Aiuto Biblico

Insegnaci a contare i nostri giorni

Salmo 90

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 27 dicembre 2015, – cmd dm –
Descrizione: l'importanza di una prospettiva giusta, tenendo conto della brevità della vita sulla terra, della santità di Dio e della gravità del peccato.
parole chiave: brevità della vita, l'ira di Dio, scopo della vita, come avere vera gioia.

Audio:

Perché, quando si toglie un giocattolo che non vale niente ad un bambino piccolo, quel bambino piange così tanto? Qual è il suo problema?

Il suo problema è che gli manca una giusta prospettiva . Se lui potesse capire le cose in prospettiva, allora, capirebbe che quel giocattolo non ha vero valore, e quindi, la sua perdita non sarebbe un problema per lui. I bambini piccoli hanno una prospettiva sbagliata. È responsibilità dei genitori aiutare il figlio ad avere una prospettiva giusta.

Però non sono solamente i bambini piccoli che hanno una prospettiva sbagliata. Infatti, uno dei nostri problemi più grandi nella vita è che spesso, anche noi abbiamo una prospettiva sbagliata. Spesso, ci vediamo più importanti di quello che siamo, vediamo il peccato meno grave di quello che è, e non vediamo la grandezza di Dio. Spesso vediamo i problemi più grandi di quello che sono, dimenticando che passeranno per sempre.

Avere una prospettiva sbagliata ci porta tanto male. Invece, avere una prospettiva giusta trasforma la vita in bene.

Quanto è facile essere presi con la situazione attuale, con le circostanze, e dimenticare la prospettiva eterna. Dimentichiamo quanto siamo deboli. Dimentichiamo la santità di Dio, e la gravità del nostro peccato.

Per aiutarci ad avere una prospettiva giusta, vogliamo guardare un Salmo scritto da Mosè. Fra tutti gli uomini della Bibbia, forse, Mosè è stato quello con la prospettiva più giusta di tutti. Conosceva bene l'ira di Dio, perché aveva visto l'ira di Dio scatenata contro gli Egiziani, e poi contro gli Ebrei. Aveva visto la gloria di Dio e la sovranità di Dio, e aveva visto la fragilità dell'uomo, e che anche i più grandi uomini sono fatti di polvere.

Questo Salmo, il numero 90, può aiutarci ad avere una prospettiva giusta, riconoscendo chi è Dio, chi siamo noi, e vivendo in attesa di Gesù Cristo nel nostro pellegrinaggio su questa terra.

Possiamo dividere questo Salmo in tre parti:

--- vv. 1-6 il contrasto fra Dio e l'uomo.

--- vv. 7-11 l'ira di Dio contro il peccato.

--- vv. 12-17 una preghiera alla luce delle verità precedenti

Confronto fra Dio e gli uomini, vv.1-6

Guardiamo prima i vv.1-6. Mosè inizia questo Salmo mostrando il grande contrasto fra l'eternità di Dio e la fragilità dell'uomo. Dio è eterno, non cambia mai. Invece l'uomo appare sulla scena e poi svanisce. Questo è il punto principale di questi versetti. Leggo da 1 a 6.

“1 «Preghiera di Mosè, uomo di Dio.» O Signore, tu sei stato per noi una dimora in tutte le generazioni. 2 Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei DIO. 3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: "Ritornate, o figli degli uomini". 4 Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia nella notte. 5 Tu li porti via come un’inondazione. Essi sono come un sogno, sono come l’erba che verdeggia la mattina. 6 La mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e dissecca.” (Salmo 90:1-6 LND)

Dio è la Nostra Dimora

Mosè inizia dichiarando che Dio è la nostra dimora, ed è stato la nostra dimora in tutte le generazioni. Non c'è alcun altra dimora sicura.

Prima di tutto, dobbiamo capire che abbiamo bisogno di una dimora. Abbiamo bisogno di una dimora perché siamo deboli, e abbiamo bisogno di un rifugio, siamo un vapore, e non possiamo affrontare le prove da soli. Siamo solo polvere. Gli uomini nascono, vivono pochi anni, e poi, un'altra generazione prende il loro posto. Anche gli uomini più forti durano poco. Questi versetti ci parlano della costanza di Dio e del fatto che noi siamo solo polvere che vola via.

La seconda verità che è chiarissima in questo brano è che Dio è l'unica vera dimora che abbiamo, in tutte le generazioni, ovvero, da sempre e per sempre.

Dio è la nostra dimora in tutte le generazioni perché Dio è eterno, e non cambia mai. Se cercassimo una dimora in qualunque uomo, o in una istituzione, o in qualsiasi altra cosa, certamente non durerebbe nei secoli. Le cose che potrebbero sembrare una dimora oggi, domani saranno polvere. Solo Dio non cambia mai. Dio è da sempre, ed è per sempre.

Infatti, nel v.2, Mosè dichiara a Dio: “prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei Dio.

Dio è eterno! Dio è sempre Dio. Prima che i monti fossero nati e che Dio avesse formato la terra, e per sempre, Egli è Dio. Quando pensiamo a Dio, è importante iniziare ricordando che Dio è il Creatore di tutto, ed Egli è eterno. Così, comprendiamo meglio che Egli è al di sopra di tutto. Questo ci permette di avere una prospettiva più giusta.

Tutto quello che succede, ed ogni persona, passerà. Dio solo rimane in eterno.

Nella Bibbia, ci sono vari esempi di preghiere che iniziano riconoscendo Dio come il Creatore di tutto, e quindi, come eterno e sopra tutto. Troviamo un esempio di questo in Atti 4, quando la prima chiesa fu duramente minacciata dalle autorità. Notate come iniziano la loro preghiera:

“23 Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto. 24 All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: "Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, 25 e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: "Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane?... ” (Atti 4:23-25 LND)

In Atti 17, quando l'apostolo Paolo parla agli Ateniesi, inizia con il fatto che Dio è il Creatore di tutto. Leggo da Atti 17:22-27.

“22 Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all’Areopago, disse: "Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi. 23 Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. 24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa; 26 or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi.” (Atti 17:22-27 LND)

Ripetutamente, la Bibbia ci ricorda che Dio è il Creatore, eterno, che non cambia mai! È importante che ciascuno di noi ricordi che Dio è il Creatore di tutto, ed è eterno, esiste da sempre e per sempre. Egli è sopra tutta la creazione per tutta l'eternità.

Tu vedi Dio così nelle tue preghiere?

Fragilità dell'uomo, vv.3-6

Nei versetti 3 a 6, vediamo la sovranità di Dio, e vediamo che gli uomini sono solo polvere davanti a Lui. Non abbiamo nulla, nemmeno la vita, se non da Dio. Dipendiamo totalmente da Dio.

Infatti, questo contrasto fra la grandezza di Dio e la sua sovranità, e quanto l'uomo è piccolo e dura per poco, è il punto centrale dei versetti 3-6. Leggo.

“3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: "Ritornate, o figli degli uomini". 4 Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia nella notte. 5 Tu li porti via come un’inondazione. Essi sono come un sogno, sono come l’erba che verdeggia la mattina. 6 La mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e dissecca.” (Salmo 90:3-6 LND)

Che immenso contrasto fra Dio e l'uomo. Dio è eterno, l'uomo è mortale. Dio è potente, l'uomo è debole. L'uomo è niente davanti a Dio, e dipende da Dio per tutto. Gli uomini più grandi finiscono in un attimo.

Per un uomo, 100 anni sarebbero tantissimi, invece per Dio 1000 anni sono niente, perché Dio è eterno. L'uomo è come erba che c'è la mattina ed è falciata la sera.

Se tu vuoi la vera sapienza, il primo passo è di riconosce quanto tu non sei niente per conto tuo, e quanto Dio è pienamente sovrano su tutto. Devi capire che tu dipendi totalmente da Dio per tutto.

L'ira di Dio a causa del nostro peccato, vv.7-11

Passiamo ora ai versetti 7 a 11, che ci aiutano a capire che non solo siamo deboli, ma siamo anche terribilmente colpevoli alla luce della santità di Dio. Questi versetti ci parlano dell'ira terribile di Dio, che è dovuta al nostro peccato. Capire quanto è grande l'ira di Dio a causa del nostro peccato è spaventevole. Leggo i versetti da 7 ad 11. Notate quanto i nostri peccati suscitano l'ira di Dio.

“7 Poiché siamo consumati dalla tua ira e siamo atterriti dal tuo furore. 8 Tu metti le nostre colpe davanti a te, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. 9 Poiché tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira; finiamo i nostri anni come un sospiro. 10 I giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni e per i più forti a ottanta, ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perché passa in fretta e noi ce ne voliamo via. 11 Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto?” (Salmo 90:7-11 LND)

L'unica risposta giusta all'ira di Dio per il nostro peccato è di avere un santo timore di Dio. Il timore di Dio è il principio della conoscenza, ovvero, la sapienza. La morte, sia fisica che eterna, arriva perché il peccato dell'uomo provoca la santa ira di Dio.

Nulla è nascosto davanti a Dio. Dio vede tutti i nostri peccati, anche quelli che a noi sembrano più segreti. Tutti sono pienamente visibili davanti a Dio. Leggo Ebrei 4.13:

“E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Ebrei 4:13 LND)

Ognuno di noi renderà conto a Dio della propria vita terrena. Tutti i nostri peccati saranno visibili a Dio.

Dopo i nostri pochi anni sulla terra, arriva il terribile giudizio di Dio. Chi non trova dimora in Dio per mezzo di Cristo prima del giudizio, si troverà senza speranza e senza nascondiglio. Sarà eternamente consumato dall'ira di Dio.

Tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira, vv.10-11

Il versetto 9 continua questo pensiero dichiarando: poiché tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira, finiamo i nostri anni come un sospiro. Tutti i nostri progetti, tutti i nostri sogni, tutto ciò che possiamo compiere sulla terra, finirà nel giorno del giudizio di Dio, in cui la santa e perfetta ira di Dio sarà versata su ogni peccatore che non avrà ricevuto il perdono in Cristo Gesù. Il v.10 dichiara:

“I giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni e per i più forti a ottanta ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perché passa in fretta e noi ce ne voliamo via.” (Salmo 90:10 LND)

Perderemo per sempre tutto quello a cui ci aggrappiamo che appartiene a questo mondo. Perderemo tutto quello di cui oggi ci vantiamo. Perderemo tutto, perché ci troveremo davanti al giudizio. Chi deve apparire al giudizio per il proprio merito non potrà resistere per conto suo nel giorno del giudizio di Dio. Anni di impegno voleranno via, se non saranno stati fatti veramente per la gloria di Dio.

Pensate a questo: tutti i vostri progetti terreni, tutti i vostri sogni, i vostri piaceri, qualunque cosa di questa terra in cui sperate, tutto passerà in un attimo. È tutto travaglio e vanità. L'unica speranza è di avere il nostro rifugio in Gesù Cristo. Senza Cristo, perderai tutto, e la tua vita, le tue fatiche, sono tutto vanità. Invece, avere Cristo, e vivere per Cristo, è la salvezza, ed è l'unica vita che conta.

Alla luce di questo, arriviamo alla conclusione del v.11.

“Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto?” (Salmo 90:11 LND)

Non conosciamo mai abbastanza dell'ira di Dio contro il peccato, e perciò, quanto il peccato è grave. Però, Dio ci permette di comprendere sempre di più di quanta ira ha contro il peccato. La Bibbia spiega quanto Dio odia il peccato. Pensate al diluvio al tempo di Noè, in cui Dio distrusse tutti gli uomini sulla terra, tranne la famiglia di Noè. Pensate a Sodoma e Gomorra, in cui Dio distrusse interamente queste due città con fuoco e zolfo. Pensate agli Ebrei al tempo di Mosè, quando un'intera generazione del popolo di Dio morì nel deserto a causa del loro peccato contro Dio. Considerate la terribile punizione che Dio inflisse su Israele e poi su Giuda, mandando eserciti stranieri a distruggerli.

Tutti questi esempi, già terribili per conto loro, non sono nulla in confronto al tormento eterno che sarà il destino di tutti coloro che non avranno ricevuto il perdono in Gesù Cristo. Saranno mandati al lago di fuoco per sempre, a causa dei loro peccati.

Capire veramente qualcosa dell'ira di Dio ti spinge ad avere timore di Dio, e a trovare rifugio in Gesù Cristo. Preghiamo che possiamo conoscere sempre di più l'ira di Dio, per avere sempre più timore di Dio, per rifugiarci sempre di più in Cristo.

Preghiera a Dio, vv. 12-17

Alla luce di quello che Mosè ha dichiarato della sovranità di Dio, e del fatto che Dio è eterno, e della fragilità dell'uomo, e poi, dell'ira di Dio contro il peccato, Mosè conclude questo Salmo con la preghiera che troviamo nei versetti 12 a 17.

Questa preghiera è fatta con grande umiltà, e riconosce quanto siamo piccoli e deboli. Solo così, possiamo avere vera saggezza, e solo così, possiamo combattere il nostro orgoglio, per poterci avvicinare a Dio. Leggo i vv. 12-17.

“12 Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio. 13 Ritorna, o Eterno! Fino a quando? E abbi pietà dei tuoi servi. 14 Saziaci al mattino con la tua benignità, e noi esulteremo e ci rallegreremo tutti i nostri giorni. 15 Rallegraci in proporzione ai giorni che ci hai afflitti e in compenso degli anni che abbiamo sofferto calamità. 16 Sia manifesta la tua opera ai tuoi servi e la tua gloria ai loro figli. 17 La grazia del Signore DIO nostro sia su di noi, e rendi stabile per noi l’opera delle nostre mani; sì, rendi stabile l’opera delle nostre mani.” (Salmo 90:12-17 LND)

In questi versetti, Mosè prega Dio, e chiede quello che anche noi dobbiamo chiedere. Notate quello che prega nel versetto 12.

“Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio.” (Salmo 90:12 LND)

Mosè chiede a Dio di insegnarci a contare i nostri giorni. Questo vuol dire insegnaci a riconoscere veramente quanto breve è la nostra vita su questa terra. È una richiesta a Dio di insegnarci a riconoscere che dobbiamo rispondere a Dio nel giudizio finale per ogni secondo della nostra vita. Chiede a Dio di darci una prospettiva eterna della nostra vita terrena. Tutto questo serve per ottenere un cuore savio.

In realtà, la Bibbia dimostra che esistono due tipi di cuori: cuori savi e cuori stolti. Chi vive focalizzato sulle cose terrene è stolto, anche se riesce a compiere grandi cose durante la vita, ottenendo quello che vuole e avendo grande successo. Perderà tutto quello che avrà compiuto e poi, si troverà nel tormento eterno.

Invece, chi impara a contare i suoi giorni, per tenere sempre in mente che i giorni sulla terra finiranno, e quindi, la cosa importante è di vivere per l'eternità, rifugiandosi nella salvezza in Gesù Cristo, quella persona ha un cuore savio.

Un cuore savio si impegna per ottenere frutto che dura nell'eternità.

Il versetto 13 è una preghiera a Dio per tornare a benedirci. Leggo.

“Ritorna, o Eterno! Fino a quando? E abbi pietà dei tuoi servi.” (Salmo 90:13 LND)

Quando dice: “ritorna, o Eterno! Fino a quando?” sta chiedendo a Dio fino a quando ci sarà la disciplina di Dio, in cui Dio resta lontano. È un modo di riconoscere che Dio è giusto quando ci disciplina, e che non meritiamo alcun bene da Lui, e perciò, per questo si chiede di avere pietà dei suoi servi, ovvero, di quelle persone che umilmente camminano per fede.

Questa preghiera nasce in un cuore umile, che guarda a Dio con fede, perché Dio non ascolta chi non è umile.

Richiesta per la Grazia

Nei vv.14-17 Mosè chiede a Dio di benedirli con la sua grazia, riconoscendo che solo Dio può benedire. Chiede a Dio di manifestare la sua opera a loro. Leggo i versetti 14 e 15.

“14 Saziaci al mattino con la tua benignità, e noi esulteremo e ci rallegreremo tutti i nostri giorni. 15 Rallegraci in proporzione ai giorni che ci hai afflitti e in compenso degli anni che abbiamo sofferto calamità.” (Salmo 90:14-15 LND)

L'unica cosa che può soddisfare il mio e il tuo cuore è la benignità dell'Eterno. È inutile cercare altrove, perché non c'è soddisfazione vera per il cuore se non in Gesù Cristo. Infatti, quando Mosè prega: “Rallegraci in proporzione ai giorni che ci hai afflitti” sta riconoscendo che solo Dio può rallegrare veramente il cuore, solo Dio può veramente dare la gioia nel cuore. Solo in Cristo Gesù c'è la gioia che il nostro cuore desidera. Dio disciplina, ma quando ci ravvediamo, toglie la disciplina e ci ricolma di nuovo della sua gioia e presenza.

Dove stai cercando la tua gioia? È inutile cercare altrove, se non in Dio, solo per mezzo di Gesù Cristo. Cerca la tua gioia in Cristo!

Mostraci la tua opera e la tua gloria

Tornando alla preghiera di Mosè, nel v.16 egli prega:

“16 Sia manifesta la tua opera ai tuoi servi e la tua gloria ai loro figli.”(Salmo 90:16 LND)

Qua, Mosè chiede l'immensa benedizione di vedere l'opera e la gloria di Dio. Se tu vuoi le più grandi benedizioni, allora prega di vedere l'opera di Dio e la sua gloria. L'opera più grande di Dio è la sua opera spirituale. Prega di vedere l'opera di Dio, nella tua vita, e anche nella vita di altri. Prega a Dio di manifestare la sua gloria a noi. Questa è la cosa più grande della vita.

La gloria più grande che Dio manifesta è di salvare un peccatore, e poi di trasformarlo nell'immagine di Cristo. Invito anche voi a pregare che la sua gloria sia manifesta a noi, e ai nostri figli. Preghiamo per la salvezza di altri, affinché più persone vedano la gloria di Dio.

Rendi stabili le nostre opere

Nell'ultimo versetto di questo Salmo, Mosè conclude questa preghiera chiedendo a Dio di riempirci con la sua grazia. Leggo il versetto 17.

“La grazia del Signore DIO nostro sia su di noi, e rendi stabile per noi l’opera delle nostre mani; sì, rendi stabile l’opera delle nostre mani.” (Salmo 90:17 LND)

La grazia del Signore Dio nostro sia su di noi. Nell'originale, la parola qui tradotta come “grazia”, non è la parola solita che si traduce comunemente come grazia. Piuttosto, è una parola che ha il significato di “bellezza” o “piacevole”. Quindi, Mosè chiede che la bellezza dell'opera di Dio sia su di noi. Nella vecchia Diodati, viene tradotta come “piacevole sguardo”. Dio fa tutto con bellezza. La sua opera è sempre perfetta, c'è sempre una perfetta armonia fra tutte le parti. La salvezza è l'opera più bella fra tutte. Perciò, preghiamo anche noi che la bellezza dell'opera del Signore Dio sia su di noi, che sia presente nella nostra vita, e tramite noi in altri.

Poi, preghiamo che Dio ci guidi a fare la sua volontà totalmente, in modo che tutto quello che facciamo sia un'opera stabile, un'opera che dura in eterno. Preghiamo che Dio renderà stabile e duratura l'opera delle nostre mani.

In realtà, chiedere che Dio renda stabile l'opera della nostre mani, è un altro modo di pregare per poter portare frutto spirituale, che durerà in eterno. Infatti, l'unica opera che possiamo fare che sarà stabile è l'opera di portare frutto spirituale. Tutto quello che facciamo che è terreno sarà perso per sempre alla nostra morte, se non prima, e non può essere stabile. Grazie a Dio, quando abbiamo il cuore giusto, possiamo fare tutto alla gloria di Dio, e così, l'opera delle nostre mani sarà stabile, e durerà oltre la morte.

Quanto triste è quando uno si impegna con grande fatica, per quello che NON è stabile, e quindi si impegna per quello che sarà perso per sempre.

Invece, quanta gioia avremo quando ci impegniamo in quello che Dio benedice, in qualcosa che porta frutto per l'eternità, e così, Dio la rende stabile. Allora tutto il dolore e la fatica spesi valgono la pena, perché porteranno a godere Dio con tutte le Sue gioie e tutte le Sue benedizioni, stabili, in eterno, per sempre.

A questo punto, chiedo a ciascuno: qual è l'opera delle tue mani? Stai investendo per l'eternità? Ti esorto: non sprecare la tua vita. Non affaticarti per cose che perderai sicuramente. Impegnati per la gloria di Dio, e poi chiedi a Dio di rendere stabile l'opera delle tue mani. Facciamo questo insieme e possiamo chiedere a Dio di rendere stabile l'opera delle nostre mani. Viviamo per la gloria di Dio, non solo nelle grandi cose, ma nei piccoli impegni di ogni giorno.

Applicazione

Nonostante che Mosè sia vissuto più di 3500 anni fa, le sue parole, che sono state guidate dallo Spirito Santo, sono giustissime per noi.

Oggi, come allora, uno degli sbagli più grandi che facciamo è di dimenticare quanto siamo polvere, quanto la nostra vita sulla terra è solo un vapore che appare oggi ed sparisce domani. Se teniamo sempre in mente questa verità, ci aiuterà a non essere orgogliosi. Se preghiamo che Dio ci aiuti a contare bene i nostri giorni, per ricordare che sono limitati, allora, possiamo avere una prospettiva eterna, e così possiamo impegnarci in quello che durerà, anziché sprecare la nostra vita.

Perciò, quanto è importante ricordare quanto la nostra vita terrena è un vapore, ed è importante ricordare che Dio è sempre Dio, che non cambia mai, che Egli è il sovrano Creatore di tutto. Tenere questa verità sempre in mente ci aiuterà a non scoraggiarci o spaventarci quando i problemi sono grandi.

Un'altra verità che è molto importante ricordare, è quanto grande è l'ira di Dio contro il nostro peccato. Il principio dell'intelligenza è il timore di Dio, e non possiamo avere timore di Dio senza capire di più dell’infinita ira di Dio contro il nostro peccato. Solo così possiamo capire quanto il peccato è grave, solo così possiamo capire di più l'immensità del sacrificio di Gesù Cristo, in cui Egli ha subito l'ira di Dio che dovevamo subire noi per tutta l'eternità.

Alla luce di tutte queste verità, vi chiedo: a che serve agitarti quando i tuoi piani terreni non vanno in porto? Perché avere paura degli uomini, che sono polvere come te, e non possono farti alcun male che durerà in eterno, e quindi, non possono cambiare la tua eternità minimamente? Perché essere attirato da qualcosa di questa terra, quando tutto quello che appartiene a questo mondo sarà distrutto?

Pensando poi al nostro peccato, prego che vedremo di più la grande ira di Dio contro il peccato. Prego che vedremo quanto terribile è ogni nostro peccato, e quanto è giusto avere un santo timore di Dio.

Preghiamo che Dio ci insegni a contare i nostri giorni, per non sprecare la vita vivendo per quello che passerà, ma piuttosto, vivendo per quello che è eterno. Ringrazio Dio che questo è possibile per mezzo di Gesù Cristo.