Aiuto Biblico

Un Cuore da Imitare

sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 5 febbraio 2017, cmd tg
parole chiavi: Salmo 25, Davide, fede, umiltà, umile, mansueto, fede

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Quando ti trovi in profonde prove, che portano angoscia, cosa fai? La vita cristiana è una vita benedetta, però, questo non vuol dire che non ci siano prove. Anzi, nel piano perfetto di Dio, ci sono grandi prove e tribolazioni in questa vita. Esse fanno parte dell’opera di Dio di trasformarci nell’immagine di Cristo.

Quindi, come dobbiamo pensare e agire quando siamo afflitti da problemi e pesi, anche quando sono causati da persone che ci fanno del male? Come possiamo trovare pace in quei momenti?

Dio ci mostra come pensare e come comportarci tramite l'esempio degli uomini di Dio nella Bibbia. Oggi, vogliamo vedere uno di questi esempi, nella vita di Davide, in quello che si scrive sotto la guida dello Spirito Santo nel Salmo 25. Trovate il Salmo 25, e insieme, impariamo qual è il cuore che ci serve per superare le prove.

Prima di iniziare questo Salmo, voglio notare che fu scritto quando Davide era solo ed afflitto. È importante tenere questo in mente mentre consideriamo quello che Davide dice. Leggo solo il versetto 16 per darci il contesto nel quale è stato scritto questo Salmo.

16 Volgiti a me e abbi pietà di me, perché sono solo ed afflitto. (Salmo 25:16).

Quindi, Davide si trovava in una situazione di grande afflizione, e peggio ancora, si trovava solo. Dio ci ha creati per rapporti. Affrontare un grande peso con l'appoggio di qualcun altro trasforma come possiamo passare quella prova. Invece, anche la piccola prova è molto più dolorosa quando dobbiamo passarla da soli. Davide aveva una situazione estremamente dolorosa, ed era solo. Eppure, Davide è un esempio per noi di cosa vuol dire guardare a Dio anche in quei momenti più difficili.

Iniziamo leggendo il versetto 1.

“1 «Di Davide» A te, o Eterno, io elevo l’Anima mia. (Salmo 25:1)

Davide non inizia parlando dei suoi problemi, non inizia chiedendo aiuto. Inizia guardando a Dio. Troppo spesso abbiamo la tendenza a non fermarci a riconoscere chi stiamo pregando. Spesso siamo così focalizzati sui nostri problemi che pensiamo ben poco a Dio. Invece Davide, pur trovandosi in una situazione estremamente difficile e dolorosa, inizia glorificando Dio, riconoscendo la grandezza e la gloria di Dio. Questo è il significato del fatto che Davide eleva la sua anima a Dio. Davide riconosceva la gloria, la maestà di Dio, e per quello elevava la sua anima a Dio. Questo mi fa pensare a come Gesù ci insegna a pregare nel Padre Nostro, quando inizia dichiarando:

"Padre nostro, che sei nei cieli... " (Matteo 6:9)

Quanto è importante che quando preghiamo, ci fermiamo a riconoscere chi stiamo pregando. Volta dopo volta nella Bibbia troviamo esempi di preghiera in cui si inizia fermandosi a riconoscere Dio. Uno dei motivi per cui le nostre preghiere sono così deboli, uno dei motivi per cui ci è difficile avere fede, è perché pensiamo troppo poco a Dio.

Confida in Dio (vv.2-3)

Passiamo ora ai versetti 2 e 3. In queste versetti, Davide dichiara che confida in Dio. Ricordiamo che si trovava in una situazione terribile. Quindi, era una momento in cui era difficile avere la fede. In realtà, quasi tutto andava male. Quello che vogliamo notare soprattutto in questo Salmo è il cuore di Davide, perché è un esempio di quello che dovrebbe essere il nostro cuore. Leggo i versetti 2, e 3.

2 O Dio mio, in te confido; fa’ che non sia confuso e che i miei nemici non trionfino su di me. 3 Sì, fa’ che nessuno di quelli che sperano in te sia confuso; siano confusi quelli che si comportano slealmente senza motivo. (Salmo 25:2,3)

Dopo aver innalzato Dio, Davide inizia la sua preghiera dichiarando che confida in Dio. Davide non sapeva quando e come Dio lo avrebbe aiutato. Alla luce della sua situazione, non vedeva l'aiuto di Dio in quel momento. Eppure, Davide poneva la sua fede in Dio. Era certo che Dio avrebbe agito nel modo giusto al momento giusto. Davide confidava nell'eterno. Infatti, notate che Davide inizia dicendo "o Dio mio". Davide riconosceva che Dio era il suo Dio. Davide aveva un rapporto personale e diretto con Dio, che anche noi possiamo avere tramite Gesù Cristo.

Poi, Davide presenta il suo bisogno a Dio. Prega di non essere confuso. Davide voleva continuare a confidare in Dio, non voleva essere scosso da prove e difficoltà.

Molto spesso, quando ci troviamo in grande difficoltà, preghiamo, ma non confidiamo in Dio. Preghiamo, ma senza la fede che Dio opererà. Non bisogna pregare così. Bisogna pregare con fede, confidando nell'amore di Dio, nella sapienza di Dio, e nella potenza di Dio. Davide pregava con fede, la sua fiducia era in Dio.

Vuole camminare nella vie di Dio

Per me è incredibile, ma anche un grande insegnamento, notare quello che poi Davide prega nei versetti 4 e 5. La richiesta di Davide rivela il suo cuore, ed è il tipo di cuore che Dio ascolta. Prego che anche noi possiamo avere questo cuore, di cui leggo adesso. Leggo i versetti 4 e 5. Notate quello che Davide chiede a Dio.

4 O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. 5 Guidami nella tua verità e ammaestrami, perché tu sei il DIO della mia salvezza; io spero grandemente in te tutto il giorno. (Salmo 25:4,5 )

In mezzo alla sua angoscia, in mezzo a questa prova difficile e dolorosa, Davide chiede a Dio di aiutarlo a conoscere le vie dell'Eterno. Davide chiede una guida per conoscere i sentieri di Dio. Chiede a Dio di guidarlo nella verità di Dio, perché vuole camminare in quella via.

Questo è il cuore che Dio desidera. Questo è il cuore che Dio benedice. Questo è il cuore che Dio cura. In mezzo alle prove profonde, Davide vuole camminare nella verità di Dio, in santità e giustizia.

Quanto è importante per noi di valutare come noi stiamo camminando. Il nostro profondo desiderio è di camminare sempre più nelle vie del Signore? Desideriamo ardentemente di camminare in santità in ogni campo della vita? Vogliamo camminare nella verità di Dio, prendendo ogni pensiero e ragionamento prigioniero di Cristo? Questo era il cuore di Davide, e questo è il cuore che Dio benedice.

Davide riconosce che Dio è il Dio della sua salvezza. Davide non cercava altrove la salvezza; per lui la salvezza non era avere meno problemi. Era Dio la salvezza di Davide.

E notate che Davide sperava grandemente in Dio tutto il giorno. Dio non era solamente una parte di quello in cui Davide sperava. Non si rivolgeva un po' a Dio e un po' ad altre cose. Davide sperava grandemente, ovvero con tutto il cuore, in Dio tutto il giorno.

Se tu vuoi una vita benedetta, se tu vuoi un cuore ricolmo della pace e della gioia della salvezza, allora anche tu deve sperare grandemente in Dio tutto il giorno. Questo vuol dire non sperare in altro.

Vuole Grazia, non Giustizia

Passo a leggere il versetto 6, in cui Davide riconosce che non merita il bene o l'aiuto di Dio, e per questo chiede a Dio di trattarlo con misericordia. Seguite.

6 Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue misericordie, perché sono da sempre. (Salmo 25:6)

Davide chiede a Dio di ricordarsi delle sue compassione e delle sue misericordie, perché questo fa parte del carattere di Dio. Dicendo questo, Davide sta dichiarando a Dio che non vuole giustizia da Lui. Davide sapeva di non meritare alcun bene da Dio. Dio è santo, e quindi, noi uomini peccatori non meritiamo alcun bene da Dio. E perciò, umilmente, chiediamo a Dio di trattarci con compassione e misericordie, perché quello è il cuore di Dio.

Davide chiede a Dio di ricordarsi delle sue compassioni e misericordie perché Dio descrive Sé stesso con questi attributi. Per esempio, in Esodo 22:27 leggiamo:

“perché esso è l’unica sua coperta e la veste con cui si avvolge il corpo. In cos’altro dormirebbe egli? E se avverrà che egli gridi a me, io lo udrò, perché sono misericordioso.” (Esodo 22:27 LND)

Poi, leggo Numeri 14:18,19, che ci aiuta a capire meglio il cuore di Dio.

“18 "L’Eterno è lento all’ira e grande in misericordia; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, punendo l’iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione". 19 Deh, perdona l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua misericordia, come hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui".” (Numeri 14:18-19 LND)

Quanto è importante che veniamo a Dio con un concetto di Dio vero. Se noi vediamo Dio come distante, o come se fosse un Dio con un cuore duro, anziché riconoscere che è un Dio pieno di misericordia e compassione, noi pregheremo in modo sbagliato Dio. È importante fare appello a quello che Dio ha già dichiarato di se stesso. E così fa Davide, chiedendo a Dio di ricordare le sue compassione e la sua misericordia.

Se tu ti fermi a valutare questo, può darti immensa gioia. Cioè, che profonda gioia e consolazione ci dà il fatto che il nostro Dio, Colui che è sovranamente in controllo di tutto, è un Dio pieno di misericordia e di compassione! Certamente, se ricordiamo questo ci darà grande gioia nei momenti più difficili. Quindi, quando preghiamo, basiamo le nostre preghiere sulla persona di Dio, un Dio pieno di compassione e misericordia per gli umili.

Davide Riconosce la gravità del Peccato

Quando preghiamo Dio, dobbiamo ricordare che Dio è santo, e perciò i nostri peccati sono un'offesa terribile a Dio. L'unico modo di avvicinarci a Dio è di riconoscere la serietà dei nostri peccati. Davide riconosceva la serietà dei suoi peccati, e sapeva di aver bisogno del perdono di Dio. Questo è il senso di quanto dice quando chiede a Dio di non ricordarsi dei suoi peccati. Leggo il versetto 7.

7 Non ricordarti dei peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; ma nella tua benignità ricordati di me, o Eterno, per amore della tua bontà. (Salmo 25:7)

Dichiarando questo, Davide sta dichiarando che Dio è santo ed è giusto, e quindi che il nostro peccato è terribile. Dichiarando questo, Davide sta riconoscendo che il nostro peccato crea una barriera fra noi e Dio. Nonostante Davide si trovi in una situazione molto grave, pone la sua attenzione sulla gravità del suo peccato. Il nostro peccato è sempre il nostro problema più grande, anche se non lo riconosciamo. Davide riconosce il suo peccato, e per questo chiede a Dio di non ricordarsi del suo peccato. Questo è un modo di chiedere perdono. Dicendo questo, Davide riconosce il suo peccato davanti a Dio, e chiede a Dio di coprirlo.

Quando Davide chiede a Dio di ricordarsi di lui nella sua benignità, e per amore della sua bontà, Davide sta dicendo che sa che non merita alcun bene. Davide vuole la compassione e la misericordia di cui ha parlato prima; sa di meritare la punizione da Dio, e perciò si rivolge umilmente alla Sua bontà. Se tu potessi meritare il bene da Dio, non avresti bisogno della Sua bontà, basterebbe chiederGli di trattarti in modo giusto. Ma quando tu capisci quanto Dio è santo, ed umilmente chiedi a Lui di trattarti secondo la Sua bontà, allora Dio ti ascolterà.

La Bontà di Dio verso gli umili

I versetti 8 e 9 ci insegnano una verità molto importante. La bontà di Dio lo spinge a dare le benedizioni più grandi. Notate quello che Dio fa, visto che è buono e retto. E notiamo per chi sono queste grandi benedizioni. Seguite mentre leggo i versetti 8 e 9.

8 L’Eterno è buono e retto, perciò egli insegnerà la via ai peccatori. 9 Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili. (Salmo 25:8,9)

Quando gli uomini pensano alla bontà di Dio, pensano che Dio dovrebbe togliere i problemi, e rendere la vita facile.

Ma una vita facile non è la benedizione più grande. Tanti uomini peccatori hanno una vita facile, ma poi dopo la morte saranno tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli. Il dono più grande che Dio dà è la salvezza, insegnando poi a coloro che salva a camminare nella Sua via, la via della santità e della giustizia, perché solo così uno può passare l'eternità con Dio. Cioè, la salvezza è un dono di Dio, e la vera salvezza produce una vita di santità. Lo Spirito Santo insegna a coloro che Dio salva a camminare in santità, nella via di Dio.

È molto importante notare che Dio non guida tutti nella via giusta, Dio guida solamente coloro che sono mansueti e umili. Quanto è essenziale: essere mansueti e umili.

Infatti, se tu vuoi che Dio si curi della tua vita, non preoccuparti tanto dei tuoi problemi, preoccupati ad avere un cuore mansueto, accettando tutto quello che la provvidenza di Dio ti manda. Impegnati ad essere veramente umile, sapendo di non meritare il bene, essendo grato per qualunque cosa che Dio ti dà.

La vita benedetta è la vita in cui Dio ci insegna la Sua via, e ci guida nella giustizia. Quella è l'unica via in cui puoi avere comunione con Dio, e dimorare in Cristo, per avere una vita che conta veramente. Perciò, non cercate una vita con meno problemi, cercate una vita con una comunione più stretta con Dio. Questo avviene quando siamo mansueti ed umili.

Coloro che Dio benedice

Di nuovo nel versetto 10 Davide dichiara chi è che viene veramente curato da Dio. Quante persone gridano a Dio ma non trovano risposta. Spesso è perché non hanno il cuore giusto. Ascoltate mentre leggo il versetto 10, e notate chi è che viene curato perfettamente da Dio.

10 Tutte le vie dell’Eterno sono benignità e verità, per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze. (Salmo 25:10)

Per le persone che osservano il patto di Dio e le sue testimonianze, ovvero la parola di Dio, tutte le vie dell'Eterno sono benignità e verità. Abbiamo visto prima che Dio guida e insegna ai mansueti e agli umili, che sono qualità che si trovano sempre insieme. Nei prossimi versetti leggeremo di coloro che temono l'Eterno. Mansueto, umile, colui che teme, sono tutti modi per descrivere la stessa persona. Quando un uomo teme Dio, ed è umile e mansueto, egli cammina nella via dell’Eterno. Cammina secondo la parola di Dio, osservando i comandamenti di Cristo. Nella vita di quelle persone tutto quello che Dio fa è pieno di benignità e verità. Questo non vuol dire che non hanno problemi, ma Dio opera affinché tutto quello che succede loro cooperi al loro vero bene.

Infatti, quando uno ha fede in Dio e cammina in ubbidienza, Dio gestisce la sua vita in modo che sia protetto da qualunque prova che non serva al suo bene. Ricordate però che questo non è per tutti, è solo per coloro che veramente osservano il patto di Dio. Quindi, questo è per chi veramente cammina per fede, confidando in Dio, camminando umilmente, e perciò camminando in ubbidienza.

Davide è afflitto per il suo peccato

Leggo il versetto 11.

11 Per amor del tuo nome, o Eterno, perdona la mia iniquità, perché essa è grande. (Salmo 25:11)

Prima Davide aveva parlato dei peccati della sua giovinezza. Qua, Davide parla del suo peccato attuale. Nonostante che Davide guardava a Dio e camminava per fede, sapeva che al nostro meglio pecchiamo contro il Dio tre volte santo. Davide capiva quanto è grave il nostro peccato, e perciò, umilmente chiede perdono a Dio, riconoscendo che la sua iniquità era grande per il Dio santissimo.

Notate che Davide chiede perdono non perché meritava il perdono, ma per l'amore che Dio aveva per il proprio nome. In altre parole, il perdono da Dio non è meritato, è per grazia, e questa grazia glorifica Dio. Infatti, per tutta l'eternità celebreremo la grazia di Dio. Questo è il senso in Efesini 2:5-7 quando leggiamo che le eccellenti ricchezze della grazia di Dio saranno messo in mostra per le età che verranno. Leggo quel brano in Efesini 2:5-7

“5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, 7 per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia con benignità verso di noi in Cristo Gesù.” (Efesini 2:5-7 LND)

Più riconosciamo la grandezza del nostro peccato, più riconosceremo la grazia di Dio nel perdono, e più glorificato sarà Dio. Spesso, il nostro cammino cristiano è un cammino povero, perché riconosciamo poco la grandezza del nostro peccato. Se tu vuoi più da Cristo, se vuoi una vita cristiana più ricca e più benedetta, allora, riconosci di più il tuo peccato, e cammina umilmente davanti a Dio, confessando ogni peccato pienamente. Come Davide, riconosci che la tua iniquità è grande, ma ancora più grande è il perdono di Dio in Cristo Gesù.

La Salvezza è per Chi Teme Dio (vv.12-14)

Nei versetti 12 a 14, impariamo che la salvezza è per chi teme Dio. Prima Davide parlava di chi era umile e mansueto, e poi di coloro che osservano il patto di Dio. Adesso, Davide descrive i veri salvati con una qualità essenziale per ogni vero credente. Ogni vero credente deve temere l'Eterno. Seguite mentre leggo i versetti 12, 13,14.

12 Chi è l’uomo che teme l’Eterno? Egli gli insegnerà la via che deve scegliere. 13 Egli vivrà nella prosperità, e la sua progenie erediterà la terra. 14 Il segreto dell’Eterno è rivelato a quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto. (Salmo 25:12-14)

Chi viene veramente salvato? Chi viene veramente benedetto da Dio? Che è riconciliato con Dio? La risposta è sempre lo stesso: chi ha timore di Dio. Noi temiamo quello di cui non vogliamo essere senza, quello in cui poniamo la nostra fiducia. Tanti credono che i soldi risolveranno i problemi, e perciò temono i soldi. Altri non vogliono perdere l'approvazione degli altri, e così temono gli uomini. Si possono temere tante altre cose. La vera vita cristiana è una vita in cui veramente temiamo Dio. Perciò, in ogni cosa, si impegna a non offendere Dio, costi quel che costi, sapendo che solo Dio può perdonare e può benedire.

Quando tu devi prendere una decisione, sia piccola o grande, il tuo primo pensiero è quello di non offendere Dio? Quello è temere Dio. Quando il tuo primo pensiero in una decisione è quello di voler capire la volontà di Dio per non offenderlo, allora tu temi Dio.

Questo brano ci insegna che quando uno teme Dio, Dio insegna a lui la via che deve scegliere. Dio dà una guida perfetta e precisa a coloro che Lo temono. In più, Dio opera affinché chi teme Dio vivrà nella prosperità. Sarà benedetto in modo particolare. Questo non è una garanzia di ricchezza o buona salute, ma è una promessa di una vita riccamente benedetta con i doni migliori di Dio.

In più, Dio rivela il Suo segreto a quelli che Lo temono, fa conoscere loro il suo patto. Nel Nuovo Testamento impariamo che questo segreto viene chiamato il mistero, e questo mistero è Cristo Gesù per uomini e donne non Giudei, che prima erano lontani dalla salvezza.

In tanti brani del Nuovo Testamento leggiamo di questo mistero. Ve ne leggo solo due come esempio:

“26 il mistero che fu tenuto nascosto per le passate età e generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi, 27 ai quali Dio ha voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria,” (Colossesi 1:26-27 LND)
“affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell’amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d’intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo,” (Colossesi 2:2 LND)

Dio rivela Cristo a coloro che lo temono. Per poter essere salvato, uno deve temere Dio, ovvero, deve sapere di essere un peccatore, deve capire che i suoi peccati saranno giudicati, e deve guardare a Cristo per la salvezza. Deve temere il giudizio, e questo lo fa correre a Cristo. A chi ha questo timore di Dio, Dio rivela Cristo quale Signore e Salvatore. Non c'è vera salvezza senza timore di Dio; non c'è crescita senza timore di Dio.

Prego che ognuno di noi abbia un sempre più grande timore di Dio.

Davide Guarda a Dio (vv.15-18)

Nonostante che Davide si trovasse in una situazione di grande afflizione, il suo peso più grande non erano i problemi, ma il proprio peccato. Cioè, nonostante grossi problemi, e tante angosce e avversità, Davide voleva sopra ogni altra cosa il perdono per i suoi peccati. Questo è il cuore di chi viene benedetto da Dio. Leggo i versetti da 15 a 18.

15 I miei occhi sono rivolti del continuo all’Eterno perché egli trarrà i miei piedi dalla rete. 16 Volgiti a me e abbi pietà di me, perché sono solo ed afflitto. 17 Le angosce del mio cuore sono aumentate; liberami dalle mie avversità. 18 Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati. (Salmo 25:15-18)

Cosa fai tu quando ti trovi in una situazione estremamente difficile? Davide, un vero uomo di Dio, guardava solo e continuamente a Dio. Questa è la chiave per la vita cristiana: camminare per fede. In mezzo alle sue sofferenze e afflizioni, Davide guardava solo a Dio e cercava aiuto da lui. Notate che voleva pietà, e anche questo è un riconoscimento che non meritava l'aiuto da Dio. Dio è vicino a coloro che sono veramente umili.

In mezzo a tutta la sua afflizione e affanno, Davide chiede a Dio l'aiuto, ma poi vuole la liberazione dal suo problema più grande, il suo peccato. Questo era il suo peso più grande. Se vuoi la vera benedizione da Dio, devi vedere il tuo peccato come il tuo problema più grande.

Davide chiedeva perdono, e noi sappiamo che il perdono che abbiamo è in Gesù Cristo. Prego che ognuno di noi riconosca il peso del proprio peccato, e confidi in Gesù Cristo per quel perdono.

Davide si rifugia in Dio (vv.19-22)

Nella ultima parte di questo Salmo, Davide chiude riaffermando che si rifugiava in Dio. Leggo i versetti 19 a 22.

19 Osserva i miei nemici, perché sono molti e mi odiano di un odio pieno di violenza. 20 Custodisci la mia vita e liberami; fa’ che non sia confuso, perché mi rifugio in te. 21 L’integrità e la rettitudine mi custodiscano, perché spero in te. 22 O DIO, libera Israele da tutte le sue tribolazioni.” (Salmo 25:19-22)

Davide aveva tanti nemici, e grossi problemi. Ma egli guardava a Dio, Davide sperava in Dio, Davide trovava rifugio in Dio.

Quando camminiamo in umiltà davanti a Dio, quando abbiamo timore di Dio, e sappiamo che il nostro vero problema è il peccato, e crediamo con tutto il cuore in Gesù Cristo come fonte di perdono, questo ci porta a camminare in santità e integrità, nella via di Dio, quindi in rettitudine. Davide poteva dire:

21 L’integrità e la rettitudine mi custodiscano, perché spero in te. (Salmo 25:21)

Quando camminiamo per fede, nella via del Signore, saremo custoditi. Saremo protetti, saremo soccorsi, saremo curati perfettamente.

Notate che Davide chiude questo Salmo con una preghiera per tutto Israele. Nonostante che Davide stesso si trovasse in grande pericolo, e con gravi problemi, egli pensava anche agli altri.

Un frutto della salvezza è amare Dio, ma anche amare il nostro prossimo.

Conclusione

Questo Salmo è un importante insegnamento per noi. Ci insegna il cuore che dobbiamo avere quando ci troviamo in mezzo a difficoltà e problemi. Ci insegna che il nostro problema più grande è il nostro peccato. Ci insegna che quello che Dio richiede da noi è un cuore umile, mansueto, e timorato di Dio. Chi è così, confidando in Dio, sarà benedetto e curato perfettamente da Dio. Grazie a Dio per il suo cuore per gli umili in Gesù Cristo!