Aiuto Biblico

Gesù il Buon Pastore di cui abbiamo bisogno

Giovanni 10:1-21

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 16 aprile 2023, – cmd dp –

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Di natura, ogni uomo è un peccatore, sotto il giudizio di Dio. Non c’è alcuna salvezza essendo religiosi. Non è possibile fare abbastanza bene per essere salvati. L’unica salvezza è la salvezza in Gesù Cristo.

Per avere la salvezza in Gesù Cristo, bisogna smettere di credere in ogni altra vita, e porre la fede unicamente in Gesù Cristo. Arrivare alla salvezza, e camminare nella salvezza, è per fede, fede in Cristo.

E per questo, dobbiamo conoscere Gesù Cristo. La Bibbia ci mostra Cristo, per permetterci di avere fede in Lui.

L’Evangelo di Giovanni serve proprio per presentarci Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, in modo da poter credere in Lui.

Oggi, vogliamo iniziare a considerare il capitolo 10, in cui Gesù si presenta al mondo, e anche a noi, come il Buon Pastore che dà la sua vita per salvare le pecore.

I giudei di quell'epoca conoscevano bene le pecore. Sono animali che hanno bisogno di un pastore, che le protegga, le curi, e le guidi. Prego che anche noi possiamo riconoscere che siamo pecore, con un grande bisogno del vero pastore.

Gesù inizia mostrando il contrasto fa Lui e i briganti. Trovate Giovanni 10, e seguite mentre leggo i versetti 1-6.

1 "In verità, in verità io vi dico: chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, quello è un ladro e un brigante; 2 ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. 4 E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.5 Non seguiranno però alcun estraneo, ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". 6 Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando. (Giovanni 10:1-6)

Vicino alle città, di notte i vari pastori portavano le pecore in un comune ovile. C'era un portinaio che faceva la guardia di notte. Se uno cercava di entrare per un'altra via che non era la porta, era un ladro e un brigante. Non veniva per curare le pecore, ma piuttosto per rubare le pecore e far loro del male.

Invece il vero pastore entrava per la porta. Mentre un ladro veniva solo per fare del male, il vero pastore veniva per curare le pecore. Un vero pastore si sacrificava per le pecore, e aveva un rapporto intimo con esse. Aveva una cura totale e costante. Era molto attento ai bisogni di esse. Un vero pastore amava le sue pecore.

Quello che Gesù dichiara qua è un simbolo per aiutare loro, e noi, a capire il suo ruolo come pastore. Possiamo capire che il portinaio può rappresentare lo Spirito Santo. Egli non apre il cuore delle vere pecore a nessuno se non solo al vero pastore. Quando Dio opera in una persona, e Gesù Cristo viene presentato a quella persona, lo Spirito Santo apre la porta del suo cuore a Gesù, e Gesù, il vero pastore, entra.

Notate che Gesù dichiara nel versetto 3:

Le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. (Giovanni 10:3).

Entrando in un ovile, dove c'erano più pecore, le pecore che appartenevano ad un certo pastore conoscevano la voce del loro pastore, e perciò, quando entrava e chiamava le sue pecore per nome, ascoltavano la sua voce, e lo seguivano, ed egli le conduceva fuori.

Una vera pecora di Gesù Cristo ascolta la voce di Gesù Cristo, e segue Gesù quando conduce le sue pecore. Tu ascolti Gesù Cristo? Egli ci parla tramite la Bibbia.

Infatti, nel versetto 4 Gesù rende chiaro che il motivo per cui le sue pecore lo seguono è perché lo conoscono veramente. Leggo il versetto 4.

4 E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. (Giovanni 10:4).

Cosa importante da notare è che Gesù sta parlando di un rapporto stretto e intimo fra il pastore e le sue pecore, dove le pecore conoscono veramente il pastore come egli conosce loro, e perciò le pecore lo seguono.

Le vere pecore ascoltano e seguono il vero pastore, Gesù Cristo. Ci sono tante voci di estranei. Il versetto 5 parla di questo. Lo leggo.

5 Non seguiranno però alcun estraneo, ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". (Giovanni 10:5).

Lo Spirito Santo opera nei veri credenti in modo che essi non lasceranno mai completamente Gesù Cristo per seguire un estraneo. Cioè, un vero credente può essere sviato fino ad un certo punto, può credere delle dottrine sbagliate. Ma non smetterà di credere in Gesù Cristo. Purtroppo, ci sono tanti falsi insegnanti, che si presentano come uomini di Dio. Tanti veri credenti cadano nel loro inganno. Ma le vere pecore, non solo chi dice di essere un figlio di Dio, ma chi è veramente un figlio di Dio, non lasceranno il vero pastore, Gesù Cristo, perché lo Spirito Santo opera nei loro cuori in modo che conoscano la Sua voce.

Gesù dava questa similitudine per spiegare chi è, ma i Giudei non capivano proprio quello che egli stava dicendo. Leggo il versetto 6.

6 Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando. (Giovanni 10:6)

Anche oggi, tante persone non capiscono le verità di Dio. Ma non dobbiamo stancarci di proclamarle, perché lo Spirito Santo opererà nella vita di alcuni per far si che le capiscano.

Gesù: la porta delle pecore

Visto che queste persone non capivano quello che Gesù stava dicendo, Gesù continua, e dichiara in modo più diretto la sua identità. L'insegnamento di Gesù serve per farci vedere chi è Gesù, in modo che possiamo credere in lui. Nei versetti 7-10, Gesù dichiara in modo molto chiaro che egli è la via della salvezza. Seguite mentre leggo questi versetti.

7 Perciò Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:7-10)

Nei primi versetti Gesù si era presentato, bensì in modo indiretto, come il pastore. Ora, in modo molto diretto, si presenta come la porta per entrare nella salvezza. L'unico modo di entrare in un ovile per le pecore era tramite la porta. Perciò, dichiarando di essere la porta delle pecore, Gesù sta dichiarando in modo molto chiaro che egli è l'unica porta per entrare nella salvezza.

Nel versetto 8 Gesù dichiara che tutti coloro che erano venuti prima di lui, erano stati ladri e briganti. Chiaramente, Gesù non sta dicendo che i veri uomini di Dio, per esempio i profeti, erano tutti ladri e briganti. Quelli erano mandati da Dio. Ma tutti coloro che non entravano per la porta erano ladri e briganti. Tutti coloro che cercavano qualche vantaggio per sé dalle pecore, erano ladri o briganti.

Per esempio, negli Evangeli, vediamo i farisei e i capi dei Giudei, che usavano la religione per avere potere sul popolo. Non cercavano veramente di portare le persone a Dio. Usavano il nome di Dio per avere vantaggi personali. Oggi, ci sono tanti falsi insegnanti, per esempio pastori di chiese che non sono fedeli a quello che insegna veramente la Bibbia. Ci sono uomini falsi che si presentano come apostoli, per avere potere sulle persone. Questi sono tutti ladri e briganti. Ci sono uomini che cercano di promuovere loro stessi, o la loro chiesa o la loro denominazione, o una loro dottrina. Questi sono ladri e briganti.

Quindi, Gesù non sta parlando dei veri profeti e insegnanti che portavano le persone a Dio. I veri uomini di Dio non cercano vantaggi per loro stessi dalle pecore. Piuttosto si dedicano alle pecore. Ma ci sono tanti uomini falsi oggi come allora. Sono ladri e briganti.

Nel versetto 9, Gesù dichiara ancora che egli è la porta, la vera porta. Leggo ancora il versetto 9.

Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. (Giovanni 10:9)

È importante notare che Gesù presenta se stesso come la porta, ovvero come la via per ottenere la salvezza. Solo in Gesù c'è la salvezza.

Fermiamoci per considerare cosa vuol dire in pratica. Significa che la nostra religiosità non ci porta ad avere la salvezza. Uno può essere molto religioso, ma la sua religione non lo salverà.

Le buone opere non salvano. Similmente, meditazione e preghiera, per quanto hanno un ruolo nella vita cristiana, non sono la porta per la salvezza. Sono conseguenze dell'avere la vera salvezza.

Gesù Cristo stesso è la porta, e si entra nella salvezza solamente per mezzo di Gesù Cristo.

Quanto è importante che riconosciamo e ricordiamo ogni giorno che Gesù Cristo è la nostra porta della salvezza. È solo in Gesù Cristo che entriamo e usciamo e troviamo pascolo. Se noi cerchiamo di meritare da Dio, se crediamo che in qualche modo possiamo essere buoni abbastanza, o fare abbastanza per essere accettati da Dio, stiamo credendo ad una menzogna. È solo confidando in Gesù Cristo e nella sua opera che abbiamo la salvezza.

Notate che, chi entra per mezzo di Gesù non solo sarà salvato, ma entrerà ed uscirà e troverà pascolo. Quindi è solo in Gesù che si entra nella salvezza e che si rimane nella salvezza. Gesù Cristo è tutto.

La vita abbondante

Nel versetto 10, Gesù ci insegna una verità importante, e poi una verità meravigliosa. Leggo di nuovo il versetto 10.

10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:10)

Prima di tutto, Gesù riprende il discorso dei ladri. I ladri sono coloro che usano il nome di Dio per il proprio beneficio. Per esempio, in questo Evangelo vediamo i farisei e i capi dei Giudei, che volevano il potere sulle persone. Usavano in nome di Dio, si presentavano come guide spirituali, per avere potere sulle persone. Questi sono ladri. Ladri sono persone che usano il nome di Dio per prendere dagli altri, non per dare. Vogliono ottenere potere, o l’approvazione degli altri. A volte vogliono usare il nome di Dio per guadagnare soldi. Comunque, quello che rende uno come ladro è il fatto che cerca di sfruttare le pecore, per ricevere dalle pecore, anziché darsi per il bene delle pecore.

Ci sono tanti ladri oggi. Ci sono tanti falsi insegnanti. Ci sono tante denominazioni che vogliono innalzarsi, vogliono che molti ne facciano parte, vogliono essere importanti. Ci sono tanti insegnanti che vogliono far crescere il numero di coloro che li seguono. Insegnano per avere seguaci. Ci sono tanti tipi di ladri. Ci sono coloro che si dichiarano apostoli o profeti, che cercano in questo modo di avere potere sulle persone. Quanto è importante che stiamo in guardia per evitare i ladri.

In questo versetto, Gesù si presenta come il contrario dei ladri. Mentre i ladri sono venuti per rubare, uccidere e distruggere, Gesù è venuto per dare la vita, e non solo a stento, ma la vita in abbondanza. Gesù è venuto per provvedere la vita in abbondanza. Consideriamo questo.

Gesù è venuto per dare la vera vita con il suo sacrificio. La vita di cui parla Gesù è la vita in cui uno viene perdonato per i suoi peccati, e viene riconciliato con Dio, per essere in rapporto con Dio in Gesù Cristo. Questa è la vita eterna. La vita che Gesù dà è la vita in abbondanza.

Quello che il mio cuore cerca, e quello che il tuo cuore cerca, è la vita in abbondanza. E se guardiamo intorno a noi, e se consideriamo noi stessi, riconosciamo che per natura, noi, come gli altri, cerchiamo la vita abbondante in tanti posti. Tutto intorno a noi le persone cercano la vita abbondante.

Ma l'unico posto per trovare la vera vita abbondante è in Gesù Cristo. Solo in Gesù Cristo c’è la vera vita, la vita in abbondanza.

Che stoltezza quando cerchiamo la vita in abbondanza al di fuori di Gesù Cristo. Questo è la causa di tutti i nostri problemi. Noi pecchiamo perché stiamo cercando la vita in abbondanza al di fuori di Gesù Cristo, ma esiste solo in Gesù Cristo. Prego che possiamo riconoscerlo, e cercare solo in Gesù quello che Egli ci offre: la vita in abbondanza.

Gesù: il buon pastore

Prima di andare avanti, fermiamoci per ricordare il motivo per cui Gesù si presenta a noi qua. In questo brano, Gesù si presenta a noi in modo che possiamo credere in lui per avere la vera vita. Perciò, non stiamo leggendo solo per leggere, stiamo leggendo per capire meglio chi è Gesù Cristo. Prima, Gesù si è presentato come il pastore, anche se in modo indiretto. Poi, ha detto in modo diretto di essere la porta della salvezza. Ora, nei prossimi versetti, Gesù si presenta a noi come il buon pastore. Consideriamo attentamente quello che Gesù ci dichiara di se stesso nei versetti 11-15. Seguite mentre leggo questi versetti.

11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. 12 Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore. 13 Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore. (Giovanni 10:11-15).

Gesù è il buon pastore. La parola buono qui vuol dire eccellente, moralmente puro, è una qualità basilare che descrive la persona. Gesù è buono, la vera bontà senza alcuna macchia.

E Gesù è il buon pastore, colui che cura le pecore. Egli cura le pecore con piena bontà. Questo è il suo cuore, e chi è. La sua cura è pura, buona ed eccellente.

Poi, Gesù dichiara che il buon pastore, che è Lui, depone la sua vita per le pecore. In altre parole, Gesù si dà totalmente per le pecore. Non dà una cura parziale, si dà totalmente, assolutamente e costantemente per curare perfettamente le pecore. Come buon pastore Gesù depone la sua vita per le pecore. Dà la sua vita in senso totale e assoluto.

Questa è la cura che riceve ogni vera pecora da Gesù Cristo.

Nei versetti 12 e 13, Gesù confronta la sua cura perfetta con quello che fa chi è mercenario. È da capire che il mercenario non è necessariamente il ladro di cui parlava prima. Il mercenario è uno che dà una cura alle pecore, però lo fa per quello che riceve, come la paga, e non lo fa totalmente di cuore. Cura le pecore per quello che riceve. Finché non ci sono grandi rischi per lui, potrebbe avere una discreta cura. Ma quando viene il lupo, quello che potrebbe creare grossi problemi per il mercenario, anziché restare, per curare le pecore rischiando danni per se stesso, abbandona le pecore e fugge. Senza di lui, le pecore subiscono danni e si disperdono. Il mercenario fugge perché non ha a cuore le pecore.

Questi versetti confrontano Gesù con coloro che non curano le pecore di cuore. Ma questo brano si applica anche agli uomini di oggi a cui Gesù affida la cura delle pecore. Notiamo l'esortazione che l'apostolo Pietro fa agli uomini che Cristo incarica come pastori delle pecore. Leggo 1Pietro 1:1,2.

“1 Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev’essere rivelata: 2 pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà,” (1Pietro 5:1-2 LND).

Notate che questi uomini devono curare le pecore di Dio volentieri, di buona volontà, perciò, non per soldi ma di cuore. Questo non esclude che possano essere sostenuti, in quanto la Bibbia dichiara molto chiaramente che l'operaio è degno della sua paga. Ma vuole dire che non lo fanno per la paga, lo fanno perché hanno a cuore le pecore che Cristo ha loro affidato.

Quindi, mentre stiamo considerando il cuore di Gesù come buon pastore, ricordiamo che quegli uomini che oggi Gesù incarica di prendersi cura delle sue pecore, dovrebbero avere lo stesso cuore.

Tornando al nostro brano, voglio considerare alcuni esempi di casi in cui un mercenario fugge. Per esempio, un mercenario fugge per evitare pericoli. Ma fugge anche per evitare critiche, per evitare fatiche, per evitare difficoltà. Purtroppo, tanti uomini che dicono di curare le pecore, cercano di evitare situazioni difficili o dolorose. Questi sono mercenari. Un vero pastore segue l'esempio di Gesù Cristo, e non fugge, ma dà la sua vita per le pecore.

Gesù depone la sua vita (v.14,15)

Arrivando ai versetti 14 e 15, Gesù dichiara ancora in che modo Egli è il buon pastore. Questa volta, dichiara in modo chiaro che egli conosce le sue pecore, e che le sue pecore conoscono lui, similmente a come il Padre conosce lui come Figlio, ed Egli conosce il Padre. Leggo di nuovo quei versetti. Tenete in mente che queste non sono verità accademiche, piuttosto, qui stiamo parlando del nostro buon pastore, se siamo salvati. Quindi, facciamo molta attenzioni a quello che il nostro buon pastore dichiara qui. Leggo.

14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore. (Giovanni 10:14-15)

Il nostro buon pastore conosce le sue pecore, se siamo salvati Egli conosce noi. E noi conosciamo lui. La parola conoscere è una parola che descrive il conoscere nel senso di essere in rapporto con quella persona, non è solo una conoscenza intellettuale, è avere veramente un vero rapporto con quella persona. Gesù conosce ogni credente individualmente e personalmente, ed Egli opera affinché ogni credente conosca Lui. Per farci capire quanto è profonda questa conoscenza, dichiara che Egli conosce le pecore, e le pecore Lui, come il Padre conosce Lui, e come Egli conosce il Padre.

Questo è incredibile! Il Padre e il Figlio si conoscono intimamente, in un rapporto perfetto e che durerà per tutta l'eternità. Gesù sta dichiarando che la sua conoscenza di noi è simile. È la conoscenza di un rapporto che durerà per tutta l'eternità.

Quanto è importante capire che la vera salvezza non è seguire una religione. Non è quello che noi facciamo per Dio. Non è la nostra religiosità. La vera salvezza è un vero rapporto con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Quanto è importante che vediamo questo.

E poi, alla fine di questo versetto, Gesù dichiara in modo diretto quello che aveva detto anche nel versetto 11. Gesù dichiara:

...depongo la mia vita per le pecore. (Giovanni 10:11).

Abbiamo già considerato la profondità di questa dichiarazione. Gesù, come il nostro buon pastore, dà se stesso interamente per la nostra salvezza e per curarci. Non solo fa qualche cosa, non solo ci dà della sua abbondanza, Gesù dà se stesso, totalmente, per salvarci e santificarci. Grazie a Dio per questo. Prego che possiamo ricordare questo costantemente, per avere l'immensa gioia che avremo quando riconosciamo chi è Gesù per noi, e quello che fa.

Altre pecore

Nel versetto 16, Gesù dichiara una verità meravigliosa, che dovrebbe dare grande gioia a noi che non siamo Giudei. Quando Gesù parla di quest'ovile, sta parlando dei Giudei. A quel punto, Gesù predicava solamente ai Giudei. Ma dopo la sua risurrezione, Gesù ha comandato ai primi credenti di predicare a tutti gli uomini, anche ai Gentili, ovvero, a coloro, come noi, che non sono Giudei. Seguite mentre leggo il versetto 16.

16 Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore. (Giovanni 10:16)

Prima di tutto, quando Gesù parla di altre pecore che non sono di questo ovile, vuol dire che Gesù salverà persone che non sono Giudei. Nessuno qui è un giudeo, e perciò, questa è una meravigliosa notizia per noi, che ci ricorda che la salvezza è giunta anche per noi. Grazie a Dio per questo! Per noi che siamo gentili, ovvero, non Giudei, leggiamo in Efesini 2 quella che era la nostra condizione prima della salvezza. Questo ci aiuta a capire quanto è grande questa affermazione di Gesù. Seguite mentre leggo.

“11 Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, ... 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.” (Efesini 2:11-13 LND).

Noi che non siamo Giudei, di natura eravamo senza Dio, senza le promesse, e non avevamo speranza. Eppure, Dio ci ha salvati in Gesù Cristo. Quanto è grande la salvezza! Quanto è una grazia che Dio ha scelto per Gesù altre pecore da salvare, fra le quali ci siamo anche noi.

Voglio notare una verità molto profonda nel versetto 16. Leggo:

16 Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore. (Giovanni 10:16)

In che senso Gesù dichiara che ha altre pecore? Gesù parla di avere altre pecore, che appartengono a lui, che deve raccogliere. Qual è il significato di queste parole?

In Giovanni 17, quando Gesù prega al Padre, parla di coloro che il Padre gli aveva dato. Dio Padre ha dato delle persone a Gesù, che Gesù doveva raccogliere, ovvero, doveva trovare e salvare. In qualche modo, Dio aveva già dato a Gesù le persone che sarebbero poi nate, che Gesù doveva salvare. E perciò, Gesù aveva la missione, che sta adempiendo tuttora, di trovare quelle persone e portarle alla salvezza per poi presentarle a Dio. E quelle persone comprendono tanti gentili, come noi.

Quindi, vedremo queste verità in vari brani descritte in vari modi, ma è importante capire che la salvezza fa parte di un accordo tra il Padre e il Figlio. Grazie a Dio che noi facciamo parte di quell'accordo.

Il potere di deporre e di riprendere la sua vita

Nei versetti 17 e 18, Gesù dichiara una verità che rende chiaro che egli è Dio. Gesù dichiara che Dio lo ama per quello che fa, perché la sua volontà è una con la volontà del Padre. C'è un'armonia assoluta e perfetta fra il Padre e il Figlio. Mentre leggo questi versetti, notate il potere divino di Gesù.

17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo comando ho ricevuto dal Padre mio". (Giovanni 10:17-18)

Quello che Gesù dichiara sarebbe assolutamente impossibile da affermare per un uomo. Un uomo non può deporre la sua vita per poi prenderla di nuovo. Magari uno potrebbe farsi uccidere per salvare qualcun altro fisicamente. Ma Gesù ha proprio deposto la sua vita. La cosa assolutamente incredibile è che poi ha ripreso la sua vita. Qui, Gesù dichiara che ha il potere di deporre e poi prendere la sua vita di nuovo. Questo è un potere unicamente divino. Nessun uomo lo può fare.

Notate che Gesù dichiara che nessuno gli toglie la sua vita. È lui che depone la sua vita. Quando Gesù è morto sulla croce, ha deposto la sua vita. Gli uomini non potevano togliere la vita a Gesù. Non ne avevano il potere. Gesù ha deposto la sua vita quando aveva compiuto l'opera per cui era stato mandato. Gesù non era una povera vittima, Gesù era chiaramente in controllo, ed ha scelto di deporre la sua vita per poter salvare noi e tutte le altre pecore che avrà da salvare per tutta la storia.

Quindi, anche con queste dichiarazioni Gesù dimostra la sua piena divinità. Grazie a Dio che abbiamo il Signore Gesù che non solo ha il cuore di salvarci, ha anche il potere di salvarci, perché egli è Dio.

La Reazione dei Giudei

In questo brano, Gesù si presenta chiaramente come Dio, come l’unico Salvatore. Le dichiarazioni di Gesù sono così grandi che è impossibile rimanere indifferenti. O si vede Gesù come un grande falso, oppure, si riconosce che Gesù è da Dio, come nessun uomo.

Come risposero i giudei che lo ascoltavano? Seguite mentre leggo i versetti 19-21.

19 Allora sorse di nuovo una divisione tra i Giudei per queste parole. 20 E molti di loro dicevano: "Egli ha un demone ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?". 21 Altri dicevano: "Queste non sono parole di un indemoniato; può un demone aprire gli occhi ai ciechi?". (Giovanni 10:19-21).

Molti non volevano accogliere Gesù come il loro Signore e Salvatore, perciò, non potendo scartare il messaggio di Gesù, cercano di screditare Gesù, dicendo che ha un demone.

Altri invece riconoscono che i miracoli di Gesù dimostrano che è da Dio, e che non ha un demone. Capivano che Gesù dichiarava la verità.

La grande domanda è: come rispondiamo NOI a Gesù Cristo? Dove cerchi TU la vita, la salvezza? Tu cerchi di meritare da Dio, con la tua religiosità, con il tuo studiare la Bibbia, con le tue buone opere? Tu ti vedi bravo e buono davanti a Dio?

Oppure, cerchi la salvezza unicamente in Gesù Cristo, sapendo di non avere nulla di buono da offrire a Dio? Riconosci che i tuoi peccati ti ostacolano dall'avere qualcosa da offrire a Dio, e che invece, hai assoluto bisogno di Gesù Cristo come il TUO Buon Pastore, a cui aggrapparti ogni giorno?

Grazie a Dio per Gesù Cristo, il Buon Pastore. Crediamo in LUI, confidiamo in LUI, ascoltiamo e seguiamo Lui in ogni campo della nostra vita. Solo in Gesù Cristo c’è la vera vita, la riconciliazione con Dio. Solo in Cristo c’è la vita in abbondanza. Confidiamo in Cristo.