Aiuto Biblico

La preghiera che Dio ascolta

1 Re 8:22-53

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 15 settembre 2019, – cmd es –
parole chiavi: revisione da 11-08-preghiera.11j.odt; preghiera, come pregare, la preghiera che Dio gradisce, risposte alla preghiera.

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Hai mai pregato, chiedendo aiuto da Dio?

Chiaramente sì! Siamo bisognosi dell'aiuto di Dio. A volte, quando le cose stanno andando bene, dimentichiamo quanto siamo bisognosi. Però quando arrivano delle difficoltà, di nuovo ricordiamo quanto ci serve l'aiuto di Dio.

Dio ci ha dato la preghiera come mezzo per presentare i nostri bisogni a Dio. Tramite la preghiera, possiamo presentare i nostri bisogni a Dio per ottenere aiuto e soccorso al momento opportuno.

Dio vuole che siamo un popolo che prega.

In tutto il mondo, in tutto la storia, gli uomini hanno pregato. Però, non sempre la preghiera viene esaudita. Infatti, spesso le preghiere non vengono esaudite da Dio. Come mai?

Dio è santo e glorioso. Dio non accetta qualsiasi preghiera, e non accetta la preghiera da parte di chiunque.

Per essere ascoltato da Dio, dobbiamo pregare per mezzo di Gesù Cristo, e dobbiamo pregare nel modo che Dio ha stabilito. Quando preghiamo così, Dio apre i cieli, e opera potentemente nella nostra vita.

Come possiamo imparare a pregare in modo giusto?

Dio ci aiuta a sapere come pregare, dandoci tanti esempi di preghiere nella Bibbia. Studiare le preghiere della Bibbia ci porterà grandi benefici.

Oggi, per aiutarci a saper pregare meglio, consideriamo insieme una preghiera ricca, che ci mostra il cuore da avere e come pregare, in modo da ricevere delle risposte da parte di Dio. Questa è la preghiera di Salomone, in 1Re 8, che egli pregò quando stava dedicando il Tempio. Dal tempo di Mosè fino al tempo di Salomone, quasi 500 anni, l'Arca di Dio era stata posta nel tabernacolo che Mosè aveva fatto costruire, sotto ordine di Dio. Poi Dio permise a Salomone di costruire il Tempio come struttura permanente per l'adorazione di Dio e per fare i sacrifici.

Il giorno che il Tempio fu dedicato, Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie dei figli d’Israele, e poi, davanti all’arca immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contarla né calcolarla. Poi i sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo sotto le ali dei cherubini.

Dopo avere benedetto il popolo, Salomone fece una preghiera che Dio ha scelto come esempio per noi, mettendola nella Bibbia. Quindi, leggiamo e consideriamo questa preghiera, che troviamo in 1Re 8 dal versetto 22 in avanti, per capire meglio il cuore da avere quando preghiamo, in modo da avere risposte da parte di Dio.

La preghiera

Salomone inizia questa preghiera come dovremmo iniziare le nostre preghiere, guardando cioè a Dio. Però, non solo focalizza su Dio all'inizio della sua preghiera, ma Salomone focalizza su Dio in tutta la sua preghiera.

Troppo spesso, Dio non è al centro delle nostre preghiere. Piuttosto spesso mettiamo le nostre richieste al centro delle nostre preghiere anziché Dio. Questo rivela una cuore sbagliato. Consideriamo la preghiera di Salomone per capire cos’è un cuore giusto.

Mentre studiamo questa preghiera, notate che Salomone tiene Dio veramente al centro di tutta la sua preghiera. Ora, leggo 1Re 8:22-24.

“22 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno di fronte a tutta l’assemblea d’Israele, stese le mani verso il cielo 23 e disse: "O Eterno, DIO d’Israele, non c’è alcun DIO simile a te né lassù nel cielo né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. 24 Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sì, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.” (1Re 8:22-24 LND)

Salomone inizia questa sua preghiera lodando Dio per la Sua maestà e per altri suoi attributi. Dichiara che solo Dio è Dio in cielo e in terra! Quanto è importante che ricordiamo che stiamo pregando a Dio, e non ad un uomo!

Poi Salomone parla della fedeltà di Dio, con le parole “tu mantieni il patto”, che è un riferimento al fatto che Dio mantiene fedelmente il patto che aveva stabilito con Mosè. Dio mantiene sempre il suo patto. Dio è fedele.

Dio è fedele al suo patto, perciò, se ci rivolgiamo a Dio per mezzo del patto in Gesù Cristo, Dio ci ascolterà.

Quanto è importante che ringraziamo Dio profondamente per il fatto che Egli mantiene il suo patto! Tu che sei credente: la tua salvezza e il tuo accesso a Dio dipendono dal patto che tu hai con Dio in Gesù Cristo.

Salomone, dopo aver parlato della fedeltà di Dio, parla della misericordia che Dio usa verso coloro che camminano davanti a Lui con tutto il loro cuore. Anche qui vediamo un aspetto fondamentale di questa preghiera che dovremmo imitare nelle nostre preghiere. Ripetutamente Salomone parla del fatto che la cura e le promesse di Dio sono limitate a coloro che hanno vera fede in Dio, e che camminano davanti a Dio con tutto il loro cuore.

Tante persone pregano sperando che Dio risponderà, ma non hanno vera fede in Dio, e non camminano davanti a Lui con tutto il loro cuore. Vogliono l'aiuto di Dio per poter avere una vita più bella e con meno problemi, ma non camminano per fede davanti a Dio con tutto il loro cuore. Pregare così disprezza Dio. Salomone non fa così, egli prega per chi cammina per fede.

Comunque, Dio usa grande misericordia verso coloro che hanno vera fede in Dio, una fede cioè che produce una vita di ubbidienza. Cioè, abbiamo tutti peccato, e non meritiamo alcun bene da Dio. Tutto il bene che riceviamo è dovuto alla misericordia di Dio! Salomone lo sapeva molto bene, e perciò, inizia la sua preghiera dichiarando che Dio usa grande misericordia.

Tu, quando preghi, sei molto cosciente del fatto che non meriti alcun bene da Dio? Tieni presente nei tuoi pensieri che anche se Dio ti dà molto meno di quello che chiedi comunque ti sta trattando con misericordia, e non in base a quello che meriti? Quanto è importante ricordare che dipendiamo dalla misericordia di Dio!

Nel versetto 24, Salomone parla di nuovo della fedeltà di Dio, e così dà gloria a Dio. Anche noi dovremmo dichiarare spesso la fedeltà di Dio nelle nostre preghiere, e non solo elencare quello di cui abbiamo bisogno. La preghiera serve per dare gloria a Dio, e non solo per chiedere il suo aiuto.

Allora, seguiamo l'esempio di Salomone, che inizia la sua preghiera ricordando la fedeltà di Dio, e la divinità di Dio, ricordando la misericordia di Dio per coloro che hanno fede in Lui, e ricordando che Dio è fedele a mantenere il suo patto. Anche noi dovremmo pregare così.

v.25-26 – richiesta

Ora, solo dopo che riconosce la divinità, la misericordia e la fedeltà di Dio, Salomone inizia a presentare le sue richieste. Notate prima di tutto che Salomone chiede a Dio di mantenere quello che aveva già promesso. Leggo i versetti 25-26.

“25 Ora dunque, o Eterno, DIO d’Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: "A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu". 26 Ora dunque ti prego, o DIO d’Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre!” (1Re 8:25-26 LND)

Salomone chiede a Dio di mantenere la promessa che aveva fatto a Davide. Secondo questa promessa, Dio avrebbe fatto sì che rimanesse sul trono di Davide un suo discendente, purché quei discendenti vegliassero sulla loro condotta e camminassero davanti a Dio come Davide aveva camminato. Salomone chiede che questa parola sia adempiuta. Notate che anche qua, come abbiamo già visto nei primi versetti, Salomone fa una richiesta condizionata all'ubbidienza e alla fede di questi discendenti, cioè solamente qualora essi avessero camminato come aveva camminato Davide.

Come preghi tu? Quando preghi, preghi chiedendo che Dio ti risponda solamente se tu cammini fedelmente e in ubbidienza a Dio? Oppure, vuoi che Dio risponda come vuoi tu, a prescindere da se tu stai ubbidendo o no?

Se vogliamo che Dio ci risponda, anche se non stiamo camminando veramente in ubbidienza, allora, stiamo peccando quando preghiamo. Quello non è pregare nel nome di Gesù.

La preghiera che Dio ascolta è quando camminiamo umilmente davanti a Dio, in ubbidienza.

Camminare nel peccato, e comunque vuole risposte da Dio è peccato.

Salomone ci mostra il cuore di avere nelle nostre preghiere.

Andiamo avanti, e vedremo altri aspetti di come pregare in modo da dare gloria a Dio e che Dio risponde.

vv.27-29 – Glorifica Dio

Nei versetti 27-29, Salomone dichiara che Dio è così glorioso che l’uomo non potrebbe fare nulla per meritare qualcosa da Dio. Quindi, tutto quello che chiede da Dio, deve chiedere in base alla grazia, un dono non meritato. Noi dobbiamo pregare così. Leggo i versetti 27-29.

“27 Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito! 28 Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te. 29 I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: "Lì sarà il mio nome," per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo!.” (1Re 8:27-29 LND)

Ancora qua, Salomone dà gloria a Dio, parlando di quanto Egli sia maestoso e glorioso, tanto che i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerlo. Nonostante che Salomone stesse dedicando il tempio che aveva appena fatto costruire, un tempio che umanamente parlando era molto maestoso, egli riconosceva pubblicamente che la gloria di Dio è infinitamente troppo grande da limitarlo dentro un edificio fatto da mano d'uomo.

Salomone dichiara questo, per poi chiedere umilmente che Dio voglia ascoltare la sua preghiera per grazia.

In altre parole, Salomone sta dichiarando che sa di non meritare l'ascolto di Dio, sa che non merita quello che sta chiedendo, perché Dio è troppo glorioso, ma prega Dio di ascoltarlo comunque.

In altre parole, Salomone sta chiedendo la grazia. Egli sa che non merita alcun bene da Dio, e quindi, chiede la grazia. Anche noi dobbiamo riconoscere la gloria di Dio nelle nostre preghiere, e riconoscere che è una grazia se Egli ci ascolta e ci risponde.

Salomone chiede che Dio gli conceda di ascoltare le preghiere che lui farà rivolto al tempio. Tenete in mente che il pregare rivolto al tempio implicava pregare con fede, guardando a Dio.

Per essere ascoltati da Dio, dobbiamo riconoscere che NON meritiamo quello che chiediamo. Dobbiamo essere veramente umili, e chiedere per grazia, accettando qualsiasi risposa che Dio ci dà.

vv.30-32 – chiede perdono

Nei versetti 30-32, Salomone allarga la sua richiesta, pregando non solo per se stesso, ma per tutto il popolo d'Israele. Vediamo questo stesso principio anche nella preghiera del Padre Nostro, in cui Gesù ci insegna a pregare non “dammi”, ma “dacci”. Leggo i vv.30-32

“30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona. 31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32 tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l’innocente col rendergli secondo la sua giustizia.” (1Re 8:30-32 LND)

Notate che Salomone prega con umiltà, presentandosi come servo di Dio, supplicando, mostrandosi umile. Che cosa chiede a Dio? Gli chiede di ascoltare e perdonare, così riconoscendo la gravità del peccato, e desiderando soprattutto il perdono. Chiede a Dio di agire con giustizia. Anche in questo, riconosce che la vera giustizia arriva da Dio.

Anche qua, chiedo a ciascuno: Tu focalizzi principalmente su te stesso, o preghi molto anche per gli altri? Ti presenti umilmente davanti a Dio, riconoscendo il tuo bisogno di perdono? Impariamo da Salomone.

vv.33,34 – Chiede perdono per chi si ravvede

Salomone continua la sua preghiera nei versetti 33 e 34, e parla di un tempo in cui Israele sarà sconfitto davanti al nemico come disciplina da Dio. Salomone riconosce la tendenza dell'uomo di peccare, e riconosce la giustizia di Dio nel disciplinarlo in questi casi. Quando le cose vanno male, spesso tendiamo a lamentarci, anziché riconoscere il nostro peccato! Notate che in queste versetti, Salomone chiede perdono per il popolo, ma solamente se il popolo si ravvede veramente e torna a Dio. Leggo i versetti 33 e 34.

“33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.” (1Re 8:33-34 LND)

Prima di tutto, notate che Salomone dà per scontato che il popolo di Dio peccherà, e che saranno disciplinati duramente per il loro peccato. Riconosce la colpa del popolo di Dio, e riconosce che la disciplina è giusta. Quanto facilmente ci lamentiamo del male che ci succede, come se meritassimo il bene, quando in realtà ogni bene che riceviamo è una grazia! Notate anche che Salomone chiede perdono per il popolo, ma solamente se il popolo si ravvede e torna veramente a Dio.

È importante non chiedere benedizioni se non abbiamo un cuore ravveduto. Se qualcuno sta camminando nel peccato, è inutile ed è sbagliato chiedere le benedizioni di Dio per quella persona. Piuttosto dobbiamo chiedere che ci sia vero ravvedimento, e solo allora che Dio perdonerà e benedirà di nuovo. Questo vale nelle nostre preghiere per noi stessi, come anche quando preghiamo per gli altri.

vv.35,36 – riconosce la giustizia della disciplina severa

Continuando nella preghiera, Salomone dichiara che la dura disciplina di Dio è giusta, perché è dovuta al loro peccato contro Dio. Salomone non chiede a Dio di togliere la disciplina. Piuttosto, chiede che solamente SE le persone si convertono dal loro peccato e ritornano veramente a Dio, e lodano Dio, allora che Dio ascolti e perdoni loro. Inoltre, Salomone chiede che se le persone arrivano al vero ravvedimento, che Dio non solo perdoni ma che insegni loro la buona strada per la quale devono camminare. E chiede che POI Dio mandi la pioggia sulla terra, ovvero che Dio ritorni a benedire il popolo. Leggo i versetti 35 e 36.

“35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti, 36 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.” (1Re 8:35-36 LND)

Anche in questo, seguiamo l'esempio di Salomone. Non chiediamo a Dio di togliere i problemi della nostra vita. Piuttosto, chiediamo di aiutarci a ravvederci e a camminare in santità. E poi, che ci cura nel modo che Egli sa di essere giusto.

vv.37-40 – supplica Dio se c'è vero ravvedimento

Nei versetti 37-40, Salomone continua a pregare nello stesso modo, parlando di quanto terribile sarà la disciplina di Dio sul popolo d'Israele. Ricordate che Salomone sta pregando in mezzo ad une grande celebrazione! Dopo secoli, il popolo d'Israele aveva un tempio, che era anche glorioso. Era uno dei momenti più alti in tutta la storia della vita religiosa del popolo d'Israele.

Nonostante questo, in questa sua preghiera pubblica Salomone sta elencando la disciplina durissima che Dio manderà sul popolo d'Israele nel futuro. Di solito, in un giorno così solenne si parla solo delle cose belle. Salomone invece stava parlando delle cose brutte, per mettere in evidenza quanto Dio sia Santo, e quanto il peccato sia una grave offesa contro di Lui! E perciò, più volte dichiara quanto Dio è giusto quando manda una dura disciplina sul suo popolo.

Mentre leggo i versetti 37-40, notate quello che Salomone chiede a Dio, e in base a quale condizione fa questa richiesta.

“37 Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un’epidemia qualsiasi, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall’intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio, 39 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini), 40 affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.” (1Re 8:37-40 LND)

Notate che Salomone chiede l'aiuto di Dio in mezzo alla dura disciplina che ci sarà, ma solo quando ciascuno avrà riconosciuto la piaga del proprio cuore e sarà tornato a Dio. Salomone chiede il perdono solo quando le persone arriveranno a quel punto. Notate: anche qua egli glorifica Dio, riconoscendo che solo Dio conosce il cuore di tutti i figli degli uomini. È importante che durante le nostre preghiere, ci fermiamo spesso a riconoscere la gloria di Dio.

Notate nel versetto 40 lo scopo per cui sta chiedendo l'intervento di Dio. Leggo ancora il versetto 40.

"affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri."

Salomone chiede perdono per chi si ravvede, affinché queste persone possano temere Dio. La preghiera che Dio gradisce è quella preghiera in cui uno desidera avere un santo timore di Dio.

Quando tu preghi, la tua richiesta principale è che tu possa conoscere e temere Dio di più? Oppure, tu preghi principalmente per stare meglio nelle difficoltà? La preghiera che Dio gradisce è quella preghiera in cui uno desidera camminare di più nella via del Signore, e vuole avere benedizioni per quello scopo. Quella è la preghiera che Dio gradisce, e a cui Dio risponderà!

vv.41-43 – che Dio sia glorificato nel mondo

Nei versetti 41-43, Salomone prega che Dio sia glorificato e conosciuto in tutto il mondo. Dio risponde quando desideriamo la gloria di Dio. Leggiamo i versetti 41 a 43.

“41 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 42 (perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio, 43 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito.” (1Re 8:41-43 LND)

Per i Giudei al tempo di Salomone, sembrava inconcepibile che Dio avrebbe salvato altre persone. Ma dal principio il piano di Dio è sempre stato quello di salvarSi un popolo composto da persone da tutto il mondo. Dio aveva dichiarato ad Abrahamo che in lui, ovvero tramite un suo discendente, Dio tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette. Questa è una promessa di salvezza tramite Gesù Cristo per persone da ogni tribù e lingua e popolo. Eppure molti dei Giudei non lo avevano capito. Però Salomone lo capiva, e perciò questa preghiera da parte di Salomone è una dichiarazione che Dio è il Salvatore del mondo. Salomone desiderava che tutti i popoli della terra conoscessero il nome di Dio per temerlo. Voleva che Dio fosse glorificato in tutto il mondo.

Tristemente, spesso le nostre preghiere sono piccole preghiere, focalizzate maggiormente sui nostri problemi e sui nostri bisogni.

Da Salomone impariamo di pregare per quello che glorifica Dio. Dio ci ascolta quando preghiamo così. Impariamo a pregare grandi cose per la gloria di Dio, non solo focalizzare sui nostri bisogni.

vv.44-45 – come avere risposte da Dio

Nei versetti 44 e 45, Salomone chiede a Dio di dare vittoria al popolo di Dio. Però, come prima, Salomone chiede questa vittoria solamente se il popolo segue veramente Dio. Leggo queste versetti:

“44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l’hai mandato, se pregano l’Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa.” (1Re 8:44-45 LND)

Anche qua, la lezione per noi è di non chiedere solamente che possiamo star bene, ma chiediamo piuttosto che possiamo veramente seguire Dio per fede, e così ricevere le sue benedizioni che Egli vuole darci.

vv.46-51 – quando il popolo di Dio pecca

Andando avanti, ricordiamo che Salomone fece questa preghiera durante la dedicazione del tempio, in una giornata di grandi gioie, in cui i Giudei stavano gioendo per il fatto di essere il popolo di Dio. Stavano onorando Dio con grande celebrazione e sacrifici. In mezzo a questa celebrazione, nella sua preghiera, Salomone riconosce ripetutamente la tendenza del popolo di peccare, e quanto Dio è giusto quando manda la sua durissima disciplina. Nei versetti da 46 a 51, Salomone parla di un tempo in cui il popolo sarà soggetto ad una durissima disciplina da parte di Dio. Però, non chiede semplicemente che siano salvati da quella disciplina, piuttosto chiede che possono essere perdonati solamente se e quando si saranno veramente ravveduti e saranno tornati a Dio. Chiede a Dio perdono, compassione e misericordia, quando il popolo si sarà ravveduto, ricordando a Dio che è il Suo popolo, scelto da Lui. Leggiamo queste versetti:

“44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l’hai mandato, se pregano l’Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa. 46 Quando peccheranno contro di te (perché non c’è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico lontano o vicino, 47 se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: "Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male," 48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome, 49 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa, 50 e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa’ che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro, 51 (perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace di ferro).” (1Re 8:44-51 LND)

Parlando della dura disciplina in cui si troveranno quando peccheranno contro Dio, nel versetto 47 Salomone prega che SE tornano a Dio, riconoscendo veramente il loro peccato, SE tornano a Dio con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, allora Salomone chiede che Dio li ascolterà, e che li sosterrà, e li perdonerà, e che avrà compassione e misericordia di loro. Ma solo se si ravvedono veramente.

Quando tu preghi, tu preghi così? Tieni conto della santità di Dio, e della gravità del tuo peccato? Le tue richieste sono sempre condizionate all'ubbidienza a Dio? Se tu vuoi essere esaudito, è importante che anche tu preghi nel modo che Dio ci insegna con questa preghiera di Salomone.

vv.52-53 – Chiede tutto in base al patto

Gli ultimi versetti di questa preghiera ci insegnano una lezione estremamente importante. Quello che chiediamo da Dio, dobbiamo chiedere in base al patto che Dio ha stabilito con noi. Salomone faceva parte del patto con Dio che Dio stesso aveva stabilito con Mosè sul Monte Sinai. Leggiamo questi ultimi versetti, e poi consideriamo il fatto che il nostro privilegio di pregare è fondato sul patto che abbiamo con Dio in Cristo Gesù. Leggo dal versetto 52.

“52 Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono, 53 perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall’Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!".” (1Re 8:52-53 LND)

Nel versetto 52 Salomone chiede che Dio abbia occhi aperti alle suppliche del suo popolo. Poi, nel versetto 53 dichiara il motivo per cui fa questa richiesta a Dio: perché Dio aveva appartato questo popolo da tutti i popoli della terra per essere la sua eredità, come Dio aveva dichiarato a Mosè. In altre parole, Salomone osava chiedere queste cose a Dio perché Dio aveva scelto il popolo d'Israele come il suo popolo! Dio aveva stabilito un patto con loro.

Quanto è importante capire e anche ricordare che di natura, i nostri peccati sono una barriera fra noi e Dio. Di natura, non abbiamo alcun diritto di entrare nella presenza di Dio per fare richieste. I nostri peccati, non perdonati, sono una barriera fra noi e Dio.

Tante persone pregano, ma non vengono ascoltati, a causa dei loro peccati.

Quello che ci apre la porta al trono di Dio è quando Dio ci fa entrare a far parte del patto che ha stabilito per mezzo di Gesù Cristo. Nell'Antico Testamento, quel patto era il patto stabilito con Mosè sul Monte Sinai.

Nel Nuovo Testamento Gesù Cristo è venuto per stabilire un nuovo patto fra l'uomo e Dio, patto fatto con il suo sacrificio sulla croce. Chi entra a far parte di questo patto ha libero accesso a Dio, e quindi ha il privilegio di pregare a Dio sapendo che sarà ascoltato per mezzo di Gesù Cristo.

Quando preghiamo, dobbiamo ricordare che il nostro accesso a Dio è solo per mezzo di Cristo Gesù. Non c'è altro mezzo. Gesù è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini, e solo nel nome di Gesù Cristo, ovvero per i meriti di Gesù Cristo, che Dio ci ascolta e ci risponde. Poi, come abbiamo visto in questa preghiera, dobbiamo pregare come Dio ci insegna, con il cuore che aveva Salomone.

Quindi

Impariamo da questa preghiera come pregare, in modo che le nostre preghiere onorino Dio, e che siano fatte secondo la volontà di Dio. Preghiamo con umiltà, con timore di Dio, con fede, e chiedendo che Dio sia glorificato.

Questo è come Gesù ci insegna a pregare con il Padre Nostro.

Dio esaudisce queste preghiere.

Quindi, a ciascuno dico: valuta le tue preghiere. Impara a pregare così, dando gloria a Dio, chiedendo in base ad un cammino di fede e ubbidienza. Allora le tue preghiere saranno esaudite. Grazie a Dio.