Aiuto Biblico

Solo Gesù può soddisfare la tua sete

Giovanni 7:28-53

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 29 gennaio 2023, – cmd dmp –
parole chiave: sete, Spirito Santo

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I nostri corpi hanno grandissimo bisogno di acqua. Se manca l’acqua, il corpo te lo fa capire in modo chiarissimo. Oggi, con la buona acqua potabile in casa, pochi di noi conoscono cosa vuol dire avere una grande sete. Però, quando c’è una grande sete, non si può pensare ad altro. Ti controlla, perché non puoi stare bene senza acqua.

Dio ci ha creati naturalmente in modo da aiutarci a capire che, come è vero che il corpo ha assolutamente bisogno di acqua, questo è anche vero per le nostre anime. Abbiamo grande bisogno di acqua spirituale. Nel brano che vogliamo considerare oggi in Giovanni 7, Gesù si presenta come Colui che può soddisfare questa sete. Come abbiamo visto negli ultimi sermoni, Gesù si trova a Gerusalemme durante la festa religiosa dei Tabernacoli. Si sta presentando ancora come il Cristo, mandato da Dio. I capi dei Giudei vogliono ucciderlo, perché Egli rende chiaro che sono dei falsi, e che non sono da Dio.

Nell'ultimo sermone, Gesù parlava sia con la folla, che con i capi dei Giudei. I capi volevano ucciderlo, la folla aveva opinioni diverse di chi potesse essere. Gesù mostrava l'ipocrisia dei capi che volevano ucciderlo. Abbiamo chiuso quel brano con i versetti da 25 a 27. Li leggo come introduzione del brano di oggi.

Allora alcuni di Gerusalemme dicevano: non è questi colui che cercano di uccidere? Eppure, ecco, egli parla liberamente e non gli dicono nulla; hanno i capi riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma noi sappiamo da dove sia costui; invece quando il Cristo verrà, nessuno saprà laddove egli sia. (Giovanni 7:25-27).

Queste persone, con quell'orgoglio di cui anche noi siamo spesso colpevoli, credevano di sapere più di quello che sapevano veramente. Si vantavano di sapere da dove veniva Gesù. Ma in realtà, non sapevano da dove veniva Gesù. Loro credevano che Gesù fosse di Nazaret, non sapevano che in realtà era nato a Betlemme. Quanto dobbiamo stare in guardia per non presumere di sapere quello che in realtà non conosciamo.

Comunque, Gesù prende spunto da queste loro dichiarazioni sul fatto che lo conoscevano, per mettere in evidenza che in realtà non lo conoscevano affatto. Leggo i versetti 28-29.

28 Allora Gesù, insegnando nel tempio, esclamò e disse: "Voi mi conoscete e sapete da dove sono; tuttavia io non sono venuto da me stesso, ma colui che mi ha mandato è verace e voi non lo conoscete. 29 Io però lo conosco, perché vengo da lui ed è stato lui a mandarmi". (Giovanni 7:28,29)

Qua, Gesù mostra il loro orgoglio, credevano di sapere quello che in realtà non sapevano. Gli dichiara quello che loro credevano di sapere, ma poi dichiara la realtà, che loro non conoscevano.

Loro sapevano che Gesù veniva da Nazaret, ma non sapevano che in realtà, veniva dal cielo. Non sapevano che Egli non aveva scelto di volontà sua di presentarsi al mondo, ma che era stato mandato da Dio, mandato dal cielo al mondo. Quindi, peccavano di orgoglio, credendo di sapere quello che non sapevano.

Quanto spesso noi pecchiamo come quelle persone. Nel nostro orgoglio, crediamo di sapere più di quello che sappiamo. Dichiariamo con autorità quello che a noi sembra la verità, senza renderci conto che in realtà non conosciamo la verità. Quanto è importante avere timore di Dio, e non credere di sapere quello che in realtà non sappiamo.

A differenza delle guide spirituali che prendevano la loro autorità da loro stessi, Gesù spiega che non è venuto da se stesso, ma che è stato mandato, e che colui che lo ha mandato è verace. Solo Dio è verace. Quindi, Gesù sta parlando in modo molto chiaro di Dio. Inoltre, Gesù dichiara che loro non conoscevano Dio. Questa era una forte condanna per loro. Gesù dichiara a questi Giudei che non conoscevano Dio. Per quanto si presentavano come uomini spirituali, in realtà non conoscevano Dio a causa del loro peccato.

Avendo capito che Gesù stava parlando di Dio perché lo chiama verace, Gesù dichiara che, mentre loro non conoscevano Dio, egli conosce Dio, perché era venuto da Dio, ed era stato Dio a mandarlo. Con questo, Gesù si presenta come divino. Egli viene da Dio. Egli viene dal cielo. Gesù era con Dio prima della fondazione del mondo. Quindi, Gesù non è un semplice uomo, è il Figlio di Dio! Dicendo poi che è stato mandato da Dio è un altro modo per dichiarare che è il Cristo, perché tante profezie parlavano del fatto che Dio avrebbe mandato il Cristo nel mondo.

Quindi, per questi Giudei che conoscevano le scritture, era chiaro che Gesù si stava presentando come il Cristo, divino. Ma visto che erano degli ipocriti che mantenevano la loro autorità sulle persone facendo credere che rappresentavano Dio, non potevano lasciare dichiarare a Gesù queste verità, perché avrebbe reso chiaro che essi erano dei falsi. Perciò, volevano ucciderlo. Leggo il versetto 30.

Perciò cercavano di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché la sua ora non era ancora venuta. (Giovanni 7:30)

Gesù, presentandosi come da Dio, dal cielo, metteva in evidenza che essi erano dei falsi. E perciò, cercavano di prenderlo, per ucciderlo. Ma non potevano, perché la sua ora di morire non era ancora venuta. Dio aveva stabilito per Gesù che doveva morire sulla croce, ma non era ancora il momento per la sua morte. Perciò, nessun piano organizzato da parte degli uomini o da parte di Satana poteva farlo morire prima del momento stabilito da Dio.

E qua, vediamo una verità molto importante che può darci grande conforto. Dio ha stabilito tutto, e nessuno e niente può andare contro la volontà di Dio per le nostre vite. Quando è la volontà di Dio, possiamo ammalarci, possiamo subire danni, e al momento stabilito da Dio, moriremo. Ma quando non è il momento stabilito da Dio, nessuna prova o difficoltà, né la morte, possono toccare le nostre vite. Dio è pienamente in controllo di tutto, e a noi non può succedere nulla se non è secondo la precisa volontà di Dio!

Quindi, a quel punto nella vita di Gesù, non era ancora arrivata l'ora che Dio aveva stabilito per far morire Gesù sulla croce. E perciò, nessun tentativo degli uomini poteva far morire Gesù e nessun tentativo degli uomini può far alcun male a noi, se non è secondo la volontà di Dio. Dio è sovrano in tutto, e possiamo confidare pienamente in Dio. Gesù doveva morire, ma non era ancora arrivata la sua ora. Quindi, per loro era impossibile prendere Gesù in quel momento. Possiamo fidarci di Dio.

Molti credono in Lui

A questo punto, la folla era divisa. Non tutti erano convinti, ma il versetto 31 ci dichiara che molti credettero in lui. Leggo il versetto 31.

Ma molti della folla credettero in lui e dicevano: "Il Cristo, quando verrà, farà più segni di quanti ne abbia fatti costui?". (Giovanni 7:31).

Molti, vedendo i segni che Gesù aveva fatto, ovvero, i miracoli, visto che era stato profetizzato che il Cristo avrebbe compiuto quei miracoli, credettero in lui. Non è detto che capivano pienamente qual era il ruolo del Cristo, ma capivano che era da Dio, che stava adempiendo i segni che erano stati profetizzati. E quindi, per loro, il Cristo non avrebbe fatto di più. Perciò forse era il Cristo. Possiamo dire che avevano una certa fede in Gesù.

Il fatto che molti della folla credevano in lui era un grande problema per i farisei e i capi religiosi. Il loro potere dipendeva dal fatto di tenere le persone ignoranti sulle verità di Dio, in modo che il popolo non poteva riconoscere che erano ipocriti. Perciò, vedevano questa fede in Gesù come una grande minaccia al loro potere. Sapevano che chi credeva in Gesù non avrebbe più creduto in loro. Avrebbe riconosciuto che erano false guide. Perciò, non avendolo potuto prendere prima, e ora, sentendo che sempre più persone credevano in Lui, mandarono delle guardie per arrestare Gesù. Dovevano assolutamente fermare Gesù per non perdere il loro potere. Leggo il versetto 32.

I farisei udirono che la folla sussurrava queste cose a suo riguardo; perciò i farisei e i capi dei sacerdoti mandarono delle guardie per prenderlo. (Giovanni 7:32)

Le guardie arrivano da Gesù per arrestarlo. Ci sono presenti anche altre persone là. Gesù parla con loro, forse specificamente alle guardie, e vedremo come finisce tutto verso la fine del capitolo. Ma per adesso, andiamo avanti e vediamo quello che Gesù dichiara a queste guardie, ed alle altre persone che erano là. Seguite mentre leggo i versetti 33 e 34.

33 Allora Gesù disse loro: "Io sono con voi ancora per poco tempo; poi me ne andrò da colui che mi ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sarò io, voi non potete venire". (Giovanni 7:33,34).

Gesù dichiara che sarebbe rimasto con loro ancora per poco tempo, che vuol dire che il suo tempo sulla terra stava per finire. Ma poi, anziché dire che sarebbe morto, dichiara che sarebbe andato da Colui che lo aveva mandato. In altre parole, non stava per morire e restare nella tomba, piuttosto stava per ritornare al Padre. Ricordiamo che ripetutamente abbiamo visto in questo Evangelo che Gesù parlava del fatto che era venuto dal Padre, ovvero dal cielo. Qua, dichiara che sarebbe ritornato al Padre, in cielo.

Per rendere chiaro che non stava parlando di andare in qualche posto sulla terra, dichiara che lo avrebbero cercato, ma non lo avrebbero trovato, perché non potevano venire dove lui andava. Gesù è l'unica via che porta al Padre. Nel capitolo 14 Gesù dichiara questo in modo categorico. Gli uomini non possono arrivare a Dio con il loro impegno e con le loro religioni. Gesù è l'unico modo per arrivare a Dio. Se tu vuoi avere Dio, devi andare a Gesù Cristo per essere salvato per essere riconciliato con Dio.

I Giudei non capivano il suo discorso. Per loro era un discorso senza senso. Leggo i versetti 35 e 36.

35 Dicevano perciò i Giudei tra loro: "Dove sta egli per andare che noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci, e ad insegnare ai Greci? 36 Cosa è questa parola che ha detto: "Voi mi cercherete e non mi troverete"; e: "Dove sarò io, voi non potete venire"?". (Giovanni 7:35,36)

Non capendo, cercano di inventare una loro spiegazione. Gesù aveva detto che sarebbe andato in un posto dove non potevano seguirlo. Quindi, non poteva essere un posto nel mondo. Ma comunque, per inventare un senso a quello che Gesù diceva, suggerivano che forse Gesù voleva dire che sarebbe andato dai Greci.

Che orgoglio, volere inventare una spiegazione, quando non capivano il senso del discorso. Anche noi pecchiamo con questo tipo di orgoglio. Se non la conosciamo, non dovremmo inventare una spiegazione. Dovremmo riconoscere umilmente che non sappiamo. Invece questi Giudei inventano la spiegazione che forse Gesù stava per andare fra i Greci.

Prego che possiamo essere umili, e non agire così, inventando quello che non sappiamo.

Gesù si rivolge a tutti

Gesù era nel tempio, ma da quello che capiamo sembra che fino a questo punto stava parlando con queste guardie e forse con altri. Adesso Gesù si alza in piedi, in modo da essere visto dalla folla, e parla con tutti quelli che si trovavano là. Quello che qua Gesù dichiara è il cuore dell'evangelo. Leggo i versetti 37-39.

37 Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò, dicendo: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, dal suo seno sgorgheranno fiumi d’acqua viva". 39 Or egli disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato. (Giovanni 7:37-39)

Questo brano è estremamente importante per capire di più dello Spirito Santo, e per poter capire correttamente gli avvenimenti del libro degli Atti. Consideriamo questo brano attentamente. Leggo ancora il versetto 37, che spiega come essere salvati.

37 Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò, dicendo: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. (Giovanni 7:37)

Prima, notiamo che Gesù si alzò in piedi per poter parlare a tutti. Questo messaggio vale per tutti, tutti allora, e tutti oggi. Questo è un messaggio per tutto il mondo. Notiamo quello che Gesù dichiara.

Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. (Giovanni 7:37).

Gesù parlava molto della sete in Giovanni 6. Avere sete vuol dire riconoscere di avere l'anima vuota. Vuol dire riconoscere di essere senza Dio, e che nulla del mondo può riempire quel vuoto. Una vita può essere piena di persone, di attività e di altre cose, ma nonostante tutto può essere vuota, se non si ha un rapporto con Dio. Dio ci ha creati per Se stesso, e solo Dio può riempire il nostro cuore. Senza Dio, l’anima ha grande sete.

Avere sete quindi vuol dire riconoscere che l'anima non può trovare nel mondo quello che le serve. E Gesù invita tutti coloro che hanno questa sete ad andare a lui e bere. Leggo ancora quella parte del versetto.

Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. (Giovanni 7:37).

Per avere il cuore soddisfatto, uno deve andare a Gesù. Non deve seguire una religione. Non deve ricorrere ai sacramenti. Non deve seguire la dottrina. Deve andare a Gesù stesso. Nel capitolo 6, Gesù aveva spiegato che andare a lui e bere era un modo per descrivere di credere veramente in lui.

“E Gesù disse loro: "Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete” (Giovanni 6:35 LND)

La salvezza non arriva per le buone opere, non arriva per mezzo di una religione, non arriva per mezzo dei sacramenti. La salvezza arriva quando andiamo a Gesù, che vuol dire quando crediamo veramente in lui.

Quando uno pone la sua fede veramente in Gesù Cristo, la sua sete sarà soddisfatta per tutta la vita. Leggo ancora il versetto 38, in cui Gesù rende questo concetto molto evidente con un chiaro simbolismo.

Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, dal suo seno sgorgheranno fiumi d’acqua viva". (Giovanni sete: 38).

Nel versetto 37, Gesù aveva parlato di bere, qui parla di credere in lui. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue, o qui solo bere, sono termini che descrivono la vera fede in Gesù Cristo. Notiamo che in questo versetto Gesù parla di quello che succede a chi crede in lui: parlando della sete, afferma che è come se ci fossero fiumi di acqua viva che sgorgano dal seno di chi crede in Lui. La persona che va a Gesù con fede avrà una fonte d'acqua viva che non finirà mai. In Giovanni 4:14 Gesù aveva detto alla donna samaritana:

“ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno; ma l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che zampilla in vita eterna".” (Giovanni 4:14 LND).

Chi va a Gesù con fede avrà la sete dell'anima soddisfatta abbondantemente, ed eternamente. Notate che dice fiumi di acqua viva. Non è un fiume solo. Lo Spirito ci riempie in tanti modi diversi.

L’autore Giovanni spiega che Gesù, parlando di fiumi di acqua, stava parlando dello Spirito Santo. Leggo ancora il versetto 39.

Or egli disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato. (Giovanni 7:39).

Questo versetto è molto importante per capire meglio lo Spirito Santo. Il brano dichiara che lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Gesù spiega in Giovanni 16 che lo Spirito Santo non può venire finché Gesù non viene glorificato, che vuol dire, risuscitare e tornare in cielo. Ascoltate mentre leggo Giovanni 16:7. È Gesù che parla.

“Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.” (Giovanni 16:7 LND).

Per capire correttamente la Bibbia, è fondamentale capire che fino al giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo non fu dato al mondo. Quindi, i primi capitoli di Atti descrivono un periodo di transizione, cioè descrivono una situazione particolare, diversa da quella che dopo sarebbe stata invece normale.

Quando lo Spirito Santo viene al mondo in Atti 2, visto che era un avvenimento nuovo, Dio fece in modo che arrivò con dei segni miracolosi in modo che quei credenti potevano vedere e capire che questo era l’arrivo dello Spirito Santo che Gesù aveva promesso. Se ricordate in Atti 2, essi sentivano un forte rumore, e vedevano qualcosa come un fuoco che si divideva e si posava sulla testa di ciascuno dei presenti. Poi, parlavano in tante lingue diverse, che prima non parlavano, per rendere chiaro alle persone di Gerusalemme che Dio era con loro. Visto che lo Spirito Santo non era mai stato dato ai credenti, per quella prima volta, Dio aggiunse questi miracoli, per far capire che tutto veniva da Dio. Vediamo il miracolo delle lingue anche in Atti 10, quando i primi Gentili avevano creduto, a casa di Cornelio. Così, i Giudei potevano capire che Dio salvava anche i Gentili. Ricordate che in quel periodo, non c’era ancora il Nuovo Testamento.

Oggi, avendo il Nuovo Testamento, non servono più i segni miracolosi. Dal Nuovo Testamento sappiamo che la salvezza avviene con il battesimo dello Spirito Santo, quando lo Spirito battezza una persona nella morte e nella risurrezione di Gesù, in modo che i peccati di quella persona vengono caricati su Gesù, e così la persona viene perdonata dei suoi peccati.

Quindi, quando Gesù dichiara che coloro che vanno a lui riceveranno lo Spirito Santo, sta dicendo che chi si riconosce peccatore, e riconosce che in Gesù Cristo solo c’è il perdono, e va a Gesù come il Cristo che può salvare, quella persona verrà perdonata e sigillata dallo Spirito Santo.

Nel momento che Gesù diceva questo, non era ancora avvenuto. Ma dopo la risurrezione, questo sarebbe accaduto ad ogni persona che va a Gesù per la salvezza.

La folla è piena di dissenso

Avendo sentito questi insegnamenti, la folla fu divisa in diversi gruppi. Leggo i versetti 40 a 44, che ci fanno capire le varie posizioni che avevano i diversi gruppi della folla.

40 Molti dunque della folla, udite queste parole, dicevano: "Costui è veramente il profeta". 41 Altri dicevano: "Costui è il Cristo". Alcuni invece dicevano: "Viene forse il Cristo dalla Galilea? 42 Non dice la Scrittura che il Cristo viene dalla progenie di Davide e da Betlemme, villaggio dove viveva Davide?". 43 Ci fu dunque dissenso fra la folla a motivo di lui. 44 E alcuni di loro lo volevano prendere, ma nessuno gli mise le mani addosso. (Giovanni 7:40-44).

La folla era divisa, aveva diverse opinioni per quanto riguarda come vedevano Gesù. Per esempio, alcuni credevano che Gesù era veramente il profeta, a cui fa riferimento Mosé in Deuteronomio 18:15. Sembra che non capivano che in quel brano, Mosé parlava del Cristo. Sembra che queste persone credevano solo che si parlava di un profeta molto speciale. Comunque, vedevano Gesù come se fosse da Dio, ma non capivano veramente chi era.

Altri andavano oltre, e credevano che Gesù è il Cristo. E avevano ragione. Mettendo insieme quello che dicono le varie profezie, riconoscevano che Gesù è il Cristo. I miracoli adempiono le profezie, mostrando che Gesù è il Cristo.

Però altri negavano che Gesù potesse essere il Cristo, perché da quello che sapevano loro Gesù veniva dalla Galilea. Avevano ragione che il Cristo non sarebbe venuto dalla Galilea. Ma loro non sapevano che Gesù non era nato in Galilea, ma piuttosto a Betlemme. Quindi, senza avere abbastanza informazioni, davano un giudizio sbagliato. Se ricordate, nell'ultimo sermone su questo capitolo Gesù aveva esortato i Giudei a dare un giusto giudizio, non in base all'apparenza. Questi Giudei stavano dicendo che da quello che sapevano loro, Gesù veniva dalla Galilea, e perciò non poteva essere il Cristo. Ma quella era l'apparenza. Non si erano informati su dove Gesù era nato. Quindi, questi Giudei davano un falso giudizio, perché non si fondavano sulla verità.

Per me, questo è un forte ammonimento a stare in guardia, a non presumere qualcosa di cui non ho piena conoscenza. Spesso, le cose non sono come sembrano a prima vista. Perciò, è importante essere ben informati prima di prendere una posizione.

Le guardie, i capi religiosi e Nicodemo

Se ricordate, i capi dei Giudei avevano mandato delle guardie per arrestare Gesù. Queste guardie erano presenti in tutti i discorsi che abbiamo appena studiato. E sono rimaste profondamente colpite. Chiaramente sapevano dei miracoli di Gesù. E adesso, ascoltando da vicino il suo insegnamento, rimasero colpite nel cuore, e perciò, non lo arrestarono. Tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei a mani vuote. Leggo di quello che è successo nei versetti 45-49.

45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei, e questi dissero loro: "Perché non l’avete portato?". 46 Le guardie risposero: "Nessun uomo ha mai parlato come costui". 47 Perciò i farisei risposero loro: "Siete stati sedotti anche voi? 48 Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui? 49 Ma questa plebaglia, che non conosce la legge, è maledetta". (Giovanni 7:45-49).

Queste guardie furono così colpite da Gesù che non lo arrestarono. Andarono contro gli ordini che gli erano stati dati, per quanto rimasero colpiti da Gesù. Quando viene loro chiesto perché non avevano portato Gesù, risposero che non avevano mai sentito un uomo parlare come lui. Capivano che il suo parlare andava oltre a quello che era umano.

Se i capi fossero stati uomini umili, con timore di Dio, avrebbero concordato con quello che dicevano le guardie. Ma i loro cuori erano duri. A loro non interessava la verità. A loro non interessava stare vicini a Dio. A loro interessava solo avere potere sul popolo. Perciò, rispondono a queste guardie con un forte rimprovero e maledicendo la folla, dove c'erano molti che avevano creduto in Gesù.

Per giustificare loro stessi, accusavano queste guardie di essere state sedotte, ovvero ingannate. Si presentavano loro stessi come metro con il quale bisognava misurarsi.

Nicodemo

Notate che la domanda è posta , in modo da poter avere una risposta negativa, “ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui?” Implicano che la risposta sia “no”. Però, in realtà, uno di loro aveva creduto in Gesù. Questo era Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli era colui che in Giovanni 3 è andato da Gesù di notte. Alla fine di questo Evangelo, vediamo Nicodemo che aiuta Giuseppe ad andare a prendere il corpo di Gesù. Perciò, vediamo che, se non a quel punto, in questa situazione aveva vera fede in Gesù Cristo.

Comunque, seguite mentre leggo i versetti da 50 a 53, che spiegano quello che succede a questo punto.

50 Nicodemo, uno di loro, colui che era andato da Gesù di notte, disse loro: 51 "La nostra legge condanna forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che egli ha fatto?". 52 Essi risposero e gli dissero: "Sei forse anche tu della Galilea? Ricerca le Scritture e vedrai che dalla Galilea non sorse mai alcun profeta". 53 E ciascuno se ne tornò a casa sua. (Giovanni 7:50-53)

Nicodemo, con grande coraggio, perché andava contro tutti i capi, mostra loro che stavano andando contro la legge condannando Gesù senza avere un giusto giudizio. In altre parole, metteva in evidenza il loro peccato di giudicare Gesù senza una chiara evidenza.

I capi non potevano negare quello che diceva. Perciò, lo disprezzano , e poi, ognuno è ritornato a casa. In altre parole, non potevano contraddire quello che Nicodemo diceva contro di loro. Perciò, lo disprezzavano.

È molto malvagio fare così. Eppure, a volte, anche noi commettiamo questo grave peccato. In una discussione, qualcuno dice qualcosa che mostra che abbiamo sbagliato. Ma non vogliamo umiliarci per accettare quello che dice. Perciò, anziché valutare quello che dice, attacchiamo la persona. Disprezziamo la persona, per cambiare discorso. Questo è un bruttissimo peccato. Dio ci comanda ad amarci gli uni gli altri. Attaccare la persona perché non riusciamo a vincere in una discussione è un gravissimo peccato al cospetto di Dio.

Comunque, Dio gestiva tutto, e perciò non potendo i capi vincere questa discussione con Nicodemo, dopo averlo disprezzato, sono tutti andati a casa. Non volevano ammettere quanto erano ipocriti. Perciò andarono a casa.

Conclusione

Quindi, in questo brano, Gesù Cristo dichiara a tutti, allora, e tramite la Bibbia anche oggi, che Egli può soddisfare pienamente la sete che Dio ha messo nel cuore di ogni persona.

Infatti, SOLO Gesù può soddisfare la sete spirituale che c’è in noi. Il mondo corre in molte direzioni, ma Gesù Cristo è l’unico che può soddisfare i nostri cuori.

Quando si va a Gesù, di cuore, e si smette di cercare di riempire il cuore altrove, allora, si riceve lo Spirito Santo, che ci riempie completamente. È come avere fiumi di acqua viva che sgorgano da dentro di noi, quando siamo ripieni dello Spirito Santo.

A ciascuno dico: dove stai cercando per soddisfare la sete della tua anima? In quello che il mondo offre, o in Gesù Cristo. Solo in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, mandato dal cielo per pagare i nostri peccati e riconciliarci con Dio, solo in Gesù Cristo c’è soddisfazione per la nostra anima. Cerchiamo la salvezza in Gesù Cristo. Gesù Cristo è tutto. Andiamo, ogni giorno, con tutto il cuore, a Gesù, e così, saremo ripieni dello Spirito Santo.