Aiuto Biblico

Il cuore di Gesù

Luca 5 e 7

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 1 aprile 2020, – cmd es –
parole chiavi: cuore di Gesù, lebbra, lebbroso, impuro, paralitico, Levi, pubblicani

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Come si può essere salvato e come si può vivere la vita cristiana? La risposta è semplice: l’unico modo per essere perdonati ed essere riconciliati con Dio è per fede, in Gesù Cristo. Ma non si può fidarsi di Gesù Cristo per la salvezza senza conoscerLo. Non puoi credere in un personaggio che non conosci, è impossibile. Infatti in Romani 10 dice:

“Chiunque crede in lui non sarà svergognato». 12 Poiché non c'è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato». 14 Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare?

Il fatto è che tu non puoi avere una fede più solida di quanto è la tua conoscenza di Dio e di Gesù Cristo. Perciò a noi serve conoscere sempre più Cristo. Dobbiamo capire la capacità di Gesù di curarci e anche il cuore di Gesù di curarci. Ricordate Giovanni 14:1 quando dice:

1«Il vostro cuore non sia turbato; e poi dice: “credete in Dio, credete anche in me!”

Forse in questi giorni il tuo cuore è stato turbato. Ci possono succedere cose che ci spaventano, notizie brutte, situazioni difficili, leggi che cambiano sempre, ma Gesù dice “il vostro cuore non sia turbato, credete in Dio e credete anche in me”. Devo vedere Gesù come capace a curarmi e con un cuore di curarmi.

Guardiamo insieme Luca 5 e voglio vedere soprattutto il cuore di Gesù, ma anche il potere di Gesù.

Luca 5:12-16, il lebbroso

“12 Or avvenne che, mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra che, veduto Gesù, si prostrò con la faccia a terra e lo pregò, dicendo: "Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi". 13 Allora egli, distesa la mano, lo toccò dicendo: "Sì, io lo voglio, sii mondato". E subito la lebbra lo lasciò.

Ricordate che la lebbra era una malattia che da quello che si sa non esiste oggi, almeno non in quella forma. La lebbra di oggi è tutta un’altra cosa. Era una malattia che rendeva uno impuro. È stra contagiosa, perciò chi aveva la lebbra era per tutta la vita in quarantena. Non doveva mai avere contatto con nessun altro, se non altri lebbrosi. Vivevano fuori dalla città, non potevano mai più toccare la loro stessa famiglia. Non potevano toccare la moglie, i figli, non potevano abbracciare i genitori e i fratelli. Erano separati. Possiamo immaginare quest’uomo tutto coperto completamente, da capo a piedi. Quindi da tempo non aveva avuto contatto umano.

Lui aveva sentito dei miracoli di Gesù e lui non dubitava la capacità di Gesù, dice: “Signore, se vuoi tu puoi mondarmi”. In effetti stava dicendo, “io non dubito della tua capacità ma non so del tuo cuore. Della capacità ho sentito dire, so quanto sei potente ma non so, non ti conosco e non so se tu vuoi guarirmi.” Notate che quest’uomo, vedendo Gesù, si prostrò con la faccia a terra. Umiltà. L'unico modo di andare a Gesù Cristo è con umiltà. Non c'è nessun altro modo. Solo con umiltà Gesù ci accoglie.

Gesù guarisce la persona senza toccarlo. Pensateci. Non lo tocca per guarirlo. Dice, “io lo voglio, sii mondato” e subito la lebbra lo lasciò. Quindi Lui guarisce l'uomo con la parola, “sii mondato, sia la luce, sia la divisione tra le acque”, le stesse parole che Gesù ha detto quando ha creato il mondo. Notate che il tocco non serviva per guarire, Gesù l’ha toccato prima di guarirlo. L’ha toccato mentre quest’uomo era ancora lebbroso, mentre era ancora infetto, e dunque ancora allontanato da tutti gli altri esseri umani. Ma Gesù sapeva che lui non capiva il cuore di Gesù, per quello quest’uomo aveva detto: “se vuoi puoi mondarmi”. Gesù voleva fargli conoscere il suo cuore e lo Spirito Santo ha messo questo nella Bibbia per noi di conoscere il cuore di Gesù Cristo. Gesù distese la mano e lo toccò, non per guarirlo, ma per amarlo. Non per guarirlo ma per mostrargli il suo cuore. Lo toccò. Toccava quella pelle piena di lebbra. Questo è il cuore di Gesù. Poi lo guarì, “sii mondato” e subito la lebbra lo lasciò.

Perciò quando leggiamo, vogliamo fermarci a pensare “quello è Gesù”, il suo cuore è così oggi. Io mi trovo in situazioni difficili, però Gesù non solo ha il potere di aiutarmi, Gesù mi ama e vuole curarmi. Non sempre mi cura come voglio io, ma mi cura sempre nel modo migliore.

Questo è un semplice brano e questa è la lezione più importante da trarre da questo brano.

v. 14

14 E Gesù gli comandò: "Non dirlo a nessuno; ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ un’offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosé, in testimonianza a loro".

Dio, tramite Mosè, aveva stabilito che se uno era guarito doveva fare una certa offerta. Ma nessuno aveva mai fatto quella offerta, perché nessuno era mai stato guarito dalla lebbra, tranne Naaman che non era Giudeo. Quindi, quella legge non è mai stata adempiuta perché nessuno aveva mai avuto la possibilità di dire che era guarito. Così mandando quest'uomo guarito dalla lebbra dal sacerdote era una testimonianza forte. Il sacerdote a quel punto poteva dire che c’era qualcuno che poteva guarire persino dalla lebbra, una cosa mai fatta!

Ma l’uomo non ha accettato di non dirlo a nessuno. Leggiamo iniziando dal versetto 15.

15 E la sua fama si diffondeva sempre più; e grandi folle si radunavano per udirlo e per essere da lui guarite dalle loro infermità. 16 Ma egli si ritirava in luoghi solitari e pregava.” (Luca 5:15-16 LND)

Gesù, e poi gli apostoli, l'apostolo Paolo e l'apostolo Pietro per esempio, potevano guarire tutti. Quando stavano guarendo a livello miracoloso guarivano tutti. Prendevano persino degli asciugatoi che erano stati sul corpo di Paolo e le malattie si allontanavano da loro. Questo dono non esiste più. Dio guarisce miracolosamente, ma quel dono lì non esiste più, perché era un dono usato per mostrare che Gesù era il Cristo, e i suoi apostoli erano mandati da lui.

Luca 5:17-26, il paralitico

Andiamo avanti e vediamo un altro aspetto del cuore di Gesù.

“17 Or un giorno avvenne che, mentre egli insegnava, erano là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, i quali erano venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui, per guarirli. 18 Ed ecco, alcuni uomini portavano sopra un letto un uomo paralitico e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui. 19 Ma, non trovando il modo per introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto della casa e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio, proprio in mezzo, davanti a Gesù. 20 Ed egli, veduta la loro fede, disse a quello: "Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati". 21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: "Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?". 22 Ma Gesù conosciuti i loro pensieri, prese la parola e disse loro: "Che ragionate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina"? 24 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua". 25 E subito quell’uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 E tutti furono presi da stupore e glorificavano Dio. E, pieni di paura, dicevano: "Oggi abbiamo visto delle cose sorprendenti".” (Luca 5:17-26 LND)

Qualche commento per notare il cuore di Gesù.

Prima di tutto, che ottimi amici aveva quest’uomo. Amici che erano disposti a portarlo sopra un letto, un lavoro difficile e faticoso. Arrivano lì e volevano che il loro amico potesse essere guarito, ma era impossibile entrare nella casa perché era strapiena. C’erano persone davanti alla porta, non si entrava, quindi salgono sul tetto e lavorano per fare un’apertura. In quel tipo di tetto era possibile ma era un gran bel lavoro, anche perché avrebbero dovuto rimetterlo a posto. Quindi, si sono affaticati per il loro amico perché erano convinti che Gesù poteva guarirlo. Loro si affaticavano e l’uomo voleva che si affaticassero perché sia lui che gli amici erano convinti che Gesù era capace di guarirlo. Dopo tutta questa fatica, fanno calare il letto dell’uomo malato per ricevere la guarigione, ma Gesù non lo guarisce.

Poi versetto 20.

20 Ed egli, veduta la loro fede, disse a quello: "Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati”

Possiamo presumere che lui voleva la guarigione. Gesù non lo ha guarito, lo ha perdonato. Cosa vediamo del cuore di Gesù in questo?

Vediamo il cuore che non fa sempre quello che noi vogliamo, ma fa la cosa più importante. Quante volte hai voluto che Dio togliesse una prova da te?

“Ti prego Signore, toglimi questa prova” e Dio non lo fa. Perché quella prova fa parte del suo piano per te, fa parte di quello che sta facendo per santificarti, e tu vuoi quello. Tu vai da Dio in Cristo per quello scopo, ma Dio non toglie quella prova perché la sta usando.

Il vero amore è impegnarti per il vero bene di chi ami. Allora Gesù amando quest'uomo voleva il dono più grande. La guarigione è una piccola cosa, perché se ti guarisco e non ti perdono i peccati, comunque morirai. Camminerai per parecchi anni, ma poi morirai e ti aspetta il tormento eterno. Piuttosto io ti perdono dei tuoi peccati così avrai la vita eterna.

Questo è il cuore di Gesù. Non ci dà quello che chiediamo ma ci dà il dono più grande. Grazie a Dio per quello.

In 2 Corinzi 12 Dio aveva permesso all’apostolo Paolo di essere portato in cielo, in paradiso. Dio non lo permetteva a nessuno, ma a Paolo sì. Leggiamo cosa dice in 2 Corinzi 12:7

7 E perché io non avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca.

Chi ha dato a Paolo questa spina nella carne?

Questo angelo di Satana per proteggerlo dall’orgoglio?

Chi voleva proteggere Paolo dall'orgoglio? Non Satana. Dio. Dio si serve persino di Satana. Dio è così sovrano che riesce a gestire tutto, però Paolo era disperato, disperato. Per tre volte ha pregato il Signore perché l’allontanasse da lui.

8 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; 9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.

Paolo voleva che Dio togliesse quella spina nella carne, ma Dio ha detto “no Paolo. Fa parte di quello che sto facendo. Voglio che tu conosca di più la mia potenza nella tua debolezza.” Confidiamo in Gesù.

Torniamo a Luca 5.

21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: "Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?".

Gli scribi e i farisei credevano nei loro ragionamenti: “ma questo bestemmia. L'uomo non può perdonare i peccati.” Avevano ragione. L’uomo non può perdonare i peccati, solo Dio. Dottrinalmente avevano ragione. Il problema è che non capivano che Gesù è Dio.

22 Ma Gesù conosciuti i loro pensieri, prese la parola e disse loro: "Che ragionate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina"?

Perciò Gesù conosciuti i loro pensieri disse: “che cosa è più facile dire...” Cioè “se io fossi un falso, che cosa è più facile dire per ingannare: "I tuoi peccati ti sono perdonati", una cosa che non si può vedere, oppure dire: "Alzati e cammina"?”Chiunque può dire "I tuoi peccati ti sono perdonati", ma non si può verificare. Ma se tu dici a un paralitico "Alzati e cammina", allora se sei un falso non succede nulla.

24 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua". 25 E subito quell’uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 E tutti furono presi da stupore e glorificavano Dio. E, pieni di paura, dicevano: "Oggi abbiamo visto delle cose sorprendenti".”

Il cuore di Gesù lo ha spinto prima di tutto a perdonare i suoi peccati, e poi lo ha anche guarito. Grazie a Dio che Dio non ci risponde come vogliamo noi. Ci risponde con qualcosa di migliore. Confidiamo in lui.

Luca 5:27-32, Levi, banchetto

Poi voglio vedere Luca 5:27-32, un brano che ci mostra molto il cuore di Gesù.

Ricordate che i pubblicani erano gli uomini Giudei che lavoravano per i romani riscuotendo le tasse. Ricordate che come pratica, tendevano a riscuotere più del giusto. Ma visto che avevano una certa autorità delegata loro, potevano pretendere quello che volevano. Così tenevano una parte per loro. Erano odiati dagli altri Giudei, perché tradivano effettivamente i loro co-Giudei. Per i Giudei erano fra i peggiori. IRomani sono Romani ma questi sono Giudei e lavorano per i Romani.

E Gesù ha salvato uno di questi pubblicani, Levi, che poi prende il nome di Matteo. Lo salva e lo fa apostolo. Questo è quando Gesù lo ha salvato. Si può presumere che Levi, Matteo, aveva sentito Gesù predicare. Sapeva chi fosse Gesù. Non era un estraneo per lui.

“27 E, dopo queste cose, egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". 28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì. 29 Poi Levi gli preparò un gran banchetto in casa sua, e una grande folla di pubblicani e di altri erano a tavola con loro. 30 Ma gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". 31 E Gesù, rispondendo, disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 32 Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori".” (Luca 5:27-32 LND)

La Bibbia dice chiaramente in Romani 3, “nessuno è giusto, neppure uno.” Quando Gesù dice: “Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti” non è perché ci sono giusti, ma ci sono tanti che si considerano giusti.

Uno mi ha scritto tempo fa criticando altre donne in quella chiesa. Ha detto, “lei parla troppo, lei condivide troppo a lungo, lei è stancante, lei questo, e lei quello”. Allora, facciamo attenzione. Quando tu critichi qualcuno così, “ma lui parla troppo”, tu stai dicendo “io non farei quello”. Non lo diresti se tu facessi la stessa cosa. Oppure una critica queste donne ad altre dicendo, “lei non capisce nulla”. Chi dice “lui non capisce nulla, lei non capisce nulla”, sta dicendo “io capisco”. È un modo di innalzarsi. È un modo di considerarsi giusto. È un modo di vantarsi.

Gesù dice “io non sono venuto, non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti ma i peccatori. Io non sono venuto a salvare le persone che si credono brave. Sono venuto a salvare le persone che sanno di essere peccatori e vogliono la salvezza in me”. Qui vediamo il cuore di Gesù. Lui prendeva e invitava i peggiori della società: pubblicani, che erano truffatori, le prostitute, quelle che erano più disprezzate da tutti. Le prendeva e le salvava. Ricordiamo questo. In questi pochi brani, vediamo Gesù Cristo e vediamo il suo cuore.

Luca 7:11-16

Voglio vedere un ultimo brano in Luca 7. Voglio considerare il cuore di Gesù e anche il suo potere.

“11 E il giorno seguente avvenne che egli si recò in una città, chiamata Nain; e con lui andavano molti dei suoi discepoli e una grande folla. 12 E, quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei. 13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". 14 Poi, accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono; allora egli disse: "Giovinetto, io ti dico, alzati!". 15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo consegnò a sua madre. 16 Allora furono tutti presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: "Un grande profeta è sorto fra noi" e: "Dio ha visitato il suo popolo".” 17 E questo dire intorno a Gesù si divulgò per tutta la Giudea e per tutta la regione circostante. (Luca 7:11-16 LND)

Questo mi colpisce. Una grandissima folla era con Gesù e una grandissima folla usciva dalla città. Due immense folle, tante persone, e lui vede un funerale. Portano fuori dalla città questo figlio morto. Era figlio unico, la mamma era una vedova. Il marito era già morto e non aveva altri figli. Avrebbe avuto una vita durissima a quel punto, perché non aveva più nessuno che avrebbe potuto curarla. Il suo unico figlio era morto e non ne aveva altri. Una situazione disperata, ma appena la vide, il Signore ne ebbe compassione.

Gesù non conosceva questa donna, ma ne ebbe compassione. Questo è il cuore di Gesù. Gesù è un Signore, un Salvatore che ha compassione. Lui vede quello con il cuore afflitto, e lui è afflitto per quella persona. Lui disse a questa donna “non piangere”. Dà una parola di conforto a questa povera vedova presa con la tristezza. Una parola di incoraggiamento, ne ebbe compassione e disse “non piangere”.

Poi, accostatosi, toccò la bara”. Quello lo avrebbe reso impuro secondo i Giudei. Ma lui non aveva problemi. Lui è il Signore. Toccò la bara e i portatori si fermarono.

Allora egli disse, “Giovinetto...”. A questo morto Gesù parla! Noi diremmo che è stolto, non bisogna parlare ad un morto, perché non può sentire. Ma un morto può sentire Gesù. Vediamo il cuore di Gesù in come agisce con la vedova, la mamma, e vediamo la potenza di Gesù in quanto parla con il morto e dice "Giovinetto, io ti dico, alzati!". Se una persona normale dovesse dire ad un morto “io ti dico, alzati!”, diremmo che è fuori di testa, e sarebbe fuori di testa. Ma Gesù non era fuori di testa. Gesù è Dio incarnato e questo morto ha sentito e la vita è tornata in lui.

In versetto 15 leggiamo che il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. Poi, di nuovo vediamo il cuore di Gesù, “E Gesù lo consegnò a sua madre”. Posso immaginare che Gesù lo aiutava ad alzarsi e lo accompagnò da sua madre dicendo, “ecco tuo figlio. Ti avevo detto di non piangere. Ecco il motivo per cui tu non devi piangere”. Vediamo la tenerezza e la potenza di Gesù.

Allora, che cosa stai passando? Quali sono i tuoi timori oggi? Quali saranno i tuoi timori domani? Ne avremo. Tutti sono presi dal timore della morte in questo momento e ognuno di noi affronterà la morte. Non so come e non so quando, ma affronteremo la morte. Affronteremo altri problemi, altre cose tristi, altre cose piccole o grandi che ci schiacciano e che ci fanno essere stressati.

Voglio incoraggiarti a guardare a Gesù Cristo. Voglio incoraggiarti a guardare il cuore di Gesù Cristo e la potenza di Gesù Cristo. Gesù è pronto ad ascoltare e a curare nel modo migliore e Gesù è capace a curare.

A volte la cura che Gesù dà non è quella che volevamo, come abbiamo letto in 2 Corinzi 12, perché quello che vogliamo toglierebbe via una prova che Dio sta usando per santificarci. La soluzione non è sempre che Dio toglie via ogni prova. Noi vorremmo quello nella carne, “oh Signore toglimi questo, toglimi quello”. Dio ci lascia le prove finché non siano più utili per quello che sta facendo in noi. Ma Dio ha il cuore di ascoltarci e di curarci con potenza e con amore. La cura può essere come ha detto a Paolo “la mia grazia ti basta”. Delle volte toglie la prova, altre volte ci dà la sua grazia in mezzo alla prova.

Confida nel Signore, non appoggiarti sul tuo intendimento. A te sembra che andrebbe meglio se Dio togliesse questa prova, ma non preoccuparti di quello che andrebbe meglio, secondo te. Confida in Dio, in quello che Egli sta facendo, e quando le prove diventano come acque profonde, ricordati: tu dovrai attraversare fiumi e tu dovrai camminare nel fuoco, ma non sarai sommerso e il fuoco non ti brucerà. Confidiamo nel nostro grande Dio, perché ha il cuore di curarci e ha il potere di curarci.

Quando leggiamo, leggiamo per conoscere Gesù, affinché possiamo camminare per fede.

Preghiamo

Padre, voglio pregarti. Voglio ringraziarTi. Voglio ringraziarTi che Tu sei con noi, e non ci abbandonerai se siamo Tuoi figli. Tu non sei con tutti, perché non tutti Ti vogliono.

Padre, io prego che ognuno di noi possa volerTi con tutto il cuore perché solo in Te c’è la salvezza. Nessun altro ha il cuore che hai Tu, e nessun altro ha il potere che hai Tu.

Oh Padre, grazie che hai mandato Gesù Cristo per salvarci e Lui ha compiuto quella salvezza sulla croce e adesso Cristo regna in cielo e ha ogni potestà in cielo e sulla terra. Aiutaci a confidare su quello che stai facendo anche quando è diverso da quello che vorremmo noi, perché tu non sbagli. Grazie che sei con noi in questo periodo, in particolare con questo virus, con tutti i limiti. Grazie che sei con noi e non ci lascerai mai.

Ti ringraziamo, e Ti prego glorificaTi in noi che possiamo, Ti prego, essere un popolo che cammina con la luce di Cristo dentro che tutti vedranno. Ti prego questo ringraziandoTi per il Tuo amore per noi in Gesù Cristo.

Nel nome di Cristo Ti prego.

Amen.