Aiuto Biblico

La Parola si è fatta carne

Giovanni 1:14

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 26 dicembre 2021, – cmd dp –
parole chiavi: Parola, Gesù Cristo, gloria, unigenito, figlio di Dio, incarnazione

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Oggi, con l’aiuto di Dio, e ci serve l’aiuto di Dio per afferrare veramente le verità che considereremo, vogliamo andare avanti nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni. Arriviamo oggi ad uno dei versetti più profondi di tutta la Bibbia, Giovanni 1:14. È molto importante considerare il contesto che abbiamo visto finora. Solo considerando il contesto, possiamo comprendere correttamente questo versetto.

Il contesto di questo versetto è che la Parola che Giovanni ci ha presentato finora, NON è un uomo, ma DIO, la Parola.

Cioè, finora, l’autore di questo Evangelo, Giovanni, non ci ha parlato di un uomo. Non ci ha parlato di Gesù. Ci ha parlato della Parola, che è DIO. Ci ha presentato la Parola come Eterno, come Creatore di tutto, come vita e come luce. Ci ha dichiarato in modo esplicito che la Parola è DIO, e ci ha anche dichiarato che la Parola, già nel principio, era CON Dio.

Per capire correttamente questo Evangelo, e specificamente, il brano che stiamo guardando oggi, dobbiamo stare in guardia a non aggiungere al testo quello che non c’è.

Non dobbiamo sostituire Gesù per la Parola. Finora, Giovanni ha parlato della Parola, che è pienamente Dio. Non ha parlato di Gesù, perché nel principio, non c’era Gesù. Gesù è il nome della natura umana che ha preso la Parola. Ma prima che la Parola diventasse anche uomo, non esisteva Gesù. Quindi, non dobbiamo vedere, nella Parola, Gesù.

NON ha parlato di Gesù finora. Non ha parlato di un lato umano, descrivendo la Parola. Ci ha presentato la Parola come pienamente divina, Colui che è Dio, che ha creato tutto, in cui è la vita e la luce.

E quindi, è fondamentale leggiamo che il versetto 14, ricordando che stiamo parlando di DIO, il Creatore, che esiste da tutta l’eternità, che già era nel principio.

Detto questo, ora, nel versetto 14, iniziamo a parlare di quando la Parola è diventata uomo.

Questo versetto ci dichiara che DIO è diventato uomo. Dio, la Parola, ha preso veramente la natura umana. Leggo il versetto 14, e poi, consideriamo questo versetto.

“14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)

Alla luce di quello che Giovanni ci ha già rivelato, in modo molto chiaro, la Parola, il Figlio di Dio, pienamente Dio, è diventata pienamente uomo. Andando avanti in Giovanni, e nel resto della Bibbia, sappiamo che questo era per salvare i peccatori.

Analisi del v.14

Consideriamo questo versetto attentamente, e poi, quello che vuol dire per noi. Leggo ancora la prima frase del versetto.

“14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi;”

Abbiamo già visto che dicendo “la Parola”, Giovanni sta parlando di Dio, il Creatore, la fonte di vita, la luce.

Quindi, DIO sì è fatto carne. Avrebbero potuto tradurre il verbo anche come “è diventato carne”.

Colui che è Dio, è diventato carne, ovvero, umano. È diventato quello che non era, pur restando quello che era. Prima, era Dio, solo Dio. Poi, è diventato carne, è diventato un essere umano, senza smettere di essere Dio.

Prima di quel momento, la Parola era pienamente Dio, e non era in alcun senso uomo. Poi, è diventata uomo, rimanendo Dio.

La Parola era sempre Dio. Ad un certo punto, è diventato umano, pienamente umano, pur rimanendo pienamente Dio. È diventato umano per sempre, Quindi, da qual momento, rimane pienamente Dio, e allo stesso tempo, pienamente uomo.

Il suo nome come uomo è Gesù. La Parola è Dio eterno. Era sempre il Figlio, con il Padre da tutta l’eternità. NON era sempre Gesù. Gesù è la natura umana che ha preso. Quindi, Gesù, come tale, non esisteva prima della incarnazione. La Parola, il Figlio di Dio, è diventata carne, quindi, è diventata Gesù.

Senza peccato

La Parola è diventata carne, ovvero, pienamente umana. Era come noi in ogni cosa, però, era senza peccato. Infatti, in Romani 8:3, leggiamo:

“3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il suo proprio Figlio in forma simile alla carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,” (Romani 8:3 LND)

Notate la frase “in forma simile alla carne di peccato”. Gesù era pienamente umano, ma non è diventato la carne di peccato. È nato ed è rimasto totalmente senza peccato.

Troviamo la stessa parola in Filippesi 2:8, dove dice che fu trovato “nell’esteriore simile ad un uomo”.

Quindi, Gesù era veramente uomo, ma senza la natura peccaminosa che è comune a tutti gli altri uomini. Gesù non era macchiato di peccato in alcuno modo. Non solo non peccava con le azioni, ma Gesù, essendo pienamente puro, non aveva mai desideri peccaminosi. Dobbiamo capire che i desideri peccaminosi sono già peccati. Gesù era assolutamente puro. Era pienamente umano, in ogni senso, ma totalmente senza peccato.

Quindi, la Parola, l’eterno Dio, è diventata un uomo, o, come dice il versetto “si è fatta carne”.

Ha abitato fra di noi

Rileggo la prima parte del versetto, e consideriamo la prossima frase.

“14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi;”

Dio ha preso l’umanità ed ha abitato fra di noi. Cosa vuol dire? La parola “abitare” vuol dire venire a stabilirsi in un posto, o in un popolo. Quindi, non è solo fare una visita, è abitare con altri e vivere in mezzo a loro. Gesù ha vissuto sulla terra per trentatré anni. La sua umanità era pienamente visibile.

Troviamo questa stessa parola in Apocalisse 21:3, quando parla di come sarà alla fine del mondo, quando ci saranno i nuovi cieli e la nuova terra.

“1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. 2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.” (Apocalisse 21:1-3 LND)

Quando questo mondo sarà distrutto, e ci sarà il nuovo mondo ed i nuovi cieli, Dio stesso abiterà con noi che siamo il suo popolo. Egli non sarà lontano da noi, ma proprio con noi. Abiterà CON noi, il suo popolo.

E quando la Parola è diventata uomo, non è diventata un grande imperatore, separato dal suo popolo. È diventata un uomo semplice e povero, Gesù di Nazareth. Gesù abitava CON i suo discepoli. Quando Giovanni dice: “ha abitato fra di noi” il “noi” sono i discepoli. Gesù, il Figlio di Dio, abitava con i suoi discepoli. Camminava con loro, si stancava con loro, mangiava con loro. Viveva con loro in ogni tipo di situazione.

Che ricordo che Gesù Cristo è con NOI, se siamo diventati figli di Dio. Dopo la risurrezione, appena prima che Gesù Cristo tornasse in cielo, dichiarò, ai discepoli, ed anche a noi, in Matteo 28:

“… Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen.” (Matteo 28:20 LND)

Cristo è proprio con noi adesso. E sarà sempre con noi.

Tornando al nostro brano, la Parola, Dio, ha preso l’umanità. Ha abitato con i suoi discepoli. Così, i discepoli lo conoscevano veramente, intimamente, lo conoscevano da vicino, perché Egli viveva proprio con loro.

Quando Gesù Cristo stava spiegando ai suoi discepoli che stava per tornare in cielo, spiegò anche che avrebbe preparato un posto per loro, e grazie a Dio per chiunque è salvato. Leggo le sue parole in Giovanni 14:1-3.

“1 "Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. 3 E, quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.” (Giovanni 14:1-3 LND)

Questo è incredibile. Gesù Cristo dichiara che è andato in cielo, nella casa di suo Padre, per prepararci un posto, e che ci prenderà con Sé e saremo sempre con Lui.

Quando la Parola ha preso l’umanità, ha abitato CON i suoi discepoli. Ora, è CON noi spiritualmente. Alla fine del mondo, ci porterà a vivere CON Lui nel cielo.

Quanto è importante che ricordiamo che il cuore della salvezza non è seguire i comandamenti di Dio, per quanto è importante seguire i comandamenti di Dio. La salvezza è l’essere riconciliati con Dio, per poter vivere con Dio per sempre. La salvezza è un rapporto, personale, con Dio in Gesù Cristo.

Per poterci salvare, Dio il Figlio è diventato anche uomo. Ha abitato con i discepoli, in modo che potevano essere testimoni oculari di Lui, per raccontarci le verità che ci servono per avere fede in Lui.

Abbiamo letto in Giovanni 1:12 che quando qualcuno riceve la Parola, ovvero, crede in Lui per chi è veramente, Dio fa nascere quella persona come un figlio di Dio. A quel punto, entra in un vero rapporto con Dio, e Dio dimora con lui, e lui con Dio.

Abbiamo contemplato la sua gloria

Andiamo avanti in questo versetto. Leggo di nuovo v.14.

“14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)

Giovanni dichiara che la Parola, essendo diventata carne, ovvero umana, ha abitato fra di loro, fra i discepoli. Ora, dichiara:

“e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)

I discepoli avevano contemplato la gloria di Gesù, ovvero, la sua divinità insieme alla sua umanità.

Avevano contemplato . Troviamo questa stessa parola in 1Giovanni 1:1, dove Giovanni scrive, parlando di Cristo:

“Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita...” (1Giovanni 1:1 LND)

La parola contemplare vuol dire guardare attentamente. Vuol dire guardare e notare. Quindi, Giovanni e gli altri apostoli avevano guardato attentamente Gesù Cristo, l’avevano osservato, e contemplavano la sua gloria.

La gloria di Gesù Cristo è la gloria di Dio, perché Gesù è la Parola, Dio stesso, incarnato.

Ripetutamente nella Bibbia, vediamo che gloria è un attributo fondamentale di Dio. Per esempio, quando l’Eterno apparve a Mosè sul Monte Sinai, Mosè chiese di poter vedere la Sua gloria. Vi leggo da Esodo 33.17-20.

“17 L’Eterno disse a Mosè: "Farò anche questa cosa che hai chiesto, poiché tu hai trovato grazia ai miei occhi e ti conosco personalmente". 18 Allora Mosè disse: "De, fammi vedere la tua gloria!". 19 L’Eterno gli rispose: "Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell’Eterno davanti a te. Farò grazia a chi farò grazia e avrò pietà di chi avrò pietà". 20 Disse ancora: "Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo mi può vedere e vivere".” (Esodo 33:17-20 LND)

È importante notare che Mosè chiede di vedere la gloria dell’Eterno, e l’Eterno risponde che nessuno può vedere la sua faccia e vivere. Vedere la gloria di Dio vuol dire vedere Dio per chi è. Dio è glorioso. SOLO Dio è glorioso. Tutta la gloria appartiene a Dio. Per esempio, in Apocalisse, Dio ci permette di vedere in cielo. Vi leggo da Apocalisse 4.

“8 I quattro esseri viventi avevano ognuno sei ali e intorno e dentro erano pieni di occhi; e non cessano mai né giorno né notte, di dire: "Santo, santo, santo e il Signore Dio, l’Onnipotente, che era, che è e che ha da venire!". 9 E ogni volta che gli esseri viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, a colui che vive nei secoli dei secoli, 10 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli, e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: 11 "Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create".” (Apocalisse 4:8-11 LND)

Solo Dio è degno di ricevere la gloria. Dio ha creato tutte le cose. Ricordate che qua in Giovanni 1, abbiamo letto che la Parola è Dio, e ha creato tutte le cose. Quindi, la gloria va solo a Dio, e i discepoli hanno visto la gloria di Gesù Cristo, che è Dio.

Vediamo questo Ancora in Apocalisse, nel capitolo 5. Leggo Apocalisse 5:11-13.

“11 Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono, agli esseri viventi e agli anziani; il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, 12 che dicevano a gran voce: "Degno è l’Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la benedizione". 13 Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: "A colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione, l’onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli".” (Apocalisse 5:11-13 LND)

È importante notare e ricordare che solo Dio è degno di gloria. Tutta la gloria appartiene a Dio. Perciò, quando Giovanni dichiara che loro, ovvero i discepoli, avevano visto la gloria della Parola fatta carne, fatta uomo, vuol dire che hanno visto la sua divinità. Infatti, Giovanni dichiara:

“e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)

Hanno contemplato la gloria della Parola, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre.

Ricordate che vedevano la gloria di Dio in Cristo, ovvero, la sua divinità, per esempio, nei suoi miracoli. Però, Giovanni, Pietro e Giacomo hanno visto la sua gloria in senso più diretto quando Gesù portò loro sul monte della trasfigurazione.

Pietro spiega questo in 2Pietro 1:16-18. Quando Pietro parla del fatto che erano testimoni oculari, sta parlando di sé stesso, Giovanni, e Giacomo. Leggo le sue parole in 2Pietro 1:16-18.

“16 Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. 17 Egli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto". 18 E noi udimmo questa voce recata dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo.” (2Pietro 1:16-18 LND)

La gloria divina di Cristo era visibile parzialmente ai discepoli in tanti modi. Però, sul monte della trasfigurazione, quei tre apostoli potevano vedere la gloria divina di Cristo in modo molto chiaro. E così, nel nostro brano, Giovanni dichiara che avevano contemplato la sua gloria, la gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre.

Dichiarando questo, anche se era già assolutamente chiaro che la Parola è Dio, ed ha preso anche l’umanità, Giovanni mette in evidenza ancora che la parola, il Cristo, è Dio. Non dobbiamo mai dimenticare che il Cristo è Dio, incarnato.

Unigenito

Quindi, Giovanni dichiara che avevano contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre. Altrove, Giovanni dice: unigenito Figlio di Dio.

La parola “unigenito” vuol dire l’unico della sua categoria. Quindi, usare questa parola per un figlio vuol dire, sempre, l’unico figlio, non ce ne sono altri. Questa parola viene usata negli Evangeli, quando si tratta di un figlio unico, come per esempio il figlio unico della vedova di Nain.

Gesù Cristo viene chiamato l’Unigenito Figlio di Dio.

È Figlio con la stessa natura del Padre. La Parola è Dio, nel principio era Dio, ed era presso, ovvero, con, Dio. La Parola, che ha preso l’umanità ed è diventata Gesù, è il Figlio di Dio, pienamente Dio, come il Padre è pienamente Dio. Esiste un solo Dio, ma in tre persone. Questo capitolo parla del Figlio e del Padre.

Abbiamo letto nel versetto 12 che coloro che ricevono la Parola diventano figli di Dio. Lì, si tratta di un'altra categoria di figlio. Non diventano della stessa natura di Dio. Non prendono la divinità. Rimangono solo umani. Vengono accolti come figli di Dio, ma non nello stesso senso delle Parola, che è della stessa natura del Padre.

La Parola è l’eterno Figlio di Dio, pienamente Dio da tutta l’eternità, e per tutta l’eternità. Perciò, essendo Dio, Egli è pieno di gloria, come anche il Padre è pieno di gloria, la gloria di Dio.

Quindi, il termine “unigenito”, per descrivere il fatto che la Parola è il Figlio di Dio, è una dichiarazione che Egli è l’unico Figlio di Dio, e che non ce ne saranno mai altri. Egli è della stessa natura del Padre. Quindi, è pienamente Dio, come Giovanni ha già reso chiaro. Ha preso piena umanità, ma è rimasto pienamente Dio.

Come Figlio eterno, era sempre amato dal Padre. In Giovanni 17:24, nella preghiera che Gesù Cristo fece a suo Padre prima di andare alla croce, Egli dichiara:

“23 Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati, come hai amato me. 24 Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo.” (Giovanni 17:23,24 LND)

Il Padre amava il suo Unigenito Figlio da sempre. Poi, è diventato anche uomo, ed ha abitato con Giovanni e gli altri apostoli.

Giovanni e gli altri discepoli hanno visto la gloria di Dio nella Parola incarnata.

Proceduto dal Padre

Ricordate che prima di diventare uomo, la Parola era sempre con Dio il Padre in cielo. Al momento stabilito dal Padre, venne sulla terra, ed è diventata anche uomo. Quindi, essendo mandato dal Padre, è proceduto dal Padre.

Notate la dichiarazione di Gesù Cristo in Giovanni 16:27,28, parlando con i discepoli, che avevano creduto che Egli è la Parola, il Cristo, il Figlio di Dio. Egli parla proprio del fatto che avevano creduto che Egli è proceduto dal Padre, quindi, che è pienamente divino. Leggo le parole di Gesù a loro in Giovanni 16.

“27 il Padre stesso infatti vi ama, poiché voi mi avete amato e avete creduto che io sono proceduto da Dio. 28 Io sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; di nuovo lascio il mondo e torno al Padre".” (Giovanni 16:27-28 LND)

I discepoli avevano creduto che Gesù è venuto dal Padre, quindi, che è divino, e che è venuto nel mondo, quindi, che prima era in cielo con il Padre come Figlio, perché è eterno. In Giovanni 1:12, abbiamo visto che coloro che ricevono la Parola diventano figli di Dio. Cioè, sono coloro che credono veramente che la Parola è l’eterno Dio, diventato anche uomo. Una parte essenziale della salvezza è credere che Gesù è pienamente Dio, come è anche uomo.

In Giovanni 17:7,8 Gesù dichiara ancora, pregando al Padre, che coloro che erano salvati avevano creduto che Egli era proceduto dal Padre, e quindi, che prima era in cielo, e che era stato mandato nel mondo. Leggo questa parte della sua preghiera:

“7 Ora essi hanno conosciuto che tutte le cose che tu mi hai dato vengono da te, 8 perché ho dato loro le parole che tu hai dato a me; ed essi le hanno accolte e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.” (Giovanni 17:7,8 LND)

La salvezza comprende credere che Gesù è proceduto dal Padre. La Parola era con il Padre, ed è venuta nel mondo, già pienamente Dio, diventando anche pienamente uomo. Quindi, come uomo, è proceduto dal Padre, è venuto dal cielo, da presso suo Padre.

La Parola, Dio, è venuta nel mondo, ed è diventata carne, ovvero, è diventata umana, per poter salvare peccatori come noi. L’incarnazione, e tutto quello che comportava, era per salvare NOI.

Il Cristo, il Salvatore, doveva essere umano, per identificarsi con noi, e per poter morire e subire l’ira di Dio al nostro posto. Doveva essere Dio per poter pagare la condanna per tutti coloro che sarebbero stati salvati in tutta la storia, e per potersi presentare in cielo, davanti al trono di Dio. Era necessario che fosse pienamente Dio e pienamente uomo. Ed era entrambi, due nature, distinte ma coesistenti.

Piena di grazia e di verità

Oltre a contemplare la gloria di Gesù Cristo, come Unigenito Figlio di Dio, i discepoli hanno anche visto che Egli era pieno di grazia e di verità. Leggo ancora il versetto 14.

“14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14 LND)

Gesù Cristo, Dio incarnato, era pieno di grazia e di verità. Il versetto 17, che Dio volendo vedremo nel prossimo sermone, ci aiuta a capire questo. Seguite mentre leggo i versetti 16 e 17.

“6 E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia. 17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosé, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.” (Giovanni 1:16,17)

Nel versetto 17, Giovanni fa un contrasto, fra la legge data a Mosè, e la grazia e la verità che sono venute per mezzo di Gesù Cristo.

Quindi, possiamo capire che la grazia e la verità che Giovanni e gli altri discepoli hanno visto in Cristo, nel v.16, era la grazia che era nascosta nella legge, e la piena verità, di cui la legge era solo un'ombra.

Infatti, l’Antico Testamento era pieno di tipi di Cristo, sacrifici o persone o avvenimenti che indicavano Cristo, ma solo in un senso parziale. La legge mostrava la gravità del peccato, e che serviva un sacrificio al posto dei peccatori, ma senza mai provvedere il vero sacrificio.

In Gesù Cristo, vediamo la grazia di Dio nella salvezza per fede in Cristo. Vediamo la piena rivelazione di Dio in Cristo, quindi, vediamo tutta la verità. Quello che era solo un’ombra nell’Antico Testamento, viene rivelato in Cristo, che è la verità.

In Gesù Cristo, NOI abbiamo la grazia di Dio, e abbiamo la piena verità di Dio. Abbiamo la grazia della salvezza. Siamo salvati per grazia, e quella grazia è tutta in Gesù Cristo. Ogni benedizione che abbiamo è per grazia, tutte in Gesù Cristo. Tutte le preziose promesse di Dio hanno il loro sì, il loro adempimento, in Gesù Cristo. Quindi, tutto il bene, di ogni tipo, che riceviamo, lo riceviamo per grazia in Gesù Cristo, Dio incarnato per noi.

E ripetutamente, Gesù Cristo dichiara che in Lui camminiamo nella luce. Questo è perché in Gesù Cristo c’è tutta la verità di Dio. Gesù è la piena rivelazione della verità di Dio.

Conclusione

Le verità in questo versetto sono così profonde che dovremmo inginocchiarci davanti ad esse. Come può essere che il Creatore è diventato una creatura? Come può essere che “la vita” è morto? Come può essere che Colui che è la luce è entrato nelle tenebre? Come può essere che Colui che è il metro della santità ha preso il peccato su di Sé?

Come può essere che Colui che è uno con il Padre è stato abbandonato dal Padre, per riconciliare i nemici al Padre?

Prego che le verità che sono in questo brano possono colpirci nel più profondo dei nostri cuori. Prego che vedremo più di Gesù Cristo, il Dio incarnato, il Signore, e l’unico Salvatore del mondo.

Preghiera

Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο, καὶ ἐσκήνωσεν ἐν ἡμῖν- καὶ ἐθεασάμεθα τὴν δόξαν αὐτοῦ, δόξαν ὡς μονογενοῦς παρὰ πατρός- πλήρης χάριτος καὶ ἀληθείας. (Jn. 1:14 BYZ)