Aiuto Biblico

Gesù Cristo è Dio che salva

Giovanni 8:48-59

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 19 marzo 2023, – cmd dmp –
Descrizione: Gesù Cristo è Dio incarnato.

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Chi rifiuta la luce nella sua vita, arriva ad odiare la luce. Nessuno è neutrale rispetto alla luce di Dio nella propria vita.

Quando scegliamo il peccato, finché non ci ravvediamo, non vogliamo la luce nella nostra vita, perché la luce rende manifesto il nostro peccato. Perciò, ogni volta che scegliamo il peccato, ci allontaniamo dalla luce, che è Gesù Cristo, la vera luce che è venuta nel mondo.

Stiamo studiando l'Evangelo di Giovanni, e siamo arrivati al capitolo 8. Negli ultimi sermoni, Gesù stava parlando con un gruppo di Giudei che avevano creduto in Lui a livello intellettuale, ma non di cuore. Non avevano creduto di cuore perché non volevano umiliarsi per riconoscere il loro peccato. Infatti, quando Gesù ha spiegato loro che potevano essere liberati dai loro peccati, si sono molto arrabbiati con lui, perché non volevano riconoscersi come peccatori. Ripetutamente vediamo il loro odio per Gesù, e ripetutamente vediamo come Gesù si presenta come il Cristo, che offre a loro il perdono. Ma non volendo umiliarsi, arrivano solo ad attaccare Gesù.

Nell'ultimo sermone, Gesù ha dichiarato in modo molto palese che non erano figli di Dio, nemmeno veri discendenti di Abrahamo, in senso spirituale, ma piuttosto, erano figli del diavolo. Quando Gesù evangelizzava, parlava in modo chiaro del peccato dei suoi ascoltatori. A questi Giudei Gesù aveva detto che non ascoltavano la parola di Dio che Gesù dichiarava, perché non appartenevano a Dio. Quindi, Gesù aveva affermato in modo chiaro che erano dal diavolo, e non da Dio.

Ora, riprendiamo il nostro studio di questo brano iniziando con Giovanni 8:48. Gesù aveva appena dichiarato che non erano da Dio. Notiamo come si rivolgono a Gesù attaccandolo, senza alcun fondamento. Seguite mentre leggo Giovanni 8:48.

48 Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: "Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?". (Giovanni 8:48)

Questi Giudei fanno quello che facciamo noi quando camminiamo nella carne. Non potevano negare quello che Gesù aveva detto dei loro peccati. Perciò, lanciano accuse contro Gesù, accuse senza alcun fondamento. Quanto è malvagio agire così.

Si sapeva che Gesù era cresciuto a Nazaret, anche se evidentemente tanti non sapevano che era nato a Betlemme. Ma è chiaro che non era un samaritano. Inoltre, queste stesse persone avevano creduto in Gesù, vedendo i suoi miracoli che dimostravano chiaramente che Gesù è da Dio.

Perciò, per loro dichiarare che Gesù era un samaritano e che aveva un demone era palesemente falso. Loro stessi sapevano benissimo che entrambe queste accuse erano false. Però, quando una persona ha molto peccato ed odia la luce, tende a fare accuse false.

Quanto è importante per noi riconoscere quanto grave è questo peccato, e riconoscere che a volte anche noi lo commettiamo. Quando non vogliamo vedere il nostro peccato, spesso iniziamo a fare false accuse. Satana è l'accusatore. Quindi questo peccato di formulare accuse false è estremamente grave. O che possiamo riconoscere questo peccato per confessarlo ed abbandonarlo.

Gesù risponde mostrando che la loro accusa è falsa. Leggo il versetto 49.

49 Gesù rispose: "Io non ho un demone, ma onoro il Padre mio; voi invece mi disonorate. (Giovanni 8:49)

La loro accusa era così palesemente falsa che Gesù semplicemente dichiara la verità, e cioè che non ha un demone, e poi dice che piuttosto Egli onora il Padre suo. Poi afferma che loro disonorano Lui, Colui che onorava il Padre. Così, Gesù continua a mostrare il loro peccato.

Ricordate che in Giovanni 5, Gesù aveva dichiarato che chi non onora il Figlio, ed Egli è il Figlio di Dio, non onora neppure il Padre. Perciò, dicendo qui che Egli onora il Padre ma che loro disonorano Lui vuol dire che loro disonorano il Padre. Leggo quello che Gesù aveva dichiarato in Giovanni 5:22,23.

2 Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre; chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. (Giovanni 5:22,23)

Perciò, dichiarando che Egli non ha un demone ma onora il Padre, e che loro disonorano Lui, Gesù stava mettendo ancora più in evidenza la gravità del loro peccato. Solamente se uno vede il proprio peccato può essere salvato.

Gesù continua, per rendere ancora più chiaro che stava glorificando Dio, e non se stesso. Leggo il versetto 50.

50 Or io non cerco la mia gloria; v’è uno che la cerca e che giudica. (Giovanni 8:50)

Quando Gesù dichiara che non cerca la sua propria gloria, non sta dicendo che non ha gloria, ma piuttosto che è venuto nel mondo per manifestare Dio al mondo. Però, Egli aveva gloria, ma non doveva cercare la propria gloria, perché c'era uno che cercava la gloria di Gesù Cristo, e che giudica coloro che non onorano Gesù. Quell'Uno è Dio Padre. Quando Gesù prega al Padre poco prima di andare alla croce, chiede al Padre di glorificarLo con la gloria che già aveva con il Padre prima della fondazione del mondo. Ascoltate mentre leggo quella parte della preghiera di Gesù al Padre che troviamo in Giovanni 17:1-5.

“1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figlio, affinché anche il tuo Figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare. 5 Ora dunque, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. (Giovanni 5.1-5).

Dio Padre glorifica il Figlio. Dio giudicherà tutti coloro che non ricevono Gesù come il Cristo, il Signore. Quindi, queste persone, rifiutando di accogliere Gesù come il loro Signore, erano sotto il giudizio di Dio. Gesù dichiara questo per aiutarli a vedere il loro bisogno di Dio.

Gesù salva dalla morte eterna

Gesù continua, per mostrare la sua divinità e che è potente da poter dare la vita eterna. Visto che queste persone odiavano Gesù, non capivano quello che Gesù diceva. Le verità di Dio vengono ricevute e comprese con un cuore umile, non grazie alla grande intelligenza di una persona. Seguite mentre leggo il versetto 51, in cui Gesù aiuta a capire che Egli è venuto per salvare dalla morte eterna. Leggo.

51 In verità, in verità vi dico che, se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte in eterno". (Giovanni 8:51)

Gesù dichiara quello che solo Dio può dichiarare. Dice che se uno osserva la sua parola, non vedrà mai la morte in eterno. Solo Dio può dire questo in verità. Prima di tutto, un semplice uomo non ha una parola che può dare la vita. Il fatto che Gesù mette la sua parola in una posizione così importante è una dichiarazione della sua divinità. Nel versetto 31 aveva parlato di chi dimora nella sua parola. Qua, parla di chi osserva la sua parola. Dimorare nella sua parola, o osservare la sua parola sono entrambi esempi dell'avere veramente fede in Gesù Cristo.

Perciò, chi ha vera fede in Gesù Cristo, e quindi osserva la sua parola, non vedrà mai la morte in eterno. In altre parole, quella persona avrà la vita eterna. Nel capitolo 6, Gesù aveva dichiarato che chi crede in lui avrà vita eterna. “Non vedere mai la morte in eterno” è la stessa cosa di “avere la vita eterna”. Gesù non sta parlando della morte fisica, che finisce per tutti sulla terra, ma sta parlando della vita spirituale, di avere la vita eternamente con Dio. Questo vuol dire essere perdonati dai nostri peccati, perché è solo con il perdono che l'uomo viene riconciliato con Dio.

Perciò, questa dichiarazione è una chiara affermazione della divinità di Gesù, perché un uomo che è mortale non può dare la vita eterna. Ricordiamo che in Giovanni 5 Gesù aveva dichiarato che Egli ha il diritto di dare la vita. Questo è un attributo che ha solo Dio.

Perciò, con la sua dichiarazione, Gesù sta offrendo a questi Giudei il perdono e la vita eterna. Ma dovevano umiliarsi e credere veramente in Gesù come il Cristo. Abbiamo già visto che Gesù aveva parlato del loro peccato, e quindi odiavano Gesù. Perciò non potevano accettare questa sua dichiarazione. Rifiutavano quella che era effettivamente un'offerta di salvezza, e continuavano ad accusare Gesù. Leggo i versetti 52 e 53.

52 Gli dissero dunque i Giudei: "Ora conosciamo che tu hai un demone. Abrahamo e i profeti sono morti, tu invece dici: "Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte in eterno". 53 Sei tu più grande del padre nostro Abrahamo, il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?". (Giovanni 8:52,53)

Questi Giudei sono così pieni di odio verso Gesù che non capiscono quello che sta dicendo. Gesù non stava parlando della vita fisica. Non stava dicendo che uno non sarebbe morto mai fisicamente. Sta parlando della vita eterna, che arriva quando si viene perdonati dai propri peccati e si entra in un vero rapporto con Dio. Ma questi Giudei, che odiavano Gesù, prendevano le sue parole in modo letterale. Abbiamo visto questo anche in Giovanni 6, quando i Giudei avevano preso in modo letterale le parole di Gesù quando Egli parlava di mangiare la sua carne e bere il suo sangue. In quel discorso, Gesù aveva reso chiaro che parlava di venire a Lui e credere in Lui. Ma avevano cambiato il significato delle Sue parole.. Qui ne modificano il loro significato per fare intendere che Gesù parlava della morte fisica. E perciò, dicono che se Abrahamo e i profeti, ovvero gli uomini più vicini a Dio, sono morti, chi sei tu per dichiarare che se uno osserva la tua parola avrà la vita eterna?

I Giudei chiedono se Gesù è più grande di Abrahamo. Cioè, per loro, Gesù era un falso. Abrahamo, il padre dei Giudei, era morto. I profeti erano morti. Sfidano Gesù, chiedendo: chi pretendi tu di essere?

In altre parole, stanno dicendo che Gesù è un falso. È importante ricordare che poco prima, questi Giudei avevano creduto in Gesù. Avevano riconosciuto che Egli è da Dio. Avevano visto i suoi miracoli, avevano ascoltato il suo insegnamento. Era chiaro che Gesù era da Dio. Però, visto che Gesù aveva parlato dei loro peccati, adesso odiano Gesù, e lanciano accuse dopo accuse contro di lui.

Secondo loro, Gesù era un falso che stava cercando di glorificare se stesso. Ma non è così. Gesù stava invitando loro e tutti a credere in Lui per la vera salvezza, la vita eterna. Notiamo come Gesù risponde nel versetto 54.

54 Gesù rispose: "Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla. È il mio Padre che mi glorifica, quello che voi dite essere vostro Dio. (Giovanni 8:54)

Anche qui, Gesù mostra che le loro accuse sono false. Dichiarando: “se io glorifico me stesso”, Gesù sta dicendo che se dovesse Lui da solo glorificare se stesso, sarebbe falso. Ma Gesù non si glorificava da se stesso. Gesù ricorda loro che è il Padre che glorificava Lui, cioè Dio stesso, Colui che quei Giudei dicevano essere il loro Dio.

Dio Padre glorificava Gesù, il Figlio, in tanti modi. Dio glorificava Gesù con i miracoli che Gesù faceva. Dio glorificava Gesù con le profezie che Gesù adempiva. E Dio glorificava Gesù quando ha parlato con voce udibile dal cielo al battesimo di Gesù. Quindi, Gesù non si glorificava da solo. Il Padre, Dio, Lo glorificava.

Dicendo: “quello che voi dite essere vostro Dio”, Gesù sta affermando in modo chiaro che Dio non era il loro Dio. Gesù aveva già dichiarato che il diavolo era il loro padre. Aveva già reso chiaro che erano senza Dio. Perciò, Gesù sta dicendo che Egli è da Dio, e Dio è suo Padre. Invece loro non erano da Dio. Aveva già dichiarato questo, e qui, lo dichiara di nuovo.

Gesù continua, e rende ancora più chiaro che loro erano senza Dio, mentre Egli era da Dio. Leggo il versetto 55.

55 Ma voi non l’avete conosciuto; io però lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. (Giovanni 8:55)

Gesù sta ripetendo più volte il fatto che loro non conoscevano Dio, e che non appartenevano a Dio. Dichiara che non avevano conosciuto Dio. Quindi erano sempre stati senza Dio. Gesù fa una netta differenza fra Lui e loro. Loro non avevano conosciuto Dio, Egli conosce Dio. Poi, dichiara che erano dei bugiardi, mentre Egli dice la verità. Afferma che Egli conosce Dio, e osserva la parola di Dio, quello che loro non facevano.

Gesù non li sta criticando per cattiveria. Gesù sta dichiarando la verità su chi sono, in modo che possano riconoscere la loro condizione e che avevano quindi bisogno del perdono e della salvezza. Nessuno può arrivare ad essere perdonato se prima non riconosce il proprio peccato. Perciò, Gesù parla ripetutamente del loro peccato, in modo che possano riconoscere che sono peccatori, per potersi rivolgere a Gesù per il perdono. Come abbiamo visto, Gesù non solo parla del loro peccato, ma aveva già detto che in Lui si poteva avere la vita eterna.

Gesù parla ancora della sua divinità

Gesù continua, rendendo ancora più chiara la sua divinità, che Egli è Dio incarnato. Leggo il versetto 56.

56 Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". (Giovanni 8:56)

Dicendo: “Abramo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno”; Gesù sta dicendo in modo molto chiaro che Egli è divino, che è eterno. Effettivamente, Gesù sta dichiarando che esisteva prima di Abrahamo. Sta dicendo di essere stato la speranza di Abrahamo. Questa è una chiara affermazione della Sua divinità. Poi dichiara che Abrahamo vide il suo giorno, e ne ebbe gioia. Con tutto questo, i Giudei capiscono molto bene che Gesù si presenta come Dio.

Certamente, questi Giudei, che ormai odiavano Gesù perché Egli aveva parlato del loro peccato, non accettavano quello che Gesù dichiarava di se stesso. Non era per mancanza di chiare evidenze, ma a causa del fatto che odiavano Gesù. Comunque, Gesù continua a mostrare di essere Dio. Leggo i versetti 57,58.

57 I Giudei dunque gli dissero: "Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abrahamo?". 58 Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abrahamo fosse nato, io sono". (Giovanni 8:57,58)

Sappiamo a questo punto che Gesù aveva fra 31 e 33 anni. Perciò, vedendolo, era chiaro che non aveva ancora cinquant'anni.

Abrahamo visse più di 1500 anni prima di quel tempo. Perciò, per loro dire: tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abrahamo? Era un modo per dire che per loro, Gesù era un falso, che diceva cose assurde. Non era possibile per un uomo del loro tempo avere visto Abrahamo. Eppure, Gesù aveva dichiarato che Abrahamo voleva vedere il giorno di Gesù, e lo aveva visto. Quindi, Gesù sta dichiarando di essere eterno. Cristo esisteva già al tempo di Abrahamo, ed è capace di dare la vita eterna, che ha lo stesso significato di quando aveva detto che, chi osservava la sua parola non avrebbe visto la morte in eterno. Quindi, con tutte queste affermazioni Gesù si presenta a loro, e anche a noi tramite la Bibbia, come eterno, e quindi, Dio. Ma questi Giudei ignoravano tutte le chiare evidenze che Gesù era da Dio, e che diceva la verità. Lo presentavano come un bugiardo. Quando loro dicono: Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abrahamo?, è un modo di definire Gesù un bugiardo.

Gesù risponde a questa loro domanda formulata come un'accusa, affermando in modo molto chiaro di essere Dio. Leggo ancora il versetto 58.

Gesù disse loro: in verità, in verità io vi dico: prima che Abrahamo fosse nato, io sono. (Giovanni 8:58).

Ricordate che nell'Antico Testamento, quando Mosè aveva chiesto a Dio il suo nome, in Esodo 3, Dio aveva dichiarato: Io Sono. Il nome di Dio è: Io Sono. Perciò, qui, quando Gesù dice: “prima che Abrahamo fosse nato, io sono”, è una chiara affermazione che Gesù è Dio. Gesù si presenta come Dio, l'Eterno. Dichiara che esisteva eternamente prima dell'esistenza di Abrahamo.

Tante volte in tanti modi, Gesù si presenta chiaramente come Dio. Ma probabilmente questa è la dichiarazione più categorica. Gesù Cristo è l’Io Sono, Dio stesso.

In Isaia 35:4-6, troviamo una profezia che dichiara che Dio stesso verrà in terra per salvare. Come prova che sarà Dio, parla dei miracoli che compirà. Giovanni Battista, dalla prigione, mandò a Gesù dei discepoli per chiedere se Egli è il Cristo. Gesù aveva compiuto questi miracoli davanti a loro, come prova che Egli è il Cristo, che è Dio stesso venuto sulla terra. Vi leggo quel brano in Isaia.

“4 Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: "Siate forti, non temete!". Ecco il vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di DIO; verrà egli stesso a salvarvi. 5 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi; 6 allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine.” (Isaia 35:4-6 LND)

Notate che questo brano dichiara che Dio stesso verrà a salvare. Poi, elenca i miracoli che Gesù Cristo ha compiuto quando era sulla terra, che servivano proprio come segni, chiare evidenze che Gesù è Dio venuto sulla terra.

Perciò, Gesù Cristo è l'Io Sono. I Giudei capivano benissimo che quella era una dichiarazione certa da parte di Gesù.

La reazione di questi Giudei

In realtà, esistono solo due opzioni per chi arriva a capire quello che Gesù dichiara di se stesso. O può ravvedersi, umiliarsi e credere in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, e credere in Lui per la salvezza, oppure, può indurirsi, e rifiutare Gesù Cristo. Chi rifiuta Gesù Cristo rifiuta l'unico Salvatore che c'è. Leggo il versetto 59, dove vediamo la reazione di questi Giudei.

59 Allora essi presero delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio, passando in mezzo a loro, e così se ne andò. (Giovanni 8:59)

Nonostante questi Giudei avessero visto prove chiare che Gesù è Dio incarnato, nonostante prima, avessero creduto in Lui, ora, visto che non volevano riconoscere il loro bisogno della salvezza, non volevano umiliarsi per riconoscere il loro peccato, cercavano di uccidere Gesù. Volevano lanciare delle pietre contro di Lui.

Ma, non era ancora arrivato per Gesù il tempo di morire, e perciò, Dio Padre Lo protegge. Gesù si nasconde da loro ed esce dal Tempio. Passa proprio in mezzo a loro. Volevano ucciderLo, ma Egli passa proprio in mezzo a loro e va via.

Dio è pienamente in controllo delle nostre prove. Quando la prova è giusta, quando fa parte del piano di Dio per noi, allora, Dio permette la prova. Quando invece NON fa parte del piano di Dio per noi, Dio ci copre con la sua mano e quella prova non arriva nella nostra vita.

Conclusione

In questo brano, abbiamo visto ancora di più in modo chiaro che Gesù è Dio incarnato. Gesù è Colui che può darci vittoria sulla morte eterna, dandoci la vita eterna. In Gesù c’è perdono e possiamo essere riconciliati con Dio.

La parte più importante in questo brano è capire ancora di più la gloria di Gesù Cristo, la sua divinità, che Egli è Dio incarnato, e riconoscere che solo in Gesù Cristo c’è la vita eterna.

Nonostante questi Giudei odiavano Gesù e volevano ucciderLo, Gesù li voleva salvare. Parlava dei loro peccati, della loro condizione spirituale, e del fatto che in LUI c’era la liberazione dalla morte eterna.

La cosa più importante della nostra vita è come vediamo Gesù Cristo. Abbiamo una vera fede in Lui, non credendo solo intellettualmente che Gesù è il Cristo, ma credendo in Lui di cuore. Questo ci porta ad osservare veramente la Sua Parola, perché sappiamo che solo in Lui abbiamo la vita eterna.

La domanda più importante: chi è Gesù Cristo per te? O che possiamo vivere per fede in Lui, giorno per giorno. Crediamo in Gesù, seguiamo Gesù, troviamo la nostra gioia e pace in Gesù Cristo.