Aiuto Biblico

Il sacrificio di Isacco, la Fede di Abrahamo

Genesi 22

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.Aiutobiblico.org per domenica 17 marzo 2024
Descrizione: Dio manda Abrahamo a sacrificare suo figlio Isacco. Abrahamo si fida di Dio e ubbidisce a Dio, e si mette in cammino. Arrivato al posto per il sacrificio, era pronto a uccidere suo figlio, ma Dio lo ferma e provvede un montone da sacrificare al posto di Isacco. Qui vediamo la fede di Abrahamo, un esempio per noi.
parole chiave: Abramo, Abrahamo, Isacco, fede, sacrificio, Cristo, ubbidienza, prove, Moriah

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Introduzione

C’è qualcosa nella vita cristiana, uno strumento nelle mani di Dio, che Lui usa per operare nei nostri cuori. È qualcosa di cui ogni credente non può fare a meno. È fondamentale. È qualcosa tramite cui Dio ci benedice grandemente.

Ma, allo stesso tempo, è qualcosa che nessuno di noi, di natura, vorrebbe. Anzi, spesso, anche con un cuore rigenerato, comunque non lo vogliamo.

Sto parlando delle prove.

Ciascuno di noi ha prove nella propria vita. A volte abbiamo prove più leggere, e altre volte abbiamo prove estremamente pesanti. Ma le prove sono una parte fondamentale della vita cristiana, che ci serve per crescere, e che Dio usa per il nostro vero bene.

Non vorremmo avere le prove. Spesso cerchiamo di scappare dalle prove. Ma le prove sono uno strumento nelle mani di Dio per purificare e fortificare la nostra fede.

Oggi vogliamo considerare come ha affrontato la sua prova qualcuno a cui Dio ha mandato una prova pesantissima, ed estremamente difficile da affrontare.

Stiamo andando avanti a studiare alcuni avvenimenti nella vita di Abrahamo, avvenimenti da cui stiamo prendendo delle lezioni potenti.

Man mano che studiamo pezzi della vita di Abrahamo, capiamo più del suo cuore e più del cuore di Dio. Stiamo conoscendo la fede di Abrahamo, una fede forte, ma anche una fede “umana” e a volte mancante. Abbiamo visto quali sono le conseguenze di non fidarsi di Dio, quando Abrahamo ha preso brutte decisioni, non fidandosi di Dio. Abbiamo visto anche quali sono le grandissime benedizioni di Dio quando ci fidiamo di Lui. E, soprattutto, abbiamo visto la fedeltà di Dio nella vita di Abrahamo, quando nonostante le cadute di Abrahamo, comunque ha continuato ad essere fedele, a guidare, a proteggere e a benedire Abrahamo, anche portando a compimento le promesse che gli aveva dato.

Oggi, con l’aiuto di Dio, vogliamo considerare un altro avvenimento nella vita di Abrahamo, che forse è l’avvenimento più conosciuto, ovvero quando Dio comanda ad Abrahamo di andare ad offrire Isacco.

Ci sono molte lezioni potenti per noi da questo avvenimento, prego che possiamo afferrare quello che Dio ha per noi in questa storia.

Dio mette alla prova Abrahamo

Trovate con me Genesi 22. Questo è il brano che studieremo oggi.

Il contesto di Genesi 22 è che Dio aveva finalmente dato ad Abrahamo il figlio che gli aveva promesso, e che Abrahamo aveva tanto atteso. L’attesa era stata molto lunga, ma alla fine Dio ha mantenuto la sua promessa e ha donato ad Abrahamo e Sara questo prezioso figlio: Isacco. Attraverso Isacco, Dio aveva promesso di dare ad Abrahamo una grandissima discendenza, dalla quale, addirittura, sarebbero state benedette tutte le famiglie della terra.

Quindi, tenete questo in mente mentre guardiamo insieme Genesi 22. Il contesto qui è fondamentale. Dio aveva promesso un figlio ad Abrahamo, e dopo molti anni e una lunghissima attesa, finalmente ha dato ad Abrahamo questo figlio. Tenete questo in mente e seguite mentre leggo Genesi 22:1-2.

“1 Dopo queste cose DIO mise alla prova Abrahamo e gli disse: "Abrahamo!". Egli rispose: "Eccomi". 2 E DIO disse: "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò".” (Genesi 22:1-2 LND)

Il versetto 1 inizia dicendo che Dio mise alla prova Abrahamo. Ma cosa vuol dire? Capire questo concetto ci serve per capire bene il senso di questo brano.

Cosa vuol dire che Dio mise alla prova Abrahamo?

Le prove nella vita cristiana

Le prove sono situazioni, difficoltà, problemi, che Dio manda nella vita di ciascuno dei suoi figli, con uno scopo ben preciso. Le prove sono strumenti nelle mani di Dio che servono per testare e purificare la nostra fede.

Le prove fanno parte della vita cristiana, e per questo Dio ce ne parla molto nella sua Parola. Per esempio, vi leggo alcuni brani che ci parlano delle prove, e ci mostrano alcuni aspetti delle prove.

Il primo brano è in 1Pietro 1:6-7, che ci parla di qual è lo scopo per cui Dio ci manda le prove. Ve lo leggo:

“6 A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po’ di tempo, se questo è necessario, dovete essere afflitti da varie prove, 7 affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo, ” (1Pietro 1:6-7 LND)

Da questi versetti è chiaro che le prove sono afflizioni, non sono piacevoli in sé, ma portano un buon frutto. Infatti, Giacomo fa un paragone con l’oro che viene provato con il fuoco per vedere se contiene impurità, per togliere quelle impurità. La fede, però, è molto più preziosa dell’oro. Dio ci manda le prove, che possono essere anche molto pesanti, con lo scopo di fortificare e purificare la nostra fede.

Poi, vi leggo un altro brano, in Giacomo 1:2-4, che ci ricorda quale frutto produce in noi la prova. Ve lo leggo.

“2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate in prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti. ” (Giacomo 1:2-4 LND)

Le prove della nostra fede producono costanza, o “perseveranza” nel cammino cristiano. Se ricordiamo questo, e cioè qual è lo scopo delle prove, quale frutto portano, sarà una gioia quando Dio ci dà le prove, perché ci servono per crescere. E il frutto ultimo è che siamo perfetti e completi, in nulla mancanti, ovvero sempre più come Cristo. Ma per quello ci servono le prove.

Per ultimo, vi leggo un altro versetto, sempre in Giacomo 1, ma un po’ più avanti. Questo ci aiuta a capire la differenza tra “prova” e “tentazione”.

“13 Nessuno, quando è tentato, dica: "Io sono tentato da Dio", perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. 14 Ciascuno invece è tentato, quando è attirato e adescato dalla propria concupiscenza.” (Giacomo 1:13 LND)

Questo brano ci è utile per capire che quando Dio ci mette alla prova, non lo fa per tentarci a peccare, o per cercare di farci cadere. Quello non è il cuore di Dio. Piuttosto, Dio ci mette alla prova per purificare la nostra fede, in quanto ci servono le prove per esercitare la nostra fede, ed è nelle prove che escono di più i nostri peccati.

Perciò, tornando ad Abrahamo, Dio mise alla prova Abrahamo, ma questo non vuol dire che Dio è stato cattivo con Abrahamo, mandandogli una prova. Piuttosto, quella prova era una benedizione per Abrahamo.

La prova di Abrahamo

Quindi, Dio mette alla prova Abrahamo e gli chiede di fare qualcosa di impensabile. Rileggo Genesi 22:1-2.

“1 Dopo queste cose DIO mise alla prova Abrahamo e gli disse: "Abrahamo!". Egli rispose: "Eccomi". 2 E DIO disse: "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò".” (Genesi 22:1-2 LND)

Quello che Dio chiede ad Abrahamo, umanamente, non aveva senso. Era qualcosa di impensabile. Dio chiede ad Abrahamo di andare a sacrificare suo figlio Isacco?

Ricordate che anni prima, Dio aveva promesso ad Ab di dargli una discendenza tramite Isacco. Vi rileggo quella promessa.

“15 Poi DIO disse ad Abrahamo: "Quanto a Sarai tua moglie non la chiamare più Sarai, ma il suo nome, sarà Sara. 16 E io la benedirò e da lei ti darò pure un figlio; sì, io la benedirò ed ella diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei". 17 Allora Abrahamo si prostrò con la faccia a terra e rise; e disse in cuor suo: "Nascerà forse un figlio a un uomo di cento anni? E partorirà Sara che ha novant’anni?". 18 Quindi Abrahamo disse a DIO: "Deh, possa Ismaele vivere davanti a te!". 19 Ma DIO rispose: "No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Isacco; e io stabilirò il mio patto con lui, come un patto eterno con la sua discendenza dopo di lui. 20 Quanto a Ismaele, io ti ho esaudito. Ecco io lo benedirò, lo renderò fruttifero e lo moltiplicherò grandemente. Egli diventerà padre di dodici principi, e io farò di lui una grande nazione. 21 Ma il mio patto lo stabilirò con Isacco che Sara ti partorirà in questo tempo, l’anno prossimo".” (Genesi 17:15-21 LND)

Dio aveva promesso ad Abrahamo di dargli un figlio. E dopo tanti anni di attesa, Dio ha mantenuto la sua promessa e gli ha dato questo figlio. Ma Dio fino a questo punto aveva adempiuto solo una parte della sua promessa, la parte di dare un figlio ad Abrahamo. Ma non aveva ancora adempiuto la promessa di dare una discendenza ad Abrahamo tramite quel figlio.

Perché adesso Dio chiede ad Abrahamo di andare a sacrificare suo figlio Isacco? Umanamente non aveva senso. Ma aveva molto senso nella logica di Dio.

Abrahamo, ricevendo un comando così da parte di Dio, poteva farsi tante domande, o fare tante domande a Dio. Avrebbe potuto essere confuso e voler “capire”. Ma da quello che leggiamo non lo fa.

Dio aveva un piano in quello che stava facendo. Dio stava provando Abrahamo per vedere cosa gli era più caro: Dio stesso, oppure suo figlio? Abrahamo aveva vera fede, una fede totale, in Dio, oppure si fidava dei suoi ragionamenti?

Oppure, in altre parole, potremmo dire: qual era il vero tesoro di Abrahamo?

Vediamo qual era il vero tesoro di Abrahamo nel modo in cui ha risposto alla chiamata di Dio. Tu cosa avresti fatto in una situazione così?

La risposta di Abrahamo

Seguite mentre vado avanti a leggere dal v3. Notate come risponde Abrahamo alla richiesta di Dio.

“3 Così Abrahamo si alzò al mattino presto, mise il basto al suo asino, prese con sé due dei suoi servi e Isacco suo figlio e spaccò della legna per l’olocausto; poi partì per andare al luogo che DIO gli aveva detto.” (Genesi 22:3 LND)

Come risponde Abrahamo? Prepara tutto e parte.

Nonostante il dolore che una richiesta così poteva portare, nonostante l’immensità del sacrificio, Abrahamo non aspetta prima di ubbidire a Dio. Si alza al mattino presto e ubbidisce a quello che Dio gli aveva detto. Prepara tutto e parte per andare ad offrire suo figlio in sacrificio.

Che fede! Abrahamo si fidava totalmente di Dio. La fede di Abrahamo non era una fede intellettuale, a parole, ma una fede concreta, che si vedeva nei fatti. Aveva una fede tale da essere pronto a fare la volontà di Dio anche al costo di quello che gli era più caro.

Questo passo di fede e ubbidienza ha dimostrato qual era il vero tesoro di Abrahamo. Il suo unico vero tesoro era Dio!

Non sappiamo se Abrahamo ha avuto dubbi, o pensieri, magari mentre si preparava, o durante il viaggio. Forse li ha avuti, o forse no, e non dobbiamo stare qua a speculare. Ma una cosa è certa, ovvero, che se anche Abrahamo ha avuto dubbi e pensieri, questi però non lo hanno ostacolato dal seguire il comandamento di Dio. Questo è un esempio di vera fede. O prego che avremo la stessa fede di Abrahamo.

Abrahamo persevera fino alla fine

Dio ha dato questa prova ad Abrahamo, comandandogli di sacrificare suo figlio. Ma la prova non era finita lì. Infatti, c’è un altro dettaglio che ha reso il tutto ancora più difficile e pesante. Seguite mentre rileggo dal v3.

“3 Così Abrahamo si alzò al mattino presto, mise il basto al suo asino, prese con sé due dei suoi servi e Isacco suo figlio e spaccò della legna per l’olocausto; poi partì per andare al luogo che DIO gli aveva detto. 4 Il terzo giorno Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 5 Allora Abrahamo disse ai suoi servi: "Rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi ritorneremo da voi". 6 Così Abrahamo prese la legna per l’olocausto e la caricò su Isacco suo figlio; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello e s’incamminarono tutt’e due insieme.” (Genesi 22:3-6 LND)

La prova stava certamente nel dover offrire Isacco in sacrificio. Ma Dio ha aggiunto un particolare che rendeva il tutto più pesante e difficile: ci voleva del tempo per arrivare al luogo del sacrificio.

Il fatto che Dio abbia scelto di mandare Abrahamo lontano, non era per caso. Dio ha un piano in tutto quello che fa.

Il lungo cammino rendeva la prova ancora più difficile, in quanto, nel cammino, c’era tempo per Abrahamo per cambiare idea e tornare indietro. C’era tempo per ragionare e pensare, per trovare un modo per non seguire il comandamento di Dio, oppure, anche solo per ritornare sui suoi passi e rinunciare ad offrire il sacrificio.

Vedete, se Dio avesse detto ad Abrahamo di offrire subito Isacco in sacrificio, Abrahamo lo avrebbe fatto subito. Con grande dolore, ma avendo fede in Dio, avrebbe potuto subito togliersi quel peso. Ma Dio ha scelto di non fare così. Piuttosto, ha scelto di mandare Abrahamo lontano. Dovevano fare vari giorni di cammino, e questo rendeva il tutto estremamente più difficile e pesante. Ma Dio era in controllo, sapeva quale prova era giusta per Abrahamo, e non ha dato ad Abrahamo una prova troppo difficile per lui. Ad Abrahamo serviva una prova così.

E questo vale anche per noi. Dio sa sempre quali prove mandarci e quanto pesanti devono essere, e le prove che ci dà non sono mai troppo per noi. Le prove che Dio ci dà sono sempre giuste per noi.

Quella di Abrahamo era una prova difficile. Seviva un lungo cammino, andando a sacrificare il suo amato figlio, ma Abrahamo è rimasto fedele a Dio, e non si è tirato indietro.

Quindi, dopo un lungo cammino, il terzo giorno, arrivati ad un certo punto, Abrahamo lascia i suoi servi e l’asino e prosegue da solo, con Isacco, per raggiungere il punto preciso dove avrebbe offerto il sacrificio.

Isacco fa una domanda

Abrahamo e Isacco si incamminano da soli. e a questo punto, Isacco fa una domanda a suo padre, una domanda estremamente pesante.

Seguite mentre leggo il v7.

“7 E Isacco parlò a suo padre Abrahamo e disse: "Padre mio!". Abrahamo rispose: "Eccomi, figlio mio". E Isacco disse: "Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?".” (Genesi 22:7 LND)

Che domanda pesante! “Padre, dov’è l’agnello per l’olocausto?”.

Come doveva rispondere Abrahamo? Cosa poteva dire ad Isacco?

Ad Abrahamo, come padre, una domanda così avrebbe potuto spezzare il cuore. Che peso, sapere che stai andando ad offrire il tuo amato figlio come sacrificio, e che è lui l’agnello di cui chiede!

Anche questa era un’altra occasione per tornare indietro. Avrebbe potuto dire: “Giusto, figlio mio, ci siamo dimenticati l’agnello! Andiamo a prenderlo”. Abrahamo avrebbe potuto usare questa domanda per fuggire dalla prova che aveva davanti. Ma come risponde, invece?

Leggo il v8.

“8 Abrahamo rispose: "Figlio mio, DIO provvederà egli stesso l’agnello per l’olocausto". E proseguirono tutt’e due insieme.” (Genesi 22:8 LND)

Che fede! Nonostante il dolore, Abrahamo continuava ad avere fede. La sua fede era visibile nella risposta che ha dato ad Isacco: “Dio provvederà egli stesso”. Abrahamo aveva fede che Dio avrebbe provveduto l’agnello per il sacrificio.

Abrahamo si fidava di Dio, non perché capiva ogni dettaglio del piano di Dio, ma piuttosto, perché si fidava della promessa di Dio di dargli una discendenza tramite Isacco, e si fidava della fedeltà di Dio.

Arrivano al luogo del sacrificio

Dopo giornate lunghissime, finalmente Abrahamo ed Isacco arrivano al luogo del sacrificio. Adesso, Abrahamo si prepara a compiere pienamente la volontà di Dio. Leggo i vv 9-10.

“9 Così giunsero al luogo che DIO gli aveva indicato, e là Abrahamo edificò l’altare e vi accomodò la legna; poi legò Isacco suo figlio e lo depose sull’altare sopra la legna. 10 Abrahamo quindi stese la mano e prese il coltello per uccidere suo figlio.” (Genesi 22:9-10 LND)

Abrahamo è stato fedele e ubbidiente fino alla fine. Ha edificato l’altare, ha preparato la legna, ha legato Isacco ed era pronto a sacrificare Isacco all’Eterno.

Dio ha dato ad Abrahamo una prova estremamente difficile. Aveva un grandissimo peso, ma non solo. Abrahamo aveva avuto anche varie possibilità per scappare da quella prova. Ma Abrahamo è andato avanti, fino alla fine, di SUA volontà, e questo ci dimostra chiaramente che aveva una forte fede in Dio.

Che esempio per noi!

Un esempio per noi

Pensiamo un attimo a noi. Dio dà a ciascuno di noi varie prove. A volte sono prove più leggere, altre volte sono prove più pesanti.

Come affronti le prove che Dio ti manda?

In questa storia vediamo Abrahamo che si fida totalmente di Dio, anche quando, umanamente, non aveva senso. Quando Dio gli ha comandato di andare ad offrire suo figlio in sacrificio, non ha discusso con Dio. Piuttosto, è partito, ed è rimasto fedele a Dio fino al punto di legare suo figlio, metterlo sull’altare ed essere pronto ad ucciderlo per offrirlo in sacrificio. Questa è fede! Abrahamo aveva fede in Dio, si fidava che quello che Dio gli aveva comandato di fare era giusto, e che Dio sapeva perché gli stava chiedendo di fare una cosa così. E Abrahamo aveva fede che Dio stesso avrebbe provveduto l’agnello per il sacrificio, ma lui comunque è rimasto fedele adempiendo la richiesta di Dio fino alla fine, fino al punto di uccidere suo figlio.

Allora, pensiamo a noi, quando Dio manda a noi delle prove. Come reagisci alle prove che Dio ti manda? Ti fidi di Dio, totalmente, come Abrahamo? E per questo, affronti la prova aggrappandoti al cuore e alle promesse di Dio, non contando il peso o il dolore della prova?

Abrahamo ha vissuto così la sua prova, avendo fede e aggrappandosi a Dio.

Dio interviene

Abrahamo era lì, davanti all’altare, con suo figlio sull’altare, e avendo tutto pronto per offrire il sacrificio all’Eterno. Era pronto ad uccidere Isacco, per offrirlo a Dio… Ma all’improvviso Dio lo chiama dal cielo. Leggo dal v11.

“11 Ma l’Angelo dell’Eterno lo chiamò dal cielo e disse: "Abrahamo, Abrahamo!". Egli rispose: "Eccomi". 12 L’Angelo disse: "Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo figliuolo". 13 Allora Abrahamo alzò gli occhi e guardò; ed ecco dietro di lui un montone, preso per le corna in un cespuglio. Così Abrahamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 E Abrahamo chiamò quel luogo Jehovah Jireh. Per questo si dice fino al giorno d’oggi: "Al monte dell’Eterno sarà provveduto".” (Genesi 22:11-14 LND)

Al momento giusto, con il suo tempismo perfetto, Dio è intervenuto e ha fermato Abrahamo.

Notate quello che Dio ha detto ad Abrahamo:

"Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo figliuolo".

Ecco a cosa serviva questa prova. Dio voleva vedere il cuore di Abrahamo. E in Abrahamo Dio ha visto un cuore che aveva timore di Dio, e che Dio era al primo posto per lui, perfino più importante del suo amato e tanto atteso figlio.

Serviva questa prova, così difficile e così pesante, per rivelare la fede di Abrahamo.

Abrahamo è stato fedele fino alla fine. Ha superato la prova. Perciò, a questo punto non serviva offrire Isacco come sacrificio, ma Dio ha provveduto un sostituto per il sacrificio. Dio ha provveduto un montone da offrire al posto di Isacco. E per questo Abrahamo ha chiamato quel posto “Jehova Jireh”, cioè, “Dio provvede”.

Un tipo di Cristo

Fratelli e sorelle, quel montone che Dio ha provveduto al posto di Isacco, ha un significato profondo.

Quel montone è un potente tipo di Cristo.

Come Dio ha provveduto il montone da offrire al posto di Isacco, Dio ha provveduto anche l’agnello perfetto, il Cristo, per noi. Dio ci ha provveduto un sacrificio perfetto, che venisse offerto al posto nostro. Gesù Cristo ha dato sé stesso sulla croce, offrendosi al posto nostro come sacrificio, pagando Lui stesso, sulla croce, per tutti i nostri peccati, subendo l’ira di Dio per i nostri peccati.

Gesù Cristo è l’agnello che Dio ha provveduto per noi. E questo montone che ha provveduto al posto di Isacco, era un simbolo del Cristo che doveva venire, tramite la discendenza di Isacco.

Oh lode a Dio, che ci ha provveduto il Cristo, un sostituto perfetto! Gli ha offerto il sacrificio perfetto e accettevole all’Eterno!

La promessa di Dio

Tornando ad Abrahamo, adesso, dopo questo grande passo di fede, Dio gli rinnova la promessa che gli aveva dato tanti anni prima.

Seguite mente leggo dal v15.

“15 L’Angelo dell’Eterno chiamò dal cielo Abrahamo una seconda volta e disse: 16 "Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, poiché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, l’unico tuo figlio, 17 io certo ti benedirò grandemente e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza possederà la porta dei suoi nemici. 18 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce". 19 Poi Abrahamo tornò dai suoi servi; essi si alzarono e andarono insieme a Beer-Sceba. E Abrahamo dimorò a Beer-Sceba.” (Genesi 22:15-19 LND)

Dio, aveva visto la fede di Abrahamo. Dio aveva visto che Abrahamo aveva timore di Dio, e che amava Dio più di suo figlio, al punto di essere pronto a sacrificare suo figlio a Dio. Allora Dio, avendo visto questo cuore in Abrahamo, rinnova la sua promessa ad Abrahamo.

Dio ha promesso ad Abrahamo cose meravigliose:

1) Ti benedirò grandemente

2) Moltiplicherò la tua discendenza

3) La tua discendenza avrà vittoria e dominio sui suoi nemici

4) Tutte le nazioni saranno benedette nella tua discendenza

L’adempimento delle promesse

Queste sono tutte promesse meravigliose, e quello che è ancora più meraviglioso è che Dio ha adempiuto tutte queste promesse.

Ti benedirò

Dio ha promesso ad Abrahamo “Ti benedirò”, ed ha adempiuto quella promessa custodendo perfettamente Abrahamo in tutta la sua vita.

Moltiplicherò la tua discendenza

Poi, Dio ha promesso “moltiplicherò la tua discendenza” e Dio ha mantenuto quella promessa. Dio ha moltiplicato la discendenza di Abrahamo, quindi questa promessa è stata adempiuta per il popolo di Israele, ma è stata adempiuta anche per noi che siamo figli di Dio. Infatti, in Galati 3:7 leggiamo che anche noi, che siamo salvati per la fede in Cristo, siamo figli di Abrahamo. Per cui, anche noi facciamo parte della discendenza di Abrahamo.

Dio ha adempiuto la promessa di moltiplicare la discendenza di Abrahamo, e di dargli una discendenza così vasta che non si sarebbe potuta contare.

La tua discendenza avrà vittoria e dominio sui nemici

Dio ha promesso ad Abrahamo che la sua discendenza avrebbe posseduto la porta dei suoi nemici, cioè, che avrebbe avuto vittoria e dominio sui suoi nemici. E Dio ha adempiuto anche questa promessa.

Infatti, noi che abbiamo fede, e perciò siamo figli di Abrahamo, abbiamo vittoria su Satana e sulla morte, in Cristo.

Dio ha adempiuto questa promessa in modo meraviglioso, in Cristo.

Tutte le nazioni saranno benedette nella tua discendenza

Infine, Dio ha promesso ad Abrahamo che tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette nella sua discendenza. Ecco, anche questa promessa è stata adempiuta, in Cristo, che è venuto dalla discendenza di Abrahamo e che salva persone da tutti i popoli del mondo.

La fede di Abrahamo è stata benedetta

Fratelli e sorelle, quando Dio ha mandato Abrahamo a sacrificare suo figlio, Abrahamo aveva varie opportunità per scappare da quella prova. Ma se Abrahamo fosse scappato dalla prova, se avesse rifiutato di offrire Isacco, come sarebbe andata? Avrebbe avuto quello che ha ricevuto essendo fedele a Dio?

Pensiamo alla sua vita. Cosa ha ottenuto le altre volte in cui NON si è fidato di Dio? Per esempio, quando erano scesi in Egitto e aveva timore di essere ucciso a motivo di Sara? Oppure, cosa ha ottenuto quando, non fidandosi di Dio, ha scelto di sposare Agar e di cercare di avere un figlio da lei? Quando Abrahamo non si è fidato di Dio, ha ottenuto tanti dolori e brutte conseguenze.

Al contrario, quando si è fidato di Dio, come in questo caso, la ricompensa per il suo comportamento retto davanti a Dio non era minimamente comparabile al falso “piacere” che il peccato gli prometteva.

Che buona lezione per noi! Sul momento, a volte, fidarci di Dio può sembrarci pesante e difficile, ma in realtà porta sempre buoni frutti. Quando ci fidiamo di Dio camminiamo nelle Sue vie, che sono le vie benedette che Lui ha per noi.

Conclusione

Questa storia di Abrahamo e Isacco è una storia molto potente, che ci mostra un esempio potente di cosa vuol dire avere vera fede in Dio. Non solo, ma ci mostra anche quale frutto porta la vera fede.

La vera fede produce, fra l’altro, ubbidienza. Abrahamo aveva vera fede in Dio, e per questo era pronto anche a sacrificare il suo amato figlio. Dio era al primo posto nella sua vita, non Isacco.

Ma Abrahamo non è l’unico a cui Dio ha dato prove. Dio manda prove anche a me, e a te.

Allora, come rispondiamo alle prove che Dio ci manda?

Abrahamo è un forte esempio per noi. Lui ha reagito accettando pienamente la volontà di Dio per Lui, e si è messo subito da fare per adempiere la volontà di Dio. Aveva opportunità per tirarsi indietro, ma non si è tirato indietro. Non è scappato dalla prova. Piuttosto, ha avuto fede fino alla fine, e di sua volontà è andato avanti fino alla fine.

Fratelli e sorelle, camminiamo anche noi come Abrahamo! Camminiamo per fede! Affrontiamo le prove che Dio ci dà fidandoci di Lui! Non facciamo i nostri calcoli e ragionamenti, non cerchiamo di “capire”, piuttosto, fidiamoci di Dio, e saremo veramente benedetti!

Dio è in controllo di tutto, e quando ci manda le prove, anche prove estremamente pesanti e difficili, Dio è ancora in controllo, e le prove che ci manda sono sempre e solo quelle giuste per noi.

Non solo Dio è in controllo, ma anche, TUTTO quello che ci manda, per quanto possa essere brutto e pesante ai nostri occhi, è in realtà TUTTO per il nostro vero ed eterno bene, affinché possiamo crescere nella fede e avere più di Dio nella nostra vita.

Questo è il cuore di Dio! Dio ci ama al punto di darci anche le prove, perché ci servono per crescere. Dio non ci risparmia le prove, perché sa che le prove ci servono.

Allora, non scappiamo dalle prove, non cerchiamo sollievo nelle soluzioni “facili” o umane, non speriamo di avere meno prove possibile, o che finiscano presto. Piuttosto, fidiamoci di Dio, aggrappiamoci a Lui, accettiamo quello che Lui ci manda, con fede, e affrontiamo con Lui le prove che ci dà.

Oh prego che assomiglieremo sempre più ad Abrahamo, e che come lui affronteremo le nostre prove avendo fede in Dio. Oh che la nostra fede sia sempre più come la sua!