Aiuto Biblico

il cuore di Gesù: la donna adultera

Giovanni 8:1-11

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 5 febbraio 2023, – cmd dmp –
Descrizione: il cuore di Gesù, pronto a perdonare
parole chiavi: cuore di Gesù, cuore di Dio, perdono, tutti peccatori, donna adultera

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La salvezza è la cosa più importante in assoluto. Come si può essere salvati? Non per le opere, perché le nostre opere non pagano la condanna per i nostri peccati. Non per i sacramenti, non per la religione. Si riceve la salvezza solamente per mezzo della vera fede in Gesù Cristo. Credere in Gesù Cristo vuol dire riconoscere il nostro bisogno di salvezza, riconoscendo il nostro peccato, ravvedendoci dei nostri peccati, e poi, vedere in Gesù Cristo l'unico che può salvarci. E perciò, credere in lui come il Cristo, il Figlio di Dio, che è morto e risuscitato per i nostri peccati.

Da dove viene la vera fede? In Romani 10:17 leggiamo:

“La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio.” (Romani 10:17 LND).

La fede viene dal sentire le verità della parola di Dio. Stiamo studiando l'Evangelo di Giovanni. In Giovanni 20:30,34, Giovanni spiega che ha scritto questo Evangelo affinché possiamo credere in Gesù Cristo.

“30 Or Gesù fece ancora molti altri segni In presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro. 31 Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.” (Giovanni 20:30-31 LND).

Quindi, per avere la salvezza, e per vivere la vita cristiana, dobbiamo avere vera fede in Dio. Però, per poter avere fede in Dio per mezzo di Gesù Cristo, non dobbiamo solo capire le verità dottrinali di chi è Gesù Cristo. Dobbiamo anche conoscere il cuore di Gesù Cristo. Cioè, per poter trovare il vero rifugio in Gesù Cristo, dobbiamo sapere che Egli ha un cuore che accoglie i peccatori come noi. Non dobbiamo capire solamente la divinità di Gesù Cristo, e del suo sacrificio, e che ritornerà come giudice. Dobbiamo anche vedere il suo cuore come il grande Salvatore che ha un cuore per i peccatori. È solo se comprendiamo il cuore di Gesù Cristo che andremo a lui con fede giorno per giorno.

Perciò, per aiutarci a vedere più del cuore di Gesù Cristo, vogliamo andare avanti nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni ed iniziare a considerare il capitolo 8. Questo capitolo inizia con un avvenimento potente, in cui vediamo molto del cuore di Gesù Cristo. Quindi, leggiamo insieme questo avvenimento, e consideriamo il cuore di Gesù, affinché possiamo essere noi sempre più attirati da quel cuore!

Ricordate che in Giovanni 7, Gesù si era presentato a tutti durante la festa dei tabernacoli a Gerusalemme. Si era presentato come il Cristo, si era presentato come colui che poteva soddisfare la sete dell'anima. Ricordate anche che i Giudei, ovvero i capi dei Giudei, volevano uccidere Gesù. In quel capitolo avevano mandato le guardie per arrestare Gesù, ma le guardie erano rimaste così colpite da Lui che non provarono a prenderlo. Gesù sapeva che cercavano di ucciderlo. Questo è il contesto degli avvenimenti di questo capitolo. Trovate con me Giovanni 8, e leggiamo i versetti 1 e 2.

1 E Gesù se ne andò al monte degli Ulivi. 2 Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. (Giovanni 8:1,2)

È probabile che Gesù lasciava Gerusalemme la notte proprio perché i capi dei Giudei stavano cercando attivamente di ucciderLo. Ma notate che appena fu giorno, tornò di nuovo nel tempio. Gesù era in missione, e iniziava ad insegnare presto la mattina per poter raggiungere più persone possibili. E notate che tutto il popolo andava da lui. Questi erano i Giudei semplici, non i capi. Le persone capivano che Gesù veniva da Dio, ed erano desiderose di sentire le verità di Dio. Gesù era sempre pronto ad insegnare. E perciò, come segno di autorità, si è posto a sedere, e così, ammaestrava questa grande folla di persone. Insegnava le cose che riguardano Dio, e il regno di Dio. Anche noi abbiamo bisogno di sentire sempre di più delle cose di Dio.

Gesù era in missione. Ma anche noi siamo in missione, perché Gesù dichiara che noi siamo la luce del mondo. Gesù ci ha dato il mandato di annunciare l’evangelo a tutto il mondo. Quindi, anche noi siamo in missione. Prego che anche noi possiamo avere un grande impegno a raggiungere altri con le verità di Dio. In ogni cosa, Gesù è un esempio per noi, anche in questo.

Perciò, consideriamo la situazione. Gesù si trovava nel tempio, ed era circondato da una grandissima folla, perché il brano dice che tutto il popolo venne da lui, ed egli li ammaestrava. I capi dei Giudei, i farisei e gli scribi, non avendo potuto prendere Gesù il giorno prima, provarono adesso a fermarLo in un altro modo.

Là, mentre Gesù insegnava al popolo, arrivano questi farisei e gli scribi con una trappola preparata per Gesù, che a loro giudizio era perfetta. Leggo i versetti dal 3 alla prima parte del versetto 6.

3 Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 dissero a Gesù: "Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio. 5 Ora, nella legge Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?". 6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. (Giovanni 8:3-6)

Questi Giudei avevano creato quello che a loro sembrava la trappola perfetta. Gesù si trovava in mezzo al popolo, e loro portano questa donna presa in flagranza di adulterio a Lui, chiedendo a Gesù cosa ne dovevano fare. Quindi, questa non era solamente una domanda dottrinale astratta. Stavano chiedendo a Gesù di dare un giudizio proprio su questa donna. Secondo loro, Gesù aveva solo tre scelte. Avrebbe potuto rifiutare di rispondere, ed in questo caso, non avrebbe mostrato di essere la voce autorevole che era stata fino a quel momento. Questo avrebbe screditato Gesù davanti al popolo.

Oppure, avrebbe potuto dichiarare che, visto che la legge di Dio comandava la morte per chi viene sorpreso in adulterio, dovevano lapidare quella donna. Ma visto che i Romani non permettevano ai Giudei di mettere a morte, per Gesù dichiarare pubblicamente che la donna doveva essere messa a morte sarebbe stato come andare contro i Romani. A quel punto, avrebbero potuto denunciare Gesù ai Romani. Avevano fatto una cosa simile in Luca 20 quando avevano chiesto a Gesù se era lecito o no pagare le tasse a Cesare. Se Gesù avesse detto che non era lecito, avrebbero potuto denunciarlo ai Romani. In questo caso, se Gesù avesse detto che dovevano lapidare la donna, avrebbero potuto denunciarlo ai Romani. Poi, la terza possibilità per Gesù sarebbe stata quella di dichiarare che non dovevano ucciderla, ma in questo caso, si sarebbe messo contro la legge di Dio data a Mosè. E poi visto che Gesù si era dimostrato amico dei peccatori, dichiarando che questa donna adultera non doveva essere punita, secondo il loro ragionamento, questo avrebbe fatto sembrare Gesù uno che non seguiva la legge di Dio, e che ignorava il peccato.

Perciò, con il loro ragionamento umano, questi capi dei Giudei credevano di aver trovato la trappola perfetta per Gesù. Secondo il loro ragionamento, qualunque cosa Gesù avesse fatto, lo avrebbe messo nei guai, portando così le persone a non dare più ascolto a Gesù.

Quindi, questi uomini erano convinti di aver già vinto. Quante volte l'uomo pensa di aver vinto su Dio. Ma nessuno può combattere contro Dio e vincere.

Per questi Giudei, la trappola era fatta. Posso immaginare che a quel punto si rallegravano profondamente nei loro cuori, congratulandosi per la loro furbizia. Secondo loro, finalmente avevano in mano la vittoria su Gesù.

Cosa fa Gesù? Egli capiva tutto, come sempre. Allora, che cosa fa? Leggo tutto il versetto 6.

6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, scriveva col dito in terra. (Giovanni 8:6)

A questo punto, Gesù ignora totalmente questi Giudei. Mentre prima era seduto, ammaestrando il popolo, adesso, si china a terra, e senza guardarli, comincia a scrivere col dito in terra. Tantissimi uomini cercano di indovinare quello che Gesù stava scrivendo. Propongono tante idee. Ma Dio ha scelto di non dirci quello che Gesù scriveva. E perciò, anziché tentare di indovinare, cosa che potrebbe influenzare in modo sbagliato la comprensione di questo brano, basta sapere che Gesù era chinato , e stava scrivendo in terra, ignorando questi uomini.

Il fatto che Gesù li ignorava, li spingeva ad insistere ancora di più affinché Gesù desse una risposta alla loro domanda su cosa fare di questa donna. Chiaramente, a questo punto, la grande folla che era lì, seguiva questo avvenimento con attenzione. In realtà questi farisei e gli scribi non avevano più il controllo degli avvenimenti. Gesù aveva il controllo sull'andamento degli avvenimenti. I farisei e gli scribi erano sempre più agitati. Volevano forzare Gesù a rispondere, cadendo così nella loro trappola.

Poi, Gesù si alza in piedi, e dà una risposta inaspettata, che li ha avuto l'effetto di un martello che li ha messi a terra. Leggo i versetti 7 e 8.

7 E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". 8 Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. (Giovanni 8:7,8).

Questi capi continuavano a insistere affinché Gesù rispondesse. Erano spinti dal loro odio verso Gesù, e dal fatto che erano convinti che finalmente lo avevano intrappolato. Ma poi, Gesù si alzò in piedi. Immagino che tutti si saranno fermati, in attesa di quello che Gesù avrebbe detto. Probabilmente, c'era grande silenzio, sia da parte di questi Giudei, sia da parte della folla. E poi, anziché rispondere in modo diretto alla loro domanda, Gesù dà un ordine. Con la sua autorità divina, come il Cristo, Gesù dichiara a questi farisei e scribi:

chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei! (Giovanni 8:7).

Poi, Gesù si china di nuovo a terra, e riprende a scrivere con il dito. Posso immaginare che c'era un grande silenzio. Questi Giudei sono rimasti senza parole. Quando Gesù dichiara “chi è senza peccato”, questa espressione potrebbe comprendere qualsiasi peccato. Ma, in questo contesto, è probabile che si riferisce specificamente al peccato di immoralità sessuale, il peccato di cui la donna era colpevole. Ricordiamo che in Matteo 5, molto prima di questo episodio, Gesù aveva detto che, mentre la legge vietava l'adulterio, per Dio, non era vietato solo l’atto fisico in sé. Per Dio, anche se un uomo dovesse soltanto guardare una donna con desiderio avrebbe già commesso adulterio nel suo cuore.

Quindi, dicendo “chi di voi è senza peccato” è probabile che Gesù stava dicendo chi di voi non ha mai peccato in questo campo, chi di voi non ha mai guardato una donna con desiderio, per non dire commesso realmente l'adulterio, quell'uomo scagli per primo la pietra contro questa donna.

A questo punto, Gesù si china in terra, e non guarda più questi uomini. Lascia il tempo alla loro memoria di agire, e poi alle loro coscienze di convincerli dei loro peccati.

Questi farisei e scribi hanno “teso la rete” per Gesù ma sono stati presi nella stessa rete che avevano teso. Loro cercano di intrappolare Gesù con una trappola “perfetta”, umanamente parlando, e invece sono stati intrappolati loro davanti a tutta la folla. Gesù aveva rivelato che nessuno di loro era minimamente in condizione di poter condannare quella donna, e che in realtà, loro stessi erano colpevoli, come lei era colpevole.

Posso immaginare che tutta la folla sia rimasta in silenzio, guardando quegli uomini. E quegli uomini, immagino con la testa giù, senza guardare intorno, riflettevano. Cominciavano a ricordare i loro peccati. Leggiamo quello che è successo nel versetto 9.

9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. (Giovanni 8:9)

A causa delle parole di Gesù, le loro coscienze cominciarono a martellare ognuno di quegli uomini, iniziando dai più vecchi. Questi capi religiosi erano così ipocriti che è molto probabile che tanti di loro avevano commesso adulterio fisicamente. E sicuramente, tutti avevano avuto pensieri impuri. E certamente, valutando tutti i loro peccati, erano tutti molto colpevoli. Nessuno di loro era senza peccato.

Perciò, convinti dalle loro coscienze, nessuno di loro osava minimamente mettersi davanti a tutti gli altri per condannare quella donna. Piuttosto, iniziando dai più vecchi, man mano andarono via uno ad uno. Questo significa che andarono via in modo da non attirare l'attenzione della folla. Spiegato così, possiamo immaginare la scena. Con la testa giù, senza guardare in giro, ognuno usciva in silenzio, allontanandosi dalla folla, allontanandosi da quel Gesù che aveva messo in evidenza davanti a tutti la loro colpa.

Probabilmente prima di questo episodio la coscienza di ciascuno di loro era addormentata. Sappiamo che questi uomini erano pieni di peccato, odiavano Gesù, il Cristo. Erano grandi ipocriti. Quando uno vive così, la coscienza si indurisce. Ma Gesù aveva risvegliato le loro coscienze. E perciò, si erano vergognati, ognuno era aggravato dal peso del proprio peccato. Effettivamente, scapparono dalla luce, affinché i loro peccati non fossero rivelati.

In questo avvenimento , vediamo un esempio di quello che leggiamo in Giovanni 3:19,20. Ve lo leggo.

19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; (Giovanni 3:19,20).

Gesù era la luce, e questi uomini religiosi non riuscivano a restare vicino alla luce, perché non volevano che le loro opere fossero riprovate. Scapparono via, uno per uno, per non essere illuminati dalla luce.

E così, Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. Allora, quando dice “solo”, c'era ancora la grande folla di cui abbiamo letto all'inizio. Solo, in questo caso, indica che non c'erano più i farisei e gli scribi che avevano portato la donna là. Però, c’era la grande folla, questo è chiaro perché dice che la donna stava là in mezzo. Stava in mezzo alla grande folla che era tutta intorno a Gesù.

Quindi, questa grande folla aveva sentito tutto. Avevano visto questi capi dei Giudei cercare di intrappolare Gesù, avevano visto loro andare via uno per uno, per scappare dalla luce di Cristo che illuminava il loro peccato.

Alla luce di quello che quei capi avevano detto, la folla sapeva che quella donna era stata presa in flagranza di adulterio. Capiva che lei era colpevole davanti a Dio. Ovviamente anche la donna sapeva di essere macchiata dal suo peccato. E qua, davanti a Gesù, che la donna aveva appena visto far tacere i suoi accusatori, è rimasta chiaramente molto colpita.

A questo punto, sempre con la folla che era intorno, Gesù parla per la prima volta alla donna. Leggiamo quello che le dice nei versetti 10,11.

10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: "Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più". (Giovanni 8:10,11)

Certamente, Gesù sapeva benissimo che non c'erano più quegli uomini che avevano accusato la donna. Gesù sapeva che erano tutti andati via. E Gesù sapeva che nessuno di loro aveva osato condannarla. Ma chiedendo questo alla donna, Gesù rendeva molto chiaro anche alla folla che nessuno era in grado di ergersi a giudice, se non certamente Gesù stesso, che era senza peccato. Tutti erano peccatori, tutti avevano bisogno del Cristo, e del perdono in Lui.

E poi, Gesù fa una dichiarazione che dà grande speranza a chi è afflitto dal proprio peccato, e sa di essere condannato davanti a Dio. A questa donna che era chiaramente una peccatrice, che era stata appena colta proprio nell'atto dell'adulterio, a questa donna peccatrice, Gesù dichiara:

...neppure io ti condanno; va’ e non peccare più. (Giovanni 8:11).

È molto importante comprendere quello che Gesù dichiara qui. Gesù non dice che la donna non era colpevole. Era già chiaro a tutti che la donna era colpevole. Lei sapeva di essere colpevole. Ma Gesù aveva dimostrato che tutti erano colpevoli. Quegli uomini erano gli uomini più religiosi della società, ma Gesù aveva reso molto visibile a tutti che anche loro erano peccatori. Quindi, Gesù non stava in alcun modo negando il peccato di quella donna.

In realtà, il fatto che quegli uomini erano andati via, era come ammettere che erano colpevoli. Cioè, il fatto che quegli uomini erano tutti andati via ad uno ad uno, era una chiara ammissione che erano colpevoli, peccatori. Erano stati condannati dalle loro proprie coscienze.

Ora, nel caso di questa donna, Gesù sceglie di non condannarla, anche se avrebbe potuto. Il fatto che Gesù non ha condannato questa donna che era colpevole, vuol dire che Gesù l'aveva perdonata.

Gesù aveva ogni diritto di condannare quella donna, perché Gesù è senza peccato. Gesù è il giudice del mondo. Gesù non ha condannato quella donna, ma l'ha lasciata andare. Però, l'ha lasciata andare comandandole di non peccare più. In altre parole, stava dimostrando che il suo perdono non le dava il diritto di andare avanti nel peccato. Piuttosto, essendo perdonata, è stata chiamata a camminare con Dio, in santità.

Il vero ravvedimento vuol dire riconoscere il peccato, essere aggravato per il peccato, e abbandonare il peccato. Se uno dice di essere ravveduto ma continua nel peccato non è ravveduto. Il vero ravvedimento porta ad un cambiamento del cuore, che porta ad una nuova vita. Perciò Gesù, non condannando questa donna, ma mandandola via dicendole di non peccare più, mostra il ravvedimento di questa donna e che Gesù l'aveva perdonata.

Gesù perdonava tanti

Troviamo ripetutamente negli Evangeli che Gesù perdona i peccati di tante persone. Perdonare un peccatore vuol dire cancellare la condanna di quella persona. E Gesù Cristo era pronto a perdonare chi si ravvedeva dal proprio peccato e aveva vera fede in Gesù. Gesù dichiara che è venuto non per i giusti, ma per i peccatori, per chiamarli al ravvedimento. Gesù è venuto per la salvezza, e il perdono dei peccati, in modo che la condanna sia tolta da quella persona.

E perciò, qui, questa donna non viene condannata. Gesù dicendo “non ti condanno” la stava perdonando, cancellando la sua condanna.

È importante capire come potrebbe un Dio giusto, e Gesù è Dio, come ha dimostrato più volte già in questo Evangelo, come potrebbe un Dio giusto perdonare una persona, non condannare una persona che è colpevole?

In Matteo 20:28, Gesù dichiara il motivo per cui poteva perdonare i peccatori anziché condannarli come meritavano. In quel versetto, Gesù parla di sé con il titolo il Figlio dell'uomo. Vi leggo quello che dichiara in quel versetto.

“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti".” (Matteo 20:28 LND).

Gesù è venuto nel mondo per dare la sua vita come prezzo di riscatto. Gesù è venuto per pagare Lui la condanna di tutti coloro che avrebbe salvato. E perciò, Gesù ha potuto perdonare i peccatori perché metteva la loro colpa sul proprio conto, e quando è andato alla croce, ha pagato lui al posto di tutti coloro che egli ha perdonato e che avrebbe perdonato nei secoli.

Perciò, nello stesso modo che Gesù poteva dire a questa donna peccatrice: io non ti condanno, oggi Gesù dichiara questo a tutti coloro che si ravvedono e pongono la loro fede in lui.

I capi dei Giudei criticavano Gesù, chiamandolo: l'amico dei peccatori. Ma Gesù è l'amico dei peccatori, Gesù è l'amico di coloro che riconoscono il loro peccato, e si ravvedono, e vanno a lui per ricevere quel perdono che egli ha comprato con il suo sacrificio.

Perciò, c'è un messaggio qui che possiamo proclamare a tutti: Gesù è venuto per i peccatori. Per quanto il nostro peccato è grave, ed è grave, in Gesù Cristo c'è perdono per chi si ravvede e crede in Gesù Cristo. Gesù ama perdonare. Gesù ha lasciato il cielo per venire sulla terra per comprare il perdono per l'uomo peccatore.

E perciò, allo stesso modo in cui Gesù era pronto a perdonare quella donna sorpresa in adulterio, anziché condannarla come lei meritava, Gesù è pronto anche oggi a perdonare chi si ravvede e va a Lui. Gesù è pronto a perdonare te e a perdonare me.

Nel capitolo 7, abbiamo letto che nel giorno più importante della festa, Gesù aveva dichiarato a tutti:

“37 Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò dicendo: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva".” (Giovanni 7:37-38 LND).

Quando Dio tocca il cuore di un peccatore, quel peccatore ha grande sete per il perdono, per la giustizia che non ha, per la liberazione dalla condanna. Ed è andando a Gesù Cristo che si può ricevere quel perdono, la liberazione dalla condanna, e l'essere riconciliati con Dio!

Gesù è venuto nel mondo proprio per compiere la salvezza, per poter perdonare, per poter salvare i peccatori.

Questo è il cuore di Gesù Cristo. Chi è un peccatore, per quanto i suoi peccati sono gravi, può trovare in Gesù Cristo il vero perdono. Può essere liberato dalla propria condanna. Può essere riconciliato con Dio. Gesù Cristo ha comprato tutto questo con il suo sacrificio.

Questo è il cuore di Gesù Cristo. Perciò, quando pecchiamo, dobbiamo vedere la gravità del peccato. Il peccato è grave. Ma poi, anziché allontanarci da Dio a causa del nostro peccato, dobbiamo correre a Gesù Cristo, per ricevere il perdono in Lui.

Altre lezioni

Ringrazio Dio per il cuore di Gesù Cristo verso di noi. Ringrazio Dio che quando pecchiamo, se ci umiliamo e ci ravvediamo, in Gesù Cristo c'è un vero rifugio. In Gesù Cristo c'è vero perdono.

Prima di chiudere questo brano, voglio ricordare anche qualche altra lezione che abbiamo ricevuto. Abbiamo visto che in realtà, abbiamo tutti peccato. Perciò, non dobbiamo vederci superiori agli altri. Certamente, Dio ci insegna che è necessario parlare del peccato. Possiamo ammonirci, ma sempre con un cuore che riconosce che noi dipendiamo dalla grazia di Dio. Come leggiamo nel Padre nostro, dobbiamo perdonare i nostri debitori come Dio perdona noi. Dobbiamo sempre tenere in mente che noi viviamo per mezzo del perdono che abbiamo in Gesù Cristo. E perciò, non dobbiamo mai vederci come superiori agli altri. Dobbiamo camminare con timore di Dio, capendo che è solo per mezzo di Gesù Cristo che noi abbiamo libero accesso a Dio, e che qualunque altro peccatore può avere quel libero accesso, se si ravvede e crede in Gesù Cristo. Non abbiamo alcun merito nostro, dipendiamo da Gesù Cristo. Annunciamo questo a tutti.

Conclusione

Mi ha colpito il fatto che Gesù ha aiutato i farisei e gli scribi a vedere i loro peccati. Gesù li stava aiutando a capire che anche loro avevano bisogno del Suo perdono. Anche loro avevano bisogno di credere in Lui come il Cristo. Hanno scelto di andare via, ma Gesù aveva aperto la porta per la salvezza anche a loro. Prego che possiamo avere questo cuore, anche con i nostri nemici. Prego che possiamo desiderare veramente la salvezza di tutti.

Ringraziamo Dio per il cuore di Gesù Cristo, che è pronto ad accogliere i peccatori. Gesù è venuto per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti. Viviamo quel perdono, annunziamo quel perdono, e viviamo in attesa del ritorno di Gesù Cristo.