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La Gloria di Dio - Apocalisse 4

filename: 66-04-a.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Apocalisse 4, parte di una serie su Apocalisse, per RO, 20 dicembre, 1998, di Marco deFelice

Introduzione

Per sette settimane, abbiamo considerato le lettere da Gesù alle sette chiese. Poi, abbiamo considerato l’importanza di ascoltare veramente di cuore quello che lo Spirito di Dio ci dichiara tramite la Bibbia. Prima di arrivare alle lettere alle sette chiese, abbiamo ascoltato quattro sermoni dal primo capitolo dell’Apocalisse, considerando principalmente la persona di Gesù Cristo.

In questi giorni, (sermone predicato a dicembre) in cui si è soliti celebrare la nascita di Gesù, c’è la tendenza a pensare a Gesù come se fosse un bimbo in una stalla. Il resto dell’anno, tanti pensano a Gesù come se fosse ancora attaccato alla croce. Invece, in Apocalisse 1, abbiamo considerato com’è Gesù veramente, cioè, pieno di gloria e maestà e potenza. Abbiamo considerato che Gesù ritornerà per giudicare il mondo con giustizia, e per regnare. Quanto è importante che ognuno abbia un concetto autentico di Cristo. Egli non è rimasto un bambino, e non è rimasto sulla croce. Gesù oggi è pieno di gloria e maestà, ed è così che noi dobbiamo pensare a Lui.

Allora, avendo finito di esaminare le lettere alle sette chiese, vogliamo procedere nello studio dell’Apocalisse. Non prenderemo tempo per considerare ogni versetto, ma vogliamo avere un quadro generale del resto di questo prezioso libro.

Allora, oggi, avendo finito di considerare i primi 3 capitoli dell’Apocalisse, vogliamo considerare il capitolo quattro.

Le cose che devono avvenire in seguito

È importante che abbiamo un’idea dello schema dell’Apocalisse.

Il libro dell’Apocalisse è diviso in tre parti: 1) l'introduzione 2) le cose che sono 3) le cose che devono avvenire.

Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni. Apocalisse 1:1
Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito, Apocalisse 1:19
Dopo queste cose vidi una porta aperta nel cielo, e la prima voce, che mi aveva già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito». Apocalisse 4:1

La prima parte, il capitolo 1, l'introduzione, comprende la visione di Cristo glorificato, e l’introduzione del libro.

Poi, la seconda parte parla delle cose che sono. Questo avviene nei capitoli 2 e 3, e sono le lettere alle sette chiese. Questa parte dell’Apocalisse ha a che fare con l’epoca presente, cioè, dall’ascensione di Cristo in cielo, fino al giorno in cui la Chiesa sarà rapita, cioè, portata su in cielo. Noi oggi siamo in quest’epoca, che si chiama epoca della chiesa.

Poi, la terza parte dell’Apocalisse riguarda le cose future, le cose che devono avvenire, le cose che riguardano la fine del mondo. Questa parte va dal capitolo quattro in poi.

Se consideriamo la terza parte di Apocalisse, essa è suddivisa in 6 parti.

A. l’Adorazione in cielo (4:1–5:14)

B. la Grande Tribolazione (6:1–18:24)

C. il Ritorno di Cristo come Re (19:1–21)

D. il Millennio (20:1–10)

E. il Giudizio del Trono Bianco (20:11–15)

F. la realtà Eterna (21:1–22:21)

Oggi, vogliamo considerare il capitolo 4, cioè, l’Adorazione in Cielo.

In genere, il mondo crede che pensare al cielo sia tempo sprecato. Secondo tanti, dato che viviamo nel mondo, dobbiamo pensare alla vita terrena. Quello che ci sarà dopo non ha tanta importanza, secondo questo modo di pensare.

Quale errore! Certo dobbiamo pensare alla vita sulla terra, ma la vita sulla terra non dovrebbe mai essere il nostro tesoro. La Bibbia ci insegna a cercare e a desiderare le cose che sono lassù, non le cose sulla terra. Per capire la vita su questa terra in modo corretto e giusto, dobbiamo pensare alle cose del cielo, perché tutto quello che c’è sulla terra passerà.

Cioè, tante persone credono che la realtà è ciò che vediamo intorno a noi sulla terra. Invece, se consideriamo che tutto quello che è sulla terra passerà, e sarà distrutto, ci rendiamo conto che ciò che è eterno è la vera realtà. Allora, è importante conoscere come sarà il cielo. Questi due capitoli dell’Apocalisse ci aiutano a conoscere la vita in cielo.

Una visione di Cielo: capitolo 4

Vogliamo leggere il capitolo 4, e considerare quello che Giovanni vede in cielo. È importante che comprendiamo veramente com'è il cielo.

v.1: quello che segue nel libro parla di ciò che accadrà nel futuro, alla fine dell’età presente. È importante tenerlo a mente.

Tutto questo capitolo è una descrizione di quello che Giovanni vide quando venne rapito in cielo.

i comuni concetti di cielo

Prima di considerare quello che Giovanni ha visto quando fu rapito in cielo, fermiamoci per pensare come il cielo viene immaginato solitamente dalla gente.

Ho parlato ultimamente con una signora che mi diceva che aveva frequentato una conferenza dove c’erano tante persone che dicevano di aver visto il cielo. Cioè, queste persone dicevano di essere state morte e tornate in vita. Sappiamo che questo non è possibile, perché la Bibbia dichiara che è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola. Poi, la gran maggior parte di queste persone non credono veramente in Gesù Cristo, perciò, anche se fossero state morte, non sarebbero andate in cielo. Quindi, possiamo capire che sono state ingannate da Satana. Comunque, queste persone descrivevano il cielo come un posto luminoso, dove hanno visto il loro cari defunti. Secondo queste persone, i loro defunti stavano tutti bene, e dicevano loro di non preoccuparsi, perché quando sarebbero morti, sarebbero venuti anche loro a stare in quel bel luogo.

Se analizziamo questo messaggio, vediamo che è contrario al messaggio biblico. Innanzi tutto, esso presuppone che si possa morire e tornare in vita. Poi, presuppone che persone che non si sono ravvedute e non hanno creduto in Cristo saranno ugualmente salvate. Poi, presenta un’immagine del cielo dove Dio non c’entra. Questo è un messaggio falso.

Tante persone credono che il cielo sarà speciale perché saranno con qualche loro caro defunto. Altri credono che il cielo sarà un posto speciale perché ci saranno tanti piaceri e cose belle di cui godere. Questi concetti mettono Dio in secondo piano.

Quanto sono diversi questi concetti dalla realtà della Bibbia! Nella Bibbia, quando Dio ci permette di vedere il cielo, quello che è sempre al centro dell’attenzione non è mai il luogo, o qualche piacere, o altre persone. Dio stesso è sempre quello che riempie il cuore e i pensieri in cielo.

Dio è sempre il centro di tutto in cielo. Tutti i vari dettagli servono solo per farci vedere di più la gloria di Dio.

il trono di Dio

Adesso, guardiamo bene alcuni dei dettagli del capitolo 4. (Leggere cap.4)

Una delle parole più usate in questo capitolo è la parola “trono”. Viene usata 13 volte, e in quasi ogni caso, si riferisce al trono di Dio. Un trono in Apocalisse non è tanto un tipo di sedia, quanto un simbolo di autorità sovrana e potente. Cioè, quando Giovanni parla del trono, rappresenta il sovrano regno di Dio.

Infatti, il trono di Dio, ovvero, il sovrano regno di Dio, è il punto centrale di Apocalisse 4. La prima cosa che Giovanni nota quando viene rapito in cielo è il trono di Dio, e quasi tutto ciò che descrive ha come punto di riferimento il trono di Dio.

Allora, da questo, dobbiamo capire che l’aspetto centrale del cielo è la presenza di Dio, e il fatto che Dio regna. Tutto ciò che succede in cielo succede intorno a Dio, cioè, la presenza di Dio è centrale in tutto il cielo.

È importante notare che Giovanni non descrive Dio direttamente, ma piuttosto, descrive la gloria di Dio. Ascoltiamo Apocalisse 4:3 Colui che stava seduto era simile nell’aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo.

Dio non viene spiegato fisicamente, perché Dio è spirito. Invece, Giovanni descrive la gloria di Dio, cioè, narra che era simile alla pietra di diaspro, che è un diamante cristallino (21:11) Vide intorno al trono un arcobaleno. Al tempo di Noè, Dio stabilì l’arcobaleno come simbolo del suo patto con l’uomo. Probabilmente, qui rappresenta il patto che Dio ha fatto con la Chiesa per mezzo di Gesù Cristo.

v.5 i tuoni e i lampi

Per il momento, saltiamo il v.4, e guardiamo il v.5.

Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni. Davanti al trono c’erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.

Cosa sono questi lampi, voci e tuoni che uscivano dal trono? Ricordiamo che questa visione è l’inizio della rivelazione dei seguenti capitoli. In quasi tutto il resto di questo libro, vedremo il terribile giudizio di Dio sul mondo: prima il giudizio durante la Grande Tribolazione, e poi il giudizio finale. Allora, i lampi e le voci e i tuoni rappresentano questo giudizio.

Oggi, poche persone si preoccupano del giudizio di Dio, ma non sarà così quando esso arriverà. Oggi, la gente pensa a tutt'altro che al Giudizio di Dio. Non sembra una cosa reale. Invece, il Giudizio di Dio sarà più terribile di qualsiasi avvenimento nella storia del mondo. Mentre leggiamo l’Apocalisse, e anche gli altri libri della Bibbia, teniamo gli occhi aperti per comprendere meglio il giudizio di Dio.

Lo Spirito Santo

Nel v.5, oltre ai lampi e ai tuoni, vediamo di nuovo lo Spirito Santo: qui è rappresentato dalle sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio. Lo Spirito Santo, Dio presente nella Sua Chiesa, è sempre attivo, sempre all’opera, per portare a termine tutto quello che Dio ha prestabilito.

le quattro creature

Adesso, vogliamo notare qual è l'attività in cielo. Consideriamo le quattro creature che si trovano davanti al trono di Dio. Leggiamo i vv.6-8

6 Davanti al trono inoltre c’era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro. 7 La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come d’un uomo e la quarta era simile a un’aquila mentre vola. 8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt’intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».

Prima di tutto, è importante riconoscere che questa non è la prima volta che la Bibbia parla di queste quattro creature. Troviamo queste creature anche in Isaia 6, e in Ezechiele. Esse sono i quattro cherubini che si trovano nella presenza di Dio. Vengono menzionati diverse volte nell’AT.

Salmi 80:1 Porgi orecchio, o Pastore d’Israele, che guidi Giuseppe come un gregge; o tu che siedi sopra i cherubini, fa’ risplendere la tua gloria!

Leggere Ezechiele 1:4-25

Ez 10:15 Poi i cherubini si alzarono. Essi erano gli stessi esseri viventi che avevo visto presso il fiume Kebar.
Isaia 6:1-4 Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!» Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo.

Nella Bibbia, questi cherubini vengono menzionati più di 70 volte. Nel tabernacolo che Dio ordinò a Mosè di costruire, c’erano i cherubini sopra l’arca, che rappresentava la presenza di Dio.

Giovanni descrive i quattro cherubini, ognuno con una faccia diversa. In Ezechiele, vediamo gli stessi cherubini. Ezechiele descrive ciascuno con quattro facce. Queste facce sono il leone, il vitello, l’uomo, e l’aquila che vola. Il leone rappresenta l’animale più nobile, il vitello rappresenta forza, l’uomo rappresenta saggezza, e l’aquila che vola rappresenta la velocità. Questi cherubini, che stanno nella presenza di Dio, sono nobili, sono potenti, sono pieni di saggezza, e volano immediatamente per fare la volontà di Dio.

In Isaia, abbiamo la spiegazione delle sei ali di questi cherubini. Con due ali si coprivano la faccia. Ciò rappresenta timore di Dio e reverenza per Dio, visto che erano nella presenza di Dio. Dio è Santo, e chi sta nella sua presenza, deve avere totale riverenza e santo timore di Dio.

Con due ali, si coprivano i piedi. Se ricordate, quando Dio parlò con Mosè davanti all’arbusto che bruciava senza consumarsi, gli ordinò di togliersi i sandali, perché era su terreno santo, cioè, era nella presenza di Dio. Allora, coprire i piedi rappresenta la loro umiltà nella presenza di Dio. Coprirsi i piedi era un segno di umiltà. Solo chi è veramente umile può stare nella presenza di Dio.

Con le ultimi due ali, volavano. Ciò rappresenta la prontezza di questi cherubini a fare la volontà di Dio. Erano sempre pronti a spostarsi qua e là per fare immediatamente la volontà di Dio.

Questi cherubini esistono veramente, nella presenza di Dio, ma sono anche un simbolo e una lezione per noi. L’unico modo per stare nella presenza di Dio è avere vero timore e vera riverenza per Dio. Inoltre, solo chi è veramente umile può stare nella presenza di Dio. Infine, avere la benedizione di stare nella presenza di Dio vuol dire essere pronti ad ubbidire immediatamente a qualsiasi comandamento di Dio.

Vedremo questi cherubini nuovamente in Apocalisse.

i ventiquattro Anziani

Prima di notare quello che fanno i cherubini, vorrei considerare brevemente i 24 anziani. Leggiamo Apocalisse 4:4

Attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo.

La Bibbia non dichiara chi sono o chi rappresentano questi 24 anziani, ma certe cose possiamo capirle. Per esempio, vediamo che erano vestiti di vesti bianche. Nella Bibbia, le vesti bianche rappresentano la giustizia di Cristo. Cioè, è impossibile per l’uomo stare nella presenza di Dio per i propri meriti, dato che l’uomo è un peccatore. L’unico modo per coprire il nostro peccato è mediante la giustizia di Cristo. Allora, nella Bibbia, più volte, vediamo che quelli a cui è stato permesso di entrare nella presenza di Dio portano vesti bianche, che rappresentano la giustizia di Cristo.

Il fatto che ognuno di questi 24 anziani aveva sulla testa una corona d’oro rappresenta il premio per chi vince. Abbiamo letto in Apocalisse 2 e 3 che a chi vince sarà dato di regnare con Cristo. La Bibbia non ci spiega questo a fondo, ma capiamo che sarà un grande onore e privilegio.

È molto importante notare dove si trovano questi 24 anziani: si trovano proprio nella presenza di Dio, tutt’intorno al trono di Dio. Questo è il privilegio più grande possibile, quello di stare nella presenza di Dio.

In Efesini 2, leggiamo

4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.

Avete notato che è scritto che ci sediamo “con Cristo” in cielo? Questa è la benedizione più grande possibile.

Apocalisse 3:21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono.
Romani 8:16,17 16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

Questa verità è troppo grande per essere capita completamente, ma in qualche modo, i salvati si sederanno su dei troni in cielo. Riceveranno gloria. Avranno corone d’oro. Anche se non comprendiamo il tutto, possiamo capire che sarà un’incredibile benedizione.

Quello che succede davanti al trono

Abbiamo visto un po’ la situazione in cielo: Dio è al centro di tutto. Ogni cosa esiste intorno a Lui. Nulla esiste per conto suo, nulla ha un importanza se non nel suo rapporto con Dio.

Abbiamo visto i cherubini intorno al trono, e i 24 anziani intorno al trono. Adesso, consideriamo quello che fanno i cherubini e i 24 anziani. Qual è l’attività che riempie il cielo? Guardiamo quello che fanno questi cherubini e gli anziani.

Prima, notiamo quello che fanno i cherubini.

Apocalisse 4:8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt’intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».

Questi cherubini non cessano mai di ripetere, giorno e notte: Santo, santo santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene.

Vediamo quasi la stessa cosa nella visione che Isaia ebbe del cielo:

Isaia 6:1-4 Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!» Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo.

Questi cherubini, davanti alla maestà e alla gloria di Dio, Lo adorano continuamente. Non cessano mai di ripetere parole di adorazione.

È importante che notiamo il contenuto di quello che dicono. Cosa dichiarano? Loro dichiarano la santità di Dio. Santo, santo santo è il Signore, il Dio onnipotente. La santità è la qualità di Dio più elencata nella Bibbia. Per conoscere veramente Dio, dobbiamo conoscere la santità di Dio. Dio è elevato al di sopra di tutte le sue creature. Egli è eccelso in ogni cosa sopra ogni creatura. Non c’è nulla, né nessuno, paragonabile a Dio. La Santità di Dio rappresenta questa eccellenza e perfezione di Dio.

Mentre questi cherubini esaltano in continuazione la santità di Dio, cosa fanno i ventiquattro anziani sui ventiquattro troni intorno a Dio?

vv.9-11 9 Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazia a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, 10 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: 11 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono».

Questi ventiquattro anziani non rimangono seduti sui loro troni, ma si prostrano continuamente davanti a Dio, adorando Dio che è eterno.

Non solo, ma anziché tenere le loro corone, le gettano davanti al trono di Dio. Sulla terra, gli uomini senza Dio cercano gloria per se stessi. Cercano di elevarsi sopra agli altri, cercano di essere notati. Come diceva Gesù, gli uomini cercano gloria l’uno dall’altro.

Quanto è diverso in cielo. Questi 24 anziani, che hanno l’onore di stare proprio intorno a Dio, non cercano nulla per se stessi. Non restano seduti sui loro troni. Continuamente, si prostrano davanti al trono di Dio, per adorarLo. Anziché tenere le loro corone, le gettano continuamente davanti al trono di Dio. Questo significa che tutta la gloria e l’onore appartiene a Dio.

Notiamo poi quello che questi anziani dichiarano, mentre si prostrano davanti al trono di Dio.

«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono»

Questi anziani non stanno adorando Dio in modo forzato. Anzi, essi riconoscono che Dio è pienamente degno di gloria, e onore, e di potenza, perché Egli è Dio.

Quando si va ad un concerto, e il cantante canta molto bene, gli ascoltatori applaudono, non perché devono, ma perché riconoscono le qualità del cantante.

Se durante una partita, un giocatore fa un gol nonostante grandi difficoltà, la folla comincia a gridare la sua approvazione. Nessuno li obbliga a farlo. Fanno così perché riconoscono quanto il giocatore è stato bravo.

Quando si mangia qualcosa che ha un sapore veramente speciale, la reazione naturale è di fermarsi e godere quel sapore e a fare i complimenti alla cuoca.

Nella vita, ci sono tante cose che sono così speciali che provocano una reazione di apprezzamento e di ammirazione. Eppure, nulla in questa terra è perfetto.

Similmente, ma in un senso infinitamente più grande, quando un credente vedrà Dio non sarà necessario comandargli di adorare Dio. Quando vedremo Dio nella sua gloria, la risposta naturale e automatica sarà di adorarLo! Non sarà necessario che qualcuno ce lo comandi. Vedere la gloria di Dio ci porterà a glorificarLo.

Come questi anziani adorano Dio giorno e notte, anche noi, quando Lo vedremo nella sua gloria, non ci stancheremo mai di glorificarlo.

Gli anziani dichiarano che Dio è degno di ricevere la gloria e l’onore e la potenza. Poi spiegano perché: Perché Egli ha creato tutte le cose, e per la Sua volontà furono create ed esistono. Tutto l'universo mostra la grandezza di Dio.

Tutto esiste per mezzo di Dio, ovvero, per mezzo di Cristo, e in vista di Cristo. Come dichiara in Colossesi 1:15-17

Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

In sé, oltre a tutte le altre qualità di Dio, il fatto di essere il Creatore di tutto quello che esiste è già un motivo infinitamente grande per adorarLo. Egli è degno di ricevere tutta la gloria e l’onore, perché solo Egli è il Creatore. Nessuno, tranne Dio, hai mai creato. Tutto quello che esiste, esiste per mezzo di Dio.

Quando non saremo più circondati dagli inganni di questo mondo, quando finalmente vedremo Dio in tutta la sua gloria, nessuno dovrà dirci di adorare Dio. Il nostro cuore sarà ricolmo, vedendo Dio, e la nostra bocca sarà piena di lode e adorazione, come fanno i 24 anziani, e i quattro cherubini.

Però non dobbiamo aspettare di arrivare in cielo per godere Dio. Abbiamo la Bibbia e lo Spirito Santo, perciò, possiamo conoscere Dio già da adesso. Abbiamo libero accesso al trono di Dio per mezzo di Cristo Gesù. Allora, seguiamo l’esempio di questi anziani. Guardiamo anche noi alla gloria di Dio, e prostriamoci davanti a Lui per adorarLo. Questo sarà il nostro privilegio per tutta l’eternità. Inziamo già da ora.