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Come essere beato - Matteo 5:1-9

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 26 luglio 2017, – cmd si –
Parole chiavi: evangelo, come essere salvato, frutti della salvezza, beatitudini.

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Stasera, vogliamo considerare insieme la parola di Gesù Cristo, in un insegnamento molto conosciuto, ma non sempre compreso bene, la prima parte del Sermone sul Monte, che troviamo in Matteo 5. Il messaggio che Gesù dichiara qua è il messaggio più importante della vita, e dell'eternità. Leggiamo insieme Matteo 5:1-12.

Notate che nella prima parte, non si tratta di persone diverse, non descrive più persone. È una descrizione delle tappe che fa chiunque arriva alla salvezza, e anche descrive la vita di chi ha veramente trovato Cristo. Quindi, quello che abbiamo qua è una progressione che avviene nella vita di chiunque arriva alla vera salvezza, o a dimostrare frutto della vera salvezza.

“1 Ed egli, vedendo le folle, salì sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono. 2 Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo: 3 "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. 4 Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati. 5 Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra. 6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati. 7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. 8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. 9 Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5:1-9 LND)

Consideriamo insieme questo insegnamento importante di Gesù Cristo, per poi riflettere sulla nostra condizione davanti a Dio.

Il cuore di Gesù

La prima cosa che notiamo è il cuore di Gesù. Leggo i vv. 1,2:

“1 Ed egli, vedendo le folle, salì sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono. 2 Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo:

Notiamo il cuore di Gesù. Vede la folla, e vuole insegnare loro, vuole spiegare loro come essere beati! Vuol mostrare loro la verità di Dio, e anche a noi, e perciò ci ha dato la Bibbia, la Parola di Dio.

Gesù vuole che siamo veramente beati!!!!

Pensate a quanto abbiamo peccato contro Dio. Da quando siamo nati, abbiamo disubbidito ai comandamenti di Dio, abbiamo preso per noi stessi la gloria che appartiene a Dio, non abbiamo ringraziato Dio come Egli merita. Alla luce di questo, come mai Cristo vuole insegnarci come essere beati? Che cuore tenero ha nei nostri confronti!

Cosa vuol dire “Beato”?

Gesù descrive come essere beati. Cosa vuol dire, essere beato? Essere beato descrive uno sul quale Dio versa le sue benedizioni. Descrive uno che ha l’animo che sta veramente bene.

Essere beato è qualcosa di profondo e duraturo. Chi è beato, sta bene nel profondo dell'anima. Ogni uomo vuole essere beato, che si pensi in questi termini o meno.

Chi può benedire?

Considerate con me: chi può benedirci?

Possono gli uomini veramente benedire? Hanno quel potere? ---No!

Può la fortuna benedire? NO! Non esiste la fortuna.

Può un talismano o scongiuro o qualcosa di simile benedire? No!

Solo Dio può benedire.

Quindi, se vuoi essere benedetto, l'unico che può benedirti è Dio.

Allora, in questo brano, Gesù spiega l’unica via per essere veramente beato. Ricordate che l’elenco che segue non è riferito a persone diverse, ma piuttosto sono tappe che percorre chi arriva ad essere veramente benedetto da Dio per ora e per tutta l'eternità, e descrivono la vita di chi veramente ha Cristo.

Prima tappa: povero in spirito

Leggo il versetto 3.

3 "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

Qui, Gesù non sta parlando della povertà materiale, ma della povertà spirituale. Egli dice: “i poveri in spirito”.

Essere povero in spirito vuol dire riconoscere la propria condizione spirituale davanti a Dio, ovvero, vuol dire riconoscere il nostro peccato davanti a Dio, e capire che alla luce della santità di Dio, il nostro peccato è gravissimo.

Non possiamo capire quanto siamo poveri in spirito senza capire di più la santità di Dio, e quanto ogni nostro peccato è un’offesa terribile contro Dio.

Dio ci ha creati, Dio ci sostiene. Dio è glorioso. Merita tutto da noi. Invece, nessuno di noi ringrazia Dio quanto dovrebbe. Nessuno di noi onora Dio con l'onore che Egli merita. E nessuno di noi ubbidisce a Dio con quell'ubbidienza perfetta che Egli merita come nostro Signore.

Perciò, secondo il metro di Dio, siamo terribilmente colpevoli davanti a Lui, e abbiamo un debito spirituale che non potremo mai pagare. Quindi, siamo spiritualmente poveri.

Di natura, non riconosciamo quanto siamo poveri in spirito. Quando Dio apre i nostri occhi, e vediamo la nostra povertà spirituale, questa è una grande benedizione, perché allora, possiamo rivolgerci a Dio per il perdono.

Tu riconosci la gravità del tuo peccato? Beato chi sa di essere povero in spirito, e di aver bisogno della ricchezza del perdono. Quando uno riceve il perdono, allora, riceverà il regno dei cieli, che vuol dire, avrà l’eternità in cielo con Dio.

Una volta in Cristo, uno continua a vedere la povertà in se stesso ogni volta che pecca, e perciò, torna sempre a Cristo, confessando il peccato, per avere il meraviglioso dono del perdono.

Seconda tappa: coloro che fanno cordoglio

La seconda tappa, dopo che uno comprende veramente la propria povertà spirituale è che ne fa cordoglio. Leggo il versetto 4.

4 Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati.

Chi riconosce di cuore la sua povertà spirituale, e poi, fa vero cordoglio, è beato.

Fare cordoglio qui è un'espressione che vuol dire essere grandemente rattristati per qualcosa, solitamente per un morto. È una condizione in cui la tristezza è profonda e riempie la vita.

Beato chi fa cordoglio perché si rende conto di quanto terribile è la sua povertà spirituale.

Tante persone sanno di essere peccatori e molto colpevoli davanti a Dio, ma nonostante questo non ne sono rattristate. Esse non fanno cordoglio. Beato colui che sa quanto è povero di spirito, sa di essere spiritualmente morto, senza speranza, terribilmente colpevole davanti al Dio santo. Beato chi, capendo questo, ne è estremamente aggravato, e ne fa cordoglio.

Potrebbe sembrare strano dire che è beato chi fa cordoglio. Però, nel contesto, Gesù sta parlando di chi riconosce la gravità del proprio peccato, ed è gravemente rattristato per il peccato, ne fa cordoglio. Essere così porta alla vera benedizione.

Quando uno riconosce la verità della sua povertà spirituale, ed è così rattristato del proprio peccato che ne fa cordoglio, quella persona sarà consolata, eternamente consolata, perché in quella condizione, vedrà Cristo, e riceverà il perdono, e diventerà spiritualmente ricca.

Terza tappa: i mansueti

Arriviamo ora alla prossima tappa: quella di essere mansueti. Leggo sempre da Matteo 5 il v.5.

5 Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra.

Per essere beati, si passa dal riconoscere di essere povero in spirito, ad essere aggravato per questo, facendone cordoglio, ad essere mansueto.

Essere mansueto è quella condizione di cuore in cui uno è umile e accetta quello che gli arriva senza brontolare. Non pretende nulla, perché sa di non meritare nulla. È talmente preso dal proprio peccato che non si agita per i peccati che gli altri commettono contro di lui.

Se tu ti agiti quando gli altri peccano contro di te, vuol dire che non sei mansueto, perché stai vedendo la gravità dei tuoi peccati e non ne stai facendo cordoglio.

Chi arriva a vedere la propria povertà di spirito, e a farne cordoglio, e così arriva ad essere mansueto con tutti, quella persona arriverà a Cristo, ed erediterà la terra. Non si tratta di ereditare questa terra, che è destinata a essere distrutta, ma erediterà un posto nella nuova terra e il nuovo cielo. Vuol dire ereditare un posto nella presenza di Dio. Che stupendo!

Quarta tappa: Essere affamato e assetato

Arriviamo ora alla tappa in cui uno viene perdonato da Dio e passa dalla morte alla vita, diventando un figlio di Dio. Questo è la tappa in cui uno diventa veramente salvato. Per chi è già salvato, questo è il passo in cui uno riceve perdono per il peccato in cui era caduto, e torna ad essere in comunione con Dio. Ricordando che chi arriva a questo punto prima riconosce la gravità del proprio peccato, ovvero, di essere povero in spirito, poi, ne fa cordoglio, e questo lo porta ad essere mansueto, a questo punto, più di qualsiasi cosa, desidera la giustizia che sa di non avere per conto proprio. Leggo il v.6:

6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.

Beato chi è affamato e assetato di giustizia.

Che cosa vuol dire essere affamato o assetato? Vuol dire essere in una condizione in cui non riesci a pensare ad altro che ottenere cibo o acqua. Probabilmente nessuno di noi capisce veramente cosa vuol dire questo. Conosciamo la fame normale, quando hai dovuto saltare un pasto per un controllo medico. Ma, essere veramente affamato vuol dire passare giorni senza mangiare. Oppure, essere assetato vuol dire restare qualche giorno senza mangiare, e arrivare al punto di desiderare acqua più di qualsiasi cosa. È il momento in cui il corpo sente disperatamente il bisogno di acqua, e non si riesce a pensare ad altro.

Allora, essere “affamati e assetati di giustizia” vuol dire sapere di non avere una giustizia propria davanti a Dio, e desiderare la giustizia, l’essere liberato dalla propria colpa, più di qualsiasi altra cosa.

In altre parole, vuol dire desiderare il perdono più di qualsiasi altra cosa, per poter essere in comunione con Dio. Questo vuol dire desiderare la giustizia di Dio, sapendo di non avere una giustizia propria. La giustizia di Dio è la giustizia che si trova in Gesù Cristo.

Quando siamo affamati e assetati della giustizia di Dio, la vogliamo più di qualsiasi cosa. Il cuore è fissato sull'ottenere il perdono e quella giustizia. Quel cuore non pensa ad altro.

Vediamo un esempio di questo tipo di cuore in due parabole che Gesù ci dà in Matteo vv. 13:44-46. Notate che questi due uomini vogliono una cosa sola. Quello che vogliono in realtà è la giustizia di Dio in Gesù Cristo. Leggo Matteo 13:44-46.

“44 "Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto ciò che ha e compera quel campo. 45 Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. 46 E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.” (Matteo 13:44-46 LND)

L’unico modo di ricevere il perdono e la giustizia di Gesù Cristo è di riconoscere la vera condizione del tuo cuore, esserne afflitto, essere mansueto, e poi, desiderare il perdono e la giustizia di Cristo più di qualsiasi altra cosa.

Chi dice di volere Dio, ma poi si impegna più in qualche altro campo che nel cercare Dio, non troverà mai Dio. Infatti, se ci pensi, è un'offesa terribile considerare qualcos'altro più importante di Dio.

Dio ci offre il meraviglioso dono del perdono, un perdono che Gli é costato il sacrificio del Suo Figlio Gesù Cristo. Se tu consideri qualcos’altro come più importante di quel perdono, questo è una grave offesa contro Dio. Essere troppo impegnato per cercare Dio più di ogni altra cosa è un terribile peccato contro Dio.

Quindi, l’unico modo per ottenere il perdono, e la giustizia di Dio in Cristo, è di essere affamato e assetato per la giustizia, quella giustizia che uno sa di non avere in se stesso, ma che sa di poter avere gratuitamente in Cristo Gesù.

Chi è veramente affamato e assetato di giustizia, e la cerca in Gesù Cristo, quella persona sarà giustificata gratuitamente, non per i propri sforzi, ma come dono da parte di Dio. Essendo giustificata da Dio, quella persona non è più colpevole, è perdonata. Da quel momento, quella persona è un figlio di Dio, ed è perdonata e salvata da quell’istante e per tutta l'eternità. Inizia ad essere in un rapporto di pace con Dio.

Quando uno che è già in Cristo pecca, e riconosce che il suo peccato ostacola il suo rapporto con Dio, e vuole il perdono di quel peccato più di qualsiasi cosa, ed è affamato e assetato della giustizia, quel credente sarà perdonato e tornerà ad essere in comunione con Dio.

Primo frutto: diventare misericordioso

A questo punto, l’elenco cambia. Non parla più dei passi che uno fa, per ricevere il perdono e le giustizia di Cristo. Adesso, parla dei i cambiamenti nella vita della persona che ha ricevuto la giustizia di Cristo nella sua vita.

Come sarà la persona che ha veramente visto il proprio peccato, ed è stata perdonata in Cristo? Leggiamo il v.7

7 Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia.

Quando una persona viene perdonata e giustificata, allora diventa misericordiosa. Infatti qua Gesù dichiara: Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia.

Quando uno ha veramente visto la propria povertà spirituale, sarà misericordioso verso gli altri. Avrà pazienza con chi pecca contro di lui.

Questo è un frutto della vera salvezza.

Cos’è la misericordia? Quando Dio ha misericordia, non ci tratta come i nostri peccati meritano. È pronto a perdonare.

Quando qualcuno ottiene questa misericordia e salvezza, il suo cuore viene trasformato. Riconoscendo l'immensa misericordia che ha ricevuto da Dio, diventa misericordioso verso gli altri. Riconoscendo la gravità del proprio peccato, e perciò, la grandezza del perdono che ha ricevuto, è pronto a perdonare coloro che hanno peccato contro di lui. Chi vive così, mostrando il frutto della vera salvezza, il frutto di essere misericordioso verso gli altri, otterrà misericordia nel giorno del giudizio.

Quindi, un frutto della vera salvezza è che una persona riconosce quanta misericordia ha ricevuto da Dio, quanto grande è il suo perdono, e perciò facilmente perdona e ha misericordia verso gli altri.

Secondo frutto: essere puro di cuore

Un secondo frutto di chi è perdonato da Dio è che sarà puro di cuore. Leggo il versetto 8.

8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio.

Quando Dio salva una persona, quella persona riceve un cuore nuovo, e perciò diventa puro di cuore.

Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. Una persona che ha veramente ricevuto il perdono ed è stata giustificata, ha un cuore nuovo, e quindi è pura di cuore. È pura di cuore perché non mantiene il peccato. Quando cade nel peccato, ne è aggravato, e confessa il suo peccato, e ne chiede perdono, e viene perdonato. Quindi, torna ad essere puro di cuore.

Se uno dice di appartenere a Dio, ma continua nel peccato, senza ravvedersi, non ha ancora ricevuto il perdono di Dio. È ancora nel suo peccato, non ha un cuore nuovo, non ha un cuore puro.

Nella prima epistola dell'apostolo Giovanni 2:4-6, leggiamo:

“4 Chi dice: "Io l’ho conosciuto," e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. 5 Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è veramente reso perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. 6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.” (1Giovanni 2:4-6 LND)

La vera salvezza porta a confessare i peccati, e quindi ad aver un cuore puro.

Solo chi ha Gesù Cristo può avere un cuore puro, perché solo chi ha Cristo ha un nuovo cuore, e quindi, la capacità di vivere una nuova vita.

La religione ci insegna come dovremmo vivere, ci dice cosa fare e cosa non fare, e spesso, in sé, quello che ti dice è giusto. Ti dice di amare il tuo prossimo, ti dice di essere onesto, ti dice di fare del bene e non fare del male. Sono tutte cose buone, che vengono da Dio. Però, la religione non ti dà la capacità di vivere così! Non cambia il tuo cuore. Quindi, se tu cerchi di essere veramente buono in base a quello che insegna la religione, sarai frustrato, perché non ci riuscirai.

Invece, la salvezza che Gesù Cristo offre, l'unica vera salvezza, ti cambia il cuore. Quando qualcuno è affamato e assetato di giustizia, sapendo che non ha giustizia in sé, allora Dio cambia il suo cuore, lo perdona, e gli dà la giustizia di Gesù Cristo. Allora, il suo cuore è puro, e può iniziare a camminare in novità di vita. Avrà un cuore puro.

Se tu hai cercato di vivere diversamente, ma non ci sei riuscito, sappi che quello che ti serve è un nuovo cuore, che solo Dio può darti. Se hai un cuore puro, allora, vedrai Dio. Vedrai Dio perché vivrai con Dio per tutta l’eternità.

Terzo frutto: Adoperarsi per la pace

Arriviamo ora al fatto che uno si adopererà per la pace.

Chi ha ricevuto il perdono, e la giustizia di Cristo, ed è entrato in un rapporto di pace con Dio, quella persona, per la gioia che ha, vuole annunciare questo perdono e la possibilità di avere pace con Dio agli altri. Perciò, chi ha veramente ricevuto il perdono, si darà da fare per annunciare la pace agli altri. Si adopererà per la pace. Leggo quello che Gesù dichiara nel versetto 9.

9 Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.

Un frutto di aver veramente ricevuto il perdono in Cristo è che ci si adopera per far sapere ad altri di questo perdono, affinché anche gli altri possono avere pace con Dio per mezzo del perdono in Gesù Cristo.

Vivere così rende chiaro che uno è un figlio di Dio, e perciò, coloro che si adoperano per la pace saranno chiamati figli di Dio. Saranno chiamati figli di Dio, non solo durante questa vita, ma per tutta l'eternità, perché tali sono per mezzo della salvezza che hanno ottenuto.

Vi leggo quello che dice l'apostolo Giovanni al riguardo, a coloro che avevano ricevuto il perdono e la nuova vita in Gesù Cristo. Leggo dalla prima epistola di Giovanni 3:1-3.

“1 Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui, 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro.” (1 Giovanni 3:1-3 LND)

Applicazione

Alla luce di questo, cosa possiamo dire?

Vorrei parlare di due gruppi diversi. Prima, vorrei parlare di voi che non avete il vero perdono in Gesù Cristo. Forse non ha mai pensato più di tanto alla tua condizione spirituale. Forse hai pensato a tanti problemi, ma non al fatto di essere colpevole davanti a Dio.

La mia preghiera per te è che tu possa capire di essere povero in spirito. Prego che riconoscerai che sei colpevole davanti a Dio, e che hai bisogno del perdono e della giustizia di Cristo. Prego che farai cordoglio per la tua condizione, e che sarai mansueto, e che questo ti spingerà ad essere affamato e assetato della giustizia di Cristo.

Se arrivi a quel punto, conoscerai il perdono di Dio, e Dio ti darà un nuovo cuore. Avrai pace con Dio, e la tua vita sarà trasformata.

Poi, vorrei parlare con chi pensa di avere già Cristo nella sua vita. Voi che dite di essere figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo.

Quello che Gesù dichiara in questo brano è vero nella tua vita?

Tu riconosci di essere povero in spirito quando pecchi? Quando pecchi, ti aggrava moltissimo, al punto che fai vero cordoglio per il tuo peccato? Sei veramente mansueto, non agitandoti per i peccati degli altri contro di te, perché sei troppo aggravato per i tuoi peccati?

Desideri profondamente il perdono, per essere giustificato per il peccato in cui sei caduto?

Se prontissimo ad essere mansueto con altri? Sei pronto ad avere grande misericordia verso chi pecca contro di te, perché sei sempre cosciente dell’immensa misericordia di Dio verso di te?

Hai passione nell'adoperarti per aiutare altri ad avere pace con Dio? Sei puro di cuore, sempre pronto a confessare ogni peccato?

Se mancano queste qualità in te, allora, è un grave segno. Ti invito a valutare se veramente hai Cristo. Umiliati davanti a Dio. Chi si umilia davanti a Dio, chi è aggravato per il proprio peccato, chi guarda a Cristo, conoscerà il perdono di Dio, e avrà una vita trasformata.

Grazie a Dio.