Aiuto Biblico

Gesù ci vede e ci cura -- camminare sull'acqua

Giovanni 6:16-21

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 2 ottobre 2022, – cmd dp –
Descrizione: Gesù cammina sull'acqua, la folla lo cerca con cuore sbagliato.

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A volte, ci può sembrare che Dio sia lontano, che non si ricordi di noi, che non sappia dei nostri problemi. Ma non è così. Dio ci guarda sempre, Dio ci cura sempre, Dio è sempre in controllo di tutto.

Conosciamo Dio Padre tramite Gesù Cristo. Guardando la cura che Gesù aveva per i suoi discepoli, possiamo capire la cura di Dio Padre per noi, in Gesù Cristo.

Grazie a Dio, non dobbiamo indovinare com’è il cuore di Gesù. Dio ci ha dato la Bibbia, e specificamente i quattro Evangeli, per conoscere il cuore di Gesù Cristo, il Signore. Perciò, voglio andare avanti nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni, con lo scopo di conoscere ancora di più Gesù Cristo. Siamo nel Capitolo 6.

Nell'ultimo sermone, abbiamo visto Gesù moltiplicare i pani e i pesci. Quel miracolo era incredibile, e in esso, vediamo chiaramente la divinità di Gesù. Nessun uomo potrebbe fare quello che ha fatto Gesù: creare da pochissimo cibo una quantità di cibo tale da far mangiare a sazietà 5.000 uomini, e facendone avanzare esattamente dodici ceste, una per ogni discepolo. Questo miracolo era così grande che le persone capivano che Gesù è il Cristo, il Messia, di cui Mosè aveva parlato.

Però, avevano un concetto del tutto sbagliato di quello che avrebbe fatto il Messia, e di quello che avrebbe offerto. Loro volevano un Messia, un Cristo, che avrebbe risolto i loro problemi terreni. Non cercavano il perdono e la riconciliazione con Dio. Perciò, dopo il miracolo dei pani e dei pesci, volevano forzare Gesù a diventare il loro re, un re come volevano loro. Per questo, Gesù si è allontanato da loro.

Gesù non è venuto sulla terra per fare come vogliamo noi. Non è venuto per risolvere i nostri problemi terreni. Gesù è venuto per andare alla croce, e poi risuscitare, in modo da offrire il perdono a chiunque si ravvede di cuore e crede veramente in Lui per la propria salvezza.

Andando avanti in Giovanni 6, vediamo cosa succede la notte dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Vediamo che Gesù manda i discepoli ad attraversare il mare di Galilea da soli, senza di Lui. In quella traversata, si troveranno in grande difficoltà. Così, Gesù mostrerà a loro ancora un aspetto della sua divinità e della sua cura per loro, ed anche dell’importanza di avere fede in Lui.

Prima di leggere di questo avvenimento in Giovanni 6, voglio leggere dello stesso avvenimento in Matteo 14, dove troviamo qualche dettaglio in più. Perciò, seguite mentre vi leggo Matteo 14:22-24.

“22 Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo all’altra riva, mentre egli licenziava le folle. 23 Dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo. 24 La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare.” (Matteo 14:22-25 LND)

Ci sono diverse cose importanti da notare qua. Prima, notiamo che Gesù ha costretto i discepoli a salire sulla barca e precederlo all’altra riva. Evidentemente, non volevano andare senza Gesù. Ma Gesù aveva in mente una prova per loro, per fortificare ancora di più la loro fede. Quindi, Gesù li ha costretti a fare quello che non volevano fare. Molto spesso nelle nostre vite, Dio ci mette in circostanze in cui non vorremmo trovarci, perché vuole operare in noi tramite circostanze difficili. Quanto è importante che confidiamo in Dio. Quanto è importante che ricordiamo che Dio è in controllo.

Notate che Gesù congeda la folla, cioè, li manda via. Abbiamo letto nell'ultimo sermone che volevano farlo re, perché volevano un Messia comodo, che risolveva i loro problemi. Invece, Gesù li ha mandati via, e poi, salì in disparte per pregare. Gesù non accetta di fare come vogliamo noi, quando la nostra volontà non è quella di Dio.

Tante persone chiedono perché Dio non risponde alle loro preghiere. Troviamo una risposta in Giacomo 4. Ve la leggo.

“2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2-3 LND)

Dio non risponde alle nostre richieste quando chiediamo male. Chiediamo quello che vuole la carne. Dio non risponde a questo tipo di richieste. Queste persone volevano un re comodo per loro. Gesù non è venuto per questo. Manda via la folla, e sale sul monte per pregare.

Gesù voleva stare da solo. E nel suo piano, i discepoli dovevano trovarsi in mezzo al mare, remando per arrivare all'altra riva.

Allora, in Matteo leggiamo che la barca si trovava in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde.

Quindi, alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. La quarta vigilia andava dalle 3 alle 6 del mattino. I discepoli avevano remato, combattendo contro il vento, quasi tutta la notte, e si trovavano ancora in mezzo al mare. A quel punto, Gesù andò verso di loro, camminando sull'acqua.

Un altro dettaglio che troviamo nell'Evangelo di Marco è che, pur essendo notte, dalla terra, Gesù vedeva i discepoli. Leggo Marco 6:48, che aggiunge questo dettaglio importante.

“E, vedendo i discepoli affaticarsi a remare, perché avevano il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte, egli andò verso loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.” (Marco 6:48 LND)

Umanamente, sarebbe pressoché impossibile per Gesù vedere i discepoli, nel buio della notte, a diversi chilometri da lui, mentre si affaticano in mare. Ma Gesù li vedeva. Egli sapeva delle loro difficoltà.

Quasi sicuramente, i discepoli avevano timore, si sentivano soli. Stavano lì affaticandosi molto nel mezzo della notte cercando di attraversare il mare, come Gesù aveva comandato loro. Umanamente, sembrava impossibile a loro che Gesù avrebbe potuto sapere della loro situazione.

Ma il brano dichiara chiaramente che Gesù li vedeva. Quanto è importante capire che, per quanto potrebbe sembrare che Dio non sappia della nostra condizione, in realtà, ripetutamente nella Bibbia troviamo brani che dichiarano che Dio conosce la nostra situazione.

E quindi, Gesù, con la sua potenza divina, vedeva i discepoli. E perciò, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. Gesù sa sempre delle nostre circostanze. Non ci lascia soli. Questo è il cuore del nostro buon Pastore.

Allora, avendo visto questi dettagli in Matteo e Marco, ritorniamo nell'Evangelo di Giovanni, e leggiamo il racconto di Giovanni di questo avvenimento. Leggo Giovanni 6:16-19.

“16 Quando fu sera, i suoi discepoli discesero al mare. 17 E, montati in barca, si diressero all’altra riva del mare, verso Capernaum; era ormai buio e Gesù non era ancora venuto da loro. 18 Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19 Ora, dopo aver remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava sul mare e si accostava alla barca, ed ebbero paura.” (Giovanni 6:16-19)

Come abbiamo visto anche in Matteo e Marco, Gesù gestiva tutto. Mandava i discepoli avanti da soli, senza lui. Gesù sapeva quello che sarebbe successo. Abbiamo già visto il suo potere divino più volte in questo Evangelo. Quello che il Signore fa, lo fa sempre per il nostro vero bene. E Gesù aveva in mente una grande prova per i discepoli, per aiutarli a conoscere di più il suo potere divino, e la sua cura per loro.

Remando su una piccola barca con le onde grandi ed un forte vento contrario, la loro situazione era grave. Era molto faticoso, ed era pericoloso. Stavano ubbidendo a Gesù, che aveva detto loro di attraversare il mare. Però, nonostante avessero remato tutta la notte, si trovavano ancora in mezzo al mare. Era difficile ubbidire.

Molto spesso nella nostra vita, l'ubbidienza a Dio ci porta situazioni difficili o a volte impossibili. Quanto è importante confidare in Dio, anche quando la situazione sembra impossibile.

Qua in Giovanni, come in Matteo e Marco, troviamo questo grande miracolo spiegato in modo molto semplice. Il brano dichiara in modo molto semplice che gli apostoli vedevano Gesù camminare sul mare. Visto che è per un uomo impossibile camminare sull'acqua, loro ebbero grande timore, e presumevano che non fosse un uomo, ma che fosse un fantasma. Cioè, è un semplice fatto naturale che è impossibile per un uomo camminare sull'acqua. I discepoli si trovavano in mezzo al mare. Era assolutamente impossibile per un uomo camminare in mezzo al mare . E perciò, credevano che fosse un fantasma. Ma era veramente Gesù, perché Gesù, essendo Dio incarnato, può fare l'impossibile, come abbiamo già visto con la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Possiamo capire che i discepoli avevano paura. Onestamente, anche noi avremmo avuto paura. Cioè, la logica ci dichiara che non può essere un uomo. Allora, cosa può essere? Avevano grande paura. In realtà, erano terrorizzati.

Quanto spesso anche noi arriviamo ad avere paura quando succedono cose che sono più grandi di noi, cose che non hanno senso, cose sulle quali non abbiamo alcun controllo.

Ognuno di noi conosce la paura: la paura di non farcela. La paura di perdere un rapporto che va male. La paura di avere un problema di salute, la nostra salute o quella di qualcuno che amiamo. Possiamo avere paura quando i problemi economici aumentano. Possiamo avere paura quando le nostre forze non ci bastano, ma quello che dobbiamo fare è essenziale.

Dove possiamo trovare pace quando ci assilla la paura?

Non temete, sono io

I discepoli avevano paura. Noi abbiamo paura. Ma Gesù è il buon pastore, e non ci lascia nella paura. Ci dà il motivo per cui non dobbiamo avere paura. Leggo il versetto 20. Questo vale per loro, e questo vale anche per noi.

20 Ma egli disse loro: "Sono io, non temete!".

Ci sono tanti motivi per cui abbiamo paura. I discepoli avevano paura vedendo quello che a loro sembrava un fantasma. Ma c'è un rimedio per tutte le nostre paure: Gesù Cristo, il nostro Signore!

Gesù dichiara a questi apostoli pieni di paura: sono io, non temete!

Se Gesù Cristo è con noi, non dobbiamo temere nulla! Possiamo avere fede in Gesù. In Giovanni 14:1, Gesù dichiara:

il vostro cuore non sia turbato, credete in Dio e credete anche in me. (Giovanni 14:1).

La soluzione per superare la paura è quella di fidarci di Gesù Cristo. Gesù Cristo si presenta ai discepoli là nella barca, presentando se stesso come il motivo per cui non dovevano avere paura.

Qualunque sia la causa della nostra paura, guardando a Gesù, e ricordando chi è Gesù Cristo, possiamo avere pace anziché paura. Possiamo avere pace perché Gesù Cristo è onnipotente. Gesù Cristo aveva mostrato ai discepoli il suo potere divino, moltiplicando i pani e i pesci, e prima di questo guarendo tantissime persone. Adesso, mostra loro la Sua potenza divina camminando sull'acqua fino a raggiungerli. Gesù aveva mostrato loro la sua potenza.

E Gesù è potente anche nelle nostre vite. Egli è potente, ha ogni potere in cielo e in terra. Tutto è sotto il suo controllo. Se abbiamo occhi aperti, possiamo vedere tantissimi esempi della potenza di Dio, anche oggi, nelle nostre vite, ed in quelle di altri. Questo può darci pace.

Ma non è solo la potenza di Gesù che ci dà pace anziché paura. È anche il fatto che Gesù è con noi. Infatti, dopo la croce e la risurrezione, poco prima di salire in cielo, Gesù si è presentato ai discepoli e ha fatto una dichiarazione meravigliosa che vale anche per noi. Leggo questa dichiarazione in Matteo 28:20.

“...Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen".” (Matteo 28:20 LND)

Gesù era con loro in quel momento, e ora, Gesù è con noi per sempre. Non ci lascerà, non ci abbandonerà mai. Gesù Cristo è con noi sempre. Perciò, non dobbiamo temere. Non dobbiamo avere paura. Possiamo fidarci di Gesù Cristo, il nostro Buon Pastore.

Gesù ha potere sulle tempeste della vita, Gesù ha potere sui nostri bisogni materiali. Gesù ha potere sulle malattie, Gesù ha potere sulla morte, Gesù ha potere su tutto. Non esiste un nostro problema troppo grande per Gesù. Perciò, quello che dichiara a loro: “sono io”, e che quindi non dovevano temere, vale anche per noi.

Un altro miracolo

Vedendo che Gesù era con loro, i discepoli hanno avuto fede, e lo hanno portato nella barca con loro. Leggiamo di questo nel versetto 21.

21 Essi, dunque, volentieri lo ricevettero nella barca, e subito la barca approdò là dove essi erano diretti. (Giovanni 6:21)

In Matteo troviamo una parte di questo avvenimento che qui non è menzionata. Quando Gesù aveva detto che era Lui, e di non avere paura, Pietro gli ha chiesto di farlo camminare verso di Lui sulle acque. Leggo quell'avvenimento in Matteo 14:28-33.

“28 E Pietro, rispondendogli disse: "Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque". 29 Egli disse: "Vieni!" E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. 30 Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: "Signore, salvami!". 31 E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: "O uomo di poca fede, perché hai dubitato?". 32 Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. 33 Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo: "Veramente tu sei il Figlio di Dio!".” (Matteo 14:28-33 LND)

Gesù ha accolto questa richiesta di fede da parte di Pietro, e perciò Pietro scende dalla barca e comincia a camminare sull’acqua verso Gesù. Quanto grande è il potere di Gesù, che poteva far camminare anche Pietro sull’acqua. Notate che era la FEDE di Pietro che lo spingeva a chiedere a Gesù di chiamarlo. Pietro aveva fede che se Gesù aveva il potere di camminare sull'acqua, aveva anche il potere di far camminare lui stesso sull'acqua. E così, per fede, Pietro chiede a Gesù di camminare sull'acqua, e Gesù risponde a quella fede.

Quando abbiamo fede, Dio agisce. Quanto spesso ci manca la fede, e così, manchiamo l’opera di Dio. Pietro aveva fede, e così camminava sull'acqua verso Gesù.

Però, notate che ad un certo punto, Pietro ha tolto gli occhi da Gesù, e guardava al forte vento. Finché guardava a Gesù, camminava sull'acqua senza problemi. Però, quando ha tolto gli occhi da Gesù, ed ha guardato al pericolo, è venuta meno la fede. E perciò, aveva paura, ed ha iniziato ad affondare. Non stava guardando più a Gesù. Perciò, mentre affondava, di nuovo guardava a Gesù, gridando: Signore, salvami!

Il problema non era che il potere di Gesù era venuto meno. Gesù era sempre potente da dare a Pietro la capacità di camminare sull'acqua senza affondare. Gesù avrebbe potuto permettere a tutti gli apostoli di camminare sull'acqua, senza problemi. Il problema era che Pietro ha scelto di togliere gli occhi da Gesù, e preoccuparsi del vento. In altre parole, la sua fede è venuta meno.

Questa caduta di Pietro, questa mancanza di fede, era una lezione utile e importante per aiutare Pietro e gli altri apostoli a capire l'importanza della fede. E prego che possiamo anche noi usare questo per capire meglio quanto il nostro cammino dipende dall'avere fede in Dio.

Infatti, appena Pietro ha guardato di nuovo a Gesù Cristo, e ha gridato a Lui chiedendo aiuto, subito Gesù ha steso la mano e lo ha preso. Lo ha rialzato, lo ha messo al sicuro.

Notiamo che Gesù riprende Pietro per la sua poca fede, dicendo: o uomo di poca fede, perché hai dubitato?

Cioè, Pietro non aveva motivi per dubitare. Oltre al fatto che aveva visto quel giorno la moltiplicazione dei pani e dei pesci, proprio in quei momenti aveva visto Gesù camminare sull’acqua, e poi, egli stesso aveva camminato sull'acqua per la potenza di Gesù. Non aveva alcun motivo per dubitare. Eppure, dubitava.

Quanto siamo come Pietro. A volte, guardiamo a Dio in qualche prova ed iniziamo bene. Ma poi, togliamo gli occhi da Dio e di nuovo abbiamo paura. A volte camminiamo per fede fino ad un certo punto, facendo grazie alla potenza di Dio in noi quello che sarebbe stato impossibile fare da soli. Guardando a Dio con fede ce la facciamo.

Ma poi, togliamo gli occhi da Dio e cominciamo ad affondare, a vacillare, a cadere quando dubitiamo come Pietro. E perciò, questo rimprovero che Gesù fece a Pietro vale anche per noi. Gesù riprende anche noi, per la nostra poca fede, che ci porta a dubitare della sua cura perfetta, e della sua potenza che opera in noi.

In Matteo impariamo che appena Pietro e Gesù salirono sulla barca, il vento si acquietò, si calmò. La prova era finita, il vento e le difficoltà servivano per far loro avere più fede in Gesù. Ora, avevano più fede in Gesù. E perciò, la prova non serviva più. Le nostre prove non arrivano per caso, vengono gestite perfettamente da Dio per farci crescere.

In Giovanni, impariamo che subito la barca approdò là dove essi erano diretti. Anche questo era un miracolo. La prova non serviva più, perciò, Gesù fece in modo che finisse subito.

Dio fa durare le nostre prove finché servono per la nostra crescita. Poi, toglie le nostre prove. Possiamo fidarci di Dio, in ogni prova.

Applicazione

Quante lezioni ci sono per noi in questo brano.

Una lezione importante è che anche quando a noi sembra che siamo soli, e che Dio sia lontano, e non sa delle nostre circostanze, non è così.

Ai discepoli, in mezzo al mare, mentre remavano con il vento contrario, sembrava che Gesù non sapesse delle loro difficoltà. Sembrava.

Ma il Signore sa sempre delle nostre difficoltà.

In Isaia 40, Dio riprende il suo popolo Israele perché accusava Dio di non sapere della loro situazione. Ascoltate mentre leggo quel brano.

“27 Perché dici, o Giacobbe, e tu, Israele, dichiari: "La mia via è nascosta all’Eterno e il mio diritto è trascurato dal mio DIO"? 28 Non lo sai forse, non l’hai udito? Il DIO di eternità, l’Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile. 29 Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato. 30 I giovani si affaticano e si stancano, i giovani scelti certamente inciampano e cadono, 31 ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi.” (Isaia 40:27-31 LND)

Israele accusava Dio di non sapere della loro situazione. Ma Dio ha sempre curato il suo popolo perfettamente. E noi siamo il popolo di Dio, e Dio cura noi perfettamente. Dio cura TE, o figlio o figlia di Dio, perfettamente.

Ricordiamo che Gesù non è venuto per darci quello che vogliamo noi. Gesù è venuto per salvarci dai nostri peccati, e per santificarci, per prepararci per l’eternità con Dio. Ci dà le prove giuste, ci protegge dalle prove sbagliate.

Ricordiamo che Gesù a volte ci manda dove non vorremmo andare. Gesù doveva costringere i discepoli a prendere la barca senza di Lui. Ma faceva parte del suo piano per aiutarli a conoscerLo di più. Confidiamo in tutto quello che Dio mette nella nostra vita. Egli ci ama, Egli sa quello che sta facendo. Confidiamo in Lui.

Ricordiamo la potenza di Gesù Cristo. Egli può fare tutto. Egli può farci fare quello che non potremmo mai fare da soli. Egli può darci pace in mezzo alle difficoltà. La pace arriva quando ricordiamo che Gesù Cristo è con noi.

O che possiamo conoscere Gesù Cristo di più, per aver sempre più fede in Lui. Egli è il nostro Buon Pastore.