Aiuto Biblico

Il dono più grande: il perdono

Marco 2

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 18 ottobre 2023, – cmd dmp –

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Gesù Cristo è il Figlio di Dio. La Bibbia ci insegna che esiste da sempre con Dio in cielo.

In Giovanni 17, appena prima che Gesù andò alla croce, per poi risuscitare e poi tornare in cielo, Gesù pregò al Padre, e disse:

“1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figlio, affinché anche il tuo Figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare. 5 Ora dunque, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. (Giovanni 17:1-5)

Gesù era sempre con il Padre, pieno di gloria. Poi, ha preso forma umana ed è diventato un uomo, per poter compiere la salvezza per uomini peccatori, come noi.

Quando Gesù era sulla terra, compiva miracoli, per mostrare che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio.

Mentre era qua, Gesù Cristo insegnava le verità di Dio, aiutando il mondo a capire di più la salvezza per mezzo del sacrificio di Cristo, aiutava gli uomini a capire il cuore di Dio, a capire la vita cristiana, ed a capire il ruolo dello Spirito Santo.

Poi, alla fine del suo tempo sulla terra, lo scopo era quello di compiere l’opera del Cristo, morendo sulla croce, come sacrificio per il peccato, per poi risuscitare, e tornare in cielo per regnare.

Quindi, quando leggiamo l'Evangelo, teniamo in mente quello che era lo scopo di Gesù Cristo mentre era sulla terra.

Oggi, leggiamo un avvenimento in Marco 2.

“1 E alcuni giorni dopo, egli entrò di nuovo in Capernaum e si venne a sapere che egli si trovava in casa; 2 e subito si radunò tanta gente da non trovare più posto neppure davanti alla porta; ed egli annunziava loro la parola. (Marco 2:1,2)

Gesù era già molto conosciuto, si sapeva che era importante. Era conosciuto a causa dei suoi miracoli e anche del suo insegnamento. Nessuno poteva fare i miracoli che Gesù faceva. Nessuno insegnava come Gesù. Egli insegnava con autorità, non facendo riferimento ad altri.

“di nuovo in Capernaum”. Era già stato là, aveva guarito tanti, quindi, tutti sapevano di Lui. Così, tantissime persone andavano per ascoltarlo e vederlo.

Se si tratta di ricevere miracoli, per quello che può essere un beneficio terreno, le persone vengono in gran numero. Gesù faceva i miracoli per mostrare il suo potere, potere che appartiene solo a Dio.

La fede di chi guarda solo a Gesù

In quella situazione, vediamo un esempio di fede in Gesù, fede che guarda solo a Gesù, nonostante gli ostacoli.

3 Allora vennero da lui alcuni a presentargli un paralitico, portato da quattro uomini 4 Ma, non potendo accostarsi a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto sul punto dove era Gesù e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico. (Marco 2:3,4)

Prima, consideriamo come era la vita di un uomo paralitico. La società di allora non aveva tutto quello che abbiamo noi per curare i paralitici. Non c’erano strade come oggi, non c’erano sedie a rotelle. Perciò, mentre oggi, è relativamente facile per un paralitico spostarsi, allora, era estremamente difficile. Spesso, l’unico modo per spostare un paralitico era proprio quello di sollevarlo e portarlo a peso morto.

Non c’erano bagni per disabili, non c’erano tanti dei servizi che abbiamo oggi. Perciò, essere un paralitico a quell'epoca significava avere una vita molto difficile, molto, molto pesante.

Non c’era alcuna cura medica per aiutare un paralitico. Chi era paralitico aveva una condanna a vita, senza mai avere la speranza che le cose potessero migliorare.

Evidentemente, questi quattro uomini avevano un grande cuore per il paralitico. Portarlo, lontano, per poi portarlo sopra un tetto, non era facile. In questo vediamo due cose. Vediamo che avevano un grande cuore per questo paralitico. E vediamo una grande fede, cioè, erano convinti che Gesù poteva cambiare la vita del paralitico.

Quindi, partono da casa con quest'uomo, e vanno dove sanno che c’è Gesù.

Però, come succede spesso, quando vogliamo arrivare ad un traguardo di grande valore, ci sono sempre ostacoli. Per ogni traguardo di grande valore, ci sono sempre ostacoli, solitamente, grandi ostacoli. Più grande è il valore, solitamente, più grandi sono gli ostacoli, più grande è il costo.

I quattro uomini arrivano, portando il paralitico. Però Gesù è dentro una casa, circondato da una folla così grande che era assolutamente impossibile arrivare a Gesù.

Sembrava impossibile avvicinarsi a Gesù. Questi uomini non guardavano al costo per arrivare, ovvero, alle difficoltà. Piuttosto, guardavano al valore. Dal loro immenso impegno, vediamo che avevano un grande cuore per quest'uomo, potremmo dire che, vedendo i loro sacrifici, amavano quest'uomo paralitico. E perciò, per loro era estremamente importante fare di tutto per aiutarlo, per cercare, nonostante il grande costo, la sua guarigione.

Non è diverso oggi. Quando tu capisci la vita che Gesù ti offre, lo cercherai con tutto il tuo cuore. Il valore di avere Gesù supera qualsiasi costo. NULLA è paragonabile ad avere Gesù.

Comunque, questi uomini non si lasciano fermare dagli ostacoli.

Sono arrivati a Gesù con un grande costo, un immenso impegno. Non era un lavoro di 10 minuti. Non era senza costo. Ma erano convinti, avevano fede che Gesù, e solo Gesù, poteva aiutare, poteva trasformare la vita di quell'uomo.

La vera amicizia ti porta a sacrificarti per il bene di un altro. Non tenere conto del costo, non abbandonare l’impegno quando diventa difficile.

Non potendo passare in mezzo alla fitta folla, fanno qualcosa di incredibile. Salgono sul tetto, e scoperchiano il tetto. Questo era un lavoro molto impegnativo. Era costoso, sicuramente avranno dovuto mettere a posto il danno che avevano fatto. Ma era così importante per loro aiutare il loro amico che erano pronti ad affrontare qualsiasi spesa.

Visto che Gesù era molto conosciuto come colui che compiva miracoli di guarigione, è da presumere che questi uomini, ed il paralitico stesso, speravano che Gesù avrebbe guarito il paralitico. Sembrava ovvio che quello era il suo vero bisogno.

Lo calano proprio davanti a Gesù, dove c’era spazio, evidentemente. Qual era la reazione di Gesù Cristo? La risposta di Gesù era stravolgente. Gesù non parlava di guarigione. Ha fatto un’opera più grande, più importante. Leggo il v.5.

5 E Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: "Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!". (Marco 2:5)

Chiaramente, sono venuti per cercare la guarigione fisica per il paralitico. Non dicono niente, calano solamente l’uomo davanti a Gesù. Gesù sa ogni cosa, ed agisce perfettamente. Che cosa fa?

Gesù, vedendo la loro fede, non guarisce l’uomo. Fa qualcosa di molto più grande.

Anziché guarire l’uomo, Gesù perdona i suoi peccati.

Effettivamente, Gesù capiva che come tutti, questo paralitico era un peccatore, e perciò, Gesù non gli dà il dono per cui era venuto. Gli fa qualcosa che vale molto di più.

Pensateci: essendo un peccatore, quest'uomo aveva davanti a sé il giudizio. A causa dei suoi peccati, era sotto condanna. Guarito o non guarito, davanti a sé aveva il giudizio, e la condanna eterna, ed, essendo peccatore, a causa dei suoi peccati sarebbe stato mandato lontano da Dio per tutta l’eternità.

Il dono più grande in assoluto, che vale più di ogni altro dono, è il perdono dei nostri peccati, per essere liberati dalla condanna, per essere riconciliati con Dio. Questo è quello che vale veramente.

Gesù, con il suo grande cuore, donò a quest'uomo il dono più grande in assoluto. Lo perdona dei suoi peccati. In altre parole, cancella il suo debito con Dio. Lo fa essere riconciliato con Dio. Gli dà la vita eterna.

Quest'uomo aveva appena ricevuto il dono che vale più di ogni altro dono.

Però, a quel punto, quell'uomo era ancora paralizzato. Era perdonato, ma ancora paralizzato.

Fermiamoci a pensare: come si può sapere se un uomo è stato veramente perdonato? C’è un cambiamento visibile che egli e gli altri possono vedere?

NO. Allora, come poteva quest'uomo, ma anche tutte le persone là, capire che Gesù aveva l’autorità di perdonare i peccati? Senza qualche prova, era impossibile credere che Gesù, che credevano essere solo un uomo, potesse perdonare i peccati. I Giudei sapevano che solo Dio può perdonare i peccati. Sapendo questo, sentire Gesù dire “i tuoi peccati ti sono perdonati”, sembrava una bestemmia.

Notiamo quello che dicono gli uomini religiosi che erano seduti là. Leggo i versetti 6,7.

6 Or vi erano là seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro: 7 "Perché costui dice bestemmie in questo modo? Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?". (Marco 2:6,7)

La loro logica era giusta, in quanto un uomo non poteva perdonare i peccati.

Però, è importante notare e ricordare che sapevano già che Gesù aveva fatto tanti miracoli, che l’uomo non può fare. Questi erano miracoli che le Scritture annunciavano avrebbe fatto il Messia, che è Dio incarnato.

Quindi, questi uomini conoscevano bene le Scritture, e conoscevano le profezie sul Cristo. Quindi, la loro accusa fatta a Cristo era odio da parte loro, non era un pensiero onesto.

Notate che questi uomini ragionavano queste cose in cuor loro. In altre parole, non avevano detto nulla ad alta voce. Erano solo pensieri.

Gesù, essendo Dio incarnato, sapeva quello che avevano pensato in cuor loro. Già in questo, mostrava a loro la sua divinità. Leggo i vv. 8 e 9.

8 Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: "Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori? 9 Che cosa è più facile dire al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati," oppure dire: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". (Marco 2:8,9)

Dicendo: “Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori?”, Gesù mostrava di essere Dio, in quanto sapeva quello che stavano pensando nei loro cuori.

Poi, per mostrare che è Dio, e che quindi HA l’autorità di perdonare i peccati, cosa che solo Dio può fare, Gesù dichiara:

9 Che cosa è più facile dire al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati," oppure dire: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". (Marco 2:9)

Cosa è più facile dire? Se uno fosse falso, volendo ingannare, cosa sarebbe più facile dire?

Dire “i tuoi peccati ti sono perdonati” è qualcosa di invisibile, quindi, non si può né provare, né negare. Così, in sé, non è qualcosa che prova che chi lo dice ha effettivamente l’autorità di farlo. In quel senso, se è una persona falsa, è facile dirlo, perché non si può provare se è vero o no.

Invece, dire: “alzati e cammina” ad un paralitico è qualcosa che si vede subito se chi lo dice ha quel potere.

Allora, un semplice uomo non ha il potere di far alzare e camminare un paralitico. Quindi, dirlo, davanti ad altri, se poi, non succede nulla, tutti riconoscerebbero subito che quella persona è falsa.

Gesù continua, e mostra che, visto che non è possibile vedere che i peccati di quell'uomo sono stati perdonati, farà vedere il suo potere divino, guarendo immediatamente quel paralitico, cose che solo Dio può fare. Questo dimostra la sua divinità, e quindi, la sua autorità di perdonare i peccati.

Era una forma di sfida: voi state pensando che io sia un falso. Vi mostro che sono Dio incarnato, con l’autorità di perdonare i peccati, e perciò, anche di guarire un paralitico. Leggo 10-12.

10 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, 11 io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua". 12 Ed egli si alzò immediatamente, prese il suo lettuccio e uscì in presenza di tutti, così che tutti si stupivano e glorificavano Dio dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!". (Marco 2:10-12)

Gesù ordina al paralitico di camminare, e subito cammina. Così, Gesù dimostra la sua divinità. Questo dimostra a tutti che Gesù ha il potere di perdonare i peccati.

Cosa c’entra con noi?

Anche se spesso, non ce ne rendiamo conto, il problema più grande dell’uomo è il peccato, il fatto che siamo colpevoli davanti a Dio. Gesù Cristo può perdonarci, pienamente.

Quando cerchiamo aiuto da Dio, solitamente, pensiamo soprattutto ai nostri bisogni terreni, materiali, e di salute.

Ma il nostro vero bisogno è il nostro bisogno spirituale. Più di qualsiasi altra cosa, abbiamo bisogno del perdono, e poi, di avere vera comunione con Dio. Questo è il nostro vero bisogno. Questo vale più di tutto.

Certamente, possiamo portare i nostri bisogni fisici e materiali a Dio. Grazie a Dio per questo.

Ma molto più importante, dobbiamo portare i nostri bisogni spirituali a Dio.

La salute fisica è importante, ma la nostra condizione spirituale è infinitamente più importante.

Gesù Cristo è Dio. Può fare tutto. Ma la sua opera più grande, più meravigliosa, è perdonare i nostri peccati.

Questo vale più di qualsiasi altra cosa. Noi chiediamo la parte più importante?

In Filippesi 1:9-11 Paolo prega per i Filippesi che amava tantissimo. Notate che non pregava per la loro cura fisica. Per che cosa pregava Paolo?

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

Il giorno di Cristo è il giorno in cui Gesù ritornerà. Tutto quello che facciamo qui sarà lasciato e dimenticato, ma lui prega che possiamo vivere in modo da scegliere le cose eccellenti per essere puri e senza macchia, ripieni di frutti di giustizia. Così, quando Gesù arriverà, avremo vite piene di frutto per Lui.

In Colossesi 1:9-11 Paolo prega per i Colossesi:

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio, 11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia,” (Colossesi 1:9-11 LND)

Paolo pregava per le cose più grandi.

Per cosa preghiamo noi? Cosa cerchiamo da Dio? Solo di farcela? Solo di superare le difficoltà di oggi? Preghiamo per molto di più.

O che possiamo desiderare molto di più che soltanto arrivare alla sera. O che possiamo desiderare di avere una vita che porta frutto che dura per l’eternità. Altrimenti, tutto quello che lascio qui, su questa terra, verrà perduto.

Se siamo ben organizzati e compiamo tante cose terrene e pratiche, ma non portiamo frutto spirituale, moriamo e lasciamo tutto e non abbiamo niente.

Invece qui vediamo preghiere per portare frutto.

In Giovanni 15, Gesù parlava di dimorare in Lui per portare frutto per avere gioia completa. Gioia perché sappiamo di lasciare questa vita, trovarci davanti a Dio ed avere frutto da presentare a Dio.

Quindi, Gesù non è venuto per risolvere i nostri problemi. Ci dà la Sua grazia nei problemi per sostenerci, e questo fa la differenza. Grazie a Dio. Ma Gesù è venuto per salvarci dai nostri peccati, per farci essere in rapporto con Dio.

La vera vita eterna è conoscere Dio personalmente, come abbiamo letto in Giovanni 17. Non è sapere di Dio e non è cercare di ubbidire ai comandamenti di Dio. È conoscere Dio ed essere in un rapporto con Dio, il Creatore.

Prego che leggendo la Bibbia, vedremo il cuore di Dio.

L'uomo paralitico non ha chiesto perdono. Onestamente non ha chiesto niente. Aveva fede e si presume che sia andato per la guarigione. Ma Gesù ha fatto qualcosa di infinitamente più grande per lui. Gli ha dato la guarigione spirituale. Poi, lo ha anche guarito fisicamente.

Prego che noi giorno per giorno cercheremo più di Cristo e di conoscerLo di più.

Che cos’è la vita eterna? Conoscere il Padre ed il Figlio.

Gesù è la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Gesù.