Aiuto Biblico

Fidiamoci di Dio

Habacuc 1 - 3

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.aiutobiblico.org, per domenica 4 giugno, 2023
Descrizione: Habacuc era agitato e discuteva con Dio perché secondo Lui Dio non stava facendo bene. Dio rivela il suo piano ad Habacuc. Dio usa anche il male peggiore per portare avanti il suo piano.
parole chiave: habacuc, disciplina, opera di Dio, male, dolore, sofferenza

Audio:

Introduzione

Nella tua vita, succede mai del male? Ti succedono mai cose che non vorresti, e che ai tuoi occhi ti sembrano portare solo male?

Abbiamo tutti questi momenti. In questi momenti vediamo con occhi terreni e non stiamo vedendo la mano di Dio dietro quello che Lui permette nella nostra vita. Non stiamo credendo che Dio è in controllo e che il suo piano per noi è la cosa migliore. Ma è la cosa migliore, perché Dio è Dio, perfetto in tutto quello che fa.

Oggi, con l’aiuto di Dio, vogliamo studiare insieme il libro del profeta Habacuc. Questo libro ci insegna varie cose, ma soprattutto, ci aiuta a vedere chi è Dio, e quello che fa, per fidarci di Lui e di quello che sceglie di fare, nel mondo e anche nelle nostre vite.

Habacuc profetizzò a Giuda, prima della deportazione in Babilonia. In questo libro leggiamo la profezia della terribile disciplina che Dio stava per mandare al suo popolo, a causa dei loro peccati, e che la stava mandando per purificarli e riportarli a sé.

Il cuore di Habacuc: la prima rimostranza

In questo libro vediamo alcuni aspetti del cuore di Habacuc, che si trovava in una situazione molto brutta. Infatti, lui vedeva il peccato del popolo, che permeava tutto il popolo, ma non vedeva Dio operare e punire il peccato. E questo lo agitava. Seguite mentre leggo e notate la condizione del popolo, e quanto il loro peccato affliggeva il cuore di Habacuc.

“1 Profezia che il profeta Habacuc ebbe in visione. 2 Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Fino a quando griderò a te: "Violenza!", ma tu non salvi. 3 Perché mi fai vedere l’iniquità e mi fai guardare la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c’è contesa e cresce la discordia. 4 Perciò la legge non ha forza e la giustizia non riesce ad affermarsi, perché l’empio raggira il giusto e la giustizia ne esce pervertita.” (Habacuc 1:1-4 LND)

Habacuc era deluso e agitato per il fatto che, ai suoi occhi, Dio non stava agendo come avrebbe dovuto. Habacuc pregava a Dio, ma ai suoi occhi Dio non rispondeva.

C’era molto peccato nel popolo di Dio, perché il popolo si era sviato da Dio ed era caduto sempre più in profondità nel peccato. Inoltre, Dio stava parlando al suo popolo per mezzo dei profeti, ma loro non li ascoltavano. Perciò, tutta la società stava andando molto male, a causa del peccato e dell’essersi allontanati da Dio.

Quindi, Habacuc fa questa prima rimostranza, che è una sorta di lamentela contro Dio, perché secondo Habacuc Dio non stava agendo come avrebbe dovuto, o meglio, non stava agendo come Habacuc avrebbe voluto. Habacuc vedeva il peccato del suo popolo, e per lui, era come se Dio ignorasse questo peccato.

Prima Risposta di Dio

A questa rimostranza di Habacuc Dio risponde in un modo sorprendente. Infatti, la sua risposta era una sorpresa per Habacuc. Seguite mentre leggo dal versetto 5. Questo è Dio che parla.

“5 "Guardate fra le nazioni e osservate, siate stupefatti e sbalorditi, perché io compirò ai vostri giorni un’opera, che voi non credereste, anche se ve la raccontassero.” (Habacuc 1:5 LND)

Quello che Dio stava per fare era qualcosa di incredibile. Era così incredibile che non ci avrebbero creduto se fosse stato loro raccontato. Dio stava per fare un’opera da rimanere sbalorditi e stupefatti, da rimanere senza parole.

Per noi può sembrare scontato leggere di quello che Dio stava per fare. Ma per Habacuc, e per Israele, quello che Dio stava per fare era qualcosa di impensabile, che nessuno avrebbe mai indovinato.

Cosa stava per fare Dio? Vado avanti dal versetto 6.

“6 Poiché ecco, io susciterò i Caldei, quella nazione feroce e impetuosa, che percorre la terra nella sua ampiezza per impadronirsi di abitazioni non sue. 7 Essa è terribile e spaventevole; il suo giudizio e la sua dignità procedono da lei stessa. 8 I suoi cavalli sono più veloci dei leopardi, più feroci dei lupi della sera. I suoi destrieri si spargono ovunque, i suoi destrieri vengono da lontano, volano come l’aquila che piomba sulla preda per divorare. 9 Vengono tutti per far violenza; le loro facce sono protese in avanti e ammassano prigionieri come la sabbia. 10 Ed essa si fa beffe dei re e i principi sono per lei un oggetto di scherno; si ride di ogni fortezza, perché accumula un po’ di terra e la prende. 11 Quindi avanza velocemente come il vento, passa oltre e si rende colpevole, attribuendo questa sua forza al suo dio".” (Habacuc 1:6-11 LND)

Il popolo si trovava nel peccato. Habacuc era deluso che Dio non stava facendo nulla per risolvere questo. E, in risposta alla rimostranza di Habacuc, Dio annuncia che stava per mandare i Caldei per disciplinare il suo popolo.

Chi erano i Caldei? Vengono chiamati anche Babilonesi. I Caldei erano una nazione molto malvagia, estremamente malvagia.

Per noi che conosciamo la storia di Israele, questo fatto non è stupefacente. Ma per loro sì.

I Caldei erano una nazione estremamente potente ed estremamente malvagia. Erano una nazione feroce, che per l’opera di Dio, si impadroniva di tutto quello che passava per le loro mani. Conquistavano nazione dopo nazione, e regno dopo regno. Avevano armi e cavalli, erano guerrieri fortissimi. Ma erano anche estremamente malvagi. Quando venivano a conquistare un popolo, facevano cose orribili, così brutte che non sono da raccontare.

Per Habacuc, è incredibile che Dio stesse per mandare questa nazione, così malvagia, contro il suo popolo.

Notate quello che dice Dio nel versetto 6, che è la frase principale:

“6 Poiché ecco, io susciterò i Caldei…” (Habacuc 1:6 LND)

Era Dio che avrebbe suscitato i Caldei. Non erano loro a venire a conquistare Israele. Era proprio Dio che li stava per mandare.

I Caldei erano estremamente malvagi, ma Dio li stava per mandare per disciplinare duramente il suo popolo.

Prima risposta di Habacuc

Di fronte ad una risposta del genere da parte di Dio, Habacuc si trova spiazzato e allibito. Non poteva credere alle parole di Dio.

Seguite mentre leggo del versetto 12, la risposta di Habacuc.

“12 Non sei tu da sempre, o Eterno, mio DIO, il mio Santo? Noi non moriremo, o Eterno, perché tu l’hai designata per fare giustizia e l’hai stabilita, o Rocca, per castigare. 13 Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l’iniquità. Perché stai a guardare quelli che agiscono con frode, e taci quando il malvagio divora chi è più giusto di lui? 14 Perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno signore su di loro? 15 Essa li prende tutti all’amo, li cattura con la sua rete e li raccoglie con la sua rete da pesca; quindi si rallegra ed esulta. 16 Per questo fa sacrifici alla sua rete e brucia incenso alla sua rete da pesca, perché con essi la sua parte è abbondante e il suo cibo squisito. 17 Continuerà dunque essa a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?” (Habacuc 1:12-17 LND)

Habacuc stava peccando, discutendo così con Dio. Il suo “perché” era un “perché” accusatorio. Tenete in mente che ci sono due modi di chiedere: “perché?”.

C’è un modo sincero, onesto, perché vuoi veramente sapere qualcosa. Ma c’è anche un altro modo, che è quello che vediamo in Habacuc, in cui quel “perché?” non è una vera domanda, ma piuttosto una forma di accusa.

Quando Habacuc chiedeva:

“… Perché stai a guardare quelli che agiscono con frode, e taci quando il malvagio divora chi è più giusto di lui? 14 Perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno signore su di loro?” (Habacuc 1:13-14 LND)

Queste non erano vere domande, ma accuse contro Dio, perché stava implicando che Dio non avrebbe dovuto agire così, e non avrebbe dovuto mandare contro Israele una nazione che era più malvagia di loro, e non avrebbe dovuto permettere che i Caldei trattassero il popolo di Dio con la loro ferocia e malvagità.

Vedete, fratelli, che le domande di Habacuc non erano vere domande, ma piuttosto accuse?

Applichiamo a noi: domande che sono accuse

A volte anche noi commettiamo questo peccato, contro Dio e gli uni contro gli altri. Anche noi, a volte, soprattutto in famiglia, pecchiamo facendo quelle che sembrano domande, ma che in realtà sono accuse. E, a volte, poi ci scusiamo pure, dicendo: “era solo una domanda!”, quando invece sappiamo benissimo che era un’accusa.

Non facciamo così, fratelli! Questo è molto malvagio. È grave quando abbiamo questo cuore gli uni verso gli altri, ed è estremamente grave quando facciamo così con Dio. Questo vuol dire alzare il pugno a Dio, e volere che Dio renda conto a noi per quello che fa. Ed è anche puro orgoglio, credendo di sapere noi meglio di Dio quello che Lui dovrebbe fare. Fratelli e sorelle, prego che saremo pronti a riconoscere questo peccato quando ci cadiamo, e che correremo subito a confessarlo a Dio, per esserne perdonati e purificati.

Habacuc dichiara che aspetterà a vedere

Tornando al brano, Habacuc era sconvolto dalla risposta di Dio, e da quello che Dio aveva detto che stava per fare. Habacuc non capiva come Dio avrebbe potuto permettere una cosa del genere. E perciò, Habacuc disse:

“1 Io starò al mio posto di guardia, mi porrò sulla torre e starò attento per vedere ciò che egli mi dirà e ciò che dovrò rispondere circa la mia rimostranza fatta.” (Habacuc 2:1 LND)

In altre parole, Habacuc si è messo ad aspettare per vedere quello che Dio gli avrebbe detto. Quasi, aspettava per vedere come Dio si sarebbe giustificato.

Habacuc era sbalordito alle parole di Dio. Non poteva credere che Dio avrebbe usato una nazione così malvagia e peccatrice per disciplinare il suo popolo.

Ma, se ci pensate, anche noi a volte possiamo chiedere l’intervento di Dio, come Habacuc, ma avere una nostra idea di come Dio dovrebbe operare. Ma Dio sa ogni cosa, e Lui fa ogni cosa bene. Quando preghiamo, e Dio risponde, non sempre la risposta è quello che vorremmo o quello che avremmo pensato, ma è sempre la cosa migliore, secondo il piano di Dio.

A volte, ci è impossibile capire perché Dio fa quello che fa. Le nostre menti sono così limitate. A noi, può sembrare che quello che Dio fa non abbia alcun senso. Ma Dio non sbaglia mai, e quando non capiamo e crediamo che sia Dio a sbagliare, allora c’è qualcosa che non va.

Dio fa ogni cosa bene, e a volte sceglie di usare anche il male, anche il male peggiore e i peggiori dei peccatori, per portare avanti il suo piano perfetto. Nel caso di Israele, Dio ha scelto di usare i Caldei, una nazione estremamente malvagia e perversa, per portare avanti il suo piano di purificazione del suo popolo.

Dio sa perché fa quello che fa.

Seconda riposta di Dio

Habacuc si è messo ad aspettare la risposta di Dio. E la risposta di Dio è arrivata. E Dio dichiara che è stabilito e sicuro quello che farà. E Lui farà come ha stabilito. Seguite mentre leggo dal capitolo 2:2.

“2 Quindi l’Eterno mi rispose e disse: "Scrivi la visione e incidila su tavole, perché si possa leggere speditamente. 3 Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà".” (Habacuc 2:2-3 LND)

Quello che Dio dichiara, avviene, sempre. La visione che viene da Lui arriverà e non tarderà. La Parola di Dio è sempre affidabile. Il fatto che non vediamo ancora il compimento di tutto quello che Dio ci promette, non vuol dire che non avverrà. Infatti, Dio ha già stabilito ogni dettaglio di quello che succedeva allora, e di quello che succederà oggi. Dio è sul torno, e possiamo confidare in Lui.

Quello che Dio farà

Adesso, nei prossimi versetti, Dio ci dà una descrizione di quello che farà.

Pur avendo usato i Caldei per adempiere la sua volontà contro il suo popolo, come mezzo di disciplina, adesso punirà loro per il loro orgoglio e la loro malvagità. Ogni uomo, al giudizio, dovrà rispondere a Dio per come ha vissuto.

Leggo dal versetto 4.

“4 Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede. 5 Inoltre il vino tradisce l’uomo superbo, e così non sta a casa. Egli infatti allarga la sua avidità come lo Sceol ed è come la morte, perché non è mai soddisfatto, ma raduna presso di sé tutte le nazioni e raccoglie intorno a sé tutti i popoli. 6 Tutti questi non inizieranno forse a usare un proverbio contro di lui e un indovinello di scherno nei suoi confronti? Essi diranno: "Guai a chi accumula ciò che non è suo (ma fino a quando?) e a chi si carica di pegni!". 7 Non si leveranno forse improvvisamente i tuoi creditori e non si desteranno i tuoi tormentatori? E tu diventerai loro preda. 8 Poiché tu hai depredato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti deprederà, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i loro abitanti. 9 Guai a chi è avido di guadagno malvagio per la sua casa, per porre il suo nido in alto e sfuggire al potere della sventura. 10 Tu hai programmato la vergogna della tua casa, sterminando molti popoli, e hai peccato contro la tua stessa vita. 11 Poiché la pietra griderà dalla parete e la trave risponderà dal tavolato. 12 Guai a chi si costruisce una città con il sangue e fonda una città con l’iniquità! 13 Ecco, non viene forse dall’Eterno degli eserciti che i popoli si affatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per nulla? 14 Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza a della gloria dell’Eterno, come le acque coprono il mare.” (Habacuc 2:4-14 LND)

Dio spiega quello che farà contro i Caldei. Lui farà giustizia, a suo tempo, a suo modo, ma farà sicuramente giustizia.

Se avete notato, nel versetto 14 c’è una bellissima profezia che non riguardava solo Habacuc, ma riguarda anche noi, e tutto il mondo.

Voglio rileggere il versetto 14, che dice:

“14 Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza a della gloria dell’Eterno, come le acque coprono il mare.” (Habacuc 2:14 LND)

Questa è una profezia di quando Cristo ritornerà e stabilirà il suo Regno eterno. Nel Regno di Cristo, la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno, perché Dio sarà con noi, pienamente glorioso, e noi saremo con Lui e lo vedremo per chi è veramente. E la sua gloria coprirà ogni cosa, e sarà come il sole che illumina ogni cosa.

Fratelli e sorelle, consideriamo questa profezia meravigliosa. In questa vita vediamo il mondo e la società pieni di peccato. In questa vita non c’è giustizia. In questa vita non c’è conoscenza di Dio e della gloria di Dio, se non tra pochi. Ma, al ritorno di Cristo, il mondo sarà pieno della conoscenza della gloria di Dio, e ci sarà gioia e un cuore soddisfatto per ciascuno di noi che saremo alla Sua presenza.

Viviamo tenendo in mente quello che ci sta aspettando, per non essere scoraggiati dalle cose di questa vita, e per non dare loro un peso che non hanno veramente. Le cose di oggi passeranno, la gloria di Dio che riempirà il mondo durerà per sempre.

Descrizione del giudizio

Cristo sta per ritornare, e tornerà come un fuoco fiammeggiante per giudicare. Seguite mentre leggo dal versetto 15, e qui Dio parla del giudizio.

“15 Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità! 16 Tu sarai saziato di vergogna e non di gloria; bevi anche tu e la tua incirconcisione sia messa a nudo. La coppa della destra dell’Eterno sarà rivolta verso di te e l’ignominia coprirà la tua gloria. 17 Poiché la violenza fatta al Libano ti coprirà, e la distruzione degli animali li riempirà di terrore, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i suoi abitanti.” (Habacuc 2:15-17 LND)

Ogni peccato sarà punito. Ogni peccato. Quando parla della coppa della destra dell’Eterno, sta parlando dell’ira furente di Dio per il peccato. E questa ira furente sarà riversata su ogni peccatore che non ha il perdono in Cristo.

Al giudizio non ci sarà scampo. Non si potrà rimediare per i propri peccati. Al giudizio sarà troppo tardi, e ci sarà solo ira tremenda e punizione eterna per il peccato. Il giorno della salvezza è oggi!

Condanna di chi segue gli idoli

Uno dei peccati molto diffuso all’epoca, ma anche oggi, è l’idolatria. Sentite come Dio parla dell’idolatria, dal versetto 18.

“18 A che giova un’immagine scolpita, quando il suo artefice l’ha scolpita? A che giova un’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice confidi nel suo lavoro, fabbricando idoli muti? 19 Guai a chi dice al legno: "Svegliati!", o alla pietra muta: "Lèvati!". Potrebbe essa insegnare qualcosa? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma in essa non c’è alcun soffio di vita. 20 Ma l’Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra stia in silenzio davanti a lui.” (Habacuc 2:18-20 LND)

Che stoltezza quando abbiamo idoli nel cuore. Gli idoli sono quelle cose che crediamo possano benedirci. Gli idoli non sono solo statue, piuttosto, spesso sono altre cose. Gli idoli possono essere i soldi, la carriera, le cose materiali, una vita con meno problemi. Possiamo avere tanti idoli, anche se non sono statue. Che stoltezza quando corriamo dietro agli idoli, quando cerchiamo la vita benedetta al di fuori anziché in Dio!

C’è un solo vero Dio, l’Eterno. Solo Lui è Dio. Tutti gli altri sono falsi dèi, che non possono benedirci, e non possono soddisfare il nostro cuore.

Ma Dio, il nostro Dio, è il vero Dio. E Lui sta nel suo tempio santo. Egli è il Re e Sovrano sopra tutta la terra, ed è il Signore di tutta la terra. E questo vuol dire che Lui è anche in controllo di tutto quello che succede nel mondo, e anche nella mia e nella tua vita, anche quando non vediamo o non capiamo quello che sta facendo.

Terza risposta di Habacuc

Alla risposta di Dio, Habacuc risponde con una preghiera. Questa è una preghiera che è un esempio anche per noi. Notate come è cambiato il cuore di Habacuc, e cosa prega. Leggo dal capitolo 3:1.

“1 Preghiera del profeta Habacuc su Scighionoth. 2 "O Eterno, io ho udito il tuo parlare e ho paura; o Eterno, fà rivivere la tua opera nel corso degli anni, nel corso degli anni falla conoscere. Nell’ira ricordati della compassione.” (Habacuc 3:1-2 LND)

Habacuc riconosceva che l’ira di Dio era giusta. Cioè, il popolo aveva peccato contro Dio, e non si stava ravvedendo. Perciò, la durissima disciplina che Dio stava per mandare, era giusta.

Habacuc riconosceva questo, ma prega Dio di ricordarsi della sua compassione, per non distruggere completamente il suo popolo. Habacuc faceva appello alla compassione di Dio, perché questo è ciò a cui possiamo aggrapparci quando pecchiamo.

Quando pecchiamo contro Dio, Dio dovrebbe distruggerci, cacciarci via lontano da Lui. I nostri peccati sono una gravissima offesa contro Dio, e ancora più grave dopo tutto il bene che Lui ci ha dato salvandoci.

Ma la compassione di Dio non si esaurisce mai. E a questa compassione possiamo aggrapparci e fare appello. E Dio si ricorda della sua compassione e, per grazia, continua ad avere compassione con noi, e non ci distrugge. Grazie a Dio per questo!

La gloria e la sovranità di Dio

Poi, Habacuc va avanti con la sua preghiera e dichiara la gloria e la sovranità di Dio. Vado avanti a leggere dal versetto 3.

“3 Dio veniva da Teman, il Santo dal monte Paran (Sela). La sua gloria copriva i cieli e la terra era piena della sua lode. 4 Il suo splendore era come la luce, dei raggi si sprigionavano dalla sua mano, e là era nascosta la sua potenza. 5 Davanti a lui camminava la peste e pestilenza ardente seguiva i suoi passi. 6 Egli si fermava e misurava la terra, guardava e faceva tremare le nazioni; i monti eterni furono dispersi, i colli antichi furono abbassati; le sue vie sono eterne. 7 Io vedevo nell’afflizione le tende di Kushan, i padiglioni del paese di Madian tremavano. 8 Era forse l’Eterno adirato contro i fiumi? O era la tua ira contro i fiumi o il tuo furore contro il mare, quando cavalcavi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria? 9 Tu hai tratto fuori il tuo arco, e il tuo parlare era esecrazioni e frecce. Tu hai diviso la terra con i fiumi. 10 I monti ti videro e tremarono; l’inondazione d’acqua è passata; l’abisso ha fatto udire la sua voce e ha levato in alto le mani. 11 Il sole e la luna sono rimasti nella loro dimora; alla luce delle tue frecce si sono mossi veloci, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante. 12 Tu hai percorso la terra indignato, hai calpestato le nazioni adirato.” (Habacuc 3:3-12 LND)

In questi versetti vediamo la gloria di Dio, la sua potenza e sovranità. Dio è al di sopra di ogni cosa, è al di sopra di tutto e tutti. Il nostro Dio è grande e glorioso.

Ma la cosa più incredibile e meravigliosa è vedere una delle cose per cui Dio usa la sua potenza. Nei prossimi versetti vediamo proprio il cuore di Dio verso il suo popolo. Leggo dal versetto 13.

“13 Tu sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo unto; tu hai colpito la testa della casa dell’empio, mettendola a nudo dalle fondamenta al collo. 14 Tu hai trafitto con i loro propri dardi la testa dei suoi villaggi; essi erano venuti come un uragano per disperderli, mandando grida di gioia, come se divorassero il misero in segreto. 15 Con i tuoi cavalli hai camminato attraverso il mare, attraverso un mucchio di molte acque.” (Habacuc 3:13-15 LND)

È incredibile, ed è meraviglioso leggere di come Dio userà la sua potenza e sovranità per salvare il suo popolo. Il suo popolo era ribelle a Lui. Anche noi, che facciamo parte del suo popolo, ancora pecchiamo contro di Lui. Eppure Dio ha questo cuore verso di noi, che ci vuole salvare, perché siamo preziosi per Lui. Questo è incredibile! Noi ancora ci ribelliamo a Lui, a volte, nonostante quanto Lui ci ama e ci cura. E Dio, invece di distruggerci, ci reputa preziosi, e continua ad amarci e ad operare in noi. Grazie a Dio per questo. Oh che questo possa spingerci a camminare sempre più stretti a Dio!

Nei versetti che abbiamo appena letto, leggiamo di cose terribili che stavano per succedere a chi ha oppresso il popolo di Dio. Dio aveva scelto di usare i Caldei, un popolo estremamente malvagio, per disciplinare il Suo popolo. Ma poi, nella sua giustizia, Dio ha giudicato e condannato i Caldei per la loro malvagità contro il popolo di Dio.

Dio fa ogni cosa bene. Anche se al momento ci sembra che non ci sia giustizia, e che i malvagi opprimano i figli di Dio, Dio farà giustizia. Non sarà subito. Dobbiamo aspettare il ritorno di Cristo, e il giudizio. Ma Dio farà giustizia per noi che siamo suoi figli.

La riflessione di Habacuc

Di fronte a tutto ciò che Dio gli aveva rivelato, Habacuc rimase profondamente commosso e colpito. Non poteva credere a quello che Dio stava per fare, perché era troppo grande e impensabile. Ma nella reazione di Habacuc troviamo un esempio per noi di come dobbiamo reagire quando Dio sceglie di operare in un modo che non è quello che noi ci aspetteremmo.

Seguite mentre leggo dal versetto 16, e notate la reazione di Habacuc.

“16 Ho udito e le mie viscere fremettero a quella voce le mie labbra tremarono un tarlo entrò nelle mie ossa, e fui preso da gran paura dentro di me. Tuttavia rimarrò tranquillo nel giorno dell’avversità, che verrà contro il popolo che lo invade. 17 Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle, 18 esulterò nell’Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza. 19 L’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture". Al maestro del coro. Per strumenti a corda.” (Habacuc 3:16-19 LND)

Habacuc era profondamente commosso nell’anima vedendo questa rivelazione del piano di Dio per il suo popolo. Aveva visto l’avversità che stava per arrivare sul suo popolo. Aveva visto che Dio stava per mandare i Caldei contro il suo popolo, e sapeva che Israele non avrebbe avuto scampo. Ma, in tutto questo, Habacuc ha scelto di rimanere tranquillo nel giorno dell’avversità, e di gioire nell’Eterno e nell’unico Dio che era la sua salvezza. Habacuc si è aggrappato a Dio per rimanere saldo nella tempesta di quello che Dio stava per mandare, e si fidava di Dio.

La lezione per noi

Quale grande lezione possiamo prendere da questo libro?

A volte, anche noi non capiamo cosa Dio sta facendo nella nostra vita. A volte preghiamo chiedendo a Dio di operare. Ma Lui non risponde, oppure, quando risponde, risponde in un modo che non è quello che noi volevamo.

A volte Dio sceglie di servirsi del male per operare nella nostra vita, anche dei mali peggiori. E a volte non capiamo cosa Dio stia facendo, o perché scelga di operare in un certo modo piuttosto che nel modo che noi pensavamo giusto.

A volte anche noi, come Habacuc, ci agitiamo e discutiamo con Dio. E stiamo male, perché non ci stiamo fidando del nostro Dio, ma piuttosto siamo pieni di orgoglio credendo di sapere noi qual è la cosa migliore.

Dio è Dio. Lui sa perché fa quello che fa, e quando lo fa. Noi siamo umani, siamo limitati, non capiamo come tutte le cose cooperano insieme per adempiere il piano perfetto di Dio. Ma Dio sì.

Perciò, l’unico modo per avere pace e gioia nelle tempeste della vita, e quando non capiamo quello che Dio sta facendo, è di avere lo stesso cuore che aveva Habacuc alla fine del libro. L’unica via per avere pace e gioia nel cuore è di fidarci di Dio, e aggrapparci a Lui, che è la nostra forza, e che ci terrà saldi. Egli ci ama, vuole il nostro bene, e si adopera per questo. Possiamo fidarci di Dio, e così possiamo stare calmi in mezzo alle tempeste.

Quando Habacuc discuteva con Dio, stava male. Non aveva pace. Ma quando ha lasciato tutto nelle mani di Dio, e si è fidato di Lui, e si è abbandonato nelle mani di Dio, allora aveva pace e tranquillità nel cuore.

Notate ancora i versetti 17-19.

17 Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle, 18 esulterò nell’Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza. 19 L’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture".” (Habacuc 3:17-19 LND)

Habacuc, pur vivendo in una società agricola, dichiara che anche se le cose peggiori fossero successe, egli avrebbe esultato nell’Eterno, e avrebbe trovato la sua gioia nel Dio della sua salvezza.

Fratelli e sorelle, quando abbiamo fede, anche noi possiamo avere gioia, e esultare, quando confidiamo in Dio. Possiamo fare questo anche nelle circostanze più dolorose della vita.

Noi siamo spesso come Habacuc, e ci agitiamo e discutiamo con Dio, e non ci fidiamo di Lui. Seguiamo piuttosto l’esempio di Habacuc negli ultimi versetti del libro, e affidiamoci a Dio, perché Lui sa qual è la cosa giusta, e tutto quello che fa è buono e giusto.

Grazie a Dio che possiamo fidarci del nostro Dio, perché Lui non cambia mai, e il suo cuore e la sua potenza e sovranità sono stabili, da sempre e per sempre!