Aiuto Biblico

Guardiamo a Cristo

Marco 8:34 ed altri brani

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 23 aprile 2023, – cmd dmp –

Audio:

Cos’è la vita cristiana? Spesso, pensiamo alla vita cristiana come l’essere salvati. Siamo salvati.

Certamente la vita cristiana è essere salvati. Ma è molto più di questo. Non è solamente essere salvato e poi vivere come piace a me. La vita cristiana è un cammino, giorno per giorno. Un cammino di fede, un cammino per seguire Cristo, seguire veramente Cristo, giorno per giorno.

È un cammino costoso. Dev’essere la cosa più importante della vita. In Marco 8:34, Gesù descrive così la vita cristiana:

Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua, (Marco 8:34).

Prima di tutto, notate che Gesù descrive l’essere salvato come “venire dietro a lui”. Non è appartenere ad una chiesa o ad una religione. Non è andare in chiesa e fare del bene. Essere salvato significa venire dietro a Gesù Cristo, proprio a Lui.

Poi, notiamo che Gesù dichiara che bisogna: rinnegare se stesso, prendere la propria croce, e seguire Gesù.

La vera salvezza è un cammino, un cammino per combattere il proprio peccato, un cammino di vera guerra contro il proprio peccato, e poi, seguire, giorno per giorno, Gesù Cristo.

Notate che Gesù sta parlando a tutti, non solo ai discepoli, ma anche alla folla. Questo messaggio è per tutti. Gesù inizia dicendo: chiunque. Questo è il messaggio dell'evangelo, ed è un messaggio per tutte le persone nel mondo. Chiunque vuole Gesù Cristo con tutto il suo cuore, può avere Gesù Cristo. Ma esiste solamente un modo per avere Gesù Cristo, e Gesù lo spiega in questo brano.

Gesù dichiara: chiunque vuole venire dietro a me. Avere Gesù Cristo vuol dire andare dietro a Gesù. Vuol dire seguire Gesù, vuol dire sottomettersi a Gesù come il proprio Signore. L'offerta di Dio non è un’offerta per avere la bella vita che vorresti, in cui Dio ti benedice e ti protegge in modo che puoi avere la vita terrena che vorresti tu. La vera salvezza è qualcosa di infinitamente più grande. Grazie a Dio che Dio non ci offre quello che vogliamo noi, ma piuttosto ci dà quello che ha valore eterno.

Avere Gesù, andare dietro a Gesù, è un altro modo per dire di essere veramente ed eternamente salvati. La vera salvezza è essere perdonati e riconciliati con Dio, avendo Gesù Cristo come Signore della propria vita. L'unico modo di avere Gesù Cristo è di averLo come il sovrano della tua vita.

Poi, Gesù elenca i tre aspetti che saranno presenti in chi vuole veramente Gesù. Il primo è rinnegare se stesso, il secondo è prendere la propria croce, e il terzo è seguire Gesù. Consideriamo questi aspetti che sono presenti in chi vuole avere Gesù Cristo.

Per avere Gesù Cristo, bisogna rinnegare se stesso. In altre parole, bisogna dire no alla carne. Bisogna dire no a quello che la carne vuole, giorno dopo giorno. Dio non esiste per darci quello che vogliamo noi, piuttosto noi esistiamo per glorificare Dio. La salvezza è essere perdonati e riconciliati con Dio. Essere perdonati vuol dire che abbiamo riconosciuto il nostro peccato, e la nostra ribellione contro Dio, e abbiamo scelto di dire no alla carne per dire sì a Gesù Cristo come nostro Signore. Quindi, la vita cristiana è una vita in cui diciamo costantemente no alla carne giorno per giorno.

Inoltre, avere la salvezza in Gesù Cristo vuol dire prendere la propria croce. Ricordate che per i discepoli e anche per le persone del posto, la croce non era un gioiello o un simbolo. La croce era una realtà che i romani usavano per uccidere le persone. Era uno strumento di morte terribile che i Giudei sotto Roma conoscevano troppo bene.

Però, usando la croce di Gesù come modello, questa espressione aveva un significato molto più grande. Per Gesù, la croce significava accettare pienamente la volontà del Padre, pur essendo molto dolorosa. Ricordate la preghiera di Gesù nel giardino, quando pregava: “se è possibile, passa oltre a me questo calice, ma non la mia volontà ma la tua”. Quindi, prendere la propria croce è arrendersi a tutta la volontà di Dio, anche quando questa è proprio il contrario di quello che umanamente si vorrebbe.

Prendere la croce significa fare tutto quello che serve per compiere la volontà di Dio. Comprende anche far morire la propria carne. Descrive una vita di sacrificio, fino a far morire tutto quello che vuole la carne, per vivere per Dio.

Ed infine, venire dietro a Gesù vuol dire seguirlo. La salvezza è accogliere Gesù come il tuo Signore e Salvatore. Questo vuol dire seguirlo. Gesù dice che le sue pecore lo ascoltano e lo seguono. Una vera pecora, una persona veramente salvata, segue Gesù. Non dice solo di avere Gesù Cristo, non dice solo di essere salvata, non partecipa solo alle attività della chiesa, non si impegna solamente nelle opere della chiesa, ma avere la salvezza vuol dire seguire veramente Gesù giorno per giorno nelle proprie scelte, nelle decisioni nei modi di fare, e nel combattimento contro il proprio peccato. Certamente, cadiamo nel peccato. Ma un vero credente non rimane nel peccato. Un vero credente segue Gesù Cristo nel cammino della propria vita. La vera vita cristiana è una vita di ubbidienza, perché si ha fede in Gesù Cristo.

Camminare sul binario

Hai mai provato a camminare su un binario della ferrovia?

Da ragazzo, ho provato più volte a camminare sopra un binario. Se guardavo in basso, poco davanti a me, non era difficile. Se guardavo altrove, cadevo.

A quel tempo, le traversine dei binari erano fatte di legno.

Se guardavo in avanti, circa tre traversine avanti rispetto a dove ero, riuscivo a camminare bene senza cadere. Sapete quello che si vedeva guardando poco più avanti? La traversina e il binario formavano una croce. C’erano anche dei grandi chiodi che fissavano le traversine. Guardando avanti, verso il punto dove si formava la croce, si riusciva a camminare senza cadere.

Che grande lezione spirituale. Se teniamo gli occhi su Gesù, e sulla verità che la nostra salvezza dipende totalmente da quello che Gesù Cristo ha fatto per noi sulla croce, allora, possiamo camminare bene nella vita cristiana, senza cadere. Invece quando togliamo gli occhi dall’opera di Cristo, cadiamo.

Vediamo questa situazione con Pietro, quando Gesù camminava sull’acqua. Pietro gli chiese di chiamarlo a Sé. Gesù lo chiamò, e Pietro uscì dalla barca e camminò sull’acqua. Finché ha tenuto gli occhi su Gesù, ha camminato bene. Quando invece ha tolto lo sguardo da Gesù, è affondato sott'acqua.

Dobbiamo tenere i nostri occhi su Cristo, e sulla sua opera, e confidare pienamente in quello che Gesù Cristo ha fatto.

Questo è costoso. Gesù deve essere il centro di tutto.

Abbiamo letto in Marco 8 che per avere Gesù, ognuno deve prendere la propria croce. Gesù spiega un altro aspetto di questa affermazione, che ci aiuta a capire quanto è costoso seguirLo, in Luca 14:26,27.

“26 "Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. 27 E chiunque non porta la sua croce e mi segue, non può essere mio discepolo.” (Luca 14:26-27 LND)

Per seguire Cristo, Cristo dev’essere il nostro tutto. Deve essere il nostro tesoro, il desiderio del nostro cuore. Dobbiamo desiderare Gesù più di quanto desideriamo qualunque altra persona. Il nostro amore per Gesù dev’essere tale che, se confrontato con l'amore per gli altri, è come se odiassimo gli altri.

Così come non si riesce a camminare senza cadere se non si tengono gli occhi puntati su Cristo, allo stesso modo se Cristo non è il vero tesoro del cuore, non si può essere veri discepoli di Cristo.

Notate come Gesù descrive la salvezza in Matteo 7:13,14.

13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. 14 Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! (Matteo 7:13,14)

Anche qui, troviamo che la vita cristiana è una via angusta, una vita difficile per la carne, perché bisogna dire “no” alla carne, volta dopo volta. Questa è la vera vita cristiana. Mi colpisce che Gesù dichiara che pochi sono coloro che trovano questa via, che trovano la vera salvezza. Come stiamo vedendo, la salvezza non è semplicemente dire di aver creduto in Gesù Cristo. La salvezza è seguire Gesù, è confidare in Gesù, è vedere in Gesù la tua giustizia, ed aggrapparti a Lui, giorno per giorno, dicendo “no” alla carne volta dopo volta.

Troviamo una verità simile in Galati 2:20, dove l’apostolo Paolo dichiara qualcosa che è vera per ogni vero credente:

Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20,21)

Il vero cammino cristiano è un cammino in cui abbiamo crocifisso la carne, che è qualcosa che facciamo giorno per giorno, perché il peccato non muore facilmente. Dobbiamo far morire la carne in noi, ed è un continuo combattimento. Ecco perché Paolo dichiara: “non sono più io che vivo”. Non è più la mia carne che controlla la mia vita.

Cosa succede quando viviamo così? Grazie a Dio, quando viviamo così, la potenza di Cristo opererà in noi. Allora, quanto scritto in Efesini 6:10 sarà vero anche per noi. Ve lo leggo.

Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. (Efesini 6:10)

Siamo fortificati nel Signore quando crocifiggiamo la nostra carne giorno per giorno.

Ostacoli

Nella vita cristiana, ci sono tante cose che ci ostacolano dal camminare vicini a Cristo. Dobbiamo combattere e crocifiggere questi ostacoli.

Per esempio, in Galati 5:24, leggiamo:

Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. (Galati 5:24).

Questo brano dichiara che ogni vero credente ha crocifisso la carne, con le sue passioni. Questa non è una guerra che si combatte una volta e per sempre, ma è un combattimento giorno per giorno. Ogni vero credente combatte questa guerra.

In Colossesi 3:1-10, troviamo una descrizione dei veri credenti insieme a delle esortazioni. Seguite mentre leggo questo brano.

1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria. 5 Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; 6 per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza, 7 fra cui un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare osceno. 9 Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con i suoi atti, 10 e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato. (Colossesi 3:1-10)

Anche questo brano rende chiaro che ogni persona che si definisce credente deve scegliere per cosa sta vivendo. Per le cose eterne, oppure, per le cose terrene?

Quanto è essenziale guardare in avanti, guardare a Cristo, guardare alle cose che ci aspettano nella presenza di Dio, anziché focalizzare sulle cose terrene.

Dobbiamo far morire quello che in noi è terreno. In altre parole, abbiamo ancora in noi la carne, abbiamo tanto che appartiene alla terra. La nostra carne ci tenta ogni giorno, in certi momenti in modo più forte che in altri. Dobbiamo far morire quello che in noi è terreno.

Ricordiamo quanto il peccato è grave, così grave che suscita l’ira di Dio. Ricordiamo che la vita nella carne ERA la nostra vita, ma non dobbiamo camminare più in quella via. Siamo nuove creature, apparteniamo a Cristo. Camminiamo in novità di vita in ogni campo della vita. Non lasciamo alcun campo della vita in cui camminiamo ancora nella carne.

Torniamo al nostro esempio di camminare sopra il binario della ferrovia. Ricordiamo che ci sono DUE binari. Quanto è importante chi scegliamo per camminare accanto a noi! Questo è soprattutto importante nel matrimonio, ma vale per qualsiasi rapporto stretto.

Se una persona cammina accanto a noi, cammina sull’altro binario e, anche lei o lui tiene gli occhi su Cristo, allora, tenendoci per mano, saremo un grande aiuto l’uno per l’altro per non cadere e per fare buoni progressi. Se invece l’altra persona NON guarda a Cristo, NON cammina con gli occhi in avanti su Cristo, allora, ti tirerà giù dal binario costantemente. Ed è lo stesso se sei TU a non guardare a Cristo. Tu sarai un ostacolo per la persona che cammina accanto a te.

Quanto è importante scegliere bene chi ci cammina accanto. Questo ci aiuta a capire quello che Gesù dichiara in Luca 14:26:

“26 "Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.” (Luca 14:26 LND)

Questo odiare non significa odiare come lo intendiamo noi, perché la Bibbia ci insegna ad amare il nostro prossimo, e comanda al marito di amare sua moglie. Il significato di questo versetto è che, l’amore per Cristo dev’essere molto più grande del nostro amore per le persone vicine a noi. In confronto l'amore per le altre persone, è come se fosse odio. Dobbiamo amare Gesù Cristo più di qualsiasi cosa o qualsiasi altra persona.

Se tu hai questo cuore per Cristo, e la persona che cammina accanto a te ha questo cuore, sarete un grandissimo aiuto l’uno per l’altro.

Voglio fare un commento per chi è sposato e ha un coniuge che non cammina guardando a Cristo. Davanti a Dio, tu sei sposato, quella è la tua condizione. Quello che serve è cercare di avere il miglior matrimonio possibile. Se il tuo coniuge non guarda a Cristo, non devi lasciare che il tuo cammino con Cristo sia limitato da questo. Dio ti darà la grazia, anche in questo caso, di vivere con gli occhi su Cristo.

Vi leggo quello che Dio guidò l’apostolo Pietro a scrivere riguardo questa situazione. Leggo 1Pietro 3:1-6. Notiamo che questo brano descrive come deve vivere una moglie che ha un marito non credente. Notate che la soluzione NON è la separazione o il divorzio, piuttosto, è camminare in santità davanti al marito non credente. Leggo.

“1 Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se alcuni non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, 2 quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore. 3 Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d’oro o indossare belle vesti, 4 ma l’essere nascosto nel cuore con un’incorrotta purezza di uno spirito mansueto e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio. 5 Così infatti si adornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, stando sottomesse ai loro mariti, 6 come Sara che ubbidiva ad Abrahamo, chiamandolo signore; di essa voi siete divenute figlie, se fate il bene e non vi lasciate prendere da alcun spavento. (1Pietro 3:1-6)

Certamente, è più difficile camminare bene se il coniuge non è credente, o non cammina guardando a Dio. Però, grazie a Dio, è possibile, con l’aiuto di Dio. Quanto è importante confidare in Dio, e camminare come questo brano ci comanda.

Certamente, se una persona NON è ancora sposata, è estremamente importante scegliere un coniuge che vuole più di Cristo, che cammina come questo brano spiega. È estremamente importante evitare gioghi, ovvero, legami stretti, con chi non cammina in Cristo. Questo vale per il matrimonio, ma anche per gli altri rapporti stretti. Leggo 2Corinzi 6:

14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? 15 E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? 16 E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: "Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo". 17 Perciò "uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, 18 e sarò un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente". (2Corinzi 6:14-18)

Dio ci comanda a non metterci sotto un giogo con una persona che non è fedele, che non cammina con Dio. Certamente, il matrimonio è il giogo più stretto della vita. Quanto è importante, per chi non è ancora sposato, scegliere come coniuge solamente chi cammina seguendo veramente Cristo, come abbiamo visto in questo sermone.

Il matrimonio è per la vita. Se scegli male, è quello che avrai per la vita. Invece, ci sono altri gioghi, che si possono rompere. Per esempio, l’amicizia e la compagnia sono gioghi. Sono gioghi che ci influenzano moltissimo. Se un'amicizia o una compagnia non ti aiuta a camminare più vicino a Cristo, allora, è bene rompere quei gioghi. Per quei gioghi che possiamo scegliere di continuare ad avere o romperli, come per esempio l’amicizia, è importante non continuare a stare sotto un giogo che ci ostacola nel nostro cammino con Dio. Questo non è facile, soprattutto se è un rapporto stretto, e dura da tempo. Però, questi gioghi possono solo farci del male.

Quando pensiamo ai gioghi nelle nostre vite, dobbiamo riconoscere che non si tratta solamente di persone con cui abbiamo un contatto diretto, ma anche persone di cui leggiamo, o guardiamo, o che ascoltiamo. Anche queste persone sono un giogo, che può influenzarci moltissimo. Quindi, per poter vivere veramente bene, vicini a Cristo nella vita cristiana, è importante scegliere bene le persone con cui abbiamo rapporti.

Torniamo ora al nostro esempio di camminare sul binario della ferrovia. Quello che sto per dire non si applica in modo letterale, ma possiamo applicarlo in senso spirituale. Quindi, considerate quanto segue solo in senso spirituale.

Se stiamo camminando sul binario, che rappresenta camminare guardano a Cristo, e arriva un pericolo, per esempio, un treno e per evitare il pericolo, dobbiamo togliere gli occhi da Cristo, cosa bisogna fare? Sarebbe facile salvarsi la vita, basterebbe saltare giù dal binario. Però, non c'è NULLA per cui valga la pena di togliere gli occhi da Cristo, anche a costo della vita.

Ricordate Luca 17:33.

33 Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la salverà. (Luca 17:33)

Seguire Cristo è costoso, a volte moltissimo. A volte vuol dire perdere quello che ci è più prezioso sulla terra. Se ricordate Abramo, Dio gli ha chiesto di sacrificare suo figlio, il suo amato figlio, Isacco. Seguire Cristo con tutto il nostro cuore, che è l’unico modo di seguire veramente Cristo, ci costerà. Ci costerà sacrificare il nostro tempo, i nostri soldi, i nostri diritti. Vivremo una vita scomoda e ci costerà non avere l’approvazione degli uomini.

Ma vale la pena. NULLA vale quanto avere un rapporto stretto e intimo con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Nulla può soddisfare i nostri cuori, veramente, se non solo quel rapporto intimo e stretto con Cristo.

Dobbiamo essere pronti a perdere tutto quello che ci è importante e prezioso. Dobbiamo amare Cristo così tanto che coloro che non amano Cristo, ci accuseranno di odiare le persone intorno a noi. Non è vero odio, ma l’amore per Cristo è tanto più grande che, per chi non capisce, quello per gli altri, in confronto, non sembra amore.

L’apostolo Paolo capiva il valore di Cristo. Vi leggo in Filippesi 3 come egli viveva la sua vita. Egli è un esempio per ogni vero credente.

7 Ma le cose che mi erano guadagno, quelle ho ritenute una perdita a causa di Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose chestanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta, verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù. (Filippesi 3:7-14)

Paolo capiva quello che dobbiamo capire noi: il vero valore di Gesù Cristo. Paolo capiva che Gesù Cristo vale più di tutto, al punto che, tutto quello che prima aveva valore, lo considerava come tanta spazzatura, di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, nostro Signore.

Quante cose ci sembrano importanti, ma in confronto con l’immensità di conoscere sempre di più Gesù Cristo, perdono il loro valore.

Nella carne, sembra importante quello che gli altri pensano di noi. In realtà, non ha alcun valore vero. Nella carne, le cose materiali sembrano essere importanti, ma in realtà, quando abbiamo di che nutrici e di che coprirci, tutto il resto non è importante.

Anche i rapporti, per quanto hanno un vero valore davanti a Dio, non devono mai ostacolarci nel nostro cammino con Cristo. Cristo vale più di tutto.

Guardiamo a Cristo

In 2 Timoteo 2:1-7, leggiamo come dobbiamo guardare a Cristo, e non essere distratti da nulla. Dobbiamo guardare avanti, a quel giorno meraviglioso in cui vedremo Cristo faccia a faccia. Seguite mentre leggo questo brano.

“1 Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù; 2 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. 3 Tu dunque sopporta afflizioni, come un buon soldato di Gesù Cristo. 4 Nessuno che presta servizio come soldato s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che l’ha arruolato. 5 Similmente, se uno compete nelle gare atletiche, non riceve la corona se non ha lottato secondo le regole. 6 L’agricoltore, che lavora duramente, deve essere il primo a goderne i frutti. 7 Considera le cose che dico; ed il Signore ti dia intendimento in ogni cosa. (2Timoteo 2:1-7).

Questo insegnamento non è solo per Timoteo, è per qualsiasi persona che Dio chiama come figlio di Dio. Siamo tutti chiamati a seguire il Signore in tutto, come abbiamo già visto più volte.

Dobbiamo guardare in avanti, dobbiamo pensare al premio, e correre bene la gara che ci è posta davanti.

Quindi

Tanti di noi ci definiamo figli di Dio, salvati in Gesù Cristo.

Quando consideri la tua vita, alla luce di quello che abbiamo letto in questi brani in questo studio, come va il tuo cammino? Stai seguendo Gesù Cristo, veramente? Stai vedendo il valore di Cristo? Stai guardando a Cristo, oppure, vedi la vita cristiana come una serie di regole da seguire ed opere da fare?

Prego che possiamo vedere più di Cristo, e che possiamo seguire Gesù Cristo, in ogni campo della vita, grande o piccolo, e in ogni decisione della vita, grande o piccola. O che Cristo possa essere il nostro vero tesoro.

E prego che sceglieremo quei rapporti che ci saranno di aiuto a tenere i nostri occhi su Cristo.

Gesù Cristo è tutto. Prego che Lo vedremo sempre di più per quello che è. Cresciamo in questo. Teniamo gli occhi su Cristo. Camminiamo guardando in avanti, non guardando né a destra né a sinistra.

Grazie a Dio per un Signore e Salvatore così.