Aiuto Biblico

La disciplina e il cuore di Dio

Gioele 1, 2:1-27

Descrizione: Dio disciplina i suoi figli , ma lo fa per amore, ed è pronto ad accogliere chi si ravvede e lascia il suo peccato. Dio ristora e toglie la sua disciplina quando torniamo a Lui.
Sermone di Leonardo Bevilacqua, www.aiutobiblico.org, per domenica 11/04/2021

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Introduzione

Oggi, con l’aiuto di Dio, inizieremo a studiare il libro di Gioele, un libro molto potente, perché ci mostra chiaramente due lati del carattere di Dio. Da un lato vediamo l’ira di Dio e la santità di Dio, infatti molto di questo libro parla di disciplina e giudizio. Dall’altro lato, vediamo anche che Dio è anche pieno di misericordia e compassione. Questi due aspetti del carattere di Dio, se guardati con occhi umani, sembrano essere in contrasto tra di loro. Ma non c’è alcun contrasto. Dio è Dio. Dio è infinitamente al di sopra degli uomini, e in Lui possono coesistere perfettamente attributi che sembrano essere completamente in contrasto tra di loro, ma in Dio coesistono perfettamente.

Le verità che troviamo in questo libro possono spaventarci, vedendo quanto Dio odia il peccato, e questo specialmente se consideriamo che noi abbiamo peccato tanto contro Dio. Ma prego che non saremo spaventati. Piuttosto, prego che studiando questo libro vedremo quanto è terribile il nostro peccato, e che saremo ancora più meravigliati da chi è il nostro Dio, da com’è il suo cuore verso di noi, e che alla fine avremo un concetto più vero di chi è e com’è il nostro Dio. Vedere sia il peccato che il cuore di Dio ci spingerà a camminare in santità, e a gioire nel perdono che abbiamo in Gesù Cristo.

Non staremo a capire ogni dettagli di questo libro, piuttosto, vogliamo vedere il cuore di Dio.

Qualcosa di terribile sta per arrivare

Il periodo storico in cui ci troviamo è prima della deportazione del popolo di Giuda da parte di Babilonia. Dio manda Gioele a parlare al suo popolo di quello che stava mandare sul suo popolo come disciplina per il loro peccato. Il popolo aveva peccato tanto contro Dio, e ancora era nel peccato. Non si erano ravveduti. Allora Dio, come tante altre volte, ha mandato Gioele, un profeta, a parlare con il popolo. In questo vediamo la grazia di Dio che non manda subito la sua disciplina sul suo popolo, ma prima li avverte, in modo che possano riconoscere il loro peccato e ravvedersi. Vediamo questo tante volte nella Bibbia.

Inizio leggendo da Gioele 1. Notate quanto terribile sarà quello che Dio sta per mandare sul suo popolo.

“1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Gioele, figlio di Pethuel. 2 Udite questo, o anziani, e ascoltate, voi tutti abitanti del paese. È mai avvenuta una simile cosa ai vostri giorni o ai giorni dei vostri padri? 3 Raccontatelo ai vostri figli e i vostri figli ai loro figli, e i loro figli all’altra generazione.” (Gioele 1:1-3 LND)

Voglio solo fare un commento qua. Notate che quello che Dio sta per mandare sul suo popolo è qualcosa di così grande e così terribile che non si era mai visto niente del genere. È qualcosa di così grave, di così terribile, che avrebbe dovuto essere raccontata di generazione in generazione.

Ma cosa stava per mandare Dio? Vado avanti dal versetto 4.

“4 L’avanzo lasciato dal bruco l’ha mangiato la locusta; l’avanzo lasciato dalla locusta l’ha mangiato la larva della locusta; l’avanzo lasciato dalla larva della locusta, l’ha mangiato la locusta divoratrice. 5 Destatevi, ubriachi, e piangete; gemete voi tutti, bevitori di vino per il mosto che vi è stato tolto di bocca. 6 Poiché una nazione forte e senza numero è salita contro il mio paese. I suoi denti sono denti di leone, e ha zanne di leonessa. 7 Ha devastato la mia vite, ha fatto a pezzi il mio fico, l’ha completamente scortecciato e l’ha gettato via; i suoi rami sono divenuti bianchi. 8 Lamentati come una vergine cinta di sacco per lo sposo della sua giovinezza. 9 Dalla casa dell’Eterno sono scomparse l’oblazione di cibo e la libazione; i sacerdoti, i ministri dell’Eterno, fanno cordoglio. 10 La campagna è devastata, il paese è in lutto perché il frumento è distrutto, il mosto è inaridito e l’olio è venuto meno. 11 Siate confusi, o agricoltori, gemete, o vignaioli, per il frumento e per l’orzo, perché il raccolto dei campi è perduto. 12 La vite è seccata e il fico è inaridito; il melograno, la palma, il melo e tutti gli alberi della campagna sono seccati; la gioia è venuta meno tra i figli degli uomini.” (Gioele 1:4-12 LND)

Quanto terribile, quanto grave e pesante è quello che Dio sta per mandare sul suo popolo. Ricordate che la loro economia dipendeva molto dall’agricoltura e dall’allevamento. E dipendeva dalle attività locali, non c’era import e export come li conosciamo noi oggi. In un’economia che dipende dal raccolto dei campi, e che dipende da come va l’allevamento, quello che Dio sta per mandare è assolutamente un disastro di una grandezza che a fatica possiamo immaginare.

Dio sta parlando di mandare bruchi, locuste e locuste divoratrici che avrebbero mangiato tutti i raccolti. Dio sta parlando di mandare devastazione e distruzione nelle campagne, le viti e gli alberi da frutto si seccano, l’olio finisce. Fratelli questo è terribile! Dio sta per mandare sul suo popolo una calamità così grave che avrebbe ucciso quasi tutto il suo popolo. Effettivamente, quello che Dio vuole mandare avrebbe distrutto il suo popolo. Era una sentenza di morte.

Questa è la disciplina di Dio. Infatti, più avanti leggeremo che Dio chiama il popolo a ravvedersi dal loro peccato.

La disciplina di Dio

La disciplina di Dio è terribile, ed è gravissima. Quando Dio disciplina non è una cosa leggera, non è un piccolo schiaffo sulla mano. La disciplina di Dio è pesante, schiaccia, riduce allo stremo. Ma perché la disciplina è così terribile?

Per capire meglio, pensiamo al motivo per cui Dio manda la sua disciplina. Dio manda la sua disciplina solo ai suoi figli, quando sono nel peccato e non vogliono ravvedersi. Quando siamo nel peccato, e Dio ce lo mostra più volte, se continuiamo a rifiutare di ravvederci, allora, per farci tornare a Lui, Dio manda la sua disciplina. Quando Dio ci parla, o tramite un fratello o una sorella, o direttamente tramite la sua Parola, o tramite un insegnamento, e noi riconosciamo di aver peccato, ma continuiamo a non voler ravvederci, allora Dio ci disciplina. Allora Dio manda cose terribili nella nostra vita, per spezzare il nostro cuore peccaminoso, e per schiacciarci finché non ci umiliamo e torniamo a Lui.

La disciplina di Dio è pesantissima perché la condizione di chi è disciplinato da Dio è gravissima. Chi si trova sotto la disciplina di Dio si trova in un pericolo gravissimo: è nel peccato e non vuole tornare a Dio. In una condizione così grave, così terribile, serve una disciplina fortissima per spingere al ravvedimento.

Dio è cattivo facendo questo? Dio è senza misericordia perché manda una disciplina così terribile? Assolutamente no, fratelli! Piuttosto, al contrario, è proprio perché Dio è buono e misericordioso e pieno di compassione e di amore che manda la sua disciplina. Dio manda la sua disciplina per spingerci a ravvederci, a lasciare i nostri peccati. E il fatto che Dio non ci lascia nel nostro peccato, ma piuttosto ci schiaccia affinché ci ravvediamo e torniamo a Lui, dimostra proprio il suo cuore PIENO di compassione verso di noi. Dio vuole che lasciamo ogni peccato e camminiamo vicini a Lui, perché questa è l’unica via per portare gloria a Dio con la nostra vita, ed è l’unica via che ci porta ad essere benedetti e ad avere un cuore soddisfatto.

Fratelli, Dio non disciplina chi non è un suo figlio. Solo i veri figli di Dio vengono disciplinati perché Dio, come Buon Padre, disciplina e corregge i suoi preziosi figli.Leggiamo di questo in Ebrei 12:9-10.

“9 Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di più ora al Padre degli spiriti, per vivere? 10 Costoro infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli ci corregge per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. ” (Ebrei 12:9-10 LND)

La disciplina fa parte della cura del Buon Padre per i suoi figli.

Andando avanti dal versetto 13 leggiamo ancora della disciplina terribile che Dio stava per mandare sul suo popolo. Notate che Dio comanda al popolo di umiliarsi e di ravvedersi.

“13 Cingetevi di sacco e fate cordoglio, o sacerdoti; gemete, ministri dell’altare. Venite, rimanete tutta la notte vestiti di sacco, o ministri del mio DIO, perché l’oblazione di cibo e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro DIO. 14 Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea. Radunate gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa dell’Eterno, il vostro DIO, e gridate all’Eterno.15 Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino; sì, verrà come una devastazione dall’Onnipotente. 16 Non è forse il cibo tolto via davanti ai nostri occhi, e la gioia e l’allegrezza dalla casa del nostro DIO? 17 I semi inaridiscono sotto le zolle, i magazzini sono ridotti a una desolazione, i granai cadono in rovina, perché il grano è seccato. 18 Come geme il bestiame! Le mandrie di bovini si aggirano senza meta, perché non c’è pascolo per loro; soffrono persino le greggi di pecore. 19 A te, o Eterno, io grido, perché un fuoco ha divorato i terreni da pascolo e una fiamma ha bruciato tutti gli alberi della campagna. 20 Anche le bestie dei campi alzano lo sguardo a te, perché i corsi d’acqua sono seccati e il fuoco ha divorato i terreni da pascolo.” (Gioele 1:13-20 LND)

Quello che Dio sta per mandare è terribile, è una terribile calamità che non si era mai vista. Ed era per fare tornare a Lui il suo popolo ribelle.

L’esercito dell’eterno

Nel capitolo 2 va avanti a parlare della disciplina di Dio e leggiamo di un esercito che Dio sta per mandare a devastare il suo popolo. Non è chiarissimo se sta parlando di un vero esercito di uomini, carri e cavalli, o se sta parlando in senso metaforico di un’invasione di locuste. Infatti, più avanti nel versetto 25, Dio dice che il suo esercito sono le locuste e i bruchi che ha mandato. Comunque, che sia l’uno o l’altro non cambia niente per noi al fine di capire i chiari principi che troviamo qua.

Però, notate che è impossibile scappare da questo esercito. L’esercito dell’Eterno è così forte, così veloce, così agguerrito che nessuno può scappare, nessuno. In altre parole, quando Dio manda la sua disciplina non si può scappare.

C’è anche un altro aspetto che voglio che notiate. Gioele chiama più volte questi avvenimenti “il giorno dell’Eterno”. Qui c’è un parallelo con la fine del mondo, quando Gesù Cristo ritornerà sulla terra per giudicare. Quando Cristo ritornerà per giudicare nessuno potrà scappare, né nascondersi. Chi sarà in Cristo, un vero figlio di Dio, sarà accolto nella presenza di Dio, in gioia. Ma chi non sarà in Cristo non avrà scampo, sarà preso, giudicato e mandato al tormento eterno per tutta l’eternità.

Seguite mente leggo da Gioele 2:1.

“1 Suonate la tromba in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell’Eterno viene, perché è vicino, 2 giorno di tenebre e di densa oscurità, giorno di nubi e di caligine. Come l’alba si estende sui monti, viene un popolo numeroso e potente, simile al quale non ci fu mai alcuno prima, né mai più ce ne sarà, per gli anni di tutte le generazioni. 3 Davanti a lui un fuoco divora e dietro a lui brucia una fiamma. Davanti a lui il paese è come il giardino dell’Eden; e dietro a lui è un deserto desolato; sì, nulla gli sfugge. 4 Il loro aspetto è come l’aspetto di cavalli, e corrono come veloci destrieri. 5 Essi balzano sulle cime dei monti con un fragore di carri, come il crepitio di una fiamma di fuoco che divora la stoppia, come un popolo forte schierato in battaglia. 6 Davanti a loro i popoli si contorcono per il dolore, ogni volto impallidisce. 7 Corrono come uomini valorosi, salgono sulle mura come uomini di guerra; ognuno procede per la sua strada senza deviare dal suo cammino. 8 Nessuno spinge il suo vicino, ognuno procede per il suo sentiero; si slanciano in mezzo ai dardi, ma non sono feriti. 9 Scorazzano per la città, corrono sulle mura, salgono sulle case, entrano dalle finestre come un ladro. 10 Davanti a loro trema la terra, i cieli tremano, il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore. 11 L’Eterno fa udire la sua voce davanti al suo esercito, perché il suo accampamento è molto grande, perché potente è l’esecutore della sua parola. Sì, il giorno dell’Eterno è grande e assai terribile; chi potrà sostenerlo?” (Gioele 2:1-11 LND)

Quando Dio manda la sua disciplina non c’è scampo, se non umiliandosi e ravvedendosi dal proprio peccato. Dio ha avvertito più volte il suo popolo quando erano nel peccato, e se si fossero ravveduti Dio li avrebbe accolti e li avrebbe perdonati. Però, non si sono ravveduti. Piuttosto, hanno scelto di rimanere nei loro peccati. Allora Dio ha mandato la sua disciplina. Quindi, Dio non è un Padre duro, che appena suo figlio pecca è pronto a bastonarlo. Questo non è il cuore di Dio. Però, se il figlio pecca e non si ravvede, Dio manda cose pesantissime per farlo ritornare a sé. E se non c’è ravvedimento, non c’è scampo dalla disciplina di Dio. Ma grazie a Dio che è così! Infatti, la disciplina è uno strumento meraviglioso, è uno strumento di GRAZIA, che Dio usa per farci ritornare a sé.

Il cuore di Dio per chi si ravvede

Finora Dio ha promesso di mandare terribile disciplina. Ma com’è il cuore di Dio quando manda la sua disciplina, o quando minaccia di mandarla? Seguite mentre leggo dal versetto 12 e notate com’è il cuore di Dio. Notate con quale misericordia, con quale compassione, con quale amore fa appello al cuore del suo popolo. Notate se Dio, visto che il suo popolo ha scelto di peccare, ormai non ha più pietà di loro, o piuttosto se continua ad avere un cuore pieno di pietà e di compassione verso di loro. Leggo dal versetto 12.

“12 "Perciò ora", dice l’Eterno, "tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti". 13 Stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti e tornate all’Eterno, il vostro DIO, perché egli è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità, e si pente del male mandato. 14 Chi sa che non si volga e si penta, e lasci dietro a sè una benedizione, un’oblazione di cibo e una libazione per l’Eterno, il vostro DIO?” (Gioele 2:12-14 LND)

Oh quanto meraviglioso e prezioso è il cuore del nostro Dio verso di noi! Dio è misericordioso e pieno di compassione, è lento all’ira e di grande benignità, e Dio si pente del male mandato. In altre parole, Dio è pronto ad accogliere ancora i suoi figli tra le sue braccia, come figli amati. Dio non abbandona i suoi figli, e anche quando manda la sua terribile disciplina, non lo fa con un cuore di cattiveria e vendetta. Piuttosto, quando Dio manda la sua disciplina lo fa con un cuore pieno di misericordia e compassione, con un cuore che desidera profondamente il vero ed eterno bene dei suoi figli, che è che si ravvedano e tornino a Lui. Dio aveva questo cuore per il suo popolo Israele, e Dio ha questo cuore per ognuno di noi che siamo suoi figli. Se tu sei un figlio di Dio, Dio è misericordioso e pieno di compassione verso di te, e Lui è lento all’ira e di grande benignità verso di te, e Lui si pente del male che manda a te. Sì, Dio manda la disciplina quando serve, ma Dio ama perdonare e riaccoglierci a sè. Oh lode e gloria al nostro Dio per il cuore che ha verso di noi, che eravamo peccatori, e che non meritiamo nulla di buono da Lui!

Come tornare a Dio

Però, se l’avete notato, in questi versetti troviamo anche una condizione che riguarda COME il popolo avrebbe dovuto tornare a Dio. Capire questo bene è importantissimo per non avere un concetto storto del cuore di Dio. Non dobbiamo credere che Dio sia un Dio tanto buono che delle volte è triste perché ha mandato troppa sofferenza al suo popolo, e allora chiude un occhio al loro peccato e li accoglie ancora. Questo non è Dio.

Rileggo i versetti 12 e 13. Notate che Dio mette una condizione. Qual era l’unico modo in cui potevano tornare a Lui per essere accolti? Leggo.

“12 "Perciò ora", dice l’Eterno, "tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti". 13 Stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti e tornate all’Eterno, il vostro DIO, perché egli è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità, e si pente del male mandato.” (Gioele 2:12-13 LND)

Dio è pronto ad accogliere e a perdonare chiunque torna a Lui con TUTTO il proprio cuore. E Dio è pronto ad accogliere e a perdonare chiunque torna a Lui stracciando il proprio cuore. In altre parole, Dio è pronto ad accogliere chi torna a Lui veramente di tutto cuore e essendo afflitto e aggravato per il proprio peccato. Dio non accoglie chi torna a Lui perché è aggravato dalla disciplina che è troppo pesante. E Dio non accoglie chi torna a Lui solo per la bella figura, perché ci tiene ad essere visto come un “buon credente”.

Quando Dio dice “stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti”, sta dichiarando che il vero ravvedimento non è qualcosa di esteriore, ma è una posizione di cuore. Essere veramente ravveduti non significa fare qualche azione esteriore, o fare qualcosa di visibile per dimostrare di essere ravveduti. In realtà, possiamo fare tante azioni esteriori senza essere minimamente ravveduti di cuore. Il vero ravvedimento è una posizione di cuore. Il vero ravvedimento è riconoscere il proprio peccato senza giustificazioni, correre a Dio con umiltà, riconoscendo e confessando il peccato, e abbandonare totalmente il peccato per tornare a seguire Dio.

Questo è il senso dei versetti 15 a 17.

“15 Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea. 16 Radunate il popolo, santificate l’assemblea, riunite i vecchi, radunate i fanciulli e quelli che succhiano al seno. Esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dalla sua camera nuziale. 17 Fra il portico e l’altare piangano i sacerdoti, i ministri dell’Eterno, e dicano: “Risparmia, o Eterno, il tuo popolo e non dare la tua eredità al vituperio o ad essere dominata dalle nazioni. Perché si direbbe fra i popoli: "Dov’è il loro DIO?"”.” (Gioele 2:15-17 LND)

Dio è pronto ad accogliere di tutto cuore, con grande misericordia e compassione chi veramente riconosce e si ravvede dal proprio peccato, e torna a Dio veramente di cuore. Se tu torni a Dio in questo modo, che è l’unico modo valido, Dio è pronto a perdonarti e ad accoglierti di nuovo. Oh che meraviglioso cuore ha il nostro Dio!

La risposta di Dio: ristorazione

Abbiamo visto com’è il cuore di Dio, e come dobbiamo ritornare a Dio quando siamo nel peccato. Ma come risponde Dio quando il suo popolo si umilia e torna a Lui? Nei prossimi versetti vediamo la risposta di Dio. Leggo dal versetto 18, notate cosa fa Dio. Notate il suo cuore.

“18 Allora l’Eterno si è mosso a gelosia per il suo paese e ha avuto compassione del suo popolo. 19 L’Eterno risponderà e dirà al suo popolo: "Ecco, io vi manderò grano, mosto e olio e ne avrete a sazietà, e non vi renderò più il vituperio delle nazioni. 20 Allontanerò da voi l’esercito del nord e lo guiderò in una terra arida e desolata: la sua avanguardia verso il mare orientale e la sua retroguardia verso il mare occidentale; il suo puzzo salirà, il suo fetore si leverà, perché ha fatto cose grandi. 21 Non temere, o suolo, gioisci e rallegrati, perché l’Eterno ha fatto cose grandi. 22 Non temete, o bestie dei campi, perché i terreni da pascolo sono rinverditi, perché gli alberi portano il loro frutto, il fico e la vite danno tutta la loro ricchezza. 23 Gioite, quindi, o figli di Sion, e rallegratevi nell’Eterno, il vostro DIO, perché vi ha dato la prima pioggia secondo giustizia e farà cadere per voi la pioggia, la prima pioggia e l’ultima pioggia nel primo mese. 24 Le aie saranno piene di grano e i tini traboccheranno di mosto e di olio; 25 così vi compenserò delle annate che hanno divorato la locusta, la larva della locusta, la locusta divoratrice e il bruco, il mio grande esercito che avevo mandato contro di voi. 26 E voi mangerete in abbondanza e sarete saziati, e loderete il nome dell’Eterno, il vostro DIO, che per voi ha fatto meraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna. 27 Allora voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele e che sono l’Eterno, il vostro DIO, e non ce n’è alcun altro; il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna".” (Gioele 2:18-27 LND)

Avete visto cosa Dio promette di fare? Dio non solo ha il cuore di accogliere con misericordia e compassione il suo popolo se si fosse ravveduto, ma è anche pronto a ristorare il popolo ridando, in abbondanza, tutto quello che aveva loro tolto. Cioè, pensate al cuore di Dio! La disciplina terribile che aveva mandato era a causa dei loro peccati. E già il fatto che Dio fosse pronto a perdonarli e ad avere compassione di loro è grandissimo. Ma Dio non si limita a questo. Dio promette anche di ristorare il suo popolo ridando loro tutto quello che avevano perso e riportandoli nell’abbondanza. Questa è misericordia! Questa è compassione! Questo è il cuore di Dio per i suoi figli!

Se Dio, anche dopo aver perdonato il suo popolo, avesse deciso di lasciare la carestia terribile che aveva mandato, sarebbe stato giusto. Quella carestia era a causa del loro peccato. Eppure, qui vediamo il cuore di Dio che è pieno di compassione, e che lo spinge ad avere misericordia verso i suoi figli, verso di noi! Dio manda la sua disciplina, ma poi, quando torniamo a Lui con tutto il cuore, la toglie.

Applichiamolo a noi

Applichiamo a noi le verità che abbiamo visto oggi in questi due capitoli. Nella tua vita, hai mai avuto del peccato che sapevi essere peccato, ma non volevi confessarlo e lasciarlo? Ti è mai successo? Forse non volevi lasciarlo perché ci eri attaccato, o forse perché ci tenevi alla bella figura, e non volevi perdere l’approvazione degli uomini, o forse perché nel tuo orgoglio non volevi riconoscere di aver peccato contro Dio. Che stoltezza! Questo è credere di poter essere più benedetti stando lontano da Dio, nel peccato, piuttosto che vicini a Dio, essendo in comunione con Lui. Questa è stoltezza, ed è un terribile disprezzo contro Dio!

Oh fratelli e sorelle, quando ci comportiamo così, quanto è misericordioso Dio da mandare la sua disciplina. Dio dovrebbe solo distruggere chi sceglie di restare nel peccato. E se lo facesse, sarebbe giusto. Se tu scegli di rimanere nel tuo peccato invece di umiliarti e tornare a Dio, tu meriti di essere abbandonato da Dio, meriti che Dio ti lasci nel tuo peccato fino al giudizio, e poi che ti condanni al tormento eterno.

Grazie a Dio che Lui non ha questo cuore verso i suoi figli. Grazie a Dio che Lui manda la sua disciplina terribile, dolorosissima, che crea terribile sofferenza, per farci tornare a Lui. Questa è la misericordia di Dio, e la compassione di Dio, che lo spingono a non darci quello che meritiamo, ma quello che non meritiamo. Infatti, anche se meriteremmo di essere lasciati nei nostri peccati, Dio ci spinge a tornare a Lui, e se ci ravvediamo è pronto ad accoglierci ancora, con grande misericordia e grande compassione. E poi toglie la disciplina che ha mandato.

Fratello, sorella, se tu sei in Cristo, questo è il cuore che Dio ha verso di te. Chiaramente, questa non è una licenza di peccare. Questo non vuol dire che puoi vivere come vuoi, tanto, se ti allontani troppo da Dio, Lui ti riporterà a sé. Infatti, chi sperimenta la disciplina di Dio sa che è così pesante e terribile che uno degli effetti che ha è che ti spinge a voler non peccare più, per non dover subire di nuovo la disciplina. Piuttosto, prego che conoscere anche questo aspetto della cura di Dio, ti aiuti a vedere ancora di più il cuore di Dio verso di te.

Se tu sei nel peccato

Una parola per te che sai di essere sotto la disciplina di Dio, o per te che vedi che la tua vita è piena di dolori e sofferenze e sospetti che sia la disciplina di Dio.

Se Dio ti sta parlando, se ti ha mostrato il tuo peccato chiaramente, non aspettare. Non rimanere nel peccato, non continuare a stare lontano da Dio, non aspettare che Dio schiacci ancora di più la sua mano su di te. Non soffrire inutilmente, piuttosto, corri a Dio! Umiliati e riconosci che hai peccato, confessa il tuo peccato a Dio, e corri a Lui! Se ti ravvedi dai tuoi peccati e li confessi, Dio è pronto ad accoglierti ancora, con misericordia e compassione, e con grande amore.

Infine, una parola per te che hai grandi sofferenze nella tua vita, che sembrano essere disciplina, ma, essendoti esaminato, anche chiedendo aiuto ad altri, non riconosci nella tua vita chiari peccati non confessati. Sappi che non sempre la sofferenza e le cose brutte che ci arrivano sono la disciplina di Dio. Anzi, spesso le prove duresono solo parte del piano perfetto di Dio. Non essere scoraggiato per la prova che Dio ti ha mandato, piuttosto, gioisci sapendo che il tuo Buon Padre celeste si sta prendendo perfettamente cura di te, anche in mezzo a questa prova di fuoco. Dio è con te e non ti lascerà mai. Dio è il tuo rifugio e la tua forza, anche quando tu non ce la fai più. Spera in Dio, aggrappati a Lui e alla sua forza. Soprattutto, ricordati che Dio sta usando anche questo per portare avanti la sua opera di santificazione in te. Il tuo Buon Padre ti sta preparando per la sua presenza e queste sofferenze e questo dolore sono strumenti che Lui usa per prepararti per quando sarai con Lui per l’eternità.

Conclusione

Oh prego che tu andrai a casa oggi essendo incoraggiato dal cuore che Dio ha per te. Quando serve, se continuiamo a rifiutare di lasciare un peccato, Dio è pronto a mandare la sua disciplina terribile. Ma Dio manda la sua disciplina con un cuore pieno di amore, un cuore che vuole che abbandoniamo il nostro peccato e torniamo a Lui. E quando torniamo a Lui, Lui è pronto ad accoglierci con misericordia, con compassione, e con grande benignità. Non solo, ma quando torniamo a Dio, Lui è anche pronto a ristorarci e a togliere la sua disciplina dalla nostra vita. A volte, le conseguenze terrene del peccato rimarranno, ma la disciplina sarà tolta. Oh grazie a Dio per il suo cuore che ha per noi. Che grande Dio abbiamo! Tutto questo è perché Gesù Cristo ha pagato la nostra condanna. In Gesù Cristo, c’è pieno perdono. Grazie a Dio!