Aiuto Biblico

Dio farà un'opera gloriosa in noi

Aggeo 2:1-9

sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 1 luglio 2018, – cmd si –
parole chiavi: Aggeo, pace con Dio, gloria, il tempio, opere di Cristo

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Riassunto di Aggeo 1

Abbiamo visto, nei primi sermoni di questa serie, che Dio mandò Aggeo per risvegliare quei Giudei che Dio aveva fatto ritornare a Gerusalemme, dopo settant'anni di esilio. Il loro ritorno era una potente opera di Dio, in quanto Egli aveva dato a Ciro di Persia vittoria su Babilonia, poi gli aveva messo in cuore di permettere ai Giudei di tornare in patria per ricostruire il tempio. Tanti anni prima, tramite Isaia, Dio aveva annunciato che avrebbe fatto questo, perfino nominando Ciro.

Quando questi Giudei tornarono nella loro terra, subito eressero l’altare, per ricominciare ad offrire i sacrifici per il peccato, che era quello che Dio aveva stabilito per l’uomo prima del sacrificio di Cristo. Questi sacrifici, infatti, erano l’aspetto centrale del loro rapporto con Dio. In seguito posero le fondamenta del tempio. Iniziarono bene.

Come abbiamo visto nei sermoni precedenti, ben presto essi abbandonarono i lavori di ricostruzione, a causa dell’opposizione dei popoli circostanti. Per circa 16 anni lasciarono fermi i lavori nel tempio. Durante questo periodo, costruirono delle belle case rivestite di legno per loro stessi. La gloria di Dio non era più la loro priorità.

A causa del peccato di non avere avuto Dio come prima priorità nella loro vita, Dio li disciplinò. Anziché benedire le opere delle loro mani, fece andare male quasi tutto quello che facevano. Visto che non si erano ravveduti, mandò loro Aggeo, per avvertirli del loro peccato, e del rimedio: ravvedersi, e cambiare il loro comportamento. Quando noi cadiamo nel peccato, la soluzione è semplice: ravvederci e abbandonare il peccato, non facendo più il male e facendo il bene che avevamo trascurato.

Queste persone diedero ascolto alla parola che Dio aveva dato tramite Aggeo, ed ebbero timore di Dio. Nella Sua grazia, Dio mandò loro un secondo messaggio, annunciando che Egli era con loro. Poi, Dio risvegliò lo spirito del popolo, così essi ricominciarono i lavori del tempio. In questo abbiamo visto la grazia di Dio, infatti, quando abbandoniamo il peccato e torniamo al Signore, Egli torna a benedirci e a stare con noi nel nostro impegno per Lui.

Questo è il punto in cui vogliamo riprendere lo studio di questo libro.

Vv.1-5: una Parola di incoraggiamento

Oggi vogliamo continuare a considerare il messaggio di Dio, inviato tramite Aggeo, che troviamo in Aggeo 2:1-9. Leggiamo prima i versetti 1-5.

“1 Nel settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, dicendo: 2 "Parla ora a Zorobabel, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e al resto del popolo, dicendo: 3 "Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi? 4 E ora sii forte, Zorobabel dice l’Eterno "Sii forte Giosuè, figlio di Jehotsadak il sommo sacerdote; sii forte, o popolo tutto del paese," dice l’Eterno, "e mettetevi al lavoro, perché io sono con voi," dice l’Eterno degli eserciti, 5 "Secondo la parola del patto che stabilii con voi quando usciste dall’Egitto, così il mio Spirito dimora in mezzo a voi. Non temete".” (Aggeo 2:1-5 LND)

Per capire questo brano, dobbiamo considerare la situazione storica. Il tempio che era stato distrutto settant’anni prima era il tempio che Salomone aveva costruito. Quel tempio era molto maestoso, probabilmente era l’edificio più imponente del mondo. Ricordiamo che, ai tempi di Salomone, Dio aveva benedetto Israele in modo tale che Gerusalemme fosse piena d’oro e di ricchezze di ogni tipo; Salomone usò tali ricchezze per costruire il tempio. Dio aveva dato una grande capacità agli artigiani, in modo da poter creare i vari ornamenti del tempio. Perciò, il tempio di Salomone era oltremodo maestoso.

Quel tempio era stato distrutto dai Babilonesi. Ora, al tempo di Aggeo, alcuni dei Giudei che erano tornati dall'esilio erano vecchi e si ricordavano molto bene di quanto era glorioso il tempio di Salomone. Quando si iniziò la ricostruzione del tempio, questi anziani, vedendo la pochezza del nuovo tempio rispetto al vecchio, furono molto rattristati e demoralizzati, vedendo dai primi lavori che sarebbe stato estremamente semplice e povero in confronto al precedente. Perciò, sembrava inutile continuare, come se non valesse nulla.

Il messaggio di Dio a loro, inviato tramite Aggeo e contenuto in Aggeo 2:1-9, è una parola che ha lo scopo di fortificare questi credenti. Ascoltiamo ciò che Dio dichiara loro, e che dice anche a noi quando la nostra situazione è simile.

“1 Nel settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, dicendo: 2 "Parla ora a Zorobabel, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e al resto del popolo, dicendo: 3 "Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi? (Aggeo 2:1-3)

Questi Giudei avevano ascoltato l'Eterno e avevano ripreso l’opera di Dio, in questo caso avevano iniziato a costruire il tempio di Dio. Però, vedendo che il loro impegno produceva scarsi risultati in confronto al primo tempio, erano scoraggiati e tentati di abbandonare il lavoro.

Dio sapeva che erano scoraggiati, per cui mandò Aggeo a fortificare il loro spirito. Dio non è un cattivo despota, a cui importa solamente che gli uomini facciano la Sua volontà. Dio è amoroso, Egli cura teneramente coloro che camminano per fede. Il messaggio che Dio mandò a questi credenti era un messaggio di incoraggiamento, per fortificare la loro fede, e per far capire loro ciò che Dio avrebbe fatto nel futuro, in modo che potessero vedere il quadro complessivo del loro impegno.

Quindi, la prima cosa che Dio dichiara loro tramite Aggeo è:

3 "Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi? (Aggeo 2:3)

Notiamo la situazione. Agli occhi di questi Giudei, ciò che stavano facendo per l’Eterno sembrava non valer nulla. Sapevano che Dio aveva comandato loro di costruire il tempio. Però, a loro parere, ciò era un lavoro inutile.

Esdra 3:12 ci racconta di questo momento, ossia di quando videro le dimensioni del nuovo tempio ricordando la grandezza e la maestà del primo tempio.

“Molti sacerdoti, Leviti e capi delle case paterne, anziani, che avevano visto il primo tempio, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi. Molti altri invece alzavano forti grida di allegrezza,” (Esdra 3:12 LND)

Quante volte noi ci troviamo nella stessa situazione! Sappiamo qual è la cosa giusta da fare, ma sembra che non serva a nulla, che è tutto uno speco di tempo, che i risultati che avremo valgono ben poco.

Una volta Gesù e i discepoli, per esempio, si trovarono con una grande folla lontano dai villaggi, e serviva per costoro una grande quantità di cibo. Gesù chiese ai discepoli dove avrebbero potuto prendere tale cibo. Un bambino aveva offerto quel po’ di cibo che aveva, che consisteva solamente in cinque pani e due pesci. Notiamo le parole di Andrea quando diede questo a Cristo.

“8 Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei suoi discepoli, gli disse: 9 "V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due piccoli pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?".” (Giovanni 6:8-9 LND)

Stava dicendo: Signore, so che tu ci hai chiesto del cibo e ho questo da darti, ma a che cosa serve? Non serve a nulla, è inutile!

Oh amici, quanto spesso succede anche a noi la stessa cosa! Sappiamo qual è la cosa giusta da fare, e ci impegniamo a farla. Però, secondo il nostro modo di vedere, non produce risultati. Sembra tutto inutile. Ci sentiamo di dover mollare tutto, perché sembra che la nostra opera non serva a nulla.

Dobbiamo stare attenti a non confrontare i nostri risultati con i risultati di altri, o che Dio ha prodotto in noi in altre occasioni. Non dobbiamo confrontare le situazioni passate con la condizione attuale, perché Dio opera come vuole e quando vuole, secondo la Sua sapienza. Notate la dichiarazione in Ecclesiaste 7:10.

“Non dire: "Come mai i giorni passati erano migliori di questi?," perché non è saggio fare una tale domanda.” (Ecclesiaste 7:10 LND)

Molte volte siamo tentati di credere che il nostro impegno per Dio non serva a nulla. Questo pensiero ci scoraggia e ci spinge a pensare che non serva continuare. Per esempio, forse credi che sia giusto dare un aiuto pratico ad un fratello o a una sorella; ma sembra che il poco che puoi fare non cambierà nulla. Oppure, riconosciamo che dovremmo ammonire un fratello o una sorella per il loro bene, ma siamo convinti che non ci ascolterebbe, perciò sembra inutile farlo. Forse ci troviamo con l’opportunità di parlare del Signore con qualcuno, ma non sembra il tipo che ascolterebbe, quindi, ci sembra inutile provare.

Forse come genitori sappiamo che dovremmo crescere i figli in un certo modo, e non lasciar fare loro certe cose che fanno tanti dei loro coetanei. Però, è difficile perseverare, e sembra che non cambi mai nulla, e perciò, non perseveriamo.

O forse tu vuoi combattere contro un peccato, però, sei caduto tante volte, e sembra inutile continuare a combattere. Sei tentato di arrenderti.

In tutti questi esempi, ed in tanti altri a cui potremmo pensare, la situazione è simile a quella descritta in Aggeo. Siamo disposti a fare la cosa giusta ma sembra inutile, perciò ci scoraggiamo e siamo tentati di mollare tutto.

Visto che anche noi siamo tentati in questo modo, come lo erano questi Giudei, consideriamo attentamente la Parola che Dio mandò loro tramite Aggeo, perché Essa serve anche a noi.

Dio conosceva pienamente i loro cuori, e perciò, sapeva che erano scoraggiati. Dio conosce anche i nostri cuori, e non resta indifferente quando i nostri cuori sono abbattuti. Egli ha cura di noi.

Perciò, nonostante fossero passati pochi giorni dalla prima profezia, in cui aveva chiesto loro di confrontare questo tempio con il primo tempio, alla luce del loro scoraggiamento, e per far capire quello che avrebbe fatto, Dio mandò di nuovo Aggeo con un altro messaggio da parte Sua. Ascoltiamo le parole che Dio diede loro tramite Aggeo, nei versetti 4,5.

“4 E ora sii forte, Zorobabel dice l’Eterno "Sii forte Giosuè, figlio di Jehotsadak il sommo sacerdote; sii forte, o popolo tutto del paese," dice l’Eterno, "e mettetevi al lavoro, perché io sono con voi," dice l’Eterno degli eserciti, 5 "Secondo la parola del patto che stabilii con voi quando usciste dall’Egitto, così il mio Spirito dimora in mezzo a voi. Non temete".” (Aggeo 2:4-5 LND)

Per incoraggiarli, Dio ripete la stessa meravigliosa verità che aveva dichiarato loro poco tempo prima, quando avevano dato ascolto all’ammonimento di Dio. Dio dichiara: IO SONO CON VOI!!

L’Eterno dichiara al popolo: sii forte! Mettetevi al lavoro! Perché IO sono CON VOI!

Dio aveva già detto loro, poco tempo prima, che Lui era con loro. Però, con le difficoltà dei lavori, e per lo scoraggiamento, vedendo quanto questo tempio era nulla in confronto al primo tempio, si erano scoraggiati, avevano distolto lo sguardo da Dio e avevano iniziato a guardare ai problemi. Avevano bisogno di incoraggiamento, e Dio non mancò di ricordare loro che Egli stesso era con loro.

Avere Dio con loro vuol dire avere Dio dalla loro parte, vuol dire avere l’aiuto e l’intervento di Dio. Non c’è nulla di meglio al mondo che avere Dio con noi.

Dopo che Dio ha ricordato loro che Lui era con loro, li esortò ad essere forti. Sii forte, diceva a ciascuno tramite Aggeo. Siccome Dio era con loro, la loro forza veniva da Dio stesso. Poi, Dio dichiarò loro: mettetevi al lavoro! Non state lì a pensare che non conviene. Non fate confronti con il vecchio tempio. Non stare a preoccuparvi se l’ubbidienza porterà i frutti che volete voi. Voi fate la cosa giusta, poi sarà Dio a pensare ai risultati.

Non temete

Consideriamo una verità molto importante nel v.5, perché vale per noi come valeva per loro. Leggiamo il v.5

“5 "Secondo la parola del patto che stabilii con voi quando usciste dall’Egitto, così il mio Spirito dimora in mezzo a voi. Non temete".” (Aggeo 2:5 LND)

Qui Dio ricorda al Suo popolo il motivo per cui Egli era con loro. Era in base al patto che Dio aveva fatto con i discendenti di Abraamo, presso il Monte Sinai, appena dopo che erano usciti dall’Egitto. In quel patto, Dio aveva dichiarato di essere il loro Dio. Ora, Dio ricorda loro che stava mantenendo il Suo patto, e perciò, dimorava in mezzo a loro.

Dio mantiene sempre la Sua Parola. Il mondo cambia costantemente, e tutto quello che fanno gli uomini sarà distrutto. Gli uomini più forti cadono. Invece, la Parola del Signore sussiste in eterno. Quando Dio fa un patto, quel patto è sicuro, perché l’ha fatto l’Eterno. Dio ricordava loro che aveva fatto un patto con loro, come popolo, quando erano usciti dall’Egitto. Lo Spirito di Dio, quindi, era in mezzo a loro, per cui non dovevano temere. Dio non abbandona il Suo popolo. Può disciplinare, ma non abbandona.

Oh cari nel Signore, ricordatevi che Dio ha fatto un patto con chi è stato salvato per mezzo di Gesù Cristo. Gesù è morto sulla croce per pagare la condanna di coloro che Dio salva, e il Suo sangue è il nuovo patto che Dio fa con loro. Quindi, se tu sei salvato, anche tu sei legato al Signore con il patto.

Dio ha promesso che non lascerà e non abbandonerà mai coloro che Egli salva. Gesù dichiara che non perderà nessuno di coloro che vengono a Lui. Quindi, come è vero che Dio era con quei Giudei, è altrettanto vero che Dio è con noi che siamo stati salvati per mezzo di Gesù Cristo; quindi non dobbiamo temere. Non dobbiamo temere le circostanze, le difficoltà e i pericoli. Dio è con noi. Non dobbiamo temere per come possono evolversi le circostanze: Dio è con noi.

Vv.6,7: farò tremare la terra

Per incoraggiare questi giudei, Dio non si limitava solo ad annunciare loro che era con loro. Egli dichiara loro una verità potente. Leggiamo i vv.6,7.

“6 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti: "Ancora una volta, tra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e la terra asciutta; 7 farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria" dice l’Eterno degli eserciti.” (Aggeo 2:6-7 LND)

Dio annunciò una grande verità per loro: rivelò che stava per far tremare i cieli e la terra. Come spesso accade nell’Antico Testamento, questa è una doppia profezia. Prima, parlava di quello che stava per avvenire presto: la venuta del Cristo sulla terra. Ormai era passato il periodo da Adamo al diluvio, dal diluvio ad Abraamo, da Abraamo a Mosè, da Mosè a Davide, poi il periodo dell’esilio, ed ora il ritorno. Il prossimo grande passo nel piano di Dio sarebbe stato la venuta del Cristo. Quindi Dio dichiara: “Ancora una volta, tra poco...” Sarebbe fra poco.

La venuta di Cristo e, soprattutto, la Sua opera sulla croce e la Sua risurrezione, avrebbero fatto tremare i cieli e la terra, il mare e l’asciutto. Tanti uomini non capiscono la grandezza dell’opera di Cristo, ma è stato l’avvenimento più grande e più importante nella storia del mondo. Nessun avvenimento nella storia del mondo è paragonabile alla morte e risurrezione di Gesù Cristo.

Quando Gesù morì, il sole fu ottenebrato e ci fu un grande terremoto. La crocifissione e la risurrezione di Cristo fecero tremare la terra anche in senso letterale. Molto di più, però, l’opera di Cristo fa tremare il mondo delle potenze invisibili. Leggiamo, ad esempio, in Colossesi 2:13-15, che descrive l’opera di Cristo sulla croce.

“13 E con lui Dio ha vivificato voi, che eravate morti nei peccati e nell’incirconcisione della carne, perdonandovi tutti i peccati. 14 Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; 15 avendo quindi spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui.” (Colossesi 2:13-15 LND)

Quando Gesù è morto e poi è risuscitato, ha trionfato sui principati e sulle potenze, li ha spogliati del loro potere. Ha fatto tremare le potenze invisibili del mondo. La Sua morte e risurrezione sono state l’opera più grande di qualsiasi altra opera nel mondo in tutta la storia.

Questa profezia riguarda non solo la prima venuta di Gesù Cristo, ma anche la Sua seconda venuta. Ascoltate i vv. 6,7.

“6 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti: "Ancora una volta, tra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e la terra asciutta; 7 farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria" dice l’Eterno degli eserciti.” (Aggeo 2:6-7 LND)

Dio farà tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutti i popoli affluiranno a Gerusalemme e Dio riempirà di gloria il tempio. In questo passo, Dio parla del ritorno di Cristo, quando Cristo stabilirà il Suo regno a Gerusalemme e tutto il mondo sarà sottoposto a Lui. Allora il meglio di tutto il mondo sarà portato a Gerusalemme per glorificare Cristo.

Come Dio ha portato a compimento la prima profezia, così porterà a compimento anche la seconda. Gesù è venuto la prima volta per morire e risuscitare, ritornerà la seconda volta per giudicare il mondo.

Siamo ancora in attesa della Sua seconda venuta. Cristo può ritornare in qualsiasi momento. Quando Cristo ritornerà, sarà per giudicare il mondo, per legare Satana, per regnare con giustizia e con una verga di ferro. Tutto il mondo tremerà al maestoso cospetto di Cristo.

VVv. 7-9: IO riempirò di gloria questa casa

Siamo ora giunti ad una meravigliosa profezia, data da Dio a queste persone scoraggiate. Questi pochi Giudei, con pochi mezzi, stavano cercando di costruire un nuovo tempio. Ricordiamo che Salomone, quando costruì il primo tempio, era un re ricchissimo. Egli aveva a disposizione un’enorme quantità di artigiani, di operai e di beni materiali per rendere il primo tempio glorioso. Queste poche persone non avevano nulla di paragonabile. Essi sapevano, quindi, che questo tempio non sarebbe stato nulla in confronto del primo tempio.

Fu in quella situazione che Dio mandò loro una dichiarazione incredibile. Leggo i vv.7-9.

“7 farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria" dice l’Eterno degli eserciti. 8 "Mio è l’argento e mio è l’oro" dice l’Eterno degli eserciti. 9 "La gloria di quest’ultimo tempio sarà più grande di quella del precedente," dice l’Eterno degli eserciti; "e in questo luogo io darò la pace,"" dice l’Eterno degli eserciti.” (Aggeo 2:7-9 LND)

Considerando le condizioni di questi pochi Giudei, le parole del versetto 9 sono incredibili. Dio dichiara:

“La gloria di quest’ultimo tempio sarà più grande di quella del precedente… e in questo luogo io darò la pace, dice l'Eterno degli eserciti.”(Aggeo 2:9)

Dio dichiara a questi pochi Giudei che la gloria di questa casa sarà più grande di quella del tempio precedente! Come era possibile? Come avrebbero potuto questi pochi Giudei, con pochi mezzi, costruire un tempio più glorioso di quello che aveva costruito Salomone, con tanti mezzi, uomini e materiali?

Carissimi, questo ragionamento è un ragionamento logico, che va contro quello che Dio ha dichiarato. Quando una dichiarazione di Dio va contro la nostra logica, dobbiamo sottomettere la nostra logica a Dio.

Ragionare in modo da non accettare quello che Dio dichiara nella Bibbia è oltremodo sbagliato e pericoloso, e facilmente cadiamo in questo peccato.

La ragione per la quale a noi sembra difficile credere nella Parola di Dio, è che troppo spesso valutiamo le possibilità in base al metro ed alle possibilità umane. Dobbiamo ascoltare Dio in base alla Sua Parola, anche quando non riusciamo a capire come sia possibile.

Allora, tramite quello che Dio ci rivela nella Parola di Dio, possiamo capire il modo in cui il secondo tempio sarebbe stato più glorioso del primo. Per capire, dobbiamo capire la gloria del primo tempio in confronto alla gloria del secondo.

La gloria del primo tempio era nella sua ricchezza materiale. Internamente, era coperto di legno pregiato, e fuori, era coperto di oro. Aveva stupendi ornamenti decorativi, creati da artigiani guidati da Dio. Gli anziani presenti al tempo di Aggeo ricordavano questa gloria materiale. Questi poveri Giudei, al Tempo di Aggeo, non avevano neanche la minima parte della ricchezza di Salomone a loro disposizione.

Eppure il Signore dichiarò a questi poveri Giudei, al tempo di Aggeo, che la gloria del tempio che stavano costruendo sarebbe stata più grande della gloria del primo tempio. Come sarebbe stato possibile?

Amici, quando l’uomo pensa alla gloria, pensa alle cose esterne: la grandezza, la ricchezza, ciò che attira l’occhio dell’uomo.

Invece quando Dio parla di gloria, intende ciò che è la VERA gloria, quella eterna, quella che è infinitamente più gloriosa delle cose materiali sulla terra, che saranno tutte distrutte. Dio parla di VERA gloria, gloria che durerà per sempre.

La gloria del secondo tempio non era nell’oro, né nelle pietre preziose. In quelle cose, il secondo tempio era di molto inferiore al primo tempio.

Però, il secondo ha ricevuto una gloria che superava grandemente la gloria del primo tempio.

In questo secondo tempio, che questi pochi poveri giudei stavano costruendo, è entrato Gesù Cristo, Dio incarnato.

Essendo Dio, Gesù Cristo è pieno della vera gloria. Quindi, è stato CRISTO a conferire a questo tempio la Sua gloria. Nessuna quantità di oro e pietre preziose sono minimamente paragonabili alla gloria di Cristo Gesù.

Fermiamoci un attimo. Se la gloria di quel tempio era grande, perché Cristo Gesù ci è entrato qualche volta, cosa possiamo dire di noi stessi? Dio ci insegna che Cristo Gesù è entrato in coloro che sono veramente salvati per dimorarvi per sempre. Leggiamo di questo in più brani, come, per esempio, in 2Corinzi 4:6,7.

“6 perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre," è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo. 7 Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.” (2Corinzi 4:6-7 LND)

Come quel secondo tempio era molto semplice esteriormente, ma ricevette da Dio una gloria maggiore del primo, perché Cristo è entrato in esso; così anche noi siamo deboli e di poco valore agli occhi del mondo, ma Cristo è entrato in noi e la Sua gloria risplende nel nostro vaso di terra.

La gloria di Cristo in noi non è ancora visibile al mondo. Vi leggo 1Giovanni 3:1,2.

“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.” (1Giovanni 3:1-2 LND)

Il mondo non vede la gloria che è in noi, se abbiamo Gesù Cristo. Se siamo veramente salvati, abbiamo Cristo in noi, e quindi, abbiamo la gloria di Dio in noi. Al momento, questa gloria non è manifestata al mondo, ma sarà manifestata al ritorno di Cristo.

Purtroppo, spesso, cadiamo nell’errore di valutare le cose con un metro umano, anziché con il metro di Dio. E così, ci scoraggiamo, non capendo quanto è immensa ed eterna l’opera che Dio sta facendo in noi. Spesso quello che Dio sta facendo tramite noi, e soprattutto IN noi, non è glorioso secondo il metro del mondo, ma è pieno della vera gloria di Dio. Oh che possiamo imparare, desiderare e cercare la vera gloria, valutando tutto con il metro di Dio, e non il metro del mondo! La cosiddetta gloria del mondo non è vera gloria. La gloria di Cristo in noi è vera gloria. Guardiamo alla vera gloria. La gloria che abbiamo in Cristo, e che avremo per l’eternità, è infinitamente più grande della gloria del mondo.

Se riflettiamo sulla gloria di Cristo, che è nostra, possiamo gioire. Come i giudei al tempo di Aggeo potevano gioire, sapendo che Dio avrebbe portato una grande gloria nel tempio.

Io darò la pace

Tornando alla Parola che Dio ha dato al popolo tramite Aggeo, Dio ha aggiunto un’altra grande verità. Egli dichiara a queste persone, tramite Aggeo:

9 "La gloria di quest’ultimo tempio sarà più grande di quella del precedente," dice l’Eterno degli eserciti; "e in questo luogo io darò la pace,"" dice l’Eterno degli eserciti.” (Aggeo 2:9 LND)

Non solo la gloria di quel tempio sarebbe stata più grande, perché Cristo stesso ci sarebbe entrato, ma Dio dichiara a questi giudei che avrebbe dato la pace in quel luogo.

Cos’è questa pace, e che c’entra con noi? La pace che Dio avrebbe dato in quel luogo, che era Gerusalemme, era la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, che ha riconciliato gli uomini peccatori con Dio, portando la pace fra l’uomo e Dio.

Il messaggio dell’Evangelo è come l’uomo può essere riconciliato con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Il tempio era dove si facevano i sacrifici di animali, che erano tipi, o simboli, dal vero sacrificio, quello di Gesù Cristo. Quei sacrifici non potevano produrre vera pace con Dio. Ma quando è venuto Gesù Cristo, con il Suo sacrificio ha portato la vera pace.

È importante notare un’ultima verità in questo brano. Chi è che ha dato queste profezie ad Aggeo? Era l'Eterno degli eserciti! Il nostro Dio è l'Eterno degli eserciti, sovrano, maestoso, pieno di potere, onnipotente, Egli regna su tutto l’universo. Se siamo in Cristo, allora, siamo sicuri, perché il nostro Dio è l’Eterno degli eserciti. Egli è pienamente sovrano su tutto.

Conclusione

Oh cari amici, quante verità importanti ci sono per noi in questi versetti! Il messaggio per quei Giudei è anche un messaggio per noi.

Come loro, succede spesso che iniziamo a ubbidire al Signore, però poi, secondo il nostro parere, sembra tutto inutile. Sembra che la nostra ubbidienza non abbia alcuna possibilità di produrre i risultati che vorremmo e, perciò, ci scoraggiamo e siamo tentati di mollare tutto.

Oh amici, non arrendiamoci a questa tentazione! Non siamo responsabili per il frutto che produciamo, siamo responsabili di ubbidire a Dio, lasciando a Lui i risultati che vuole produrre. Uno semina, l’altro annaffia, ma solamente Dio dà la crescita. Quando noi camminiamo nell’ubbidienza, quando noi seguiamo il Signore e ci impegniamo in quello che vuole Dio, per fede, sarà DIO stesso a produrre i risultati da Lui voluti.

Spesso, infatti, i risultati non saranno quelli che avremmo immaginato noi. Noi guardiamo a quello che Dio compie TRAMITE noi, quando invece, il più delle volte, Dio sta lavorano IN noi.

Ricordiamo poi che la gloria del secondo tempio era grande, perché Cristo Gesù ci era entrato. Noi, che siamo stati salvati, abbiamo un privilegio ancora più grande, in quanto Cristo non solo è entrato per un tempo limitato in noi, ma da quando ci ha salvati, Cristo stesso dimora in noi. Noi siamo vasi di terra agli occhi del mondo, e spesso anche agli occhi nostri siamo deboli; ma dentro di noi c’è la gloria di Cristo Gesù. Rallegriamoci per il grande, eterno privilegio che abbiamo in Cristo.

Poi, abbiamo visto la profezia che Dio avrebbe portato la pace, e quella pace è la pace con Dio che noi abbiamo per mezzo di Gesù Cristo. Oh che possiamo gioire in questa preziosa e meravigliosa verità! Ci sono problemi nella vita, ma passeranno tutti. Ma per mezzo di Gesù Cristo, abbiamo pace con Dio, e perciò, abbiamo l’eternità con Dio.

Perciò riposiamoci in Cristo. L’opera di Dio in noi sarà infinitamente più grande e gloriosa di quello che potremmo mai compiere per conto nostro. Dio è con noi. Dio ha fatto un patto con noi per mezzo di Gesù Cristo, e perciò, non ci lascerà e non ci abbandonerà. Dio sta facendo una grande opera in noi.

Perciò, non ci lasciamo scoraggiare. Guardiamo a Dio, e camminiamo per fede, nella via che Dio ci ha dato. Quando noi camminiamo per fede e in ubbidienza, Dio è con noi, ovvero, Dio ci guida, ci benedice e porta a buon fine la nostra opera per Lui. Non sarà sempre il fine che abbiamo immaginato noi, ma sarà sempre il fine migliore.