Aiuto Biblico

Gesù e i suoi fratelli

Giovanni 7:1-13

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 11 dicembre 2022, – cmd dmp –
Descrizione: I fratelli di Gesù non credevano in Lui a questo punto.
parole chiavi: fratelli di Gesù, Maria vergine

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La nostra vita, e la nostra eternità, dipendono da una cosa: da chi è, veramente, Gesù Cristo per noi.

Gesù Cristo è chi è: è il Figlio di Dio, pienamente Dio, ed è diventato anche pienamente uomo. È il Cristo, l’unico che può salvare. È il Signore del mondo, è il giudice del mondo. È l’Avvocato, per mezzo del quale possiamo ricevere il perdono. È il Sommo Sacerdote, tramite il quale possiamo avvicinarci al trono della grazia di Dio. È molto di più. Gesù Cristo è chi è.

La domanda è: chi è per te? Egli è tutto questo per TE, oppure, per te, è meno di quello che è veramente?

Chi è Gesù Cristo per te? Possiamo conoscere Gesù per chi è, per poter avere fede in Lui per chi è veramente, tramite la parola di Dio. Stiamo studiando l'Evangelo di Giovanni, che ci mostra chi è Gesù, proprio con lo scopo di aiutarci ad avere fede in Lui per chi è. Siamo arrivati al capitolo 7. Finora, abbiamo visto che Gesù è Dio, è il creatore di tutto. Abbiamo visto che la vita eterna arriva per mezzo della fede in Gesù. Abbiamo visto che Gesù si presenta come Dio, come mandato dal Padre, come colui che dà la vita e che risusciterà nell'ultimo giorno coloro che hanno vera fede in Lui. Abbiamo visto tutto questo ed altro, tutte verità che servono per farci avere fede in Gesù in modo che Egli può essere per noi tutto questo e noi possiamo essere salvati ed avere la vita eterna in Gesù Cristo.

Negli ultimi sermoni, abbiamo considerato Giovanni 6, in cui abbiamo visto ancora di più il potere divino di Gesù, nel miracolo dei pani e dei pesci, e poi dal fatto che camminò sull'acqua. Questi sono miracoli che nessun uomo potrebbe fare. Gesù li fece per mostrare che Egli è il Cristo.

Ora, vogliamo riprendere il nostro studio con Giovanni 7. Iniziamo in Galilea, ma poi ci troveremo a Gerusalemme, ad una delle feste religiose più grandi dell'anno, la festa dei tabernacoli. Questa era una delle tre feste in cui era obbligatorio per tutti gli uomini di Israele recarsi a Gerusalemme. Molto spesso, portavano anche le loro famiglie. Quindi, in quel periodo, Gerusalemme era estremamente piena di persone, pellegrini da tutto Israele ed anche dall'estero. La festa dei tabernacoli durava otto giorni, e serviva per ricordare i quarant'anni in cui i loro antenati vagavano nel deserto dopo che Dio li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto, finché Dio non li fece arrivare nella terra promessa.

Per capire bene questo brano, ricordate che i capi dei Giudei abitavano principalmente a Gerusalemme che si trovava nella Giudea. Circa un anno e mezzo prima degli avvenimenti di oggi, Gesù aveva guarito un uomo paralitico alla piscina di Betesda a Gerusalemme, nel giorno di sabato. Per questo, i Giudei, ovvero, i capi dei Giudei, volevano uccidere Gesù. Era il piano di Dio per Gesù quello di farLo morire sulla croce per pagare la condanna per i peccati. Però, doveva verificarsi al momento giusto, durante la Pasqua. Non doveva assolutamente morire prima del giorno stabilito da Dio.

Per questo, visto che i Giudei volevano ucciderLo, Gesù ha smesso di girare apertamente nella Giudea. Però, al momento giusto, ci andava. Teniamo questo in mente, e riprendiamo il nostro studio di Giovanni, leggendo Giovanni 7:1,2. A questo punto, Gesù si trovava in Galilea.

1 Dopo queste cose, Gesù andava in giro per la Galilea, perché non voleva andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Ora la festa dei Giudei, quella dei Tabernacoli, era vicina.

Come avevo detto, Gesù evitava di girare apertamente per la Giudea, sapendo che i capi dei Giudei cercavano di ucciderlo. Gesù non aveva timore di morire. Anzi, è venuto sulla terra proprio per morire per i peccatori. Ma come avevo detto, non doveva morire se non al tempo stabilito. Aveva un appuntamento preciso. E perciò, evitava rischi inutili. Qui, vediamo una lezione importante per noi. Possiamo fidarci pienamente di Dio, dobbiamo fare tutto quello che Gesù ci comanda di fare, anche se ci sono rischi, ma questo non vuol dire rischiare inutilmente. Dobbiamo essere dove Dio ci vuole al momento giusto. Ma non dobbiamo agire con stoltezza, come se Dio dovesse proteggerci nonostante le nostre scelte stolte. Dobbiamo vivere con buon senno, e poi, fidarci anche in quelle situazioni in cui la volontà di Dio ci mette in qualche pericolo. Gesù è l'esempio perfetto in tutto, anche in questo.

Ho menzionato prima di questa grande festa religiosa, la festa dei tabernacoli. Come tutte le feste, questa festa si svolgeva a Gerusalemme, proprio il centro dei capi dei Giudei, perciò, il posto più pericoloso per Gesù. Nonostante questo, vedremo che Gesù andrà a questa festa, perché voleva manifestarsi ancora di più al popolo.

I fratelli di Gesù, la loro incredulità

Mentre leggo i prossimi versetti, ricordiamo che Gesù si trova ancora in Galilea, prima di andare a Gerusalemme. Si trova con i suoi fratelli. Leggo questi versetti, poi consideriamo chi erano i suoi fratelli, e poi quello che gli dicono. Leggo i versetti 3-5.

3 Per cui i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4 Nessuno, infatti, fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente; se tu fai tali cose, manifestati al mondo". 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in Lui. (Giovanni 7:3-5)

Visto che questo brano parla dei fratelli di Gesù, spendiamo alcuni minuti per conoscere quello che la Bibbia ci spiega della famiglia di Gesù. Sappiamo tutti che Gesù è stato concepito divinamente, mentre Maria era vergine. Non avendo un padre umano, Gesù è stato concepito senza il peccato. Il peccato di Adamo non è stato trasmesso a Gesù, perciò, Gesù non aveva una natura peccaminosa. Gesù era totalmente senza peccato.

La domanda è se Maria è rimasta sempre vergine, oppure se dopo la nascita di Gesù ha avuto altri figli, ma questa volta da Giuseppe. La Bibbia è molto chiara su questo punto.

Per esempio, dopo che l'angelo apparve a Maria per annunciare che sarebbe rimasta incinta per mezzo dello Spirito Santo, e poi lei rimase incinta, l'angelo apparve a Giuseppe per dire che il bimbo in Maria era dallo Spirito Santo. Era importante che lei fosse vergine fino alla nascita di Gesù. E così fu. Leggiamo quello che la Bibbia ci dice in proposito. Questo accade appena dopo che l'angelo aveva parlato con Giuseppe. Leggo Matteo 1:24,25.

“24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 ma Egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù.” (Matteo 1:24-25 LND).

Nella Bibbia, quando dichiara che un uomo conosce o non conosce una donna, si riferisce ai rapporti sessuali. Quindi, il significato di questo brano è molto chiaro. Finché Maria non partorì Gesù, Giuseppe non la conobbe, ovvero non ebbe con lei i rapporti coniugali normali nel matrimonio. Ma il brano rende chiaro che dopo la nascita di Gesù, hanno avuto un rapporto normale. E infatti, la verginità di Maria era importante solo per la nascita di Gesù. Non era più necessaria dopo quell'evento.

Poi, in più brani leggiamo dei fratelli di Gesù. Per esempio, in Matteo 13, leggiamo di un avvenimento che succede quando Gesù tornò a Nazaret, dove era cresciuto, e dove le persone lo avevano conosciuto fin da bambino . Prima Lo conoscevano come il falegname, figlio di Giuseppe, che evidentemente era ormai morto. Ma adesso, Gesù tornava come il Cristo, insegnando con autorità, compiendo miracoli. L'orgoglio di quelle persone rendeva difficile per loro accettarLo così. Notiamo che conoscendo Gesù, conoscevano bene anche la sua famiglia. Leggo Matteo 13:54-58.

“54 E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, sicché essi stupivano e dicevano: "Da dove ha ricevuto costui questa sapienza e queste potenti operazioni? 55 Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Iose, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove ha Egli dunque ricevuto queste cose?". 57 E si scandalizzavano di Lui. Ma Gesù disse loro: "Nessun profeta è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua". 58 Ed Egli non fece lì molte opere potenti a causa della loro incredulità.” (Matteo 13:54-58 LND).

Qui, è chiaro che queste persone nella città di Gesù conoscevano benissimo Gesù ed anche la sua famiglia. Troviamo perfino il nome dei suoi fratelli.

In un'altra occasione, Gesù insegnava in una casa circondata da una grande folla. Ad un certo punto, arrivarono sua madre ed i suoi fratelli per prenderlo. Leggo di questo in Marco 3:31,32.

“31 Nel frattempo giunsero i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Or la folla sedeva intorno a Lui; e gli dissero: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano".” (Marco 3:31-32 LND).

Anche qua, si parla dei suoi fratelli in modo chiaro. È chiaro che Gesù aveva fratelli, che in realtà erano fratellastri. La tradizione che Gesù non aveva fratelli nasce dal desiderio di far credere che Maria fosse sempre vergine, per poter innalzare il suo ruolo ad un ruolo che la Bibbia non le dà. Questa tradizione falsa non ha alcuna evidenza biblica, e infatti, come abbiamo appena letto, e ci sono altri brani, la Bibbia insegna il contrario, insegna che Gesù aveva questi fratelli, e anche delle sorelle.

Chiarito questo, voglio leggere di nuovo i versetti da 3 a 5.

3 Per cui i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4 Nessuno, infatti, fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente; se tu fai tali cose, manifestati al mondo". 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in Lui. (Giovanni 7:3-5)

Ora, avendo capito che questi erano proprio i fratelli di Gesù, ovvero i fratellastri, vediamo che a questo punto del suo ministero, non credevano in Lui. Possiamo capire che, come le persone di Nazaret che avevano conosciuto Gesù mentre cresceva avevano difficoltà ad accettare che Egli fosse da Dio, così anche i suoi fratelli, con il loro orgoglio, non volevano vedere Gesù come il loro Signore. Ricordate che a questo punto, i miracoli di Gesù erano già molto conosciuti. Quindi, questi fratelli sapevano dei miracoli di Gesù. Non mancava l'evidenza che Gesù era da Dio. Il fatto che non credevano era una presa di posizione, non dovuta alla mancanza di evidenza. C'era chiara evidenza. Era dovuto al loro orgoglio, ed ai loro cuori duri.

Sapete che troviamo un “tipo” di questo nell’Antico Testamento?

Ricordate che l'Antico Testamento è pieno di quelli che vengono chiamati “tipi”. Un tipo era una sorta di simbolo di Gesù Cristo, prima dell'arrivo di Cristo. Poteva essere una persona, poteva essere un sacrificio che dovevano fare, poteva essere il tempio che rappresentava il santuario in cielo in cui Gesù è entrato. Era qualcosa o qualcuno che Dio dava per preparare il mondo a riconoscere il Cristo.

Una delle persone che era un tipo di Gesù Cristo era Giuseppe, il figlio di Giacobbe. Se ricordate, Dio aveva mostrato a Giuseppe in sogno che Egli avrebbe regnato sui suoi fratelli. Lo odiavano per questo, ma in realtà, è successo proprio così anni più tardi in Egitto. In un certo senso, Giuseppe era il salvatore della sua famiglia, e di tutto il suo popolo, in quanto provvedeva il cibo per loro. Quindi, in questo Giuseppe è un chiaro tipo di Gesù Cristo. Come i fratelli di Giuseppe lo odiavano, anche i fratelli di Gesù lo odiavano in un certo senso, rifiutando di credere in Lui. Anche Gesù era il vero Salvatore del suo popolo. Mentre Giuseppe aveva provveduto cibo materiale per il suo popolo, Gesù Cristo ha provveduto cibo spirituale per il suo popolo.

Come Giuseppe è stato odiato ingiustamente dai suoi fratelli, così anche i fratelli di Gesù rifiutavano di credere in Lui.

Ricordiamo anche che Gesù non aveva mai peccato. Perciò, Gesù non aveva mai peccato contro i suoi fratelli. Non avevano mai visto orgoglio in Gesù. Gesù aveva agito nei loro confronti sempre in modo giusto. Poi, è molto probabile che avevano visto i miracoli di Gesù. Sappiamo che ne avevano sentito parlare, come il brano rende chiaro. Quindi, avevano ogni motivo per credere in Gesù, ma rifiutavano di credere in Lui. Questa era una prova dolorosa per Gesù.

È bene ricordare che Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa, senza però peccare. Gesù conosceva il disprezzo anche della propria famiglia. Gesù ha subito ogni tipo di tentazione e prova. Se tu dovessi trovarti disprezzato dalle persone vicine a te, sappi che Gesù Cristo conosce bene la tua prova, e può essere per te un appoggio anche in questo.

Notiamo quello che i suoi fratelli gli dicono. Non credevano in Lui, quindi, quello che gli dicono in questo caso non è detto con un buon cuore. Era piuttosto una forma di sfida, di disprezzo. È un po' come quando i Giudei dicevano a Gesù che era appeso alla croce, di scendere giù affinché credessero in Lui. Chiaramente, non era detto con sincerità. Era un disprezzo. Probabilmente questa dichiarazione dei suoi fratelli non era così negativa, ma comunque era detta con un cuore carnale.

Avevano visto Gesù compiere miracoli, sapevano che Gesù stava girando in Giudea e Galilea, insegnando e compiendo miracoli. Molto probabilmente, vivendo in Galilea, non sapevano che i capi dei Giudei volevano uccidere Gesù. Perciò, non è che volevano che Gesù morisse, ma vedendo come agiva, lo spingevano ad andare a Gerusalemme alla festa, perché là c'erano tantissime persone. Ma lo dicevano carnalmente, non avendo fede in Lui.

Andiamo avanti, vediamo che Gesù parlava con i suoi fratelli che non credevano in Lui. Erano ancora del mondo, non avevano fede in Lui. Perciò, Gesù risponde loro alla luce di quella realtà. Leggo i versetti 6-9.

6 Allora Gesù disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me perché io testimonio di lui, che le sue opere sono malvagie. 8 Salite voi a questa festa; io non salgo ancora a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto". 9 E, dette loro tali cose, rimase in Galilea. (Giovanni 7:6-9).

Gesù fa sempre tutto al momento perfetto. Dio fa sempre tutto nelle nostre vite al momento perfetto. Non era ancora arrivato per Gesù il momento di andare alla festa pubblicamente. I suoi fratelli lo avevano spinto ad andare alla festa per manifestarsi pubblicamente. Non era ancora il momento all'inizio di quella festa. La festa dei tabernacoli durava otto giorni. Gesù si manifesterà a circa metà della festa. Aveva i suoi tempi perfetti. Perciò, Gesù rifiuta la loro sfida di andare subito, dichiarando che non era ancora venuto il suo tempo.

Non era ancora il suo tempo giusto per andare alla festa, e non era ancora il suo momento per essere ucciso. Andrà alla festa al momento giusto, e andrà alla croce al momento giusto. Gesù non aveva timore, ma faceva tutto al tempo stabilito da Dio.

Prego che possiamo ricordare che come Gesù faceva tutto al momento perfetto, anche oggi Dio fa tutto al momento perfetto nelle nostre vite. Prego che possiamo crescere nell'avere fede in tutto quello che Dio fa, e nel suo tempismo perfetto con noi.

Notate la frase:

...il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. (Giovanni 7:6)

A questo punto, i suoi fratelli erano del mondo. Non c'era alcun rischio per loro andando alla festa. Perciò, in quel senso il loro tempo era sempre pronto. Potevano agire come gli altri senza problemi. Non era così per Gesù.

Poi, nel versetto 7 Gesù spiega che il mondo non poteva odiare loro. Questo perché appartenevano al mondo, e il mondo non odia i suoi. Il mondo odia coloro che appartengono a Dio.

Infatti, Gesù dichiara che il mondo odiava Lui perché Egli testimoniava del mondo, che le sue opere erano malvagie.

Chi rivela il peccato del mondo, sarà odiato dal mondo.

Ricordate Giovanni Battista, che aveva dichiarato ad Erode che non era lecito per Erode aver preso la moglie di suo fratello Filippo. Giovanni Battista lo accusava apertamente e per questo Giovanni fu arrestato, e dopo decapitato. Il mondo odia chi mette in luce i suoi peccati. In Giovanni 3:18-20 abbiamo letto che Gesù è la luce del mondo, che venendo nel mondo fu odiato dal mondo perché rendeva visibili le loro opere malvagie. Leggo quel brano.

18 Chi crede in Lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; (Giovanni 3:18-20).

La vera luce rende visibili i peccati, e per questo, il peccatore odia la vera luce. Gesù testimoniava che le opere del mondo erano malvagie. Gesù metteva in evidenza che i capi religiosi erano dei falsi. E per questo, lo odiavano.

Ora, in Cristo, noi siamo la luce del mondo. In Efesini 5, leggiamo quello che è il nostro ruolo nel mondo: Dio ci chiama ad essere figli di luce in questo mondo di tenebre. Leggo Efesini 5:8, e poi 11-13.

8 Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce, ...
...11 E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele, 12 perché è persino vergognoso dire le cose che si fanno da costoro in segreto. 13 Ma tutte le cose che sono riprovate dalla luce divengono manifeste, poiché tutto ciò che è manifestato è luce. (Efesini 5:8,11-13).

Il mondo odia la luce, perché la luce mette in evidenza il peccato del mondo. E per questo, il mondo odiava Gesù, che è la luce del mondo, e il mondo odierà noi. Gesù dichiara ai suoi fratelli che Egli è odiato dal mondo. Poi, nel versetto 8 Gesù dice a loro di andare avanti alla festa, ma che per Lui non era ancora il momento di andare. Come dicevo prima, Gesù ha sempre fatto tutto al momento perfetto. E tuttora Dio fa tutto al momento perfetto anche nelle nostre vite.

Detto questo, Gesù rimane per il momento in Galilea.

Gesù salì alla festa di nascosto

Al momento stabilito da Dio, Gesù è andato alla festa. Gesù non aveva rifiutato totalmente la loro richiesta. Però, rispondeva nel suo modo e a suo tempo.

A volte Dio dice no alle nostre richieste, ma non è sempre un no categorico. A volte è un no per il momento. Ma poi quando è il momento giusto, secondo il piano perfetto di Dio, Dio dice sì. Dio fa tutto giustamente, al momento giusto. Leggo il versetto 10.

10 Dopo che i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora anche Lui vi salì, non pubblicamente, ma come di nascosto. (Giovanni 7:10)

Evidentemente, per un po' di tempo, Gesù era presente alla festa senza manifestarsi. Era là in segreto, senza farsi vedere.

Per capire i prossimi versetti, leggeremo dei Giudei, e leggeremo anche delle folle. Tenete in mente che erano due gruppi distinti. I Giudei erano le autorità religiose. Le folle erano semplici Giudei, che non avevano autorità. Tante folle venivano dalla Galilea, e non erano al corrente delle cose che succedevano a Gerusalemme. Tenendo questa distinzione in mente, seguite mentre leggo i versetti 11-13.

11 I Giudei, dunque, lo cercavano durante la festa e dicevano: "Dov’è quel tale?". 12 E fra le folle si faceva un gran parlottare intorno a Lui; gli uni dicevano: "Egli è un uomo dabbene!". Altri dicevano: "No, anzi Egli inganna la folla". 13 Nessuno però parlava di Lui apertamente, per timore dei Giudei. (Giovanni 7:11-13).

Nel versetto 11, leggiamo che durante la festa i Giudei, e cioè i capi dei Giudei, lo cercavano. Ricordiamo che volevano ucciderLo. Da quando Gesù aveva guarito il paralitico nella piscina a Gerusalemme, in un sabato, probabilmente era accaduto più di un anno prima, i Giudei volevano uccidere Gesù perché Egli aveva rivelato la loro ipocrisia. Perciò adesso, presumendo che Egli si trovava alla festa, Lo cercavano.

Poi, nei versetti 12 e 13, leggiamo delle folle. Tenete in mente che le folle sono diverse dai Giudei. Erano Giudei normali, senza potere. Venivano sia dalla Giudea, che dalla Galilea. Tutti parlavano di Gesù, chi credendo fosse un uomo dabbene, e chi credendo che era un ingannatore.

Notate che anche quelli che lo vedevano bene, non capivano che Gesù è il Cristo. Credevano che fosse un uomo dabbene, un uomo da Dio, ma non capivano che è più di quello, che è il Cristo, il Figlio di Dio.

Consideriamo anche il fatto che, coloro che dicevano che Gesù ingannava la folla, lo dicevano senza alcuna evidenza di questo. Anzi, Gesù aveva sempre parlato e agito senza peccato. Non aveva mai ingannato, in alcun modo. Perciò, dire che Gesù ingannava la folla era totalmente senza fondamento, anzi, andava contro ogni evidenza. Anche qua, vediamo che le persone accusavano Gesù falsamente volta dopo volta.

Nonostante tutti parlavano di Gesù, non lo facevano apertamente, perché avevano timore dei Giudei, cioè dalle autorità religiose. I Giudei avevano l'autorità di espellere una persona dalla sinagoga, ovvero, scomunicarla. In casi più gravi, potevano anche arrestare e mettere in prigione le persone. Perciò, le persone avevano timore di parlare apertamente di Gesù. Temevano gli uomini.

C'è una forte lezione per noi qua. Qual è la nostra motivazione in quello che facciamo? Facciamo la cosa giusta, oppure, abbiamo timore degli uomini e quindi facciamo quello che ci creerà meno problemi? Ci lasciamo influenzare dal timore degli uomini, oppure abbiamo solo timore di Dio e perciò facciamo tutto secondo la volontà di Dio?

Riassunto

Il brano continua. Ma per il momento, ripassiamo quello che abbiamo visto fin'ora. Quando leggiamo la Bibbia, vogliamo fare nostre le verità per noi stessi. Vogliamo essere guidati dalle verità di Dio.

Oggi, in questo brano, abbiamo visto che Gesù evitava di girare apertamente nella Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderLo. Gesù non temeva la morte. Anzi, è venuto sulla terra proprio per morire sulla croce. Ma sapeva che non era ancora arrivato per Lui il momento di morire. E perciò, evitava rischi inutili.

Anche noi non dobbiamo temere le difficoltà, ma allo stesso tempo, non dobbiamo rischiare senza motivo.

Consideriamo che, nonostante Gesù a differenza di noi, si era sempre comportato in modo assolutamente giusto con i suoi fratelli, nonostante questo, i suoi fratelli non credevano in Lui. In questo caso, Lo spingevano ad andare a Gerusalemme, ma lo facevano con un cuore sbagliato. Lo trattavano ingiustamente.

Due lezioni qua per noi: la prima, quando veniamo trattati ingiustamente, ricordiamo che è successo prima a Gesù. Come leggiamo in Ebrei, Gesù è stato tentanto in ogni cosa, senza però peccare. Perciò, Egli può simpatizzare con noi, e sostenerci, in ogni prova.

La seconda, avendo visto che i fratelli trattavano Gesù ingiustamente, ricordiamo che è un grave peccato trattare qualcuno ingiustamente. Subire ingiustizia non ci allontana da Dio. Anzi, se reagiamo con fede, ci avvicina a Dio. Invece, agire ingiustamente verso qualcun altro ci allontana da Dio. Evitiamo di comportarci ingiustamente, e se pecchiamo così, confessiamolo subito e con tutto il cuore .

Abbiamo visto che Gesù faceva tutto al momento giusto. Ricordiamo che Dio fa ogni cosa al momento giusto. Dio non risponde alle nostre preghiere quando vogliamo noi, risponde al momento giusto, nel momento perfetto. Il nostro tempismo spesso non è giusto. Confidiamo nel tempismo perfetto di Dio.

Oggi, abbiamo sentito dire che il mondo non può odiare coloro che sono i suoi. Ma sappiamo che il mondo odia chi è nella luce. Quindi, non dobbiamo scoraggiarci quando il mondo ci odia. Piuttosto, dobbiamo ricordare che anche in questo, stiamo seguendo le orme del nostro Signore, Gesù Cristo.

Camminiamo nella luce al punto che le nostre vite possano testimoniano contro le opere del peccato. Camminiamo come luce nel mondo, seguendo le orme del nostro Signore, Gesù Cristo.

Sopra ogni altra cosa, ringraziamo Dio che ha mandato Gesù sulla terra, per compiere la Sua volontà. Gesù è venuto per andare a Gerusalemme per morire sulla croce, per pagare la nostra condanna. Quando è arrivato il momento giusto, Gesù non si è tirato in dietro. È andato alla croce, per me, e per te. Ringraziamo Dio per questo.

O che possiamo conoscere di più il nostro Signore e Salvatore, e confidare in Lui in questo cammino verso l’eternità con Dio.