Aiuto Biblico

Il cuore di Dio: parabola delle ore diverse

Matteo 20:1-16

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 30 settembre 2020, – cmd dp –

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Gesù usa molte parabole. Sono molto utili per capire delle verità importanti. Però, allo stesso tempo, possono creare molta confusione.

Non sono da prendere in ogni dettaglio. Non è il loro scopo.

Sono da capire come insegnamenti per insegnare una verità principale, nella forma di una storia. La storia avrà i suoi dettagli, ma non sono da prendere come punti dottrinali.

“1 "Il regno dei cieli, infatti, è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscì per prendere a giornata dei lavoratori, per mandarli nella sua vigna. 2 Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso l’ora terza, ne vide altri che stavano in piazza disoccupati. 4 E disse loro: "Andate anche voi nella vigna e io vi darò ciò che è giusto". Ed essi andarono. 5 Uscito di nuovo verso l’ora sesta e l’ora nona, fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso l’undicesima ora, ne trovò altri che se ne stavano disoccupati e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?". 7 Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto". 8 Poi fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi". 9 E, venuti quelli dell’undicesima ora, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch’essi un denaro per uno. 11 Nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa, 12 dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato solo un’ora, e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso e il caldo della giornata". 13 Ma egli, rispondendo, disse a uno di loro: "amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi ciò che è tuo e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. 15 Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?". 16 Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".” (Matteo 20:1-16 LND)

Il regno dei cieli è simile…

Questo brano inizia con la frase: “Il regno dei cieli è simile a…” Leggo di nuovo il v.1, e poi, consideriamo questo.

“1 "Il regno dei cieli, infatti, è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscì per prendere a giornata dei lavoratori, per mandarli nella sua vigna.” (Matteo 20:1)

Prima di tutto, è importante notare che Gesù dice spesso la frase “il regno dei cieli è simile…”

Qua in Matteo, troviamo questa frase 10 volte.

“Egli propose loro un’altra parabola dicendo: "Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo.” (Matteo 13:24 LND)
“Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: "Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo.” (Matteo 13:31 LND)
“e il nemico che l’ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.” (Matteo 13:39 LND)
“44 "Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va, vende tutto ciò che ha e compera quel campo. 45 Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle.” (Matteo 13:44-45 LND)
“Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose.” (Matteo 13:47 LND)
“Ed egli disse loro: "Perciò ogni scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie".” (Matteo 13:52 LND)
“Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi.” (Matteo 18:23 LND)
“"Il regno dei cieli è simile a un re, il quale preparò le nozze di suo figlio.” (Matteo 22:2 LND)
“"Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo.” (Matteo 25:1 LND)
“"Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni.” (Matteo 25:14 LND).

È molto importante capire che quando Gesù dichiara che il regno dei cieli è simile a questo o quell'altro, non è una definizione. Quindi, nessuno di questi tanti esempi che Gesù dà è una definizione vera del regno dei cieli. Piuttosto, in ognuno di questi esempi, Gesù ci sta insegnando qualche aspetto del regno dei cieli. Le parabole sono storie per insegnarci una verità, non sono da prendere dettaglio per dettaglio come dottrina.

Perciò, nel nostro brano di oggi, dobbiamo capire che questa parabola degli operai delle diverse ore non è una spiegazione dottrinale del regno dei cieli. È una parabola che ci insegna qualche verità importante. Quindi, vogliamo leggerla così. Gesù ci dà tanti esempi di quello a cui è simile il regno dei cieli. Il nostro brano di oggi è solo un aspetto del regno dei cieli.

Leggo ancora il versetto uno, per averlo in mente.

“1 "Il regno dei cieli, infatti, è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscì per prendere a giornata dei lavoratori, per mandarli nella sua vigna.” (Matteo 20:1 LND)

La prima cosa che noto è che si tratta di un padrone, quindi colui che ha l'autorità, e si tratta di lavoratori disoccupati. I lavoratori che si trovavano così erano senza lavoro. Uno che aveva lavoro sarebbe già stato sul posto di lavoro. Quindi, questi lavoratori erano uomini che non avevano modo loro di creare lavoro. Avevano bisogno, ma dovevano dipendere dal padrone.

Noto anche che è stato il padrone ad uscire. Egli ha avuto l'iniziativa. Egli sceglie i lavoratori, e poi, li manda nella sua vigna. Il punto da notare qua è che l'iniziativa è del padrone.

Questo rispecchia molto la salvezza. Nella salvezza, è Gesù Cristo che va in cerca delle pecore perdute. In Giovanni 6:44, Gesù dichiara:

“Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:44 LND).

La salvezza è un'iniziativa di Dio. Questo padrone esce per cercare lavoratori. Gesù va in giro per cercare i perduti.

Notate anche che vengono chiamati dal padrone, ma poi, devono andare a lavorare nella sua vigna. La vita in Cristo è una vita di servire Dio. Ogni vero credente è chiamato a vivere per Dio, e a portare il frutto. Leggo adesso il versetto 2.

“2 Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.” (Matteo 20:2 LND)

Il padrone stabilisce il prezzo, un denaro, quello che in quell'epoca era il prezzo normale per una giornata di lavoro e li manda nella sua vigna. Iniziano a lavorare.

Notate che loro erano d'accordo con questo prezzo. Era un prezzo giusto. Avevano ricevuto la grazia di essere chiamati a lavorare, che non era sempre il caso. Chi non riceveva lavoro andava a letto con la fame. Quindi, era una benedizione avere un lavoro. Questo era un buon padrone. E così si mettono a lavorare.

Ricordate che il loro modo di tener conto delle ore era dall'alba al tramonto, 12 ore. Perciò, la terza ora sarebbero le nove di mattina, la sesta ora era mezzogiorno, e la nona ora erano le 15. Tenendo quello in mente, notiamo quello che succede nei versetti 3-5.

“3 Uscito poi verso l’ora terza, ne vide altri che stavano in piazza disoccupati. 4 E disse loro: "Andate anche voi nella vigna e io vi darò ciò che è giusto". Ed essi andarono. 5 Uscito di nuovo verso l’ora sesta e l’ora nona, fece altrettanto.” (Matteo 20:3-5 LND)

Questo padrone va fuori a cercare altri lavoratori. Trova degli uomini disoccupati, e dà anche a loro un lavoro. Con loro, non dice quanto li pagherà. Dice solo che sarebbe stato ciò che è giusto. Essendo disoccupati, avendo grande bisogno di lavoro, non fanno storie. Per loro, il fatto di essere assunti era già una grazia. Quindi, non chiedono nulla. Si mettono subito a lavorare. Notate che lui fa questo a quelle che per noi sarebbero le nove di mattina, il mezzogiorno, e le 15. I primi avevano iniziato alle sei di mattina. Quindi, questo uomo sta provvedendo per questi uomini un lavoro che dava loro pane. In altre parole, stava provvedendo la vita per loro.

Mi colpisce molto quel che succede nei versetti 6 a 7. Mi colpisce il cuore di questo padrone. Leggo queste versetti.

“6 Uscito ancora verso l’undicesima ora, ne trovò altri che se ne stavano disoccupati e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?". 7 Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto".” (Matteo 20:6-7 LND)

Nonostante fosse già l'undicesima ora, che vuol dire che mancava un'ora alla chiusura, questo padrone era pronto a dare lavoro a questi poveri uomini senza lavoro. Questo mostra molto del suo cuore. Anche qua, non spiega loro quello che darà a loro, ma a loro non importa. Erano grati di avere qualunque cosa. Chi avrebbe sperato a quel punto di ricevere un lavoro. Ma questo padrone ha assunto anche loro per la giornata. Senza dire quanto, disse a loro che avrebbero ricevuto ciò che è giusto. E per fede, vanno a lavorare quell'ultima ora.

Chiaramente, visto che Gesù ha spiegato che questa parabola è simile al regno dei cieli, possiamo capire che la giornata rappresenta la vita. E i vari orari rappresentano Dio che salva presto nella vita, più avanti, o proprio alla fine della vita.

Sappiamo da tanti brani che alla fine di questa vita, ci troveremo davanti al giudizio. Infatti, nei prossimi versetti Gesù parla del giudizio. Leggo il versetto 8.

“8 Poi fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi".” (Matteo 20:8 LND)

Questo chiaramente rappresenta il giudizio finale. Come avevo detto all'inizio, dobbiamo ricordare che le parabole non sono descrizioni precise di questa o quell'altra dottrina. Ci sono insegnamenti sul giudizio, che sono molto più chiari di questo. Questa spiegazione è inerente a questa storia. Non descrive precisamente come sarà il giudizio finale.

Comunque, finita la giornata, che rappresenta la fine della vita, c'è il resoconto della giornata. E così, ognuno sarà pagato per il suo lavoro. È interessante che lui inizia con gli ultimi.

Voglio sottolineare che nel giudizio vero, che troviamo in Apocalisse 20, la salvezza non dipende da quello che uno ha fatto, perché nessuno avrà fatto abbastanza. Piuttosto, la salvezza dipende dal fatto di essere iscritto o meno nel libro della vita. Quindi, non prendiamo quello che Gesù dice in questa parabola come una descrizione completa del giudizio. Questa parabola serve per mettere in evidenza un punto importante. Tenendo quello in mente, leggo i versetti 9 e 10.

“9 E, venuti quelli dell’undicesima ora, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch’essi un denaro per uno.” (Matteo 20:9,10 LND)

Notate che sia coloro che hanno iniziato all'undicesima ora, che quelli che hanno iniziato all'inizio della giornata, hanno ricevuto la stessa paga, la paga che era stata accordata con quelli che avevano iniziato presto la mattina.

In altre parole, loro hanno ricevuto la piena paga che era stata promessa a loro. Non hanno ricevuto nulla di meno. Hanno ricevuto tutto quello che spettava loro. Inoltre, c'era il fatto che erano stati scelti quando erano disoccupati. Perciò, anche la loro paga era una grazia.

Quello che è sorprendente è che anche coloro che avevano iniziato alla fine della giornata hanno ricevuto la stessa paga. E presumiamo anche quelli che erano stati chiamati durante il giorno. Qua, vediamo la grazia del padrone. Lui non doveva assolutamente dare così tanto a loro. Ma vediamo il suo cuore che era pronto a fare questo.

Quindi, vediamo che il padrone è giusto, ed è anche pieno di grazia.

La domanda è come reagiscono quelli che avevano iniziato all'inizio della giornata. Leggo di nuovo il versetto 10, fino al versetto 12.

“10 Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch’essi un denaro per uno. 11 Nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa, 12 dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato solo un’ora, e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso e il caldo della giornata".” (Matteo 20:10-12 LND)

Questo brano è estremamente triste, perché quello che vedo qui è un esempio di quello che troppo spesso è stato il mio cuore, e immagino anche il tuo cuore.

Questi operai avevano ricevuto la piena paga che era stata loro promessa. Avevano ricevuto la grazia di essere scelti. Tutto era più che giusto. Eppure, mormoravano. Erano scontenti con il padrone. Anziché riconoscere la bontà del padrone, anziché riconoscere che aveva mantenuto perfettamente la sua parola, erano scontenti, perché lui aveva agito con grazia nei riguardi degli altri che non avevano potuto lavorare tutto il giorno. La loro scontentezza non era perché c'era qualcosa di ingiusto. Piuttosto, la loro scontentezza era perché lui aveva agito con grazia nei confronti degli altri, che non avevano avuto il privilegio come loro di iniziare già dalla mattina.

Fratelli e sorelle, questo è un cuore malvagio. E la domanda, che per forza dobbiamo porci, è se noi a volte abbiamo un cuore simile.

Avere un cuore così è un grave peccato, come comprendiamo nella risposta che il padrone dà a loro. Leggo i versetti 13 a 15.

“13 Ma egli, rispondendo, disse a uno di loro: "amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi ciò che è tuo e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. 15 Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?".” (Matteo 20:13-15 LND)

Quello che dichiara questo padrone è una forte riprensione per questo operaio, che rappresenta tutti coloro che avevano quell'atteggiamento. Il padrone gli mostra che non gli aveva fatto alcun torto, dichiarando: “non ti faccio alcun torto”. Loro avevano accordato il prezzo che lui ha pagato. Quindi, era totalmente giusto in quello che faceva. Il fatto che mormoravano era un modo indiretto per accusare il padrone di essere ingiusto. Questo era malvagio.

In questa parabola, lui li manda via, lontano da sé. Infatti, lui mostra la loro malvagità dicendo che è suo diritto fare quello che vuole con quello che è suo.

Infatti, con la domanda: o il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono? Sta mostrando la malvagità del loro cuore.

Lezioni per noi

Come dicevo prima, questa parabola descrive alcuni aspetti del regno dei cieli. Non è una descrizione precisa. Ma ci insegna varie lezioni importanti.

Per esempio, in questa parabola, vediamo che è Dio che va in cerca di coloro che salva. Questo è un tema che si vede ripetutamente. Per esempio, in Luca Gesù ci dà l'esempio del pastore che va in giro cercando la pecora perduta. In Luca 19:10, Gesù dichiara:

“Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".” (Luca 19:10 LND)

Gesù va in cerca di coloro che sono perduti. Dio prende l'iniziativa nella salvezza.

Un'altra verità è che in realtà, la paga è tutta per grazia. Che, tutti questi uomini erano là, in piazza, disoccupati. Se non fosse andato il padrone, a scegliere loro, a chiamare loro, sarebbero rimasti lì disoccupati. Quindi, il fatto che sono stati scelti è una grazia. Sì, ha pagato loro per il loro lavoro, ma in realtà è tutto per grazia.

Vediamo molto il cuore del padrone nel fatto che continuava ad andare a cercare chi era nel bisogno. Questo è il cuore di Dio. O grazie a Dio, che è venuto in cerca di noi.

Quando arriviamo a considerare il momento in cui ricevono la paga, dobbiamo capire che questo non è una rappresentazione precisa del giudizio finale. Piuttosto serve per farci capire alcuni principi importanti. Quindi, non dobbiamo vedere questo come un esempio di come sarà il giudizio.

Però, ci sono chiari principi qua. Per esempio, il fatto che il padrone da a tutti un denaro, quando tanti hanno potuto lavorare molto di meno, dimostra che è tutto per grazia.

La risposta di chi aveva iniziato la mattina presto.

Quando consideriamo la risposta di coloro che avevano iniziato presto, che vediamo in quello che ha detto uno di loro, ci fa capire che in realtà, non erano salvati. Infatti, ci sono varie parabole in cui vediamo esempi di persone che sembrano essere salvate, ma poi vengono scacciate dalla presenza del padrone. Per esempio, in Matteo 18, c'è la parabola del servo a cui viene condonato un debito immenso, e poi rifiuta di avere pazienza con il suo conservo che aveva con lui un piccolo debito. Alla fine di quella parabola, viene mandato ad essere tormentato. Quindi, in realtà non era salvato.

Poi, anche la parabola delle nozze, in cui viene scoperto uno che non ha il vestito giusto, che rappresenta la giustizia di Cristo. Lui viene legato e cacciato via.

In questa parabola, il fatto che il padrone manda via bruscamente questo operaio indica che non era riconciliato con il padrone. Il suo cuore rivela che non aveva mai accolto la grazia.

Quindi, in queste parabole, è importante capire che non sono insegnamenti dottrinali, in cui ogni dettaglio rappresenta una verità. Piuttosto, sono per insegnare principi importanti.

Il principio di questa parabola è che Dio ricompensa per grazia. Certamente, essere veramente salvato vuol dire vivere per il Signore. Però, tutto quello che riusciamo a fare è per grazia, e ogni ricompensa è tutta una grazia. Per merito nostro, saremmo sempre disoccupati, ovvero, persi nei nostri peccati. È Cristo che viene in cerca, che ci fa diventare i suoi, e ci mette a servizio. Quanto è importante che comprendiamo che la salvezza è tutta per grazia.

Non ho letto ancora l'ultimo versetto. Seguite mentre leggo il versetto 16. Questa è una verità molto importante.

“16 Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".” (Matteo 20:16 LND)

Molto spesso, quelli che gli uomini direbbero essere i primi, in base ai loro meriti, in realtà secondo il metro di Dio sono gli ultimi. E Dio innalza gli ultimi ai primi posti. Quelli che si innalzano da sé vengono abbassati. Quelli che si umiliano davanti a Dio vengono innalzati.

L'ultima dichiarazione è molto importante, e ci aiuta a capire questa parabola, ma anche la realtà spirituale. Gesù dichiara:

“...Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti.” (Matteo 20:16b LND)

Dio chiama molti, il messaggio dell'evangelo raggiunge tante persone. E tanti, come il seme sulla roccia, riconoscono la verità dell'evangelo. Tanti verbalmente accettano l'evangelo.

Ma pochi sono eletti, e perciò pochi vengono veramente salvati. La salvezza è un dono di Dio. Molti sono i chiamati, ma pochi sono eletti. Nessuno arriva a Dio se Dio non tocca il suo cuore. Abbiamo letto prima in Giovanni 6:44 che nessuno può andare a Cristo per la salvezza se il padre non lo attira. In altre parole, il cuore dell'uomo di natura è duro, e non vuole andare a Gesù Cristo. È solo quando Dio tocca il cuore di un uomo, perché lo aveva eletto alla salvezza, che quell'uomo va veramente a Gesù Cristo per la salvezza. Il messaggio raggiunge tanti, ma solo gli eletti vengono salvati. Non vengono salvati perché sono più bravi, vengono salvati perché Dio cambia i loro cuori.

Leggendo questo brano, ognuno di noi dovrebbe chiedersi: sono come quegli operai malvagi, che credevano di meritare più di quello che Dio aveva dato loro? Oppure, sono umile, e riconosco che tutto quello che ricevo è un dono di Dio?

Tu sei grato per qualunque cosa che Dio ti dà? Oppure, ti confronti con altri e ti turba se secondo il tuo metro loro ricevono più di te?

Prego che possiamo riconoscere quando abbiamo un cuore malvagio. Prego che possiamo essere colpiti dall’immensità del cuore di Dio per noi.