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Storia 32: Le piaghe d’Egitto, parte 2
Esodo 9:8-35, 10

Questa storia (32) è una traduzione dal libro: The Bible Story Told to our Children, di John Vreugdenhil, che racconta la Bibbia in forma di storie per bambini, da Genesi ad Apocalisse, Volume 1. Tradotta da M. Antonazzo.
Questa storia viene da www.aiutobiblico.org. --- cmd ag---

“Madre! Madre! Ho tanto dolore, aiutami!” si lamenta una giovane voce colma d’afflizione.

“Sta’ un po’ tranquillo, tesoro. La mamma ti aiuterà, non piangere così forte,” disse la mamma cercando di confortarlo, e lavò con cura le dolorose bolle sul suo bambino. Però anche il corpo della mamma era completamente ricoperto delle stesse dolorose bolle. Queste si trovavano sulla sua testa, sulle braccia, sulle gambe e tutt’intorno. Riusciva a mala pena a rimanere in piedi dal dolore, ma si morse le labbra e soccorse il suo bambino.

Suo marito sedeva nella stessa stanza, si lamentò sommessamente e si asciugò il sudore dalla fronte. Non sapeva nemmeno cosa fare e dove andare, poiché era anch’egli ricoperto dalle stesse orribili bolle.

Era così in ogni abitazione degli Egiziani. Uomini, donne e bambini completamente ricoperti dalle bolle. Perfino la parte del bestiame che era rimasta in vita, quella che non era morta a seguito dell’orribile pestilenza, si lamentò e muggì dal dolore. Anche le fiere furono ricoperte di bolle.

Il Faraone sedeva dentro il suo splendido palazzo, trattenendo la rabbia a causa del dolore, poiché nemmeno il re era stato risparmiato. Sua moglie, i suoi bambini, la sua servitù, e le dame di corte, sì, perfino i praticanti di magia non potevano restare in piedi a causa delle bolle maligne.

Questa è la sesta piaga: bolle sugli uomini e sugli animali.

Tutte le altre piaghe non avevano convinto il Faraone ad arrendersi a Dio e a lasciare andare gli Israeliti; ora Dio mandò un’altra punizione. Il Faraone questa volta non era stato avvisato.

Sotto ordine di Dio, Mosè ed Aaronne presero qualche manciata di cenere e la sparsero verso il cielo. Ma tramite questo semplice mezzo, l’orribile punizione si abbatté sulla terra d’Egitto.

Ma non c’erano bolle sugli Israeliti. Qui non si sentiva alcun pianto sofferente di bambino, perché Dio, l'Eterno, fece in modo che questa punizione ricadesse solo sulla terra d’Egitto, ovvero, solo sugli egiziani.

Il Faraone sedeva sul suo trono. Era completamente assorto nei suoi pensieri. Tutta questa sofferenza era per sua colpa. Avrebbe dovuto arrendersi .. ? Ma scosse la testa.

“No, no!” mormorò. “Non lo farò, non lo farò mai.”

Rifiutava continuamente di obbedire al comandamento del Signore.

Andiamo avanti un po' di tempo.

Fitte, scure nubi incombono sull'Egitto. Di quando in quando si abbatte la luce folgorante dei fulmini e rimbombano i tuoni. Diventa sempre più buio in Egitto. Risuona il fragore prodotto dai colpi dei tuoni, che si susseguono l'un l'altro in rapida successione. Sono condizioni atmosferiche pericolose. Incomincia improvvisamente a grandinare. Grandi, pesanti chicchi di grandine cominciano a cadere e a distruggere ogni cosa. Prima, diversi campi erano belli e verdeggianti. Il lino era stato piantato ed era ormai in fiore e stava formando i baccelli, e le spighe potevano essere intraviste tra i campi d'orzo.

Ora è distrutto con un solo colpo, ridotto in frantumi. Tanto è stato promesso, ma ora nulla di questo giungerà.

Le foglie degli alberi sono distrutte in piccoli pezzi a causa della grandine.

I pochi animali che erano ancora rimasti nei pascoli corsero furiosamente in tondo, in agitazione a causa del dolore. I chicchi di grandine li ferivano, facendo fuoriuscire il sangue. Alla fine, dopo un gemito, crollavano sul terreno e morivano.

Le persone che lavorano nei campi provano a tornare in casa in tutta fretta ma era troppo tardi. Non riescono a raggiungere la loro casa sani e salvi, sono colpite dalla grandine e da questa uccise.

Oltretutto, i fulmini si abbattono senza sosta. Grandi sfere di fuoco mescolate alla grandine si abbattono sul terreno. Il fuoco si accende in più posti.

Questa è una nuova piaga, una nuova punizione. È già la settima piaga.

Il Signore aveva avvisato il Faraone il giorno prima. Mosè e Aaronne gli avevano riferito esattamente come e cosa sarebbe accaduto. Avevano consigliato al Faraone e agli Egiziani di restare nelle abitazioni e di tenere il bestiame nelle stalle. Alcuni fra loro ascoltarono ed obbedirono, e furono risparmiati.

Altri risero e se ne beffarono. Si recarono ai loro campi e lasciarono il bestiame fuori nonostante fossero stati avvisati e sia loro che il loro bestiame perirono. Fu per la loro propria colpa che moririono.

Al Faraone era stato concesso ancora del tempo per riflettere in modo da riconoscere che doveva arrendersi a Dio, ma egli non prestò attenzione all'avvertimento.

A quel punto Dio mandò la punizione della grandine e del fuoco.

Fu terribile, orribile. L'Egitto non aveva mai sperimentato nulla di simile prima di allora.

Il sole splendeva nella terra di Goshen, presso gli Israeliti, e da loro non ci furono nè fulmini, nè grandine.

Il Faraone è in piedi di fronte alla finestra e guarda la distruzione. Trema e si agita.

Nel pieno della sua paura chiama Mosè e Aaronne e loro vengono.

Ascoltate la voce del Faraone, mentre parla a loro con le labbra tremolanti ed il viso dal pallore mortale: “Ho peccato. Il Signore è giusto; il mio popolo ed io siamo malvagi.”

Il Faraone ora non dice più, come aveva detto prima: “Chi è il Signore? Non conosco il Signore!”. No, non osa farlo, perchè ora lui riconosce il Dio degli Israeliti nelle Sue terrificanti punizioni.

“Supplica il Signore,” implora, “è abbastanza. Potete avere la vostra libertà, vi lascio andare. Ma pregate ed implorate che questi potenti tuoni e questa grandine cessino.”

Mosè ed Aaronne lo promettono e si congedano. Quando escono fuori dalla città, Mosè tende le sue mani verso il cielo e parla con Dio e...? Improvvisamente e subito, i tuoni e le grandine cessano. Le nuvole si disperdono e fuoriesce il sole.

Ma .... ma ... Com'è possibile!

Quando il Faraone vide che la piaga era cessata, il suo cuore si indurì nuovamente. Ruppe nuovamente la sua promessa. Gli Israeliti non furono lasciati liberi di andare.

“Assolutamente non li lascerò andare,” mormorò maliziosamente.

Andiamo avanti ancora un po' di tempo.

Un temporale scoppiò violentemente su tutto l'Egitto. Raffiche di vento colpirono le case e piegarono gli alberi sino a spezzarli. Ma gli Egiziani stavano dormendo profondamente.

Se avessero saputo cosa sarebbe accaduto a seguito della tempesta, non sarebbero andati a riposare così tranquillamente. Quando spuntò l'alba la mattina seguente, apparvero delle nuvole scure all'orizzonte. Non c'era dubbio che gli Egiziani fossero atterriti. Probabilmente temevano che sarebbero ritornati fulmini e grandine. Ma quando quelle fitte nubi si avvicinarono, divenne evidente che non portavano acqua, ma locuste.

Grandi sciami formati da quelle locuste si abbatterono sull'Egitto. Ogni cosa ne fu ricoperta per uno spesso strato.

Il lino e l'orzo furono distrutti dalla grandine, ma il grano ed il farro (un cereale simile al grano e all'orzo) non era stato distrutto. Ma ora questi campi di grano e farro furono divorati e lasciati brulli dalle locuste.

Le foglie degli alberi, lacerate, furono mangiate fino all'ultimo brandello. Sì, arrivarono perfino fino dentro le case degli Egiziani, e mangiarono il legno a pezzi. Era una catastrofe. Nulla, davvero nulla venne risparmiato. I piccoli germogli rimasti nei pascoli furono masticati.

Gli Egiziani osservavano tutto ciò con timore e spavento.

Vi erano pochi Egiziani che conoscevano in anticipo cosa sarebbe accaduto. Vi erano il re e i suoi servitori, poichè il Signore fu così buono da avvertire il Faraone per la terza volta.

Sotto il comandamento di Dio Mosè e Aaronne, si recarono a palazzo il giorno prima e dissero al Faraone che avrebbe dovuto lasciar andare il popolo di Israele.

“Devi sapere,” disse loro, “che se non li lascerai andare, verranno enormi locuste che divoreranno qualunque cosa sia stata risparmiata dalla grandine.”

Dopo aver detto ciò, si voltarono e andarono via. Non attesero per una risposta.

I servitori del Faraone si recarono dal re e gli dissero: “Lascia andare quel popolo. Non vedi che l'Egitto è distrutto? Se continui ad opporti, sarà peggio!”.

Allora il re fece chiamare Mosè e Aaronne, perchè si recassero da lui e disse loro: “Andate, servite il Signore vostro Dio. Ma chi sarebbe il popolo che deve andare?”.

Dopodichè Mosè rispose: “Tutti: nessuno dovrà essere lasciato indietro.”

Il Faraone scosse il capo in preda all'ira e disse: “Non se ne discute, i vostri piccoli bambini devono rimanere qui.”

Il Faraone disse ciò perchè sapeva che gli Israeliti sarebbero dovuti ritornare. A quel punto Mosè e Aaronne furono cacciati dalla presenza del Faraone.

Dopo, quando Mosè ed Aaronne furono fuori, Dio disse a Mosè: “Distendi la tua mano sull'Egitto,” risuonò il Divino comandamento.

Improvvisamente il ventò cominciò a soffiare violentemente dall'est. Sì, divenne tempesta e con quella tempesta arrivarono le locuste. Distrussero ogni cosa rimasta dopo la grandine.

Il Faraone non credette potesse essere così terribile, probabilmente aveva la speranza che non sarebbe stato così orribile. In ogni caso, sbagliava grandemente, perchè era molto più terribile di quello che aveva immaginato.

Mosè e Aaronne furono immediatamente richiamati dal Faraone.

“Ho peccato contro Dio e contro voi,” disse il Faraone, “pregate ferventemente Dio perchè allontani solamente questa piaga mortale.”

Avete ascoltato, bambini? Disse: “Questa piaga mortale.” Questo dev'essere stato terrificante, non pensate?

Appena Mosè pregò, Dio rispose immediatamente. Arrivò un forte vento dall'ovest, portò via le locuste e le gettò nel mare.

Però, è importante sapere che locuste non sono andate nella zona dove abitavano gli Israeliti. Là, ogni cosa era verdeggiante e rigogliosa. Però, in Egitto non c'era veramente più nulla. L'Egitto era diventato un deserto, tutto per loro colpa.

Quando l'ottava piaga delle locuste scomparve, il Faraone di nuovo rifiutò di lasciar andare il popolo d'Israele. Strinse i pugni con rabbia; battè i piedi sul terreno in preda alla follia e, mentre i suoi occhi brillavano minacciosamente, borbottò: “Non lo farò.”

Pensate con me un attimo.

La notte e il buio portano sempre qualcosa che fa avere un po' di paura. Se ti svegli di notte ed è molto buio e c'è silenzio nella tua casa, la maggior parte delle volte sei un po' spaventato, non è così? Tutto sembra diverso rispetto a quando c'è luce. Senti tanti suoni strani, e tremi, quando spesso si tratta solo dello scricchiolio della porta o di qualche altro rumore. Durante il giorno non lo noti: non lo senti perfino, ma la notte è differente. Ma quando sopraggiunge la luce del giorno, allora tutte le paure scompaiono. E tu sai, sì, ci conti sul fatto che quando arriva il giorno ci sarà la luce. C'è sempre luce alla mattina, è naturale!

Però, un po' come con la piaga delle locuste, era successo qualcosa di spaventoso.

Una notte, era buio in Egitto, come ogni notte. Però, poi accadde qualcosa di veramente sorprendente. Restò buio. La luce del giorno non arrivò. Gli Egiziani erano svegli da tempo, perchè era giorno. Come le altre mattine, il sole avrebbe dovuto già splendere, ma non quel giorno.

Questo terrificante buio in Egitto durò per tre giorni e tre notti.

Abbiamo letto nella Bibbia: “Non si scorgevano l'un l'altro, e nemmeno alcuno di loro si allontava dal proprio posto.” Era così buio che non osavano neppure muoversi. Questo fu seriamente allarmante per loro, e questi giorni sembravano durare troppo a lungo.

I bambini erano affamati e assetati. Cominciarono a piangere e a chiamare le loro mamme, ma le madri non accorrevano. Non sapevano dove andare perchè era troppo buio. Non potevano neppure prendere del cibo o prepararlo, perchè non riuscivano a trovare nulla al buio. Questa era una così spaventosa punizione!

Era la nona piaga che Dio mandò sull'Egitto perchè il Faraone non cedeva. Il Faraone rifiutava continuamente di lasciar andare gli Israeliti. Quando si sentiva in pericolo, prometteva di farlo, ma dopo che la piaga passava, rifiutava di farlo.

Con alcune delle precedenti piaghe gli Egiziani ebbero dolore. Si pensi a quella dei mosconi e alla piaga delle bolle. Con altre piaghe avevano sofferto una perdita, per esempio perchè il bestiame perì e i loro campi furono lasciati desolati. Questa piaga non procurava loro dolore, né li faceva perdere nulla: tuttavia rimane la punizione peggiore di tutte. Probabilmente ti chiederai: “Perchè fu così?”.

Bene, perchè con questa nuova piaga gli Egiziani vissero nella più terribile delle paure, per tre giorni e tre notti. Pensavano: "Oh, tornerà mai la luce? Potrà mai il sole risplendere nuovamente?". Si ponevano queste domande centinaia di volte. Erano così terrorizzati! E questo era anche peggiore della puntura delle vespe o del dolore delle bolle.

Invece, c'era luce tra gli Israeliti nella terra di Goshen. Il sole là risplendeva e i bambini giocavano come al solito. Tutte le piaghe degli Egiziani non li avevano colpito. Il Signore si prendeva cura del Suo popolo. È ancora lo stesso oggi, bambini. Il Signore si prende sempre cura del Suo popolo. Permette loro dei problemi, ma mai permette i problemi sbagliati. Sareste sicuramente privilegiati se apparteneste anche voi al popolo del Signore. Lo avete mai richiesto?

Tornando agli avvenimenti in Egitto, alla fine, finalmente tornò la luce. Gli Egiziani ne erano senza dubbio lieti. Ciascuno fu profondamente impressionato da questa piaga. Anche il Faraone lo era, per questo il cattivo re era estremamente spaventato. Pensò che sarebbe rimasto sempre buio. Perciò convocò immediatamente Mose e Aaronne.

“Voi dovreste andare,” disse, “anche le vostre mogli e i vostri bambini dovrebbero andare.”

Il Faraone si era finalmente arreso? Non avrebbe più rifiutato?

Quasi! Ma ascoltate cosa ha detto: “Le vostre pecore e le vostre mucche devono restare. Non possono andare.”

Ma Mosè e Aaronne rifiutano. “No!” dissero. “Anche le nostre pecore e le nostre mucche devono venire con noi. Tutto ciò che abbiamo deve venire con noi, non deve rimanere nulla, nemmeno una zampa resterà indietro”.

Oh, guarda, vedi in quale terribile modo si arrabbia il Faraone. Scuote la sua testa in preda all'ira, e parla loro duramente: “Non lo farò mai! Ora, andate via dalla mia presenza! Se mai oserete tornare un'altra volta da me, sarete uccisi. Andate via ora!”

Quasi urlò queste parole, rosso dalla rabbia. Il Faraone rifiutò e non si arrese.

Faraone, pensi di poter vincere contro Dio? .... No, mai!!