrebbe potuto più essere re, Dio fece passare vari anni prima di togliergli il regno. Saul sapeva che aveva perso il favore di Dio per la sua disubbidienza ma, tristemente, non lo vediamo mai ravveduto.

Subito dopo che Dio aveva annunciato tramite Samuele che avrebbe tolto il regno a Saul, Dio ordinò a Samuele di ungere colui che avrebbe messo come re al posto di Saul, cioè Davide. In ubbidienza, Samuele unse Davide facendogli capire che in futuro sarebbe diventato lui il re. Perciò Davide sapeva che sarebbe stato re di Israele, ma non sapeva quando ciò sarebbe avvenuto.

Nella provvidenza di Dio, Davide fu chiamato da Saul per suonargli l'arpa in modo da risollevarlo quando Saul era di cattivo umore a causa di uno spirito malvagio.

Poi, sempre nella Sua grande provvidenza, Dio permise che ci fosse un gigante fra i filistei che terrorizzasse l'esercito di Saul per mesi. Dio diede a Davide la forza di uccidere questo gigante, Golia, e così Davide divenne l'eroe d'Israele.

A causa di questa sua grande vittoria, Davide diventò un capitano dell'esercito di Saul.

Man mano che trascorreva il tempo e che Davide passava di vittoria in vittoria in battaglia, l'amore del popolo verso un grande soldato come lui cresceva del continuo.

A causa di questo, Saul diventò sempre più geloso di Davide. Egli arrivò persino al punto di volerlo uccidere e, quindi, lo costrinse a scappare dal palazzo della sua vita.

Davide aveva stretto una fortissima amicizia con il figlio di Saul, Gionathan. Fu Gionathan che confermò a Davide che Saul era deciso a volerlo uccidere a tutti i costi. Perciò Davide scappò per mettere in salvo la sua vita.

Una situazione ingiusta

Prima di riprendere la lettura, voglio farvi notare che Davide fu perseguitato ed odiato da Saul in modo totalmente ingiusto. Davide non aveva mai fatto nulla di male a Saul, anzi, aveva fatto molto per il bene di lui. Egli aveva suonato l'arpa per lui, essendogli di grande aiuto in un momento difficile e, cosa ancora più grande, aveva ucciso il gigante Golia, salvando così il regno di Saul. Infatti, senza quella vittoria, Saul rischiava quasi per certo di perdere il suo regno e di doverlo lasciare nelle mani dei filistei. Perciò Saul era in grande debito con Davide per aver salvato il suo regno. Inoltre Davide fu un capitano estremamente fedele a Saul e aveva riportato vittoria dopo vittoria in battaglia per lui.

Quindi, non solo Davide non aveva fatto alcun male a Saul, ma piuttosto egli si era concretamente e grandemente impegnato, volta dopo volta, per il suo bene.

Quindi l'odio di Saul verso Davide era totalmente ingiustificato!

Vi invito a tenere a mente tutto questo mentre leggiamo ancora questo libro. In Davide vediamo sia un esempio da seguire che uno da evitare. Quindi, visto che ognuno di noi sa cosa vuol dire soffrire ingiustamente, osserviamo attentamente come Davide viveva questa prova per trarre delle elezioni a noi utili. Se tu hai sofferto ingiustamente, sappi che anche Davide ha sofferto terribilmente in modo ingiusto.

In 1Samuele 23 abbiamo letto di come Davide aveva salvato una città dai filistei e di come, nonostante ciò, in seguito questa stessa città era pronta a consegnarlo nelle mani di Saul per farlo uccidere.

Quindi Davide aveva fatto del bene a Saul e Saul voleva ucciderlo. Aveva fatto del bene a questa città e tale città voleva consegnarlo a Saul. Le prove di Davide erano prove veramente dure!

1Samuele 24

Partendo da questo breve ripasso, leggiamo ora 1Samuele 24 e precisamente i vv1-7:

1 Quando Saul ritornò dall'inseguimento dei Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi». 2 Allora Saul prese tremila uomini scelti da tutto Israele e andò a cercare Davide e i suoi uomini di fronte alle rocce delle capre selvatiche. 3 Arrivato ai recinti di pecore lungo la strada, dove c'era una caverna, Saul vi entrò per fare un bisogno naturale. (Or Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna). (1 Samuele 24:1-3)

Davide aveva la possibilità di uccidere Saul, colui che aveva cercato ripetutamente di ucciderlo. Ma Davide non lo fece perché conosceva la legge di Dio in cui è scritto:

“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND).

Nonostante quanto Davide aveva sofferto a causa di Saul, nonostante che proprio in quel momento Saul era impegnato a cercare Davide per ucciderlo, Davide lasciò la vendetta all'Eterno.

Notiamo il cuore di Davide nei vv 4-7. Ricordiamo che Saul è là nella caverna, totalmente indifesa. Non sa che Davide e i suoi uomini stanno poco più profondi nella caverna. Vi leggo dal v.4 al 7.

“4 Gli uomini di Davide gli dissero: "Questo è il giorno in cui l’Eterno ti dice: "Ecco, io ti consegno nelle mani il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piace"". Allora Davide si alzò e, senza farsi notare, tagliò il lembo del mantello di Saul. 5 Ma dopo ciò a Davide batté il cuore, perché aveva tagliato il lembo del mantello di Saul. 6 Così disse ai suoi uomini: "Mi guardi l’Eterno dal fare questa cosa al mio signore, all’unto dell’Eterno, dallo stendere la mia mano contro di lui, perché è l’unto dell’Eterno". 7 Con queste parole Davide trattenne i suoi uomini e non permise loro di scagliarsi contro Saul. Quindi Saul si levò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.” (1Sa 24:4-7 LND)

Davide non si è permesso di cercare la vendetta che apparteneva solamente a Dio. Nonostante l'odio ingiusto che Saul aveva verso Davide, nonostante che Saul stava cercando di uccidere Davide, Davide non ha cercato la propria vendetta!

Questo è un esempio per noi da seguire. La vendetta non spetta a noi, spetta a Dio solo.

In altre parole, quando qualcuno ti fa del male, anche tanto terribile male, lascia la vendetta al Signore! Non solo in senso di azione, ma anche a livello di cuore. Lascia il tutto a Dio, ci penserà Lui, nel Suo modo e a Suo tempo.

Dio dà a Davide un sollievo

Leggiamo ora assieme 1Samuele 24:8-22:

8 Dopo ciò anche Davide si levò, uscì dalla caverna e gridò a Saul, dicendo: «O re, mio signore!». Allora Saul si voltò indietro, e Davide si abbassò con la faccia a terra e si prostrò. 9 Davide disse a Saul: «Perché dai ascolto alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male"? 10 Ecco, quest'oggi i tuoi occhi hanno visto che oggi l'Eterno ti aveva consegnato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: "Non stenderò la mia mano contro il mio signore, perché è l'unto dell'Eterno". 11 Inoltre, padre mio, guarda; sì, guarda nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ho tagliato il lembo del tuo mantello e non ti ho ucciso, puoi capire e renderti conto che non vi è nelle mie azioni né malvagità né ribellione e non ho peccato contro di te; ma tu mi tendi insidie per togliermi la vita! 12 L'Eterno faccia giustizia fra me e te, e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non stenderò la mia mano contro di te. 13 Come dice il proverbio degli antichi: "La malvagità viene dai malvagi". Ma io non stenderò la mia mano contro di te. 14 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi stai perseguitando? Un cane morto, una pulce? 15 L'Eterno sia giudice e faccia giustizia fra me e te; possa egli vedere e difendere la mia causa, e farmi giustizia, liberandomi dalle tue mani». 16 Quando Davide finì di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?». E Saul alzò la voce e pianse. 17 Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso del bene, mentre io ti ho reso del male. 18 Tu oggi hai mostrato di esserti comportato bene con me, perché l'Eterno mi aveva dato nelle tue mani, ma tu non mi hai ucciso. 19 Quando mai un uomo incontra il suo nemico e lo lascia andare in pace? Ti renda dunque l'Eterno del bene, per quanto oggi mi hai fatto. 20 Ora so per certo che tu regnerai e che il regno d'Israele sarà reso stabile nelle tue mani. 21 Perciò giurami per l'Eterno che non sopprimerai i miei discendenti dopo di me e che non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 22 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua, mentre Davide e i suoi uomini salirono alla roccaforte. (1 Samuele 24:8-22 LND).

Qui vediamo che Dio ha dimostrato la Sua grazia nei confronti di Davide concedendogli di scampare alla morte per mano di Saul.

Saul avrebbe potuto uccidere Davide proprio in quel momento. Se si considera il terribile odio di Saul, non si ha difficoltà nel comprendere che è stata proprio la mano di Dio che gli ha toccato il cuore per dare a Davide un po' di sollievo in modo da non dover sempre fuggire per salvare la sua vita.

Qualunque sia la tua prova con la tua difficoltà, ricordati che Dio può cambiare le situazioni della tua vita in un attimo. Solamente perché in questo momento sembra che non esiste alcun sollievo, che Dio non può darti un sollievo, se quella è la Sua perfetta volontà per te, Dio può darti in un attimo quello che a te sembra impossibile da ricevere.

Infatti, il fatto stesso che Davide si trovava proprio nella stessa caverna dove Saul è entrato, non rappresenta per nulla una coincidenza, ma un chiaro esempio di come Dio dirige tutte le cose per portare avanti il Suo piano perfetto per i Suoi figli.

Infatti, Dio stava mettendo alla prova il cuore di Davide. In questo caso, Davide non peccò contro Dio.

Una seconda prova meno grave

Come succede spesso, il fatto che superiamo una prova oggi non vuol dire che non avremo una prova simile nel futuro né significa necessariamente che la supereremo di nuovo. Un aspetto fondamentale della vita cristiana è la perseveranza.

E così, nel capitolo 25, troviamo Davide che affronta una prova che è molto simile alla sua situazione con Saul, solo che essa è molto, ma molto meno grave.

Ricordate sempre che Saul odiava Davide e che Saul aveva cercato da molto tempo di ucciderlo, sicché Davide doveva fuggire del continuo da Saul. Poi abbiamo visto che Davide si trovava con Saul proprio davanti a sé, indifeso. Sarebbe stato tanto facile per Davide ucciderlo proprio in un istante, eppure non lo fece perché Dio toccò il suo cuore.

Nel capitolo 25 vediamo Davide in una prova molto, ma molto meno pesante di quella dianzi descritta. Qui lo troviamo infatti alle prese con qualcuno che non lo odia, solo che non gli dà l'onore ed il rispetto che gli erano dovuti.

Davide e Nabal

Leggiamo assieme 1Samuele 25, vv1-12:

1 Poi Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse; lo seppellirono quindi nella sua casa a Ramah. Allora Davide si levò e scese al deserto di Paran. 2 A Maon c'era un uomo, che aveva le sue proprietà a Karmel; quest'uomo era molto ricco: aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Karmel per tosare le sue pecore. 3 Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail; lei era una donna di buon senso e di bell'aspetto, ma l'uomo era duro e malvagio nel suo operare; egli discendeva da Caleb. 4 Quando Davide seppe nel deserto che Nabal stava tosando le sue pecore, 5 mandò dieci giovani; Davide disse ai giovani: «Salite a Karmel, andate da Nabal e chiedetegli a nome mio se sta bene, 6 e dite così: "Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto ciò che ti appartiene! 7 Ho saputo che tu hai i tosatori; quando i tuoi pastori erano con noi, non abbiamo fatto loro alcun male, e nulla è mancato loro durante tutto il tempo che sono stati a Karmel. 8 Interroga i tuoi servi e te lo diranno. Possano questi giovani trovare grazia ai tuoi occhi, perché siamo venuti in un giorno di gioia; da', ti prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che hai a portata di mano"». 9 Così i giovani di Davide andarono e riferirono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi attesero. 10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: «Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi sono molti i servi che si allontanano dai loro padroni. 11 Prenderò dunque il mio pane, la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?». 12 Così i giovani di Davide ripresero la loro strada, tornarono indietro e andarono a riferire tutte queste parole. (1 Samuele 25:1-12)

In breve, durante l'anno, quando i pastori di Nabal erano nel deserto, gli uomini armati di Davide li avevano protetti. Ora che si era giunti alla fine della stagione, Davide aveva mandato i suoi uomini a chiedere una ricompensa per la protezione accordatagli, ricompensa che consisteva in un po' dell'abbondanza dalle sue pecore.

Però, non solo Nabal si rifiutò di dargli qualcosa, ma finì perfino per disprezzare Davide.

Senza dubbio, questo di Nabal era un comportamento ingiusto nei confronti di Davide. Nabal stava trattando male Davide, ma, se confrontiamo questa situazione con quella precedente, il male fatto a Davide da Nabal non era nulla in confronto a quello che Saul aveva commesso nei confronti dello stesso Davide.

Con Saul, nonostante la profondità dell'offesa subita, nonostante la grandezza dell'odio di Saul verso Davide, Davide non aveva cercato la propria vendetta ed aveva quindi superato la prova che Dio gli aveva dato.

Ora, con una prova simile ma molto meno pesante, Davide non stava guardando a Dio ed aveva reagito facendosi guidare dalla carne, proprio come troviamo scritto nel verso 13:.

Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno si cinga la spada». Così ognuno cinse la propria spada e anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento uomini salirono dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli. (1Samuele 25:13 LND).

Qui vediamo Davide reagire nella carne e cercare la propria vendetta. Davide sta peccando! Aveva superato la prova più dura e adesso, affrontando una prova meno grave, cade perché non guarda a Dio.

Domandiamoci subito:che lezione troviamo qui per noi? Noi dobbiamo stare sempre in guardia! Il fatto che abbiamo già superato una prova, una volta o anche più volte, non vuol dire che non cadremo, in un secondo tempo, anche con una prova simile ma molto più leggera.

Prego che possiamo tutti riconoscere di più quanto siamo fragili e tendenti a cadere.

Voglio andare avanti con la lettura perché vediamo ancora il cuore di Dio che, anziché lasciare Davide andare avanti, gli manda un avvertimento riguardo al fatto che stava peccando e gli fa comprendere la necessità di fermarsi subito per non andare in fondo a questo peccato.

Davide a Abigail

Leggiamo quindi i vv 13-31:

13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno si cinga la spada». Così ognuno cinse la propria spada e anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento uomini salirono dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli. 14 Ma uno dei servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendole: «Ecco, Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli li ha insultati. 15 Eppure questi uomini sono stati molto buoni verso di noi; non abbiamo ricevuto alcun male e non ci è mancato nulla durante tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro quando eravamo in campagna. 16 Essi sono stati per noi un muro di protezione notte e giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con loro pascolando il gregge. 17 Sappi e vedi ciò che devi fare, perché accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare». 18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque pecore già cucinate, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi e li caricò sugli asini. 19 Poi disse ai suoi servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 20 Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva per un sentiero nascosto dal monte, Davide e i suoi uomini scendevano verso di lei, ed essa s'imbattè con loro. 21 Or Davide aveva detto: «Ho certamente custodito invano tutto ciò che costui aveva nel deserto. Non gli è mai mancato nulla di tutto ciò che possedeva, ma egli mi ha reso male per bene. 22 Così DIO faccia ai nemici di Davide e anche peggio, se di tutto ciò che possiede io lascerò in vita un sol maschio fino al mattino». 23 Quando Abigail vide Davide, scese in fretta dall'asino, e gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra. 24 Così si gettò ai suoi piedi e disse: «O mio signore, su di me, su di me soltanto ricada la colpa! Deh, lascia che la tua serva ti parli, e tu ascolta le parole della tua serva! 25 Ti prego, signor mio non far caso a quell'uomo spregevole, a Nabal, perché egli è esattamente come il suo nome; si chiama Nabal e in lui c'è stoltezza; ma io, la tua serva, non ho visto i giovani mandati dal mio signore. 26 Or dunque, signor mio, com'è vero che l'Eterno vive e che la tua anima vive, l'Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Or dunque i tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal! 27 E ora questo dono che la tua serva ha portato al mio signore, sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 28 Deh, perdona la colpa della tua serva; certamente l'Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore combatte le battaglie dell'Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non è stato trovato alcun male in te. 29 Se sorgesse qualcuno a perseguitarti e a cercare la tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l'Eterno, il tuo DIO, mentre la vita dei tuoi nemici l'Eterno la scaglierà come dal cavo di una fionda. 30 Così, quando l'Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che ha promesso a tuo riguardo e ti avrà costituito capo sopra Israele, 31 questa cosa non sarà un dolore per te né un rimorso al cuore del mio signore: l'avere cioè sparso del sangue senza motivo e l'essersi fatto giustizia da sé. Ma quando l'Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva». (1 Samuele 25:13-31 LND).

Che donna timorata di Dio! Sembra infatti che Abigail, non solo stava cercando di proteggere la sua famiglia, ma soprattutto stava cercando di fermare Davide dal peccare contro Dio. Lei sapeva che Davide era stato scelto da Dio come il re futuro. Perciò lei voleva fermare Davide dal commettere un peccato, vale a dire quello di cercare di vendicarsi da sé.

Osservate anche la grande fede di questa donna e notate pure la sua umiltà.

Notate anche, nei vv. 26-31, come lei ricorda a Davide della fedeltà di Dio, in modo che Davide potesse umiliarsi davanti a Dio ed aspettare i tempi e le opere di Dio per la vendetta.

Quanto siamo benedetti quando Dio ci manda qualcuno che cerca di ostacolarci dal peccare! Quanto è importante vedere queste persone come una grande benedizione da parte di Dio, perché tali sono!

Infatti, fra tutti i doni di Dio, uno dei doni più grandi sono le persone che possono aiutarci a non peccare. Quando Dio ti manda qualcuno che ti parla del tuo peccato, non disprezzare questo grande dono da Dio. Piuttosto, ringrazia Dio profondamente!

Chiaramente Davide è stato un brutto esempio per noi nel fatto che stava cercando la propria vendetta. Però, grazie al fatto che Dio gli ha mandato Abigail, il modo in cui Davide risponde all'appello di Abigail è un buon esempio da seguire.

Davide riconosce il suo peccato

Leggiamo quindi i versi 32-35:

32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me! 33 Benedetto il tuo consiglio e benedetta tu che oggi mi hai impedito di arrivare allo spargimento di sangue e di farmi giustizia con le mie proprie mani! 34 Poiché certo, com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se non ti fossi affrettata a venirmi incontro, allo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un sol uomo». 35 Così Davide ricevette dalle sue mani ciò che ella gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo alla tua persona». (1 Samuele 25:32-35 LND).

Davide ha riconosciuto il suo peccato, ha riconosciuto che quello che aveva deciso di fare nel suo cuore e aveva iniziato a mettere in atto era peccato. Ha riconosciuto che è stato Dio a mandare questa donna a lui per fermarlo da questo grave peccato, cioè, per fermarlo dal cercare la vendetta per conto suo.

Quanto è importante che impariamo dall'esempio di Davide! Quando abbiamo deciso nel nostro cuore di fare qualcosa che è peccato e in qualche modo Dio ci avverte che quello che stiamo per fare è peccato, umiliamoci davanti a Dio, ravvediamoci dal nostro peccato di cuore e cambiamo direzione, proprio come Davide fa in questa circostanza.

Dio opera

Quando noi ci umiliamo davanti a Dio e camminiamo per fede, lasciando la vendetta a Lui, al Suo tempo perfetto Dio opererà. Delle volte ciò avverrà presto, delle volte sarà al giudizio finale. Ma noi possiamo riposare con piena fiducia sul fatto che Dio agirà sempre al momento giusto.

In questo caso, con Davide, il momento giusto era quasi subito. Leggiamo infatti i vv.36-44:

36 Abigail ritornò quindi da Nabal; egli stava facendo un banchetto in casa sua, come un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era ubriaco fradicio; perciò ella non gli fece sapere niente, né poco né molto, fino allo spuntar del giorno. 37 Ma il mattino dopo, quando l'effetto del vino gli era passato, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora il cuore dentro di lui venne meno ed egli rimase come un sasso. 38 Circa dieci giorni dopo, l'Eterno colpì Nabal ed egli morì. 39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto l'Eterno, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio che ho ricevuto da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male! L'Eterno infatti ha fatto ricadere sul suo capo la malvagità di Nabal». Poi Davide mandò un'ambasciata a parlare ad Abigail per prenderla in moglie. 40 I servi di Davide vennero da Abigail a Karmel e le parlarono così, dicendo: «Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie». 41 Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, possa la tua serva fare da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore». 42 Poi Abigail si levò in fretta, montò sull'asino e, assistita da cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43 Davide prese anche Ahinoam di Jezreel, e tutte e due furono sue mogli. 44 Or Saul aveva dato sua figlia Mikal, già moglie di Davide, a Palti, figlio di Laish, che era di Gallim. (1 Samuele 25:36-44 LND).

Dio può fare tutto! Non dobbiamo mai credere che non c'è soluzione ad un dato problema, perché Dio può creare una soluzione dal niente. Dio è Dio, non è un uomo.

Dio ha fatto la Sua vendetta contro il peccato di Nabal al tempo giusto, in questo caso dopo pochissimo tempo.

Delle volte, la vendetta di Dio giunge subito o quasi, altre volte la vendetta è dopo molto tempo. Delle volte essa non si manifesta fino al giudizio finale. Però Dio si vendicherà sempre contro ogni peccato!

Grazie a Dio per chi si umilia, si ravvede e crede in Gesù Cristo! In questo caso, la vendetta di Dio non avviene contro il peccatore, ma è contro Gesù Cristo, sulla croce. La salvezza consiste nel fatto che Dio punisce Gesù Cristo al posto del peccatore ravveduto!

O che possiamo essere meravigliati da un dono così incredibile e grandioso!

Brani da ricordare

Chiudiamo questo sermone ricordando alcuni versetti che ci rammentano la necessità del perdonare e del non fare per nostro conto le nostre vendette:

“Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano,” (Matteo 5:44 LND).
“Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite.” (Romani 12:14 LND).
“Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno; anzi procacciate sempre il bene gli uni verso gli altri e verso tutti.” (1Tessalonicesi 5:15 LND).
“Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.” (Matteo 6:14-15).

Perdoniamo perché Dio ha perdonato noi. Lasciamo la vendetta a Lui!