Aiuto Biblico

Insegnaci a pregare: il Padre Nostro

Luca 11:1-4

Descrizione: come pregare, usando il Padre Nostro come modello
sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 6 ottobre 2019, – cmd es –

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Ogni persona che si chiama un figlio di Dio prega, chi di più, chi di meno. Ma tutti preghiamo. Infatti, tante persone che NON si dichiarano figli di Dio pregano. L’uomo prega, perché sa, nel suo cuore, che ha bisogno di Dio.

Però, spesso, le nostre preghiere non sono come dovrebbero essere. Come ogni altra cosa, abbiamo bisogno di crescere nel capire come pregare.

Abbiamo bisogno di imparare come pregare più secondo la volontà di Dio. Di natura, le nostre preghiere non vanno sempre bene.

I discepoli di Gesù capivano questo, e hanno chiesto a Gesù di insegnare loro a pregare.

Trovate con me Luca 11, che è un brano parallelo di Matteo 6. Seguite mentre leggo Luca 11:1-4.

“1 E avvenne che egli si trovava in un certo luogo a pregare e, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". 2 Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo. 3 Dacci di giorno in giorno il nostro pane necessario. 4 E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno.” (Luca 11:1-4 LND)

Questa preghiera non serve solo per ripeterlo parola per parola, infatti, non la troviamo mai in tutto il resto del Nuovo Testamento. Piuttosto, questa preghiera serve per insegnarci quello che dobbiamo pregare. Questa preghiera, e tante altre nella Bibbia, ci insegnano come pregare. In questa preghiera troviamo i vari componenti che sono importanti di avere nelle nostre preghiere.

È un modello

Consideriamo questa preghiera, per capire i componenti da accludere nelle nostre preghiere.

Nel versetto 1, i discepoli chiedono a Gesù di insegnarli a pregare.

“1 E avvenne che egli si trovava in un certo luogo a pregare e, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".” (Luca 11:1 LND)

Anche noi abbiamo bisogno di imparare meglio come pregare. Non ogni preghiera va bene. Quindi, consideriamo bene la risposta di Gesù, che può aiutarci molto.

Leggo di nuovo il versetto 2, in cui Gesù risponde a questa richiesta. Dio ama rispondere alle nostre richieste che sono fatte secondo la sua volontà. Leggo la prima parte della risposta di Gesù.

“2 Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo.” (Luca 11:2 LND)

Notate che la prima parte della preghiera è tutta focalizzata su Dio e il suo regno. È importante che le nostre preghiere hanno Dio al centro.

Padre nostro che sei nei cieli

La prima frase è piena di verità importanti. La leggo ancora.

“Padre nostro che sei nei cieli...” (Luca 11:2 LND)

Iniziamo le nostre preghiere ricordando a chi stiamo pregando.

Se non teniamo in mente chi è Dio, e chi siamo noi per Lui, non avremo abbastanza fede. È importante ricordare la gloria di Dio, e la potenza di Dio, e anche il cuore di Dio, perché è il nostro Padre. Vediamo tutto quello in questa frase.

Gesù inizia, insegnandoci a chiamare Dio: Padre.

Infatti, spesso quando preghiamo, non abbiamo pace, perché dimentichiamo che Dio è il nostro Padre. Spesso, Lo vediamo lontano da noi, dimentichiamo che siamo figli preziosi e amati per Lui.

Per mezzo di Gesù Cristo, Dio ci è Padre, Padre nostro. Il fatto che è tramite Gesù che Dio ci è Padre, vuol dire che dobbiamo pregare al Padre per mezzo di Gesù Cristo. Questo è il senso di chiedere nel nome di Gesù.

Avendo Gesù Cristo come il nostro Signore e il nostro Sommo Sacerdote, abbiamo libero accesso al trono di Dio, nostro Padre, come leggiamo in Ebrei 4:14-16.

“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND)

Quanto è importante ricordare che per mezzo di Gesù Cristo, Dio è il nostro Padre, e abbiamo libero accesso a Lui.

Poi, dicendo: “Padre nostro che sei nei cieli”, dichiariamo la sovranità e la gloria di Dio. Nei cieli, Dio è sul suo trono, sovrano su tutto l’universo. È importante ricordare questo quando preghiamo.

Troppo spesso, focalizziamo sulla grandezza dei nostri problemi. Dobbiamo piuttosto focalizzare sulla grandezza di Dio.

Dichiarare che Dio è sovrano nei cieli aumenta la nostra fede, e dà gloria a Dio. Quindi, anche in mezzo ai problemi più grande, dobbiamo dichiarare che Dio è sul trono nei cieli.

Vediamo un esempio di questo in Atti 4, dove Pietro e Giovanni vengano arrestati e minacciati dalle autorità a non predicare più nel nome di Gesù. Ritornano alla chiesa, e insieme tutta la Chiesa prega Dio. Leggo la prima parte di quella preghiera, e voglio notare che iniziano riconoscendo la potenza e la sovranità di Dio. Vi leggo Atti 4:23-26.

“23 Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto. 24 All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: "Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, 25 e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: "Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane? 26 I re della terra si sono sollevati e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo” (Atti 4:23-26 LND)

Seguiamo questo esempio. Quando preghiamo, ricordiamo che Dio è il nostro Padre, e ricordiamo che Dio è sovrano su tutto, onnipotente e glorioso, che è il senso delle parole: Padre nostro che sei nei cieli.

Desiderare la gloria di Dio

Dopo che riconosciamo la grandezza, la potenza e il cuore di Dio, che ci è Padre, Gesù ci insegna ad iniziare con le nostre richieste. Però, quello che mi colpisce è che la prima richiesta che Gesù fa, che vuol dire che è quella più importante, non è per qualche bisogno nostro terreno. Piuttosto, è per la gloria di Dio, e la crescita del suo regno. Leggo di nuovo la prima parte di questa preghiera. Notate quello che Gesù dichiara dopo che prega: Padre nostro che sei nei cieli.

“"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo.” (Luca 11:2 LND)

Dicendo questo, Gesù ci sta insegnando che le nostre richieste più importante dovrebbero essere che Dio sia glorificato, che la sua volontà sia fatta, e che il suo regno possa espandere. Questo è simile a quello che Gesù ci comanda in Matteo 6:33:

“Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.” (Matteo 6:33 LND)

Se vogliamo la gioia della salvezza, allora, il nostro desiderio più profondo deve essere essere quello di cercare la gloria di Dio, e la crescita del suo regno. Se questo è il nostro desiderio più grande e più profondo, allora, il nostro cuore sarà legato al cuore di Dio.

Consideriamo uno per uno queste richieste.

La frase: Sia santificato il tuo nome: è la richiesta che Dio sia glorificato. Dovremmo desiderare la gloria di Dio più di qualsiasi altra cosa, più della vita stessa. E perciò, questo dovrebbe centrare in tutte le nostre preghiere. Dovremmo desiderare in ogni situazione che le cose vadano in tale modo che in nome del nostro Dio sia santificato, ovvero che Dio sia glorificato. Se questo non è il tuo desiderio, non stai riconoscendo la tua identità in Cristo. Questo è fondamentale per ogni vero credente. È solo quando desideriamo la gloria di Dio che possiamo camminare in comunione con Dio.

Poi, nella preghiera Gesù ci insegna a pregare venga il tuo regno, e sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. In altre parole, Gesù ci insegna a pregare soprattutto non che le cose vanno come vogliamo noi, ma che vanno in modo che il regno di Dio cresce, e la sua volontà viene fatta. Se desidero che la volontà di Dio sia fatta, è importante che prima di tutto, voglio che sia fatta nella mia vita.

Cioè, questa richiesta dev’essere soprattutto e prima di tutto per le NOSTRE vite. Sarebbe ipocrisia pregare che la volontà di Dio sia fatta nel mondo, se non vogliamo che sia fatto prima di tutto in noi. In cielo, la volontà di Dio viene fatta completamente, immediatamente, e di cuore. Dobbiamo noi pregare di avere un cuore che ubbidisce a Dio in tutto, immediatamente, completamente e di cuore. E poi, dobbiamo pregare che la sua volontà sarà fatta anche in altri.

E pregare per il suo regno è desiderare la crescita del regno di Dio. Questo dovrebbe essere la nostra passione, il profondo desiderio del nostro cuore. Quanto questo è la nostra passione, il nostro cuore sarà pieno di gioia.

Quando noi preghiamo così, Dio ci ascolterà, e ci esaudirà.

Forse ti viene la domanda di come dobbiamo pregare in una situazione di grave dolore o grave pericolo. Certamente preghiamo per aiuto. Anche Gesù chiedeva aiuto nei momenti difficile. Per esempio, quando Gesù Cristo era nel giardino pregando appena prima della croce, certamente voleva aiuto. Ma nella sua preghiera, non solo chiedeva aiuto, chiedeva soprattutto che la volontà di Dio fosse fatta. Leggo una parte di quella preghiera in Matteo 26: 39

“E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu".” (Matteo 26:39 LND)

In altre parole, Gesù chiede l’aiuto da Dio di togliere quella prova, ma molto di più, chiede che la volontà di Dio sia fatta, in modo che Dio sia glorificato. Quindi, chiedeva aiuto, e anche noi possiamo chiedere aiuto, in ogni prova, ma con il desiderio ancora più profondo che la volontà di Dio venga fatta. Dobbiamo capire che la nostra gioia è legata alla crescita del regno di Dio, e l’adempimento della sua volontà.

Preghiamo così?

Chiaramente, non basta solo capire tutto questo intellettualmente. Piuttosto, vogliamo esaminar le nostre preghiere. Tu preghi così, come Gesù ci sta insegnando? Quando tu preghi, fai principalmente richieste per te stesso e la tua famiglia, e altre richieste che riguardano bisogni terreni, oppure, chiedi che Dio sia glorificato? Stai chiedendo che la sua volontà sia fatta? Stai chiedendo per la crescita del suo regno?

Se noi preghiamo principalmente per bisogni terreni, anziché principalmente per la gloria di Dio e la crescita del suo regno, stiamo mancando lo scopo della salvezza, che è di glorificare Dio! Se viviamo nel nostro piccolo mondo, chiedendo principalmente per cose terrene, stiamo mancando le benedizioni della salvezza!

Invece, quando la nostra passione è che il nostro Dio sia glorificato, allora, avremo la gioia della salvezza, e la nostra vita avrà vero valore.

Quindi, certamente possiamo chiedere per i nostri bisogni, come vedremo subito dopo. Quando Gesù era nel giardino pregava al Padre per aiuto. Eppure, il suo desiderio più grande era per la gloria di Dio, e che la volontà di Dio fosse fatta. Quando impariamo a pregare così, la nostra vita sarà piena, e porterà frutto per l’eternità.

Prego che la gloria di Dio e il suo regno sarà la nostra passione. Avere quel cuore è l’unica vita che vale.

Pane Quotidiano

Mentre è importante che il nostro desiderio più profondo sia la gloria di Dio, Gesù ci insegna anche di pregare per i nostri bisogni terreni.

Abbiamo un corpo, abbiamo bisogno di cibo, abbiamo bisogno di protezione dal freddo, abbiamo bisogni fisici. Non possiamo vivere senza queste cose.

Quando abbiamo bisogno di qualcosa di terreno, la nostra tendenza naturale è di preoccuparci e di mancare la pace. Quanto è importante ricordare che Dio è il nostro Padre. Ricordate che Gesù inizia questa preghiera così.

Come Padre, e come nostro Creatore, Dio conosce ogni nostro bisogno. Essendo nostro Padre, Dio ci ama, e ci cura. Non ci lascerà, e non ci abbandonerà.

Quindi, possiamo portare ogni nostro bisogno a Dio. Anzi, Gesù ci insegna a portare i nostri bisogni a Dio nella preghiera.

Sì, dobbiamo avere come priorità la gloria di Dio e il suo regno. Ma Gesù ci insegna a portare ogni nostro bisogno a Dio. Leggo il v. 3.

“Dacci di giorno in giorno il nostro pane necessario.” (Luca 11:3 LND)

Gesù ci insegna a pregare a Dio chiedendo il nostro pane necessario. È importante notare che dicendo pane, indica tutto quello che è necessario per la vita. In greco dice: dacci il nostro pane secondo il giorno, in altre parole, secondo il bisogno vero che abbiamo. Quindi, Gesù ci sta insegnando di pregare per i nostri bisogni terreni.

Notate che questa è una preghiera per quello che è necessario, non per per i nostri piaceri, o quello che preferiremmo. Giacomo 4:2,3 ci spiega che è peccato di pregare per spendere nei nostri piaceri. Leggo.

“2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2-3 LND)

Dio non è un servo ai nostri ordini per darci qualsiasi cosa che vogliamo noi. Dio ama curarci in quello che è un nostro vero bisogno.

E spesso, Dio sceglie di darci di più. Ma non dobbiamo noi pregare per i nostri piaceri, ma piuttosto, per i nostri bisogni.

Quando il nostro desiderio più grande è che il nome di Dio sia glorificato, e che la sua volontà sia fatta, e che il suo regno cresca, certamente chiederemo per i nostri bisogni, ma i desideri del nostro cuore non saranno sulle cose terrene, ma piuttosto sulla gloria di Dio.

Voglio menzionare qualcosa del cuore di Dio qua.

Quando abbiamo bisogni, e spesso abbiamo bisogni, è buono ricordare il cuore che Dio ha per noi, che Lo fa curarci perfettamente. Dio ci cura perfettamente, perché siamo preziose a lui. Leggo le parole di Gesù Cristo a proposito in Matteo 10:29-31.

“29 Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri.” (Matteo 10:29-31 LND)

Quanto è importante che comprendiamo il cuore di Dio, e che lui ci ama, e ha cura di noi. Siamo preziose a Dio. Perciò, certamente possiamo domandare a Dio quando abbiamo veri bisogni. Chiediamo con fede, sapendo che Dio ci ama, e ha cura di noi. Non dubitare il cuore di Dio.

Ricordate quando Gesù era addormentato nella barca con i discepoli, ed è venuto su una grande tempesta? I discepoli erano pieno di timori. Svegliarono Gesù, e dubitavano la sua cura per loro. Vi leggo di questo in Marco 4

“37 Si scatenò una gran bufera di vento e le onde si abbattevano sulla barca, tanto che questa si riempiva. 38 Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: "Maestro, non t’importa che noi periamo?". 39 Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci e calmati!". E il vento cessò e si fece gran bonaccia. 40 Poi disse loro: "Perché siete voi così paurosi? Come mai non avete fede?".” (Marco 4:37-40 LND)

Dio ha cura di noi. Non dubitiamo il suo cuore, né la sua cura. Portiamo ogni peso a Dio, ringraziamo Dio che siamo preziosi a Lui, ed Egli ha cura di noi.

Un ultimo commento qua: Notate che Gesù dice dacci il nostro pane. È importante che le nostre preghiere non siano egoiste. È importante che abbiamo a cuore sia i nostri bisogni che quello degli altri. Questo rispecchia il cuore di Dio.

Perdonaci i nostri peccati

Certamente abbiamo bisogni fisici e materiale, ma abbiamo un bisogno molto, ma molto più grande. Anzi, se dovessimo mancare tutto materialmente, il peggio sarebbe solo la morte fisica, che non cambia la nostra eternità e il nostro rapporto con Dio. Invece, se cadiamo nel peccato, ci separa dalla comunione con Dio, e ci danneggia terribilmente. Il nostro peccato crea una barriera fra noi e Dio. Il nostro peccato è il nostro problema più grande e più terribile.

In Isaia 59 Dio dichiara che non ascolta le nostre preghiere quando abbiamo peccati che non abbiamo ancora confessato. Vi lo leggo.

“1 Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire. 2 Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto.” (Isaia 59:1-2 LND)

Quindi, il nostro problema più grave è il nostro peccato. Perciò, in questa preghiera, Gesù ci insegna a confessare i nostri peccati, e chiederne perdono. Certamente, questo non è qualcosa di generico, ma vuol dire confessarli specificamente. Leggo la prima parte di Luca 11:4.

“4 E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore;…” (Luca 11:4 LND)

Quando preghiamo, è fondamentale che riconosciamo i nostri peccati, e ne chiediamo perdono a Dio, perché ogni peccato è contro Dio.

In 1Giovanni 1:9, leggiamo:

“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1Giovanni 1:9 LND)

Confessare i nostri peccati, che è il mondo di chiedere perdono a Dio, vuol dire dichiarare in modo chiaro e specifico i nostri peccati.

Però, Gesù non solo ci insegna a chiedere perdono per i nostri peccati. Leggo ancora la prima parte del versetto 4.

“4 E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore;…” (Luca 11:4 LND)

Non solo dobbiamo chiedere perdono per i nostri peccati, ma dobbiamo anche perdonare noi gli altri.

Se siamo veramente ravveduti, allora, saremo pronti a perdonare anche gli altri. Cioè, se io vedo la gravità del mio peccato, sarò ben pronto a perdonare chiunque pecca contro di me, perché vedrò che il mio peccato contro Dio è sempre più grave di qualunque peccato che qualcun altro potrebbe compiere contro di me.

Perciò, nelle nostre preghiere, è importante confessare specificamente i nostri peccati a Dio. Insieme al fatto che noi chiediamo perdono, dobbiamo essere pronti a perdonare gli altri.

Se noi riconosciamo la gravità dei nostri peccati, e la grandezza del perdono, saremo pronti a perdonare gli altri. E anche quelli che non ci chiedano perdono, lasceremo il loro peccato a Dio. Questo è una parte fondamentale della vera salvezza, e dovrebbe far parte le nostre preghiere.

In Matteo 6, dove troviamo il Padre Nostro, subito dopo la preghiera Gesù aggiunge:

“14 Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.” (Matteo 6:14-15 LND)

La vera vita cristiana comprende perdonare gli altri, vedendo la grandezza del nostro perdono.

Quindi, confessiamo i nostri peccati a Dio, avendo perdonato gli altri. Così Dio ascolterà le nostre preghiere.

Non esporci alla tentazione

Dopo che abbiamo confessato i nostri peccati, avendo perdonato chi ha peccato contro di noi, preghiamo aiuto da Dio per non peccare ancora. Leggo la seconda parte del versetto 4.

“...e non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno.” (Luca 11:4 LND)

Siamo propensi a peccare. È la nostra concupiscenza che ci porta a peccare. Dio non ci tenta a peccare, come leggiamo in Giacomo 1:13

“Nessuno, quando è tentato dica: "Io sono tentato da Dio," perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno.” (Giacomo 1:13 LND)

Dio non ci tenta a peccare. Però, siamo tentati, da dentro e da fuori. E per combattere le tentazioni dobbiamo vegliare, spiritualmente parlando, e pregare, come Gesù esorta i discepoli nel giardino quando stavo pregando prima di andare alla croce. Vi leggo Matteo 26:41.

“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole".” (Matteo 26:41 LND)

Quindi, nelle nostre preghiere è importante pregare a Dio di non esporci alle tentazioni sbagliate. Cioè, la parola tentazione vuol dire anche prova. E ci sono prove che ci servono, per crescerci. Però, dobbiamo pregare per non cadere nella tentazione. Dobbiamo vegliare, ovvero, restare spiritualmente in guardia, e pregare a Dio, per non cadere nella tentazione.

Nella nostra preghiera, dobbiamo chiedere sia di proteggerci dalle tentazioni sbagliate, ma anche di liberarci dal maligno, dal peccato. La parola maligno può indicare sia Satana, che il peccato. Ma il senso non cambia. Questa è una preghiera per protezioni spirituali da Dio, affinché non cadiamo nella tentazione.

Quindi, è fondamentale che riconosciamo la gravità del peccato, in modo che restiamo strettamente attaccati a Dio, perché è solo quando siamo attaccati a Dio, vegliando e pregando di non cadere nella tentazione, che siamo sicuri.

Conclusione

La preghiera è importante, è importantissima. Però, è importante che impariamo a pregare come Dio vuole. Grazie a Dio per questa preghiera, che ci insegna meglio come pregare. Vi incoraggio a notare le tante preghiere della Bibbia. Notate i Salmi. Studiate le preghiere in Esdra 9, Nehemia 9, Daniele 9, le preghiere di Davide e di Salomone che riguardano il Tempio, e poi, le tante preghiere nel Nuovo Testamento.

Se siamo un popolo che prega, secondo la volontà di Dio, Dio ci ascolterà, e Dio opererà potentemente in mezzo a noi.

Quindi, preghiamo, ricordando chi è Dio, glorioso, sovrano, e Padre per noi.

Facciamo sì che il nostro desiderio più profondo sia per la gloria di Dio e che il suo regno cresca.

Portiamo ogni nostro vero bisogno a Dio, ma sempre chiedendo che la SUA volontà sia fatta.

E, confessiamo i nostri peccati a Dio, in modo specifico e chiaro, essendo pronti a non tenere nulla contro un altro.

Se noi preghiamo così, per mezzo di Gesù Cristo, Dio risponderà. E la nostra vita sarà piena di frutto. Conosceremo la cura perfetta di Dio. Preghiamo. Dio risponderà. Grazie a Dio.