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Gesù Cristo il Buon Pastore - Salmo 23

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 12 gennaio 2020, – cmd es –
parole chiavi: Salmo 23, Buon Pastore, cura di Dio

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Tu hai mai avuto una caduta spirituale? Tu hai mai affrontato una situazione difficile? Hai mai sentito bisogno di guida per prendere decisioni importanti? Hai bisogno di cibo spirituale?

Il fatto è che in tantissimi modi, possiamo riconoscere che siamo bisognosi di aiuto, di protezione, di guida, e di cibo spirituale. In realtà, spiritualmente, siamo pecore, e abbiamo bisogno del Buon Pastore.

Le pecore sono animali che hanno bisogno di un pastore. Non hanno modo di difendersi contro gli animali feroci che li vogliono mangiare. Inoltre, hanno bisogno di guida per trovare pascoli e acqua. Le pecore hanno bisogno della cura e della protezione e della guida di un buon pastore.

Anche noi siamo pecore, nel senso spirituale, perché anche noi abbiamo bisogno del Buon Pastore. Ci sono gravi pericoli nella vita, soprattutto pericoli spirituali, e da essi abbiamo bisogno di protezione. Facilmente possiamo sviarci, e perdere la via. Satana va attorno come un leone ruggente, cercando chi possa divorare. Spesso siamo deboli e stanchi, e non ce la facciamo da soli. Inoltre abbiamo bisogno di guida per trovare buon cibo per la nostra anima. Ci serve guida e cura e protezione. Abbiamo bisogno della cura del Buon Pastore.

Grazie Dio, quel Buon Pastore c'è: il Signore, Gesù Cristo, l'Eterno.

Oggi vogliamo considerare il Salmo 23, che ci parla della cura del Buon Pastore. Questo Salmo è stato scritto scritto da Davide, che faceva il pastore di pecore, e conosceva bene cosa volesse dire essere un pastore, e conosceva quanto le pecore hanno bisogno del buon pastore. Conoscendo le pecore, Davide si vedeva come una pecora nei confronti di Dio.

Anche noi siamo pecore, e perciò, ascoltiamo attentamente quello che Dio ci insegna tramite questo Salmo, affinché i nostri cuori possano essere consolati, e affinché possiamo seguire attentamente il nostro Pastore, il nostro Buon Pastore, Gesù Cristo.

Inizio leggendo Salmo 23:

1 «Salmo di Davide» L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. 2 Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti. 3 Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.
4 Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano. 5 Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici;
tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. 6 Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. (Salmo 23:1-6 LND)

Salmo di Davide

Davide, l’autore di questo Salmo, conosceva molto bene cosa voleva dire essere un pastore, perché egli aveva trascorso anni come pastore delle pecore di suo padre. Era la sua vita. Ricordatevi che anche Gesù Cristo è il pastore delle pecore di suo Padre. Infatti, Davide è un Tipo di Cristo, ovvero, Dio ha gestito le cose in modo che in Davide, possiamo vedere vari aspetti di come sarebbe stato il Cristo come pastore.

Davide era un pastore totalmente dedicato, pronto a rischiare la propria vita per proteggere le pecore. Quando Davide andò a combattere contro Goliath, il re Saul era preoccupato per lui essendo così giovane. Davide gli spiegò che perfino aveva ucciso un leone e un orso mentre curava le sue pecore. Leggo la sua conversazione con Saul in 1Samuele 17.

“33 Saul disse a Davide: "tu non puoi andare contro questo filisteo per batterti con lui, perché tu non sei che un ragazzo, mentre lui è un guerriero fin dalla sua giovinezza". 34 ma Davide rispose a Saul:
"il tuo servo pascolava il gregge di suo padre quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora dal gregge, 35 io lo inseguivo, lo colpivo e la strappavo dalle sue fauci; se poi quello si rivoltava contro di me,
io l’afferravo per la criniera, lo colpivo e l’ammazzavo 36 si, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso; e questo incirconciso filisteo sarà come uno di loro, perché ha insultato le schiere del DIO vivente".” (1Samuele 17:33-36 LND)

Quindi, Davide conosceva molto bene cosa voleva dire essere un pastore che proteggeva il suo gregge. Conosceva molto bene dedicarsi totalmente a curare e a proteggere e a pascolare le pecore. Perciò, quando Davide dichiara in questo Salmo che l'Eterno è il suo pastore, capiva molto bene l'immensità di questa benedizione. Prego che tramite questo Salmo, possiamo noi capire meglio cosa vuol dire avere l'Eterno stesso, il Dio dell’universo, come il nostro Pastore.

l'Eterno è il mio pastore

Notate che Davide inizia dichiarando: “l'Eterno è il mio pastore!”. Davide usa il nome proprio di Dio, l'Eterno, Colui che esiste in sé, Dio stesso! Questo è il nome di Dio che parla del fatto che è eterno, Colui che esiste in Se stesso. Egli è il Creatore e Sovrano su tutto.

Incredibile che il grande Creatore di tutto, il Signore della terra e dei cieli è il pastore di un semplice uomo! Che meraviglia! Che verità incredibile, che immensa gioia sapere che il grande Signore dei signori è il nostro pastore se siamo in Gesù Cristo!

Per quanto possono essere grandi i problemi e le difficoltà della vita, è importante ricordare chi è il nostro Pastore: l’Eterno, Dio stesso! NULLA è difficile per Lui.

Siamo Pecore

Considerate che Davide si paragona ad una PECORA. Davide conosceva bene quanto le pecore sono degli animali deboli e indifesi, ma anche quanto mancano l'intelligenza. Perciò, paragonarsi ad una pecora vuol dire umiliarsi davanti a Dio. Davide si presenta come una creatura debole, e stolta. Davide guarda a Dio come Colui che lo cura. Anche noi dobbiamo fare così. L’unico modo di godere la cura di Dio come nostro Pastore è se siamo umili davanti a Lui.

È importante capire che di natura, nati nel peccato, non siamo pecore di Dio. Piuttosto, di natura siamo capri o lupi. Solo tramite la nuova nascita, si diventa una vera pecora, e a quel punto, Dio diventa il Pastore. Le vere pecore sono preziose al pastore, perché sono state redente a caro prezzo.

Notate che Davide non dice che solo spera che l'Eterno sia il suo pastore. Davide dichiara con certezza: l'Eterno è il mio pastore! Il suo era un rapporto sicuro, perché era dovuto alla sovrana scelta di Dio. Davide non considerava che la sua salvezza dipendesse da qualche merito suo. È il pastore che sceglie le pecore, non le pecore il pastore. E perciò, Davide dichiara: l'Eterno è il mio pastore!

L'Eterno è il mio pastore! Notate la parola mio. L'Eterno non è solamente il pastore in senso generale, ma Egli è il mio pastore! Che immenso privilegio, poter dire che l'Eterno è il tuo Pastore. Tu, o credente, ti rendi conto dell'immensità di questo privilegio, di avere l’Eterno proprio come il tuo pastore? Oh, che possiamo essere meravigliati di questo.

Quanto grande e potente è il nostro Pastore! Quanto profondo è il suo amore per le sue pecore! Quanto è perfetta la sua intelligenza e la sua sapienza con le quali ci cura! Il nostro pastore è Dio stesso, l'Eterno.

Nulla mi mancherà

Avendo l'Eterno stesso come il suo pastore, Davide poteva dichiarare con piena fiducia: nulla mi mancherà. Certamente, abbiamo tanti bisogni, ma chi ha l'Eterno come il suo pastore sarà curato in ogni situazione, con i modi e i tempi perfetti.

Certamente, questo comprende i nostri bisogni materiali e fisici. Chi ha l'Eterno come il suo pastore non mancherà in alcun vero bisogno fisico o materiale. Dio provvede il cibo anche agli animali selvatici. Quanto di più curerà i suoi figli. Ricordate che Dio è potente nel curare. Tutto il mondo è suo, Egli è pienamente capace di provvedere per ogni bisogno di ogni essere in tutto il mondo. Anche se una situazione sembra impossibile per noi, nulla è impossibile e nulla è difficile per Dio. Ci curerà sempre nel modo giusto, al momento giusto.

Dio non è solo potente da poter curarci, Dio è anche pronto a curarci, perché è pieno di benignità nei nostri confronti. Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito Figlio per poter salvare uomini peccatori. Quanto di più sarà attento a non mancare a provvedere per ogni loro bisogno. Questo è l'insegnamento che troviamo in Romani 8:32

“certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32 LND)

Dio cura i suoi, cura coloro che si aggrappano a Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Dio non cura tutti gli uomini così, ma solamente coloro che si ravvedono e credono in Gesù Cristo come Salvatore.

Perciò, quando uno appartiene a Gesù Cristo, nulla gli mancherà. Questo è vero per ogni bisogno materiale, finché siamo in questa vita.

Però, molto più che solo curare i nostri bisogni materiali, Dio provvederà anche per ogni nostro bisogno spirituale. La grazia di Dio sempre ci basterà in ogni prova, soprattutto nelle prove spirituali. Se tu sei in Cristo, non passerai mai una prova senza ricevere la cura perfetta, o la la grazia di toglierti la prova, o la grazia di sopportare la prova.

L'apostolo Paolo si trovava con una sofferenza terribile, e pregava diligentemente a Dio di togliergli quella prova. Vi leggo 2Corinzi 12:7-12, in cui viene descritta la sua richiesta e la risposta che ha ricevuto da Gesù Cristo. Il contesto è che Paolo aveva ricevuto il privilegio di essere stato portato in cielo.

“7 Inoltre, affinché non m’insuperbisca per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi, affinché non m’insuperbisca. 8 A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me.
9 Ma egli mi ha detto: "La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è resa perfetta nella debolezza". Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.
10 Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle distrette per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.” (2Corinzi 12:7-10 LND)

La grazia del Signore bastava per Paolo, e la grazia del Signore basterà a noi in ogni nostro bisogno. Se siamo in Gesù Cristo, abbiamo la grazia di Cristo in abbondanza. Essa fa parte della cura di Dio per noi, come Buon Pastore.

Ricordate che questa cura perfetta è solo per chi è un figlio di Dio. Coloro che rifiutano Dio non vengono curati così. Tutti costoro possono mancare la tenera cura del Buon Pastore. Però, chi è un vero figlio di Dio non mancherà di nulla, perché l'Eterno stesso è il suo pastore. Un brano che ci ricorda di questa verità è il Salmo 34:10.

“I leoncelli soffrono penuria e fame, ma quelli che cercano l’Eterno non mancano di alcun bene.” (Salmo 34:10 LND)

Non importa quale difficoltà arriverà nella tua vita, se tu appartieni a Cristo, nulla ti mancherà, ti quello che serve per il tuo vero bene.

Il fatto che nulla ci mancherà non vuol dire che otterremo ogni cosa che il nostro cuore desidera. Non vuol dire che non ci saranno situazioni difficili. Ma vuol dire che tutto quello che è giusto per noi, Dio ce lo provvederà.

Se arrivi alla vecchiaia, in cui potrai essere debole, comunque nulla ti mancherà. Anche quando arriverai alla morte fisica, nulla ti mancherà, perché Dio sarà con te anche in quel momento.

Il motivo per cui non ci mancherà nulla non è perché abbiamo tanti soldi in banca, non è perché siamo tanto bravi a guadagnare e a provvedere per noi stessi. No, il motivo per cui nulla ci mancherà è perché l'Eterno è il nostro Pastore. Egli che è sovrano su tutto l'universo ha cura di noi, se tu sei un vero figlio di Dio!

Dio provvederà per ogni vero bisogno delle vere pecore. Chi dimora in Cristo può avere un cuore contento. L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà!

Mi fa giacere

Andando avanti nel Salmo, arriviamo al v.2, che parla ancora della cura di Dio per coloro che sono pecore di Gesù Cristo.

2 Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti.” (Salmo 23:2 LND)

Pensando all'immagine delle pecore, le pecore mangiano erba, e quando il Buon Pastore le porta ad un pascolo di erba così tenera che possono giacere in mezzo all'erba, mangiando con calma tutto quello che desiderano, allora quelle pecore stanno veramente bene.

La Bibbia ci insegna che il cibo per il credente è la Parola di Dio. Infatti Gesù dichiara che l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio. Quindi, possiamo capire che i pascoli di tenera erba rappresentano la Parola di Dio, che è il vero cibo per l'anima del credente. Le verità della Bibbia sono sempre fresche, sono sempre nutrienti, e ci sono sempre disponibili in abbondanza. Dio ci dà la sua Parola affinché possiamo riposarci in essa, mangiando abbondantemente dalla sua meravigliosa verità. Allora il nostro cuore sarà soddisfatto, allora saremo edificati per affrontare ogni situazione che la provvidenza di Dio permetterà nella nostra vita.

Il nostro cibo spirituale, i pascoli di tenera erba, vengono da Dio. La Bibbia è ispirata da Dio. Gesù ha dato alla Chiesa uomini per insegnare al suo popolo. Lo Spirito Santo, che è Dio, dà il dono dell'insegnamento. Dio ci fa giacere in pascoli di tenera erba. Impegniamoci a non mancare di mangiare dall'abbondanza di questo cibo spirituale!

Quando la Parola di Dio dimora in noi riccamente, e camminiamo in base alla Parola di Dio, confidando in Dio, eviteremo tanti dei problemi e le cadute che spesso fanno parte della vita.

Guida lungo acque ripostanti

Il versetto continua, e dichiara che il Buon Pastore ci guida lungo acque riposanti. Nella Bibbia, molto spesso lo Spirito Santo viene descritto come acqua. Per esempio, in Giovanni 7, Gesù offre lo Spirito Santo, e lo descrive come acqua. Vi leggo Giovanni 7:

“37 Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò dicendo: "se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 chi crede in me, come ha detto la scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva".
39 Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato.” (Giovanni 7:37-39 LND)

Alla luce di questo, possiamo capire che quando il nostro Pastore ci guida lungo acque riposanti, sta descrivendo l'opera dello Spirito Santo nella vita di un credente. Egli purifica, santifica, ristora. Dà vero riposo all'anima. È descritto come acque riposanti perché quando lo Spirito Santo riempie una vita, c'è la sua pace.

Il mondo offre acque turbolenti, oppure acqua stagna che puzza. Invece, il nostro Buon Pastore, l'Eterno, ci guida lungo acque riposanti, che possono rinfrescare l'anima stessa.

Egli ristora l'anima

Infatti, il versetto 3 inizia con la dichiarazione "Egli mi ristora l'anima." Il nostro Buon Pastore ristora la nostra anima. Pensate ai vari modi in cui Egli ristora la nostra anima. Quando la nostra anima è rattristata, Egli ci conforta. Quando l'anima è macchiata con il peccato, Egli la santifica. Quando l'anima è debole, Egli la fortifica. Egli ci ristora l'anima, qualunque sia il suo bisogno.

Spesso la nostra anima ha bisogno di essere ristorata. Togliamo gli occhi da Cristo, cadiamo nel peccato, ci lasciamo prendere dalla paura. Grazie a Dio che Egli ristora l'anima nostra.

Notate che è Dio che fa questa opera. Certamente, Egli usa degli strumenti. Usa uomini di Dio che predicano la parola. Usa altri credenti che hanno una parola di incoraggiamento o di insegnamento. Usa la Parola di Dio, usa le circostanze della vita che Egli dirige. Però, dietro le quinte è sempre Dio che ristora l'anima.

Tu che mi ascolti, in quali condizioni sta la tua anima? Sei abbattuto? Sei spiritualmente stanco? Sei scoraggiato? Ti sentì debole? Qualunque sia la tua condizione, rivolgiti al Buon Pastore, che ha cura delle sue pecore, e ringrazia Dio che Egli ci ristora l'anima!

Mi conduce per sentieri di giustizia

Continuando nel versetto 3 leggiamo "mi conduce per sentieri di giustizia".

In mezzo al deserto in Giuda, c’erano pericoli e c’erano zone senza acqua. Solo una direzione era quella giusta, che porta alla mattina ai pascoli , e alla sera all'ovile , evitando i pericoli. È il Buon Pastore che le porta nel sentiero giusto, giorno dopo giorno, e perciò che conduce per sentieri di giustizia. Chiaramente, questo rappresenta la vita cristiana e il cammino in santità che è il sentiero di giustizia per ogni vero credente. È Dio stesso, il Buon Pastore, l'Eterno, che ci conduce per sentieri di giustizia. Di natura, siamo molto propensi a sbagliare strada. Facilmente ci confondiamo, facilmente siamo tentati. Abbiamo bisogno di guida, e abbiamo il Buon Pastore che ci guida.

Solamente quando camminiamo nei sentieri di giustizia possiamo avere il cuore curato e il frutto dello Spirito nella nostra vita. Al di fuori dei sentieri di giustizia ci sono tanti pericoli. Satana va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. L'unico posto sicuro è di restare vicini a Dio, nei sentieri di giustizia.

Vi esorto, voi che siete pecore, seguite attentamente la guida di Dio! Egli ci guida tramite la Parola, tramite lo Spirito Santo, tramite gli uomini che Egli ha stabilito nella chiesa. L'Eterno ci guida tramite l'insegnamento, e anche gli ammonimenti qualora essi ci servono.

Beato quel credente che segue la guida del buon Pastore, per camminare nei sentieri di giustizia.

Per amore del suo nome

La cura di Dio in tutte queste cose non è a causa di qualche merito nostro, ma è dovuto totalmente alla bontà e alla grazia di Dio nei nostri confronti. Perciò, questo versetto dichiara che Egli fa questo "per amore del suo nome". Egli è il nostro Pastore, e ci tiene a curarci come Buon Pastore. Ciò che Dio fa per curarci, lo fa per amore del suo nome. Lo fa perché è il suo carattere di farlo, non per alcun merito che trova in noi.

In realtà, questa è una buona notizia, perché vuol dire che la cura di Dio per noi che siamo le sue pecore non dipende da noi, dipende dal carattere di Dio. E perciò, possiamo essere sicuri che Dio completerà la sua opera noi. La porterà a compimento, fino al giorno di Cristo.

v.4 Nelle valle più profonde

La vita ha momenti belli, ma comprende anche profondi dolori. Arrivando al v.4, scopriamo che la cura dell'Eterno come Pastore arriva anche nei momenti più difficili della vita. Perciò, anche in quei momenti possiamo avere pace. Leggo il v.4.

“quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.” (Salmo 23:4 LND)

Nonostante che l'Eterno curi i veri credenti perfettamente, Egli permette che essi passino le stesse prove e difficoltà che tutti gli altri uomini passano. Anche i credenti si ammalano, anche i credenti arrivano alla morte fisica, anche i credenti soffrono in tanti altri modi.

Però, a differenza da tutti gli altri uomini, un credente non deve mai affrontare da solo una prova o una valle oscura. Dio ha promesso di non lasciarci e di non abbandonarci mai. Perciò, quando ci troviamo nelle valli più profonde, non dobbiamo temere alcun male, perché il nostro Buon Pastore è con noi.

Davide parla della valle dell'ombra della morte, perché rappresenta il peggio che uno può trovare durante il pellegrinaggio sulla terra. Anche nei momenti di maggiori tenebre, anche nei momenti di più grande pericolo, non dobbiamo temere, perché l'Eterno, il nostro Buon Pastore, è con noi.

Ci sono valli di tenebre, ci sono profonde difficoltà nella vita, e grandi pesi. Ci serve la consolazione. Per quanto grande possa essere il pericolo, il nostro Buon Pastore è capace di curarci con il suo bastone e la sua verga. Servono per proteggerci dai pericoli, e per farci tornare quando lasciamo il sentiero giusto. Perciò, il suo bastone e la sua verga ci consolano. Capire la potenza di Dio ci dà pace. In Dio c'è consolazione, e perciò, non dobbiamo temere alcun male. Per quanto un male possa essere grande, la potenza di Dio è più grande. Avendo l'Eterno come Buon Pastore, non dobbiamo temere alcun male. E così, possiamo avere pace, perché Dio è con noi.

La cura di Dio è perfetta, e perciò, siamo veramente sicuri in Lui, come leggiamo in Salmo 46:1-3.

“1 DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità. 2 perciò noi non temeremo, anche se la terra si dovesse spostare e se i monti fossero gettati nel mezzo del mare, 3 e le sue acque infuriassero e schiumassero, e i monti tremassero al suo gonfiarsi.” (Salmo 46:1-3 LND)

Caro credente, qualunque sia la situazione difficile che tu devi affrontare oggi, sappi che il Buon Pastore, l'Eterno, ti sta curando, ti sta proteggendo. Egli sta gestendo le circostanze per portare avanti la buona opera che sta compiendo in te. Certamente, non siamo sempre in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Però, possiamo capire che essendo il Signore, Egli sa quello che fa. E possiamo anche capire che visto che era disposto a dare il suo unigenito Figlio per salvarci, non mancherà di curarci, per completare la sua opera in noi.

Quindi, siamo sicuri in Cristo, anche se camminassimo nella valle dell'ombra della morte. Dio è con noi, e ci curerà con il suo bastone e la sua verga.

La mensa

Passando al versetto 5, impariamo una lezione importante, e una verità incoraggiante. Leggo il v.5.

“5 Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca.” (Salmo 23:5 LND)

Prima di tutto, questo versetto ci ricorda che abbiamo dei nemici. Veramente appartenere a Dio ti porterà ad aver nemici, per il fatto che appartieni a Dio. In Giovanni, Gesù dichiara che il mondo ci odierà, perché odia Lui. Leggo Giovanni 15:18,19.

“18 se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. 19 se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia.” (Giovanni 15:18-19 LND)

Se camminiamo con Cristo, avremo nemici. Satana è il nostro nemico, e in un certo senso, lo sono anche coloro che lo seguono. Anche la nostra carne è il nostro nemico. Però, non dobbiamo temere, perché Dio ci prepara la mensa, ovvero, ci cura, in presenza dei nostri nemici. Nonostante che ci sono nemici, Dio continua a curarci perfettamente, con amore.

Unge il capo

Dio non solo ci provvede il necessario, ma va oltre, ungendo il capo con olio, e fa sì che la nostra coppa trabocca.

Al tempo di Davide, un modo per rendere grande onore ad un ospite era di ungere il suo capo con olio. Quindi, dicendo questo, Davide sta dicendo che Dio onora i suoi figli. Infatti, quando consideriamo che meritiamo solo il male, e poi consideriamo l'immensa bontà che Dio ha per noi, chiamandoci figli, e dandoci libero accesso al suo trono, vediamo che Dio ci onora grandemente.

Inoltre, Egli fa traboccare la nostra coppa. Non solo Dio ci tratta da ospiti di onore, ma ci dà in grande abbondanza, al punto che la nostra coppa trabocca. Dio fa questo con noi, facendo abbondare su di noi la sua grazia, come leggiamo in Efesini 1:7,8

“7 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 8 che egli ha fatto abbondare verso di noi con ogni sapienza e intelligenza,” (Efesini 1:7-8 LND)

Dio fa abbondare verso di noi la sua grazia. Dio non ci dà la sua grazia con misura, ma senza misura, in grande quantità. Perciò, è giusto dire che la nostra coppa trabocca.

Quanto spesso scegliamo di focalizzare sui problemi, e non sull'abbondanza della grazia che riceviamo ogni giorno in Gesù Cristo! Meditiamo di più sulla ricca cura che Dio ha per noi, e il nostro cuore avrà molta più gioia!

Il futuro certo

Davide conclude questo Salmo guardando al futuro. Non solo Dio ci cura durante questa vita, ma la sua cura continuerà per tutta l'eternità. Dio ci porterà con Sé per l'eternità. Quanto è importante che noi teniamo i nostri occhi in avanti, sul ritorno di Cristo. Leggo il v.6.

“6 Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni.” (Salmo 23:6 LND)

Davide aveva iniziato questo Salmo parlando della cura di Dio in questa vita: “Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita”.

Per tutta la vita, nel bene e nel male, nel bello e nel brutto, nelle vittorie e nelle difficoltà, il bene di Dio sarà con me, come anche la sua benignità. La cura di Dio è fatta con benignità. Questo descrive il suo cuore nei nostri confronti, un cuore pronto a farci del bene, e non qualsiasi bene, ma il bene migliore. Dio conosce sempre quale sia il bene migliore per noi, e Dio è potente da farci quel bene.

Se tu sei un credente, sappi che questo è il cuore di Dio nei tuoi confronti. Dio si impegna nel farti del bene.

Però, la cura di Dio non si limita a questa vita. Dopo averci curato perfettamente per tutta la vita qua sulla terra, Dio ci porterà con Sé. Perciò, Davide dichiara: “e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni”

In Ebraico, la lingua in cui Davide scrive, parlare di “lunghi giorni” vuol dire “per sempre”, quindi, per l'eternità.

Se tu sei veramente in Cristo, tu abiterai con Dio per tutta l'eternità.

Pensate all'eternità. Sarà per sempre, senza fine.

Le difficoltà e le sofferenze di questa vita durano pochissimo, in confronto con l'eternità che ci aspetta nella presenza di Dio.

Quanto terribile, invece, sarà per chi non ha Cristo! Per chi è senza Cristo, tutto qua, il bello e il brutto, passerà, e si troverà in un terribile tormento, giorno e notte per i secoli dei secoli.

Invece, per mezzo di Gesù Cristo, il credente ha la certezza di passare l'eternità con Dio. Questa certezza può darci immensa gioia nell'attesa.

L'Apostolo Paolo la descrive così, in 2Corinzi 4

“16 perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria;
18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Corinzi 4:16-18 LND)

Applicazione

Grazie a Dio per il privilegio di avere Dio stesso, l’Eterno, come il nostro buon pastore. Che gioia, che fonte di pace.

Prima di chiudere, ho una parola a voi che non avete Gesù Cristo come il vostro Pastore. Sappiate che non avete protezione dal male, non avete chi vi cura. Davanti a voi c'è l'eternità di tormento. Ravvedetevi, andate a Cristo per la salvezza.

A voi che siete pecore, ovvero, a voi che siete salvati per mezzo di Gesù Cristo, dico: pensate al fatto che l'Eterno stesso è il nostro Pastore. Egli ha cura di noi. Egli sta sempre con noi, e ci protegge da ogni male e da ogni situazione che non è per il nostro bene. Avendo Lui come Pastore, nulla ci mancherà.

Ringraziamo Dio per il nostro Buon Pastore. Gioiamo in Lui. SeguiamoLo. Riposiamoci in Lui.