Aiuto Biblico

Gesù cresce la fede di un uomo

Giovanni 4:46-54

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 14 agosto 2022, – cmd dp –
Descrizione: Gesù dà più che si chiede - cresce la fede
parole chiavi: fede, miracoli, Gesù Cristo, risposte alla preghiera

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Nell'ultimo sermone in Giovanni 4, abbiamo considerato la donna samaritana, che Gesù aveva appena evangelizzato, e il suo zelo nel tornare subito nella sua città per proclamare Gesù come il Cristo. Abbiamo visto che tramite la sua testimonianza, molti hanno creduto in Gesù come il Cristo. Da quello che la Bibbia ci rivela, quella donna samaritana ha portato più persone a credere in Gesù come il Cristo rispetto a qualunque altra persona nei quattro Evangeli, ad eccezione, forse, di Giovanni Battista. Prima di quel giorno, era una donna molto immorale. Però, quando ha creduto, è stata subito pronta a proclamare Cristo, anche a costo di doversi grandemente umiliare. E Dio si è servito del suo zelo per salvare tanti. O che possiamo noi avere uno zelo come il suo.

Gesù aveva passato la Samaria andando dalla Giudea alla Galilea. Nel brano di oggi, Gesù è arrivato in Galilea, a Cana, la città dove aveva compiuto il suo primo miracolo quando al matrimonio, aveva trasformato l'acqua in vino.

Oggi, vogliamo continuare con gli avvenimenti che Giovanni ci racconta, per conoscere di più il cuore e la potenza di Gesù Cristo. Ricordate che lo scopo degli Evangeli, scopo che Giovanni dichiara in modo diretto, è quello di farci conoscere che Gesù è il Cristo. Questo comprende anche capire che siamo peccatori, colpevoli davanti a Dio, e che solo il Cristo può salvarci. Quindi, conoscere veramente che Gesù è il Cristo significa capire che Gesù, l’uomo, è il Cristo, Dio incarnato, che può salvarci. Questo Evangelo serve per farci conoscere Gesù così, e poi, per fortificare la nostra fede in Lui. Perciò, non stiamo studiando questo Evangelo solo per avere una maggiore conoscenza intellettuale, ma per avere più fede in Gesù Cristo.

Guarigione del figlio del funzionario regio

Ricordate che dopo il primo miracolo di Gesù, in Cana di Galilea, Gesù era andato a Gerusalemme, dove aveva purificato il tempio, mostrando così la sua autorità divina. Inoltre, aveva compiuto molti miracoli a Gerusalemme. La sua fama era subito arrivata fino in Galilea.

Nel nostro brano di oggi, iniziando con Giovanni 4:46, Gesù si trova in Cana di Galilea. Gli avvenimenti che stiamo per leggere riguardano un uomo che viene da Capernaum a Cana, una giornata di cammino. Cioè, ci voleva circa un giorno intero per arrivare camminando da Capernaum a Cana. Quest'uomo aveva percorso tutta quella strada, per parlare con Gesù. Leggiamo Giovanni 4:46-27, che ci racconta quello che succede.

46 Gesù dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva mutato l’acqua in vino. Ora vi era un funzionario regio, il cui figlio era ammalato a Capernaum. 47 Avendo egli udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire. (Giovanni 4:46,47)

Quest'uomo era un funzionario regio, vuol dire che era un alto ufficiale nella corte del re Erode. Quindi, era un uomo importante, umanamente parlando, un uomo che aveva un certo potere. Aveva un figlio gravemente ammalato. Però, nonostante fosse un uomo importante, non c'era nulla che potesse fare. La sua importanza, la sua ricchezza, il suo potere, non potevano salvare suo figlio. Per l'uomo, che sia ricco o povero, ci possono essere problemi più grandi di lui. Gli uomini sono tutti limitati, e non possono superare tutti i problemi da soli. Quindi, quest'uomo importante si trovava in una situazione disperata, con un figlio, chiaramente un figlio che amava tanto, che stava per morire. Chiaramente aveva sentito dei miracoli che Gesù aveva compiuto. E perciò, avendo sentito che Gesù era a Cana, camminò tutto il giorno per cercare Gesù e pregarLo di andare a Capernaum per guarire suo figlio.

Prima di considerare quello che fa Gesù, è bene fermarci per riconoscere che anche noi abbiamo tante situazioni che non possiamo risolvere da soli. Nella nostra carne, abbiamo la tendenza a voler credere di potercela fare da soli. Ma ci sono tante situazioni nella vita che ci mostrano che non riusciamo a farcela. Abbiamo anche noi grande bisogno dell'opera di Dio.

Tornando a quell'uomo, notiamo anche la sua fede. Non sapeva molto di Gesù. Quasi sicuramente non aveva mai sentito gli insegnamenti di Gesù. Però, avendo sentito dei miracoli di Gesù, miracoli che nessun uomo può fare se non è da Dio, quell'uomo ha un certo livello di fede, convinto che se Gesù accettasse di andare a Capernaum, avrebbe potuto guarire suo figlio. Chiaramente, la sua conoscenza di Gesù era molto limitata. Ma lui aveva fede in quello che aveva capito. Era convinto che Gesù poteva guarire suo figlio.

Se ricordate la donna samaritana, neanche lei sapeva tante cose di Gesù, ma aveva capito che era da Dio perché aveva parlato dei suoi peccati, e le aveva offerto la vera acqua, acqua viva, che è il perdono e l'essere riconciliati con Dio. Quando Gesù si è rivelato come il Cristo, lei aveva testimoniato alle persone della sua città in base a quello che sapeva. Bisogna camminare per fede, quando non sappiamo tutto di Cristo. Vediamo che quest'uomo agiva in base al poco che egli sapeva. Non dobbiamo capire tutto per poter camminare per fede.

Gesù rimprovera la gente

Allora quest'uomo aveva fede, ed è per quello che ha camminato tutto il giorno per andare a fare quella richiesta a Gesù. Egli voleva un miracolo, desiderava la guarigione di suo figlio. Il miracolo gli serviva per non perdere suo figlio. Ma tanti altri volevano miracoli, o per avere una vita più facile, o prima di accettare di credere in Cristo.

Ma non servono miracoli. Dovremmo credere alla Parola di Cristo. Se ricordate, le persone della città della donna samaritana non avevano visto miracoli, ma avevano creduto solo in base alle parole di Gesù. Insistere per vedere miracoli è una mancanza di fede. Notate quello che Gesù dichiara, nel versetto 48, alla folla che stava a Cana.

Allora Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete". (Giovanni 4:48)

Gesù rimprovera la folla, e tramite questo brano anche noi, se abbiamo lo stesso loro cuore. I samaritani avevano creduto in Gesù come Cristo senza vedere miracoli. Invece, questi Giudei volevano vedere miracoli. Gesù non è venuto per fare miracoli. I miracoli sono semplicemente una conferma che Egli è il Cristo. Gesù non è venuto per fare miracoli, per risolvere i nostri problemi o per rendere la vita più facile. Non è venuto per togliere i dolori di questa vita. Gesù Cristo è venuto per offrirci il perdono per i nostri peccati. I miracoli erano solo segni per confermare che Egli è il Cristo, in cui c’è il perdono.

Queste persone volevano miracoli. Non credevano alla semplice parola che Gesù dichiarava.

Cosa potrebbe dire Gesù Cristo a noi? Noi crediamo alla semplice parola che Dio ci dà nella Bibbia? Oppure, vogliamo miracoli, non accettando solo le parole che Dio ci dà? Prego che possiamo essere un popolo che crede veramente a quello che Dio dichiara nella Bibbia.

Ricordate che nella Bibbia, spesso troviamo solo un breve resoconto di quello che potrebbe essere stato un discorso molto più lungo. Quindi, forse qui Gesù ha preso un bel po' di tempo per spiegare questo punto. Ma per noi, la cosa importante è quella di esaminarci per vedere se crediamo veramente alla parola di Dio, oppure se vogliamo miracoli.

A questo punto, il funzionario è preoccupato. Sa che suo figlio sta morendo. Non vuole sprecare tempo. Perciò, di nuovo, presenta il suo caso disperato a Gesù. Leggo il versetto 49.

49 Il funzionario regio gli disse: "Signore, scendi prima che il mio ragazzo muoia". (Giovanni 4:49)

Vedo una certa disperazione qua. Quest'uomo vede che Gesù sta parlando con la folla, anziché partire subito. E quindi, di nuovo implora Gesù di andare subito, finché c'è tempo. Sa che suo figlio sta per morire. È convinto che non c'è tempo da perdere. A questo punto, per lui, è necessario che Gesù arrivi fisicamente a Capernaum prima che il figlio muoia per poterlo salvare.

Quindi, anche se è una fede debole, vedo fede qua. Quest'uomo è convinto che Gesù può guarire suo figlio. Ecco perché è così insistente affinchè Gesù vada subito. Quest'uomo sa dove rivolgere gli occhi per avere l'aiuto che gli serve. E non cerca altrove, focalizza totalmente su Gesù. Crede che Gesù sia l'unica risposta che ha.

Il cuore di Gesù

Quello che vediamo nel versetto 50 è che Gesù opera, non solo per guarire il figlio, ma molto di più, per dare più fede a quest'uomo. Seguite mentre leggo, iniziando con il versetto 49 per darci il contesto.

49 Il funzionario regio gli disse: "Signore, scendi prima che il mio ragazzo muoia". 50 Gesù gli disse: "Va, tuo figlio vive!". E quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù, e se ne andò. (Giovanni 4:49,50)

Quest'uomo ha fede, ma è una fede molto debole. Gesù vuole usare questa situazione per dargli un dono più grande ancora della guarigione di suo figlio. Gesù vuole fortificare la fede di quest'uomo. E perciò, alla richiesta dell'uomo fatta a Gesù di andare fino a Capernaum per guarire suo figlio, Gesù risponde semplicemente:

va, tuo figlio vive!

Gesù dà una semplice ma chiara parola. Dichiara che il figlio vive, in altre parole, che il figlio è guarito e vive. In quell'istante, per la potenza della sua parola, Gesù guarisce il figlio, a distanza, solo con le sue parole. E' come quando dichiarò, alla creazione: “Sia la luce”, e la luce fu.

Quest'uomo che prima aveva una fede debole, crede veramente alla parola che gli dichiara Gesù. Parte per tornare a casa, convinto che suo figlio è guarito. Non aveva ricevuto alcuna notizia da casa sua. Aveva semplicemente la parola di Gesù. Ma quella parola gli basta. Egli crede pienamente alle parole che Gesù aveva detto. Per fede, sa che il figlio è guarito. Questa è la fede che Dio cerca in ognuno di noi.

È importante notare che quest'uomo credeva alla parola di Gesù. Non gli serviva un miracolo. Non aveva visto la guarigione. Lui credeva pienamente alla parola di Gesù.

E tu? Tu credi alla parola che Dio ci dichiara nella parola di Dio? Tu credi pienamente alle promesse di Dio? Quest'uomo non aveva alcuna evidenza che il figlio era guarito. Ma lui credeva che era guarito, perché Gesù lo aveva detto.

Quanto prego che possiamo noi avere una tale fede in Gesù Cristo. O che possiamo prendere quello che ci dichiara Dio nella parola di Dio e crederci pienamente. Questo è il cammino di fede che Dio vuole per ogni vero credente.

Voglio considerare il cuore di Gesù. L’uomo ha chiesto a Gesù di andare a Capernaum per guarire suo figlio. Gesù sarebbe potuto andare. Ma Gesù voleva dare a quest'uomo più di quello che aveva chiesto. Voleva dargli un dono molto più grande della sola guarigione di suo figlio. Gesù voleva dare più fede a quest'uomo.

Spesso, noi preghiamo per avere soluzioni ai nostri problemi. Ma il cuore di Dio verso di noi è così grande che ci dà più di quello che chiediamo. Più che risolvere i nostri problemi come pensiamo noi, per il suo grande amore per noi, Dio opera per fortificare ed accrescere la nostra fede. O che possiamo riconoscere il cuore di Dio in Cristo in questo brano, che dà il dono più grande, una fede più forte. Questo è il vero dono. E questo è il cuore di Cristo verso quest'uomo, e verso noi.

I servi confermano il miracolo

A questo punto, l'uomo sta tornando a casa. Lui sa già per fede che suo figlio è guarito. Perciò, quando arrivano i suoi servi, che stavano andando da lui per dargli la buona notizia che suo figlio era guarito, non è sorpreso. Infatti, lui vuole confermare quello di cui era già convinto. Leggo i versetti 51-53.

51 Proprio mentre egli scendeva, gli vennero incontro i suoi servi e lo informarono, dicendo: "Tuo figlio vive". 52 Ed egli domandò loro a che ora era stato meglio; essi gli dissero: "Ieri all’ora settima la febbre lo lasciò". 53 Allora il padre riconobbe che era proprio in quell’ora in cui Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive"; e credette lui con tutta la sua casa. (Giovanni 4:51-53)

Quando i servi dichiarano che suo figlio era vivo, vuol dire che era guarito. Questo era un miracolo, questo era quello che Gesù aveva dichiarato. L'uomo non era sorpreso. Ma voleva poter confermare questo agli altri. Perciò, chiede a loro a che ora la febbre aveva lasciato suo figlio. In base all'ora, capiva che era proprio l'ora in cui Gesù aveva dichiarato: tuo figlio vive. Quindi, quest'uomo già aveva fede. Ma ora, aveva un'ulteriore conferma della potenza divina di Gesù. Ora, poteva dichiarare agli altri con più chiarezza della potenza divina di Gesù Cristo. Poteva testimoniare di Gesù agli altri. E lo ha fatto.

Tutti in casa sua credono

Il versetto 53 dichiara:

.credette lui con tutta la sua casa. (Giovanni 4:53)

Questo vuol dire che non solo quest'uomo aveva fede in Gesù Cristo, ma anche tutta la sua casa ha creduto in Gesù, il Cristo. Tutti coloro che vivevano in casa sua credettero in Gesù Cristo, con vera fede.

Visto che quest'uomo era un alto funzionario del re Erode, molto probabilmente aveva, oltre alla propria famiglia, servi e domestici che vivevano in casa sua. Tutti coloro che vivevano in casa sua credettero. Tutti furono salvati.

Da questo possiamo capire che quest'uomo è tornato a casa, ha raccontato agli altri della grande opera che Gesù aveva compiuto, quello che un semplice uomo non avrebbe potuto mai compiere. In base alle profezie, solo il Cristo potrebbe fare miracoli così. Perciò, in base alla testimonianza di quest'uomo, tutti in casa sua hanno creduto. E quando leggiamo che credevano, vuol dire che credevano in Gesù come il Cristo. La testimonianza di quest'uomo è stata usata da Dio per portare alla salvezza tutti coloro che vivevano in casa sua.

Ricordate che la donna samaritana era tornata alla sua città per testimoniare di Gesù. Quest'uomo è tornato a casa sua per testimoniare di Gesù. E in entrambi i casi, le persone che hanno ascoltato hanno creduto in Gesù Cristo. Anche qua, come la donna samaritana, vediamo come la testimonianza di qualcuno appena salvato può essere usata da Dio per portare altri alla salvezza. Le persone hanno creduto in base alla testimonianza di quest'uomo, così come le persone avevano creduto in base alla testimonianza della donna samaritana.

Chiaramente, quest'uomo non conosceva molto degli insegnamenti di Gesù. Da quello che capiamo, non aveva sentito gli insegnamenti di Gesù. Eppure, era pronto a testimoniare quello che sapeva. E Dio si è servito della sua testimonianza per salvare altri.

Applichiamo questo a noi

Tu sei pronto a parlare con altri di quel che tu sai di Gesù Cristo? Non dobbiamo capire tutto prima di testimoniare agli altri.

Certamente, non dobbiamo dire quello che non abbiamo ancora capito, ma possiamo dichiarare tutto quello che abbiamo capito. E quando parliamo di Gesù Cristo con coraggio, Dio si servirà delle nostre testimonianze. O che possiamo essere un popolo pronto a parlare di Gesù Cristo con gli altri.

Non dobbiamo aspettare di capire tutto per parlare con gli altri. Dobbiamo dichiarare, con coraggio, quello che Dio ci ha fatto già capire di Gesù Cristo. Non dobbiamo essere in grado di rispondere ad ogni domanda dottrinale. Non dobbiamo sapere tutto. Non c’è nessun problema a dire che non sappiamo la risposta quando qualcuno ci fa una domanda di cui non siamo sicuri di quello che la Bibbia dichiara. Anzi, è importante che non rispondiamo a quello che non sappiamo.

Però, possiamo dichiarare con chiarezza quello che sappiamo dalla Bibbia. Possiamo parlare di Dio, del giudizio, del fatto che siamo tutti peccatori, possiamo spiegare che il salario del peccato è la morte, e che la fede nel sacrificio di Gesù Cristo è l’unico modo per essere perdonati. Questo possiamo dire. Questo dobbiamo dire.

Conclusione di Giovanni

A questo punto, Giovanni chiude questo racconto ricordandoci che questo era il secondo segno che Gesù aveva fatto nella Galilea. Leggo il versetto 54.

54 Gesù fece anche questo secondo segno, quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Se ricordate, Gesù aveva fatto il suo primo miracolo qua a Cana di Galilea, quando aveva trasformato l’acqua in vino. Poi, era andato a Gerusalemme dove aveva purificato il tempio e compiuto tanti miracoli. Questo è il suo secondo miracolo, o come viene dichiarato, segno, qua in Galilea. Infatti, è utile capire che gli Evangeli usano la parola “segno” per descrivere i miracoli che Gesù ha fatto, perché erano segni che dimostravano che Gesù è il Cristo. L'Antico Testamento dichiara che l'Eterno, Dio, verrà in terra, e compirà i miracoli che Gesù ha compiuto. Perciò, questi miracoli erano un segno, la prova che Gesù è l'eterno Dio incarnato.

O che possiamo credere nella parola che noi abbiamo.

Quindi, seguiamo l’esempio di quest'uomo. Egli aveva poca fede, ma era disposto ad impegnarsi tanto e camminare tutto il giorno per arrivare ad incontrare Gesù. O che possiamo NOI impegnarci con tutto il cuore per incontrare Gesù. In senso pratico, questo potrebbe significare alzarci presto per avere tempo con Gesù Cristo. Ma impegniamoci per avere più tempo con Cristo.

Come quest'uomo, camminiamo per fede. La fede di quest'uomo non era forte, ma egli agiva in base alla fede che aveva. E Cristo gli ha risposto.

Ricordiamo che Gesù non gli ha risposto per quello che aveva chiesto. L’uomo voleva che Gesù andasse a Capernaum per guarire suo figlio. Gesù NON ha adempiuto quella richiesta. Però, Gesù ha guarito il figlio di quell'uomo, nel modo che Gesù ha scelto.

Mi ha colpito moltissimo il cuore di Gesù. Quest'uomo ha chiesto la guarigione di suo figlio. Gesù gli ha dato un dono più grande, gli ha dato una fede più grande. Ringrazio Dio per il suo cuore per noi. Prego che noi possiamo confidare in Dio, quando Lui sceglie di operare diversamente rispetto alle nostre richieste.

O che possiamo avere fede in Dio, in quello che Dio dichiara, nella semplice parola di Dio. Beata è quella persona che confida in quello che Dio dichiara.

E prego che possiamo essere un popolo che è pronto a raccontare di Gesù alle persone intorno a noi. Quando noi siamo pronti a parlare di Cristo, senza vergogna, Dio opererà. Seguiamo l’esempio di quest'uomo, come anche l’esempio della donna samaritana. Parliamo di Gesù Cristo agli altri.