Aiuto Biblico

Gesù il nostro buon Pastore

Giovanni 10

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 10 aprile 2022, – cmd dp –
Descrizione: Gesù è il buon pastore
Parole chiavi: buon pastore, cura, cuore di Gesù

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Qua nella nostra chiesa, per la grazia di Dio, potrei dire che conosciamo abbastanza bene le dottrine della Bibbia. E ringrazio Dio per questo.

Ma quanto bene conosciamo Gesù Cristo? Quanto bene conosciamo il suo cuore, quanto siamo colpiti dal suo amore per noi e la sua cura per noi? Il cuore della vita cristiana è conoscere Gesù Cristo, e tramite Lui il Padre.

Oggi, vorrei considerare un po’ del cuore di Gesù Cristo per noi, in modo specifico, come il nostro Buon Pastore.

Nessuno di noi conosce bene la vita di un pastore, come i pastori al tempo della Bibbia. Quindi, vi leggo qualche brano, che ci aiuta a capire il cuore e l’impegno di un vero pastore.

In Genesi 31:40, Giacobbe spiegò a Labano come aveva lavorato per lui come pastore delle sue pecore. Ve lo leggo.

“Questa era la mia sorte: di giorno mi consumava il caldo e il freddo intenso di notte, e il sonno fuggiva dai miei occhi.” (Genesi 31:40 LND)

Un buon pastore soffre ogni cosa per curare le pecore. Non le abbandona mai. Non pensa a se stesso, fa di tutto per le pecore. Questo è vero anche quando arrivano grandi pericoli. In 1Samuele 17, Davide, che era pastore di pecore, spiegò al re Saul come aveva curato le pecore, rischiando la propria vita. Ve lo leggo.

“34 Ma Davide rispose a Saul: "Il tuo servo pascolava il gregge di suo Padre quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora dal gregge, 35 io lo inseguivo, lo colpivo e la strappavo dalle sue fauci; se poi quello si rivoltava contro di me, io l’afferravo per la criniera, lo colpivo e l’ammazzavo” (1Samuele 17:34-35 LND)

Un buon pastore si dedica totalmente e assolutamente alle pecore. Soffre ogni cosa per loro. Le cura perfettamente. Gli fa trovare cibo e acqua, le protegge dai pericoli, fascia le loro ferite. Conosce ogni pecora per nome.

La mia preghiera è che oggi possiamo conoscere più di Gesù come il nostro Buon Pastore.

Quindi, trovate con me Giovanni 10. Voglio iniziare leggendo i versetti i 1-6. In questo brano, Gesù si presenta come il pastore delle pecore, che conosce ogni pecora personalmente.

1 "In verità, in verità io vi dico: chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, quello è un ladro e un brigante; 2 ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. 4 E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Non seguiranno però alcun estraneo, ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". 6 Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando.” (Giovanni 10:1-6)

In questi versetti, Gesù si presenta come il vero pastore delle pecore. Dichiara che le pecore ascoltano la sua voce, che egli chiama le sue pecore per nome, e le conduce fuori.

Gesù stava parlando di se stesso come il vero pastore. Però, le persone non capivano quello che diceva. Gesù è il vero pastore, le pecore ascoltano la sua voce. Le vere pecore, le persone che Gesù salva, ascoltano la sua voce.

Quando evangelizziamo, tante persone non ascolteranno di cuore. Però, le vere pecore, coloro che Dio salverà, ascolteranno di cuore. Le vere pecore ascoltano la voce di Dio tramite la Bibbia.

Notate in questi versetti che Gesù, come il pastore delle pecore, chiama le sue pecore per nome. Il rapporto con Dio è un rapporto personale. Gesù Cristo chiama ogni vero credente per nome.

Esiste la chiamata generale che raggiunge tutti. Però, c'è una chiamata particolare, personale, per tutti coloro che vengono salvati. Ogni vera pecora, ovvero ogni persona che è salvata, è conosciuta personalmente da Gesù Cristo. Chiama ciascuna delle sue pecore per nome.

Inoltre, non solo chiama ogni pecora per nome, ma le conduce fuori. Va davanti a loro, e notate che le pecore lo seguono. È importante capire che chi è veramente salvato segue Gesù Cristo. Non solo crede alle dottrine intellettualmente. Non solo appartiene ad una chiesa. Ma un vero credente, una vera pecora, segue Gesù Cristo. Segue la sua guida in ogni campo della vita.

Le vere pecore seguono Gesù Cristo perché conoscono la sua voce. Sono stati rigenerati, hanno un nuovo cuore, e per questo, conoscono la voce di Gesù Cristo, il loro Buon Pastore, e seguono la sua voce.

Il versetto 5 dichiara che le vere pecore non seguiranno alcun estraneo, perché non conoscono quelle voci. Oggi, come allora, ci sono tanti falsi insegnanti, e hanno tanti seguaci. Ma le vere pecore non seguono gli estranei, gli uomini falsi. Conoscono la voce di Gesù Cristo e seguono Gesù Cristo. Possono essere confusi, ma alla fine, seguono Cristo.

Gesù diceva tutto questo parlando di se stesso, ma i giudei che lo ascoltavano non capivano. Se non siamo umili, è difficile anche per noi capire quello che Dio ci dichiara. Quando invece camminiamo umilmente, con fede, allora, comprendiamo le parole di Dio.

Perciò, Gesù continua il suo discorso, e spiega più di se stesso, in modo più diretto. È importante che comprendiamo veramente e afferriamo quello che stiamo leggendo, perché riguarda il NOSTRO Signore e Salvatore. Mentre leggiamo, tenete in mente che questo è il nostro Salvatore, che ha dato la sua vita per noi. Questo è il nostro Gesù. Seguite mentre leggo i versetti 7-9.

7 Perciò Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. (Giovanni 10:7-9)

Qua, Gesù dichiara in modo categorico che egli è la porta delle pecore. Vuole che comprendiamo che egli è la via, l'unica via, alla salvezza. Dio ci dà tanti simboli nell’Antico Testamento per farci capire che c'è un'unica via alla salvezza. Per esempio, quando Dio mandò il diluvio sulla terra, e comandò a Noè di costruire l'arca, l'unica salvezza era quella di entrare attraverso la porta dell'arca per essere all'interno. Al di fuori dell'arca, non c'era salvezza. La notte prima che i Giudei lasciarono l'Egitto, Dio mandò l'angelo dell'Eterno per uccidere il primogenito in ogni casa. L'unica salvezza era spargere il sangue di un agnello sugli stipiti della porta. Non esisteva alcun altra salvezza. Quando attraversarono il Mar Rosso, anche questa era l'unica via di salvezza. Questi erano simboli, che rappresentavano Gesù Cristo.

In Atti 4, l'apostolo Pietro sta predicando a Gerusalemme, e dichiara:

“10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù di lui compare davanti a voi quest’uomo completamente guarito. 11 Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d’angolo, 12 E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati".” (Atti 4:10-12 LND)

Gesù è l’unica porta alla salvezza. Non esiste altra porta. Non esiste altra via per essere salvati. Gesù dichiara che chi entra per mezzo di lui sarà salvato. È importante capire che solo in Gesù Cristo c'è la salvezza. Gesù dichiara questo in Giovanni 14:6.

6 Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6)

Gesù Cristo è l'unica via per arrivare al Padre. Gesù Cristo è l'unica porta per essere perdonati e salvati. Non esistono religioni che ci possono salvare. Nessuno può arrivare a Dio per mezzo delle buone opere. Solo in Gesù Cristo c'è il perdono e la salvezza che ci porta ad essere riconciliati con Dio, diventare figlio di Dio, e avere l’eternità con Dio.

Certamente, noi conosciamo questa come dottrina. Ma è importante vederla come meravigliosa verità, che parla della nostra salvezza. Gesù Cristo è la nostra salvezza. Non ne abbiamo altra. Grazie a Dio!!

Anche qua, come prima, Gesù parla del fatto che c’erano ladri e briganti. Questi sono uomini religiosi, uomini che si presentano come guide religiose che in realtà non portano i loro seguaci a Dio. Ci sono sempre state guide religiose false. Ce ne sono tantissime oggi. Ma le vere pecore non ascoltano uomini falsi. Oggi, ci sono tantissimi ladri, uomini falsi, che parlano di Dio per attirare seguaci. Ma non dicono la verità. Magari dicono alcune parti della verità, ma il loro messaggio centrale non è la vera salvezza. Forse parlano di Gesù, ma Gesù non è al centro del loro messaggio.

Usando l'esempio delle pecore, Gesù dichiara che chi entra per mezzo di lui non solo sarà salvato, ma tale persona entrerà e uscirà e troverà pascolo. Parla di una vita benedetta, una vita di comunione con Dio. La salvezza non solo ci dà le benedizioni di stare con Dio dopo la morte, ma ci dà una vita benedetta, con benedizioni spirituali, già in questa terra.

La vita in abbondanza

Andando avanti, Gesù dichiara che in contrasto con il ladro, Egli dà la vita, e non una vita qualsiasi, ma la vita in abbondanza.

Leggo i versetti 10,11.

10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:10,11)

Di nuovo, Gesù parla dei ladri, coloro che dicono di curare e guidare le pecore, ma nonostante quello che dicono, in realtà non portano le pecore verso Dio. Dicono di seguire Dio, ma in realtà sono dei falsi.

I ladri non curano veramente le pecore, vengono per rubare, uccidere e distruggere. Qua, non intende che uccidono o distruggono fisicamente. Gesù sta parlando in senso spirituale. Quando dice che vengono per rubare, può essere rubare i soldi. Ci sono tanti falsi insegnanti che cercano di arricchirsi tramite i loro seguaci. E infatti, parecchi uomini che si dichiarano uomini di Dio, che dicono di insegnare di Dio, in realtà usano il loro ministero per guadagnare tanti soldi dai loro seguaci.

È importante ricordare che la Bibbia insegna in modo chiaro che l'operaio è degno della sua paga. Già nell'Antico Testamento Dio ha stabilito che il popolo d'Israele doveva provvedere per i sacerdoti e i leviti. Nel Nuovo Testamento, la Bibbia dice che chi predica l'Evangelo deve vivere dell'evangelo. Quindi, sostenere un vero insegnante con uno stipendio medio è da Dio. Ma ci sono coloro che vogliono non solo avere il necessario, ma arricchirsi. Questi sono ladri.

Ci sono uomini che vogliono rubare potere. Cercano di dominare sui loro seguaci, perfino far del male emotivo e psicologico, per avere potere su di loro. Altri vogliono rubare gloria per se stessi, anziché dare tutta la gloria a Dio, nel senso che vogliono essere stimati e onorati dagli uomini. Il punto qua è che i ladri, questi uomini falsi che si presentano come guide religiose, fanno quello che fanno per ricevere, non per dare e non per curare le pecore.

In grande contrasto a questo, Gesù, il buon pastore, è venuto non per ricevere, ma per dare la sua vita, affinché tutti coloro che credono veramente in lui per la salvezza possano avere la vita, la vera vita. Non solo avere la vita, che è la vita eterna, che è conoscere Dio, ma che possano avere la vita in abbondanza, che possono conoscere Dio a fondo, che possono avere una vita benedetta ed essere in stretta comunione con Dio.

Ricordate in Giovanni 15, in cui Gesù ci parla della necessità di dimorare in lui per poter portare frutto? Chi veramente dimora in Cristo, porterà frutto. Gesù dichiara che porterà molto frutto. E poi, Gesù spiega che ci ha insegnato questo affinché possiamo avere la sua gioia, e affinché la nostra gioia sia completa. Leggo Giovanni 15:11.

11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. (Giovanni 15:11).

La vita in abbondanza di cui parla Gesù non è una vita di ricchezza materiale. Le ricchezze non soddisfano il cuore, le ricchezze saranno tutte perse quando lasciamo questo mondo. La vita in abbondanza di cui parla Gesù è una vita di profonda gioia nel Signore. La vita di abbondanza è una vita con stretta comunione con Dio, che soddisfa pienamente il cuore.

Nulla di quello che il mondo offre è sufficiente per soddisfare veramente il cuore, e dare così la vera vita in abbondanza. Si può riempire la vita, si può riempire la mente, si può riempire la giornata, ma nulla di quello che il mondo offre può riempire il cuore. Solo la gioia che viene da Dio può veramente soddisfare il cuore dell'uomo. E questa gioia, questa gioia completa, c’è solamente in chi dimora in Gesù Cristo, e dimorando in lui, produce molto frutto spirituale.

State in guardia a non cercare di soddisfare il cuore in quello che non può soddisfare il cuore.

Solo in Gesù Cristo il cuore può essere veramente soddisfatto, per avere la vita in abbondanza.

Il Buon Pastore depone la sua vita

I ladri vengono per rubare, per prendere, per ricevere. Gesù viene per dare, ma non per dare solo un po’, per dare tutto di se stesso. Come Buon Pastore, per dare la vera vita alle pecore, per dare la vita in abbondanza, Gesù Cristo, il Buon Pastore, depone la sua vita. Leggo i versetti 11 a 15.

11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. 12 Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore. 13 Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore. (Giovanni 10:11-15)

È importante veramente capire che Gesù Cristo, il nostro buon pastore, depone la sua vita per noi pecore. Questo è in netto contrasto con i ladri, che vengono per prendere dalle pecore. Gesù Cristo dà tutto se stesso per le pecore, ovvero, per noi.

Gesù depone la sua vita. Deporre la vita è un'azione drastica, vuol dire dare la vita totalmente, alla morte. Non è solo morire, non è essere ucciso, è proprio dare la propria vita.

E notate che Gesù depone la sua vita per le pecore. Depone la sua vita per il beneficio delle pecore, depone la sua vita per la loro salvezza. E per noi che siamo salvati, questo vuol dire che Gesù Cristo, il nostro buon pastore, ha dato completamente la sua vita per noi.

Gesù parla del mercenario, che rappresenta l'uomo religioso che si presenta come una guida per le pecore, ma anziché curare e proteggere le pecore, quando ci sono pericoli, quando c'è qualcosa che potrebbe mettere in pericolo il mercenario, fugge via, abbandona le pecore.

Gesù ha fatto il contrario. Quando si è avvicinato il pericolo, il pericolo della croce, anziché fuggire, Gesù è andato risolutamente alla croce, per salvarci, per salvare TE, per salvare ME.

Gesù ripete che è il buon pastore. Io prego che possiamo riflettere sempre di più sul fatto che Gesù è il NOSTRO buon pastore.

Gesù ha cura di noi, una cura perfetta, una cura costante, una cura assoluta.

Voglio notare di nuovo i versetti 14 e 15.

14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore. (Giovanni 10:14,15)

Gesù conosce le sue pecore. Gesù non è il capo di una religione, con i suoi seguaci. Gesù è il buon pastore, che conosce personalmente ogni sua pecora. Abbiamo letto nel versetto 3 che Gesù chiama ogni pecora per nome. Gesù conosce ognuno di noi personalmente. Quanto ci conosce? Come il Padre conosce il Figlio, come Dio Padre conosce Gesù il Figlio, così Gesù ci conosce, in senso intimo e personale, e quella conoscenza implica un profondo ed eterno amore. Prego che possiamo comprendere di più quanto ognuno di noi è prezioso a Gesù Cristo. Gesù ripete di nuovo che depone la sua vita per le pecore. Gesù Cristo, il figlio di Dio, ha dato la sua vita per te, per salvarti.

Che Dio ci aiuti a comprendere di più la profondità di questa verità.

Per noi che non siamo Giudei, e qui, nessuno di noi è un giudeo di sangue, il versetto 16 è una meravigliosa verità. Ricordatevi che a quell'epoca, prima della croce, di solito Gesù evangelizzava e insegnava solamente ai Giudei. Ma la salvezza in Gesù Cristo non è solo per i Giudei. Nel versetto 16, Gesù dichiara che salva anche altri, e noi siamo fra quegli altri. Leggo il versetto 16.

16 Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore. (Giovanni 10:16)

Qua, Gesù dichiara che ha altre pecore, che non erano di quell'ovile, ovvero, che non erano Giudei. Gesù dice che deve raccogliere anche quelle pecore. O cari fratelli e sorelle, voi che siete salvati, anche noi facciamo parte di quelle pecore. Gesù è venuto in cerca di noi, Gesù ci ha raccolto. Cioè, Gesù Cristo è andato in cerca di noi, e ci ha portato al Padre. L'iniziativa della nostra salvezza non vieni da noi, è venuta da Gesù Cristo. Se tu sei salvato, tu sei salvato perché Gesù Cristo è andato in cerca di te, pecora perduta, per portarti al Padre.

Tutti coloro che Gesù salva, che siano Giudei o non Giudei come noi, vengono messi insieme in un unico gregge, con un solo pastore, Gesù Cristo.

Di nuovo, Gesù ripete che le pecore ascolteranno la sua voce. Le vere pecore ascoltano e seguono Gesù Cristo.

Gesù depone e riprende la sua vita

I versetti 17 e 18 ci aiutano a comprendere un po' di più della potenza del nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Quello che Gesù dichiara qua, è qualcosa che nessun uomo potrebbe mai dire in verità. Ma Gesù può fare questo. Seguite mentre leggo questi versetti.

17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo comando ho ricevuto dal Padre mio". (Giovanni 10:17,18)

Qua, Gesù parla del suo cuore per noi, e anche della sua potenza. Dichiara che il Padre lo ama perché depone la sua vita per prenderla di nuovo. Certamente, il Padre ha sempre amato il figlio. Ma in questo caso, si tratta del fatto che il Padre aveva a cuore la salvezza di noi peccatori, e il fatto che Gesù dava la vita era il mezzo atraverso il quale Dio ha salvato queste persone. Il sacrificio di Gesù, che ha deposto la sua vita, è l'unica via per salvare i peccatori.

Pensate alle parole di Gesù. Ve le leggo ancora.

io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di di deporla e il potere di prenderla di nuovo.

Questo è incredibile. Nessun uomo potrebbe dire questo con onestà. Gesù ha dato la sua vita. Non è stata tolta da lui. Gesù ha compiuto la sua opera sulla croce, e poi, ha reso il suo spirito, avendo compiuto la sua opera.

La potenza di Gesù è tale che avrebbe potuto liberarsi in qualsiasi momento. Quando Gesù era nel giardino, e quel grande gruppo di uomini armati arrivarono per arrestarlo, alla sua dichiarazione: io sono, che è il nome di Dio, quegli uomini caddero a terra. Leggo Giovanni 18:5,6.

Gesù disse loro: "Io sono!". Or Giuda che lo tradiva era anch’egli con loro. Appena egli disse loro: "Io sono", essi indietreggiarono e caddero a terra. (Giovanni 18:5b,6)

Gesù avrebbe potuto liberarsi. In Matteo 26, Gesù è nel giardino con questi uomini che sono venuti per arrestarlo. I suoi discepoli cercano di salvare Gesù, ma Gesù li riprende, facendogli capire che avrebbe potuto salvare se stesso, ma che non voleva farlo. Leggo Matteo 26:52-54.

“52 Allora Gesù gli disse: "Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada. 53 Pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi più di dodici legioni di angeli? 54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire cosi?".” (Matteo 26:52-54 LND)

Gesù è andato alla croce di sua volontà. Poi, quando era sulla croce, non era ancora morto, ma quando aveva finito di compiere la salvezza, ha reso lo spirito. Leggiamo di questo in Luca 23:46.

“E Gesù, gridando con gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito". E detto questo, rese lo spirito.” (Luca 23:46 LND)

Qui, vediamo Gesù deporre la sua vita. In Giovanni 19:28-30, vediamo che questo accadde quando Gesù aveva compiuto la salvezza. Leggo quei versetti.

28 Dopo questo, sapendo Gesù che ogni cosa era ormai compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 29 Or c’era là un vaso pieno d’aceto. Inzuppata, dunque, una spugna nell’aceto e postala in cima ad un ramo d’issopo, gliela accostarono alla bocca. 30 Quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: "È compiuto". E, chinato il capo, rese lo spirito. (Giovanni 19:28-30)

In questi brani, è chiaro che nessuno ha tolto la vita a Gesù. Quando Gesù aveva compiuto la nostra salvezza, quando aveva pagato il nostro debito davanti al Padre, allora, Gesù rese il suo spirito. Depose la sua vita, come aveva detto.

Ma nel nostro brano, Gesù dichiara anche che ha il potere di prendere la vita di nuovo. Questo è umanamente impossibile. Se uno dà la sua vita, e quindi, è morto, non può in alcun modo riprendere la sua vita. Ma Gesù è Dio incarnato. Gesù non solo aveva il potere di riporre la sua vita, ma anche di riprenderla. Prego che saremo colpiti dalla potenza divina del nostro Signore, Gesù Cristo, il nostro buon pastore. Egli ha dato la sua vita per noi, e poi, ha preso di nuovo la vita, per regnare e continuare la sua opera in noi. Questo è il nostro buon pastore!

Siamo sicuri nella mano di Cristo

Prego che stiamo vedendo di più chi è il nostro buon pastore, Gesù Cristo. Vorrei concludere con la meravigliosa verità che troviamo nei versetti 26-30. O che possiamo capire di più la grandezza di questa verità. Qua, Gesù parla prima ai Giudei che non credevano in lui. Poi, parla di coloro che credevano in lui, delle sue pecore, di noi che siamo salvati. Leggo.

26 Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore, come vi ho detto. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io dò loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio. 30 Io e il Padre siamo uno". (Giovanni 10:26-30)

Gesùripete ancora che le sue pecore ascoltano la sua voce. Chi non ascolta la voce di Gesù, chi non segue Gesù, non è una vera pecora. Le vere pecore ascoltano e seguono Gesù. Hanno un cammino di ubbidienza. Un vero credente cammina in ubbidienza. Questo è un frutto della vera salvezza. Può cadere, ma cammina in ubbidienza.

Gesù dà la vita eterna alle vere pecore. Le pecore non arrivano alla vita eterna per qualche opera compiuta da loro. Ricevono per grazia la vita eterna. E visto che è Gesù Cristo a dare la vita eterna, chi riceve la vita eterna, non perirà mai.

Chi è salvato, è salvato perché Gesù Cristo gli ha dato la vita. Quando Gesù dà la vita, la vita eterna, quella persona non perirà mai. Non perderà mai la vita in Cristo.

Gesù descrive questo con il fatto che nessuno, NESSUNO, può rapire un credente dalla sua mano.

Poi, Gesù dichiara che il Padre suo è più grande di tutti. Dio è onnipotente. NESSUNO, nessun uomo, nessun demone, né Satana, NESSUNO potrebbe mai rapire una pecora dalla mano di Dio.

Voglio notare una verità qua. Gesù dichiara, parlando delle pecore: “Il Padre mio, che me le ha date...”

La salvezza ha origine con Dio Padre, che dà le pecore a Gesù da salvare. La nostra salvezza non inizia con noi, inizia con il Padre. Poi, Gesù Cristo ci dà la vita. E perciò, in Gesù Cristo la salvezza è sicura.

Ricordiamo che ripetutamente, Gesù dichiara che le sue pecore lo ascoltano e lo seguono. Chi dice di appartenere a Cristo, ma non lo segue, inganna se stesso. Ogni vero credente è sicuro nella mano di Dio.

Conclusione

Concludo qua, e la mia preghiera è che possiamo pensare di più, molto di più, a Gesù Cristo. Prego che possiamo vedere di più del suo cuore come il nostro Buon Pastore. Prego che possiamo vedere di più del suo amore, della sua cura, della sua guida perfetta. Prego che possiamo riflettere sulla potenza di Gesù, e come usa il suo potere per curare ogni dettaglio della nostra vita. Prego che possiamo riflettere sull’immensità del suo sacrificio per noi.

Preghiamo.

O Padre, aiutaci a vedere più di Gesù Cristo, molto di più di Gesù Cristo. Aiutaci a vedere il suo cuore, la sua cura, la sua guida.

Grazie che abbiamo Gesù Cristo come il nostro Buon Pastore. Grazie che siamo le sue pecore, amate da Lui, e curate da Lui. Grazie che siamo sicuri nelle tue mani, e nessuno può rapirci da Te. Grazie, grazie, grazie!!