Aiuto Biblico

Gesù la luce del mondo

Giovanni 8:12-20

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 26 febbraio 2023, – cmd dp –
parole chiavi: Gesù è la luce del mondo, testimonia di Gesù, divinità di Gesù

Audio:

Pensate all’importanza della luce. Ne abbiamo parlato altre volte, perché la Bibbia ce ne parla spesso, ma è fondamentale ricordare quanto è importante la luce. Dio ha creato la luce, la luce naturale, che ci fa capire la luce spirituale.

Pensate a quanto è importante la luce nel mondo naturale. La vita biologica è sostenuta dalla luce, perché la produzione di tutto il nostro cibo dipende dalla luce. Considerate il fatto che tutto il nostro cibo deriva direttamente o indirettamente dalle piante. Noi mangiamo tantissime piante, per esempio grano, verdure e la frutta. Però, anche il cibo che mangiamo di origine animale, per esempio la carne e le uova, lo abbiamo perché gli animali vivono anche grazie alle piante. Quindi, tutto il nostro cibo ha origine dalle piante. E le piante dipendono dalla luce per vivere. Quindi, in un certo senso, possiamo dire che la luce sostiene tutta la vita biologica nel mondo.

La luce è anche fondamentale per poter vedere, permettendoci di poter camminare nel mondo senza inciampare. Il mondo naturale è pieno di pericoli. Senza la luce, non si possono vedere questi pericoli, e si può cadere. Infatti, Dio ha creato il mondo in modo che l'uomo dorma di notte quando fa buio, per poi lavorare di giorno quando c'è luce. La luce è fondamentale per evitare tanti pericoli, per permetterci di camminare in sicurezza. Pensate a quanto sarebbe difficile cercare di guidare una macchina su una strada buia, senza la luce dei fari.

E certamente, la luce è fondamentale per vedere la bellezza del mondo. Dio ha creato per noi un mondo meraviglioso, con tantissime cose belle da vedere. Basta considerare quanti documentari sulla natura ci sono, ed è chiaro che sia i credenti che i non credenti apprezzano il meraviglioso mondo che Dio ha creato. Dalle grandi montagne ai fiori più piccoli, il nostro Creatore è un grande artista, ed è la luce che ci permette di vedere e di godere le meraviglie che ci circondano.

Queste sono alcune delle cose grandissime che fa la luce naturale. Ed allo stesso modo, la luce spirituale fa cose simili in senso spirituale. Come la luce naturale dà vita, in quanto è alla base di tutto il cibo che esiste, la luce di Dio, che è Gesù Cristo, dà vita spirituale a tutti coloro che Dio salva. Non c'è salvezza, non c'è vita spirituale, senza la luce di Cristo.

La luce di Cristo illumina la nostra via e ci permette di evitare i pericoli del peccato. Senza la luce di Cristo in noi, camminiamo nelle tenebre, camminiamo nel peccato. Senza la luce di Cristo che ci illumina, non riconosciamo i pericoli, non riconosciamo il peccato. Non abbiamo dentro di noi la capacità di liberarci dalle tenebre da soli. È solo con la luce di Cristo che possiamo vedere e uscire dalle tenebre, per camminare al sicuro.

Certamente, la luce di Cristo ci apre gli occhi per vedere la bellezza spirituale dei doni di Dio, della presenza di Dio e la grazia di Dio. Senza la luce siamo ciechi, non vediamo le meraviglie del perdono, e della comunione con Dio. È quando Gesù Cristo, la luce, entra nelle nostre vite che iniziamo a vedere le meraviglie della salvezza.

Quindi, è molto importante che riflettiamo sul fatto che Gesù Cristo è la luce del mondo, e cosa vuol dire questa verità.

Stiamo studiando l'Evangelo di Giovanni. Se ricordate, nel capitolo 1 abbiamo letto della Parola, che è il Figlio di Dio, e abbiamo letto che Egli è la luce degli uomini, Egli ha creato tutto, Egli è Dio, e poi, è venuto nel mondo. Nel capitolo 3, abbiamo letto di nuovo che la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie. Coloro che non vogliono vedere il proprio peccato, non amano la luce, non vogliono che la luce metta in evidenza i loro peccati. Gesù Cristo mette in evidenza il peccato, e perciò, quando uno non vuole abbandonare il proprio peccato, non vuole Gesù Cristo vicino a sé, anche se, per fare bella figura, parla tanto di Gesù.

Siamo arrivati alla seconda parte di Giovanni 8. Nella prima parte, abbiamo considerato quanto è avvenuto quando i farisei e i capi dei Giudei avevano portato a Gesù una donna presa nell'adulterio, per chiederGli cosa dovevano fare. Non volevano veramente una risposta, ma stavano cercando di intrappolare Gesù. Credevano che Gesù non avrebbe potuto rispondere senza in qualche modo incolparsi. Invece, Gesù ha risposto mettendo in evidenza davanti a tutti che quegli uomini erano tutti peccatori, e perciò incapaci di giudicare quella donna. Abbiamo visto che Gesù solo avrebbe potuto condannare quella donna, ma piuttosto ha scelto di perdonarla, non negando il suo peccato, ma comandando alla donna di lasciare il suo peccato. La salvezza non è solo ricevere il perdono, ma è lasciare il peccato per camminare in novità di vita.

Gesù: la luce del mondo (insegna nel tempio)

Oggi, con l'aiuto dello Spirito Santo, vogliamo andare avanti a considerare la prossima parte di Giovanni 8. Gesù si trova ancora a Gerusalemme, nel tempio. L'avvenimento con la donna adultera era avvenuto nel tempio. Gli uomini che avevano accusato Gesù erano andati via, anche la donna. Così, Gesù continua a presentarsi al mondo come il Cristo. Seguite mentre leggo Giovanni 8:12, considerando quello che Gesù dichiara alla folla, e tramite le scritture lo dichiara anche al mondo di oggi. Leggo.

12 E Gesù di nuovo parlò loro, dicendo: "Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

Questa dichiarazione è immensa. Solo Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, può fare questa vera dichiarazione. Gesù Cristo è la luce del mondo. Non è una luce fra tante. Non è solamente la luce per i Giudei. Gesù Cristo è la luce, l'unica luce, ed è la luce per tutto il mondo! Gesù era la luce allora, e Gesù è la luce adesso. Gesù Cristo è l'unica vera luce in tutto il mondo, per ora e per sempre!

Senza Gesù Cristo ci sono solo le tenebre. Prima che Dio ci salvasse, vivevamo noi nelle tenebre. Come gli altri, eravamo ottenebrati. Non avevamo la luce in noi, non vedevamo la luce.

All'inizio, ho parlato di alcune delle cose che fa la luce naturale. Gesù, la luce spirituale, fa cose simili, in senso spirituale. Consideriamo alcune di queste cose.

Come la luce naturale dà vita, in quanto necessaria per la produzione del cibo per tutti, Gesù Cristo, come luce del mondo, dà la vera vita.

In Giovanni 5 Gesù aveva dichiarato che ha in sé il potere di dare la vita. Questa è una qualità che solo Dio ha, e perciò, dimostra la divinità di Gesù Cristo.

In Gesù Cristo vediamo la bellezza di Dio, la bellezza della grazia di Dio, la bellezza del perdono in Gesù Cristo. Vediamo tutto questo solamente per mezzo della luce che è Gesù Cristo.

In Gesù Cristo vediamo la differenza fra il bene e il male. Ovvero, vediamo che il peccato è peccato.

In questo versetto Gesù dichiara che chi segue lui, chi segue la vera luce del mondo, non camminerà nelle tenebre. Questo vuol dire anche il contrario, che chi non segue Gesù di cuore, e qua, Gesù non parla solo di essere religiosi ma di seguire veramente Gesù, chi non segue Gesù cammina nelle tenebre.

Leggo come la Bibbia ci descrive come eravamo prima della salvezza. Seguite mentre leggo Efesini 2:1-3.

1 Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, 2 nei quali un tempo camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, 3 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri. (Efesini 2:1-3).

Prima di avere Cristo, camminavamo nel peccato, nelle tenebre, come tutti gli altri. E poi, in Colossesi 1:13,14 leggiamo quello che Dio ha fatto in noi.

13 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, 14 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati. (Colossesi 1:13,14).

Eravamo sotto la potestà delle tenebre, e per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, Dio ci ha perdonati e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, Colui che è la luce del mondo.

Chi ha Gesù Cristo, chi è salvato per mezzo di Cristo, chi segue Gesù Cristo, che è uno dei frutti di essere un vero Figlio di Dio, ha la luce della vita. Ha la vera luce, che dà vita, che riconcilia con Dio, che ci porta a camminare in novità di vita, godendo la comunione con Dio.

Quanto è importante ricordare com’è la vita per chi non ha la luce di Gesù Cristo. Per esempio, in Tito 3:3-8, leggiamo di come era la nostra vita prima della salvezza, e quello che Dio ha fatto per salvarci in Gesù Cristo, la luce del mondo. Seguite mentre leggo questo brano.

3 Anche noi infatti un tempo eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri. 4 Ma quando apparvero la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini, 5 egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, 7 affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo eredi secondo la speranza della vita eterna. (Tito 3:3-8).

Spesso, non abbiamo la gioia perché non ricordiamo quanto è grande il perdono che abbiamo in Gesù Cristo. Non ricordiamo quanto era terribile la nostra condizione. Non pensiamo alla grandezza della benedizione di essere stati liberati dalle tenebre, per avere la luce in Gesù Cristo. Grazie a Dio che abbiamo Gesù Cristo come luce. Egli è la luce del mondo. Meditiamo molto su questa grande verità.

Non tutti vogliono questa luce

Però, per quanto è meravigliosa la benedizione di avere la luce in Gesù Cristo, non tutti vogliono la vera luce. Quando abbiamo studiato Giovanni 3, abbiamo letto che non tutti vanno alla luce. Tanti non vogliono la luce. Nel nostro brano di oggi, Gesù stava parlando a tutti. Ma i farisei, che erano i più religiosi fra i Giudei, non volevano Dio veramente. In realtà, si opponevano a Gesù, proprio perché Gesù è la vera luce. Perciò, dopo che Gesù si è presentato al mondo come la luce del mondo, i farisei parlavano di nuovo contro Gesù.

Notiamo qua che i farisei non potevano contraddire quello che Gesù diceva, perché era chiaramente vero. Gesù aveva dimostrato chiaramente a tutti di essere il Figlio di Dio. I suoi miracoli dimostravano senza alcun dubbio che Egli è da Dio. Il suo insegnamento era chiaramente da Dio. Tutto quello che riguardava Gesù dimostrava il fatto che Egli è il Cristo. Ma questi farisei non volevano inginocchiarsi davanti a Cristo, perché nonostante parlavano di Dio, in realtà non erano sottomessi a Dio. E perciò, come abbiamo già visto, a tutti i costi volevano ostacolare le persone dal credere in Gesù.

Non potendo contraddire quello che Gesù diceva, cercavano di screditare Gesù davanti al popolo. Perciò, cercavano di mettere in dubbio la sua testimonianza di se stesso. Leggo il versetto 13.

13 Allora i farisei gli dissero: "Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace". (Giovanni 8:13)

Cercavano di far credere alle persone che Gesù non era verace, perché testimoniava di se stesso. È triste, ma se siamo onesti riconosciamo che anche noi pecchiamo così. Anche noi ci troviamo in situazioni in cui l'altra persona ha ragione, ma non vogliamo ammettere che ha ragione. Perciò, cerchiamo di attaccare la persona in qualcosa. Questa è una tattica malvagia, che rivela un cuore ancora legato alle tenebre.

Nel caso dei farisei, era scritto nella legge di Dio che non bastava una testimonianza. Però, quella legge riguardava gli uomini capaci di dare una falsa testimonianza. Gesù è il Cristo, Dio incarnato, e non può testimoniare il falso. Avendo mostrato chiaramente di essere il Cristo, venuto dal cielo, vuol dire che la testimonianza di Gesù era assolutamente vera, perché non era un semplice uomo. Quindi, la testimonianza di Gesù era verace, perché Gesù è il Cristo.

Gesù risponde a questa loro accusa, proprio basandosi sul fatto che è il Figlio di Dio, venuto dal cielo. In più, Gesù mostra che loro erano nelle tenebre, perché non Lo conoscevano, e non Lo seguivano. Leggiamo la risposta di Gesù a questi farisei nel versetto 14.

14 Gesù rispose e disse loro: "Anche se testimonio di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so da dove son venuto e dove vado; voi, invece, non sapete né da dove vengo, né dove vado.

Gesù risponde loro che la sua testimonianza è verace, anche se testimonia di se stesso, perché Egli sapeva di venire dal cielo, e che sarebbe tornato in cielo. Questo è un riferimento al fatto che Gesù è il Figlio di Dio. Abbiamo visto nei capitoli precedenti in questo Evangelo che Gesù aveva dichiarato tante volte che veniva dal cielo, e che era mandato dal Padre. Aveva parlato del fatto che sarebbe tornato in cielo. Quindi, essendo il Figlio di Dio, certamente la sua testimonianza di sé, è verace.

Non solo dichiara questo, ma Gesù dichiara anche che questi farisei non sapevano da dove veniva, né dove andava. In altre parole, non conoscevano Gesù, il Cristo, e non Lo seguivano. Perciò, in base a quello che Gesù aveva appena dichiarato a tutti, questi farisei camminavano nelle tenebre. Non erano in grado di capire le verità di Dio.

Gesù continua, e mostra ancora di più il loro peccato. Gesù fa questo anche per aiutarli a capire il loro bisogno del perdono che era disponibile solo in Lui. Leggo i versetti 15 e 16.

15 Voi giudicate secondo la carne, io non giudico nessuno. 16 E, anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché io non sono solo, ma sono io e il Padre che mi ha mandato. (Giovanni 8:15,16).

Prima di tutto, Gesù dichiara che loro giudicano secondo la carne. Giudicare secondo la carne vuol dire giudicare in modo peccaminoso, secondo la carne peccaminosa anziché secondo lo Spirito di Dio. Dicendo così, Gesù sta dichiarando che stavano peccando con i loro giudizi. In base a quello che avevano appena detto, Gesù sta dichiarando che stavano peccando giudicando Lui come se fosse un falso. Questo loro giudizio non era da Dio, ma era secondo la loro carne peccaminosa. Quindi, Gesù mette in evidenza questo loro peccato.

Poi, Gesù dichiara che Egli non giudica nessuno. Dobbiamo tener conto del contesto per capire il significato di quello che afferma Gesù qua. Gesù aveva appena giudicato questi uomini. Aveva appena dichiarato che loro giudicano secondo la carne. Questo è un giudizio contro di loro. Perciò, quando Gesù dichiara che non giudica nessuno, non vuol dire che non giudica in senso assoluto. Li aveva appena giudicati. Quindi, il senso della sua dichiarazione è che mentre loro giudicano secondo la carne, Egli non giudica mai nessuno in quel modo, come giudicano loro. Gesù non fa mai un giudizio secondo la carne, come facevano loro.

Poi, nel versetto 16, dichiara che quando giudica, il suo giudizio è sempre verace, perché non veniva da Lui come uomo, ma veniva da Lui come Figlio di Dio, in piena comunione con il Padre.

Ogni giudizio che fa Cristo è verace, assolutamente e totalmente vero, senza ombra di peccato o di errore. Possiamo sempre confidare pienamente nel giudizio di Gesù Cristo.

Gesù non è mai solo, è sempre in piena comunione con il Padre. Gesù è sempre con il Padre che Lo aveva mandato. Di nuovo, Gesù fa riferimento al fatto che veniva dal cielo. Dicendo questo, parla ancora della sua divinità. Essendo Figlio di Dio, essendo in comunione con il Padre, era impossibile per Gesù mentire. Ogni suo giudizio, e ogni sua dichiarazione, sono pienamente veraci. Nei capitoli precedenti Gesù aveva parlato del fatto che Egli è il giudice del mondo. Perciò, ha il diritto di giudicare tutti, e il suo giudizio è sempre giusto e vero.

Fermiamoci a capire che questa non è solamente una verità intellettuale da conoscere, questa è una verità a cui aggrapparci. Quanto è importante ricordare che Gesù è il giudice del mondo, e che Egli giudicherà sempre perfettamente. Gesù è con il Padre, Gesù è Dio come il Padre è Dio. Possiamo confidare nel suo Giudizio.

Gesù mostra ancora che è verace

Gesù aveva appena mostrato che la sua testimonianza è verace, anche se testimonia da solo, perché Egli è venuto dal cielo ed è il Figlio di Dio. Però, per mostrare quanto il loro giudizio contro di Lui era sbagliato, ed era secondo la carne, nei versetti 17 e 18, Gesù dimostra che anche secondo la loro legge la sua testimonianza è verace. Dimostra che non testimonia solo da se stesso. Leggo i versetti 17 e 18.

17 Or anche nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace. 18 Sono io che testimonio di me stesso, ed anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me". (Giovanni 8:17,18).

Gesù aveva già dichiarato che la sua testimonianza era verace, perché veniva dal cielo e tornava in cielo. Adesso, dichiara che la sua testimonianza è verace anche usando il loro metro. Loro avevano detto che servivano due testimoni. Gesù dichiara che ci sono due testimoni, Egli stesso, e anche il Padre che Lo aveva mandato. Ricordate che il Padre aveva testimoniato di Gesù al Suo battesimo, quando aveva parlato con una voce dal cielo dichiarando che Gesù è suo Figlio. Inoltre, il Padre aveva testimoniato tante volte tramite i miracoli di Gesù, miracoli che nessun uomo avrebbe potuto fare. Anche questi testimoniavano della divinità di Gesù, che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio. Questi farisei sapevano benissimo di queste testimonianze.

Quindi, anche se bastava solo la sua testimonianza, comunque c'erano due testimoni, due testimoni assolutamente veraci. Perciò anche qui, Gesù mostrava di essere verace, e che la loro accusa era secondo la carne. Così, anche in questa occasione Gesù mostrava il loro peccato.

Nonostante questo, i farisei cercano ancora in qualche modo di andare contro Gesù. Perciò, troviamo l'ultimo loro tentativo di screditare Gesù nel versetto 19, e come Gesù mostra ancora il loro peccato. Leggo il versetto 19.

19 Gli dissero allora: "Dov’è tuo Padre?". Gesù rispose: "Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio". (Giovanni 8:19).

Questi Giudei chiedono a Gesù dove sia suo Padre. Cioè, visto che Gesù aveva appena detto che c'erano due a testimoniare di Lui, sia Lui che suo Padre, loro Gli chiedono dov’è suo Padre. Cioè, stavano rifiutando di riconoscere che Dio è il Padre di Gesù, e che Gesù è il Figlio di Dio. Questo nonostante le tante chiare prove che c'erano state che mostravano che Gesù è il Figlio di Dio. Quindi questa non è una domanda fatta perché non capivano, questo è un rifiuto di credere quello che era chiaro.

Effettivamente, questi farisei sapevano che Gesù aveva pienamente ragione in tutto quello che aveva detto. Ma non volevano umiliarsi e ammettere di aver sbagliato. E prima di considerare la risposta di Gesù, voglio chiedere a ciascuno di noi se, a volte, anche noi diamo spazio alla nostra carne e non vogliamo accettare di aver sbagliato. In quei casi, utilizziamo qualsiasi obiezione che ci viene in mente, pur sapendo che non è vera. Questo è malvagio, ed è un grave peccato. Impariamo dal brutto esempio di questi farisei a non commettere questo peccato.

Comunque, Gesù sa che la loro domanda era solo un modo per screditarLo. Perciò, Gesù mette in evidenza il loro peccato. Leggo ancora la sua risposta.

...Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio. (Giovanni 8:19).

Dichiarando che non conoscevano né Lui né il Padre, e che conoscere Lui vuol dire conoscere anche il Padre, Gesù stava affermando chiaramente che loro non conoscevano il Padre, cioè, non conoscevano Dio. Nonostante questi uomini si presentavano come uomini di Dio, portavoce di Dio, qui, davanti alla folla, Gesù dichiara che non conoscevano Dio.

Chi non conosce Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, non può conoscere nemmeno il Padre. È impossibile conoscere Dio Padre se non si conosce Gesù come il Cristo e Figlio di Dio. È in Gesù Cristo che conosciamo Dio Padre.

Cosa vuol dire questo in pratica? Qualunque religione che nega che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, non ha Dio. Ma anche se una persona afferma chiaramente che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, ma non conosce Gesù personalmente, se non ha Gesù nella sua vita, anche quella persona, pur conoscendo una giusta dottrina, non ha veramente Dio.

Ricordate quello che Gesù aveva detto in Giovanni 5:22,23. Ve lo leggo.

22 Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre; chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. (Giovanni 5:22,23).

È assolutamente essenziale onorare il Figlio con lo stesso onore che si dà al Padre. Chi vede Gesù meno glorioso del Padre non onora il Padre. Chi non conosce Gesù come il Signore, non conosce veramente il Padre. Questo è il punto di Gesù. Era valido allora, ed è valido oggi.

E perciò, ognuno di noi dovrebbe valutare quanto onora Gesù Cristo. Diciamo tutti di credere in Gesù Cristo, ma Lo riconosciamo come nostro Signore? Diamo a Lui vero onore? Dobbiamo conoscerLo veramente per conoscere il Padre.

Ricordate in Giovanni 17, Gesù prega al Padre poco prima di andare alla croce e descrive cos’è la vita eterna. Leggo quella parte della preghiera.

Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. (Giovanni 17:3).

O che possiamo veramente conoscere Gesù Cristo.

Il nostro brano si conclude con il versetto 20. Lo leggo.

20 Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché non era ancora venuta la sua ora. (Giovanni 8:20)

Il luogo del tesoro è una parte del tempio, dove le persone portavano le loro offerte. Quindi, era un posto molto pubblico. Gesù si stava manifestando al mondo, e continua a manifestarsi al mondo tramite la Bibbia. Prego che possiamo accogliere tutto quello che Gesù ci dichiara.

Notate che nonostante i Giudei avevano cercato più volte di prendere Gesù, perché volevano ucciderlo, anche in questa occasione, nessuno Lo prese, perché non era ancora venuta la sua ora.

Quanto è importante ricordare che Dio è pienamente in controllo di tutto. Nessun male può arrivare nelle nostre vite se non è la volontà di Dio. Sappiamo che Dio permette le prove e le afflizioni, perché sono strumenti nelle sue mani per continuare la sua opera di santificazione.

Perciò, confidiamo nel nostro Dio, perché Egli non sbaglia mai. Confidiamo in tutto quello che Egli permette per noi, nella sua saggezza e nel suo amore. Dio sta facendo una buona opera in noi, e la porterà a compimento. Gesù doveva affrontare la croce, ma finché non arrivava il suo momento, nessuno poteva prenderlo. Possiamo confidare in Dio, e non saremo delusi.

Conclusione

Gran parte di questo brano è il discorso fra Gesù e i farisei, in cui Gesù dichiara di nuovo che tutto quello che dice è verace, perché è il Figlio di Dio, venuto dal cielo, e perché anche il Padre testimonia di Lui. Quanto è importante comprendere che possiamo fidarci totalmente di tutto quello che Gesù dichiara, e, visto che la Bibbia è ispirata da Dio, di tutto quello che la Bibbia dichiara. Abbiamo una parola sicura, in cui possiamo confidare. In un mondo che vacilla, grazie a Dio che abbiamo una parola sicura e fedele.

Poi, ricordiamo la grandissima verità che Gesù Cristo è la luce del mondo. Gesù Cristo è la vera luce, l’unica luce, la luce sicura. Se seguiamo Gesù Cristo, che vuol dire confidare in Lui, anziché nei nostri ragionamenti, anziché in altri, se seguiamo Gesù Cristo, in ogni decisione ed in ogni campo della vita, allora, non cammineremo nelle tenebre. Cammineremo al sicuro. Chi segue Gesù, evita le cadute, con tutte le loro brutte conseguenze. Grazie a Dio per un Signore e Salvatore così, in cui possiamo confidare e che possiamo seguire. Egli è la vera luce del mondo e, per chi ha fede in Lui, Egli è la luce.

Grazie a Dio che ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati.