Aiuto Biblico

Gesù entra a Gerusalemme

Marco 11

Studio di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 3 marzo 2021, – cmd dmp –

Audio:

Sacrificarti è un segno del vero amore quando è un sacrificio fatto veramente per l’altro e non per vantarti o per ottenere quello che vuoi. Se vuoi vedere un vero sacrificio, l’esempio più grande in assoluto è Gesù Cristo. Lui non ha soltanto dato la Sua vita sulla terra e non è soltanto morto fisicamente, ma ha lasciato tutto quello che noi vorremmo.

Noi vorremmo una vita benedetta e Lui è stato maledetto come dice in Galati 3:13

“Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: "Maledetto chiunque è appeso al legno"),” (Galati 3:13 LND)

Noi vorremmo comunione con Dio, in quanto vogliamo quello che solo la comunione con Dio può darci. Ma Gesù è stato separato da Dio.

Per natura, vorremmo essere visti bene dagli altri. Gesù è stato odiato dagli altri. È stato visto come pazzo dalla propria famiglia. È stato tradito ed abbandonato.

Ma tutto questo non è successo a Gesù. A noi succedono le cose. Quelle cose non sono successe a Gesù. Gesù è venuto dal cielo e dalla gloria per subire tutto questo e per offrirci la salvezza.

Ora siamo arrivati a Marco 11 nel nostro studio nell’Evangelo di Marco. Se uno facesse una lettura superficiale all’inizio del capitolo 11, direbbe: “che bello! Gesù viene accolto.” Dal punto di vista nostro sembra così, ma in realtà Gesù sapeva che la folla che gridava “Osanna!” avrebbe gridato: “Crocifiggilo!” nell'arco di pochi giorni.

Marco 11 inizia dicendo che “furono giunti vicino a Gerusalemme”. Gesù è andato a Gerusalemme più volte, ma questa volta non era come le altre volte. Adesso era il momento che Dio aveva stabilito. Gesù entrò a Gerusalemme questa volta per andare alla croce.

Mentre leggiamo teniamo questo in mente. I discepoli non lo capivano anche se Gesù lo aveva già detto in modo chiaro.

Ricordiamo mentre leggiamo che Gesù sapeva benissimo che cosa sarebbe successo in quella settimana.

1 Ora quando furono giunti vicino a Gerusalemme, verso Betfage e Betania, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte e, appena entrati in esso, troverete un puledro d’asino legato, sul quale nessuno è ancora salito; scioglietelo e conducetelo da me. 3 E se qualcuno vi dice: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne ha bisogno. E subito lo rimanderà qui"».

Anche se sembra un po’ strano, questo non è rubare. Tutto appartiene a Gesù e questo serviva per il Suo scopo. Però di solito come reagirebbe la gente in una situazione del genere? “Scusami, sciogli il mio puledro e lo porti via?!” Ma se qualcuno avesse chiesto, i discepoli avevano già la risposta: “Il Signore ne ha bisogno”.

Allora, dà ai discepoli un comandamento strano, e sembra che possa finire male. Che potrebbero chiamare le autorità o altro. A volte, Gesù ci chiama a fare cose che sembrano strane.

Spesso, nel nostro mondo pieno di peccato e tenebre, seguire i comandamenti di Dio non sempre ha senso nella società e possono addirittura crearci problemi.

Se tu sei onesto a lavoro, tutti gli altri ti stimano sempre? O può darsi che ti disprezzano perché crei loro problemi? Se tu paghi tutte le tasse, le persone ti onorano o dicono che sei uno stolto?

Gesù ci dà comandamenti che potrebbero sembrare senza senso o potrebbe sembrare che possano portarci problemi. Però Dio ci chiama ad ubbidire per fede, nonostante le voci contro, purtroppo delle volte anche da parte di altri credenti.

Il risultato

E cosa fanno i discepoli? Leggiamo versetti 4-6

4 Essi dunque andarono e trovarono il puledro legato vicino ad una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. 5 Alcuni dei presenti dissero loro: «Cosa fate? Perché sciogliete il puledro?». 6 Ed essi risposero loro come Gesù aveva comandato, e quelli li lasciarono andare.

Ubbidiscono per fede. Fanno come Gesù aveva comandato. Ed è andata come Gesù aveva detto.

Tocca anche a NOI ubbidire per fede. Sarà DIO a provvedere i risultati.

Avete mai visto esempi nella Bibbia di altri che camminavano per fede?

Dio ha aperto il Mar Rosso davanti agli Israeliti.

Dio ha dato la vittoria ad Israele volta dopo volta contro eserciti assai più numerosi di loro. Pensate solo a Gedeone che aveva 300 uomini contro un esercito che non si poteva contare.

E poi, ci sono tantissimi altri esempi.

Gesù entra in Gerusalemme come Re

C’era una profezia in Zaccaria, che il vero re di Israele, il Cristo, sarebbe entrato a Gerusalemme sopra un puledro. Gesù è il vero Cristo, e quindi, ha adempiuto questa profezia come anche ogni altra profezia. Entra a Gerusalemme seduto sopra un puledro. Leggo i vv. 7-8

7 Allora essi condussero il puledro a Gesù, vi posero sopra i loro mantelli, ed egli vi si sedette sopra. 8 E molti stendevano i loro vestiti sulla via, e altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla via. (Marco 11:7,8)

Questo era un segno di onore ed un modo di preparare la via per un re. Leggiamo adesso la profezia di questo episodio in Zaccaria. Sion è Gerusalemme.

“Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e porta salvezza, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina.” (Zaccaria 9:9 LND)

Dio ha stabilito tutto, ed ha profetizzato tutto, in modo da rendere chiaro che Gesù è il Cristo, il Messia promesso.

Ci sono tantissime profezie, tutte adempiute in Gesù, che mostrano che è il Cristo.

I Giudei (capi religiosi) conoscevano molto bene queste profezie, tutto il popolo le conosceva, ma soprattutto i capi dei Giudei.

Perciò, vedendo che Gesù adempiva tutte le profezie, loro sapevano, molto bene, che Gesù è il Cristo. La gente comune capiva questo. Ricordate Bartimeo, il cieco che comunque conosceva le profezie ed ha riconosciuto che Gesù ha adempiuto le profezie? Lui era un uomo semplice e cieco. Quanto di più i capi religiosi conoscevano le profezie.

Quindi, i capi religiosi che conoscevano le Scritture e le profezie che riguardavano il Cristo, avevano capito che Gesù era il Cristo. Questo li rendeva ancora più colpevoli.

Però, non volevano inginocchiarsi a Lui.

Ma, TU sei pronto a lasciare che sia sempre Cristo Gesù a guidarti? Tu sei pronto ad inginocchiarti davanti a Cristo per ogni decisione della tua vita? Come vivi i tuoi rapporti, il tuo matrimonio, i tuoi ruoli, come cittadino, come dipendente o datore di lavoro, o come membro di chiesa. Tu sei disposto ad accogliere Gesù come il Cristo della tua vita ed a dire che vuoi capire la Sua volontà e seguirla?

Accogliere Gesù come Cristo non è una cerimonia religiosa o belle parole. È come tu vedi Gesù nella tua vita. Lo accogli come il tuo Cristo?

Così, per la prima volta in Israele, la folla riconosce che Gesù è il Cristo.

9 E tanto quelli che precedevano come quelli che seguivano, gridando, dicevano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 10 Benedetto il regno di Davide nostro padre, che viene nel nome del Signore. Osanna nei luoghi altissimi!». (Marco 11:9,10)

Cristo entra acclamato dalle folle. Questa è la prima volta che la folla riconosce che Gesù è il Cristo, anche se ancora non ne capivano il significato.. Avevano un concetto sbagliato di Chi è il Cristo però capivano che Gesù era il Cristo.

Gesù teneva sempre nascosto il fatto che era il Cristo. Se ricordate, in occasione di alcuni miracoli, diceva di non dire a nessuno Chi fosse finché non sarebbe risuscitato.

Ma adesso, palesemente, si rivela come il Cristo e la folla dà gloria a Dio perché il Cristo è arrivato.

11 Così Gesù entrò in Gerusalemme e nel tempio; e, dopo aver osservato bene ogni cosa, essendo ormai tardi, uscì con i dodici diretto a Betania. (Marco 11:11)

Entra, e poi, esce. Gesù non dormiva a Gerusalemme perché non era ancora arrivato per Lui il momento di essere crocifisso.

Non è rimasto a Gerusalemme, ma giovedì sera era lì ed ha fatto l’ultima cena con i discepoli prima che Giuda uscisse per tradirLo.

Tutto doveva andare come Dio aveva stabilito.

Dio richiede frutto

Allora vanno a Betania per dormire e nel versetto 12 leggiamo del giorno seguente.

12 E il giorno seguente, usciti da Betania, egli ebbe fame. 13 E, vedendo da lontano un fico che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualcosa; ma, avvicinatosi ad esso, non vi trovò altro che foglie, perché non era il tempo dei fichi. 14 Allora Gesù, rivolgendosi al fico, disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te in eterno». E i suoi discepoli l’udirono. (Marco 11:12-14)

Essendo divino Gesù sapeva che quel fico non aveva frutto, ma perché ha fatto questo?

A cosa serve un albero da frutto se non produce frutta? A niente.

C’è un principio nella Bibbia: Ogni vero credente produce frutto, altrimenti viene sradicato.

Uno non produce frutto per essere credente. Produce frutto perché è credente. Produrre frutto è evidenza della vera salvezza.

Dio ci salva per produrre frutto, e la vera salvezza produce frutto spirituale. Senza frutto, non c’è l’opera di Dio e non serviamo a nulla.

Notate le parole di Gesù in Giovanni 15:5-8, e poi 16

5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me, e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. (Giovanni 15:5-8)

Gesù lega il fatto di portare molto frutto con l'essere un Suo discepolo. Poi, versetto 16:

16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, egli ve la dia. (Giovanni 15:16)

Il punto è che portare frutto è essenziale. Se non porti frutto, non appartieni a Dio. Ogni vero credente ha una vita che porta frutto. Cos’è frutto?

Frutto è una vita che porta gloria a Dio. Frutto è aiutare altri a vedere Dio. Frutto è far sì che il nome di Cristo venga innalzato.

In Luca 13:6-9 Gesù disse una parabola che sottolinea proprio questo:

6 Or disse questa parabola: "Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna; e venne a cercarvi del frutto ma non ne trovò. 7 Disse allora al vignaiolo: Ecco, sono già tre anni che io vengo a cercare frutto su questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché deve occupare inutilmente il terreno? 8 Ma quegli gli rispose e disse: Signore, lascialo ancora quest’anno, finché lo scalzi e gli metta del letame 9 e se fa frutto, bene; altrimenti, in avvenire lo taglierai"".” (Luca 13:6-9 LND)

Se uno non porta frutto, sarà tagliato via. Se uno non porta frutto, non è veramente salvato. Uno dice di essere un credente ma non c’è frutto nella sua vita. Sarà tagliato via.

Quindi, Gesù maledice il fico che non portava frutto, per mostrare ai discepoli che Dio richiede frutto. È il metro di Dio ed è evidenza della salvezza.

Chiunque può parlare di appartenere a Cristo, ma la vera vita in Cristo porta frutto.

Tu, porti frutto nella tua vita? La mia vita porta frutto?

Frutto non è farecose per Dio. Predicare o insegnare alla scuola domenicale o evangelizzare, non è frutto. Frutto è quando la vita di altri viene toccata.

Se tu stai dimorando in Cristo, che comprende confessare i peccati regolarmente, camminare in santità per fede, e cercare la gloria di Dio, Dio porterà frutto in te.

Gesù purifica il tempio

Allora, arrivano a Gerusalemme e Gesù entra nel tempio. I capi religiosi comandavano al tempio. Il tempio apparteneva a Dio, ma ormai c’era un sistema religioso in cui questi uomini avevano potere e loro controllavano tutto.

Pensate a questo. Un solo uomo, senza armi, entra nel tempio. C’era la guardia armata del tempio e c’erano tutti gli uomini religiosi che controllavano tutto. Pensate a quello che fa questo semplice uomo quando entra nel tempio. È incredibile quello che succede. Leggo da Marco 11:15-17.

15 Così giunsero a Gerusalemme. E Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. 16 E non permetteva ad alcuno di portare oggetti attraverso il tempio. 17 E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!». (Marco 11:15-17)

Cosa vediamo qua?

Una cosa che vediamo è autorità. Gesù è il Cristo, Dio incarnato. Ha autorità su tutto. Umanamente parlando, come poteva quest’uomo, un uomo solo, con tutte quelle guardie intorno, scacciare tutti dal tempio? C’erano tutti questi tavoli, uomini, animali, e cambiamonete. Non erano in 3 o 4. Quindi, ci voleva tempo per rovesciare questo e mandare via quello, e le guardie? Un uomo normale non avrebbe potuto fare questo. Gesù mostrava autorità divina.

Qui, vediamo che anche i capi religiosi avevano riconosciuto la Sua autorità. Avevano timore di Lui e nessuno osava fermarLo.

In Matteo 28, dopo la risurrezione, Gesù appare ai discepoli, e dichiara:

18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro, dicendo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra.

Ogni potestà. Gesù ancora non utilizzava “ogni potestà” fino a dopo la croce, ma aveva già l’autorità.

Cosa succede nel giardino di Getsemani quando un grande gruppo di uomini viene ad arrestare Gesù?

“4 Gesù …uscì e chiese loro: "Chi cercate?". 5 Gli risposero "Gesù il Nazareno". Gesù disse loro: "Io sono!"…. 6 Appena egli disse loro: "Io sono," essi indietreggiarono e caddero a terra…. 8 Gesù rispose: "Vi ho detto che io sono; se dunque cercate me lasciate andare via costoro";” (Giovanni 18:4-6, 8 LND)

Questi uomini armati cadono a terra! Gesù ha autorità.

Poi, vediamo zelo. Immenso zelo. La parola greca per zelo è “bollire”. Vediamo questo zelo e questa passione, come un fuoco per la gloria di Dio, che consumava Gesù.

Una lezione qua per noi è il fatto che ogni essere umano è consumato in modo diverso da qualcosa. C’è chi è consumato per i piaceri oppure per il potere. O c’è chi è consumato dai soldi oppure per il riposo. E ci sono altri che sono consumati per innalzarsi ed altri con il lamentarsi. Che cosa ti consuma?

Gesù era consumato per la gloria di Dio. Che cosa ti consuma? Che cosa ti pesa? Che cosa ti agita? Gesù non era agitato. Era aggravato perché il nome di Dio fu nascosto dalla gente. Per che cosa hai zelo?

Usiamo l’esempio di un marito che torna a casa e sente la moglie dirgli che ha fatto un incidente in macchina ed ha distrutto la macchina. Possiamo capire lo zelo di questo marito in base a come reagisce.

“Che stupida! Perché non hai guardato?! Perché non eri attenta?!”

E tu scatti quando le cose non vanno come vuoi? Allora, qual è il tuo zelo? Il tuo zelo è avere quello che vuoi.

Gesù era zelante per la gloria di Dio.

Vediamo un’altra cosa qua: l'ira. La santa ira di Dio come giudice dove non c’è più misericordia. Questo rappresenta quello che succederà alla fine del mondo quando Gesù verrà per giudicare il mondo e non ci sarà più misericordia. Dio è misericordioso adesso ma non al giudizio.

In questo momento, non vediamo misericordia in Gesù. Vediamo il Giudice che entra per scacciare con grande ira, autorità e potenza. Nonostante c’erano tante guardie, che non osavano fare niente davanti alla potenza di Gesù.

E quando arriverà il giudizio nessuno scapperà. E la loro condanna sarà una condanna eterna.

Infatti, Gesù condanna loro:

… «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!». (Marco 11:17)

Li condanna in modo categorico.

Avrà da condannare te?

Se confessiamo i nostri peccati di cuore, non siamo più colpevoli e non c’è più condanna. Se non confessiamo i nostri peccati, ci sarà la condanna.

La reazione dei capi religiosi

Qual era la reazione dei capi religiosi?

18 Ora gli scribi e i capi dei sacerdoti, avendo udito queste cose, cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era rapita in ammirazione del suo insegnamento. (Marco 11:18)

In realtà, gli scribi, esperti della legge di Dio, i capi dei sacerdoti che dovevano mediare tra Dio e gli uomini, non appartenevano a Dio.

Parlavano di Dio ed era la loro vita parlare di Dio ed insegnare di Dio. I sacerdoti facevano sacrifici tutti i giorni e gli scribi insegnavano le Scritture. Ma erano lontani da Dio.

In realtà, odiavano Dio. Erano delle tenebre e odiavano la luce, perché Gesù è la luce e Gesù è Dio.

Perché odiavano Gesù così tanto da volerLo fare morire?

Il loro potere sulle persone dipendeva dal fatto che le persone non capivano che erano falsi, ipocriti, e lontani da Dio.

Gesù, essendo la luce, metteva in evidenza che questi uomini religiosi erano delle tenebre ed erano dei falsi ipocriti.

Avevano paura di Gesù, capivano la sua autorità, sapevano che poteva scacciare demoni, e che poteva controllare la natura. Sapevano che aveva autorità e che le persone ascoltavano Gesù. Sapevano che Gesù era da Dio, e che dichiarava la verità.

E visto che loro vivevano di inganno, per questo avevano timore di Gesù. Gesù, la luce, metteva in evidenza che erano dei falsi. Quindi, volevano liberarsi di Gesù ed ucciderLo.

Gesù, effettivamente, li stava forzando a reagire in uno dei due modi: o ravvedersi, o ucciderLo. Non potevano essere neutrali perché ormai Gesù aveva loro rinfacciato il fatto che erano dei falsi. Aveva scacciato questi uomini dal tempio, da dove dipendeva molto il loro potere e la loro falsità era evidente. Quindi, di nuovo, o si ravvedevano o Lo facevano morire.

Il Fico maledetto

Quella sera Gesù lascia Gerusalemme e torna a Betania. Leggiamo versetti 19-22.

19 E, quando fu sera, Gesù uscì fuori dalla città. 20 Il mattino seguente, ripassando vicino al fico, lo videro seccato fin dalle radici. 21 E Pietro, ricordandosi, gli disse: «Maestro, ecco, il fico che tu maledicesti è seccato». 22 Allora Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate la fede di Dio! (Marco 11:19-22)

Questo fico, da un giorno all’altro, era seccato fin dalle radici. Non poteva mai più portare frutto. Era un miracolo.

Questo è un simbolo, un esempio forte, del giudizio. Questo fico era completamente verdeggiante il giorno prima e adesso era completamente secco.

Gesù parla con i discepoli dell’importanza della FEDE in Dio: «Abbiate la fede di Dio! La fede di Dio e fede IN Dio.

Poi, Gesù approfondisce questo insegnamento in vv. 23-24.

23 Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: "Spostati e gettati nel mare", e non dubiterà in cuor suo, ma crederà che quanto dice avverrà, qualunque cosa dirà gli sarà concessa. 24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete. (Marco 11:23,24)

Questo brano è importante per due motivi:

1) ci insegna la potenza della preghiera.

2) ci insegna quanto è facile capire male le Scritture.

Questo non è un insegnamento completo. Qui, può SEMBRARE che una persona potrebbe pregare per qualsiasi cosa. Tipo per il lavoro che vuole o per guarire da qualsiasi malattia.

Ma, non dobbiamo prendere un passo, come questo, senza tener conto degli altri passi nella Bibbia che trattano questo argomento e che aggiungono altro allo stesso insegnamento. È importante guardare e considerare tutti i brani che trattano un dato argomento. Gesù spiega di più in altri brani.

Quindi, ascoltiamo le parole di Gesù che appartengono alla preghiera in Giovanni 15:16.

16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, egli ve la dia. (Giovanni 15:16)

Importantissimo notare la frase: “qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome.”

Ora leggiamo Giovanni 16:23-26

23 E in quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa. 25 Vi ho detto queste cose in similitudini, ma l’ora viene in cui non vi parlerò più in similitudini, ma vi parlerò del Padre apertamente. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; (Giovanni 16:23-26)

Il punto che vediamo più volte è che Gesù dichiara che quello che chiedete, domandate e pregate, fate questo nel mio nome.

Cosa vuol dire pregare nel nome di Gesù?

Condivido un esempio che può aiutarci a capire cosa vuol dire:

Prima della tecnologia, quando le comunicazioni erano fatte a mano, se un generale di un esercito prendeva un soldato e lo mandava dal tenente generale, sotto di lui, per comunicare un certo ordine, il soldato avrebbe comunicato l’ordine “nel nome” del generale. “Generale X dice di mandare mille soldati e 100 cavalli su quel campo di battaglia”. E il tenente generale avrebbe fatto ciò che il generale ha detto. Era il soldato che gli ha parlato, ma gli ha parlato “nel nome” del generale che vuol dire: secondo gli ordini di…, secondo la volontà di…

Non è una formula magica che posso dire quello che voglio io e poi, aggiungere “nel nome di Gesù”. No. “Nel nome di Gesù” vuol dire secondo la volontà di Gesù e secondo la Sua autorità.

In 1 Giovanni 5:14,15 leggiamo:

14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)

In questi versetti dice chiaramente di pregare “secondo la sua volontà” che è il senso di pregare “nel nome di Gesù”.

Quindi, serve la fede, e poi, serve pregare secondo la volontà di Dio.

Ma c’è un problema. A volte non sappiamo quale sia la volontà di Dio, e poi, alcune volte la Sua volontà non è sempre quello che vogliamo noi.

Può essere che una persona cara a me è ammalata ed io desidero grandemente la sua guarigione. Quindi, prego per questo, però io non so se la volontà di Dio è di guarirla oppure se i giorni che Dio ha già scritto per quella persona stanno per finire.

Allora, devo pregare: “Io ho fede che Tu puoi guarire, e se è la Tua volontà, Ti prego di guarire questa persona cara. Ma, non la mia volontà ma la TUA.”

Oppure, un altro esempio: “Signore, Tu sai che sto per perdere il lavoro. Non è giusto quello che mi sta succedendo al lavoro e Tu sai che ho bisogno di lavorare. Ma, non la mia volontà ma la TUA.”

E un esempio finale: la morte. Dobbiamo tutti affrontare la morte. Succederà prima o poi, a noi e ai nostri cari. Quindi, quando uno si ammala, possiamo pregare per la guarigione dicendo: “Signore, io so che Tu puoi guarire. Io ho fede in Te e se è la Tua volontà e Ti glorificherà e porterà beneficio vero ed eterno a noi, guarisci miracolosamente. Ma, se non è la TUA volontà, sia fatta la TUA volontà”.

È precisamente la stessa cosa che vediamo in Gesù nel giardino: non la mia volontà ma la TUA.

Possiamo chiedere ma non spetta a noi dire a Dio come deve fare. Lui ha il Suo piano perfetto.

Dunque, l’insegnamento di Gesù è che non possiamo chiedere qualunque cosa, e siccome abbiamo chiesto, Dio la farà.

Preghiamo con fede ma fidandoci della volontà di Dio.

Quando è che Dio risponderà alle preghiere

Poi, Gesù ci spiega che c’è un ostacolo alla preghiera, che bisogna togliere. Ci sono altri ostacoli, ma nei seguenti versetti 25 e 26 di Marco 11, Gesù ne menziona uno.

25 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri falli. 26 Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri falli». (Marco 11:25,26)

Prima di fare le nostre richieste a Dio, dobbiamo essere sicuri che abbiamo perdonato, nel nostro cuore, chiunque ha peccato contro di noi.

Questo non è il perdono che offriamo SE e QUANDO la persona viene a noi. Se ho un debito nei confronti di una persona, cioè il debito di perdonare una persona che ha peccato contro di me, devo perdonare, a prescindere dal fatto che quella persona venga e confessi o meno il suo peccato. Per il rapporto, aspetto che venga e confessi il suo peccato a me, ma per quanto riguarda il debito di perdonare nel mio cuore, cancello quel peccato e lo do a Dio.

Perdono tutto quello che hanno fatto a me, perché se non lo faccio, Dio non ascolta le mie preghiere. Perdoniamo anche fino a settanta volte sette quando serve.

Menziono anche un altro ostacolo alle nostre preghiere. In 1 Pietro 3:7 dice:

“Similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso più debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.” (1Pietro 3:7 LND)

Ci sono ostacoli alle nostre preghiere. Sappiamo di doverci preoccupare dei NOSTRI peccati. Lasciamo i peccati degli altri a Dio.

Solo così Dio ascolterà le nostre preghiere.

Cercano di sfidare Gesù

I capi religiosi odiano Gesù e vogliono sfidarLo. Gesù torna nel tempio e leggiamo in Marco 11:27-28

27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; e mentre egli passeggiava per il tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si accostarono a lui, 28 e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato codesta autorità per fare queste cose?».

Questo non è successo nello stesso giorno che Gesù aveva purificato il tempio. È un altro giorno.

I capi religiosi sono pieni di odio e sfidano Gesù.

Vediamo qua che Gesù è stato provato in ogni modo. Poi, da versetto 29 a 32:

29 E Gesù, rispondendo, disse loro: «Anch’io vi domanderò una cosa; rispondetemi dunque, ed io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Ed essi ragionavano tra di loro, dicendo: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?". 32 Ma se diciamo: “Dagli uomini”...». Essi temevano il popolo, poiché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta.

Cosa vediamo qua? Vediamo l’autorità di Gesù nel dirigere la conversazione. Tutti questi uomini Lo circondano, ma Gesù stabilisce le condizioni. Gesù è il Cristo.

Notate anche la saggezza divina di Gesù. Confidiamo in Dio, non appoggiamoci sul nostro intendimento. Impariamo cosa dice Dio e quali sono i suoi principi. Confidiamo in Dio in ogni campo della vita.

Poi, i Giudei non cercano di rispondere onestamente. A loro non interessa niente della verità. Vogliono solo capire quale modo di rispondere dà loro più vantaggio perché vogliono vincere.

E TU? Vuoi camminare nella luce, o ti interessa solo vincere?

Quando noi siamo guidati dalla nostra carne e vogliamo avere ragione in un discorso o litigio, anche a noi non interessa la verità. Vogliamo solo vincere. E quando vogliamo vincere neanche noi parliamo con verità. Se vinciamo o no, questo ci allontana da Dio.

Questi uomini erano malvagi, ma anche noi siamo malvagi quando camminiamo nella carne.

Può darsi che l’altra persona ha perfettamente ragione e dice una cosa vera di te, però tu non vuoi ammetterlo anche se sai benissimo che è vero. Tu non vuoi ammetterlo perché sai che se lo ammetti, quella persona vincerà. Quindi, o neghi quello che sta dicendo o cambi discorso.

Questo è camminare nelle tenebre.

Questi Giudei sono un ottimo esempio da NON seguire. Non volevano dire la verità e così, rifiutano di rispondere.

33 Perciò, rispondendo, dissero a Gesù: «Non lo sappiamo». E Gesù, rispondendo, disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose». (Marco 11:1-33 LND)

Cosa potevano dire a quel punto? Gesù ha vinto. Gesù ha rifiutato di rispondere a loro.

La folla ascolta ed è attirata a Gesù, e quindi, i capi religiosi sanno che devono farLo morire oppure devono inginocchiarsi.

Quando tu sei nel peccato, o ti umili e ti inginocchi davanti a Dio oppure odi la luce. Non puoi camminare nella luce senza ravvederti.

Oh che possiamo anche noi considerare Chi è Gesù. Oh che possiamo non agire come loro. Oh che possiamo vivere umilmente, perché dimorando in Cristo possiamo pregare secondo la Sua volontà. E dimorando in Cristo possiamo anche portare molto frutto ed avere la gioia completa.

Abbiamo un Signore che è andato alla croce per farci diventare figli di Dio, affinché possiamo vivere alla gloria di Dio. Accogliamo Gesù come il nostro Cristo e come il nostro Signore, seguiamoLo, confidiamo in Lui, e ubbidiamoGli.

Gesù Cristo è il Cristo. Le profezie lo dimostrano, e la croce e la risurrezione sono le prove che questa è la verità.

Preghiamo.