Aiuto Biblico

Isaia 40:12-31 - Dio fortifica chi spera in Lui

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 25 agosto 2019, – cmd es –
parole chiavi: fede, debolezza, forza, fortificato, aiuto da Dio, potenza di Dio, Dio in controllo

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Le tue forze ti bastano? Oppure, tu, come me, sei arrivato a dire, o a pensare: “Non ce la faccio più. Non riesco ad andare avanti”.

Magari, quando siamo pieni di orgoglio, vorremmo credere che le nostre forze ci bastano. Certo, per la grazia comune di Dio, possiamo risolvere certi problemi. Però, se siamo onesti, riconosciamo che le nostre capacità non ci bastano.

Questo vale sia come individui che come nazioni. Se pensiamo ad una guerra, certamente, le forze di chi perde non bastavano. Però, anche chi vince avrà perso tanti soldati. In più, in tutta la storia vediamo che chi vince la guerra oggi, non continua a vincere per sempre. La storia è piena di nazioni e popoli che avevano vinto, che erano potenti per un tempo, ma poi, sono diventati più deboli e alla fine hanno perso. Infatti, la grandissima maggioranza di tutti gli imperi e regni che ci sono mai stati non ci sono più.

Individualmente, anche i più potenti arrivano alla morte, come i più deboli. Nessuno è forte abbastanza per vincere la morte.

Da quando Adamo ed Eva scelsero di peccare, e sono stati allontanati da Dio, e il mondo è stato soggetto alla condanna, alla corruzione, a causa del loro peccato, da quel momento, la vita è piena di difficoltà che sono più grandi di noi.

A volte, ci sono problemi che arrivano ad un tratto, e sono giganteschi. Ci sono altri problemi che durano a lungo, e man mano succhiano via le forze e a volte perfino la volontà di vivere.

Possiamo combattere, possiamo lottare, possiamo impegnarci, e dobbiamo farlo. Chi smette di impegnarsi muore.

Però, per quanto è essenziale combattere, e lottare, e affaticarci, mentre a volte porta buoni risultati, in altri casi il nostro impegno non basta! A volte, lottiamo con tutta la nostra forza, ma la nostra forza non ci basta.

Allora, ritorno alla mia domanda di prima. Le tue forze ti bastano sempre? Oppure, in realtà a volte ti stanchi, e non ce la fai più. A volte, ti stanchi al punto di essere abbattuto, scoraggiato, e sembra inutile andare avanti, perché tu sai che non hai abbastanza forza per superare quello che serve fare?

O cari fratelli e sorelle, in questo mondo sotto la condanna, dove portiamo la morte fisica dentro di noi, le nostre forze non ci bastano. Certamente, dobbiamo combattere, dobbiamo lottare, dobbiamo impegnarci, dobbiamo affaticarci. Ma in realtà, le nostre forze non bastano. Possiamo farcela oggi, e forse domani, ma dentro di noi, sappiamo che prima o poi, le nostre forze non saranno sufficienti.

Voglio leggere un brano che conosciamo bene, per capire che le nostre forze non bastano. Voglio leggere salmo 127:1,2. A questo punto, leggo solo la prima parte del versetto 2.

Questa è la situazione di ogni persona per conto proprio.

“1 Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non custodisce la città, invano vegliano le guardie. 2 È vano per voi alzarvi di buon’ora e andare tardi a riposare e mangiare il pane di duro lavoro....” (Salmo 127:1-2 LND)

Quando ci impegniamo nelle nostre forze, certamente, a causa della grazia comune di Dio, possiamo fare qualche progresso. Nella sua bontà, nonostante che il mondo è sotto la condanna, Dio permette agli uomini di produrre cibo da mangiare, e di compiere tante altre cose. Questo è tutto per grazia. Eppure, gli impegni degli uomini non sono mai sufficienti in sé. Ci impegniamo, ma ci stanchiamo, e non abbiamo più la forza di andare avanti.

Il motivo per cui la vita è così faticosa è perché il mondo è sotto la condanna. Voglio leggere quello che l'Eterno dichiara ad Adamo nel giardino dopo che Adamo aveva scelto di peccare contro Dio. Leggo Genesi 3: 17-19.

“17 Poi disse ad Adamo: "Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare," il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita. 18 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; 19 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai".” (Genesi 3:17-19 LND)

A causa del peccato, siamo sotto questa condanna, che vuol dire che la vita è faticosa. Vuol dire che quando cerchiamo di compiere qualcosa, ci saranno ostacoli, ci saranno tribolazioni, ci sarà fatica e difficoltà. E alla fine, per quanto può andare bene per un certo tempo, alla fine, perderemo. Alla fine, non ce la faremo. Alla fine, cadremo morti. Quindi, abbiamo davanti a noi una vita faticosa e dolorosa, che finirà con la morte. Ed è per quello che leggiamo in Salmo 127 che per poter vincere una battaglia, abbiamo bisogno dell'Eterno.

Infatti, Dio vuole che viviamo con grande umiltà, ricordando il nostro bisogno costante di Dio. Così, Dio è glorificato.

Però, a causa del nostro peccato, abbiamo la tendenza di camminare con orgoglio anziché con umiltà. Non vogliamo riconoscere che dipendiamo da Dio. Di natura, l'uomo vuole credere di poter farcela per conto suo. E a volte, perché Dio lo permette, l'uomo riesce a farcela. Se Dio non dovesse usare la sua grazia comune con l'umanità, l'uomo smetterebbe di esistere. Cioè, è solo la grazia di Dio che tiene l'uomo in esistenza. Questo, nonostante l'orgoglio dell'uomo.

Però, la vita benedetta è una vita in cui viviamo con umiltà, riconoscendo che dipendiamo da Dio. Riconoscendo che non riusciamo da soli a farcela, guardiamo Dio, e diamo ringraziamento e gloria a Dio per il suo sostegno e la sua forza all'opera in noi.

Il problema, vv.12-17

Il problema è che spesso, ci è difficile fidarsi di Dio. I problemi sono davanti a noi, sono visibili, non serve fede per vedere i problemi. Non serve fede per sentire i pesi dei problemi. I problemi ci affliggono giorno dopo giorno. Sono sempre davanti ai nostri occhi. Invece, fidarci di Dio richiede fede. Richiede fede perché Dio non è visibile. La vita cristiana è un cammino di fede.

E perciò, per aiutarci, volta dopo volta la Bibbia ci parla della potenza di Dio, e del cuore di Dio, e della cura di Dio, in modo che possiamo avere fede in Dio. Vorrei guardare insieme un brano che conosciamo bene, una parte di Isaia 40. In questo brano, Dio ci ricorda della sua sovrana potenza, e che è in controllo di tutto. In più, in questo brano Dio ci ricorda che ha cura di coloro che sperano in lui. Quindi, trovate con me Isaia 40. Questo brano fu scritto proprio per aiutarci ad avere fede in Dio.

Seguite mentre leggo dal versetto 12 a 17.

“12 Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano, preso le dimensioni del cielo con la spanna, raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia? 13 Chi ha preso le dimensioni dello Spirito dell’Eterno, o come suo consigliere gli ha dato insegnamenti? 14 Con chi si è consultato, perché gli desse intendimento, e gli insegnasse il sentiero della giustizia, gli impartisse conoscenza e gli mostrasse la via del discernimento? 15 Ecco, le nazioni sono come una goccia in un secchio, sono considerate come il pulviscolo della bilancia; ecco, egli solleva le isole come un piccolissimo oggetto. 16 Il Libano non basterebbe a provvedere il combustibile per il fuoco, né i suoi animali basterebbero per l’olocausto. 17 Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui e sono da lui ritenute un meno che nulla e vanità.” (Isaia 40:12-17)

È importante che ci fermiamo a considerare quello che questo brano ci dichiara. Cioè, ci sono verità che sono ovvie, ma che facilmente dimentichiamo. Ci serve ricordare le verità che troviamo in questo brano. In questo brano, Dio ci spinge a considerare la grandezza di Dio in confronto con quello che il mondo considera grande.

La grande maggioranza delle persone, anche tantissime persone che non credono in Dio, resta meravigliata dalla natura. Il cielo, le montagne, la grandezza del mondo, sono cose meravigliose che colpiscono quasi tutti. Gli uomini sono sempre stati colpiti dall'immensità del mondo, e del cielo. L'uomo più grande riconosce qualcosa della sua piccolezza quando sta in mezzo alle montagne. Se uno sta fuori in una notte, lontano dalle città, dove fa veramente buio, e guarda su alle stelle che riempiono il cielo, non può che rendersi conto di quanto lui è piccolo e quanto le distanze sono incomprensibili.

Se si va al mare, e per quanto si può vedere l'acqua non finisce mai, e una grande nave è solamente un piccolissimo punto, l'immensità del mare colpisce profondamente.

Allora, nel versetto 12 il brano ci fa considerare la grandezza di Dio. In forma di domanda dichiara prima di tutto che Dio ha misurato le acque dei mari nel cavo della sua mano. Certamente, questa è una descrizione simbolica, perché Dio non ha corpo. Ma il senso è che tutte le acque di tutti i mari del mondo c'entrerebbero nel cavo della mano di Dio. Ovvero, quello che è immenso per noi è nulla per Dio.

Pensate alle stelle, che la scienza di oggi ci fa sapere che hanno distanze oltre a quello che l'uomo riesce veramente a concepire. Eppure, il brano dichiara che Dio ha preso le dimensioni del cielo con la spanna, ovvero, quello che è troppo grande per noi da concepire, è niente per Dio.

Quando pensiamo alla grandezza del mondo, grandezza dal nostro punto di vista, il brano dichiara che Dio ha raccolto la polvere della terra in una misura, ovvero, tutto il mondo messo insieme è niente per lui. Le montagne che per gli uomini sono gigantesche, per Dio sono così piccole che può pesarle tutte con la bilancia.

Tutto questo ci spinge a considerare che Dio è infinitamente più grande di quanto la mente umana riesca a concepire. Tutta la terra, le montagne, i mari, le stelle, Dio è più grande di tutto. Tutto questo è niente per Dio. Egli è il Creatore di tutto questo, egli è infinitamente più grande di tutto questo.

Passando ai versetti 13 e 14, parlano delle immensa e infinita intelligenza di Dio. Iniziano parlando del fatto che la grandezza del suo Spirito è troppo grande da misurare. La sua intelligenza è tale che nessuno potrebbe mai insegnare nulla a lui. Lui conosce tutto di tutto, e nessuno è minimamente paragonabile a lui. Questo è il nostro Dio.

Poi, nei versetti da 15 a 17, impariamo che tutte le nazioni insieme sono un nulla davanti a Dio. Nella storia del mondo, in ogni epoca, c'è qualche nazione o qualche regno più grande degli altri. Ma in realtà, tutte quante le nazioni insieme sono un nulla davanti a Dio. Tutto il potere di tutte le nazioni messi insieme non è nulla in confronto con Dio. Pensate a quello. A volte, a noi qualche uomo potrebbe sembrare potente. Ma certamente, una nazione intera e sempre più potente di qualsiasi uomo. Eppure, tutte le nazioni insieme sono nulla davanti a Dio. Tutta la potenza di tutti gli uomini messi insieme non è nulla davanti ad Dio. Quanto è grande e glorioso il nostro Dio.

Quello che l'uomo fabbrica, vv. 18-20

Adesso leggiamo i versetti 18-20, in cui Isaia ci parla di quello che l'uomo crea, e poi in cui l'uomo spesso pone la sua fede. Cioè, l'uomo crea, o meglio dire, fabbrica qualcosa, e poi, vuole credere e fidarsi di quel che lui ha creato. Che assurdità. Seguite mentre leggo dal v.18.

“18 A chi vorreste assomigliare Dio, o con quale immagine lo mettereste a confronto? 19 Un artista fonde un’immagine scolpita e l’orafo la riveste d’oro e fonde catenelle d’argento. 20 Chi è troppo povero per una tale offerta sceglie un legno che non marcisce e si procura un abile artigiano, perché prepari un’immagine scolpita che non si muova.” (Isaia 40:18-20 LND)

In questi versetti, Dio ci sfida a considerare l'assurdità di assomigliare qualunque cosa che l'uomo ha creato a Dio. In quell'epoca, gli uomini costruivano idoli di legno, di pietra, o di metallo. Che assurdità per l'uomo di fabbricare qualcosa e poi porre la sua fiducia in quello che ha fabbricato.

Certamente, ci sono ancora tante persone che vogliono confidare in qualche statua o immagine, credendo che rappresenti un potere da cui possono avere aiuto. Questo è assurdità!

Però, non dovremmo noi credere di essere superiori. Gli uomini oggi costruiscono armi, costruiscono computer, o altri oggetti tecnologici. E poi, confidano in quello che hanno fatto. Eppure, quello che l'uomo ha fatto non può salvare l'uomo. Nulla che l'uomo può costruire può salvare l'uomo da ogni pericolo. E quindi, mentre è assolutamente assurdo per un uomo di confidare minimamente in qualche idolo, è anche assurdo per l'uomo di confidare nella tecnologia. La tecnologia, per quanto può essere utile, non può mai salvare l'uomo. Nulla che l'uomo fabbrica può mai veramente salvare l'uomo. Tutto può essere uno strumento utile, ma non può salvare.

Perciò, questi versetti ci fanno riconoscere l'assurdità di assomigliare Dio a qualunque cosa che l'uomo ha fatto. Dio è al di sopra di ogni cosa, quello che l'uomo fabbrica è sotto l'uomo. Non dobbiamo in alcun modo assomigliare Dio a qualunque cosa creata. Dio è il Creatore, sopra ogni creazione! Non c'è nulla in tutta la creazione, di cose naturali o di cose fatte dagli uomini, che è minimamente paragonabile a Dio. Dio è al di sopra, in senso assoluto, sopra a tutto e a tutti!

Dobbiamo capire chi è Dio, vv.21-24

Adesso, nei versetti 21 a 24, l'autore ci aiuta a capire che Dio è infinitamente al di sopra di tutto e di tutti. I più grandi della terra sono nulla davanti a Dio. Mentre leggo questo brano, prego che possiamo noi concepire di più quanto Dio è grande! Leggo.

“21 Ma non lo sapete, non l’avete udito? Non vi è stato annunciato fin dal principio? Non avete compreso dalle fondamenta della terra? 22 Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi. 23 Egli riduce i principi a un nulla e rende i giudici della terra una cosa vana. 24 Appena sono piantati, appena seminati, appena il loro stelo ha messo radici in terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l’uragano li porta via come stoppia.” (Isaia 21-24 LND)

Vedendo la creazione, dovremmo sapere, da sempre, che Dio è al di sopra di tutto e di tutti. Basta guardare la creazione, e vediamo che c'è un immenso e grande Creatore! Essendo Creatore di tutto, per forza gli uomini sono piccolissimi davanti a lui. Tutto il cielo è nulla davanti a Dio, essendo lui il Creatore di tutto. Dio è sopra tutto il globo della terra. Non c'è un angolo di questo mondo che non è sotto il controllo di Dio. In realtà, non c'è un angolo in tutto l'universo che non sia sotto il controllo di Dio. Siamo sicuri in Lui.

Dio gestisce l'andazzo di tutti gli uomini. Egli prende i più grandi, qui chiamati principi e giudici, e li rende come nulla, come una cosa vana. Dio può battere giù in modo assoluto gli uomini. Dio può prendere l'uomo più grande, più forte, più potente, e in un attimo ridurlo a nulla. Nessun uomo può opporsi a Dio e vincere. Infatti, nessun uomo può andare avanti quando Dio lo ferma. Quindi, gli uomini non possono farci alcun male se non è permesso da Dio.

Per quanto gli uomini possono sembrare grandi e potenti in un certo momento, basta che Dio soffi, e quegli uomini sono come piante che si seccano e muoiono istantaneamente. Sono come piante deboli che vengono strappati via da un uragano. Non possono minimamente resistere a Dio.

Quindi, non dobbiamo temere gli uomini, perché Dio è infinitamente più grande di tutti gli uomini.

Non si può confrontare nessuno a Dio, vv. 25,26

Leggo ora i versetti 25-26. Alla luce di tutto quello che è stato detto di Dio, Dio ci ricorda perciò che nessuno è paragonabile a lui, e che lui è sopra tutto, perfino sopra i cieli. Siamo sicuri in Lui. Leggo vv. 25,26.

“25 "A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?," dice il Santo. 26 Levate in alto i vostri occhi e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui che fa uscire il loro esercito nel suo numero e le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo vigore e la potenza della sua forza, nessuna manca.” (Isaia 40:25,26).

Dio ci chiede a chi vorremmo assomigliare Dio. In altre parole, Dio ci sta facendo riconoscere quanto è assurdo se cerchiamo di assomigliare chiunque a Dio, perché nessuno è minimamente pari a Dio.

Poi, Dio ci comanda ad alzare i nostri occhi ai cieli. I cieli sono infinitamente più grandi degli uomini, gli uomini non possono fare nulla per cambiare le stelle e i pianeti. Infatti, ci sono così tante stelle che gli uomini non riescono minimamente a contarle. Eppure, Dio comanda ognuna delle stelle e dei pianeti. Per la sua potenza infinita ogni stella, ogni oggetto nei cieli è esattamente dove dovrebbe essere. Dio non solo controlla tutto quello che è sulla terra, ma Dio controlla anche tutto in cielo. Questo è il nostro Dio, infinitamente potente, infinitamente saggio.

Il peccato di dubitare Dio, vv. 27,28

Dio è onnipotente, e onnisciente. Dio è in controllo assolutamente di tutto. Dio gestisce tutto nelle nostre vite.

Eppure, a volte, nella nostra durezza di cuore, dubitiamo che Dio sia in controllo degli avvenimenti della nostra vita. Leggo i versetti 27,28.

“27 Perché dici, o Giacobbe, e tu, Israele, dichiari: "La mia via è nascosta all’Eterno e il mio diritto è trascurato dal mio DIO"? 28 Non lo sai forse, non l’hai udito? Il DIO di eternità, l’Eterno, il Creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile.” (Isaia 40:27,28 LND)

In questi versetti, Dio riprende il suo popolo, Giacobbe, chiamato anche Israele, per il peccato di dubitare la cura di Dio. A volte, il popolo di Dio peccava gravemente, credendo che Dio non li stava curando. Magari quando arrivavano grandi prove, anziché fidarsi di Dio, Lo accusavano di trascurarli. Secondo il loro ragionamento stolto, credevano che Dio non fosse all'opera gestendo ogni aspetto della loro vita. Credevano che Dio non fosse pienamente in controllo. Quindi, stavano dubitando la potenza di Dio e il cuore di Dio nei loro confronti.

A volte, anche noi cadiamo in questo grave peccato. A volte, dubitiamo che Dio sia al lavoro nelle nostre vite. Dubitiamo che Dio stia controllando quello che succede. Le cose vanno diversamente da quello che vorremmo, le cose vanno male, in base ad un metro umano. E così, anziché fidarci di Dio, cominciamo a dubitare Dio. Ci arrivano pensieri sbagliati, ci chiediamo se Dio si è dimenticato di noi. E così, cadiamo nel peccato di Israele, dubitando Dio.

Ma a loro, e anche a noi, Dio ci ricorda della sua potenza assoluta, che vuol dire che non si affatica e non si stanca, e la sua intelligenza è imperscrutabile. Egli è pienamente in controllo. Noi non comprendiamo sempre quello che Dio sta facendo, ma Dio sa esattamente quello che sta facendo. Quello che Dio fa, anche se non è comprensibile a noi in quel momento, è sempre la cosa migliore! Confidiamo nell’Eterno.

L'aiuto di Dio, vv.29-31

Dio chiude questo brano con una promessa meravigliosa e preziosa. Dio non è solo onnipotente, Dio non solo ha un'intelligenza imperscrutabile, ma se noi siamo figli di Dio, Dio ci ama, e ci sostiene, anche nei momenti più difficili. Seguite mentre leggo i versetti 29-31.

29 Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato. 30 I giovani si affaticano e si stancano, i giovani scelti certamente inciampano e cadono, 31 ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.” (Isaia 40:29-31 LND)

Questo è una delle promesse più meravigliose della Bibbia. Come tante promesse, questa è una promessa condizionata. Non è per tutti. Come leggiamo nel versetto 31, questo promessa è per coloro che sperano nell'Eterno. Ovvero, questo è per coloro che camminano umilmente per fede, sperando nell'Eterno, in qualunque cosa che egli farà.

A chi spera nell'Eterno, Dio dà la promessa che darà forza nella stanchezza, e aumenterà il vigore di chi non ne ha più.

La forza che Dio darà è più grande di qualunque forza naturale. In questo brano si fa paragoni con i giovani scelti, che rappresentano i più forte di tutti gli altri. La loro forza umana, anche se sono i più forti degli uomini, finisce e non basta. Invece, la forza che Dio dà è una forza che non viene dall'uomo, viene da Dio. Ed è una forza che permette all'uomo o alla donna che era molto debole a correre e non stancarsi, a camminare nella vita e non affaticarsi.

Grazie a Dio, questo versetto non sta parlando di una forza fisica. Molto di più, questo versetto sta parlando di una forza spirituale, che permette a chi spera nell'Eterno di andare avanti, senza stancarsi, a camminare per fede in Dio.

Questa è la forza spirituale che permette a noi che siamo deboli di andare avanti, anche in mezzo alle prove più dure e più lunghe. Questa è quella forza che permette alla persona che da sola, non riesce a perseverare, permette a quella persona di perseverare anche in mezzo alle prove più profonde.

La forza che Dio dà a coloro che sperano in lui è più grande di qualunque prova che essi possono affrontare.

E perciò, la forza del grande Creatore e sovrano su tutto il mondo e su tutto l'universo, la forza del nostro grande Dio sarà adoperata in noi per fortificarci, se camminiamo umilmente davanti a Dio, per fede, sperando in lui.

E qui, voglio fare un commento importante. Quando la Bibbia parla di sperare nell'Eterno, non vuol dire presumere che Dio risolverà ogni nostro problema come vogliamo noi. Quello è sperare in un certo esito. Piuttosto, sperare nell'Eterno vuol dire sperare in lui, in qualunque cosa che Egli sceglie di fare. È sperare che lui sa la cosa migliore, e che opererà per portare a compimento quello che è la sua perfetta volontà.

Quindi, se speriamo veramente in Dio, vuol dire che confidiamo nella saggezza di Dio di fare la cosa giusta, umilmente accettando quello che Dio sceglie di fare.

Per esempio, se ho una grave malattia, confidare in Dio vuol dire che mi fido nella sua potenza di guarirmi se quella è la cosa migliore, ma mi fido anche nella sua potenza di accompagnarmi se è il mio momento di morire.

La stessa cosa vale se una persona a me cara ha una grave malattia. Sperare in Dio vuol dire fidarmi che egli farà la cosa giusta. Quindi, io prego in quel caso per Dio di fare la cosa giusta, di glorificarsi, e di fortificare la mia fede in quella prova. Questo è sperare nell'Eterno.

Questo vale per qualunque tipo di prova. Se rischio di perdere il lavoro, magari per un motivo ingiusto, sperare nell'Eterno vuol dire pregare per Dio di glorificarsi, e poi, di avere pace in qualunque modo Dio gestisca la situazione.

Quando noi camminiamo così, veramente sperando nell'Eterno, Dio ci curerà perfettamente, e rinnoverà le nostre forze. Ci permetterà di camminare nella vita cristiana senza stancarci. Questo farà Dio per noi.

Conclusione

Sì, la vita è difficile. Sì, arriviamo alla fine delle nostre forze. Arriviamo al punto che non c’è la facciamo più, nelle nostre forze. Però, Dio ha promesso che Egli, Colui che è sopra tutto e sopra tutti, Egli stesso ci fortificherà. Egli rinnoverà le nostre forze. Egli ci porterà avanti. Egli controllerà tutto, per farci arrivare sicuri nella sua presenza, per tutta l’eternità. Confidiamo in Dio, e non saremo mai delusi.

Lodiamo il nostro grande Dio, che è pienamente in controllo di tutto. Ringraziamo il nostro Dio, che gestisce tutto per il nostro bene. Egli completerà la sua opera in noi.