Aiuto Biblico

Non cerchiamo gloria per noi stessi

Marco 10:32-45

Sermone di Marco de Felice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 17 febbraio 2021, – cmd dp –

Audio:

Noi non sappiamo cosa succederà domani. La vita non appartiene a noi, è un dono. Infatti in Giacomo 4:13-17 leggiamo

13 E ora a voi che dite: "Oggi o domani andremo nella tale città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo", 14 mentre non sapete ciò che accadrà l’indomani. Cos’è infatti la vostra vita? Poiché essa è un vapore che appare per un po’ di tempo, e poi svanisce. 15 Dovreste invece dire: "Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello". 16 Ora invece, voi vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è cattivo. 17 Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. (Giacomo 4:1-17 LND)

In questo brano, vediamo che l'arroganza è peccato, credere che abbiamo il controllo del nostro destino, della nostra vita, e di come andrà la nostra vita. Noi non siamo in controllo. Noi non abbiamo nessuna garanzia che domani possiamo fare qualcosa.

Il brano di Giacomo dice: “Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello”. È molto importante camminare umilmente confidando nel nostro Signore. Quanto è importante non aggrapparci alle cose di questa vita, compreso le persone, perché moriranno. La salute passerà. Le cose materiali ci saranno tolte in qualche modo. Aggrappiamoci solo al Signore.

In questo periodo di Covid, la malattia di cui tanti sono terrorizzati ed altri pensano che non sia così grave, la cosa importante è questa: è un avvertimento di Dio che la morte arriverà. Non arriverà a causa del Covid per la grande maggioranza. Le statistiche sono chiare che più del 99% delle persone che prendono il Covid non muoiono. Infatti, sono qui in America per questo breve viaggio, e sono stato con tantissime persone che hanno avuto il Covid. Senza dubbio, le persone muoiono di Covid, ma non la maggioranza. Però, è importante ricordare che la morte arriverà in qualche modo. Forse non dal Covid, ma arriverà. Quindi, non dobbiamo fare grandi progetti come se fosse garantito che arriveremo a poter adempiere a quei progetti.

Se piace a Dio, io oggi vedo, io oggi posso camminare, io oggi ho una mente che ancora funziona. Ma non è detto che avrò tutto questo domani. Non è detto che tu domani avrai quello che hai adesso. Quindi è importante progettare ed organizzare, è necessario, ma sempre con quel timore di Dio, con umiltà, sapendo che non ne è garantita la realizzazione.

Marco 10:32-34

Volevo riguardare in Marco il capitolo 10. Nell'ultimo studio abbiamo parlato della storia del giovane ricco. Questo uomo giovane, ricco, ed importante è andato a Gesù volendo sapere come poteva ottenere la vita eterna. Abbiamo visto che Gesù gli ha fatto vedere il suo peccato. Lui, alla fine, ha capito che aveva peccato. Aveva capito che era attaccato ai suoi soldi, ma non era disposto ad abbandonare quel peccato. È andato via triste, perché sapeva che stava rifiutando la vita eterna.

Ma quante volte abbiamo fatto la stessa cosa. Quante volte hai rifiutato di ubbidire a Dio in qualcosa? Non volevi arrenderti e non volevi ravvederti.

Ho parlato con un uomo che mi ha detto: “sai ho litigato con mia moglie. È da due giorni che non parliamo. So che è il mio orgoglio.” Lui stava molto male, ma non voleva ravvedersi. Gli ho detto: “ravvediti.” E mi ha detto che l’avrebbe fatto.

Ma quante volte non lo facciamo? Sappiamo, abbiamo questo malumore, siamo aggravati dentro, e non abbiamo pace, perché non vogliamo umiliarci davanti a Dio e agli uomini.

Il giovane ricco sapeva che non aveva la vita eterna, ma non era disposto ad abbandonare tutto ed aggrapparsi solo a Cristo. Che triste. Prego che nessuno che mi sta ascoltando avrà lo stesso cuore duro.

Voglio riprendere in Marco 10 subito dopo quell’avvenimento del giovane ricco. Iniziando da Marco 10:32 dove troviamo Gesù solo con i suoi discepoli e senza la folla.

Leggo da versetto32 al 34

32 Or essi si trovavano in viaggio per salire a Gerusalemme, e Gesù li precedeva, ed essi erano sgomenti e lo seguivano con timore. Ed egli, presi nuovamente i dodici in disparte, incominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: 33 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno nelle mani dei gentili, 34 i quali lo scherniranno, lo flagelleranno, gli sputeranno addosso e l’uccideranno, ma il terzo giorno egli risusciterà».

Se ricordate, Gesù non aveva parlato di queste cose con i discepoli, finché non avevano riconosciuto che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio, Dio incarnato. Da quel giorno cominciò più volte a spiegare loro che doveva andare a Gerusalemme per essere maltrattato, oltraggiato, e ucciso. Ma poi, aggiunge sempre che sarebbe risuscitato il terzo giorno.

Gesù li ha preparati per questa terribile prova che sarebbe arrivata, perché altrimenti sarebbero tutti terrorizzati da questa. Sembrerebbe una cosa che fa perdere ogni speranza, e perciò Gesù ha spiegato, no, succederà così, e così, e pure io risusciterò. E Dio, a noi dichiara che ci sono prove e ci sono dolori in questa vita, ma poi risusciteremo con Cristo, e tutto passerà.

Vado avanti, versetti 35 a 37

35 Allora Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si accostarono a lui, dicendo: «Maestro, noi desideriamo che tu faccia per noi ciò che chiederemo». 36 Ed egli disse loro: «Che volete che io vi faccia?». 37 Ed essi gli dissero: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria».(Marco 10:35-37 LND)

Che tristezza, ma nello stesso tempo, questo rispecchia chi siamo noi. Giacomo e Giovanni avevano ancora tanto peccato. Questi due fratelli, questi due apostoli, due fra i dodici, si avvicinano a Gesù, e prima, cercano quasi di “intrappolare” Gesù. Non iniziano con la domanda. Iniziano con una richiesta per “intrappolare” Gesù.

Dicono in Marco 10:35b

«Maestro, noi desideriamo che tu faccia per noi ciò che chiederemo» (Marco 10:35b LND)

Gesù, dici che tu farai quello che ti chiediamo, va bene? Ci dai la parola che tu farai quello che ti chiederemo? Loro chiedono a Gesù di dare questa parola, senza sapere quello che stavano per chiedere. Certo Gesù sapeva, ma umanamente, questo è malvagio. Questo non è buono.

Ci sono tante persone che dicono: “io ti dico qualcosa, ma tu devi promettermi in anticipo di non dirlo a nessuno.” Se qualcuno ti dice questo, dovresti rifiutare, categoricamente: “No! Non te lo prometto. Quindi se tu vuoi questo, io dico ‘no’. Non posso promettertelo, perché dipende da cosa mi dici.” Non devi dare la parola in situazioni di questo tipo.

Ho sentito diverse volte persone che dicono: “promettimi che non racconterai a nessuno quello che ti sto per dire”. Poi dicono qualcosa che qualcun altro dovrebbe sapere. Magari un ragazzo che racconta qualcosa di sbagliato o di pericoloso che sta facendo. Potrebbe essere una moglie o un marito che sta tradendo il coniuge. Qualcosa dove serve che qualcun altro la sappia. Non devi dare la parola in questo senso. È stolto e malvagio da parte loro chiederlo, e per te di accettare.

Gesù non ci casca e non accetta quello che chiedono. Piuttosto dice a loro nel versetto 36

36 Ed egli disse loro: «Che volete che io vi faccia?».(Marco 10:36 LND)

Spiegami cos'è che vuoi. Io non ti dico: “va bene te lo concedo”. Ditemi cos’è che volete.

Versetto 37

37 Ed essi gli dissero: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria». (Marco 10:37 LND)

Questi apostoli erano ancora pieni di orgoglio: “dacci onore. Dacci i posti più importanti. Dacci i posti che possono innalzare noi fra tutti gli altri.”

Fratelli e sorelle questo è malvagio. Dio ci mette nel corpo come vuole lui. Lui ci darà il ruolo che vuole lui. Non dobbiamo cercare per noi una posizione di importanza e di gloria. Ci sono persone che vogliono qualcosa di importante perché vogliono essere visti come importanti.

La Bibbia dice che se un uomo desidera essere un anziano o un vescovo, desidera una buona cosa. Sì, ma attenzione: “Io voglio essere importante.” Quell’uomo ha un cuore per servire? Ha un cuore per le pecore? Perché se uno vuole sentirsi importante, non è qualificato. Anzi, è squalificato.

Mi spezza il cuore vedendo Giacomo e Giovanni, e mi chiedo qual è il nostro cuore? In quello che facciamo, ci preoccupiamo di quello che gli altri penseranno di noi? Questo è grave ed è un peccato. Perché facciamo quello che facciamo? Lo facciamo per essere visti?

Gesù riprende loro nei versetti da 38 a 40:

38 E Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice che io berrò ed essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato?». Ed essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». 39 E Gesù disse loro: «Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo di cui io sono battezzato, 40 ma quanto a sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me darlo, ma è per coloro ai quali è stato preparato».(Marco 10:38-40 LND)

Gesù disse loro: “voi non sapete quello che domandate”.Poi, voi state chiedendo qualcosa senza neanche sapere come sarà il mio regno. Non sapete come funziona il mio regno. State chiedendo carnalmente e non guidati dallo Spirito.

Poi dice in 38

38 E Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice che io berrò ed essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato?». Ed essi gli dissero: «Sì, lo possiamo».

Lo dicono con leggerezza, non capendo ciò che lui sta mostrando loro: “voi non capite quello che sta per succedere a me”. Sta dicendo: “ve l’ho detto, ma non avete capito. Siete voi capaci di affrontare quello che subirò io?” Non sta parlando dell’ira di Dio su di loro, che solo Gesù ha pagato per noi, ma della persecuzione fino alla morte.

Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». Non avevano capito, ma questo è l’orgoglio dell’uomo.

Un commento interessante: “potete voi essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato?

La parola “battezzare” o “battesimo” viene usata per spiegare l'immersione nelle afflizioni e nelle sofferenze. Quindi sta dicendo: “siete voi capaci di essere immersi nelle sofferenze per il regno di Dio?”

Infatti lo sono stati. Giacomo è stato ucciso e Giovanni fu prigioniero nell’isola di Patmos. Forse dopo sarà stato messo a morte, ma non lo sappiamo. Gesù stava dicendo loro quello che avrebbero subito, però non lo capivano.

Per quanto riguarda i ruoli e gli onori che volevano, non spettava a loro chiedere. Dio ha già stabilito chi avrebbe avuto quei ruoli. Gesù voleva che fossero fedeli in quello che avevano da fare. Siate fedeli in quello che fate, e ci pensa Dio alla ricompensa giusta. Lui sa fare.

Poi gli altri sentono questo discorso. Versetto 41

41 Udito ciò, gli altri dieci cominciarono ad indignarsi contro Giacomo e Giovanni. (Marco 10:41 LND)

Gli altri, sentendo questo, cominciarono a indignarsi contro Giacomo e Giovanni, perché anche loro volevano il posto d'onore. Pensavano che non era giusto, e che se l'avessero saputo lo avrebbero chiesto prima di loro. Magari presumevano che Gesù avrebbe accolto la loro richiesta ma anche gli altri apostoli avrebbero voluto chiedere la stessa cosa.

Che tristezza. Stiamo anche noi cercando cose per la nostra gloria? Quanto è importante esaminare il nostro cuore. Di nuovo, perché fai quello che fai? Ti preoccupi di quello che faranno gli altri, di quello che diranno gli altri di te, o di come ti vedono? Tu vivi per l'approvazione degli altri o vivi per l'approvazione di Dio?

Gesù, vedendo che tutti i discepoli avevano questo problema di orgoglio, di voler innalzarsi, chiama tutti a sé.

Leggo dal versetto 41 al 45

41 Udito ciò, gli altri dieci cominciarono ad indignarsi contro Giacomo e Giovanni. 42 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti i sovrani delle nazioni le signoreggiano, e i loro grandi esercitano dominio su di esse; 43 ma tra voi non sarà così; anzi chiunque vorrà diventare grande tra voi, sarà vostro servo; 44 e chiunque tra di voi vorrà essere il primo, sarà servo di tutti. 45 Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti». (Marco 10:41-45 LND)

Gesù riprende i discepoli, dicendo che non hanno capito ancora come è il regno di Dio. Quelli del mondo vogliono signoreggiare, vogliono importanza, e vogliono usare i poteri per orgoglio. Ma Gesù dice che non sarà così fra loro. Dice che non devono vivere così, perché sono stati salvati a caro prezzo. Sta dicendo che Lui stesso è l'unico a cui devono dare gloria. Non devono cercare gloria dagli uomini.

Poi Gesù fa questo grande discorso nel versetto 44

44 e chiunque tra di voi vorrà essere il primo, sarà servo di tutti.(Marco 10:44 LND)

Gesù era servo di tutti, e anche noi dobbiamo essere servi di tutti e non vivere per noi stessi, ma per gli altri e per la gloria di Dio.

Poi dice nel versetto 45

45 Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».(Marco 10:45 LND)

Gesù ci chiama a vivere come viveva lui. Ci chiama a vivere per il bene degli altri, e per la gloria di Dio, dedicandoci, sacrificandoci, e vivendo fino alla stanchezza. Sono molto stanco in questo momento, ma non per questo devo fermarmi. Dobbiamo andare avanti con la forza che riceviamo da Dio. Dobbiamo andare avanti non cercando di essere importanti, e non cercando di essere notati, o essere visti come bravi. Ma vogliamo andare avanti cercando di far vedere agli altri di più di Cristo. Vogliamo stimolare le persone a vedere più di Cristo. Gesù stesso è venuto per servire, non per essere servito. Dobbiamo noi assolutamente fare la stessa cosa.

Conclusione

Questo è un brano molto semplice ma ci ricorda tante verità.

Prima di tutto, ci ricorda che Gesù parlava spesso con i suoi discepoli del fatto che doveva soffrire, ed essere crocifisso. Questo serviva sia per prepararli sia per questa grande prova, che per per le prove che avrebbero avuto.

Poi, Gesù diceva, sempre, che sarebbe anche risuscitato il terzo giorno, e noi saremmo risuscitati a novità di vita. Saremo con Cristo eternamente, e dobbiamo ricordare che le prove fanno parte della vita.

Un’altra cosa: dobbiamo capire il nostro cuore che è molto propenso all’orgoglio, ed a volere gloria. Dobbiamo combattere questo. Dobbiamo soprattutto confessare questo. Ogni volta che ci accorgiamo di averlo, dobbiamo confessarlo. Prego che possiamo riconoscere e confessare il nostro peccato di voler gloria per noi stessi. Tutti noi a volte vogliamo gloria per noi stessi. Prego che possiamo voler gloria solo per Gesù Cristo, il nostro Dio incarnato, e che possiamo camminare umilmente. Quando riconosciamo che vogliamo gloria per noi stessi, prego che, come Giacomo e Giovanni, possiamo ravvederci di cuore. Prego che, di nuovo possiamo umiliarci sotto la potente mano di Dio, aspettando i suoi tempi, e aspettando quello che lui ci dona.

Chi è Gesù per noi? Oh che possiamo vedere che lui è la nostra giustizia!Ricordiamo l'amore di Gesù. Ci rivela delle prove, della fine, e ci rivela anche dei nostri peccati, affinché possiamo riconoscerli, e confessarli.